Lisbon story

Dopo anni e anni di avventure in terra spagnola, quest’anno decido di spingermi più a ovest, verso un Portogallo di cui so veramente poco, ma che ho un’immensa voglia di scoprire. E come prima meta scelgo di partire proprio dalla capitale, Lisbona, trascorrendo 6 giorni indimenticabili in questa città e nei suoi dintorni. MERCOLEDÌ 8...
Scritto da: dhali16
lisbon story
Dopo anni e anni di avventure in terra spagnola, quest’anno decido di spingermi più a ovest, verso un Portogallo di cui so veramente poco, ma che ho un’immensa voglia di scoprire. E come prima meta scelgo di partire proprio dalla capitale, Lisbona, trascorrendo 6 giorni indimenticabili in questa città e nei suoi dintorni.

MERCOLEDÌ 8 AGOSTO Volo prenotato da lastminute.Com, partenza da Malpensa alle 11.25, scalo a Frankfurt e arrivo a Lisbona alle 15.45. Viaggio con la Lufthansa regolare e piacevole, il primo aereo era addirittura un Boeing di quelli enormi, con 2 + 4 + 2 posti, non avevo mai viaggiato su un simile colosso! Ritiriamo i bagagli senza problemi, e direttamente di fronte all’uscita dell’aeroporto si trova la chilometrica fila per prendere un taxi per il centro, ma noi optiamo per l’Aerobus, che passa ogni 20 minuti. Il biglietto si fa a bordo, costa 3 euro, un po’ caro forse, ma poi potrà essere utilizzato per tutto il giorno sulle linee di superficie della città. Il bus ci lascia direttamente in PRAÇA MARQUES DE POMBAL; dopo aver capito da che parte girarsi (questa piazza è immensa e trafficatissima) imbocchiamo Rua Braamcamp e ci ritroviamo in Rua Castilho, dove abbiamo prenotato l’hotel BEST WESTERN FLAMINGO, tramite il sito www.Venere.Com. Per pernottamento e prima colazione, abbiamo speso 75 euro a camera, un prezzo ragionevole, ci sembra, per un tre stelle. L’hotel è di medio livello, a pochi minuti dalla metropolitana (linee azzurra e gialla), con stanze dotate di frigobar e doppi vetri, la colazione continentale è più che sufficiente, quindi mi sento di consigliarlo senza problemi.

Sbrigate le formalità dell’arrivo e lasciati i bagagli in camera, ci dirigiamo alla scoperta della città… Per questo primo giorno non compriamo nessun abbonamento per i mezzi pubblici; la metropolitana costa 0.75 euro per il biglietto singolo, oppure 1.35 se si fa a/r (i biglietti vanno obliterati sia in entrata che in uscita).

Ci dirigiamo alla BASÌLICA DA ESTRELA, nel quartiere omonimo, e già facciamo conoscenza con due delle caratteristiche tipiche di Lisbona: i continui saliscendi e la pavimentazione in (scivolosi) sanpietrini… Di fronte alla chiesa si trova il JARDIM DA ESTRELA, dove è piacevole passeggiare tra olmi e platani e ammirare oche e carpe nel laghetto. Nella zona nord del giardino si trova il CIMITERO INGLESE (purtroppo noi l’abbiamo trovato chiuso), con la tomba di Henry Fielding.

Con una passeggiata abbiamo raggiunto PRAÇA DO PRÌNCIPE REAL, angolo verde creato grazie all’intrecciarsi dei rami degli enormi olmi, dove gli abitanti di Lisbona si riuniscono per giocare a carte o semplicemente riposarsi.

La sera, troppo stanche per cercare un ristorante, e avendo anche sbagliato l’uscita della metropolitana di Baixa – Chiado, ci infiliamo in un fast food di una traversa di Rua Augusta, Ca’ das Sandes, la Casa dei Panini, un nome un programma… Non sarà cibo tipicamente portoghese, ma per l’emergenza va benissimo! GIOVEDÌ 9 AGOSTO Ci alziamo di buon mattino e, dopo l’abbondante colazione in hotel, ci dirigiamo verso il JARDIM BOTANICO. Prima però, in metropolitana, dalla biglietteria automatica compriamo il carnet “7 Colinas” che, per 5 giorni, ci permetterà l’accesso illimitato alla linea della metro, dei bus, dei tram e all’Elevador de Santa Justa (costo: 14 euro).

Abbiamo notato una cosa veramente positiva dei musei e monumenti portoghesi: costano una cifra irrisoria. Anzi, per gli studenti (e a volte anche per chi è sotto i 25 anni) ci sono ulteriori sconti (fino al 50%). In questi giardini (prezzo: 0.75 euro) vi sono una serra e varie piante esotiche, oltre a un padiglione con centinaia di farfalle in libertà… Ci spostiamo, a piedi (tanto siamo in discesa!) verso PRAÇA DOS RESTAURADORES, trafficata anche questa (ma, come abbiamo notato, nessuno si fa molti problemi ad attraversare quando ancora il semaforo è rosso), con l’Hard Rock Cafè da un lato e il teatro EDEN dall’altro, particolare per la presenza di una serra al suo interno… Proseguendo in direzione del Tejo si trovano PRAÇA DE DOM PEDRO IV (meglio conosciuta come ROSSIO), con lo spettacolare TEATRO NACIONAL DONA MARIA II su un lato, e una vista meravigliosa verso la Igreja do Carmo e l’Elevador de Santa Justa dall’altro… Lisbona è a ragione famosa per le sue pasticcerie, che meritano senza dubbio una visita… Tra queste, la PASTELARIA SUICA, ai cui tavolini ci si può accomodare per osservare il viavai dei passanti nel Rossio, e la CONFITERIA NACIONAL nell’antistante PRAÇA DA FIGUEIRA, con una selezione veramente ampia di ogni prelibatezza… Questa zona intorno a Rossio è inoltre piena di ristorantini, ideali soprattutto per la cena. A volte i camerieri appostati sulla porta del ristorante sono molto insistenti, non si riesce nemmeno a leggere il menu con tranquillità… Magari si può passare nel pomeriggio e iniziare a dare un’occhiata in giro, così da andare a colpo sicuro la sera… Percorrendo RUA AUGUSTA, la via commerciale pedonale ricca di negozi di souvenir e di abbigliamento, si arriva in PRAÇA DO COMÉRCIO, passando sotto lo spettacolare arco. Questa piazza è veramente immensa, poi, essendo chiusa al traffico nella zona centrale, la si riesce ad apprezzare meglio… Basta attraversare la strada per trovarsi sulla riva del Tejo, il fiume di Lisbona che si getta nell’oceano con un ampio estuario. Sullo sfondo, si distinguono il PONTE 25 DE ABRIL (così chiamato in onore della Rivoluzione del 1974) che, nella forma e nel colore, si ispira al Golden Gate di San Francisco; e la statua del CRISTO REI, copia in miniatura (110metri contro i più di 700 del Corcovado) del Cristo Redentor di Rio de Janeiro.

Nel pomeriggio ci siamo spostate nella zona del PARQUE DAS NAÇOES. Già la metropolitana di Oriente è uno spettacolo di architettura moderna; è stata infatti progettata dall’architetto spagnolo Calatrava, lo stesso che ha disegnato la Ciudad de las Artes y de las Ciencias a Valencia.

In questa zona, oltre ad edifici moderni, si trova il CENTRO COMERCIAL VASCO DA GAMA, che merita una visita (oltre per fare shopping affacciati sul Tejo) anche per gli originalissimi bagni… Nei lavandini di quelli delle signore che abbiamo potuto testare, vi sono “incastrati” sotto una lastra trasparente vari oggetti, tra cui cosmetici, rullini fotografici e cartoline, carte di credito e denaro… Mai vista una cosa così! Visitiamo anche l’OCEANÁRIO (costo: 10.50 euro), merita per la grandissima vasca centrale attorno al quale sono ricostruti tutti gli altri ambienti marini, e per la presenza anche di uccelli e mammiferi.

Si può prendere la TELEFERICA VASCO DA GAMA (5 euro a/r) per attraversare il Parque proprio sulle rive del fiume, e ammirare l’architettura moderna dall’alto… La Torre Vasco da Gama è al momento chiusa per lavori, perché (si dice) dev’essere trasformata in un hotel di lusso.

Nella zona si trovano anche il Casinò, il Pavilhao do Conhecimento (un museo della scienza e della tecnica) e varie zone d’ombra con giochi d’acqua e fontane.

La sera prendiamo l’uscita giusta della metropolitana, direzione proprio Chiado, e con le scale mobili ci ritroviamo proprio di fronte alla BRASILEIRA, il caffè più famoso di Lisbona, frequentato anche da Pessoa, come testimonia la statua dello scrittore tra i tavolini all’aperto.

Ceniamo in Rua da Atalaia al numero 8, ristorante “1° de Maio”, che consiglio… Non è molto grande come locale, quindi conviene arrivare relativamente presto per non rischiare di fare la coda all’ingresso… Come già detto da altri Turisti per Caso, nei ristoranti portoghesi il coperto non è compreso nel conto. Prima di ordinare vengono portati vari “assaggini”, dal pane al formaggio, al burro all’insalata di polpo… Attenzione perché i camerieri sono molto puntigliosi nell’annotarsi quanto si mangia di tutto ciò, e si può arrivare a spendere anche 6 – 7 euro di “antipasto”… VENERDÌ 10 AGOSTO Prendendo l’ELEVADOR DE SANTA JUSTA (che merita solo per l’ebbrezza di salire in questa struttura in ferro battuto, con interni in legno) si arriva a una terrazza dalla quale si gode una vista magnifica, che spazia dal quartiere di Alfama, con il Castelo de Sao Jorge e la Cattedrale, fino al Tejo, a Praça Rossio… Con un passaggio pedonale ci si ritrova alla IGREJA DO CARMO: nonostante siano rovine (è stata distrutta dal terremoto del 1755), è comunque veramente suggestiva vedere le mura rimaste in piedi che si stagliano contro il cielo azzurro intenso… Da Largo do Chiado abbiamo preso il mitico tram 28, che porta nel quartiere dell’Alfama, tutto stradine e vicoletti strettissimi in salita… Prima tappa: la SÉ, la cattedrale di Lisbona, insieme di stili architettonici diversi. Merita una visita anche il chiostro (2.50 euro), con le cappelle con le tombe di nobili portoghesi.

Esattamente di fronte alla Cattedrale, si trova SANTO ANTÓNIO A SÉ, anche questa dedicata al patrono della città. Non tutti sanno che Sant’Antonio ha sempre vissuto a Lisbona, e ha passato solo gli ultimi anni della sua vita a Padova… Dalla Cattedrale si prende un piccolo bus giallo, il numero 37, che fa capolinea proprio di fronte al CASTELO DE SAO JORGE (ingresso: 2.50 euro). Le viette dentro le mura sono veramente molto (troppo) turistiche, strapiene di negozietti di souvenir e ristorantini. Dalla terrazza del castello si gode una meravigliosa vista; il miradouro è un’altra delle caratteristiche di Lisbona, panorami che si offrono per il turista a ogni angolo… Si può camminare sui bastioni del castello, e non bisogna perdere una visita alla TORRE DE ULISSES; è necessario prenotare: passate dalla Torre e vi rilasceranno un bigliettino con l’orario in cui dovrete tornare per la visita guidata, che c’è ogni mezz’ora ed è in inglese o spagnolo.

All’interno di questa Torre, grazie a un particolare sistema di specchi e a un telescopio, vengono proiettatate le immagini della città a 360 gradi (si vedono persino gli uccelli volare, le macchine e i pedoni!).

Riprendiamo il bus 37 fino a Praça do Comercio e quindi il bus (794 ma non ne sono sicurissima), che ci porta in Rua da Madre de Deus, direttamente di fronte a MUSEU NACIONAL DO AZULEJO (costo: 1.50 euro). Merita davvero una visita, sono esposti azulejos di ogni tipo, e vengono anche spiegate le teniche di fabbricazione di queste ceramiche tipiche del Portogallo. Da vedere il bellissimo pannello con il panorama di Lisbona e la Chiesa di Madre de Deus, un mix tra lo stile barocco e le maioliche azzurre e bianche… Visto che abbiamo ancora tempo, riprendiamo da Rua do Conceiçao il tram 28, affollatissimo, che “scarica” turisti sia davanti alla Cattedrale che al Miradouro de Santa Luzia. Noi rimaniamo sul tram fino al capolinea, situato nel quartiere della Mouraria. È un po’ desolante questa zona, c’è un centro commerciale in cui vi sono solo venditori arabi e cinesi, e tutta l’area mi ha dato l’impressione di una sorta di ghetto per gli immigrati… La sera, cena di rito all’Hard Rock Cafè, che si trova come detto in Praça dos Restauradores. Merita una visita anche solo per ammirare i cimeli esposti delle rock star, nonché la Cadillac “appesa” al soffitto… SABATO 11 Ci dedichiamo alla visita del quartiere di Belèm, raggiungibile con il moderno tram 15 da Praça da Figueira. Una volta giunti nel quartiere, ci dirigiamo verso il PADRAO DOS DESCOBRIMIENTOS, Monumento alle Scoperte, da vedere su entrambi i lati per ammirare le statue dei navigatori portoghesi.

Riusciamo a entrare senza problemi nel MOSTERIO DOS JERÓNIMOS (di pomeriggio la coda – sotto il sole – era immensa); si visita il chiostro (costo: 2.25 euro), bellissimo in stile manuelino, e la chiesa attigua, dove sono conservate le tombe dei reali portoghesi, del poeta Camoes e di Vasco da Gama. Da vedere anche il portale sud all’esterno della chiesa, oltre alla PRAÇA DO IMPÉRIO che si trova di fronte al Mosterio.

Ci spostiamo a piedi (una camminata di quasi 1 km sotto il sole cocente!) alla TORRE DI BELÉM (costo: 1.50 euro), qui abbiamo fatto un po’ di coda per salire all’ultimo piano, da cui si gode una bellissima vista con una prospettiva diversa del Tejo.

Ultima tappa al JARDIM AGRÌCOLA TROPICAL (costo: 1.50 euro), merita veramente! C’è un bellissimo laghetto con cigni e papere che si lasciano avvcinare senza problemi dai turisti. E inoltre una bellissima zona con ponticelli, ibiscus, e altre bellissime piante.

Tappa obbligata all’ANTIGA CONFEITARIA DE BELÉM, per assaggiare uno dei pastèis: deliziose sfoglie ripiene di creme brulè, spolverate di cannella e zucchero a velo, servite calde… Solo per 85 centesimi! Con il tram 15 scendiamo a Cais do Sodrè, da dove prendiamo il battello in direzione Cacihas (costo: 0.74 a viaggio), che ci traghetta fino all’altra sponda del fiume. Dalla stazione degli autobus si prende il bus 101 (costo 1.15 euro a/r), che porta direttamente di fronte alla spianata su cui sorge il CRISTO REI. La vista credo sia la migliore: si gode infatti tutta la città, da Belèm al Ponte 25 de Abril, alla zona dell’Alfama… Salire sul Cristo Rei in ascensore è un po’ caro (5 euro) ma la vista (molto ventosa!) è spettacolare.

La sera decidiamo di tornare al Parque das Naçoes per cenare in uno dei tanti ristorantini e fast food che si trovano all’interno del centro commerciale. Optiamo per Pizza Hut, ci facciamo un giro per negozi (sono aperti, come il supermercato, fino a mezzanotte) e al vicino Casinò… Bellissimo il Parque illuminato di notte, vale la pena! DOMENICA 12 AGOSTO Decidiamo di recarci nella vicina cittadina di Sintra, raggiungibile con mezz’ora di treno dalla stazione di Entrecampos (biglietto: 3.20 a/r). Appena arrivate a Sintra capisco già che ho sbagliato completamente abbigliamento: il cielo è nuvoloso, il vento soffia forte, e fa veramente freddo! All’uscita della stazione ferroviaria, sulla destra, si trova l’Ufficio Turistico, a cui chiediamo qualche info sulla città e i dintorni. Come prima cosa, decidiamo di andare a Cabo da Roca. Il bus (numero 403 dalla stazione; passa ogni ora) è caro, rispetto alla media portoghese (6.50 euro a/r), sono 19km tra stradine strette e tornanti, ma il panorama che si offre all’arrivo è semplicemente meraviglioso e indescrivibile… Scogliere a picco sul mare, il faro che segna il punto più occidentale dell’Europa continentale, e il vento, tantissimo vento… Ritorniamo a Sintra, e con il bus 434 (sempre dalla stazione, costo 4 euro a/r) raggiungiamo il PALACIO DA PENA (ingresso: 11 euro per il percorso completo, che comprende sia il palazzo che il parco). Il palazzo si mostra sin dall’inizio molto eclettico, colorai vivaci, nuvole rapide all’orizzonte, domina altissimo la città… Decidiamo di visitarlo all’interno e qui inizia la brutta sorpresa: c’è coda. Ok, pazientemente attendiamo il nostro turno (mezz’ora) pensando ingenuamente che, una volta dentro, la visita sarebbe stata libera da impedimenti. Errore! La coda prosegue anche all’interno. Questo vuol dire che per vedere una sala si faceva la coda, per muoversi nel chiostro si faceva la coda, per salire le scale si era in coda… Risultato: quasi 3 ore per visitare questo palazzo, senza nemmeno poterlo apprezzare appieno. Sono comunque certa che, se non ci fosse stato l’inconveniente della troppa gente, la visita sarebbe stata veramente meravigliosa.

Giriamo un po’ a zonzo per il parco, immenso, senza addentrarci troppo a nord (ripide salite e il vento freddo e incessante ci scoraggiano), ammirando piante secolari e magnifici laghetti, e poi decidiamo di riscendere in paese per visitare il Palacio Nacional. Peccato che non arriveremo in tempo e lo troveremo chiuso per colpa – indovinate un po’? – di una coda! All’uscita del Palacio da Pena una fila chilometrica, al freddo e al gelo, attende uno degli autobus che possano riportarci alla base. Contando che a questo sito arrivano anche le macchine, la strada è a senso unico, e i bus dalla stazione partono ogni 20 minuti… Si può capire perché abbiamo impiegato un’ora e mezza per tornare al paese.

Prima di riprendere il treno ci compriamo una delle squisite quiejadas, dolcetti al formaggio e cannella, tipici della città.

La sera decidiamo di cenare in uno dei tantissimi ristorantini intorno a Rossio, alla fine optiamo per uno in Rua Portas de San Antao (mi pare si chiami Aldega), con camerieri poco insistenti. Mangiamo una delle specialità di Lisbona, il porco à alentejana, ovvero un miscuglio di maiale e vongole, cucinato con vino bianco, aglio e prezzemolo, veramente squisito! Evitiamo accuratamente un bar che vende ginjinha (il tipico liquore alla ciliegia) proprio accanto a Rossio: per un misero bicchierino da caffè chiedono 5 euro! LUNEDÌ 13 AGOSTO Dopo le giornate culturali decidiamo di concederci un po’ di meritato riposo andando a vedere l’oceano e le due cittadine di Cascais ed Estoril… Prendiamo il treno da Cais do Sodrè per Cascais (solo andata 1.60 euro), la spiaggia è piccolina ma non è affollata, e ci riposiamo un po’ fin quando il tempo regge. Dato che il cielo si è annuvolato, ci facciamo un giretto nella cittadina, ricca di negozietti, con una bella piazza, il porto e bellissime ville in riva all’oceano… Visto che il sole sta tornando a splendere, ci spostiamo a Estoril, camminando sul lungomare per 3 km, passando Monte Estoril, e ci rimettiamo in spiaggia… Tentiamo con scarsi risultati un bagno nell’oceano, ma fa troppo freddo! Il biglietto del ritorno (sempre 1.60 euro) lo facciamo da Estoril, abbiamo un po’ di ritardo a causa di un incidente avvenuto sui binari di qualche paesino più avanti… La sera torniamo nel Chiado, in Rua Diario de Noticias, e dopo aver spulciato il menu di qualche ristorante, optiamo per il Sudoeste alla fine della via. Abbiamo provato 2 tipi di bacalhau, uno cucinato con aglio e olio d’oliva, con contorno di patate, l’altro “a la bras”, un miscuglio con patate e prezzemolo, come una specie di purea… Buonissimi entrambi, peccato per il pessimo servizio del ristorante! Ci hanno fatto attendere oltre un’ora prima di servirci, avendo “perso” la nostra ordinazione… Non proprio un comportamente professionale! Giretto per il quartiere, per sentire un po’ di fado che esce dai locali, e poi a salutare i quartieri storici… L’indomani si deve ripartire… MARTEDÌ 14 AGOSTO Approfittando del fatto che il nostro volo è alle 19.05, decidiamo di lasciare i bagagli in hotel e visitare ancora un po’ la città. Come prima cosa, scendiamo con la metro a CAMPO PEQUENO, dove c’è l’arena omonima, particolare perché sembra una costruzione araba in certi tratti, con le torrette e le mezzelune… Da lì, a piedi lungo Avenida da Berna, ci dirigiamo al MUSEU CALOUSTE GULBENKIAN (ingresso: 1.50 euro), che raccoglie la collezione privata di questo magnate turco, che spazia dall’arte antiga (greca, orientale), fino a quadri di impressionisti e art nouveu. Merita una visita anche per la bella cornice naturale in cui è inserito.

Una sosta al Corte Inglès, “nostalgia” delle mie vacanze spagnole, e poi arriviamo al PARQUE EDUARDO VII, proprio dietro a Praça Marques Pombal, da cui si gode una spettacolare vista della città dall’alto… Bellissima anche la metropolitana Parque, con citazioni famose scritte sulle pareti… Un consiglio una volta arrivati a Portela, se viaggiate con la Tap: preparatevi a un check infernale, noi abbiamo fatto quasi un’ora di coda nonostante fossimo arrivate con larghissimo anticipo. Infatti la Tap ha ben pensato di dedicare 10 check – in a una generica “Europa”, così nella stessa coda a serpente si ritrovano persone che hanno come destinazioni Parigi, Londra o Milano… Una volta superato questo scoglio, comunque, l’aeroporto è piacevole da girare, anche se il volo è partito con 20 minuti di ritardo. In conclusione: Lisbona è una città incredibile, mi hanno colpito soprattutto gli immensi spazi verdi e le meravigliose viste che offre dai suoi miradouros. Ha inoltre saputo risollevarsi da due gravissime catastrofi, il terremoto del 1755 che l’ha quasi rasa al suolo, e l’incendio del 1986 che ne ha distrutto un’area vitale come il Chiado.

I portoghesi sono persone veramente cordiali e disponibili, apprezzano tantissimo un minimo sforzo di parlare la loro lingua che, per chi mastica un poco di spagnolo, non è affatto difficile da intuire (almeno nella lettura). È anche vero che Lisbona ha i difetti di qualunque grande metropoli, ovvero in certe aree è trafficatissima e si impiegano minuti per attraversar un incrocio (a meno che non si vuole osare una corsa in mezzo alla strada!). E, purtroppo, vi è anche la piaga sociale dei senzatetto, molto presenti nella zona di Rossio.

Però consiglio a tutti di visitare questa città, in una settimana secondo me si riescono a vedere le cose principali, permettendosi anche varie escursioni nei dintorni… Per qualunque informazione, resto a vostra disposizione con l’indirizzo email! Sara



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche