Gita a Varsavia 2008

Da tempo sognavo un viaggio in una delle capitali dell’est Europa, così ho proposto al mio ragazzo di partire per Varsavia per le ferie di Agosto. Molti mi avevano sconsigliato questa città, un po’ per pregiudizio nei confronti di un paese ex comunista e dei suoi abitanti che immigrano nel nostro paese per cercare lavoro, un po’ perché...
Scritto da: Vale2003
gita a varsavia 2008
Partenza il: 18/08/2008
Ritorno il: 26/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Da tempo sognavo un viaggio in una delle capitali dell’est Europa, così ho proposto al mio ragazzo di partire per Varsavia per le ferie di Agosto. Molti mi avevano sconsigliato questa città, un po’ per pregiudizio nei confronti di un paese ex comunista e dei suoi abitanti che immigrano nel nostro paese per cercare lavoro, un po’ perché viene considerata comunque meno bella e ricca di storia rispetto a Cracovia. Infatti è stata quasi completamente rasa al suolo dai tedeschi durante la 2° guerra mondiale e in effetti pochi reperti sono sopravvissuti a queste aggressioni. In compenso il centro storico fa parte del patrimonio mondiale dell’Unesco per l’accuratezza con cui è stato ricostruito nel dopo guerra, a partire dai disegni della città del ‘700. Abbiamo prenotato 2 biglietti a/r in pullman per Varsavia-Suwalki. Costo 144 euro a testa. Il viaggio con partenza da Venezia dura circa 20 h, con pause al massimo ogni 4 h.

Devo ammettere che è un’esperienza che richiede una media capacità di adattamento, in quanto si deve trascorrere la notte in pullman. Inoltre, per questa tratta, gli autisti e la maggioranza degli utenti sono polacchi e non parlano italiano, anche gli annunci delle pause sono fatti in lingua. I polacchi mi sono sembrati abbastanza chiusi. Durante il viaggio ognuno, in genere, si fa gli affari suoi e non parla con gli estranei. Un altro lato sgradevole è sicuramente il fatto che la gente a un certo punto si mette in libertà, ma se si è fortunati nessuno si toglie le scarpe e allunga le gambe vicino al vostro posto. Le famiglie numerose sono più fastidiose e si prendono maggiori spazi. Il pullman ha cmq tutti i comfort, aria condizionata, wc e ogni tanto l’autista mette qualche film, in lingua polacca ovviamente. Una cosa curiosa che abbiamo notato è che in Polonia i film stranieri non vengono doppiati, una voce maschile legge le battute di tutti i personaggi, maschi e femmine, mentre si possono sentire con volume più basso le voci degli attori. I cartoni animati invece vengono doppiati normalmente. Siamo partiti alle 20:00 e siamo arrivati alla stazione dei pullman di Varsavia Zachodnia alle 16:00 circa. Da lì abbiamo telefonato a una compagnia registrata di taxi per farci portare in centro. Molte guide turistiche infatti ritengono che sia meglio prenotare un taxi per tel invece di fermarlo per strada. Inoltre fuori dalle stazioni e per la città girano molti taxi abusivi senza nome che raggirano i turisti, i “Taxi Mafia”. Noi abbiamo chiamato la MPT, tel 048 22 9191, ma ce ne sono diverse, anche più convenienti, Ele taxi, Wa-wa, ecc. L’importante è che il taxi riporti correttamente il numero di tel della compagnia sul tetto e la tariffa sul finestrino.

Il taxi ci ha scaricato vicino alla Piazza del Mercato della Città Vecchia, il Rynek. I taxi infatti non possono entrare nel centro storico. Da lì in pochi minuti siamo arrivati all’ufficio degli Old Town Apartments e ci siamo fatti dare le chiavi del nostro bilocale prenotato su internet. Con il senno di poi avremmo cercato un altro alloggio perchè è un po’ troppo costoso rispetto ai prezzi della città.

L’appartamento era in una via laterale della piazza, la ulica Piwna. Tutto arredato di nuovo, con mobili e stoviglie Ikea, e abbastanza carino. Con televisione, phon, tostapane, microonde, Hi-fi. Abbiamo deciso di fare un po’ di spesa, a pochi passi dal centro ci sono piccoli negozietti di alimentari ma niente di che. Per trovarne di più forniti bisogna camminare un po’ di più, lungo la Strada Reale. Nei negozietti di alimentari il mio ragazzo ha comprato spesso snack, biscotti per il mattino e patatine in sacchetto che hanno gusti indigesti, nessuna normale, una addirittura al pollo arrosto. I wafer al latte invece erano decisamente avariati.

Il primo giorno dopo il nostro arrivo abbiamo visitato ancora il Rynek, la Chiesa di S. Giovanni, le mura della Città Vecchia, la piazza del Castello e il museo del Castello Reale.

Alle 16:00 abbiamo pranzato in un ristorante nel Rynek, il Basiliskez. Per fortuna nei ristoranti più frequentati dai turisti il menù è anche in inglese! Una delle cose positive, oltre ai prezzi molto economici, è che in Polonia le cucine non chiudono al pomeriggio ma fanno orario continuato fino all’ultimo cliente della sera! Infatti la giornata polacca prevede il “pranzo” verso le 16:00, quando le persone escono dal lavoro. Bisogna lasciare la mancia al cameriere, circa il 10%, forse alcuni italiani si dimenticano questa regola. Ma meglio non dire “Grazie” al momento di pagare, se aspettate il resto, altrimenti non ve lo porteranno! La sera poi abbiamo fatto una passeggiata lungo le mura fino al Barbacane, nella piazza del Castello Reale abbiamo ammirato il panorama dal campanile, e poi per ulica Krakowiskie Przedemiescie fino al Palazzo Presidenziale. Il 2° giorno.. C’è da notare che dovevamo ancora riprenderci dalla modalità del viaggio e comunque non siamo tipi da fare le corse infatti ci siamo quasi sempre svegliati verso le 10:00-10:30 :-/ !! Ci piace visitare le cose con calma e quindi piuttosto ci prendiamo più giorni di vacanza invece che fare toccate e fuga o le maratone.. Per dire: ciò che abbiamo fatto in 2 giorni si può fare tranquillamente in uno! Dal Barbacane ci siamo diretti al Rynek della Città Nuova, niente di che.. Una piazza carina ma un po’ desolata, che ricorda quella di un piccolo paese italiano. Ci siamo seduti su un muretto e abbiamo notato che degli operatori erano intenti a girare un film.. Era ambientato negli anni ’60. Un tipo in giacca e cravatta e una ragazza, che camminava sgangheratamente su due tacchi altissimi, parlavano animatamente. Lui beveva un goccio dalla fontana della piazza e poi scivolava dalle scalinate.

Poi abbiamo visitato il museo nella Casa Natale di Marie Curie, la famosa ricercatrice. Abbiamo percorso via Dluga per arrivare a piazza Krasinski, in cui si trova il monumento agli Eroi della Rivolta del 1944, abbiamo passeggiato nei giardini Krasinski e infine siamo entrati nel Museo dell’Indipendenza, molto deserto, con spiegazioni in Polacco. Alle 16:00 circa ci siamo fermati in un ristorante proprio lungo le mura, vicino al Barbacane, che prepara “Pierogi” di vari tipi. I Pierogi sono i tipici fagotti di pasta ripiena o “agnolotti” polacchi che consiglio a tutti. Evitare invece, in questo ristorante, quelli al forno agli spinaci..

Il giorno dopo abbiamo percorso via Senatorska fino ai Giardini Sassoni, molto belli. Poi abbiamo fatto un giro al Palazzo della Cultura e della Scienza, dono dell’URSS alla Polonia e odiato da tutti i cittadini, e dalla terrazza abbiamo ammirato il panorama. Ci sono custodi anche nell’ascensore! Abbiamo comprato il ticket per i mezzi pubblici di 3 giorni per la zona 1 alla stazione di Varsavia Centrale e lì abbiamo anche gustato una buonissima pizza al taglio.

Poi abbiamo camminato verso la Città Vecchia, per piazza De Gaule, Nowy Swiat e ci siamo inoltrati nei palazzi dell’Università, anche questi ricostruiti in stile ‘800. Una foto sulla panchina con lo studente di bronzo e via.

Il 4°giorno abbiamo preso l’autobus per andare al museo di Chopin, che purtroppo era chiuso per lavori. Ovviamente il cartello di lavori in corso era in polacco e le barriere impedivano anche di avvicinarsi alla porta del museo e di leggere l’avviso che vi era posto per i turisti. L’avviso indicava che il museo era chiuso ma nei week-end un pulmino passava per portare per una cifra conveniente i visitatori al paese natale di Chopin, in cui c’è un altro museo. Quindi abbiamo camminato per la via delle ambasciate per vedere i parchi Ujadowski e Lazienki, belli. Il palazzo Lazienki è circondato dall’acqua ed è bellissimo anche se un po’ malinconico; anche questo è stato quasi completamente distrutto durante la 2° guerra mondiale. Per cena abbiamo mangiato Pierogi in un ristorante “Pierogarnie” molto carino, vicino al Rynek, il “Zynek”. Molto buoni quelli alla carne e ai funghi, da evitare quelli con i crauti! Li servono con un condimento di lardo a parte, molto gustoso, e un piatto ti riempie proprio! Il 5° giorno abbiamo preso il bus 180 per Wilanow e visitato il palazzo e il parco. L’ambiente del parco è un po’ meno curato rispetto a quello dei giardini cittadini, ma è molto bello.

La Domenica siamo andati alla funzione in chiesa e nel pomeriggio volevamo prendere il minibus per la città natale di Chopin. All’orario e nel posto indicato dal cartello davanti al museo di Chopin troviamo un taxi e basta, che aspettava gli studenti dell’Accademia di Musica! Grazie a un giovane che conosceva l’inglese e ci ha fatto da interprete con il conducente abbiamo capito che il taxi andava in quella città ma era già prenotato, se volevamo poteva chiamare un altro suo collega per noi. Quindi non era il pulmino che aspettavamo, svolgeva semplicemente il suo lavoro e la corsa di 54Km non ci sarebbe costata semplicemente 26 Zloti, come nell’avviso. Quindi siamo andati al museo Nazionale.

Il Lunedì abbiamo deciso di fare il Percorso del Martire nell’ex Ghetto perché era indicato nella nostra guida, ma non meritava la fatica. Il percorso prevede 2 o 3 monumenti non indicati, tra palazzoni residenziali moderni e grigi. Alla fine, ma dopo aver camminato parecchio, tanto che volevamo tornare indietro. Abbiamo trovato il Cimitero Ebraico, grande, utilizzato dall’800.

Abbiamo pranzato al “Pod Sansonem”, un ristorante vicino al Barbacane che fa anche cucina ebraica dal 1958. Hanno anche il menù in italiano, per una volta! Il pomeriggio lo abbiamo dedicato ai souvenir e alle cartoline. I francobolli non si acquistano con le cartoline ma all’ufficio postale. Tra i tipici ricordi di Varsavia ci sono gli oggetti in legno, le matriosche di influenza russa, i monili in ambra, le bambole con il vestito tradizionale e i vari piattini, tazzine, calamite. E la vodka. Gli alcolici nei negozi di alimentari non si trovano nel reparto delle bibite ma in una stanza a parte, in cui bisogna ordinare al banco.

La sera ho mangiato ancora un gelato tipico del posto. In città ci sono moltissimi chioschi con un erogatore da cui esce il gelato a 1, 2 o 3 gusti. Il gelato in vaschetta invece, che è presente nelle gelaterie è industriale.

Il giorno della partenza abbiamo chiamato per telefono un taxi della MTP per recarci ancora alla Stazione Zachodnia ed è arrivata una macchina senza insegna sul tetto, come i taxi mafia, ma soltanto sulle portiere. Non volevamo fidarci ma poi abbiamo letto sul tassametro il cognome con cui avevamo prenotato e siamo saliti. Il tipo era già molto spazientito dal nostro comportamento. Comunque ci ha fatto pagare il doppio rispetto al taxi dell’andata. Forse anche le compagnie regolari sub appaltano il servizio..

Il viaggio in pullman è stato lungo. Al contrario dell’andata c’erano almeno altri 2 italiani, di cui uno doveva arrivare fino a Napoli, forse. Ad un certo punto, di notte, in Repubblica Ceca vicino al confine con L’Austria, il pullman si è fermato in una specie di Gardaland commerciale con ristoranti e negozi in tema fantasy, con Maghi Merlino, armature, castelli, mappamondi giganti e vecchi aeroplani. Siamo arrivati a Mestre per le 7:00 del mattino. Tutto sommato è stata una gita interessante, che ci ha permesso di immergerci un po’ nell’atmosfera polacca e conoscere meglio la popolazione e come vivono, i lunghi viaggi che sono abituati a fare per lavoro e per trovare i loro cari. Comunque tornati da questo viaggio con la leggera sensazione che a Varsavia non ci sia molto da vedere e non bene organizzato.

Altre cose utili o curiose Abbiamo subito notato che nei musei di Varsavia, anche i più disertati dai turisti, ci sono molti custodi, uno per ogni stanza, che in genere non fanno niente a parte indicarti la direzione in cui devi andare. A volte non parlano alcuna lingua straniera e sono anche molto sospettosi, per quello che c’è da vedere. Io e il mio ragazzo infatti eravamo davanti ad un cartellone esplicativo, intenti a tradurre dall’inglese, quando in parte a noi si è affiancata una persona, impegnata a sua volta a leggere con interesse il cartellone. Ci siamo voltati ed era la custode della stanza! Durante il suo lavoro ha probabilmente avuto modo di imparare a memoria quelle scritte ma è rimasta a fissare il cartellone finché non ci siamo spostati. Poi è rimasta ancora vicino a noi a guardare le vetrinette.

Abbiamo notato che nei negozi e addirittura nei musei poca gente parla inglese, i giovani invece lo parlano.

Le persone sono ben vestite ma si trovano molti poveri, soprattutto anziani e barboni che frugano nelle spazzature. Abbiamo incontrato vari ubriaconi che ci parlavano in polacco.. La città non è comunque poco sicura, ci sono poliziotti ad ogni angolo e abbiamo assistito soltanto ad uno scippo da parte di un ragazzino, che comunque è stato preso subito. Abbiamo evitato però il quartiere di Praga, che per alcune guide turistiche è la zona più insicura della città.

Abbiamo trovato i WC a pagamento della città e degli autogrill più desolati sempre molto puliti e forniti di detergente.

Il clima è poco più fresco che da noi. I primi giorni era bello e caldo, gli ultimi un po’ nuvoloso e ha piovuto poco.



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