Polinesia, sì senza ma

Vedo ora che vieri ha ripubblicato il suo intervento sul viaggio in Polinesia. Fermo restando che ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni (ci mancherebbe!), ne approfitto per raccontare la mia esperienza (totalmente opposta), vissuta a settembre del 2007. Anche nel mio caso, viaggio di nozze. Non era il primo viaggio di una certa...
Scritto da: maxlau
polinesia, sì senza ma
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Vedo ora che vieri ha ripubblicato il suo intervento sul viaggio in Polinesia. Fermo restando che ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni (ci mancherebbe!), ne approfitto per raccontare la mia esperienza (totalmente opposta), vissuta a settembre del 2007. Anche nel mio caso, viaggio di nozze. Non era il primo viaggio di una certa importanza: sono stata a Santo Domingo, in Grecia (Rodi), Spagna (anche a Formentera), Egitto, Stati Uniti (San Francisco, New York); però è ovvio che per sostenere certe spese o forse più semplicemente per disporre di tre settimane consecutive di ferie è necessaria una lista nozze o una licenza matrimoniale.

Detto questo, vorrei sottolineare che il mio budget “polinesiano” è stato di circa 3mila euro. Per dieci giorni puliti puliti, in mezza pensione.

Tahiti: ci siamo stati poco, ma non mi è sembrata affatto “brutta”. Il mercato è carino, il mare strepitoso, e prendere i trucks alla scoperta dell’isola, a stretto contatto con la gente del posto, un’esperienza divertente. Abbiamo alloggiato al Sofitel, ottimo 4 stelle a costo abbordabile (140 euro con prima colazione).

Bora Bora: Ancora un Sofitel (Maitai) senza troppe pretese, su un overwater pulito e spazioso. Certo, un geko l’abbiamo trovato anche noi che passeggiava sui muri; ma siamo in mezzo alla vegetazione tropicale, non in un asettico grattacielo di trenta piani! Capitolo cibo: abbiamo mangiato tanto e bene. Cucina d’impronta francese, tanto pesce fresco, frutta e verdura; dolci spettacolari e servizio forse un po’ lento ma impeccabile. Del resto, dopo la cena in Polinesia c’è poco da fare (e complice il fuso orario il sonno si fa sentire piuttosto presto), quindi che male c’è a sostare un po’ di più al ristorante (tra l’altro, sotto le stelle e in riva al mare)? Anche al Maitai il sole scende dietro le montagne verso le 15.30. Basta prendere una canoa (sono gratuite e a disposizione dei clienti in quasi tutti gli hotel dell’arcipelago) e cercare il proprio posto al sole. Al Maitai, basta recarsi sul motu di fronte all’albergo, a dieci minuti di pagaia.

Il mare di Bora Bora ha colori simili a quello di Formentera. E’ vero, sono stati in entrambi i posti. Ma il contesto è completamente diverso. La natura, i colori dei fiori (profumatissimi), la frutta che fa barcollare gli alberi, il silenzio e l’esiguo numero di turisti (almeno quando siamo stati là noi) rende il tutto proprio un’altra cosa. A Punta Matira, la spiaggia (libera) più incantevole di Bora Bora, spesso c’eravamo solo io e mio marito. Un sogno.

Tahaa: Siamo stati a La Pirogue. Otto bungalow, gestione familiare, prezzo onesto. Cucina strepitosa (aragoste, tonno, mahi mahi, e chi più ne ha più ne metta) e ambiente altamente suggestivo. Il tutto per circa 140 euro in mezza pensione. Uno zero in meno rispetto al Private Island. E i tramonti insanguinati che si osservano dalla spiaggia del motu (sullo sfondo, il monte Otemanu) non hanno prezzo. Per quanto riguarda il clima, noi siamo stati molto fortunati: su dieci giorni di permanenza, abbiamo incontrato 9 giorni di sole accecante e uno di nuvolaglia senza pioggia. Temperatura costante sui 28-30 gradi mitigata da un vento fresco che spirava senza sosta.

In conclusione: la Polinesia si può, anche senza spendere una fortuna. E il cielo che ho visto là, soprattutto di notte quando sembra che le stelle siano lì, a portata di mano, e la via lattea pare un baffo di latte lasciato cadere apposta da un pittore dispettoso, non lo dimenticherò mai più.



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