AUSTRALIA e POLINESIA

POLINESIA FRANCESE: DALL’ALBA AL TRAMONTO IL SOGNO CONTINUA…………….. di Luca e Francy - 2^Parte Del tour in Australia (12 giorni fantastici) che dire, splendido e indimenticabile, ma il nostro sogno si è realizzato del tutto solo quando siamo sbarcati nella terra polinesiana…quante volte abbiamo pensato di andare in luna di miele in...
Scritto da: luca&fra
australia e polinesia
Partenza il: 12/06/2007
Ritorno il: 16/07/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
POLINESIA FRANCESE: DALL’ALBA AL TRAMONTO IL SOGNO CONTINUA……

di Luca e Francy – 2^Parte Del tour in Australia (12 giorni fantastici) che dire, splendido e indimenticabile, ma il nostro sogno si è realizzato del tutto solo quando siamo sbarcati nella terra polinesiana…Quante volte abbiamo pensato di andare in luna di miele in Polinesia e finalmente il sogno è diventato realtà, una realtà che non vorremmo mai dimenticare…Eccoci allora a ricordare con voi la nostra meravigliosa avventura…Con la speranza che un giorno forse potremo ritornarci…

24/06/07 TAHITI Arriviamo da Sidney, è la nostra prima notte in Polinesia, i sorrisi, le corone di fiori di tiare e hibiscus, le melodie locali che ci hanno accolto appena arrivati a Tahiti, non ci fanno più dormire, così ci alziamo, sono le 5.30 del mattino, fuori c’è già l’alba: forse è il fuso orario con l’Australia ad averci fatto sballare le ore di sonno. Ammirando la nostra prima alba polinesiana, aspettiamo allora che vengano le 7.30 per poter andare a fare una mega colazione nel nostro resort; il buffet è veramente ricco e invitante, ci danno il buon giorno tre polinesiani che suonano e cantano musiche locali…Che atmosfera!!! La spiaggia di colore nero di fronte all’hotel non è di certo quella tipica polinesiana ma la vegetazione, le montagne circostanti, le musiche in sottofondo, ci regalano un assaggio della vera Polinesia.

Prepariamo i bagagli e alle 10 arriva il transfer che ci porta all’aeroporto nazionale con destinazione Moorea. In meno di 20 minuti facciamo check-in e imbarco; l’aereo é tipo un paiper da 20 posti (compreso il pilota), non c’è neppure l’hostess; la durata del volo è davvero minima: in soli 7-8 minuti siamo a Moorea. Non mancano però le turbolenze (che paura!!!), tra le due isole ci sono correnti d’aria molto forti, ma la vista è davvero unica. Arrivati a Moorea ci attende un pulmino che ci porta allo Sheraton Lagon Resort & Spa. L’hotel è molto confortevole e si trova in una posizione davvero unica tra le baie di Cook e di Opunohu, qui abbiamo prenotato una camera tipo garden con trattamento di solo pernottamento (p.S. Alla fine è risultato più economico acquistare direttamente in loco la prima colazione, inoltre per il pranzo e la cena abbiamo avuto la possibilità di provare ristoranti alternativi situati fuori dai resort, quasi tutti infatti sono dotati di navetta gratuita). Anche qui appena arrivati ci accolgono con una bellissima collana di fiori ed un drink di benvenuto e ci accompagnano nel nostro bungalow costruito in stile polinesiano, dotato di ogni confort e immerso in un bellissimo giardino tropicale con tantissime specie vegetali.

Una notizia un po’ buffa: scopriamo che alloggiati con noi nell’albergo c’è un a tribù di galli che cantano a tutte le ore del giorno e della notte. Che bella sorpresa!!!… l’importante però non averli di notte sottocasa…Ci rilassiamo in spiaggia, cercando di non pensarci… L’albergo è pieno di italiani in luna di miele, c’è anche un’assistente sempre italiana molto simpatica e disponibile, Francesca, che ci spiega in dettaglio le possibili attività sull’isola e cidà utili consigli.

Dopo il tramonto, rientriamo in camera e troviamo una bottiglia di champagne che aspetta di essere stappata. Alla sera non c’è molto da fare, per fortuna la compagnia di alcune coppie che abbiamo conosciuto ci fa passare una piacevole serata.

25/06/07 MOOREA Questa mattina ci siamo svegliati un po’ tardi, forse sentivamo i postumi della serata di chiacchiere con gli amici, e dopo un abbondante colazione intercontinentale decidiamo di affittare uno scooter alla reception dell’hotel al costo di 6000 xpf al giorno. Lo scooter si trova in pessime condizioni ma pare funzionare e ci sembra il mezzo più idoneo per poter girare l’isola. Montiamo in sella attrezzati di telecamera e macchina fotografica, (assolutamente da non scordare), e passando dalla baia di Cook e dal paesino Paopao imbocchiamo una strada stretta e sterrata piena di buche che, attraversando le piantagioni di ananas, vaniglia, ci porta sulla strada asfaltata verso il belvedere, il punto più spettacolare e panoramico dell’isola ai pendici del monte Tohiea alto 1200mt. Lungo questo percorso ci fermiamo a visitare i resti di Marare, antichi altari polinesiani sui quali venivano eseguiti sacrifici umani.

Una volta raggiunto il belvedere ci godiamo una meravigliosa vista sulle due baie di Cook e di Opunohu, da qui imbocchiamo a piedi un sentiero poco segnalato che in pochi minuti ci dirige in un punto ancor più panoramico e bello.

Riprendiamo lo scooter e continuiamo il giro dell’isola in senso antiorario passando per la baia di Opunohu, un posto davvero fantastico per scattare delle foto; arriviamo così fino all’Hotel Intercontinental, dove entriamo curiosi per dare una “sbirciatina”. L’hotel ci sembra carino, anche se rimaniamo dell’idea che sia meglio la nostra sistemazione allo Sheraton. Poco fuori dall’hotel troviamo un paesino con un piccolo centro commerciale, un ufficio informazioni, qualche ristorante ed un benzinaio, dove facciamo rifornimento. Qualche chilometro dopo, raggiungiamo la spiaggia dell’Hotel Hibiscus, albergo molto carino di fascia turistica immerso in un bel giardino tropicale, una buona soluzione per chi non ha pretese. Qui ci fermiamo al ristorante Sunset che ha una terrazza sul mare per mangiare un’ottima pizza a prezzi modici; anche i proprietari sono cordiali. Dopo pranzo riprendiamo la litoranea fino ad arrivare al villaggio di Vaiare, il paese più grande dell’isola che ha anche un porto per le navi.

La strada costiera è molto caratteristica e permette di vedere uno spaccato della vera Moorea. Arriviamo alla spiaggia del Sofitel che si trova vicino all’aeroporto, da qui la strada ci porta ad un punto sopraelevato da cui si gode una vista mozzafiato: spiagge bianchissime, palme ed acqua turchese dalle mille sfumature. Facciamo una sosta e scendiamo alla spiaggia da una stradina che passa a fianco del resort. Più tardi riprendiamo la strada principale e completiamo il giro, ritornando alla baia di Cook, qui ci fermiamo a visitare una fabbrica molto importante ed unica che produce i succhi di frutta con i prodotti della Polinesia: la Rotui. Sono già le 18.30 è ora di rientrare, siamo molto stanchi e inizia a fare buio. Fare il giro dell’isola ci è piaciuto molto, così come ci è piaciuta l’isola di Moorea, incantevole più per il paesaggio lussureggiante che per le spiagge.

26/06/07 MOOREA Dedichiamo completamente la giornata al relax: la mattina prendiamo una canoa per esplorare le zone limitrofe all’albergo, ma ci incagliamo subito su un corallo affiorante e rischiamo di cappottarci in acqua. Decidiamo quindi, dopo un breve giretto, di rientrare, il vento nel frattempo si è alzato e remare con la corrente contro è poco piacevole.

Alle 15 la Fra ha prenotato il massaggio polinesiano alla Spa dell’albergo regalatoci dal tour operator, mentre io mi addormento sotto l’ombrellone.

Peccato non essere andati al Tiki Village, tutti ci hanno detto che meritava. Ma non si può fare tutto!!! Al calar del sole facciamo l’ultimo bagno, attendendo il suggestivo tramonto di Moorea. La sera ceniamo fuori dall’hotel al ristorante Te Honu Iti assieme a Barbara e Massimo, una coppia simpaticissima in luna di miele, conosciuta nel pomeriggio; ci raccontano le loro disavventure: gli hanno perso le valigie nel viaggio aereo e, come se non bastasse, sono partiti con la carta di credito che era scaduta. Che innamorati (o semplicemente un po’ sbadati!!).

27/06/07 BORA BORA Ci alziamo presto per fare colazione, salutiamo Barbara e Massimo che restano ancora qualche notte e prendiamo il transfer per l’aeroporto; in albergo ci salutano regalandoci una graziosissima collana di conchiglie; questa a differenza di quella di fiori non appassisce e quindi rimane come ricordo.

Questa volta l’aereo su cui saliamo è molto più grande e questo ci tranquillizza molto, per nostra sfortuna però siamo nella fila destra, dico sfortuna perché a sinistra si vedeva meglio Bora Bora dall’alto, uno spettacolo davvero da non perdere…Arriviamo finalmente a Bora Bora ma il tempo purtroppo non è dei migliori, piove ed è molto nuvolo, anche qui veniamo accolti con collane di fiori e una volta recuperati i bagagli saliamo sulla barca del nostro Hotel per il transfer. L’hotel da noi scelto è il Meridien, dopo soli 25 minuti di navigazione per la laguna arriviamo al favoloso motu, situato proprio di fronte all’isola principale e con una vista unica sul monte …Nonostante l’acquazzone in corso, la vista di Bora Bora e delle sue acque cristalline è fantastica. All’arrivo veniamo accolti molto calorosamente: ci dà il benvenuto un polinesiano che con la chitarra canta musiche polinesiane. L’hotel è bellissimo e la nostra sistemazione bungalow beach è davvero una cosa indescrivibile: camera con letto di bambù, bagno con doppio lavandino, accappatoi, magliette e pareo in regalo, lettini ed amaca privati sotto uno splendido albero di hibiscus e per finire pure gechi (innocui) in camera. Il resort inoltre è impegnato in una campagna di protezione delle tartarughe marine, è possibile così fare il bagno nella laguna assieme a loro.

Al rientro in camera, dopo aver fatto uno splendido bagno assieme alla tartarughe, troviamo una bottiglia di champagne, con i migliori auguri da parte dell’hotel, la apriamo subito e brindiamo, aspettando una serata che non dimenticheremo facilmente: il tour operator ci ha regalato una romantic dinner, una cena a bordo laguna con una apparecchiata davvero speciale e un menu personalizzato a base di aragoste e filetto di manzo, il tutto accompagnato da un ottimo vino francese.

28/06/07 BORA BORA Ci alziamo alle 8.00, dopo una ricca colazione a buffet, molto buona a base di croissant e crepes con la nutella, andiamo all’ufficio escursioni e prenotiamo uno scooter per fare il giro dell’isola, nonostante il tempo non sia ancora dei migliori. Purtroppo gli scooter non ci sono, così decidiamo di noleggiare un boxster a 4 ruote per soli 4 ore, visto che è molto caro (la bellezza di 8.300 Fp + 1.100 di carburante). Prendiamo allora la navetta dell’hotel gratuita, che circa una volta all’ora va dal motu all’isola principale in soli 10-15 minuti. All’arrivo ci consegnano il mezzo ed iniziamo impazienti il giro dell’isola. Ci accorgiamo subito però che la nostra non è stata una buona idea: il boxster non ha i parafanghi e, appena partiti, comincia a diluviare, così ci prendiamo una lavata oltre che una grossa infangata. Le strade infatti non sono molto belle, sono in parte asfaltate e in parte no, ma quelle asfaltate è come se non lo fossero perché sono piene di buche. Troviamo allora riparo in una fabbrica di perle nere, e nell’attesa che il tempo migliori, la visitiamo. Grossa sfortuna per me ma un’occasione per la Fra di farsi regalare una perla nera. Guarda caso, fatto l’acquisto ritorna il sole e Bora Bora assume finalmente l’aspetto che sognavamo. Continuiamo così il giro dell’isola passando per il villaggio di Vaitape, il più grande, dove si possono trovare alcuni negozi e ristoranti. Il punto più bello dell’isola è senza dubbio la spiaggia di punta Matira con un’acqua dalle mille tonalità di azzurro. Durante il percorso troviamo molti cani randagi stanchi e addormentati, solo uno di questi, spaventato dal forte rumore del nostro boxster, ha cercato di rincorrerci, ma noi siamo riusciti per fortuna a scappare.

L’isola presenta alcuni scorci davvero interessanti e gli abitanti sono gentili e cordiali; merita perciò un breve giro nonostante intorno ci sia molta desolazione e miseria.

Terminato il giro riconsegniamo il boxster e prendiamo il battello per l’hotel. Da questo giro abbiamo potuto constatare che è preferibile scegliere una sistemazione su un motu piuttosto che sull’isola: il sole a Punta Martira si nasconde dietro le montagne molto presto, sui motu inoltre c’è molta più tranquillità e pace e le spiagge qui sono davvero fantastiche.

Rientrati in hotel ci prepariamo per la cena.

29/06/07 BORA BORA La giornata inizia col brutto tempo, decidiamo quindi di goderci le comodità dell’albergo, c’è anche molto vento e in mare ci sono forti correnti tanto che non è possibile nuotare e uscire con le canoe. Rimaniamo all’interno della laguna dell’hotel e facciamo alcuni bagni in compagnia delle tartarughe; per fortuna nel pomeriggio esce il sole e così ci rilassiamo nel nostro piccolo angolo di spiaggia, aspettando la sera per andare all’Heiva Festival, una manifestazione popolare dove i vari paesi polinesiani si sfidano con canti e danze. Tale manifestazione si tiene in quasi tutte le isole della Polinesia tra fine giugno e metà luglio e così ne approfittiamo per andare a vederla. Prendiamo il battello delle 19 ed un pulmino ci porta in 20 minuti al paese di Vaitape, dove si tiene appunto l’Heiva di Bora Bora. Lo spettacolo è molto carino e caratteristico più per le danze che per i canti; quest’ultimi infatti dopo un po’ risultano noiosi.

Rientriamo in hotel per mezzanotte, siamo molto stanchi e ci corichiamo subito a letto, domani ci aspetta una meravigliosa escursione in barca.

30/06/07 BORA BORA Ci svegliamo finalmente con un bellissimo sole e nemmeno una nuvola in cielo, alle 9.00 salpiamo dal molo del resort con una piroga ad un bilanciere, tipica polinesiana, assieme ad una coppia di americani e due francesi; l’equipaggio è thaitiano ed è composto da quattro persone, il padre capitano e i suoi tre figli, molto simpatici, che a suon di canti rendono piacevole la giornata. Navighiamo intorno alla splendida laguna di Bora Bora facendo diverse soste; la prima vicina al motu Pitiao a sud dell’isola, siamo vicino al mare aperto, qui non possiamo andare poiché è molto agitato. Ci tuffiamo in mare, attaccati ad una corda per non farci trascinare dalle forti correnti, il capitano comincia a lanciare pesci e dopo pochissimi secondi arrivano decine e decine di squaletti pinna nera e anche qualche razza. Subito ci spaventiamo ma in breve tempo capiamo che la cosa non è poi così pericolosa e che l’esperienza che stiamo facendo difficilmente la potremo scordare. Continuiamo la navigazione verso punta Martira nei pressi del Sofitel motu, qui ci fermiamo vicino ai giardini di corallo per fare snorkell, nonostante la forte corrente. Proseguiamo il giro sempre a suon di musica, fiancheggiamo il motu in cui si trova il bellissimo Hotel Bora Bora Nui Scheraton, l’acqua sembra una piscina naturale, ci avviciniamo al motu Tapu, l’acqua è molto bassa e qui facciamo la terza e ultima sosta, il bagno con le razze: questi pesci sono molto simpatici (code permettendo!!), si avvicinano e si sfregano addosso quasi avessero voglia di giocare con te. Il giro continua e ci avviciniamo al motu Tei va eroa, su cui si trova il Resort Pearl Beach; l’hotel visto dal mare sembra molto carino così come la laguna che la circonda. A nord di questo motu vicino alla pista aeroportuale ci sono dei piccolissimi motu su cui varrebbe davvero la pena farsi portare per trascorrere una giornata in completa solitudine.

Ridendo e scherzando sono venute le 13 e così rientriamo in hotel, salutiamo l’allegra compagnia e torniamo alla vita da spiaggia nel nostro bungalow. Nel pomeriggio con il catamarano dell’hotel, guidato da un ragazzino polinesiano, ci facciamo viziare tra le bellissime acque cristalline di questa meravigliosa laguna.

01/07/07 BORA BORA-MAUPITI Ci alziamo presto, è l’ultima mattina che passiamo a Bora Bora e siamo già un po’ malinconici al pensiero di dover lasciare questo paradiso, alle 16 abbiamo l’aereo per Maupiti. A colazione troviamo una coppia di ragazzi italiani che avevamo conosciuto all’arrivo a Bora Bora e decidiamo assieme a loro di fare una grossa pazzia prima di partire: un giro in elicottero sulla splendida laguna di Bora Bora, 15 minuti (che volano!!) ad un costo di circa 185 xfp per persona. L’elicottero arriva a prenderci proprio in hotel, il giro è una cosa magnifica che consigliamo a tutti, la vista è qualcosa di strabiliante: il meraviglioso vulcano ricoperto da una vegetazione tropicale verdissima che si erge da una laguna color turchese e dalle mille tonalità di azzurri è una cosa mozzafiato. Dal finestrino riusciamo persino a identificare le razze in acqua. Bora Bora, pur essendo tra le isole dell’arcipelago quella più turistica e famosa ma anche più cara, conosciuta col nome di perla del Pacifico, rimane comunque a nostro avviso una tappa obbligatoria per chi visita la Polinesia Francese; in questa isola infatti i colori del mare, del vulcano, la sua conformazione, i paesaggi tropicali che ci siamo sempre immaginati, prendono forma sotto i nostri occhi. Consigliamo comunque di non restare in questo paradiso per più di 4 notti, questo anche per la salute del vostro portafoglio!!!!!!!!!!!!.

Nel pomeriggio raggiungiamo l’aeroporto e prendiamo il volo con destinazione Maupiti. Maupiti è l’isola più montuosa e piccola dell’arcipelago della società ed è una versione in miniatura di Bora Bora, con picchi rocciosi, piantagioni di palme da cocco, una bellissima laguna dalle acque basse e trasparenti e splendidi motu che sfoggiano spiagge da sogno, ma a differenza della celebre sorella vicina è rimasta come un tempo. E’ un’isola, infatti, in cui non ci sono strutture turistiche se non qualche pensioncina, qui inoltre le macchine non hanno ancora sostituito le biciclette e gli abitanti hanno scelto di continuare a vivere come hanno sempre fatto. Sul nostro volo infatti non ci sono molti turisti.

Dopo soli 20 minuti di volo assai turbolento ed un atterraggio che non auguro a nessuno, arriviamo finalmente all’aeroporto di Maupiti. L’aeroporto si trova su un motu, ha una pista cortissima, che è in parte sulla laguna ed in parte sul motu. Qui arrivano solamente 4-5 voli alla settimana e l’area partenze ed arrivi è una tettoia piccolissima, al di fuori solo un molo, dove arrivano le barchette per i trasferimenti al villaggio o alle piccole pensioni. Ci rendiamo subito conto di essere arrivati in un piccolo paradiso fuori dal mondo. Veniamo subito accolti da Camille, proprietario della pensione Kuriri Village, che con un caloroso benvenuto ci dona delle bellissime e profumatissime collane di tiare. Ci invita velocemente a salire sulla sua piccola barchetta perché si sta per fare buio e la pensione dista una 20 di minuti dall’aeroporto. Con noi vengono due coppie di francesi con cui facciamo subito amicizia e si rivelano davvero molto simpatiche. Arriviamo alla pensione, il nostro bungalow è una pilotina con vista oceano, davvero molto carina ed accogliente, ovviamente non ha nulla a che vedere con le camere dei grandi resort, ma nella sua semplicità e nei materiali naturali usati, rende questo posto il nostro piccolo nido d’amore.

Ci facciamo subito una doccia, rigorosamente fredda, perché l’acqua calda non c’è ed è già ora di cena, sono infatti le 19, Anne Marie, compagna di Camille, ci viene ad avvisare che la cena è pronta. Siamo al tavolo con Camille, Anne Marie e la coppia di francesi: si parla rigorosamente francese, per fortuna conosciamo un po’ la lingua e così abbiamo modo di dialogare e scherzare con loro. I proprietari sono due persone gentili e disponibili, sempre pronti a fare in modo che tu ti senta a tuo agio. La cucina è eccellente, a base di pesce e verdure, qui usano solamente prodotti locali. Sono venute le 21, il cielo è limpidissimo e soffia un vento fortissimo, tutti sono andati a dormire, le luci sono già spente, fa un buio pesto, abbiamo solamente una piccola lampada solare. Non resta allora che andarcene a letto, dopo però aver ammirato il cielo stellato.

02/07/07 MAUPITI Dopo una squisita colazione a base di frutta tropicale fresca, pane, burro e marmellate di papaia e ananas, rigorosamente fatte in casa, andiamo subito a perlustrare il nostro splendido motu e veniamo subito colpiti dalla spiaggia che è bianchissima e piena di coralli che si sono staccati dalla barriera, a causa delle forti onde che si infrangono. Il posto è bellissimo, l’acqua è cristallina e la spiaggia è completamente deserta. Alle 10 Camille deve andare sull’isola principale per fare delle commissioni, allora ne approfittiamo subito per andare a visitare Maupiti. Salpiamo così dal molo della pensione e in 10 minuti arriviamo a Vaiea, unico villaggio presente sull’isola; con noi decidono di venire anche i francesi. Arrivati al villaggio, noleggiamo da una famiglia locale delle biciclette e ci mettiamo subito in sella: l’isola è molto verde, in poco più di due o tre ore si gira tutta; nel villaggio c’è un supermercato, una boulangerie, ed uno snack. Anche qui come in tutta la Polinesia i cani randagi sono tanti, se ne stanno ai margini della strada, per lo più stanchi e sonnolenti; la cosa inoltre che ci ha colpito è che nei giardini delle varie abitazioni c’è sempre la tomba di famiglia. Arriviamo ad una festa locale dove le signore stanno gareggiando facendo dei cappelli, cesti, e tanti oggetti bellissimi con le foglie di palma a suon di musica. Continuiamo il giro ed arriviamo finalmente a punta S.Tereia, unica spiaggia dell’isola. Qui l’acqua è molto bassa e con il sole assume dei colori bellissimi, la sabbia è bianca e ovattata e le palme si allungano sul mare; inoltre è possibile a piedi andare sul motu Auira che c’è di fronte. Dopo aver fatto il bagno, proseguiamo il percorso in salita fino ad arrivare su una collinetta da cui si gode una splendida vista, per poi scendere fino al porticciolo da dove siamo partiti. Nel frattempo ci è venuta fame e così ritorniamo al paese dove stanno cucinando il “mai mai” (pesce locale cucinato in mille salse) alla griglia, e allo snack Tarona ci fermiamo a mangiarlo. Alle 15.30 Camille ritorna a prenderci in barca e rientriamo alla pensione. Una romantica passeggiata al tramonto sulla spiaggia della pensione e poi La cena in compagnia degli amici francesi concludono la giornata.

03/07/07 MAUPITI- RANGIROA E’ il giorno della partenza, per Rangiroa, il volo parte alle 8.00 del mattino, destinazione Tahiti. Anne Marie ci viene a svegliare al bungalow alle 5 del mattino e poco prima dell’alba, dopo una veloce colazione, partiamo con Camille per dirigerci all’aeroporto. Anne Marie dal molo della pensione ci accompagna augurandoci buon viaggio e con la mano ci saluta fino a che la barca non si è allontanata abbastanza per non riuscirla più a vedere; in questo momento siamo molto malinconici, ci dispiace moltissimo lasciare questo splendido posto in cui regna la pace, pensando che forse mai e poi mai potremo qui ritornare. Arriviamo a Tahiti, e dopo un paio d’ore prendiamo il volo per Rangiroa, secondo atollo più grande al mondo che si trova nell’arcipelago delle Tuamotu. Le isole dell’arcipelago delle Tuamotu sono molto differenti rispetto a quelle dell’arcipelago della Società ma altrettanto belle. Qui non ci sono più le montagne ma corone di corallo che si innalzano pochissimi metri sopra il livello del mare e che circondano una laguna centrale. Rangiroa misura 75 km da est a ovest e 25 da nord a sud, da una riva della laguna non si riesce a vedere quella opposta e gli atolli non sono più larghi di 200 mt. La laguna interna è collegata con l’oceano solamente in tre punti chiamati pass: Tivaru , Tiputa e Avatour. La maggior parte degli alberghi, pensioni e ristoranti si trovanoproprio tra queste due pass, così come l’aeroporto. All’arrivo veniamo accolti con le solite profumatissime collane di fiori, e dopo un brevissimo trasferimento di una decina di minuti arriviamo all’Hotel Kia Ora, qui abbiamo prenotato una sistemazione garden bungalow e solo per l’ultima notte beach bungalow, con trattamento di mezza pensione. L’hotel è molto bello ed i bungalow sono dislocati all’interno di un magnifico palmeto da cocco, qui inoltre è l’unico posto dove esiste un po’ di spiaggia. Dopo un piccolo snak andiamo subito a prenotare delle immersioni al Diving center Six passenger che si trova 100mt fuori dall’hotel sulla spiaggia verso la pass di Tiputa. I fondali di Rangiroa sono assolutamente da sconsigliare agli amanti della flora marina in quanto in tutta Polinesia non esistono grandi concentrazioni di coralli, ma invece sono un paradiso per gli amanti della fauna, qui infatti si trovano squali grigi, martello, pinna bianca, pinna nera, delfini, mante, aquile di mare, barracuda, tartarughe, pesci napoleone e tanti altri che non mi metto qui ad elencare. Dimenticavamo di dirvi che io e la Fra siamo dei neo subacquei brevettati open water dalla Padi l’aprile scorso, e abbiamo solamente 4-5 immersioni alle spalle. Inizialmente eravamo molto spaventati da questa fauna marina, soprattutto dagli squali, ma parlando con gli istruttori ci siamo tranquillizzati e così abbiamo fissato 2 immersioni per il giorno avvenire. Il Six Passenger è un buon centro immersioni, conosciuto tramite internet; il proprietario è un italiano trasferitosi in Polinesia per l’amore di questa meravigliosa terra, noi però non l’abbiamo conosciuto, perché in quel periodo era in Italia in ferie. Rientriamo in hotel, qui ritroviamo Barbara e Massimo, la coppia che avevamo conosciuto a Moorea, che piacevole sorpresa…Prima ci scambiamo le opinioni sulle varie isole, dopo affittiamo la bicicletta e andiamo a visitare il villaggio di Avatour e i dintorni del resort. Quando rientriamo nel nostro bungalow fa già buio, così ci prepariamo subito per andare a cena, siamo affamati e devo proprio dire che qui nel ristorante dell’hotel si mangia molto bene.

04/07/07 RANGIROA Ci alziamo molto presto, alle 7 abbiamo appuntamento con il diving, la Francy ha passato una notte davvero turbolenta, non ha fatto altro che fare brutti sogni per paura dell’immersione. Dopo averla tranquillizzata, partiamo col gommone del diving; con noi sono presenti per fortuna altri italiani molto più esperti che ci raccontano come sarà l’immersione, rassicurandoci e dicendoci che siamo davvero fortunati come principianti a fare un’immersione così bella, che difficilmente in qualsiasi altra parte del mondo riusciremo a rifare. Il mare però che nella laguna non sembrava mosso, appena arriviamo vicino alla pass di Tiputa diventa agitatissimo con onde spaventose, alte anche un paio di metri ma per fortuna con passo molto lungo. Al vedere questo mare ci facciamo subito molto spaventare, nonostante la guida ci dica in continuazione di rilassarci, ma devo proprio dire che in quelle condizioni non è assolutamente facile riuscirci. Attraversiamo la pass e dalla barca vediamo 5-6 delfini saltare, la guida ci fa un piccolo briefing dicendoci che dobbiamo assolutamente scendere almeno alla profondità di 5 metri, per uscire dalle forti correnti del moto ondoso, poi continueremo la discesa con calma; cerchiamo allora di farci coraggio, è già il momento di immergerci…AIUTO… ci chiediamo ma chi c’è la fatto fare, torneremo salvi, quanti brutti pensieri…, ma una volta immersi ecco che tutto cambia, la visibilità è eccezionale, la paura pian piano svanisce, vediamo tantissimi pesci tra cui un bel napoleone, branchi di barracuda, e poi poco dopo, diversi squali pinna nera ed uno grigio molto grosso, ma non ci spaventano, infatti loro rimangano assolutamente indifferenti alla nostra presenza. Incontriamo anche una splendida tartaruga e la accarezziamo. Direi che come prima immersione in Polinesia non si possa chiedere altro. Rientriamo in hotel per riposarci in spiaggia, contentissimi di aver fatto questa splendida esperienza che sarà difficile dimenticare. Dopo uno splendido bagno ritorniamo alle 16 per fare la seconda immersione, questa volta ad una profondità inferiore poiché si sta per fare buio e la visibilità è molto inferiore rispetto a questa mattina. Anche in questa immersione vediamo un sacco di fauna marina, questa volta però non ci lasciamo spaventare. Rientriamo soddisfatti in hotel per cena, questa sera c’è lo spettacolino polinesiano.

05/07/07 RANGIROA In hotel abbiamo prenotato l’escursione alla Lagoon Blu, sono tutte coppie di italiani in viaggio di nozze; dopo un’ora di navigazione arriviamo in questo angolo dell’atollo di Rangiroa dalle spiagge rosa e dall’acqua turchese, i motu sono completamente deserti, abitati solamente da qualche specie di uccello, splendide palme da cocco, cosa possiamo chiedere ancora…

Qui dopo un bagno e un giro su questi isolotti, pranziamo a base di pesce chirurgo alla griglia, davvero delizioso, pollo, insalata e frutta fresca tropicale. Dopo il pasto agli squali, come quello fatto a Bora Bora (forse qui erano ancora più grossi), ritorniamo in hotel, per ammirare il tramonto dal pontile: è una cosa indescrivibile. La serata la passiamo in chiacchiere con la simpatica compagnia formatosi durante l’escursione. Che gran tavolata… 06/07/07 RANGIROA Ultimo giorno a Rangiroa, dopo la terza ed ultima immersione mattutina in questi splendidi fondali, trascorriamo la giornata in spiaggia, dedicandoci al relax più totale e al cambio della camera, (al momento della prenotazione non c’era più posto per l’ultima notte nella garden). Il beach bungalow è molto bello, più ampio dell’altro, anche se arredato in modo simile, la chicca è la piscinetta idromassaggio privata sul terrazzino vista mare (peccato che ci sia solo l’acqua fredda). Nel pomeriggio andiamo a visitare una famosa fabbrica di coltivazione di perle nere, dove ne acquistiamo altre due, questa volta però da regalare alle nostre mamme. La sera la passiamo sempre in compagnia dei nostri amici, assieme a due di loro, Leonardo e Virginia, domani partiremo alla volta di Tikehau, l’ultima nostra tappa.

07/07/07 RANGIROA- TIKEHAU Il volo per Tikehau è alle 9.30, la durata è di soli 10 minuti, dico io, ma non si poteva andare in barca!!! All’arrivo veniamo nuovamente accolti con collane di fiori profumate, la Francy sembra perdere la testa alla vista di questo paradiso. Tikehau è l’isola più bella che abbiamo visto. Dopo un breve trasferimento in barca arriviamo al Pearl Beach Resort, un hotel bellissimo su un motu isolato, qui abbiamo prenotato un bungalow beach premium che è incantevole, ben arredato e rigorosamente realizzato con materiali locali quali bambù, foglie di palma secche e legno. In camera una bottiglia di champagne di benvenuto e petali di fiori sparsi ovunque: sul letto, sul divano e in bagno. Le spiagge sono di colore rosa, piene di coralli e paguri. Dopo aver perlustrato ogni angolo di questo incantevole posto, andiamo subito a prenotarci un’immersione e i massaggi polinesiani nella Spa per il giorno successivo. Vogliamo godercela al massimo…Siamo in un posto meraviglioso, fuori dal mondo, dal caos, e nella pace più totale. Corriamo subito in spiaggia, prendiamo la canoe gratuite dell’hotel e andiamo ad esplorare uno dei tanti motu deserti che si trovano a fianco del resort. Rientriamo al calar del sole e attendiamo sul patio del nostro bungalow il tramonto, sorseggiando champagne e mangiando spiedini di frutta offerti dall’hotel. Verso le 18.30, prima di andare a cena, ci ritroviamo con i nostri amici, Leonardo e Virginia per un aperitivo: ci raccontiamo la giornata e facciamo tante risate. Dopo un’ottima cenetta a la carte, andiamo in spiaggia a vedere il cielo stellato, sembra proprio di toccare le stelle con un dito dal gran che sono luminose; dopo poco andiamo a dormire, siamo molto stanchi e domani mattina ci aspetta una bella immersione.

08/07/07 TIKEHAU Verso le 8.30 usciamo con la barca del diving, siamo in 4: noi due, Leonardo, il nostro amico esperto sub ed un altro ragazzo italiano. Ci dirigiamo verso l’unica pass presente a Tikheau e qui facciamo la prima immersione, alla profondità di 25 metri: vediamo branchi di barracuda, una bellissima tartaruga e tantissimi altri pesci tropicali. Dopo una breve pausa sulla barca siamo di nuovo in acqua per la seconda immersione ripetitiva. Stavolta ci buttiamo nell’oceano per andare a vedere la grotta degli squali. Che spettacolo…Rientriamo per l’ora di pranzo e ci concediamo il massaggio Manoi alla Spa del resort, ottanta minuti di completo relax, proprio quello che ci voleva. Ne usciamo rigenerati e pronti per un nuovo giro in canoa negli atolli vicini al nostro, prima però ci fermiamo al bar per uno spuntino. Gli atolli vicini dalla natura incontaminata sono davvero suggestivi. La sera prima di cenare ci aspetta un aperitivo al bar, con i nostri amici di avventura.

09/07/07 TIKEHAU La mattina la trascorriamo nuovamente ad esplorare con la canoa i motu limitrofi, sembra di essere naufraghi in un isola deserta dalla spiaggia rosa, piena di coralli. Il tempo è variabile, decidiamo così di rientrare per mangiare un boccone. Al bar troviamo i nostri compagni di avventura, Leonardo e Virginia, con loro decidiamo di andare nel pomeriggio al villaggio che conta solamente 300 abitanti. Noleggiamo allora le biciclette e con la navetta gratuita del resort raggiungiamo il piccolo villaggio. È molto grazioso, sono presenti quattro luoghi di culto di diverse confessioni tra i quali quella cattolica, protestante, e altre due che non conosciamo. Ci sono tantissime palme da cocco, alberi del pane, buganvillee e fiori di ibisco. Nel villaggio c’è anche un piccolo ufficio postale, una cabina del telefono, due mini negozietti di generi alimentari che vendono tutta roba in scatola, una boulangerie che sforna il pane verso le 17, e una piccola boutique dove compriamo qualche pareo. I proprietari di questo negozio sono due francesi trasferitesi qui. Fa molto caldo, andiamo allora in un negozio di alimentari e ci rigeneriamo con una bibita fresca ed un gelato confezionato. Il villaggio sembra molto pulito, gli abitanti sono cordiali, ma vediamo ancora molti cani randagi. Alle 17.30 riprendiamo il battello che ci porta all’hotel.

10/07/07 TIKEHAU Oggi facciamo un’escursione in barca nella laguna, partiamo dal pontile dell’hotel con una barchetta, siamo circa una decina di persone, più quattro polinesiani madre padre e figli, proprietari della barca e del motu su cui ci fermeremo per il pic-nic. La barca si dirige subito in prossimità di un scoglietto e i due figli con il padre si buttano in mare per andare a procurarsi i pesci con la fiocina per il pranzo. Dopo una ventina di minuti ritornano in barca con una quindicina di pesci tropicali di diversi tipi e un polipo, una cosa da non credere… Successivamente visitiamo l’Isola degli uccelli, un motu molto carino completamente deserto popolato solo da diverse specie di uccelli che nidificano a terra. Per pranzo arriviamo nel motu dei proprietari della barca, mentre noi ci facciamo il bagno in questo splendido mare, loro preparano il barbecue. Dopo circa un’ora ci chiamano a tavola e ci servano su una foglia il pesce che hanno cucinato, abbinato ad un riso al latte di cocco; abbiamo faticato a mangiare questi pesci tropicali…Ci sembravano così indifesi…Poi i pesci non avevano nessun tipo di condimento e il nostro non era nemmeno molto cotto. Nel pomeriggio rientriamo in hotel per un bagnetto e per preparaci per l’ultima cena in Polinesia, guarda caso oggi è il 10 luglio: è passato un mese da quel fatidico “si”; proprio stasera abbiamo prenotato una romantic-dinner offertaci sempre dal nostro tour operator. Quale modo migliore per festeggiare questo anniversario. Mangiamo molto bene, innaffiando i piatti con lo champagne e sbaffandoci una prelibata aragosta, dimenticandoci perfino che domani sarà il nostro ultimo giorno in polinesia. 10/07/07 TIKEHAU-TAHITI Purtroppo ci restano solo poche ore ancora da passare in spiaggia in totale relax in questo paradiso. Alle 14 infatti abbiamo il traghetto dell’hotel diretto all’aeroporto, ci regalano l’ultima collana di conchiglie…Il suono della conchiglia che prima ci aveva accolto adesso ci dà l’ultimo saluto… siamo molto malinconici… la nostra vacanza polinesiana sta proprio per giungere al termine… Ci imbarchiamo con il volo delle 15.30 e arriviamo a Tahiti per le 16.45, ora dobbiamo aspettare il volo per Sidney delle 2.15 del mattino, un’attesa da incubo, soprattutto con il poco entusiasmo che accompagna tutti i ritorni a casa a vacanza finita… Fortunatamente riusciamo a lasciare i bagagli al deposito dell’aeroporto che resta aperto sino alle 24 e insieme ad altre due coppie di italiani anche loro in partenza, prendiamo un Truck, mezzo di trasporto locale, che con appena 400 xfp, ci porta nel centro di Papete. Rimaniamo però delusi da questa città, molto caotica e sporca, che a nostro avviso non ha nulla a che vedere con le altre isole dell’arcipelago. Vogliamo andare all’Heiva Festival ma purtroppo scopriamo che è finito da qualche giorno, sono rimasti solo i banchetti con suvenirs, collane di fiori di conchiglie, parei, ecc. Camminando per il centro troviamo una pizzeria che ci ispira molto e così per consolarci ci gustiamo un’ottima pizza. Rientriamo per le 20.30 in aeroporto, questa volta con il taxi perché in giro c’è molta delinquenza e non ci sentiamo sicuri. Riprendiamo i bagagli e attendiamo, già stanchi, il nostro volo.

Ci fermeremo due notti a Singapore, con la scusa di spezzare il lungo viaggio (48 ore), ma poi non si può proprio più rimandare il rientro in terra italiana e come dire, non si può stare per sempre in Polinesia, prima o poi dai sogni bisogna svegliarsi, però non so se è meglio averne la nostalgia che non il rimpianto di chi la sogna ma forse non ci andrà mai… MAURU’ URU PORINETIA…

ARRIVEDERCI….



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