Sud del Perù on the road

Dal deserto alla foresta amazzonica attraversando la Pachamama
Scritto da: Edgar
sud del perù on the road
Partenza il: 23/06/2018
Ritorno il: 05/07/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Per il 2018 abbiamo programmato due settimane di ferie tra fine giugno e inizio luglio: questo a febbraio. Abbiamo cominciato a pensare dove spendere queste due settimane e la prima scelta è stata l’oriente. Ci rechiamo in agenzia e il nostro fidato agente di viaggio ci dice che in oriente rischiamo seriamente di trascorrere due settimane sotto la pioggia… ahi ahi, dobbiamo cambiare destinazione. Se non possiamo andare in oriente, sicuramente l’occidente potrà fornirci maggiori opportunità. Ci viene in mente il Perù, ci informiamo un po’ e la cultura, i colori, i paesaggi ci fanno esclamare… “però il Perù!”.

Contrariamente ai nostri soliti viaggi auto-organizzati, questa volta scegliamo un tour guidato per essere più tranquilli e sicuri di non saltare qualche tappa importante.

23/06

Finalmente arriva la fine di giugno, prepariamo due valigie con abiti semi-invernali e… si parte! Le prime 12 ore di volo (Milano-São Paulo) trascorrono lentamente, poi le successive 5 ore (São Paulo-Lima) sono molto veloci… sarà l’adrenalina per l’inizio del viaggio!

24/06

Atterriamo a Lima e ritiriamo le nostre valigie. Ci attende un autista del tour operator che ci porta in hotel. Pomeriggio libero, il tour inizia il mattino successivo. Gironzoliamo per il quartiere di Miraflores, moderno con alti palazzi sulla scogliera di fronte al mare. È impressionante la scogliera fatta di terra e rocce nere a picco sulla strada a bordo oceano. Visitiamo anche il centro commerciale proprio sul bordo della scogliera con una bellissima vista sull’oceano. Scegliamo un ristorante vicino all’hotel in cui gustiamo un’ottima cheviche di pesce misto marinato.

25/06

Il mattino dopo sveglia presto e si parte per la prima tappa. Incontriamo i nostri primi compagni di viaggio, una coppia di novelli sposi decisamente più giovani di noi, ma con i quali troviamo subito una buona intesa. Partiamo con un pulmino condotto da Victor il nostro fedele autista per la prima parte del tour. Attraversiamo il traffico caotico di Lima e finalmente, fuori dalla città, iniziano i paesaggi costieri desertici: dune, sabbia e terra incolta che si susseguono fino alla nostra tappa intermedia: le isole Ballestas.

Ci imbarchiamo sulla barca che ci porta a navigare intorno alle isole. Per fortuna il mare è calmo e la navigazione procede bene. Prima di arrivare alle isole vediamo il famoso “candelabro” la cui funzione è ancora un mistero. È ben visibile, tracciato su una duna tra il mare e il cielo azzurrissimi!

Arriviamo alle isole, dove non si può attraccare. Sono veramente un’oasi naturale! Pinguini, sule, foche, pellicani la loro popolazione! Bellissime foto scattate dalla barca ci permettono di documentare tutta questa bellezza!

Torniamo indietro e il nostro autista ha già predisposto il sorvolo sulle linee di Nazca per il pomeriggio; quindi via veloci verso la prossima tappa sempre attraverso paesaggi solitari e desertici. Solo ogni tanto un piccolo villaggio con case in mattoni non completate, senza luce né acqua corrente….

Arriviamo al piccolo aeroporto di Nazca ci registriamo e si aggrega al nostro piccolo gruppo un giovane ragazzo che aveva già trascorso tre mesi in Bolivia per volontariato e ora, dopo aver acquistato una piccola moto, stava girando in solitaria il Perù: persona molto interessante e avventurosa! Arriviamo all’aereo, un piccolo monomotore. In base al peso di ognuno di noi ci fanno sedere sull’aereo, mettiamo le cuffie e via! Inizialmente tutto ok, stiamo tutti bene; vediamo l’astronauta, la scimmia, il colibrì e poi… io non vedo più nulla, sto malissimo e riesco a resistere solo guardando fuori in linea retta! Mi è dispiaciuto molto, ma purtroppo, pur avendo preso una pastiglia per il mal d’aria, non riesco a guardare in basso. Per fortuna mio marito riesce a fotografare tutto per bene! Comunque è stato un sorvolo emozionante: quelle linee/disegni sempre visti in TV ora erano reali, sotto di noi!

Dopo il sorvolo arriviamo a Nazca, dove visitiamo il Museo Antonini aperto nel 1999 che contiene diversi reperti che ci permettono di conoscere meglio le culture che si svilupparono nel deserto di Nazca. Nel giardino esterno vediamo l’acquedotto di Bisambra, un ottimo esempio di ingegneria idraulica degli antichi Nazca.

Poi finalmente in hotel dopo una prima giornata piena, interessante ma anche piuttosto stancante.

26/06

Il mattino dopo sveglia presto: ci aspettano più di 500 Km da Nazca ad Arequipa!

Percorriamo la costiera Panamericana Sur sempre tra dune e paesaggi desertici. Ci fermiamo per le inevitabili “soste idrauliche”. Circa a metà percorso l’autista ci chiede se possiamo fermarci un attimo dove c’è una piccola chiesetta. Diciamo di sì e, mentre visitiamo questa piccola cappella con tantissimi “ex voto” arriva Victor e ci porge delle candele che possiamo accendere. E’ stato per me un momento molto commovente in quanto proprio oggi sono 37 anni che mia mamma non c’è più e non avrei mai pensato di accendere una candela per lei (cosa che faccio ogni anno) addirittura in Perù.

Proseguiamo lasciando più avanti la Panamericana e dirigendoci verso l’interno. Finalmente nel pomeriggio inoltrato arriviamo ad Arequipa, ma dobbiamo ancora affrontare il traffico della città che ci fa trascorrere in auto ancora almeno un’ora! L’hotel è bellissimo, sulla piazza principale in pieno centro.

Facciamo una doccia, ci cambiamo e su consiglio della nostra guida ceniamo al ristorante Chicha del famoso chef peruviano Gaston Arcurio. Ristorante affacciato su un bellissimo patio, piatti ben presentati e gustosi, ottimo vino!

27/06

Il mattino successivo ad Arequipa abbiamo le prime 2 ore libere in attesa dell’altra parte del gruppo che dovrà unirsi a noi quattro. Visitiamo la bellissima Cattedrale sulla piazza aperta solo per la Messa e gironzoliamo per il centro fotografando angoli nascosti e persone allegre e colorate!

Alle 11 il gruppo si compatta e iniziamo il tour guidato della città. Si inizia con il Museo Santuarios Andinos in cui, oltre a bellissimi reperti, nell’ultima sala incontriamo Juanita, la ragazza dei ghiacci. In una teca a una temperatura bassissima viene conservato il corpo della ragazza quasi intatto; incredibile vedere il suo viso e pensare al suo sacrificio destinato a soddisfare gli dei.

Si prosegue con la visita alla Iglesia de la Compañía con il suo bell’altare dorato e il grande chiostro.

Nel pomeriggio visitiamo il Monastero di Santa Catalina: una città nella città. Ben conservato circondato da mura, con viuzze su cui si affacciano le case delle monache che lo abitavano, attualmente ne rimangono poche. Colori dal mattone marcato all’azzurro altrettanto vivido. Abbiamo potuto vedere qualcuna delle case dalle più piccole alle più grandi riservate alle monache di un certo lignaggio sociale. Peccato che stava calando il buio, altrimenti ci sarebbe piaciuto girare ancora per fotografare liberamente.

Cena al ristorante Zig Zag in centro: abbiamo assaggiato tre ottimi tagli di carne (alpaca-pollo-manzo) serviti su una piastra rovente che sfrigolando produceva schizzi sapientemente fermati dal grosso bavaglio in dotazione!

28/06

Partenza, questa volta non all’alba, per raggiungere Puno, circa 300Km. Ci fermiamo per qualche sosta in punti panoramici intanto che l’altitudine aumenta: passiamo dai 2300m di Arequipa ai 3850m di Puno, con qualche passo a più di 4000m. In occasione di una sosta troviamo alcune donne che lavorano a maglia e vendono i loro manufatti. Dato che sono appassionatissima del lavoro a maglia, ho comprato uno scaldacollo da una delle signore e le ho regalato un cappello di lana fatto da me proprio per uno “scambio culturale” di esperienze. La signora è rimasta molto sorpresa, ma ha accettato il regalo ed io ne sono stata felice! L’ultima sosta, prima dell’arrivo a Puno, è Lagunillas a un’altitudine di 4410m. Il panorama è splendido, le montagne brulle e i campi di paglia si stendono tra l’azzurro del cielo e l’azzurro intenso della laguna: veramente spettacolare!

Arrivati a Puno il mal d’altitudine comincia a farsi sentire, per alcuni in modo pesante (spossatezza, mancanza di fiato e vomito) per noi fortunatamente solo mal di testa. Cena leggera e subito a letto, domani ci aspetta un’intensa giornata sul lago Titicaca!

29/06

La giornata inizia presto, arriviamo il pullman all’imbarcadero per salire sulla barca che ci porterà in navigazione sul lago Titicaca. La prima fermata è presso le isole galleggianti degli Uros che si trovano nell’insenatura di Puno. Sono costruite con giunchi, di cui il lago è ricco. La parte superiore calpestabile deve essere ricoperta da nuovi giunchi ogni 6 mesi circa, perché la parte bassa immersa nel lago a poco a poco marcisce. Ci spiegano un po’ la vita di questa singolare comunità, ci fanno vedere le loro case (ma dormiranno veramente sulle isole o queste ormai servono solo per i turisti? Mah ce lo siamo chiesto un po’ tutti). Poi l’immancabile mercatino che permette loro di guadagnare i Sol necessari ad acquistare viveri ecc. Tutti abbiamo acquistato qualche cosa e, facendo due conti e dando per scontato che tutti i turisti acquistino almeno un articolo, gli Uros moderni forse non se la passano proprio male… Ci hanno “traghettato” sull’isola di fronte con le loro barche anch’esse di giunchi e pitturate con colori sgargianti.

Siamo poi ripartiti per l’Isola di Taquile che è veramente un posto fuori dal mondo!

Dopo l’attracco ci aspetta una scarpinata fino in cima all’isola che a 3850m di altitudine bisogna affrontare con tutta calma!

Bella la gestione dell’isola che permette di proteggere l’ecosistema: il tutto infatti viene gestito dalla comunità.

Gli alloggi per i turisti sono porzioni di casa di famiglie della comunità, i ristoranti sono gestiti in comunità e il clima che si respira sembra veramente tranquillo e pacifico: che sia la soluzione per vivere in pace e in armonia? Abbiamo pranzato in un ristorante della comunità in mezzo al nulla e con una vista mozzafiato sul lago!

Nel pomeriggio riscendiamo a livello del lago, ci imbarchiamo e in 2 ore siamo nuovamente a Puno.

Siamo troppo stanchi per recarci in centro anche perché ci è stato detto che il centro è formato semplicemente da due piazze e una via centrale, niente di che. Decidiamo allora per una bella doccia, cena in hotel e subito a nanna!

30/06

Si riparte presto per raggiungere Cusco attraverso l’altopiano. Durante il viaggio, tra una sosta e l’altra ammiriamo branchi di vigogne e di alpaca che brucano tranquillamente la paglia secca che sembrerebbe veramente poco appetitosa! Ogni tanto qualche recinto di pietra con annesso rifugio del pastore.

Attiviamo a Cusco nel tardo pomeriggio in un bellissimo hotel a 10’ a piedi dal centro.

Naturalmente vogliamo provare un ristorante in centro; ci è stato consigliato dalla nostra guida il “Marcelo Batata” situato in una via parallela alla piazza centrale. Una saletta piccola al 1° piano (o 2° piano come da usanza peruviana, infatti il piano terra per loro è il 1° piano!) con arredamento piacevole. L’aperitivo, il famoso “Pisco Sour”, ci è stato preparato al tavolo ed era veramente squisito. I piatti ottimamente presentati e buonissimi, ottimo anche il vino locale (anche se a questa altitudine non avremmo dovuto toccare gli alcoolici… questa volta abbiamo sgarrato!).

01/07

Partenza da Cusco con solo uno zaino per una notte (sul treno non sono ammessi i grossi bagagli) per raggiungere in serata Aguas Caliente, porta d’accesso a Machu Picchu, attraverso la Valle Sacra degli Incas. Prima sosta a Chinchero per assistere alla lavorazione della lana in una bellissima manifattura. Ci hanno illustrato le modalità di tintura e di ottenimento dei colori e poi… come non comprare un maglioncino di baby alpaca confezionato proprio lì? Abbiamo poi visitato la chiesa della comunità molto decorata e, dato che era domenica, abbiamo assistito all’ingresso in Chiesa dei rappresentanti di una comunità con costumi tipici: molto caratteristico! Nel sito archeologico dietro alla chiesa, tra i terrazzamenti abbiamo potuto assistere al procedimento di disidratazione delle patate, prodotto molto importante per i peruviani. Puntatina al mercato domenicale di Chinchero: molto interessante la parte del mercato delle merci; ogni sorta di frutta e verdura con tantissimi venditori e acquirenti del luogo. C’era anche una porzione del mercato in cui venivano cucinate delle pietanze con tanto di avventori alle 10,30 del mattino! Il tutto molto tipico e interessante. Altra sosta alle saline di Maras: un versante della montagna con tantissime vasche da cui si ricava sale grazie ad una fonte salata naturale che sgorga dalla montagna. La temperatura in mezzo alle vasche era rovente, ma abbiamo resistito perché lo spettacolo era veramente unico! Poco dopo Urubamba ci fermiamo a pranzo in un ristorante con un giardino fantastico popolato da bellissime piante, pappagalli e lama. Buon pranzo a buffet!

Arriviamo a Ollantaytambo e prima di salire sul treno dell’Inca Rail che ci porterà ad Aguas Calientes, visitiamo il sito archeologico. Tantissimi scalini per arrivare in cima, tra terrazzamenti, costruzioni ancora ben conservate e muri di pietra con incastri incredibilmente perfetti per le possibilità tecnologiche dell’epoca. In cima c’è quello che rimane di un tempio ed una vista mozzafiato sul paese, sulle montagne intorno e sulla Valle Sacra. In attesa della partenza del treno beviamo un buon mojito in un bar sulla bella piazza centrale (solo dopo abbiamo pensato ai cubetti di ghiaccio nel bicchiere, ma per fortuna nessuna conseguenza!). Ci rechiamo alla stazione e saliamo sul treno che ricorda un po’ l’Orient Express e che in due ore ci porterà a destinazione. Arriviamo ad Aguas Calientes in tarda serata giusto in tempo per una cena leggera in hotel e poi a letto: domani ci attende Machu Picchu!

02/07

Abbiamo il biglietto per il primo ingresso al sito. Ci mettiamo in coda ad attendere il pulmino che ci porterà all’ingresso del sito. Finalmente arriva e saliamo. Percorriamo una strada sterrata tutta curve che sale sul versante della montagna, dopo circa mezz’ora arriviamo all’ingresso del sito. C’è già tanta gente, compresi i temerari che hanno percorso l’Inca Trail a piedi in 4 giorni! Timbriamo i nostri passaporti con il timbro di Machu Picchu messo a disposizione dei turisti ed attraversiamo i cancelli. Inizialmente nulla si vede, solo un sentiero in salita in mezzo a quella vegetazione che è l’inizio della foresta amazzonica. Dopo un po’ di salita con vari scalini, a un certo punto la vista si apre su quel panorama che da sempre abbiamo visto in TV o sulle riviste turistiche: il sito di Machu Picchu in tutto il suo splendore! Giornata serena con il cielo azzurro che esalta ancora di più l’antica città. E qui scattano le foto, i video, i selfie e non so cos’altro! Procediamo con la visita di tutta la città percorrendo un sentiero a senso unico (in alta stagione circa 9000 persone al giorno visitano il sito). Ad ogni angolo è bello fermarsi ad ammirare il paesaggio e scattare qualche fotografia. Belle le fontane a cascata e l’osservatorio astronomico parzialmente conservato. Nulla è stato ricostruito, solo restaurato. Ci sono costruzioni rustiche ed altre finemente incastrate. Alcuni lama girano liberi nei prati ricavati dai terrazzamenti: un’atmosfera incantata!

Dopo circa tre ore e mezza riprendiamo il nostro pulmino e torniamo ad Aguas Calientes. Pranzo in centro e un’oretta di tempo per visitare il paese, costruito appositamente per i turisti, prima di riprendere il treno per la stazione di Poroy alle porte di Cusco che si raggiunge in circa quattro ore. Sul treno ci hanno servito bevande, un panino e un dolce e abbiamo assistito anche a uno spettacolino con musica e un personaggio con costumi locali e maschera animalesca; il treno è piuttosto caro, ma vale la pena anche per i paesaggi che si attraversano. La ferrovia a un certo punto costeggia il fiume Urubamba con le altissime montagne ai lati… giù, giù in fondo alla valle. Purtroppo il nostro viaggio per la gran parte si è svolto al buio ed abbiamo potuto assaporare poco i paesaggi naturali che si susseguivano. Arriviamo a Cusco stanchissimi, per fortuna il panino ed il dolce sul treno hanno costituito la nostra cena, quindi dopo una rinfrescante doccia andiamo a letto con gli occhi ancora colmi delle bellezze ammirate nella giornata.

03/07

Oggi in programma la visita di Cusco, l’ombelico del mondo Inca. Si inizia fuori città con la visita a Tambomachay: è un piccolo sito Inca che presenta una serie di acquedotti, canali e fontane tra le rocce. Si procede con Puca Pucara un sito che fungeva da deposito collettivo e centro di ristoro utile a chi percorreva un antico sentiero che è ancora facilmente individuabile. Avvicinandoci alla città incontriamo Q’enko che significa labirinto: è un sito realizzato modellando la viva roccia e veniva utilizzato come centro cerimoniale. Interessante lo strettissimo passaggio tra le rocce e la grotta in cui si trova una roccia scolpita finemente a formare un altare cerimoniale.

Ultimo sito fuori città è Sacsayhuamán che sorge su una collina che domina la città. Costruzioni finemente scolpite ed incastrate con estrema precisione come solo gli Incas sapevano fare. Ancora oggi in occasione del solstizio d’estate si festeggia l’Inti Raimi, la festa del dio del Sole.

Arrivati in città proseguiamo con la visita al Coricancha (tempio del Sole). Era il tempio più importante per gli Incas; attualmente ne rimangono solo alcune mura finemente lavorate e sulle rovine è stato costruito il convento domenicano. Alcuni terremoti nel tempo hanno danneggiato la chiesa, ma l’antico basamento Inca ha resistito stoicamente. Infine visitiamo la Cattedrale: imponente e ben decorata, all’interno si respira pace e tranquillità.

Arrivata l’ora di pranzo chiediamo alla nostra guida, la preparatissima Wilma, di accompagnarci al ristorante per gustare il piatto tipico: porcellino d’india arrosto. Ci ha portati in un ristorante non turistico dove è stato servito ad ognuno un intero porcellino arrosto. Passato il momento di inquietudine alla vista del malcapitato, abbiamo iniziato a gustarlo e, dimenticandone l’aspetto iniziale, ci siamo saziati con un’ottima pietanza priva di colesterolo! Bello anche lo spettacolo di danze offerto dal locale.

Pomeriggio libero per gli ultimi acquisti ed una puntatina a San Blas, il quartiere degli artisti, con viuzze strette case bianche con porte e finestre azzurre: molto caratteristico.

La sera ultima cenetta peruviana a buffet con spettacolo canoro e danzante.

04/07

Bagagli pronti all’alba, ci spostiamo verso l’aeroporto di Cusco e ci imbarchiamo sull’aereo per Lima. Arriviamo in mattinata e visitiamo la Chiesa ed il Convento di San Francesco. È un antico complesso monastico che comprende anche un’inquietante necropoli sotterranea. È Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1991. Procediamo a piedi e percorrendo una bella via pedonale con ai lati palazzi ben ristrutturati raggiungiamo la piazza principale, cuore della città, con l’imponente cattedrale, il palazzo del Governo, diversi edifici coloniali ben conservati e una bella fontana centrale.

Purtroppo è arrivata l’ora di recarci in aeroporto per il ritorno a casa. Partiamo alle 19:30 con la compagnia LATAM (stessa dell’andata) per raggiungere Madrid e poi Milano.

05/07

All’arrivo scatta il “toto valigie”: ci saranno? Dato che le abbiamo imbarcate a Cusco inoltrandole già direttamente a Milano avevamo qualche dubbio. Invece eccole spuntare puntualmente: complimenti alla compagnia che ha gestito correttamente l’inoltro!

I primi kilometri percorsi in macchina per raggiungere casa trascorrono in silenzio, forse la stanchezza… più probabilmente tutti i ricordi che ci turbinano nella mente per un viaggio scelto un po’ per caso, ma che ci ha regalato emozioni e sensazioni non comuni!

Buon viaggio a tutti e… alla prossima avventura!

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Titicaca

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Mate de coca

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Vigogne

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Saline di Maras

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Ballestas

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Candelabro

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Alpaca

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Machu Picchu

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Nazca

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Colori

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Lagunillas

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Nazca

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Lagunillas



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