Tour del Sud e Amazzonia col vicks vaporub

Il nostro sogno , quello mio e di mio marito, è poter vedere tutte le principali meraviglie del mondo attuale. E’ per questo che quest’anno abbiamo voluto andare in Perù per vedere Macchupicchu. Il viaggio, lo abbiamo fatto con il Tour Operator “Tour 2000” che abbiamo contattato tramite e-mail e che ci ha fatto un buon preventivo del...
Scritto da: ameliaT
tour del sud e amazzonia col vicks vaporub
Partenza il: 06/05/2008
Ritorno il: 21/05/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Il nostro sogno , quello mio e di mio marito, è poter vedere tutte le principali meraviglie del mondo attuale. E’ per questo che quest’anno abbiamo voluto andare in Perù per vedere Macchupicchu. Il viaggio, lo abbiamo fatto con il Tour Operator “Tour 2000” che abbiamo contattato tramite e-mail e che ci ha fatto un buon preventivo del Tour del Sud II più l’estensione in Amazzonia di categoria superiore (ormai siamo “vecchierelli” e sapendo che si trattava di un tour faticoso volevamo stare un po’ comodi). Ci siamo comunque rivolti ad una agenzia della nostra città che ha fatto da tramite con il Tour Operator. In partenza abbiamo pernottato una notte ad Amsterdam in un albergo dell’aeroporto dopo la prima tratta aerea perché per fare il viaggio tutto di seguito avremmo dovuto svegliarci a notte fonda e 13 ore di volo da Amsterdam a Lima non sono bazzecole! La scelta del Tour Operator si è rivelata ottima. Tutto coordinato e competente. E se non fosse stato per un supplemento di 50 Euro per persona che ci è stato chiesto come sovrapprezzo alberghiero a Lima a causa di un meeting che si teneva in città, non avrei nulla da obiettare. Anche perché le guide locali ci hanno detto che quando abbiamo soggiornato noi il meeting era già finito e in effetti l’albergo sembrava abbastanza vuoto. Mah! I consigli che posso dare: Canyon del Colca. A me personalmente non è piaciuto un gran che. Ci si accalca insieme ad altri turisti per guardare il volo dei condor che si vedono lontani e potrebbero perciò essere uccelli di qualsiasi altra specie. Forse si dovrebbe essere appassionati ornitologi o….avere un binocolo! Oltretutto per arrivare al canyon si passa un valico di 5000 metri e un freddo cane a cui il corpo si deve abituare repentinamente (mio marito ha avuto la febbre ma c’era chi stava peggio). Gli alberghi a Chivay (dove si dorme ) sono pochi e poco riscaldati. Il corpo quando soffre di mal d’altura ha bisogno di stare caldo. In questo posto ci era stato assegnato l’unico albergo del tour di categoria standard, con un minuscolo termino elettrico in una stanza piena di spifferi. Per cui consiglio davvero di risparmiare in altri posti ma di soggiornare al meglio qui. Merita comunque il paesino di Chivay. Una vera chicca. Con le donne vestite colorate, il mercato della frutta. I turisti alternativi. I bambini che lavano i cuccioli di alpaca nella fontana del paese. Un presepe! Puno. Sono carine le isole galleggianti, ma l’isola di Taquile a me non è piaciuta gran che. In compenso ho trovato una botiga dove ho potuto acquistare una mini razione di Viks-Vaporub per il raffreddore che mi ero presa sul Colca. Cuzco. E’ bella. Consiglio piuttosto di fermarsi un giorno di più qui. La piazza è un incanto. Ma qua si respira vita. E’ veramente l’ombelico del mondo! Azzeccato l’itinerario del tour che ci ha fatto stare quattro notti e ci ha fatto vedere Macchupicchu e la Valle Sacra in escursioni di una giornata. Avere un posto fisso a cui tornare senza dover disfare e fare le valigie è davvero di sollievo. (Noi eravamo all’hotel Libertador, un antico monastero trasformato in albergo. Un’atmosfera preziosa, che ci siamo gustati per quattro giorni). Macchupicchu. Che dire?! Non si hanno parole. Hanno un bel dire le guide locali che ci sono siti Inca più importanti e che questo è sopravvalutato. Sarà vero. Ma il bello è bello. Anche se è archeologicamente meno importante. E Macchupicchu toglie il fiato! E per favore non svalutate Agua Caliente, il paesino da cui partono i bus per il sito. E’ vero che non c’è niente. Ma sembra la scenografia di un film al Butch Cassidy. Un paesino di frontiera tra pioggia e fango, dove non c’è legge e ti aspetti che arrivi da un momento all’altro un filibustiere. La ferrovia con il treno che arriva, la nebbiolina, il ponte tra le bancarelle e il fango. Ragazzi che atmosfera! E poi nel treno, durante il tragitto di ritorno, i due dipendenti che passano con le bevande si trasformano in modelli e sfilano impacciati indossando i maglioni di alpaca di una ditta locale. E c’è anche l’accompagnamento dei musicanti con i vestiti tradizionali e gli applausi dei turisti stupiti e coinvolti! Amazzonia. Credo che italiani ne vadano pochi lì. Lo dico perché noi siamo stati trattati come dei re: lodge più bello in riva al fiume, guida personale parlante italiano che il primo giorno ci ha aspettato e ha mangiato con noi a pranzo e cena. Escursioni praticamente individuali. Abbiamo spiegato questa evidente differenza di comportamento rispetto agli altri turisti col fatto che la società che gestisce il lodge (Reserva Amazzonica Inkaterra) forse voleva fare bella figura col mercato italiano sperando nell’arrivo di una maggiore clientela. Il complesso (una serie di bungalow) è lungo il fiume Madre de Dios,un affluente del Rio delle Amazzoni. Ci si arriva con 35 minuti di volo da Cuzco e poi 45 di barca da Puerto Maldonado. Attenzione perché qui fa caldo, caldo. E tanto umido. Ma il paesaggio, l’ambiente, l’atmosfera è una figata, come direbbe mio figlio. Lungo lo stesso fiume c’è anche l’altro lodge che ci era stato proposto dal tour operator, si chiama “Corto Maltes” e credo si stia bene anche lì. Ma non credo che lì ci sia il percorso di ponti sospesi a 30 metri di altezza per vedere la giungla dall’alto. Il lago Sandoval è una delle escursioni proposte e insieme al Macchupicchu è la cosa che mi è piaciuta di più in questo viaggio. Davvero affascinante questo specchio d’acqua dove ci sono i pirana, i coccodrilli, gli uccelli serpente. Lungo le rive le fronde degli arbusti mostrano scimmie canguro che squittiscono curiose e pappagalli che svolazzano chiamandosi. E poi i palmeti a sud che circondano il lago a semicerchio.. E poi l’odore del mio vicks vaporub che col caldo fa i suffumigi naturalmente… Se andrete in questo lodge ricordatevi che non c’è telefono. Che si cerca di risparmiare l’elettricità, per cui le stanze di notte sono illuminate solo da due lampadine in bagno e il resto si illumina con le lampade a petrolio ( ma la vista sul fiume verso sera che si ha dall’amaca del soggiorno ripaga ampiamente). Che il cibo al ristorante alla sera non è molto vario. Lima A me ha dato l’idea di una città disperata. E non voglio aggiungere più niente. Se vi fermate un giorno andate a mangiare il cevice e anche tutto il resto del pesce che vi piace al ristorante Pescados Capitales a Miraflores. Chiedete anche per telefono di Luis (Lucio), parla italiano perché ha lavorato in Italia. E’ gentilissimo e vi consiglierà molto bene. Ricordate che il ristorante chiude ogni pomeriggio alle 5. Consigli generali: Souvenir: non affrettatevi a comprarli nella prima località del Tour. Perché le bancarelle, i mercatini sono dappertutto e vendono tutti le stesse cose. Rifornitevi di monete per le mance: tutti se le aspettano, tutti le danno. Cene: noi abbiamo chiesto la mezza pensione dappertutto. Ma è anche vero che così si perdono i localini caratteristici e i cibi tipici. E si spende di più. Però in certe giornate di tour faticose è piacevole non dover uscire la sera per cercare un ristorante. Col senno del poi consiglierei la mezza pensione e 2 cene libere: una a Puno e una a Cuzco. I peruviani sono gentili. Se masticate un po’ di inglese meglio. Se no si fanno in quattro per aiutarvi e voi fate come me: parlate in italiano e aggiungete le esse.


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