Panamericana ed oltre di Perù e Bolivia

Panamericana ed oltre Viaggio in Perù e Bolivia. (19/07/2002 – 25/08/2002) 10 persone Questo è stato il nostro ITINERARIO. Sono indicati anche i mezzi di trasporto, i km percorsi e, in ultimo, dove abbiamo passato la notte. 0 -Italia – New York – Atlanta (solo una parte del gruppo)-Volo Delta -Atlanta (motel) 1 -Atlanta (visita...
Scritto da: Sara Fratini
panamericana ed oltre di perù e bolivia
Partenza il: 19/07/2002
Ritorno il: 26/08/2002
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 3500 €
Panamericana ed oltre Viaggio in Perù e Bolivia. (19/07/2002 – 25/08/2002) 10 persone Questo è stato il nostro ITINERARIO. Sono indicati anche i mezzi di trasporto, i km percorsi e, in ultimo, dove abbiamo passato la notte. 0 -Italia – New York – Atlanta (solo una parte del gruppo)-Volo Delta -Atlanta (motel) 1 -Atlanta (visita città) oppure Italia – NY – Atlanta (altra parte del gruppo) -Metropolitana, aereo-Atlanta (motel) 2- Atlanta (visita città) – Lima (arrivo ore 23)-Metropolitana, Aereo -Lima (hotel) 3- Lima – Paramonga – Casma – Bus privato 370 km-Casma (h) 4- Casma – Huaca de la Luna – Chan chan – Huanchaco – Casma- Bus privato 380 km-Casma (h) 5- Casma – Sechin – Huaraz- Bus privato 200 km-Huaraz (h) 6- Huaraz – Lagune Llanganuco – Huaraz- Bus privato 200 km-Huaraz (h) 7 -Huaraz – Chavin – Barranca- Bus privato 300 km-Barranca (h) 8-Barranca – Lima – Pisco- Bus privato 200 + 250 km-Pisco (h) 9 -Pisco – Ballestas – Paracas – Ica – Nazca- Bus privato 210 km-Nazca (h) 10-Nazca (volo linee) – Chauchjlla – Camanà-Aereo Aerocondor + Bus privato 400 km-Camanà (h) 11 -Camanà – Arequipa (visita città)- Bus privato 150 km-Arequipa (h) 12-Arequipa – Chivay- Bus privato 160 km-Chivay (h) 13-Chivay – Colca Canyon – Arequipa- Bus privato 280 km-Arequipa (h) 14-Arequipa – Tacna – Arica (Chile)-Bus pubblico + taxi privato 200 + 50 km-Arica (pensione) 15-Arica – La Paz-Bus pubblico 500 km-La Paz (h) 16-La Paz free (e feria di El Alto)-colectivo-La Paz (h) 17 -La Paz – Tiwanaco – La Paz – Bus privato 160 km-La Paz (h) 18-La Paz – Valle della Luna – Chacaltaya– La Paz- Bus privato 240 km-La Paz (h) 19 -La Paz – Copacabana – Isla del Sol- Bus privato + barca pubblica 150 km-Isla del Sol (hospedaje) 20-Isla del sol – Copacabana – frontiera – Puno -Barca pubblica + Colectivo + altro colectivo 150 km-Puno (h) 21-Puno – Uros – Taquile -Barca privata -Taquile (famiglia/hospedaje) 22-Taquile – Amantani – Puno -Sillustani – Puno -Barca privata + Bus privato 40 km-Puno (h) 23-Puno – Cuzco -Bus pubblico 390 km-Cuzco (h) 24-Cuzco – 4 ruinas – Cuzco -Cavallo o bus dell’hotel Qorikancha 20 km-Cuzco (h) 25-Cuzco – Valle Sagrada – Cuzco- Bus privato 280 km-Cuzco (h) 26-Cuzco – Ollantaytambo – km 82 -Trek- Bus privato + piedi 50 + 12 km-Wayllabamba (tenda) 27-Trek-Piedi 8 km-Runkurakay (tenda) 28-Trek-Piedi 10 km-Pujupatamarca (tenda) 29- Trek – Machu Picchu – Aguas Calientes – Cuzco-Piedi, treno, Bus privato 6 +130 km-Cuzco (h) 30 -Cuzco free–Cuzco (h) 31-Cuzco – Paucartambo – Pilcopata-Camioneta 200 km-Pilcopata (lodge) 32 -Pilcopata – Atalaya – Salvacion – Pilcopata-Camioneta + barca 60 km-Pilcopata (lodge) 33 -Pilcopata – Paucartambo – Cuzco – Camioneta 200 km-Cuzco (h) 34- -Cuzco free–Cuzco (h) 35-Cuzco – Lima – Atlanta- Aereo -(Aereo) 36-Lima – Atlanta – Italia – Aereo -(Aereo) 37-Arrivo in Italia in mattinata-Casa!!! Considerazioni generali Viaggio lungo e complesso, adatto a chi si adatta. La preparazione dell’itinerario è importante ma non dimenticate che in Perù e Bolivia tutto può accadere e scombinare i vostri piani: gli scioperi e i disastri naturali sono i problemi più diffusi. Se dovessi fare oggi un itinerario per questo viaggio non cambierei quasi nulla rispetto a quello presentato in questa relazione. Farei solo alcune migliorie, ovvero: – Giorno 10: non fermarsi a Camanà ma proseguire per Arequipa (altre 2 ore e mezzo). Guadagnerete una mattinata in una delle città più belle del Perù eliminando una tappa tecnica. – Giorno 25: dedicare alla Valle Sagrada più di una giornata, togliendo un giorno libero a Cuzco. Si può anche prevedere una notte a Ollantaytambo prima del Camino Inca. Si sono rivelate invece ottime la decisione di andar via da Lima il prima possibile e la sosta alla Isla del Sol. Nel caso di un viaggio più corto vi raccomando di non saltare la zona archeologica a nord di Lima e le isole del Titicaca. Magari eliminate il passaggio per Arica in Chile e da Arequipa andate a La Paz passando per Puno. Al ritorno potrete prendere un aereo da La Paz a Cuzco, risparmiando due giorni. La zona del Huascaràn è bella ma di montagne ne vedrete davvero tante. A Cuzco le quattro ruinas sono trascurabili, potete vedere Sacsayhuamàn in un’oretta a piedi da plaza de Armas. Se invece avete più di 5 settimane vi consiglio di vedere meglio la zona di Trujillo e spingervi a nord fino al confine dell’Ecuador; di passare qualche giorno ad Amantani; di arrivare a Boca Manu via terra e di raggiungere il salar de Oyuni da La Paz. Spese Noi abbiamo speso circa 443 $ per dormire, mangiare e per le escursioni. Per i trasporti invece sono usciti 351 $. Tra gli extra il camino inca (162 $), il volo su Nazca (40 $) e la tassa di uscita dal Perù (25 $). Non contate su carte di credito e bancomat perché non sono così diffusi. Anche l’Euro non viene accettato di buon grado e lo cambiano a tassi poco convenienti. Portate dollari contanti e custoditeli bene. In Perù è molto facile ricevere banconote false, anche in banca. Fatevi spiegare da un peruviano come riconoscere i biglietti falsi, c’è un modo facile facile. E’ molto conveniente comprare qui i vestiti pesanti che vi servono (tutti di lana di alpaca), i posti più economici sono Huaraz e La Paz, dove la scelta è anche migliore. Lima COSA VEDERE. Lima non ci è sembrata una gran bella città: rumorosa, affollata, inquinata. Ci vivono circa 8 milioni di persone (un terzo della popolazione) e viene da chiedersi come sia venuto in mente agli spagnoli di costruire una metropoli proprio qui, tra il deserto e l’oceano, in un luogo che otto mesi l’anno è coperto dalla garùa, la nebbia costiera che oscura letteralmente il sole e ricopre di grigio i palazzi. Quel “simpaticone” di Francisco Pizarro fondò la città nel 1535, poi dall’America Centrale arrivarono navi cariche di schiavi indios costretti a lavorare alla sua edificazione. Nel giro di trent’anni Lima divenne la città più ricca ed importante del continente, sede tra l’altro dell’Inquisizione spagnola. Vennero costruite decine di chiese e fastosi palazzi coloniali. Fino al 1746, quando venne rasa al suolo da un terremoto e perse il suo ruolo di porto chiave del Pacifico. Per molti secoli rimase una città abbastanza piccola e solo negli anni Venti arrivarono a popolarla dalle campagne. Oggi la stragrande maggioranza degli abitanti di Lima vive nei pueblos jovenes, le baraccopoli, in condizioni veramente allucinanti. I pochi ricchi vivono invece a Miraflores, quartiere a 8 km dal centro, sulla costa. Qui non sembra di essere in Perù: grandi alberghi, ristoranti e casinò, scuole private. Al parco dell’amore c’è gente che fa paracadutismo ascensionale, al mercato artigianale di Miraflores vendono le stesse cose che potete comprare nel resto del Perù a meno della metà di quello che costano qui. Altri quartieri “bene” sono i vicini Barranco, dove l’attrattiva principale è un ponte dei sospiri che non ha veramente nulla di interessante, e San Isidro, colonizzato dai Mc Donald’s e dai Blockbusters. Vi ho parlato di proposito dei quartieri alti, perché se chiederete ad un peruviano quale sono i posti più belli di Lima ve li indicherà. Vale la pena di vederli solo se ci andate per scoprire “l’altra faccia della medaglia”. Insomma, lasciatevelo dire: a Lima non c’è proprio un gran ché. Noi siamo arrivati alle undici di sera, ci siamo fatti un giro per la Plaza de Armas (la Catedral è più bella vista da fuori e di notte, quando il grigiore prodotto dalla garùa si nota di meno) e abbiamo deciso di partire immediatamente la mattina successiva (una vera e propria fuga). Ci siamo ripassati al ritorno dal Nord ed abbiamo visto il Museo Nacional de Antropologìa y Arqueologìa (6 soles pax ), in cui sono custoditi dei reperti interessanti ma che avrebbe bisogno di un allestimento serio che mettesse un po’ d’ordine tra i resti delle culture pre-inca spersi per le sale quasi a casaccio. Qui comunque vedrete reperti che provengono da: – Chavin de Huantar: l’Estrela Raimondi (originale), l’Obelisco Tello (or.), due splendide cabezas clavas ed una meravigliosa riproduzione del Lanzon de Chavin con le due gallerie laterali (che a Chavin sono chiuse al pubblico). – Siti Moche (0-600 d.C.): belle ceramiche, murales presi dalla Huaca de la Luna, la sensazionale tomba del signor de Sipan. C’è anche una ricostruzione della Huaca ma è da tutt’altra parte (al terzo piano) rispetto a questi reperti moche. – Wari: 3 splendidi monoliti. – Chimu: la bella tomba Chancay con una mummia avvolta in un telo ed appesi sopra di essa vasi e offerte Degli Incas c’è veramente poco e disposto male. Al Museo dell’Oro non siamo stati, dovevamo andare l’ultimo giorno ma avevamo tutti fatto indigestione di cultura (“Se vedo un’altra cabeza clava vomito!” “Io se vedo un altro cranio allungatoschiacciatotrapanato”) ed abbiamo optato per un giretto al centro e una passeggiatina a Miraflores e Barranco (vedi sopra). Comunque mi hanno detto che anche qui servirebbe un museografo per gli interessanti oggetti d’oro disposti un po’ dove capita. L’ingresso è caro, costa circa 6 $. Agenzie turistiche Velarde, Velarde e ancora… HUGO E NILDA VELARDE, tel casa 01-4952603; cell Hugo 01-8611600; cell. Nilda 01-7125344. Saranno un po’ cari ma sono veramente affidabili e sempre pronti a risolvere gli imprevisti. Io da loro ho preso: – bus per il Nord a 90 $ pax . Non ci ha dato problemi, a parte la mattina che era freddo e dovevamo spingerlo per mettere in moto. Il cambio di gomme è all’ordine del giorno sulla strada per Huaraz. – Bus per il Sud (un altro ma sempre comodo) a 80 $ pax . – Volo Cuzco-Lima con Aerocontinente a 71.35 $ pax . – Volo su Nazca con Aerocondor 40$ pax . – Trasferimenti gratuiti aeroporto-hotel per la prima sera e aeroporto-Lima-aeroporto per l’ultimo giorno. – Riconferma dei voli per l’Italia e custodia biglietti. Custodia bagagli in sovrappiù (se li sono riportati indietro da Arequipa e ce li hanno fatti trovare a Lima l’ultimo giorno). Tutto gratuito. – In più avevamo a disposizione un bus per l’ultima giornata a Lima. Una partecipante non si è più ritrovata 450 $ nel portafogli (Un furto? Uno smarrimento? Non lo sapremo mai) e Nilde Velarde è stata così gentile da occuparsi personalmente del trasferimento del denaro dall’Italia. Gli autisti (Cesar e Juanito) sono stati veramente carini e disponibili. Gli abbiamo dato una mancia di 100 $ totali. L’unico problema che abbiamo avuto con loro è stata una disattenzione sul bus che è costata il furto di un piumino. Quando l’ha saputo, Nilde voleva uccidere Juanito (che è una specie di suo nipotino) ed il ragazzo ha passato la settimana seguente a fare una guardia maniacale ai nostri bagagli. Nilde non l’ha poi ucciso, l’abbiamo incontrato vivo e vegeto, con il buon Cesar, al nostro ritorno a Lima. ALBERGHI Quando arriverete i Velarde vi porteranno all’hotel Bombini o, se siete più sfortunati, all’hotel Savoy. Vale la pena di fare una chiamata dall’Italia per assicurarsi un posto nel primo. – HOSTAL BONBINI, jr. Cailloma 209, tel 01-4276492; 12 $ bb . Comodo ed accogliente, con tv e acqua sempre calda. L’unico neo di questo posto è che vi fanno pagare 10$ per il deposito di tutti i bagagli (se ne avete bisogno lasciateli al Savoy!). – HOTEL SAVOY, jr. Cailloma 224, tel. 01-4283520, www.hotelsavoyperu.com ; 12.5 $ bb . Freddo, caro, triste, però non fa pagare il deposito bagagli l’ultimo giorno, vabbè. Lima è sicuramente una delle città più care per dormire, altrove spenderete molto meno. Ristoranti Accanto a plaza de Armas è pieno di localini dove si mangia bene spendendo quasi nulla. Vi segnalo in particolare l’avenida Carabaya, che parte dalla piazza. Tour del nord VIA DA LIMA! E’ stata la prima esigenza che abbiamo avuto in Perù, dopo una notte al hotel Savoy (il Bonbini era pieno). Con il bus dei Velarde siamo partiti alle 10 del mattino verso Nord, sulla Panamericana, felici come bambini. Il tour del Nord può essere fatto in 6 giorni o in 4 (escludendo però la zona di Trujillo, che vale la pena di vedere). La parte costiera si trova tutta sulla Panamericana, che è una strada asfaltata e dritta, l’ideale per lunghi spostamenti; per raggiungere la regione del Huascaran invece l’unica via d’accesso è una strada sterrata dove se va bene si possono tenere i 30 km/h e dove è un continuo cambiare le gomme a causa delle buche. Ah, burroni a non finire. Però che panorama! Un consiglio: potete lasciare a Lima i bagagli che non vi servono, presso i Velarde, e riprenderli al ritorno. Barranca Ci fermiamo a pranzo qui e colgo l’occasione per prenotare l’hotel per l’ultimo giorno di tour del nord. Non conviene infatti pernottare a Lima, è molto più comoda questa piccola cittadina, che non ha nulla di interessante ma che abbiamo visto nel pieno delle fiestas patrias animarsi e vivere per tutta la notte. Per dormire vi segnalo due alternative: – HOSTAL CONTINENTAL, Alfonso Hugarte 190; 01-2352458; 17 NS ; Squallido, ossa di pollo sotto il letto, bagni senza tavoletta, no colazione. Però acqua bollente. Va bene per risparmiare. – HOTEL CHAVIN, Galvez 222, tel. 01-2352358, 30 ns . Migliore ma molto più caro. Mi hanno vivamente sconsigliato l’hotel BAHIA INN. Per mangiare vi consiglio – l’ottimo ed economico RESTAURANT SANTA ROSA in avenida Jr. Galvez 164-168 (vicino all’hotel Chavin), tel. 2354935. Il menù viene 5 NS . Fanno delle ottime papas a la huacachina e anche zuppe e secondi sono molto buoni. Le cameriere veramente gentili. – Il BUFFALO GRILL in avenida Alfonso Hugarte 141, tel. 01-9753852. Noi ci abbiamo fatto un’abbondante ed economica colazione ma è possibile fare qui anche gli altri pasti. E’ aperto dalle 7 del mattino alle 2 di notte, è supereconomico (colazione con uova 2,8 NS!), il servizio è buono e il cibo fresco. A pochi chilometri da Barranca, verso nord, c’è la fortezza di Paramonga, tempio di adobe con 7 mura difensive che si creda appartenga alla cultura Chimu. Si sale in cima alla fortezza, da dove si ha una piacevole vista sull’oceano e sulla Panamericana. L’ingresso non ha un prezzo stabilito, dipende da quanto decide di farvi pagare il custode. Noi abbiamo pagato 2,5 NS ma sulla Lonely Planet il prezzo indicato è 2,5 $ (circa 9 NS). Casma Dista 370 km da Lima ma dato che la Panamericana è una strada davvero comodissima potete raggiungerla in giornata. In città per dormire e mangiare vi segnalo: – HOTEL EL FAROL, av. Tupac Amaru 450; tel. 044-721784; 30 NS ; Ottimo. Molto buono anche il ristorante. Colazione 5-7 NS. – RESTORANT EL TIO SAM, av. Huarmey 138, tel. 071-1447; buono, 15 NS. A 5 chilometri da Casma c’è il sito archeologico di Sechin, risalente al 1600 a.C., uno dei più antichi del Perù. Venne scoperto dall’archeologo J.C.Tello (lo stesso di Chavin) ma non si sa ancora a quale delle tante culture pre-inca appartenga. Non è comunque rimasto molto del tempio principale. Il sito apre alle 8 e ci vuole circa un ora per visitarlo (compreso il piccolo museo dove sono esposte alcune mummie). Il biglietto, 5 NS, vale anche per le vicine rovine mochica di Panamarca ma non devono essere un gran ché. Zona di trujillo Per arrivare a Trujillo da Lima servono 9 ore di viaggio. Sono 560 km. Qualcuno ci arriva in giornata, noi non ce l’abbiamo fatta ed abbiamo preferito dormire a Casma due notti di seguito. Se avete del tempo da dedicare alla visita della città il mio consiglio è di pernottare a Trujillo, se invece andate molto di corsa tanto vale fermarsi due notti a Casma e liberarsi dall’impiccio dei bagagli. Noi non avevamo il tempo di fare sia Trujillo che i siti archeologici della zona (che sono più di 2000 nella valle del rio Moche!) e abbiamo perciò deciso di saltarla. Peccato però. Comunque in una giornata abbiamo visitato: Huacas del Sol y de la Luna sono due templi moche, costruiti ben 700 anni prima di Chan Chan (nel 400 d.C). Nel 2002 si poteva entrare solo nella huaca de la Luna, quella del Sol (che è il più grande edificio precolombiano del Perù), la si poteva vedere da fuori. Prima o poi però apriranno al pubblico anche l’altra. E’ una visita molto interessante perché gli scavi sono tutt’ora in atto e le guide veramente preparate. La huaca de la Luna spesso viene chiamata “piramide” e ciò sembra strano perché la sua forma esterna non è piramidale. In realtà la piramide è al rovescio: nel 400 d. C. I moche hanno costruito un primo tempio cubico. Nei secoli successivi questo è stato ampliato costruendoci sopra un altro livello più largo del sottostante. Quindi hanno dovuto costruire anche ai lati del livello precedente. E così per secoli e secoli, ogni volta che si edificava un nuovo livello la costruzione aumentava le sue dimensioni. Fino ad ora (agosto 2002) sono stati scavati sei livelli ma si pensa che ce ne siano degli altri. Gli archeologi hanno rinvenuto fregi con figure stilizzate veramente affascinanti. L’orario di apertura del sito è 9-16 ed il biglietto costa 10 NS comprensivo di guida. Di solito le guide sono studenti del posto, veramente bravi, ed è carino lasciargli una piccola mancia. Chan Chan, la più estesa città precolombiana delle Americhe e la più grande città di fango del mondo, due bei primati. E’ situata accanto all’oceano ed occupa un’area di circa 28 km quadrati. Pare ci vivessero fino a 60.000 abitanti nel periodo chimu, poi fu conquistata dagli Incas ma i tesori contenuti nella città non vennero toccati da questi nuovi dominatori che riuscivano sempre a prendere il meglio dalle culture a loro precedenti e cercavano di unirle al loro impero rispettandone usanze e religioni. Ben diversamente la pensavano gli spagnoli, che rubarono tutto ciò che riuscirono a trovare, e ora gli huaqueros (i nostri “tombaroli”), che rubano quello che gli spagnoli non sono riusciti a trovare. Quello del furto di reperti archeologici è un problema frequente soprattutto nel nord del Perù, dove stanno avvenendo nuovi scavi. Anche se la polizia peruviana è corrotta si può provare a denunciare chi vi vuole vendere antichità rubate. Si deve sempre provare a proteggere la cultura, anche se sembra inutile. Il biglietto di ingresso a Chan Chan costa 10 NS (studenti 5 NS) ed é valido anche per la Huaca Esmeralda e la Huaca Arco Iris per un periodo di 2 giorni ma pare sia acquistabile solo a Chan Chan. Attenzione: le rovine chiudono alle 16. Huanchaco, piccolo centro costiero famoso per le tipiche imbarcazioni di canne e per le onde adatte al surf. Noi ci siamo fermati a pranzo ed è stata una buona scelta perché si può mangiare dell’ottimo pesce fresco nei ristorantini sul lungomare. Ve ne consiglio uno. – RESTAURANT MARISQUERÌA ESTRELLA MARINA, av. Larco (lungomare) 594, tel estrellamarina@huanchaco.zzn.com, 10 NS pax, . Ordinate il ceviche (di pesce, di gamberi, di calamari o misto), qui lo fanno veramente bene! C’è una terrazza che affaccia sul lungomare. Da casma a huaraz Abbandoniamo la Panamericana per la strada sterrata che ci porterà nella regione del Huascaran. Bisogna partire molto presto perché la strada è brutta (noi abbiamo dovuto cambiare due gomme). Facciamo un po’ di spesa per il pranzo al mercato di Casma (sulla strada è difficile trovare un posto dove mangiare), una sosta a Sechin (vedi sopra, capitolo Casma) e poi ci inerpichiamo per la fantastica carretera che ci porterà al passo a 4200 metri e ci farà scendere fino a Huaraz. Sarà la nostra prima salita in quota, la prova generale. Lungo la strada facciamo una sosta nel paesino di Yupash per bere un mate de coca. Ci accolgono alcune bambine che mi osservano incuriosite: non hanno mai visto una persona con gli occhi azzurri. Mi indicano e confabulano tra loro, quando le rivolgo la parola sembrano quasi spaventate, ma è solo un attimo perché una di loro si chiama come me (Sarita, perché qui è d’obbligo il diminutivo). Una sola nota negativa: la sera ci accorgeremo che durante questa sosta qualcuno deve aver sottratto il costoso piumino di uno dei partecipanti attraverso un finestrino aperto. Juanito e Cesar, che ci avevano assicurato sulla sicurezza del paesino, sono mortificati. Ci consoliamo pensando che lì di quel piumino avevano sicuramente bisogno. Huaraz COSA VEDERE Huaraz è una cittadina assediata dai turisti. Una serie di disastri naturali (inondazioni, terremoti) in questo secolo ha provocato la distruzione praticamente totale della vecchia città, che è stata poi ricostruita. Non c’è quindi molto da vedere. Tuttavia qui avrete il primo impatto con la cultura andina, con il freddo pungente, con i monti che appaiono sopra la vostra testa. Le strade sono animate, donne colorate vendono i loro lavori a maglia: sciarpe, maglioni, cappelli, guanti. Se volete fare degli acquisti sappiate che a Huaraz ci sono i prezzi più bassi di tutto il Perù. Nella plaza de Armas c’è un mercato artigianale coperto molto carino. In realtà a Huaraz si va per fare l’escursione di una giornata al parco del Huascaran con le lagune Llanganuco. ALBERGHI – HOSTAL SAMUEL’S, Simon Bolivar 504; Tel. 044-726370; 20 ns . Stanze molto piccole e perciò poco fredde. Se siete un po’ bassi è il vostro hotel. Anche le docce funzionano bene. Non è possibile fare colazione prima delle 7 del mattino in quanto al cuoco non piace alzarsi presto (parole sue), comunque costa 5NS. – HOTEL INDEPENDENCIA, Jiron Mariano Melgar 346, tel 044-722871 o 724955, 20 NS , buono e con acqua calda. – HOSTAL TUMI II, calle San Martin 1089, tel 044-721784, 21 NS ( ?). Buono. Ristoranti Attenzione ai ristoranti di Huaraz, soprattutto per la cena. Sono cari e turistici. – RISTORANTE IL PICCOLO, av. Morales. 25 ns . Buono ma caro. Parco huascaran Per fare questa gita bisogna partire molto presto. Noi siamo partiti così presto che abbiamo trovato tutto chiuso per la colazione (vedi cuoco dell’hotel Samuel’s). Abbiamo perciò optato per farla a Yungay, il paese che nel 1970 fu completamente raso al suolo da una frana (a causa di un terremoto 15 milioni di metri cubi di roccia e ghiaccio si staccarono dal Huascaran e piombarono sulla cittadina. 18.000 i morti. Oggi è stato quasi tutto ricostruito ed è stata posta un’enorme statua di Cristo a ricordo della tragedia). Non fate mai colazione a Yungay! Ci abbiamo messo una vita, nell’unico ristorantino che aveva da mangiare per 10 (anche un altro ce l’aveva, ma la proprietaria doveva lavarsi i capelli e non poteva servirci!). Invece fate la spesa al mercato, così da portarvi il pranzo al sacco su alle lagune. Dopo un altro po’ di strada (in tutto, da Huaraz, sono 2 ore ed un’altra gomma fuori uso) entriamo nel parco del Huascaran e ci dirigiamo verso le lagunas Llanganuco dopo aver pagato 5 NS pax . Se ci si vuole fermare più di un giorno invece si devono pagare circa 22 $. In genere i gruppi turistici fanno il seguente giro: si fanno portare alla laguna superiore (la seconda) dal loro bus e ridiscendono fino alla prima, dove c’è un punto di ristoro. Da lì un’oretta scarsa di discesa tra la vegetazione (e i terribili mosquitos che vi lasciano dei segni simili a un buco di siringa!). Fine della storia. Anche noi, arrivati abbastanza tardi, abbiamo fatto questo. Il paesaggio è veramente straordinario e manca quell’affollamento di turisti che invece troveremo su altre montagne (al Colca Canyon, sul Chacaltaya e soprattutto a Machu Picchu). Avendo più tempo invece si può realizzare il programma proposto dalla Lonely Planet, ovvero la salita a piedi alla terza laguna (chiamata anche Laguna 69). Sono circa 3 ore di cammino, più la discesa (altre 2 ore). Dicono ci sia un paesaggio stupendo. Al ritorno, stanchi ed infreddoliti, ci fermiamo alle terme dell’HOTEL BAÑOS TERMALES DI MONTERREY, av. Monterrey s/n Independencia. Si pagano 3 NS e si può scegliere tra le vasche interne private e la piscina esterna. Ci ispira di più, igienicamente parlando, la piscina. Però siamo all’aperto, ed è quasi notte. Ci spogliamo in fretta negli spogliatoi ed indossati i nostri costumi ci tuffiamo in un’acqua marrone ed odorante di zolfo (in realtà c’è una prevalenza di ferro). Non è molto calda ma scopriamo l’esatta ubicazione del tubo che porta l’acqua bollente. Ce lo litighiamo, nuotiamo anche un po’ (si tocca ovunque) e poi via, tocca uscire, veloci che fa freddo. L’asciugamano è d’obbligo. I compagni che non sono entrati dicono di non invidiarci per niente. Io lo rifarei. Da huaraz a chavin Strada dissestata. E’ diversa da quella dell’andata (questa passa più a sud). Sono almeno tre ore e mezza… e un’altra gomma per la nostra collezione! Per fortuna Cesar e Juanito le fanno riparare ad ogni sosta. Attraversiamo il passo a 4000 metri. C’è un tunnel e poi chilometri di strada a ridosso del burrone. WOW. Chavin de huantar E’ il sito archeologico più bello di questo viaggio. Ed è anche quello tenuto meglio. E’ aperto dalle 8 alle 16. Si pagano 10 NS per l’ingresso. Consiglio di ingaggiare una buona guida. Noi abbiamo conosciuto Samuel Osorio, un maestro che durante le vacanze fa questo lavoro. Non ha telefono ma se chiedete di lui all’ingresso ve lo andranno a chiamare. E’ stato così bravo che invece dei 20 NS pattuiti gliene abbiamo dati 30 più l’invito a pranzo con noi. La cultura di Chavin la più antica del Perù (1300-400 a.C., duemila anni prima degli Incas) ma non è molto famosa. La particolarità di questo sito è che è quasi completamente sotterraneo. Portate una torcia perché a volte va via la luce. Non voglio raccontarvi troppo, altrimenti vi rovino l’emozione dell’esplorazione di queste fantastiche gallerie, perfettamente areate, che hanno 3000 anni! Vi dico soltanto che questa non era una città ma un sito prettamente religioso in cui ci viveva solo qualche sacerdote e che vi apparirà nel buio il fantastico Lanzon de Chavin, quello originale. Altri reperti famosi, come l’Estrela Raimondi e l’Obelisco Tello che erano all’aperto, sono stati portati via per proteggerli dai ladri e sostituiti con delle copie. Li potrete vedere al museo antropologico di Lima (vedi sopra). Per mangiare vi consiglio: – RECREO TURISTICO LA RAMADA, jr. 17 de Enero, Chavin, te. 044-754112, dove fanno il cuy, il porcellino d’India arrosto. Io ne ho assaggiato un pezzettino e sapeva di coniglio ma mangiarlo è una fatica: lo portano in tavola intero con testa e zampe e rimane ad osservarvi dal piatto tutto il tempo. Sconsigliato. Invece il ristorante è ottimo (si mangiano molte altre cose). Si spendono circa 18 NS pax . – EL MHOHANCHO, sulla strada principale. Non ci siamo stati ma me ne hanno parlato bene. Verso sud Il nostro itinerario prevedeva di spostarci in giornata da Huaraz a Barranca vedendo Chavin de Huantar. Dopo Chavin la strada diventa più agibile, fino a confluire nella comoda e dritta Panamericana. Si arriva a Barranca che è ancora buio. Per quanto riguarda Barranca vedi sopra, il capitolo corrispondente. Il giorno dopo passiamo per Lima, dove visitiamo il museo antropologico (vedi ancora sopra) ed incontriamo Nilde Velarde per cambiare il bus (ce ne danno un altro, sempre nuovo, quello della Transandina lo usano solo per la zona nord), per pagare ciò che ci manca e ritirare i biglietti aerei per la tratta Cuzco-Lima e per il volo su Nazca. I biglietti per l’Italia ce li terrà Nilde fino al nostro ritorno a Lima, l’ultimo giorno. Partiamo da Lima verso le 17 ed imbocchiamo la Panamericana Sur. Bellissimi panorami, con la strada che si incunea tra deserto e oceano. Arriviamo a Pisco alle 20:30. Pisco, ica e dintorni Pisco è un’allegra cittadina portuale con un sacco di localini dove bere, indovinate un po’… il Pisco Sour! O almeno, noi l’abbiamo vissuta così, capitati nei giorni delle Fiestas Patrias. Mi è stato sconsigliato di arrivare a piedi alla spiaggia, di notte. Il pericolo è quello di una rapina. Cosa vedere. Da Pisco partono le escursioni in barca alle isole Ballestas, dette anche “Galapagos dei poveri”. La gita dura circa tre ore, non si può scendere a terra e si sta tutti stipati in una barca con altri turisti, con il sedere bagnato a causa dell’acqua marina che entra da tutte le parti e le onde salatissime che arrivano in faccia (portatevi un poncho impermeabile e non vi sedete mai, MAI, nelle ultime file; ve lo dico per esperienza diretta). Poi: l’odore di guano e i mille scatti delle macchina fotografiche. Se anche le Galapagos sono così NON CI VADO. Ma forse sono soltanto io a pensarla così: mentre la barca fa il giro per permettere a tutti da tutti i lati di fotografare i leoni marini (belli e simpatici) vedo i compagni di viaggio entusiasti di questo zoo safari marino. Cose interessanti (a parte gli animali): 1) Durante il viaggio in barca si vede la gigantesca Candelabra, una linea a forma di candelabro incisa su una collina. Non si sa di preciso cosa sia, come per le linee di Nazca. 2) La guida, che è meccanica ma preparata, ci racconta che in questa zona ci sono i “cacciatori di frodo di guano”. A noi sembra un po’ strano ma sapete quanto vale il guano? Tantissimo! C’è gente che di notte lo va a rubare. Per questo, pare, è pieno di polizia. Nei dintorni di Pisco c’è la bella peninsula di Paracas. Per entrare nella riserva si pagano 5 NS . Vediamo i fenicotteri ma solo da lontano perché è vietato camminare fuori dalla strada segnata. C’è una specie di mirador di legno. Poi con il bus si arriva ad un altro punto panoramico, chiamato la Catedral, su una scogliera altissima, molto bello. Avvistiamo dei giovani pescatori che usano una tecnica simile a quella delle bolas: tirano la lenza dall’alto delle rocce e riescono a prendere pesci enormi. Nella riserva c’è anche il museo J.C.Tello, il grande archeologo peruviano che qui, nel 1925, scoprì Paracas necropolis (si può visitare, ma non è rimasto molto) e ne trovò molte affinità con l’Orizzonte di Chavin. Anche nel museo non c’è gran chè (ha subito numerosi furti). Costa circa 1 $. Ica è a 80 km a sud di Pisco. Non è una gran città ma vale la pena di vedere il museo regional de Ica, piccolo ma con una bella collezione di crani trapanati e allungati. C’è anche una bella esposizione, purtroppo temporanea, di strumenti musicali. Apprendiamo che la cultura di Paracas si sviluppò in questa zona approssimativamente dal 500 al 200 d.C. Dividendosi nel periodo medio di Paracas cabernas (nel museo sono esposte ceramiche zoomorfe, di vari colori) e in quello, più tardo, di Paracas necropolis (vediamo ceramiche monocrome, spesso realizzate con la tecnica del negativo). Orari del museo: 8-18 infrasettimanale, 9-18 sabato, 9-13 domenica. Entrata 5 NS . A Huacachina, patria della famosa papa, potete fare del surf sulle dune di sabbia. Costa 5 NS . Potrebbe essere divertente ma dipende dall’umore del gruppo. Il tizio che affitta le tavole ci assilla perché ci vuole vendere una partita di ottima marijuana e non ci lascia surfare in pace. Agenzie turistiche – BALLESTAS TRAVEL SERVICE di Angel Pacheco, jr San Francisco 249, tel. 034-533095 o 534096, jpacheco@terra.com.pe. Abbiamo speso 10 $ per l’escursione di due ore in barca alle isole Ballestas con guida in spagnolo. Vengono forniti i salvagente. Attenzione però, quest’agenzia, pur offrendo un ottimo servizio, fa un giochetto: tenta di riempire l’orario delle 6:40 del mattino dicendovi che non c’è posto in altri orari. Io gli ho tranquillamente risposto che non se ne parlava neanche di partire alle 6, anche perché la nebbia della costa si dirada solo dopo una certa ora, e che sarei andata in un’altra agenzia. Così sono magicamente ricomparsi dieci posti sulla barca delle 10. Fanno anche escursioni a Paracas, Ica e alle linee di Nazca. Se avete un mezzo vostro non vi serviranno, se viaggiate con i mezzi pubblici magari dategli un’occhiata. Dormire Di solito Pisco non è una città molto cara per dormire ma noi abbiamo beccato la settimana delle Fiestas Patrias ed i prezzi erano triplicati. Quindi non fate molto affidamento sulle cifre. – HOTEL SAN JORGE, jr. Juan Osores 267, Pisco, tel 034-532885, hotel_san_jorge_residencial@hotmail.com. Ne parlano tutti molto bene. Noi l’abbiamo trovato pieno. In periodi normali dovrebbe costare sui 15-20 NS pax senza colazione. – HOSTAL EL CESAR, calle 2 de Mayo 254, Pisco, tel 034-532512. Noi siamo stati qui e siamo stati veramente bene. La proprietaria è dolcissima, le camere sono carine e pulite. Pagavamo 30 NS pax (prezzi Fiestas Patrias, di solito si paga molto meno) più 7 NS per l’abbondante ottima colazione. Mangiare – DON MANUEL, jiron Comercio 179, Pisco, tel. 034-532035. 28 NS pax bevande comprese. Molto buono. Provate il ceviche mixto. – DON SANTIAGO, callao Estreet 198, Pisco, 20 NS . – PLAZA 125, plaza de Armas, Ica. Se avete fretta qui potrete mangiare pollo e hamburger in tempi record. E’ una specie di fast food. Buono. Nazca COSA VEDERE. Le linee di Nazca, innanzi tutto. Per volare sulle linee la compagnia migliore è l’AEROCONDOR (tel. 034-522424, 522402, www.aerocondor.com.pe). Ce ne sono anche altre ma hanno pochi aerei e non sono attrezzate per i gruppi. Noi ci siamo trovati molto bene con il volo prenotato da Nilde (pagato 40 $ ) ed eravamo i primi della lista. L’unico neo è stato che il nostro aereo era da 12 posti, grande rispetto agli altri (3-5 posti), e volava un po’ più in alto. Le linee sembravano più piccole di come le avevamo immaginate. All’imbarco bisogna pagare una tassa di 5 NS e poi inizia il balletto del “si parte, non si parte” con l’ufficio meteorologico. C’è il rischio di non partire se è brutto tempo. Quando si alza la garùa (che comunque qui a Nazca è quasi assente perché siamo a 600 metri sul livello del mare. Finalmente il sole!) c’è poco tempo prima che inizi il vento forte, appena poche ore. Chi è in fondo alla lista d’attesa rischia parecchio. In caso di maltempo, ovviamente, viene risarcito l’intero importo del biglietto oppure prenotato un volo per il giorno successivo. Dopo il volo potete andare al cimitero di Chauchilla, 30 km da Nazca. Nel deserto stanno scoprendo decine e decine di tombe risalenti al 100-1300 d.C.. Ma, ci spiega Perico Quiros (una guida che vi consiglio vivamente, tel. 034-696552), i tombaroli arrivano prima degli archeologi e si portano via tutto. Non ci sono soldi per i siti del Perù, vengono tutti concentrati per i due luoghi più famosi: linee di Nazca e Macchu Picchu. Chauchilla è dimenticata come sono dimenticate le decine e decine di affossamenti nella sabbia: ognuno è una tomba ancora da scavare. Mi ricorda tanto Teotihuacan in Mexico, dove ogni collinetta di terra nascondeva una piramide ancora non scoperta, anche lì per mancanza di denaro. Bè, andiamo tutti a dare dei soldi agli archeologi di Chauchilla pagando il biglietto di 4 NS pax! alberghi – HOSTAL NIDO DEL CONDOR, Panamericana Sur km. 477 (davanti all’aeroporto); Tel 034-522402 e 521168. Contanas@net.telematic.com.pe 10 $ bb ; Ottimo. Con piscina. Doccia davvero calda. Potete rimanere in piscina fin quando vi chiamano per il volo. L’unico neo è che per andare in centro bisogna avere un mezzo di locomozione. – HOTEL ALEGRIA, Lima 168, tel. 034-522444, 522702, alegriatours@hotmail.com. E’ un bell’albergo che dispone sia di stanze costose (7-10 $), sia di stanze semplici, ma pulite con bagno in comune e acqua calda (3 $). L’agenzia collegata all’hotel vi prenota il volo sulle linee per il giorno successivo a 40 $ + 5 NS di tasse aeroportuali. – HOTEL ESTRELLA DEL SUR, Callao 568, tel 034-522764. Buono. Acqua calda. Ristoranti – RESTAURANT LOS ANGELES, Jr. Bolognesi (ovvero la calle principale di Nazca, che parte dalla piazza) 266, tel 034-523253, mhllamosa@hotmail.com. 18 ns . Veramente buono. – EL PORTON, av. Lima, 14 NS. Discreto. Da nazca in giù E’ di nuovo tutta Panamericana. Per arrivare ad Arequipa da Nazca sono 550 km, veramente tanti. Ed è per questo che abbiamo deciso (consigliati anche dai Velarde) di spezzare la tratta e fare una tappa a Camanà. Col senno di poi non lo rifarei perché a Camanà non c’è nulla e, soprattutto, perché si eliminano una notte e mezza giornata ad Arequipa, città che le merita tutte. Arrivare tardi o tardissimo ad Arequipa è lo stesso, basta aver prenotato l’albergo. Anche se fate un viaggio molto lungo pensateci: non vale la pena di fermarsi. Se avete fame sulla Panamericana vi consiglio il – RESTAURANT SANTA LUCÌA, Panamericana Sur km 526 – Cruce de Lomas. 15 ns . Semplice ma buono, il gran numero di tir parcheggiati fuori lo conferma. Per chilometri e chilometri non c’è un altro posto dove fermarsi. Se viaggiate con i mezzi pubblici potete anche optare per il pullman notturno, che in 8-9 ore vi porterà ad Arequipa. La compagnia Cruz del Sur (l’ufficio è presso l’hotel Alegria) offre corse a tutte le ore con la classe economica (40 NS), meno frequenti, ma più comode (con bagno) sono la classe Imperial (60 NS, con partenza alle ore 22.30) e la Cruzeiro (110 NS). Camanà Dopo tale premessa che vi posso dire? Che Camanà è solo un luogo strategico inventato dagli autisti dei Velarde per dormire e che i gestori dell’hotel Plaza, che comunque è buono, sono loro amici. Ecco comunque alcuni indirizzi: – HOTEL PLAZA (plaza da “piazza”, non vi aspettate niente di che), plaza de Armas; Tel 054-571051; 24 NS bb ; Buono, comodo, pulito. – RISTORANTE CINESE, plaza de Armas. 15 ns. Porzioni abbondanti e gustose. Del resto in città non ci sono molte altre alternative, specialmente se arrivate la sera tardi. – “SALA” DA BILIARDO nella via principale di Camanà (quella pedonale). Un posticino casereccio dove giocare a biliardo e chiacchierare con i locali. Se volete una birra c’è uno spaccio giusto di fronte. Arequipa COSA VEDERE. Ad Arequipa, a differenza delle altre città visitate, le entrate ai musei sono davvero care. Per il Monastero di Santa Catalina (informazioni al 054-229798) vi chiederanno 25 NS , per il Museo Santuarios Andinos (informazioni al 054-200345, jchavezc@ucsm.edu.pe, www.ucsm.edu.pe/santury) 15 NS ma vale la pena di visitarli tutti e due. Il primo è un convento enorme, una vera città nella città, un luogo mistico (specialmente se ci andate all’alba o al tramonto), da girare con una guida (state attenti, non sono molto preparate e cercano di spillarvi soldi con l’inganno, mettete in chiaro prima che pagherete non più di 2 NS per persona!); il secondo è il museo dove viene conservato il corpo della vergine inca Juanita, trovato sull’Ampato da una spedizione alpinistica nel 1992. All’inizio nella sala cinema vi faranno vedere il documentario che ripercorre le tappe del faticoso ritrovamento di Juanita (un film che avevo già visto ed apprezzato in Italia), poi una guida (compresa nella quota, ma se siete soddisfatti le potete lasciare una piccola mancia. In genere sono guide veramente preparate, la nostra parlava addirittura italiano) vi introdurrà nel museo vero e proprio, dove in un grosso frigorifero vengono conservate Juanita e… Sarita, un’altra mummia che si chiama come me! Gli studi su questi corpi sono ancora in atto, ogni mese si scopre qualcosa di più su come queste ragazze siano state sacrificate e su chi fossero in realtà. Altra cosa da vedere è la Cattedrale di Plaza de Armas, che fu distrutta nel 1844 da un incendio e che sta per essere ricostruita e rimessa in funzione. Io sono entrata di notte grazie alla gentilezza di un operaio e l’ho vista nell’ombra, l’eco dello sbatter d’ali di invisibili colombi sulla mia testa, l’imponente e scuro organo belga, piccole pozzanghere formate dalla pioggia che entra dal tetto. Spero che con il restauro non si rovini troppo quest’atmosfera. Altre belle chiese sono San Francisco e San Agustin. Per quanto riguarda i mercati c’è la feria artesanal in avenida Santa Catalina. Agenzie turistiche. Juanito, il nipotino dei Velarde, mi porta dalla: – CAFRAMI TOURS, Jerusalen 402, tel. 054-220447, caframitours@hotmail.com. E’ un’agenzia che vi sconsiglio in quanto le impiegate sono pressappochiste, doppiogiochiste e inesperte. Per l’escursione al Colca Canyon in verità non abbiamo avuto problemi: l’abbiamo pagata 25$ e comprendeva trasporto in pulmino da 10 posti, guida (il bravissimo Ivan), hotel, colazione. Non comprendeva la cena e l’ingresso al Mirador del Condor (6,4 NS ). Un altro gruppo invece, la notte precedente la partenza per il Colca, è stato svegliato da un’impiegata della Caframi che gli ha comunicato che non c’era più posto per tutti e che avrebbero potuto mandare solo 8 persone su 16. Ed era troppo tardi per rivolgersi ad un’altra agenzia. A noi i problemi li hanno fatti per il trasporto a Tacna: già il primo giorno mi avevano detto di aver prenotato i biglietti per il bus delle 8 del mattino (20NS ) ma non me li hanno voluti dare ne far vedere, me li avrebbero portati in albergo la sera precedente la partenza. Invece non si sono visti e la mattina hanno fatto in modo di non parlare con me ma di mandarmi a dire dalla reception che il bus partiva alle 11. Ma ancora niente biglietti. Noi ci eravamo svegliati alle 6. Si sono fatti negare al telefono fino alle 10:30, quando ho chiamato l’altra sede e ho minacciato l’intervento della polizia turistica. Quindi si sono precipitati al nostro hotel con i biglietti. Del combi che avevo prenotato presso di loro non c’era traccia. Era tardissimo e ho fermato tre taxi (che poi l’impiegata Caframi non ha avuto il coraggio di farmi pagare, vabbè, ci doveva solo provare). Siamo arrivati al terminal e per fortuna il bus era in ritardo: santi tempi peruviani! Vi consiglio comunque di cambiare agenzia, questi non sanno quello che fanno. Vi segnalo altre agenzie, che però non ho sperimentato personalmente: – SANTA CATALINA TOUR, calle Santa Catalina 219, tel. 054-284292, santacatalina@rh.com.pe. Sono collegati all’hostal La Reyna, tel. 054-286578. Per la gita di 2 gg. Al Colca chiedono 28 $ per il pacchetto: bus 35 posti, guida, albergo, cena, colazione, 22 $ senza la cena. – WILLY TRAVELS EXPRESS, santa Catilina 100. Per il telefono chiamare Gladys al 054-204618. E’ un’agenzia che mi ha consigliato la brava Gladys del hotel Sant Agustin. – COMFORT TOURS E.I.R.L, di Yaneth Vidal Gòmez, santa Catalina 109, tel. 054-201045, cel 054-313426, comforttours@terramail.com.pe o yavigo@hotmail.com. Sito internet www.geocities.com/conforttourspe Mi hanno parlato molto male della INTERTUR, tel 054-212292, della signora Miriam. Magari evitatela. ALBERGHI. Noi ci siamo trovati molto bene nel primo, ne segno anche altri di cui ho sentito parlar bene. – HOSTAL SAN AGUSTIN, calle San Agustin 125; tel 054-204618, 7 $ . Affascinante, anche se un po’ vecchiotto. Adesso stanno facendo dei lavori per assicurare l’acqua calda tutto il giorno. La ragazza che lo gestisce, Gladys, è deliziosa: ha curato un nostro compagno di viaggio colpito da influenza, si è dimostrata sempre disponibile davanti ad ogni nostra richiesta. Ha 29 anni ed è vedova con una bambina, ha un gran bisogno di lavoro. Vi servirà la prima colazione (5 NS) su una meravigliosa terrazza da dove potrete dare il buongiorno al Misti. – LA CASA DE MELGAR, calle Melgar 108, tel. 054-222459, lacasademelgar@terra.com.pe, 10 $ bb . Lo abbiamo trovato pieno. Mi hanno detto che è davvero bello. – POSADA MUNAHUAY, lado Sur Estadio Melgar, Mariano Ignacio Prado 112°, tel 054-224401. Gestito dall’efficiente signora Carmen. – HOSTAL SANTA CATALINA, Santa Catalina 500, tel. 054-221766, 243705. 15 NS pax con bagno in comune. Le stanze con bagno costano un po’ di più. Colazione da 4,5 a 7 NS. Lavanderia a 3 NS al chilo. Ristoranti. In calle San Agustin ci sono alcuni localini dove si mangia bene spendendo sui 20NS a persona comprese le bevande. Un esempio è il – RESTAURANT CEVICHERIA IBIZA, calle San Agustin 109, dove si mangia dell’ottima carne di baby alpaca. Oppure: – BONANZA, calle Jerusalen 114. 13 NS menù fisso. Ottimo il Lomo a la Povre. Se invece volete risparmiare andate alla ricerca di comedores con menù (ma attenzione: spesso non hanno da mangiare per più di 5 persone) o di economiche pollerie. Il tutto potrete trovarlo nella zona del mercato ma state attenti ai borseggiatori. Arequipa è anche piena di ristoranti vegetariani, vi segnalo il – GOVINDA, Santa Catalina. 15 ns. Gestito dagli Hare Krishna. Il colca canyon E’ un’escursione molto carina da fare in due giorni ma non aspettatevi gran che. Paesaggi, vigogne, condor, il piccolo trekking (io però lo definirei una “passeggiatina”), tutto è a misura di turista e sembra messo lì apposta per essere fotografato. L’unica vera emozione è l’alzarsi in volo del condor andino, però non ve la godrete molto bene, con i turisti che vi sono attorno che si lamentano perché “adesso tocca a loro fotografare e ti devi spostare”. Altro problema di queste gite organizzate è che nessuna prevede una discesa dentro al canyon, tutte te lo fanno ammirare solo dall’alto. E non credo sia la stessa cosa. Per le agenzie di Arequipa che organizzano la gita vedi il paragrafo corrispondente. Se avete poco tempo potete anche pensare di saltare il Colca Canyon. Tuttavia i paesini sono molto belli, soprattutto Yanque, con una bella chiesa che stanno restaurando. C’è anche una scuola dove i ragazzi imparano ad intagliare il legno. Anche Chivay non è male ma attenzione: copritevi bene, fa freddissimo (di tutto il viaggio è stato il posto più freddo). L’hotel in cui abbiamo pernottato, – HOSTAL ANITA, plaza de Armas 607, tel. 521114, non aveva il riscaldamento, come tutti. Consiglio di portare il sacco a pelo. L’hotel è carino ma veramente freddissimo. Noi l’abbiamo pagato insieme al resto dell’escursione ma il prezzo è di circa 15 NS a persona con . La colazione viene consumata in un altro ristorante però. Per i pasti – CASA BLANCA RESTAURANT, su plaza de Armas, menù a 12 NS ma alla carta spenderete circa 25 NS comprese le bevande. . Buono ma caro. Ottima la carne di baby alpaca. Se volete fare i turisti va benone. oppure (ma solo a pranzo) potete catapultarvi tra le bancarelle del – mercato, sedervi in mezzo ai peruviani e mangiare quello che hanno preparato le coloratissime donne di Chivay: spezzatino di alpaca con patate, papas rellenas. Ad un certo punto dovrete alzarvi per comprare il pane in un’altra bancarella, e da bere ancora più giù. Per 2 o 3 NS mangerete veramente bene. E non preoccupatevi, il cibo viene cotto lì ed è molto più sicuro di quello dei ristoranti. Il mercato è straordinariamente pulito e c’è anche una parte dedicata all’artigianato, con dei prezzi veramente bassi. Fate anche una passeggiata per le viuzze della parte nord del paese, è tutta un’altra atmosfera, quella vera. i Petroglifi di Toro Muerto. Noi non ci siamo stati ma pare che sia un magnifico sito archeologico wari con centinaia di massi scolpiti nel deserto. Un viaggiatore mi ha detto che da Arequipa bisogna prendere un autobus per Corire e scendere a Punta Colorada (3 ore di viaggio). Lì bisogna imboccare a piedi una strada sterrata sulla sinistra che attraversa una verde vallata. Dopo un’oretta di cammino (portatevi acqua in abbondanza) si arriva all’ingresso del sito (si pagano 3 NS). Il sito non è assolutamente turistico: il personale all’ingresso non è attrezzato e i sentieri non sono segnalati. Ci vogliono almeno 5/6 ore per il giro completo, il dislivello totale è di oltre 1000 metri. E’ impossibile visitare il sito in giornata con i mezzi pubblici perché l’ultima corsa per il ritorno è alle 18. L’unica possibilità è alloggiare a Corire.


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