L’altra faccia del mondo

Siamo partiti all'avventura ...era il ns. Viaggio di nozze ed abbiamo deciso di viverlo alla ricerca ed alla scoperta di senzazioni dell'altra faccia del mondo. Un balzo al di lè dell'oceano ed ecco le luci di Lima, offuscate dalla garua; città questa indimenticabile non già per le bellezze architettoniche, bensì per il grande senso di...
l'altra faccia del mondo
Partenza il: 24/06/2001
Ritorno il: 16/07/2001
Viaggiatori: in coppia
Siamo partiti all’avventura …era il ns. Viaggio di nozze ed abbiamo deciso di viverlo alla ricerca ed alla scoperta di senzazioni dell’altra faccia del mondo. Un balzo al di lè dell’oceano ed ecco le luci di Lima, offuscate dalla garua; città questa indimenticabile non già per le bellezze architettoniche, bensì per il grande senso di smarrimento che ti infonde nel vedere la sua sterminata periferiria affollata affollata di povertà e di abbandono. Siamo fuggiti subito dalla capitale perché avvertivamo che quella che era di frontre a noi non era il vero Perù, ma solo l’effetto della corruzione che la civiltà occidentale aveva portato, con superbia, in una terra che non gli era mai appartenuta. Difatti, non ci sbagliavamo. Appena la Panamericana usciva da quell’immenso agglomerato di case fatiscenti e tutte uguali nella loro povertà, riempite di persone disperate ed illuse di trovae qui la dignità perduta, ecco spalancarsi un modo diverso, un accenno alle origini di questa terra misteriosa ed affascinante, piena di contrasti forti e stridenti, ma per questo indimenticabile. Non dimenticherò mai la sensazione di essermi sentito al centro del mondo allorchè, sceso dal pullman in Plaza de Armas ho visto, per la prima volta, le pietre antiche della città di Cuzco. Gli spagnoli hanno ceracto di schiacciare letteralmente la civiltà Inca costruendo sui loro edifici i palazzi e chiese segno del potere religioso ed invedente degli occidentali. Ma facendo ciò non hanno fatto altro che rinvigorire l’orgoglio e la grandezza del popolo inca e dell’impero dei quattro cantoni. Non dimenticherç mai la salita che porta al pittoresco quartiere di San Blas, la sua piazza piena di piccoli merecanti e la travogente ed improvvisa musica andina che sbuca da ogni angolo e ti riempe la testa e dona vitalità e gioia di vivvere. Non dimticherò mai neppure la splendiada Valle sacra degli Inca, con i vivacissimi e coloratissimi mercati di Pisac e di Chinchero. Indimentcabile anche la sensazione di liberta e di legezza del viaggio con il treno da Cuzco ad Aguas Calientes e Puno a Cuzco. E poi la fantastica ed onirica Macchu Picchu, imperdibile e straordinaria traccia di una civiltà mai sopita. Ho di fronte a me ancora il profondo blu del lago Titicaca che si confonde con il cileo terso del Sud America non ancora sporcato dallo smog e dall’inquinamento. E la notte primitiva sull’isola di Taquile in compagnia di una dolce e granoitica giapponesina. Buio completo, né acqua, né corrente, né altre infernali strumenti di benessere del ns. Perduto mondo industriale, ma solo la luce fioca di una candela, che mano a maono che passano i minuti si consuma ….e, poi, all’improvviso, nel buio della notte la potenza di un temporale a frmi sentire uomo piccolo ed indifesso in mezzo alla natura. Non dimenticherò mai neanche le alte vette del centro del Perù, la magnifica visione della Cordillera Blanca e della seconda montagna più alta del Sud America, il Cerro Huascaran (mt. 6.700 e giù di lì) e della magica e glaciale piramide della montagna più bella del mondo, l’Alpamayo. Di fronte ai miei occhi ho ancora la gente del posto: questo non è il terzo mondo, come siamo propensi a ritenere, ma il centro di una visione diversa dell’universo. Le genti del Perù ed i vari popoli che hanno abitato ed amato prima di noi questa terra, solo apparentemente arida, non hanno nulla da invidiare ai ns, greci, etruschi, romani. La conoscenza acquisita nei secoli è oggi a noi scomnosciuta perchè sepolta dal tempo e dalla stupidità dell’uomo, ma pian piano qualcosa si muove. Vale per questo la pena di visitare il nord del paese, ancora poco conosciuto, ma ricco di storia dell’uomo di tutti i giorni. Non so se un giorno tornerò in Perù, ma quello che è certo è che porterò sempre nel mio cuore e nella testa un ‘esperienza di vita e di viaggio che è andata al di là di ogni mia previsione.


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