Malesia: tra cemento, colline, giungla e mare a Perhentian Besar

Kuala Lumpur, Malacca, Cameron highland, Parco Belum e Perhentian
Scritto da: starsunlu
malesia: tra cemento, colline, giungla e mare a perhentian besar
Partenza il: 09/03/2016
Ritorno il: 23/03/2016
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
MALESIA: la giungla di cemento di Kuala Lumpur, le verdi colline di Cameron Highlands, la foresta incontaminata del parco Belum, il paradiso delle isole Perhentian (dal 9 al 22 marzo 2016).

La ricerca di un viaggio insolito, che unisca città, montagne e mare da cartolina ci spinge verso la Malesia… organizziamo questo viaggio con largo anticipo e contattiamo via mail Nico di “Nella Terra di Sandokan”, lui vive in Malesia da 8 anni e ci prepara un bel itinerario, acquistiamo i voli internazionali con Turchish Airlines (circa 600 ero a testa) il volo interno con air Asia (circa 18 euro con valigia da 20 kg) e attendiamo con ansia la partenza. La Malesia è uno stato federale dell’Asia sudorientale, è al quarto posto fra i nuovi paesi industrializzati del mondo, ha un clima equatoriale, con deboli escursioni termiche, con temperature elevate e la media delle temperature nel corso dell’anno è di 28 gradi. La popolazione malese è un miscuglio di etnie e culture tra cui malesi, cinesi, orang asli, tamil. La religione di stato è l’Islam,ma convivono il buddismo, il cristianesimo, l’induismo. La lingua ufficiale è il malese, ma l’inglese è la lingua parlata quasi ovunque.

Il 9 marzo partiamo e atterriamo, dopo lo scalo ad Istanbul, il 10 marzo a Kuala Lumpur. Ci attende un autista con il mezzo e ci dirigiamo verso l’hotel le Apple KLCC Dall’aeroporto al centro città , nonostante il fuso orario (+7 ore) il caldo ( 32 gradi) osserviamo questa grande metropoli asiatica, i grattacieli, e sullo sfondo le twin tower…LE PETRONAS. Dopo una veloce doccia in hotel (situato a pochi passi dalle torri) ci catapultiamo nelle vie, rendendoci subito conto di essere in una città dai mille volti, una miscela di futuro con tracce di un recente passato , in una città dove tutto è ALTO, dove la tendenza è svettare verso il cielo, dove i centri commerciali sono l’anima e la vita, dove il cemento, il vetro, l’acciaio sono elementi primari, in una città in cui ci sente piccoli, microscopici pedoni in una giungla di sopraelevate,tunnel e strade trafficate. A mitigare questo senso di metropoli senza respiro, il verde di alcuni terrazzi in cima ai grattacieli ed il parco (tenuto benissimo) intorno alle Petronas.

Ci fermiamo a KL 2 giorni ed insieme a Nico visitiamo il bellissimo tempio cinese THEAN Hou, il Palazzo Reale (la residenza del “figurativo” Re della Malesia), la Moschea Nazionale, la stazione ferroviaria in stile Moresco , la piazza dell’indipendenza , il tempio induista Sri Moha Mariamman Temple (dove assistiamo al finale di un matrimonio) ed il mercato di China Town con i “falsi” a piccoli prezzi. Visitiamo le Petronas (una visita prenotata on line sul sito delle Petronas circa 17 euro a testa) e osserviamo il panorama mozzafiato , un po’ inquietante ma spettacolare sulla città …..vista da 452 mt di altezza… Decidiamo di visitare l’acquario della città, (Acquaria circa 12 euro a testa) situato nelle vicinanze delle torri, trascorrendo un paio di ore ad osservare pesci e flora marina)

12 Marzo: partiamo alla volta di Malacca a circa due ore di macchina da KL. Saliamo sulla collina di San Paolo dove ci sono le rovine dell’omonima chiesa, proseguiamo per la porta di Santiago, ultima rimasta dell’antica fortezza portoghese di “A.Famosa “ distrutta dagli inglesi e la piazza rossa olandese Stadhuys. Prima di pranzo passeggiamo lungo il fiume e la calma tranquillità dei localini, le case basse, i graffiti colorati sui muri, le vie con piccoli negozi, mi riportano a sentirmi in una cittadina più a misura d’uomo. Nel pomeriggio visitiamo il museo “Baba-Nyonya” (cinesi dello stretto di Malacca conosciuti come Peranakan) in una splendida dimora dal fascino orientale/coloniale che conserva le foto di tutta la famiglia ed suoi discendenti, stoviglie ed abiti dell’epoca, mobili preziosi e gioielli Nella serata rientriamo a KL e decidiamo di prendere la metropolitana e la monorotaia per arrivare al quartiere di Jalam Alom, dove nelle vie colorate da lanterne rosse e brulicanti di gente, si serve street food. Ceniamo con circa l’equivalente di 4 euro a testa, e devo dire che,durante tutto il viaggio spenderemo sempre più o meno quella cifra. Si trova ovunque cucina indiana, thai, malese, cinese, fast food, pizza, pasta, insomma nessun problema per il cibo, si mangia ovunque e spendendo davvero poco!

13 marzo: Ci incontriamo con Nico ed il suo amico Antonello, lasciamo KL per dirigerci verso le Cameron Highlands, il suo verde ed il suo paesaggio naturalistico. La prima sosta è al tempio induista più grande della Malesia, il tempio di Batu Caves. Saliamo i circa 300 gradini accompagnati da simpatiche scimmiette e molti induisti che si recano al rito. Dopo pranzo iniziamo la salita verso le montagne di Cameron fermandoci alla cascata Iskander, mangiamo banane fritte, ci rinfreschiamo i piedi e proseguiamo verso un piccolo insediamento di aborigeni. Ci mostrano gli strumenti con cui vanno a caccia, lunghissime cerbottane , ed accompagnati dai sorrisi dei bambini e da una piccola colonia di cani , riprendiamo la strada per le piantagioni di the.Arriviamo a Cameron nel pomeriggio inoltrato, visitiamo una piantagione e ci viene mostrata la veloce lavorazione del the, ci concediamo quasi al tramonto una piccola passeggiata in mezzo a questo verde intenso, a queste colline quasi ondulate dalle foglie, da fiori e piante bellissime. Raggiungiamo l’hotel e prima di cena visitiamo un mercato molto colorato di frutta e verdura. Fa quasi fresco, siamo in montagna, sorseggiamo un lassi alla banana in un piccolo e grazioso localino,accolti dai sorrisi degli abitanti di questa piccola cittadina rurale.

14 Marzo: Partiamo per cominciare la discesa in direzione di Kuala Kangsar, conosciuta come la città del sultano, fermandoci prima al Garden batterfly, dove siamo accolti da numerosi e strani animaletti, l’insetto foglia, l’insetto stecco, variopinte farfalle, serpentelli verdi, rane, varani, camaleonti. Dopo pranzo passeggiamo intorno alla moschea Masjid Ubudiah (è l’ora della preghiera), visitiamo il museo della famiglia reale, davvero molto interessante con collezione di trofei, orologi, fotografie e macchine d’epoca, e facciamo una sosta davanti al palazzo di residenza. Proseguiamo verso l’isola di Banding situata sul lago Temenggor, passando attraverso foresta, piantagioni e piccoli villaggi. Siamo quasi al confine con la Thailandia e ci fermiamo ad acquistare doni, matite, quaderni, latte, che porteremo il giorno dopo agli Orang Asli, comunità di circa 1400 aborigeni, divisi in piccoli villaggi, che abitano nella foresta pluviale. Il Royal Belum state park fa parte della riserva forestale Belum Temenggor forest reserve.Si ritiene che la foresta sia antica almeno 130 milioni di anni , rendendola una delle più vecchie al mondo,ed è un luogo di protezione per almeno 14 mammiferi a rischio di estinzione Raggiungiamo il parco Belum e ci sistemiamo nel resort.

15 Marzo: Partiamo con le barche per l’escursione che ci porterà a fare un po’ di trekking alla ricerca della Raflesia, il fiore più grande del mondo,ma la fortuna non ci assiste e troviamo solo un fiore già appassito. Ci fermiamo in un villaggio di circa 50 adulti e bambini, gli Orang Asli, aborigeni che vivono nella foresta vivendo di caccia e di pesca. Ci accolgono con timidezza,ma i nostri doni sono ben accetti, sopra tutti i quaderni e le matite colorate. Ripartiamo con la barca e dopo altro trekking nella foresta ci fermiamo nei pressi di una cascata dove consumiamo il pranzo al sacco.

16 Marzo: Partiamo alla volta del molo di Kuala Besut, dove ci imbarcheremo diretti all’isola Perhentian Besar. Dal molo, con una barca, dopo circa 30 minuti di navigazione veniamo lasciati su una piattaforma e da lì prelevati dalle barchette del resort. Già all’arrivo il panorama, il colore del mare, la spiaggia di corallo bianco ci fanno presagire di essere arrivati in un paradiso. E cosi è. Nei cinque giorni che abbiamo a disposizione ci godiamo minuto per minuto quest‘isola da cartolina, perla preziosa situata in un piccolo arcipelago nel mare cinese meridionale,mare turchese e caldo, un sole che splende incessante, fondali ricchi di corallo e pesci tropicali, la buona cucina dei ristorantini la sera, la calma e la pace,le spiagge che raggiungiamo con le barche taxi, (mitica Turtle beach), la foresta alle spalle, scoiattoli e scimmiette che ci passeggiano accanto, l’assenza di strade e quindi di macchine, sabbia bianca di corallo,palme che si innalzano verso un cielo azzurro.

22 marzo: lasciamo davvero a malincuore “questo piccolo paradiso” per intraprendere a ritroso il lungo viaggio di ritorno… quasi 30 ore tra barca, macchina, volo air asia fino a kuala lumpur, volo internazionale su istanbul, volo sulla città di rientro.

Apprendiamo all’aeroporto di KL dell’attentato di Bruxelles, siamo in viaggio, dentro un aeroporto, siamo inquieti, intorno a noi, le persone osservano gli schermi con le tristi immagini, i morti e i feriti dell’attentato erano, per svago o per lavoro, come noi viaggiatori. Ci cresce dentro la rabbia e la voglia di gridare, non possono ricattarci con la paura e farci smettere di muoverci e di viaggiare.

Lasciamo la Malesia, terra di grandi contrasti, dalla grande e futuristica metropoli, alle verdi colline di the, dalle moschee e dai palazzi dei sultani alla foresta pluviale incontaminata, lasciamo il mare che per qualche giorno ci ha regalato un sogno, portando come ricordo il primo cartello che abbiamo letto all’arrivo: SELAMAT DATANG (benvenuti) TERIMA KASIH (grazie) MALESIA!

Luisa Deninotti



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