A Parigi per… arte, cultura, buon cibo e bei locali

Soggiorno di una settimana nella Ville Lumiere. Cosa visitare di giorno e quali locali frequentare la sera
Scritto da: ELIPAT
a parigi per... arte, cultura, buon cibo e bei locali
Partenza il: 26/12/2011
Ritorno il: 02/01/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Eccomi rientrata da una settimana a Parigi. Città strana. Non mi ha mai particolarmente attirato, forse perché eccessivamente pubblicizzata o forse perché semplicemente non era ancora il momento, comunque ho preferito girare il mondo purché visitare la città degli innamorati. Però poi è arrivato anche il suo turno. Così dopo aver prenotato un appartamentino a Montmartre su http://www.all-paris-apartments.com/, sito che consiglio vivamente, siamo partiti alla sua scoperta. Devo dire che ci ha messo un po’ a conquistarmi forse complice il brutto tempo, ma alla fine ne torno entusiasta! E’ stato un soggiorno romanticissimo e tante sono le cose che mi sono rimaste nel cuore. Con voi voglio condividere quanto scritto nel mio blog http://miprendoemiportovia.wordpress.com/:

Perdermi per le vie di Montmartre: la Butte de Montmartre si gira a piedi fra salite e discese. Adoro perdermi nei suoi vicoletti anche se a volte devo dribblare gruppi di turisti incalliti, ma girare l’angolo e ritrovarsi ai piedi delle Sacre Coeur non ha prezzo. Camminare e pensare che lì sono vissuti personaggi del calibro di Van Gogh, Dali e Utrillo rende la passeggiata ancora piu’ suggestiva. Noi abbiamo seguito l’itinerario a piedi suggerito dalla Lonley Planet e ne è valsa la pena!

Sedermi su una panchina a Place des Vosges, poi bere un caffe all’Hugo e girare sotto i portici entrando ed uscendo dalle gallerie d’arte.

Vagherei fra le vie del Pretzel, il quartiere ebraico fra vetrine alla moda e famiglie ebree vestite di tutto punto per poi finire la serata da chez Marianne con un bel piatto di specialita’ ebree, magari avendo prima fatto una sosta a le petit fer a chaval per un aperitivo in un rue vielle du tempe.

Visitare Notre Dame di sera, entrare ed ascoltare una Messa cantata godendosi l’atmosfera creata dall’incenso, cercando di dimenticare tutti i turisti che ti camminano intorno.

Alzarsi la mattina, prendere la metro, scendere al Trocadero e godersi lo spettacolo della Tour Eiffel appena girato l’angolo. Là vedi in tutte le salse portachiavi, magneti, sovrammobili, ma l’emozione che provi la prima volta e’ indescrivibile.

Poi, andare al Palais de Tokyo per almeno tre buoni motivi: la location, la fotomatik che ti permette di fare delle splendide fototessera in stile lomographics e per la vista impressionante della Tour Eiffel fra i palazzi che si gode tornando alla metro.

Sedersi, sulle sedie reclinabili verdi, a guardare i parigini che pasano a les jardins de Luxemburg.

Dare un’occhiata, per lo meno da fuori, all’istituto di cultura araba. La facciata ricorda una miriade di otturatori.

Passeggiare in rue Mouffetard, nel cuore del quartiere latino fra ristoranti di raclette, formaggerie e macellerie e poi fermarsi a pranzo o anche solo per un pastis a La verre a pied, locale indimenticabile!

Zizagare sopra e sotto il Viaduc de art fra botteghe di artigiani e giardini verdi scendendo a Place de la Bastille. Noi prima abbiamo percorso la promenade Plantee e poi siamo ritornati alla metro fermandoci nelle varie botteghe.

Entrare a dare un’occhiata da Merci anche se le nostre tasche non ci permettono di comprare nulla di quanto appositamente creato da giovani designer per la biutique. Merita una visita anche solo per ammirare lo spazio e gli annessi caffe.

Guadare le mostre temporanee della Maison rouge e a le Jeu de pomme. Noi abbiamo avuto la fortuna di ammirare in quest’ultima centinaia di scatti della mitica Diana Arbus.

Fermarsi col naso all’insu ad ammirare il soffitto dipinto da Chagall all’Operache e’ comunque tutta bellissima.

Ammirare le vetrine di Natale animate delle Gallarie la Fayette.

Scovare Keith Heiring a St. Eustache.

Rimanere a bocca aperta davanti alla piramide del Louvre dove lo stile contemporaneo incontra lo sfarzo settecentesco.

Ammirare il bianco folgorante di Place Vendome.

Andare al ristorante al quinto piano del museod’Orsay per ammirare dal ristorante la vista su Montmartre dal retro dell’orologio. Il museo d’Orsay e’ stupendo per poter ammirare le opere degli impressionisti al quinto piano, Van Gogh al secondo e Touluse-Lautrec al pianterreno.

Vagare fra le culture del gardino del Museo rodin.

Entrare al Pompidou per visitare le retrospettive del momento e ammirarlo da fuori dalla piazza attigua con al centro la fontana piena di opere d’arte.

Qualche consiglio pratico

Consiglio a tutti di evitare le file nei grandi musei acquistando i biglietti di entrata tramite la Fnac, basta andare sul sito del museo e pagare con carta di credito, poi, presentarsi in una delle numerose filiali presenti a Parigi con la stessa carta di credito con cui si è pagato e la carta d’identità del proprietario e il gioco è fatto. Inoltre per girare Parigi è molto utile anche se molto “sfiancante” utilizzare la metro facendo un abbonamento per corse illimitate e scegliendo fra la possibilità da uno a cinque giorni. Acquistando la zona 1-3 si possono vedere Parigi e i sobborghi, ma non si può arrivare né all’aereoporto né a Versailles.

Infine, qualche posto molto carino per passare la serata:

Le caveau de l’Huchette, jazz nella Parigi sotteranea: Locale jazz imperdibile che si trova nei sotterranei della Parigi Medievale.

Si entra dal bar in puro stile sixty e si scende nella zona concerti avvolti fra archi in pietra. E’ frequentato da gente del posto che viene lì per lanciarsi in balli vorticosi al ritmo di musica swing. E’ stato bellissimo osservare le persone da bordo pista e farsi contaminare. Non si riesce a resistere e ci si lancia con loro incuranti della riuscita della propria performance ma spinti dalla musica di ottima qualità e dall’atmosfera elettrica del locale. Da non perdere e da andarci con scarpe comode!

Rue de trois frere a Montmartre: dopo esserci sistemati nel nostro nuovo appartamento parigino usciamo a scoprire la notte di Montmartre. Abbiamo prenotato un tavolo a les refuges des foundus. Posticino spartano dove la cortesia non e’ di casa. Si mangia su due tavoloni, tutti insieme, e si puo’ scegliere fra founduta di carne o di formaggio. Capitiamo vicino ad una coppia mista americana con cui condividiamo la carne e le prime impressioni sulla ville lumiere.

Usciamo e veniamo attirati dalla musica di una chitarra che esce da un mini market. Ci fermiamo, balliamo un po’ e facciamo conoscenza con gli improbabili avventori dell’happy market di nome e di fatto. Dopo pochi passi arriviamo alla brasserie le progres che fa veramente belle epoque con finestroni enormi che danno sulla strada. Da rue des Trois Freres ci spostiamo in rue des Abbesses, sembra di essere in un set di Amelie, finestre illuminate che danno su mondi parallelli, tavolini pieni di gente sulla strada. Terminiamo la serata a la zebre de Montmartre, l’omonimo coktail ci stende e capiamo che e’ ora di andare a dormire!

Au lapin Agile, un viaggio nella Parigi di altri tempi: la nostra ultima sera a Parigi decidiamo di passarla nei dintorni di Montmartre per dare un ultimo saluto a questo quartiere di Parigi che ci ha così tanto colpito, da qui abbiamo iniziato una settimana fa e qui terminiamo il nostro viaggio. Mando una mail la sera prima e con sorpresa apprendo che mi hanno risposto subito riservandomi due posti. Lo spettacolo inizia alle 21.00 e dura ben quattro ore alternando cantanti, cantautori, suonatori e cabarettisti. Il posto è magico già da fuori col suo bel affresco sulle pareti rosa esterne che raffigura appunto una lepre agile. Si entra in un locale con luci basse e soffuse e si viene scortati dentro ad una piccola stanza in cui si è tutti intorno al piano e ai suonatori. Molte delle canzoni sono tradizionali e conosciute da tutti (noi eravamo vicino a quattro vecchietti che hanno cantato tutto il tempo), la Lonley Planet lo apostrofava come locale molto turistico, ma a noi non è sembrato per nulla tale, anzi abbiamo passato qui una bellissima serata!

Assolutamente da evitare invece il Moulin Rouge: abbiamo speso 95 euro a testa per poter partecipare ad una serata al Moulin Rouge. L’interesse era altissimo, poter assistere ad uno spettacolo che rievoca le atmosere alla Touluse-Lautrec. La fila al nostro arrivo era km. Abbiamo atteso con pazienza. La sala è davvero spettacolare. Anche se a noi è stato dato uno dei posti più relegati perchè abbiamo scelto la tariffa base, la vista era comunque buona. E’ lo spettacolo che ci ha profondamente delusi. Stacchettini da quattro soldi con becera musica anni 80. Apprendisti giocolieri che sbagliavano pure il lancio dei birilli. Costumi paiettosi inguardabili. All’uscita eravamo profondamente tristi…



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