On the road negli USA alla scoperta dei grandi parchi

Attraverso gli States per ammirare la grandiosità dei parchi naturali: 21 giorni e oltre 6500 chilometri
Scritto da: Rudy72
Partenza il: 09/08/2014
Ritorno il: 31/08/2014
Viaggiatori: 4
Spesa: 4000 €

9 agosto 2014

Finalmente ci siamo, questo viaggio tanto atteso e desiderato è ormai alle porte. Con un volo Alitalia partiamo alle 13 da Malpensa alla volta di New York e da lì qualche ora dopo con Delta raggiungiamo Denver. Sono le 22 passate. Un po’ cotti ritiriamo i bagagli e in aeroporto ci sono ad attenderci i nostri amici e compagni di questa avventura Stefano e Debora, arrivati il giorno prima. Raggiungiamo l’hotel con lo shuttle gratuito messo a disposizione dall’ Hampton Inn, l’albergo che abbiamo scelto per le due notti che trascorreremo a Denver. Una doccia e subito a letto, anche se con 8 ore di fuso orario, dormire non sarà semplice.

10 agosto

Sempre con lo shuttle dell’Hampton torniamo in aeroporto per ritirare da Alamo Car Rental la jeep che avevamo noleggiato dall’Italia. Un macchinone per 7 persone, bello capiente. Giornata dedicata alla visita della città che si rivela davvero graziosa e molto a misura d’uomo. La giornata è soleggiata e ventilata e quando torniamo in albergo siamo anche un po’ abbronzati.

11 agosto

Lasciamo Denver e la nostra prima tappa è Boulder dove visitiamo il campus universitario, uno dei più prestigiosi degli Stati Uniti. Per pranzo facciamo una tappa a Cheyenne, la capitale del Wyoming dove comunque ci fermiamo giusto per mangiare un toast. La successiva tappa è a Casper per un caffè e una fetta di torta in un locale tipico americano in stile anni 50, il Johnny J’s Diner. È davvero suggestivo vedere come il panorama cambia attraversando le miglia di questa terra sconfinata dove non c’è assolutamente nulla per chilometri e chilometri. Raggiungiamo Thermopolis che ormai è sera e per questa notte abbiamo scelto di dormire al Best Western. La camera è piccolina ma pulita e volendo c’è anche una piscina con acqua termale ma è troppo tardi per sfruttarla e quindi decidiamo di andare a cena al Safari Club. Il locale fa bella mostra di teste di animali esotici un po’ di tutti i tipi, purtroppo da vegetariani avremmo preferito cenare in un altro locale ma il paese è molto piccolo ed effettivamente è tardi per cercare altro: non abbiamo sinceramente altra scelta ma per fortuna offrono anche dei piatti per noi, come in quasi tutti i ristoranti in America, dove c’è sempre una scelta almeno per i vegetariani, e si rivelano buoni per gli standard americani.

12 agosto

Finalmente è arrivato il giorno dello Yellowstone. Lasciamo Thermopolis e ci dirigiamo verso Cody per l’accesso est del parco. Il panorama offerto da questo tratto di strada da un assaggio della bellezza del parco. Siamo per l’ora di pranzo al Lake Lodge Village: mangiamo un boccone e ci dirigiamo all’ Old faithful dove i nostri amici hanno trovato posto per la prima notte. Facciamo una sosta al West Thumb dove ammiriamo la prima zona geotermale, con la suggestiva vista di alcuni ruscelletti di acqua calda che si riversano direttamente nel lago. Siamo all’Old Faithful giusto in tempo per ammirare l’eruzione del Geyser, puntuale come indicato al Visitor Centre. E’ impressionante l’altezza e la potenza del getto che dura una decina di minuti. Inutile dire che la zona è letteralmente presa d’assalto dai turisti. Passeggiamo poi lungo il sentiero dell’Upper Geyser Basin ammirando questi panorami incredibili. Dopo aver visto, lo scorso anno, la zona geotermale di Rotorua (in Nuova Zelanda) non pensavamo di poter visitare luoghi altrettanto scenografici. Ceniamo assieme a Stefano e Debora e poi ci dirigiamo al Lake Lodge Village, a circa 1 h di distanza, per effettuare il check in : per le 5 notti che passeremo allo Yellowstone abbiamo optato per una Pioneer Cabin, sicuramente un alloggio spartano ma pulito, e che ci permette di vivere il parco un po’ più a contatto con la natura rispetto ad una tradizionale camera di albergo. Questa è la sistemazione più economica e anche molto richiesta, vi suggeriamo infatti di prenotare almeno 8-9 mesi prima. Purtroppo i nostri compagni di viaggio, che hanno deciso di unirsi a noi “solo” a febbraio, hanno dovuto optare per soluzioni diverse.

13 agosto

Ci alziamo presto e passiamo a prendere i nostri amici all’Old Faithful. Ci dedichiamo al giro dei vari bacini geotermali di questa zona iniziando con il Black Sand Basin e il Biscuit Basin. Pranziamo al sacco per poi dirigerci al Grand Prismatic Spring dove, seguendo le indicazioni della Lonely Planet, ci inerpichiamo sulla collinetta di fronte. La salita è davvero ardua e il sentiero non è ben tracciato, o meglio inesistente, ma la vista dall’alto è sicuramente tra le più belle offerte da questo parco. Scendiamo e facciamo il giro del Midway Geyser Basin che comprende la Grand Prismatic Spring stessa. Riprendiamo quindi l’auto e ci spostiamo verso nord, lungo la strada tra Madison e Norris, e visitiamo l’Artist Points, godendo di un paesaggio che sembra appartenere a un altro pianeta. Lasciamo i nostri amici al Mammoth Lodge dove trascorreranno le prossime 4 notti e arriviamo a Lake Lodge Village giusto per la cena stanchi morti. I nostri Lodge distano 1ora e 30 minuti di strada, ma la vista lungo la strada è stupenda e la valle è popolata di bisonti. Ovviamente non si può non fermarsi a fotografarli e così arriviamo alla nostra cabin più tardi del previsto.

14 agosto

Quando partiamo da Lake Lodge il cielo è davvero coperto e piove, ma una volta a Mammoth sta già schierando. Visitiamo subito le Mammoth Hot Spring Terraces, davvero stupende. Ci spostiamo poi alla Lamar Valley. Man mano che ci addentriamo possiamo scorgere bisonti ovunque. Sono tantissimi! Pranziamo anche oggi al sacco e poi andiamo a Roosevelt, dove dietro al Lodge iniziamo un percorso circolare di un paio d’ore che ci porta al Lost Lake e poi al Petrified Tree. Anche per oggi siamo soddisfatti.

15 agosto

Il nostro piano per oggi prevede un trekking al Grand Canyon of the Yellowstone. Giunti al South Rim ci fermiamo all’inizio dell’Uncle Tom Trail da cui si vedono le Upper Falls e poi scendiamo gli oltre 300 scalini che portano alle Lower Falls. La vista è spettacolare, tra le più belle cascate che abbiamo mai visto. Iniziamo il percorso che conduce ad Artist Point ma un temporale ci fa desistere. Arriviamo in auto ad Artist Point e ha già smesso di piovere. Trattandosi di un percorso ad anello decidiamo di iniziare qui. Inutile dire che la vista sulla cascata e sul canyon è spettacolare. Il sentiero rientra e facciamo una deviazione verso il Ribbon Lake ma non è stata purtroppo una buona scelta: il sentiero è letteralmente infestato dalle zanzare e dopo 5 km, quando giungiamo stanchi al lago, non possiamo neppure sostare in santa pace perché le zanzare non ci danno tregua. Ritorniamo quindi sul loop originario, che prosegue attraverso un’area geotermale, molto suggestiva. Consigliamo vivamente questo trekking tralasciando la deviazione al lago. Riprendiamo l’auto e ci spostiamo al Brink of the Upper Falls dove si gode di un’altra bella vista dall’alto della cascata. Dopo aver lasciato i nostri amici al Mammoth, lungo la strada per rientrare al Lake Village, ci fermiamo per qualche foto al Mud Volcano. Meriterebbe sicuramente una visita dedicata, ma siamo davvero stanchi e non abbiamo molto tempo.

16 agosto

Dedichiamo la mattinata al bel trekking chiamato Beaver Ponds loop. Non siamo fortunati con l’avviamento degli animali, ma la passeggiata offre delle bellissime vedute. Pranziamo al sacco all’area di sosta vicino a Sheepeater Cliff e poi dedichiamo un paio d’ore alla visita del Norris Geyser Basin, dove possiamo ammirare lo Steamboat Geyser. Lungo la strada per rientrare alla nostra Cabin facciamo due brevi soste fotografiche al Calcite Spring e alle Tower Falls. Quando non manca molto al Lake Village riusciamo ad avvisare un orso bruno che vaga su una collina non troppo distante. Ceniamo come le precedenti sere al self service del Lake Lodge Village. Questi 5 giorni allo Yellowstone sono stati davvero intensi. Il parco è grandissimo e probabilmente meriterebbe anche qualche giorno in più, ma il nostro viaggio prevede ancora molte tappe e cose da vedere.

17 agosto

È giunto il momento di lasciare Yellowstone e anche un clima fresco e piacevole e muoverci verso sud. Ci fermiamo a pranzo ad Idaho Falls in un ristorante messicano davvero notevole, Jalisco’s. Arriviamo alla nostra destinazione, Salt Lake City, che è ormai pomeriggio inoltrato. Per questa tappa abbiamo optato per il Plaza Hotel at Temple Square. È un po’ un casermone da fuori, ma è in un’ottima posizione e le camere sono confortevoli. Dopo una veloce doccia andiamo a cena al ristorante giapponese Tsunami del quale avevamo lette buone recensioni, che effettivamente non si smentiscono. Dopo cena passeggiamo piacevolmente per le vie del centro della città che è tenuta davvero benissimo, con edifici molto belli.

18 agosto

Lasciamo Salt Lake City alla volta di Moab dove ci fermeremo per le prossime due notti. Appena arrivati andiamo direttamente a pranzo al Eklecticafe, locale molto alternativo e particolarmente attento ad una clientela vegetariana. Facciamo il check in al Bowen Motel e optiamo per una sosta in attesa che il caldo ci dia un po’ di tregua. Usciamo verso le 17 per fare un giro al Canyonlands National Park che offre vedute vertiginose e panorami mozzafiato. Perdiamo quasi la concezione del tempo, rapiti da questi scenari incredibili, ed è già ora di cena. La nostra scelta ricade sulla Moab Brewery, pubblicizzata un po’ su tutti i volantini che abbiamo recuperato in giro. Buone birre e buon cibo.

19 agosto

Ci svegliamo alle 6.30 per recarci all’Arches National Park e andiamo diretti al Devil’s Garden Trail. Per nostra fortuna il cielo è molto coperto e a tratti piove, ma è davvero meglio così poiché si tratta di un percorso molto lungo e che con il tipico caldo del deserto sarebbe stato ancor più impegnativo. Il panorama è incredibile con viste vertiginose. Dopo aver superato il Double O Arch proseguiamo sul Primitive Trail, ma dopo un’oretta di camminata siamo costretti a tornare sui nostri passi e abbandonare il loop che ci avrebbe riportato al parcheggio in quanto il percosso stava diventando davvero difficile, più adatto a escursionisti esperti. Dopo 5 ore di giro torniamo all’auto, stanchi morti, ma con negli occhi delle immagini incredibili. Pranziamo ancora all’Eklecticafe e poi andiamo in Motel a riposare. Nel pomeriggio torniamo all’Arches National Park per vedere il Delicate Arch e le Windows. Purtroppo un forte temporale ci impedisce di raggiungere il Delicate Arch poiché la strada è chiusa per allagamento. Riusciamo però a fare un giro alle Windows e al Balanced Rock. Per cena scegliamo il Twisted Siste’s Café. Locale grazioso ma sicuramente caro per le scarse porzioni che offre, per lo meno per gli standard locali.

20 agosto

Ci alziamo presto e facciamo un altro tentativo per vedere il Delicate Arch, ma la Ranger, già all’ingresso del parco, ci informa che la strada non è ancora agibile quindi delusi lasciamo Moab per arrivare al Mesa Verde National Park. Ci rechiamo subito al Visitors Center e prenotiamo il giro guidato delle ore 15 al Cliff Palace. Visto che è ancora presto ne approfittiamo per visitare lo Spruce Tree. Pranziamo al vicino ristorante e quindi percorriamo in auto il Mesa Drive Loop, dal quale si godono ottime vedute dei vari insediamenti Anasazi. Poco prima delle 15 siamo al Cliff Palace dove un Ranger davvero molto preparato ci accompagna lungo il percorso, raccontandoci l’interessante storia di questo popolo. Per questa notte abbiamo scelto il White Eagle Motel, caratteristico con le sue graziose camere in legno. Prima di cena facciamo un giro per la città che però non offre molte attrattive così andiamo a cenare abbastanza presto alla Las Casita de Cortes, piccolo ma ottimo ristorante messicano.

21 agosto

Dopo aver lasciato Cortez passiamo dal Four Corners per la foto di rito al punto in cui i confini di 4 stati si intersecano e proseguiamo poi per la Monument Valley. Pranziamo al ristorante del The View Hotel, che è anche l’albergo che abbiamo scelto per questa notte. Le camere con la Premier View sono certamente care, ma la vista vale davvero il costo. Nel pomeriggio ci avventuriamo lungo la Monument Valley Scenic Drive, strada sterrata percorribile in 4×4 che offre splendide viste sulle varie formazioni rocciose. È davvero notevole il panorama che si gode dal John Ford e dall’Artist Point. Suggeriamo vivamente di percorrere questo giro se avete un’auto adatta. Ci sono diversi turisti che si avventurano con semplici berline, creando inutili pericoli e code: in alternativa ci sono tanti tour guidati. È ancora presto e approfittiamo del cielo velato per il percorrere a piedi il Wildcat Trail, bel sentiero che gira attorno al West Mitten Butte. La passeggiata richiede meno di due ore, ma bisogna tenere conto che si cammina sulla sabbia e non ci sono tratti ombreggiati. Scegliete quindi le ore meno calde o il rischio di un colpo di sole è elevato. Ceniamo sempre al ristorante del The View Hotel , senza infamia e senza lode, ma visto che passeremo qui la notte non abbiamo altre possibilità.

22 agosto

Puntiamo la sveglia all’alba per vedere il sole sorgere sulla Monument Valley. Il cielo non è dei più sereni, ma riusciamo comunque a scattare qualche bella foto. Arriviamo a Lake Powell giusto in tempo per prendere parte al giro in barca dell’Antelope Canyon Tour Boat. Un giro di un ora e mezza in cui poter ammirare lo splendido lago artificiale e una parte del canyon. Arriviamo a Page per pranzo: noi scegliamo l’Indian and Thai Restaurant mentre Stefano e Deborah optano per un tipico BBQ texano ed alla fine siamo tutti molto soddisfatti. Nel pomeriggio andiamo al Dam Viewpoint per ammirare la vista dall’alto della diga che ha permesso la creazione del Lake Powell. La successiva tappa è lo splendido Horseshoe Bend, raggiungibile con una camminata di 15 minuti dal parcheggio. Qui si gode di una splendida e vertiginosa vista sull’ansa del Colorado River. Per la cena di questa sera scegliamo il Blue Buddha Sushi Lounge dove gustiamo dell’ottimo e fantasioso sushi mentre per le due notti che trascorreremo qui a Page abbiamo scelto il Travelodge, motel economico e senza pretese.

23 agosto

Sveglia presto come sempre, sfruttando anche l’assenza dell’ora legale in Arizona. Prendiamo parte al tour guidato delle ore 9 del Lower Antelope Canyon. Non si può che rimanere affascinati da questa meraviglia della natura, plasmata da acqua e vento. Facciamo una sosta ristoratrice all’Antelope Marina, grazioso angolo all’interno del Glen Canyon. Avevamo prenotato da casa il giro delle ore 13.30 all’Upper Antelope Canyon con Antelope Canyon Tour, principale operatore per questo tipo di escursioni, e partiamo quindi da Page su uno dei loro stravaganti mezzi e dopo un viaggio di poche miglia, di cui una buona parte sulla sabbia, raggiungiamo l’ingresso del canyon. Una passeggiata di poco più di un’ora attraverso stretti passaggi ci permette di ammirare le incredibili pareti del canyon. La guida ci dà delle dritte sui punti più suggestivi per scattare delle foto meravigliose. Certo il posto è davvero sovraffollato. Questa sera ceniamo in uno dei migliori ristoranti di questa vacanza, il Fiesta Mexicana, che ci serve ottime fajitas e margaritas.

24 agosto

Lasciamo Page e la nostra destinazione è lo Zion National Park. All’arrivo constatiamo che i parcheggi all’interno del parco sono pieni e questo ci fa capire che ci sono parecchi visitatori. Si parcheggia quindi alla vicinissima Springdale e usufruiamo della navetta gratuita che porta in poco tempo all’ingresso del parco. L’accesso alla Scenic Drive è vietato ai mezzi privati nei mesi più turistici ma il parco mette a disposizione degli Shuttle Bus gratuiti, che fermano in tutti i punti dai quali portano i sentieri per le escursioni o vi sono interessanti View point. Ci fermiamo subito alle Emerald Pools che però, essendo quasi in secca, non offrono lo spettacolo migliore. Ne approfittiamo comunque per mangiare i nostri panini. La seconda tappa è al River Side Walk che percorriamo fino all’inizio dell’ impegnativo sentiero The Narrows. Sulla strada del ritorno facciamo sosta in un altro paio di View Points. Per le prossime due notti stanzieremo a Cedar Breaks, al bel Abbey Inn. Ceniamo al Ninja Japanese Steakhouse… nome terribile, ma la cena è ottima e Tina, la cameriera che ci serve, gentilissima.

25 agosto

Sappiamo già che questa sarà una giornata intensa. Partiamo verso le 9 e dopo un ora e mezzo siamo al Bryce Canyon. Vediamo subito il Sunrise e il Sunset point, quelli più vicini al Visitor Centre e già ci è chiaro che questo parco a 2.700 m di altitudine è un gioiellino. Raggiungiamo Rainbow Point e pranziamo al sacco. Da qui seguiamo tutta la Scenic Route a ritroso fino al Visitor Centre, fermandoci ad ogni view point per ammirare la vista di questo meraviglioso canyon e dei suoi pinnacoli. Per le 16 lasciamo il Bryce alla volta di Cedar Breaks National Monument. Qui siamo a ben 3.140 metri di altitudine e l’ aria è davvero freddina. Ci fermiamo per qualche foto a un paio di View point dove la vista è mozzafiato. Rientriamo in Motel e per cena, dopo una difficile valutazione, andiamo al Brody’s, ristorante messicano che purtroppo si rivela nulla di eccezionale.

26 agosto

Lasciamo il confortevole Abbey Inn alla volta della Grand Canyon. Vi consigliamo una sosta per un caffè e muffin a Fredonia al Judd Auto. Un’area di rifornimento carburante con annesso relativo negozio di souvenir, snack e… armi! Davvero pittoresco! Quando arriviamo al Grand Canyon siamo nel bel mezzo di un temporale con tanto di fulmini e tuoni. Decidiamo di pranzare anche se è un po’ presto, nella speranza che il tempo migliori. Il ristorante del posto ha diverse scelte per vegetariani e il cibo è buono. Ottimo anche perché abbiamo prenotato qui anche per questa sera. Fortunatamente dopo pranzo non piove più e anche se l’aria è davvero frizzante ne approfittiamo per fare una bella passeggiata lungo il Bridle Trail e il Transpent Trail. Possiamo avvistare diversi tipi di uccelli, alcuni scoiatoli e tre cervi. Oltre ovviamente alla bella vista sul canyon. Per le 16 puntuali facciamo il check in. Abbiamo optato per le Western Cabins, prenotate con 9 mesi di anticipo, perché sono quelle proprio in prossimità del Rim. Sono degli alloggi tutti in legno, davvero graziosi, con tanto di camino… che vista la temperatura fuori, provvediamo immediatamente ad accendere. Dopo una breve pausa prima di cena andiamo ad ammirare il tramonto sul Canyon dal vertiginoso Bright Angel Point.

27 agosto

La mattina percorriamo la strada fino al suggestivo Cape Royal e, dopo aver pranzato ancora al North Rim, ci mettiamo in viaggio per il versante sud. Sebbene in linea d’aria siano pochi chilometri in auto invece è un vero e proprio viaggio che richiedere oltre 4 ore che comunque permettono di ammirare altri stupendi panorami sulle formazioni rocciose della zona e della desolata Navajo Nation. Per le due notti che trascorreremo al South Rim abbiamo scelto l’El Tovar Hotel, albergo storico molto grazioso e con un eccellente ristorante.

28 agosto

Dedichiamo la giornata alla visita del South Rim. Anche questo parco mette a disposizione degli shuttle gratuiti, in alcuni casi unico mezzo per accedere a determinate zone, e quindi con questi visitiamo la parte ovest, fermandoci ad alcuni spettacolari view point e percorrendo a piedi alcuni tratti del sentiero che costeggia il Rim. Torniamo per pranzo al villaggio principale dove pranziamo e nel pomeriggio, sempre usando gli shuttle, ci spostiamo verso est per altre meravigliose vedute del Canyon e del fiume Colorado.

29 agosto

Prima di lasciare definitivamente il Grand Canyon andiamo fino al Desert View, per un ultima incredibile vista e quindi ci mettiamo in viaggio per Phoenix, ultima tappa della vacanza. A pranzo ci fermiamo a Flagstaff al Delhi Palace, un carino ristorante indiano che offre un ottimo all-you-can-eat. Raggiungiamo poi la calda Phoenix nel pomeriggio. La temperatura di oltre 40 gradi ci invita a trovar rifugio nei numerosi centri commerciali. Per cena scegliamo il ristorante Comedor Guadalajara dove non è possibile prenotare e dobbiamo fare la fila ma ne vale la pena.

30 agosto

Dedichiamo la giornata allo shopping e, dopo una prima visita a Tempe, all’enorme campus universitario di Arizona State, ci muoviamo verso i vari centri commerciali e outlet di cui questa città sembra letteralmente invasa. A pranzo mangiamo in un ottimo ristorante giapponese, il Benihana, che fa parte di una catena ma sia il servizio che il cibo sono veramente ottimi e di qualità, con la preparazione delle pietanze al tavolo da parte di uno chef ed a prezzi sono assolutamente abbordabili. La sera restituiamo la macchina, fedele compagna di viaggio per oltre 6.700 km e ceniamo quindi nel ristorante dell’albergo.

31 agosto

Lasciamo il nostro albergo alle 3 del mattino in quanto il volo è poco dopo le 6. Per fortuna il Double Tree Suites By Hilton è molto vicino all’aereoporto ed ha il servizio di navetta disponibile 24 ore su 24. Il volo prevede uno scalo ad Atlanta e il volo per Milano.

Siamo quindi rientrati forse più stanchi di quando siamo partiti visti i tanti chilometri fatti in 21 giorni, sia in auto che a piedi nei vari trekking fatti ma d’altra parte abbiamo cercato di trarre il massimo da questi posti meravigliosi. I parchi, su cui ci siamo concentrati, e le cose da vedere sono veramente tante, uno più bello dell’altro, e già così abbiamo dovuto effettuare qualche dolorosa scelta ma ne è assolutamente valsa la pena per il gran carico di emozioni, ricordi… e di foto!



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