Papua Nuova Guinea e Solomon Island fai da te

Il sogno di una vita
Scritto da: Morak14
papua nuova guinea e solomon island fai da te
Partenza il: 02/08/2008
Ritorno il: 29/08/2008
Viaggiatori: 4
Spesa: 4000 €
Stiamo per coronare il sogno della vita: visitare la Papua Nuova Guinea. Terra sperduta e selvaggia, la Papua Nuova Guinea fa parte dei luoghi più nascosti e inaccessibili del mondo, dove esistono zone ancora inesplorate. Un’esperienza unica a contatto con alcuni tra i popoli più “primitivi” del pianeta. L’arte tribale di tali popoli è affascinante sia per la bellezza delle pitture corporali, sia per la ricchezza degli oggetti (armi, maschere, statue). Un viaggio lunghissimo: oltre 21 ore di volo effettive più gli scali; in pratica 2gg di viaggio .

5 Agosto. Stremati dal volo, ma anche dalle lunghe attese per le coincidenze, arriviamo a Port Moresby, e dovendo aspettare la bellezza di 9 ore per il volo su Wewak, decidiamo di farci un giro per la capitale . Visto le raccomandazioni della gente ( e anche lette su internet), decidiamo di prendere un taxi anziché l’autobus. La città non si presenta molto bene, e nemmeno i volti degli abitanti sembrano rassicuranti. Tutto incute un po’ di timore: le case e gli alberghi sono spesso attorniati da fili spinati, causa dell’elevate criminalità del paese. Il clima è fresco e il paesaggio è quello tipico equatoriale. Questo bel giretto di una mezzoretta ci costa la bellezza di K150 (€40). Iniziamo già a capire che qui la vita sarà molto cara. Ore 15.oo finalmente l’imbarco e in 2 ore arriviamo a Wewak. All’uscita dell’aeroporto c’è già chi aspetta per accaparrarsi il turista . Ci offrono uno sconto del 30% per dormire in una struttura di recente costruzione. L’albergo è davvero bello, con tanto di piscina, aria condizionata ,sala colazione e ristorante. Ci offrono una stanza con aria condizionata a K231 (€75) che però divideremo in 4.

6 Agosto. Dopo una bella dormita, e una bella colazione, ci prepariamo a visitare la città dirigendoci subito verso un suggestivo mercato. Nessun turista intorno a noi. Solo facce scure con le labbra e i denti rossi dovuti alla continua masticazione del betel. I loro volti scuri mettono un pò angoscia e per di più nessuno sorride. All’inizio non volevamo fare foto per paura della reazione della gente, poi abbiamo preso coraggio ed è stato uno scatto dietro l’altro. Qualcuno ha iniziato a fermarci per offrirci il tour sul Sepik River. Nonostante il volto poco rassicurante, decidiamo di farlo con Pedro, in quanto il prezzo pattuito era il più basso. Questa escursione già molto cara di suo (circa K3200 , €800 che abbiamo diviso in 4), fatta con il personale dell’albergo sarebbe costata il doppio…. E il motivo c’era!!La nostra coppia di amici è molto dubbiosa di tutto ciò,ma si lascia convincere. Si cominciano i preparativi: fare la spesa, prenotare l’auto che ci porterà a Pagwi, fare benzina…. Mi piace integrarmi con la vita locale.

7 Agosto. Ore 8.30 partenza. La PNG è un paese che sta aprendo le porte al turismo adesso, ed approfittando di noi che pagavamo la benzina, sulla Jeep ci ritroviamo tutta la famiglia! Circa 4 ore di viaggio su strada sterrata che loro chiamano “autostrada”, e finalmente arriviamo sul fiume. Ci sono tante canoe ormeggiate sulla riva. Sono tutte lunghe e strette e con la prua a forma di testa di coccodrillo. Pedro e il suo aiutante iniziano a caricare sulla nostra canoa 1 barile di petrolio che ci servirà per la navigazione,poi i nostri zaini. Via, si parte. Comincia l’avventura. Questo corso d’acqua color marrone è lungo più di 1000Km. Lungo le sponde si vedono case su palafitte , e qualcuno chiede un passaggio (tanto lo sponsor siamo noi!) che Pedro chiaramente concede. Ad un certo punto ci ritroviamo almeno in una decina sulla canoa. Pedro accosta in prossimità di una baracca-market, dove si rifornisce di una bella cassa piena di birre (pagata da noi) e che offre a tutti i passeggeri. In meno di un’ora la cassa è esaurita!!! E le bottiglie di vetro son state gettate tutte nel fiume! Senza parole. La prima tappa è il villaggio di Pedro, dove saremo ospiti presso la sua famiglia . L’impatto non è dei migliori, ma un po’ ce lo aspettavamo. La capanna è su di una palafitta. Saliamo dalla scaletta traballante ed entrando notiamo il pavimento di legno marcio,con dei buchi qua e là. Di fronte a noi la “cucina” con affianco una struttura sempre di legno con appeso il pesce ad affumicare. Altre 2 stanze sono adibite per dormire. Ovviamente i letti non esistono. Stendiamo il nostro sacco a pelo a terra. Ormai si sta facendo buio. Qui luce e acqua mancano. La madre di Pedro ci cuoce un po’ di riso (speriamo nell’acqua piovana!!), poi si và a letto.

8 Agosto. Qui i galli non hanno orario, e la dormita non è stata delle migliori, anche se i rumori della giungla durante la notte sono davvero unici . Una breve colazione fatta di solo thè, poi si risale in canoa e si và a visitare qualche Spirit House. Qui la gente è amichevole e lo scenario sul fiume è da cartolina. Ai lati si erige la fitta foresta verde, e di tanto in tanto incontriamo altre tipiche canoe ,ma nessun turista sopra. Ad un tratto si rompe il motore della nostra canoa. Circa 3 ore d’attesa prima che qualcuno venisse in nostro aiuto, poi un amico di Pedro ci portato al suo villaggio chiamato Wagu, dove ci hanno ospitato per una notte. Le palafitte non cambiano,ma in più hanno una fonte d’acqua e le toilette!! Questo posto per noi è magico… le albe nebbiose e i fantastici tramonti fanno di questa visita un’esperienza indimenticabile. Falchi ed aquile sorvolano il cielo, e il fiume è ricco di pesce e pieno di coccodrilli.

9 Agosto. Sveglia all’alba per vedere il famoso uccello del Paradiso. Saliamo sulla canoa per un breve tratto . A quest’ora del mattino è uno spettacolo: una lieve nebbiolina affiora il fiume e il silenzio è interrotto solo dai rumori della natura. Un ragazzo guida ci accompagna all’interno della foresta, e di lì a poco iniziamo a sentirli cantare. Il particolare di questi spettacolari uccelli é il loro piumaggio colorato e vistosissimo. Al ritorno ci fermiamo alla guest-house della guida, e facciamo una donazione per la scuola,firmando poi il libro dei visitatori: scopriamo che siamo i 50esimi ,tra i quali un solo Italiano. Dopo una breve colazione fatta di Thè e biscotti salati, si riparte per le cascate. Saliamo sulla canoa, per poi scendere a piedi inoltrandoci dentro alla foresta. Qui è pieno di sanguisughe!! Sembra di rivivere il Borneo. Raggiungiamo la cascata dove ci rinfreschiamo con una doccia, riempiendo anche le nostre bottiglie d’acqua, e poi di nuovo in canoa per raggiungere in circa 6 ore il villaggio “Korogo”. Di villaggio ha ben poco,anzi… ci sono solo 2 capanne, di cui una incompleta,quasi completamente aperta sia sopra che di fianco. Noi dormiremo qui! Il tutto è talmente assurdo che diventa indescrivibile. Io non smetto di ridere per lo stupore! Ceniamo con un paio di scatolette di tonno, thè e biscotti. La notte la si passa come sempre con il nostro sacco a pelo sul suolo, coperti con le zanzariere, e speranzosi che i nostri “bisognini” non ci sveglino perché la scala dalla quale scendere è micidiale!!

10 Agosto. Sveglia mattino presto, colazione e poi ci dirigiamo al bivio del fiume per raggiungere le Spirit House più tipiche, spesso frequentate da turisti. Queste case fatte a forma di Tempio e montate su un pilastro,sono ricche di artigianato locale composto soprattutto da maschere intagliate nel legno che nella tradizione religiosa locale rappresentano gli spiriti degli antenati. Non possiamo fare a meno di acquistarne qualcuna. Finita la visita , cerchiamo di dirigerci verso i Laghi di Chambri, una serie di paludi e canali che stagionalmente vengono riempiti dalle alluvioni del fiume Sepik, ma ci rendiamo conto che c’è poca acqua per la navigazione, cosi facciamo ritorno a Wago per la notte, circa 6 ore di navigazione. Una bella e meritata doccia al chiar di luna non ce la toglie nessuno, poi cena e per finire caccia ai coccodrilli. Si naviga lenti sulle sponde del fiume , unica luce la torcia di Pedro che si è appostato a prua. Ad un tratto un rumore dall’acqua, ed ecco che Pedro cattura un piccolo di coccodrillo. Il pianto del “cucciolo” si fa sentire. Gli viene legata la bocca e poi caricato sulla nostra canoa. Verrà poi messo nel laghetto del villaggio, insieme ad altri. Questa per loro è un ottima cena. La caccia termina qui fortunatamente.

11 Agosto. Oggi ha inizio il festival dei coccodrilli ad Ambuti, dove noi andremo. Durante il percorso incontriamo altre canoe in fase di preparativi,davvero incantevoli, tutte cariche di fiori e di gente festosa. Alcune hanno persino dei maiali legati che uccideranno alla fine della manifestazione e cuoceranno per i presenti. Ci addentriamo tra le persone prettamente locali,e giriamo tra le bancarelle di frutta e artigianato locale . L’aria che si respira è briosa e piena di colori. Ad un tratto vediamo la folla precipitarsi sulla riva del fiume : inizia il grande tifo per partecipanti del triathlon, che consiste nel correre fino alle canoe, fare la prima attraversata pagaiando e poi tornare a nuoto sperando di imbattersi in qualche coccodrillo. Tutto molto è eccitante, e l’indomani si terranno le danze dei sing-sing. Sarebbe stato davvero molto bello poter assistere alla preparazione ed ai balli tipici di questa etnia ancora primitiva, ma ahimè all’alba rientreremo a Wewak.

12 Agosto. Sveglia alle 3. Alle 6 dobbiamo essere a Pagwi che ci aspetta la macchina per il ritorno. La navigazione di notte è entusiasmante. Il cielo è fitto di stelle. Uno spettacolo da paura! Arrivati a Pagwi scopriamo di essere stati parzialmente truffati: avevamo pattuito nei costi la macchina per il ritorno, invece la macchina non c’è!! Dopo un po’ di polemica prendiamo il PMV (il loro camion). Ci toccano 6 ore si dura strada sterrata, piena di buche , ma abbiamo apprezzato molto questa esperienza. Verso mezzogiorno arriviamo a Wewak, poi decidiamo di andar subito a goderci un po’ di meritato relax sull’isola di Musha, da George guest-house. Qui è davvero un incanto, spartano,senza elettricità, ma davvero delizioso. Ci sono solo 2 Bungalow su tutta la spiaggia, e guarda a caso siamo proprio 2 coppie!! Che fortuna eheh! Abbiamo un isoletta tutta per noi per un paio di giorni. Il mare è molto bello, e non vediamo l’ora di tuffarci dentro! Dopo un bel bagnetto,corro a giocare con 2 cacatua domesti: Josephine e John…adorabili!!! George ci prepara una bella cenetta in veranda vista mare. Finiamo la serata in compagnia della gente del villaggio , scambiandoci curiosità sui diversi stili di vita.

14 Agosto. Dobbiamo lasciare questo paradiso. Un volo per Port Moresby ci aspetta. Piove a dirotto dalla notte, e non ha intenzione di smettere nemmeno quando iniziamo a caricare i nostri zaini sulla barca. Arriviamo all’aeroporto un po’ spolti ma felici di avere visto un branco di delfini seguirci per buon parte del tempo. Ore 14 siamo atterriamo nella capitale. Cerchiamo subito un alloggio ,anche se non ci piace molto questa città, ma quasi tutti gli spostamenti aerei prevedono il rientro qui. Troviamo un Lodge abbastanza brutto con bagno in comune, dove ci chiedono la bellezza di K150 (€40) !!I costi in questo paese sono elevatissimi per ciò che ti offre. Stasera pizza e birra, dove per assurdità spendiamo K140 in 4 !

15 Agosto. Oggi si parte per le Solomon Island. Ore 9 il volo. Al nostro arrivo in aeroporto però scopriamo che il volo per Honiara è stato spostato alle ore 12, orario in cui avremo dovuto avere la coincidenza per Seghe. Partiamo con 4 ore di ritardo, e dopo un volo di 3 ore atterriamo nella capitale. Qui altra bella notizia: l’aeroporto di Seghe è chiuso da mesi per lavori. Ci tocca dormire qui. Scegliamo una Guest house da viaggiatori zaino in spalla.

16 Agosto. Un giorno perso cosi! Che rabbia! Ma qui è normale routine. L’alternativa a Seghe è Ramata(visto che vogliamo dirigerci verso Marovo Lagoon) e c’è un volo alle 11. Anche oggi sembra che non vogliano farci partire. Il volo risulta pieno, gli aerei sono piccoli (20 persone) e possono tenere poco carico, infatti pesano persino le persone. Un colpo di fortuna bussa però alla porta, ed increduli ci ritroviamo in volo. Dall’alto cominciamo ad ammirare lo splendore degli atolli dai colori bellissimi. Il verde della natura è in contrasto netto con il turchese del mare. L’aeroporto è una baracca piccolissima posata su un fazzoletto di terra. La loro unica via di comunicazione è la radio. E qui c’è un altro intoppo: volevamo andare a Uepi Island, ma essendo tutto full per stasera ci tocca passare una notte qui. Fortuna c’è un alloggio vicino molto carino, dove possiamo raggiungerlo a piedi. Qui veniamo accolti in maniera cordiale e gentile. Il mare di fronte non è nulla di speciale, ma facendo un giro scopriamo una laguna interna dove Kuzzo è impazzito per la ricchezza di pesce che c’è e io per i delfini che continuano a fare avanti e indietro nel Pass!! Ci aspetta un ottima cena, poi tutti a letto.

17 Agosto. Sveglia presto. Voglio fotografare questa suggestiva alba sul mare. Mio dio… che splendore! Colazione poi partiamo per Uepi con la barca. Un tragitto di circa 2 ore su queste acque turchesi ,passando attraverso piccoli atolli disabitati color verde smeraldo, fino a chè non ci appare l’incantevole isola, dove da una parte c’è una specie di laguna e dall’altra parte invece ci si tuffa direttamente su un reef ricco di vita marina. Tutto questo spettacolo della natura ovviamente ha un suo costo: spendiamo la bellezza di € 115 a testa al giorno,pasti a base di ottimo pesce inclusi! Io e Kuzzo decidiamo di stare qui solo 3gg,anche se il posto meriterebbe una vita, ma cerchiamo di fare un po’ di economia. Dopo esserci sistemati nel nostro bellissimo bungalow, corriamo sul pontile per tuffarci in una marea di squali. Mai visti cosi tanti tutt’insieme. Ci tranquillizzano subito che non attaccheranno. Diciamo che i gestori di questo resort di lusso hanno “comprato” il reef, vietando la pesca e dandogli da mangiare, cosi i pesci sono abituati alla vista dell’uomo. Anche solo con le pinne e maschere si può ammirare la considerevole vita marina: oltre agli squali avvistiamo murene, pesci palla, Lion fish, tridacne giganti, delfini, tartarughe,cernie giganti e tanti altri ancora. Non vorrei più uscire dall’acqua. Un paradiso.

18 Agosto. Dopo tanti anni di stop, decido di fare una bella immersione: qui ne vale decisamente la pena, infatti avvistato un branco di squali martello. Un’altra cosa bella è qui l’acqua è calda! Relax relax relax…

19 Agosto. Escursione su di un isola deserta con tanto di pic-nic. Incantevole. Ci facciamo anche un giretto nella foresta che c’è al suo interno.

20 Agosto. Io e Kuzzo decidiamo di tornare al “Mavo Lodge” di Ramata. Verso le 10 del mattino ultimo saluto a Uepi Island e poi ci imbarchiamo. Al nostro arrivo la signora del Lodge si dimostra d’un ospitalità suprema. Ci accoglie con gioia preparandoci subito qualcosa da mangiare, poi nel pomeriggio ce ne andiamo al villaggio a pescare. Qui incuriositi ci guardano sorridendo. È quasi il tramonto e i bambini si tuffano nella laguna per farsi il bagno e giocare un po’, mentre le donne e gli uomini si lavano riempiendo delle bacinelle dalla sorgente, altri invece sono sulla loro canoa a pescare. La loro etnia è davvero bizzarra : scuri di pelle coi capelli biondi! L’atmosfera è serena , e mentre ammiriamo il sole calare, un altro branco di delfini ci delizia del loro fascino.

21 Agosto. Oggi di nuovo pesca, ma stavolta ci facciamo portare su di un isoletta di mangrovie. Non è sicuramente il massimo, e anche il pesce qui scarseggia. Cosi ce ne torniamo in spiaggia per un po’ di relax.

22 Agosto. Si parte per la capitale con un ora di ritardo, ma qui si sa… c’è il Solomon- Time!! Piove. Arrivati ad Honiara cerchiamo da dormire e poi in giro a scuriosare.

23 Agosto. Ciao ciao Solomon, oggi si torna in Papua. Abbiamo il volo alle 9.40 per Port Moresby, e l’aeroporto apre alle 8.30! Scopriamo cosi che anche questo volo non esiste più. Dopo diverse problematiche al chek-in, riusciamo fortunatamente a partire con quello delle 12. Meno male!! Alle 14.30 siamo in PNG e per poco non perdiamo la coincidenza per Alotau. Un’altra mezzoretta di volo e atterriamo . Conosciamo Terence che si offre di darci un passaggio fino al porto dove cercheremo una barca per andare sull’Isola di Samarai. Per raggiungerla impiegheremo 2 ore di navigazione, anche perché fatte al buio! Che emozione.. C’è anche il mare in amore, e nel cielo la via lattea è luminosa. Troppo troppo bello! Visto l’ora tarda, chiediamo al barcaiolo un posto dove dormire. Ci viene indicato l’unica Guest House aperta. Le stanze sono abbastanza indecenti, ma tanto non ci sono alternative. Durante la notte sentiamo piovere a dirotto, e dire che c’era il cielo stellato poco prima!

24 Agosto. Alla mattina il diluvio deve ancora cessare! Dal balcone vediamo che nel campo da calcio dove ieri sera siamo passati, ci stanno nuotando i bambini!!! È incredibile!! E sembra che non voglia smettere. Tutto il giorno in stanza a giocare a carte.

25 Agosto. Piove ancora incessantemente!!Decidiamo cosi di tornare sulla terra ferma. Il più è trovare qualcuno che affronti le intemperie del mare con questo tempo. L’uomo della Guest House si propone con il suo dinghi, una barchetta piccola e tutta aperta. Aspettiamo un momento di calma per partire, ma la pioggia è continua. Carichiamo comunque i nostri zaini, indossiamo il K-way e via…quasi 3 ore di navigazione con un motore 15 cavalli ed un mare “leggermente” agitato!!!!Mamma mia che avventura, ma ce l’abbiamo fatta. Fradici cerchiamo subito un altro alloggio. Finiamo al Napatana Lodge, molto carino e pulito. La camera qui ci costa K176 ( € 46) con tanto di Tv, frigo,bagno in camera; mentre a Samarai ne spendevamo K120 (€ 32), bagno in comune,sporcizia ovunque e in camera solo un materasso per terra: che controsenso.

26 Agosto. Piove, tanto per cambiare. Ci perdiamo cosi nel ristorante dove c’è un “cucciolo” di tucano. È come se fosse domestico! Nel pomeriggio decidiamo di fare un escursione a Tawali Resort, un lodge di lusso situato in posizione molto favorevole per lo snorkeling.. La strada è in pessime condizioni, visto il tempo, e con l’auto si devono attraversare dei torrenti!! Arriviamo ad una specie di porto, dove prenderemo una barca per raggiungerlo. Durante la navigazione delfini e mante saltano letteralmente fuori dall’acqua. Non avevo mai visto una scena del genere. Nonostante il maltempo, si distingue che qui il mare è davvero bello: i colori spiccano anche senza il sole.

27 Agosto. Dobbiamo scoprire se il volo per Port Moresby è stato cancellato per il nubifragio. Una cosa certa è : mai venire ad Alotau ad Agosto! Abbiamo letto dopo sulla guida che c’è scritto che piove senza tregua per tutto il mese!! Di acqua ne continua a scendere, ma si parte ugualmente. Torniamo a dormire all’Ela Beach Lodge, ma prima un bel giro al mercato.

28 Agosto. Alla mattina ci stendiamo le ultime ore in spiaggia, poi verso mezzogiorno ci avviamo verso l’aeroporto: alle 15.30 partiamo per Singapore. 6 ore di volo ed eccoci arrivati. Per prima cosa cerchiamo da dormire al Beach Hotel, vicino al centro. Dormiamo in una stanza da 4,per una spesa totale di $180 (€ 45 a testa).

29 Agosto. Ultimo giorno di vacanza. Ci svegliamo presto per sfruttare tutta la giornata a zonzo. Qualche compera qua e là e alle 23.00 il grande rientro.

Raccomandazioni per un viaggio fai da te in queste zone: mettete in preventivo più giorni per ogni sosta, in quanto la cancellazione o il ritardo dei voli è all’ordine del giorno.

Spese totali compresi voli aerei: circa € 3600/3800 Visitate il nostro sito: www.likeme.it Mora&Kuzzo



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