Dal Costa Rica al Panamà

Vorrei raccontare il viaggio mio, Sara, e del mio ragazzo Andrea, in Costarica e Panamà località quest’ultima pochissimo gettonata dal turismo e mi chiedo il perché! Due Paesi per certi versi molto simili tra loro ma anche completamente opposti. Da una parte il Costa Rica (che come dicono i locali ES PURA VIDA!) sembra essersi fermato (ed...
Scritto da: Giariel
dal costa rica al panamà
Partenza il: 14/08/2007
Ritorno il: 07/09/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Vorrei raccontare il viaggio mio, Sara, e del mio ragazzo Andrea, in Costarica e Panamà località quest’ultima pochissimo gettonata dal turismo e mi chiedo il perché! Due Paesi per certi versi molto simili tra loro ma anche completamente opposti.

Da una parte il Costa Rica (che come dicono i locali ES PURA VIDA!) sembra essersi fermato (ed è un bene) dove la gente vive dei loro locali o cabinas sulla spiaggia, o in qualsiasi altra cittadina turistica, e dove le strade in moltissimi posti sono ancora sterrate. Dall’altra parte, invece, il Panamà che è un continuo evolversi. Costruzioni di mega grattacieli e villette e tantissime vendite, soprattutto ad americani, di abitazioni e terreni.

Ma iniziamo con il racconto.

Biglietto aereo Bologna/San Josè/Bologna, purtroppo non proprio a buon mercato, € 1370,00 circa. Siamo partiti da Bologna con la compagnia aerea airfrance. Primo scalo è stato Parigi, secondo Caracas e dopo un’oretta circa abbiamo preso un altro volo per San Josè. Ore 17.30 dello stesso giorno, esattamente il 14 agosto 2007, siamo arrivati in questa capitale caotica e confusionata, dove siamo rimasti soltanto una notte. Abbiamo alloggiato in un hotel prenotato dall’Italia, l’Hotel Santo Thomas (scopriamo poi che è un bel po’ caruccio, 87 dollari a notte!) Ora proseguirò il viaggio come un piccolo diarietto..

15.8.07 Partiamo alla mattina presto (complice il fuso orario – 6 ore rispetto all’Italia) per La Fortuna. Località a poche ore da San Josè dove attrattiva turistica è l’attivo Volcano Arenal. Purtroppo in Costarica, come anche a Panama, i pullman non sono altro che i loro bus locali, cioè pullman scassati stracarichi di persone del posto che tornano o vanno al lavoro (noi eravamo rimasti ai bellissimi primera classe del Messico ultimo nostro viaggio). Per lo meno costano pochissimo! Bhè, dopo due ore di viaggio in piedi siamo arrivati in questa piccola cittadina nell’entroterra costaricano molto umida e piovosa (ovviamente, è la stagione delle piogge!!). Scesi al “terminal” che altro non è che la piazza/centro del paesino, conosciamo Mario che gentilmente, senza fini di lucro, ci ha accompagnati a una cabinas (simili Motel) con bagno in camera abbastanza spartana per soli 15 dollari a testa. Ci organizza un tour al vulcano (consiglio di farlo con guida, sia per raggiungere il sentiero da seguire per arrivare al vulcano sia perché con una guida esperta si riescono a vedere tanti animali) con tanto di emozionante e piacevole bagno in pozze naturali di acqua vulcanica. MERAVIGLIOSO!! Ah, non dimenticate il binocolo.

16.8.07 Grazie sempre all’efficientissimo Mario che ci prenota per 40 dollari a testa (un po’ caro ma unico modo per arrivare comodamente e soprattutto velocemente) uno shuttle/boat/shattle per Montezuma. Paesino hippy molto piccolo ma anche molto animato sulla costa del pacifico con il rumorossimo e affollatissimo Chico’s Pub. Ci fermiamo qui per 4 notti dove, grazie a una ragazza italiana che gestisce una buonissima pizzeria, Pizza Connection’s, abbiamo pernottato per soli 25 dollari a notte alla “Pension Maricielle”, semplice, ma pulita, cabinas fronte mare (no spiaggia ma scogli) con bagno privato e giardino gestita da una carinissima e disponibilissima signora. Il mare è quello pacifico. Bello, maestoso e con onde altissime. Meta prediletta di surfisti. Il bagno si fa a riva e con molta attenzione. La spiaggia, bellissima e di sabbia scura, è molto grande e divisa in varie plaie. Noi purtroppo eravamo a piedi e siamo potuti andare solo alla playa grande. 20.8.07 Prenotiamo sempre uno shuttle (40 dollari a testa) per raggiungere Samàra sempre sul pacifico. Già nella regione del Guanacaste. Cittadina di mare tranquillissima, rispetto a Montezuma, peccato che i giorni trascorsi qui sono stati quasi tutti piovosi. Abbiamo dormito in una piccola posada familiare che si chiama Matilori gestita da un italiano sposato con una costaricana. Bella posada con solo 4 stanze, bagno e cucina in comune e, soprattutto, pulita. Il mare di Sàmara è più tranquillo perché protetto dalla barriera corallina. Quindi, nelle pochissime ore di sole, potevamo farci il bagno senza ansie. Siamo rimasti qui per 3 giorni. Consigliamo vivamente di cenare almeno una volta al ristorante “Pasta e Pizza a go go” dove abbiamo mangiato dei buonissimi spaghetti allo scoglio. Piccola nota negativa del Costa Rica è proprio il cibo, non per la bontà o qualità, perché abbiamo mangiato sempre bene sia piatti locali (casado) che non, ma per i prezzi che, rispetto a Panama, sono abbastanza elevati! 23.8.07 Ritorniamo ai nostri vecchi pullman e con un viaggio di 5 ore raggiungiamo nuovamente San Josè, terminal la Coca Cola (a dire della guida zona pericolosa! A noi non sembra. Ovvio, bisogna stare in occhio, ma è così un po’ ovunque!). Volevamo partire subito per la costa caraibica nella regione di Limòn ma purtroppo con il passaggio dell’uragano Dean alcuni paesi e posti che volevamo visitare si soni allagati, in più si stava espandendo l’epidemia di dengue. Per cui decidiamo di proseguire per Bocas del Toro (Panama). Peccato che la frontiera che dovevamo passare era chiusa per allagamento. Bloccati a San Josè! Un tassista molto gentile (abbiamo notato che qui in Costarica e anche a Panama, le persone sono disponibilissime ad aiutare i turisti senza nulla in cambio, oltre a essere persone gentilissime nonché sempre sorridenti, gioiose e festose, valido anche per i messicani!) ci consiglia l’hotel Meson del Angel decisamente meno caro del Santo Thomas (49 dollari a notte) e vicino al “terminal” da dove parte il pullman diretto per Bocas del Toro. Siccome era primo pomeriggio decidiamo di fare un bel giro a piedi in direzione centro. Il centro di San Josè non è il massimo e in più a livello storico non ha molto da offrire. Passeggiata per la via principale e poi vista la pioggia incessante, siamo tornati in Hotel per riposarci.

24.8.07 Ore 8.30 siamo già davanti al “terminal” dei pullman per partire destinazione PANAMA’ più esattamente Bocas del Toro. Il panorama è molto particolare e soprattutto molto vario. Per la prima parte del viaggio si attraversano paesi montagnosi fino ad arrivare sulla costa caraibica costaricana ricca di piantagioni di banane (uno dei prodotti di commercio più diffuso). Un paesaggio veramente incantevole. Sbrighiamo, alla frontiera di Sixaola, velocemente, tutte le pratiche burocratiche per l’uscita dal Costa Rica e l’entrata in Panamà. Altra oretta di viaggio e arriviamo a Changuinola. Poi si vola su un taxi, di nuovo su una lancia e finalmente arriviamo a Bocas del Toro, l’isola più grande e capitale (c’è anche l’aeroporto) di questo arcipelago. Ormai è pomeriggio inoltrato (rispetto al Costa Rica siamo 1 ora avanti, quindi – 5 rispetto l’Italia) e per giunta inizia a piovere. Alloggiamo per una sola notte all’Hotel Del Parque, peccato perché come rapporto qualità prezzo è ottima, (50 dollari a notte). Consigliamo vivamente per chi vuole passare del tempo a Bocas del Toro di prenotare in anticipo perché, soprattutto i week end, dove l’isola si riempie anche di cittadini panamensi, è difficilissimo trovare hotels disponibili. Infatti, il resto delle ore lo trascorriamo a cercare un’hotel che ci possa ospitare per i prossimi 2 giorni. Troviamo l’Hotel de los Delphinos (70 dollari a notte) che sconsigliamo vivamente costa troppo e il servizio è pessimo. I giorni successivi li trascorriamo organizzando tour per le varie isolette.

27.8.07 Partiamo con la lancia di mattina da Bocas del Toro per proseguire il viaggio verso Boquete. Prendiamo un minivan da Almirante direzione David e, attraversando montagne popolate da villaggi di indios, con uno scuola bus raggiungiamo Boquete, “città” più grande degli altopiani del Chiriquì Incantevole quasi fiabesco paesino della montagna di Panamà. Siamo a 1000 metri di altitudine e, infatti, fa un po’ freddino. Per fortuna che siamo attrezzati di felpe. Prenotiamo al Kalima suites (belli e puliti mini appartamenti da 40 dollari a notte) e pernottiamo qui una sola notte ma sufficiente per visitare questa minuscola cittadina ricca di piantagioni di caffè. Se si è fortunati e non ci sono nubi, si può anche vedere la cima del Volcano Barù.

28 .8.2007 Nella tarda mattinata ripartiamo per David e questa volta prendiamo (finalmente) un pullman di primera classe per dirigerci a Panama City.

Dopo quasi 7 ore di viaggio arriviamo in un enorme terminal dei bus (il primo vero terminal di tutta la nostra vacanza!). Prendiamo un taxi e nel traffico della città arriviamo all’Hotel California. Comodo ed economico hotel (solo 25 dollari a notte) vicino al Centro e ottima base per poter visitare cittadine vicine alla città. 29.8.2007 Oggi non abbiamo voglia di prendere bus. Decidiamo di fare un bel giretto a piedi per il centro della città. Grazie alla Lonely Planet che ci illustra un magnifico itinerario completo di tutti i monumenti più importanti da visitare, arriviamo al Casco Viejo. Quartiere dove si possono visitare edifici risalenti all’epoca della costruzione del Canale. Infatti, visiteremo anche il museo del Canal de Panamà, assolutamente da non perdere perchè ricco di storia e spiegazioni di tutto quello che c’è stato dietro alla sua costruzione. E’ impressionante quante persone, o meglio schiavi, hanno lavorato a questo progetto morendo per l’epidemia di malaria e quanti gli aristocratici che hanno gestito gli affari. Portando molti al fallimento e altri alla ripresa dei lavori. Questa città merita tantissimo di essere visitata perchè oltre alla sua storia è anche un misto di costruzioni. Si va dalla parte vieja, ricca di edifici coloniali restaurati, affacciata sulla baja da dove si scorge la parte moderna, El Congrejo, ricca di imponenti grattacieli e centri commerciali di ogni genere. AFFASCINANTE!! 30.8.2007 Oggi decidiamo di fare una gitarella a El Valle. Paesino rinomato per i suoi fiori soprattutto le orchidee, sorge all’interno del cratere di un vulcano ormai spento da anni. Si trova “sui colli” panamensi a circa 30 minuti di distanza dalla città. E’ meta prediletta dei residenti della capitale che voglio trascorrere tranquilli le loro vacanze o i week end per scappare dal caos della città. Meta turistica è senza dubbio il mercato artigianale ricco di souvenir locali e la “india dormida”. Una montagna la cui sagoma, con molta fantasia, assomiglia a quella della leggendaria principessa indiana dormiente. Noi non l’abbiamo vista perché dopo ore che giravamo a piedi, ci siamo trovati davanti kilometri di sentiero in salita e non abbiamo avuto il coraggio né la forza di proseguire oltre la piccola cascatella che si trova quasi subito all’inizio del sentiero.

31.8.2007 Oggi invece prendiamo il trenino che percorre tutto il canale di Panama fino a Colòn dove da lì con un bus ci dirigiamo a Portòbelo. Quasi nessuno conosce la stazione! Si chiama stazione Corozal e bisogna specificare che è la ferrovia da dove parte il treno per i pendolari che vanno a Colòn. Ci sono solo 2 corse, l’andata alle 7.15 e il ritorno alle 17.15. Il viaggio in treno lo consigliamo vivamente perché oltre ha essere panoramico è il modo migliore per visitare il canale in tutta la sua lunghezza, passando attraverso la foresta tropicale e il lago Gatùn. Dopo un’oretta arriviamo a Colòn. Dal terminal, che praticamente dietro alla stazione, partiamo per Portòbelo. Paesiello, molto suggestivo, sulla costa caraibica del Panama, la costa Arriba. Non è molto grande, anzi è piccolissimo. Ma è da visitare in quanto ci sono ancore le fortezze con tanto di cannoni costruite ai tempi dei saccheggiamenti del Pirata Morgan. Nonché il miracoloso Cristo Nero, protettore della città.

1/5.9.2007 Si riparte per il mare. Destinazione SAN BLAS. 365 atolli sparsi per il mar caraibico. E che mare ragazzi!! Io e Andrea lo abbiamo soprannominato El Paraiso. Isolotti da una o due palme, abitati soltanto da una o due famiglie Kuna (indios de San Blas) oppure abbandonati. Non esistono strutture di cemento. La televisione o il telefono li hanno soltanto alcune famiglie di villaggi più grandi, oppure solo il capo villaggio. Niente locali da divertimento. Anche se loro non si fanno mancare nulla.. Si mangia solo pesce e riso. Bisogna rispettare la loro cultura e il loro modo di vivere dal momento che (anche se paghi) sei un loro “ospite”. Per ogni foto vogliono 1$, per ogni isola che si va a visitare bisogna dare 2$ a testa alla famiglia che ti ospita per quel giorno. Ma nonostante questo il posto merita davvero! Siamo partiti da Panama con volo di solo andata aeroperlas, aereoplanino di soli 12 posti, (89 dollari per due, comprato sul sito della compagnia) e siamo atterrati a El Porvenir. Abbiamo pernottato al Kuna Niskua Lodge sull’isola Wichub-Walà (abbastanza costoso. Ma il vantaggio è che è tutto, cibo ed escursioni, compreso nel prezzo). Anche qua è meglio prenotare in anticipo. Noi abbiamo fatto tutto in loco rischiando di rimanere senza villaggio che ci ospitasse..

Abbiamo trascorso qua gli ultimi nostri giorni di vacanza in completo relax isolati da tutto il resto del mondo. Che pace!!! Che sabbia bianca!!! Che mare cristallino!!! Che ricordi!!! Se visitate Panama non dovete assolutamente dimenticarvi di San Blas. E non dimenticatevi di portare con voi repellenti per zanzare ma soprattutto disinfettanti e antissetticida per super scarafaggi. 6.9.2007 Si riparte, sempre con aereoperlas, all’alba. Atterrati a Panama City ci dirigiamo nuovamente all’Hotel California e visto che è presto, ne approfittiamo per fare una bella passeggiata per l’avenue Balboa visitando il quartiere di grattacieli, El Congrejo. Visto che è l’ultimo giorno in questa meravigliosa capitale non ci facciamo mancare nulla, spendendo i nostri ultimi dollari al Casinò.

7.9.2007 Oggi con un super primera classe ci spariamo 15 ore di bus per rientrare in Costa Rica, San Josè da dove ripartiremo per l’Italia l’8.9.2007. Passiamo per la frontiera Paso Canoa che, a differenza di Sixaola a livello di controlli sia in uscita che in entrare, E’ ETERNA! La nostra vacanza ormai è giunta al termine e anche quest’anno dobbiamo rassegnarci all’idea di dover lasciare questi paesaggi meravigliosi, vari e talmente belli che a volte sembrano dei dipinti!! Sara



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