Orvieto e il presepe nel pozzo

Orvieto e dintorni
Scritto da: battirena
orvieto e il presepe nel pozzo
Partenza il: 06/01/2012
Ritorno il: 08/01/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Mia moglie aveva visto in Tv un bel documentario che presentava un presepe ambientato nelle grotte tufacee dell’antico quartiere della Cava di Orvieto. Così, trovati tre giorni liberi da impegni ”nonneschi”, siamo partiti alla volta di Orvieto. Come sempre facciamo da tanti anni, prima con i figli, ora da soli, poiché le vacanze cominciano quando si chiude la porta di casa, ce la siamo presa comoda… Dal nostro paese a Volterra poi a Sinalunga, sfiorando Siena e quindi Chiusi e poi da qui verso Orvieto per la statale 71. Città e località già ben note, ma campagne e colline sempre piacevoli da attraversare e che presentano, in ogni stagione paesaggi diversi, ma sempre bellissimi. La ss 71, che non avevamo mai percorso, è una strada per amanti delle curve, dei saliscendi e purtroppo del fondo in cattivo stato, ma anche di magnifiche vedute. Ci fermiamo a Città della Pieve, cittadina murata tutta in mattoni, con viuzze da percorrere, naturalmente a piedi. Volevamo vedere alcuni dipinti del Perugino e un prestigioso presepe in grotta, ma naturalmente gli orari di chiusura (che sembrano organizzati per scoraggiare le visite) non l’hanno permesso: abbiamo visto solo la tela conservata in Duomo. Proseguendo lungo la 71 giungiamo finalmente a Orvieto che già avevamo visitato, almeno un paio di volte, diversi anni fa. L’abbiamo trovata molto migliorata: due grandi posteggi si trovano fuori delle mura a Est e Ovest della città il cui centro è facilmente raggiungibile con scale mobili da ovest e con piccoli bus da est. Si può posteggiare anche presso la stazione e raggiungere la città con la funicolare. Altri posteggi si trovano in centro, ma sono piuttosto costosi e non facilmente raggiungibili. La città vecchia, abitata da tremila anni, si trova raccolta su un possente masso tufaceo che sorge sopra le sottostanti argille: le case, i palazzi, molte chiese sono costruite in massima parte con pietre di origine vulcanica (tufo e basalto in particolare) che danno un aspetto omogeneo, caldo e particolare. Insomma, abbiamo lungamente passeggiato per il centro cittadino (sempre animato e vivace) e per le stradine limitrofe esclusivamente per il…piacere di passeggiare e di trovarsi davanti agli occhi scorci veramente suggestivi. La sera stessa del nostro arrivo siamo andati a visitare il famoso presepe. Questa 23° edizione aveva come tema (che cambia ogni anno) il mistero di Giuseppe ed è liberamente tratto dal romanzo “Per amore, solo per amore…” di P. Festa Campanile. E’ costruito nelle grotte intorno al pozzo di origine etrusca di via della Cava con diorami popolati da realistici personaggi alcuni dei quali in movimento. L’ambientazione, le luci, i colori, le musiche, i simboli, le figure sono particolarmente coinvolgenti e toccanti e ci hanno trasmesso una forte emozione. Il più bel presepe che abbia mai visto… da non perdere!

Torniamo sulla terra: anzi sotto…

Sotto l’abitato di Orvieto si trovano circa 4200 cavità. C’è di tutto: abitazioni, stalle, pozzi, cisterne, tombe, mulini, opifici, cantine, fornaci… una vera e propria citta parallela da scoprire con le visite guidate che partono da piazza Duomo. Naturalmente, non si può non visitare il Duomo (uno dei più belli d’Italia) la cui stupenda facciata, ricca di statue e di mosaici e con lo splendido rosone dell’Orcagna, svetta sull’abitato. All’interno, insieme con altre importanti opere, nella cappella di S. Brizio, si trova uno dei capolavori dell’arte italiana e cioè il ciclo pittorico che narra vicende legate all’Anticristo e al Giudizio Universale affrescato dal Beato Angelico e da Luca Signorelli. Ancora da vedere i palazzi Papali, il palazzo del Popolo, S.Domenico, S Andrea e altre chiese…..Seguendo via Cavour in posizione panoramica si trova il famoso rinascimentale pozzo di S. Patrizio cilindrico con due scale elicoidali indipendenti e non comunicanti per permettere la salita e la discesa senza intralci. Se potete salite sulla torre del Moro, dalla quale si gode un panorama eccezionale, e visitate la strana città dei morti (etruschi!) del Crocifisso del Tufo. Una cosa da fare (se avete tempo) è quella di seguire, almeno in parte, il camminamento pedonale che circonda a mezza costa tutta la città e cioè l’Anello della Rupe: veramente attraente!

Domenica 08/01

Lasciamo dispiaciuti Orvieto, ma ci prendiamo ancora qualche ora di vacanza. Poco distante ci fermiamo all’abbazia di SS. Severio e Martirio, un bellissimo sito di fondazione medioevale, ma in parte trasformato in albergo e apparentemente chiuso alle visite. Proseguiamo verso Bolsena, ma prima ci fermiamo per rivisitare Civita, piccolo centro anch’esso situato su un blocco tufaceo e raggiungibile con un ardito ponte di quasi un chilometro dopo il cedimento del contrafforte che lo collegava a Bagnoregio. Civita, location di numerosi film, detta anche la “città che muore”, si trova alta su un paesaggio lunare di calanchi e argille e tufi colorati e merita senza dubbio una sosta. Attraversata l’unica porta rimasta integra, si passeggia per le strette stradine tra case e palazzetti che recano i segni di una natura non troppo benigna… Scendiamo poi verso Bolsena: ci fermiamo al Castello, poi sul lungo lago, quindi visitiamo la collegiata di S. Cristina e le grotte con la cappella del miracolo (Miracolo di Bolsena…). Luoghi già visti, ma sempre interessanti.

Si riprende la via del ritorno passando per Acquapendente e percorrendo la Cassia fino a Siena. Poi Volterra e fine… splendida come sempre la campagna senese! Formidabile la breve vacanza!

Noterelle

Abbiamo alloggiato due notti presso l’hotel Filippeschi, in centro di Orvieto. Camera confortevole, buona colazione, buon rapporto qualità/prezzo.

Abbiamo pranzato/cenato presso le trattorie il Capriccio (S.Litardo-Citta della Pieve) – Al Corsica e trattoria del Moro (Orvieto) e Da Picchietto a Bolsena. Molto bene, sempre!

Attenzione agli orari di chiese e monumenti: come già detto, non sembrano facilitare il turista.

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Natività

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il Duomo

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SS.Saverio e Martirio

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Civita



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