Fuga di Natale in Oman

Abbiamo trascorso un Natale al caldo, in un paese ospitale che ha da poco aperto le porte al turismo.
Scritto da: Mocana68
fuga di natale in oman
Partenza il: 23/12/2018
Ritorno il: 01/01/2019
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
L’Oman non è stata una di quelle mete in programma da anni. È stata una decisione improvvisa. Ho cominciato a pensarci dopo aver visto un servizio alla televisione. Ho dato un’occhiata ai racconti di viaggio, al clima in dicembre, al costo del biglietto aereo e… ho deciso. Non posso che confermare che il paese è molto tranquillo: si può girare da soli ovunque (anche donne sole), con il rispetto dovuto in ogni luogo, che ritengo ogni viaggiatore debba avere sempre e comunque, senza doverlo ricordare. Più che raccontare le mie giornate o elencare descrizioni turistiche che si possono trovare in qualsiasi guida, vorrei dare delle informazioni pratiche sul viaggio e sui luoghi che ho visitato. Per scelta, preferisco non fare un programma di viaggio troppo intenso: mi piace godermi i luoghi che visito, dedicando loro anche più tempo del necessario. In 8 giorni pieni abbiamo visitato Muscat, forte di Nakhal, Nizwa – mercato e forte, Grand Canyon d’Arabia, forti di Bahla e Jabreen (a breve distanza l’uno dall’altro), Wahiba Sands, Wadi Bani Khalid, Wadi Tiwi e Wadi Shab (a breve distanza l’uno dall’altro), Bimmah Sinkhole, Sur e riserva delle tartarughe.

VOLO: Lufthansa da Firenze per Muscat via Monaco di Baviera al costo di € 465. Circa 7 ore di volo da Monaco.

FUSO ORARIO: 3 ore avanti rispetto all’Italia

PERIODO DI VIAGGIO: dal 23 Dicembre al 1° Gennaio 2019.

TEMPERATURA A DICEMBRE: circa 25° / 27° C.

CAMBIO: 1 Rial Omanita (O.R.) = 2,30 euro a dicembre 2018.

BANCHE: Si trovano sportelli ATM e banche ovunque.

CARTE DI CREDITO: accettate ovunque Visa, Mastercard e Postepay. Ho trovato difficoltà solo ai distributori di carburante (in parte comprensibile perché i costi della benzina sono bassi), dove ho dovuto pagare in contanti.

BENZINA: costa circa € 0,50/litro. Abbiamo percorso 1400 Km con circa 80 euro di benzina.

VISTO: da marzo 2018 si può fare online. Riporto un estratto dal sito “Viaggiare Sicuri” della Farnesina, dove sono presenti informazioni ancora più dettagliate.

Dal 21 marzo 2018 e’ obbligatorio effettuare la richiesta di visto prima dell’ingresso nel Paese tramite il sito della Royal Oman Police (https://evisa.rop.gov.om/en/home), procedendo on-line anche al relativo pagamento. Tale procedura è valida per tutti i cittadini dell’Unione Europea e per le nazionalità incluse nella lista “Country List 1”(https://evisa.rop.gov.om/en/visa-eligibility ). Per accedere alla piattaforma online per la richiesta del visto turistico è necessario essere registrati ed avere a disposizione una scansione del proprio passaporto (con validità residua di almeno sei mesi al momento dell’arrivo nel Paese), una fototessera formato digitale (pdf, jpg, png, gif – max 512 KB) e una carta di credito per il pagamento. Sono disponibili tre diverse tipologie di visto turistico a seconda del periodo di permanenza nel Paese: 1) Tourist Visit Visa 10D/ 26A: valido per 1 ingresso per massimo 10 giorni, costo 5 O.R.

2) Tourist Visit Visa 30D/ 26B: valido per 1 ingresso per massimo 30 giorni, costo 20 O.R.

3) Tourist Visit Visa 1YR/ 36B: valido per più ingressi nel corso di un anno (massimo 30 giorni per ingresso, con primo ingresso entro un mese dall’emissione), costo 50 O.R.

Faccio presente che il visto è valido solo per un breve periodo di tempo da quando viene richiesto, quindi non lo fate troppo presto. Ad esempio, io ho pagato il visto 26 A) per 10 giorni di permanenza in Oman in data 04.12.18 e mi è stato confermato un visto che mi consentiva di trattenermi nel paese per 10 giorni, ma solo nel periodo dal 04.12.18 al 04.01.19. All’aeroporto la fila per l’immigrazione è stata di 10/15 minuti.

PATENTE E AUTO A NOLEGGIO: per girare da soli dappertutto (intendo i vari wadi e le piste nel deserto) è indispensabile un’autovettura 4×4. I costi di noleggio sono molto più alti di un’autovettura senza la trazione integrale (circa il triplo per quello che ho potuto constatare io con le mie ricerche). Io ho rinunciato. Potete però noleggiare un’auto “normale” e farvi portare dai driver nei luoghi con le sterrate o partecipare a tour organizzati. Per quanto riguarda la patente, ho noleggiato l’auto con la patente italiana. Sono stata fermata anche dalla polizia per un controllo: non mi è stata chiesta la patente internazionale neanche in tale occasione.

STRADE: Le strade asfaltate raggiungono le principali località turistiche e sono in continua espansione. Lo stato di manutenzione è ottimo, molto spesso sono illuminate anche le autostrade. I limiti di velocità sono indicativamente: su strade a doppia corsia per senso di marcia 120 Km/h, su strade extraurbane a una corsia per senso di marcia 80 km/h, nei centri abitati 50 km/h, a volte meno. Attenzione ai dossi alti, che sono segnalati ma senza troppo anticipo. Attenzione anche ai numerosi autovelox.

PARCHEGGI: sono ovunque, quasi sempre gratuiti, a parte quelli negli immediati dintorni delle attrazioni turistiche-

BAGNI PUBBLICI: sono ovunque, in genere puliti e ben tenuti.

RISTORANTI ED ALBERGHI: abbiamo trovato strutture carine a prezzi contenuti. Sono gestiti principalmente da immigrati. In genere il servizio è lento. A Sur mi sento di consigliare lo Zaki Hotel, con bar e ristorante annessi. Il bar serve ottimi caffè e cappuccini.

SPIAGGE: ci sono delle belle spiagge, quasi deserte perché gli Omaniti non fanno vita di mare. L’acqua dell’oceano è abbastanza limpida e non caldissima in dicembre, ma il bagno si può fare tranquillamente. In spiagge appartate, fuori dalle città, ho trovato diversi turisti che facevano il bagno con il normale costume. Devo dire che non c’erano cartelli di divieto e che, non essendoci nessuno, non ho trovato fuori luogo vedere le persone in costume. Noi non abbiamo fatto il bagno.

FORTI / CASTELLI: Sono stati in gran parte ristrutturati. I più importanti sono i forti di Nakhal, di Nizwa, di Jabreen e di Bahla. Li ho visitati tutti e sono abbastanza simili, per il mio parere. Il costo è di O.M. 0,50 (circa € 1,15), ad eccezione del forte di Nizwa, dove il biglietto costa 5 O.M. (circa € 12,5) perché è stato allestito un piccolo museo al suo interno. La visita, secondo me, non vale la differenza di costo con gli altri forti.

DESERTO / WAHIBA SANDS

Le esperienze da fare nel deserto sono di diversi tipi. Si può trascorrere la notte in un campo tendato, come offerto da moltissime strutture (si trovano direttamente su Booking.com: non occorre avere un fuoristrada perché vi vengono a prendere gli albergatori nel paese), fare un giro sulle dune in fuoristrada senza pernottamento (per contro vostro, se ne avete noleggiato un 4×4, o con i tour organizzati), oppure fare una semplice passeggiata nel deserto. Noi abbiamo scelto questa ultima opzione perché siamo allergici ai tour organizzati e non avevamo voglia di passare la notte nei campi tendati. Volevo solo dire che per immergersi nel panorama del deserto e per gustarsi il totale silenzio, non è necessario percorrere chilometri: già dalle prime dune, sembra di essere in un altro mondo, anche perché a ridosso del deserto ci sono dei piccoli paesini e non brulicanti metropoli. Già da google earth si può vedere dove iniziano le dune. Noi abbiamo seguito le indicazioni di una recensione pubblicata su tripadvisor da “Cosmologico”. Riporto testuali parole:

In comoda strada asfaltata, fino al villaggio Hawiyah, che si trova a poca distanza da Bidiyah. Al piccolo villaggio (che è anche un’oasi di palme) abbiamo parcheggiato l’auto. Qui inizia un muro di dune alte (si possono vedere anche su Google mappa satellitare). Alle 15 del pomeriggio (era novembre…) eravamo lì e abbiamo iniziato una lunga passeggiata sulle dune in completa solitudine. Dopo circa un’oretta ci siamo seduti e abbiamo atteso il tramonto in silenzio, in autonomia.

A noi l’esperienza è piaciuta e ci ha appagato. Praticamente abbiamo trascorso qualche ora in completa solitudine.

WADI

Il wadi, per chi non lo sapesse (come me prima di partire), è il letto di un fiume, tipo un canyon, dove scorre o scorreva un corso d’acqua a carattere non perenne. Si trova generalmente nelle regioni desertiche. Nel wadi si può quindi camminare direttamente nel letto del fiume o su sentieri un po’ rialzati. Di tanto in tanto si trovano delle piscine di acqua dolce, più o meno ricche di acqua in base alla stagione. Ovviamente, come tutti i canyon, sono pericolosi in caso di temporali. Nelle piscine ci sono molti turisti che fanno il bagno, ma in dicembre non ne ho sentita la necessità. Ci sono numerosi cartelli (a differenza delle spiagge sul mare) che invitano a non utilizzare, e a volte vietano, il costume da bagno, chiedendo di indossare pantaloncini e maglietta, per rispetto delle usanze della popolazione locale. Noi abbiamo trovato molti turisti in costume. Non ho intenzione di entrare nel dibattito riguardante il comportamento da tenere: io scrivo solo quello che ho visto.

– Wadi Bani Khalid: dalla statale 23 che da Ibra porta a Al-Ashkhara è necessario fare una deviazione di circa 20 Km su una strada che si inerpica in montagna e poi riscende velocemente al wadi. C’è un comodo parcheggio e le prime piscine sono raggiungibili a piedi in 5 minuti. Poi si può camminare per una mezzoretta all’interno del wadi. E’ molto turistico e, soprattutto il venerdì, è frequentatissimo dai locali per trascorrere una giornata all’aperto. Sembra di essere in Italia al mare.

– Wadi Tiwi: si trova lungo la strada 17 costiera fra Muscat e Sur, a 45 Km da quest’ultima e a breve distanza dal Wadi Shab. Il wadi è ben indicato dai cartelli. Noi abbiamo lasciato la macchina al paesino che si trova quasi subito all’inizio del wadi ed abbiamo continuato a piedi lungo la strada asfaltata per circa un’ora (km – la strada lungo il wadi è circa 8 Km – allego foto del punto dove siamo arrivati per dare un’idea), giusto per fare una passeggiata. La domanda è sempre la stessa: si può andare con una macchina non 4×4? Per il tratto che abbiamo percorso noi, sì e no. In dei tratti non ci sono problemi, ma in alcuni punti potrebbero esserci delle difficoltà. La strada è stretta, ci sono delle salite molto ripide (vedi foto) e situate dopo curve, che costringono a rallentare. Inoltre c’è incredibilmente molto traffico. Non so come sia la strada che non ho percorso, ma, secondo me, per vedere tutto il wadi è necessario un fuoristrada o un trekking di qualche ora.

– Wadi Shab: si trova lungo la strada 17 costiera fra Muscat e Sur, a 49 Km da quest’ultima, vicino a Wadi Tiwi. L’accesso al wadi è proprio sotto il ponte della strada 1: ci sono dei cartelli chiari per raggiungerlo. Per entrare nel wadi si deve prendere una barchetta al costo di 1 O.M. per attraversare un laghetto. Poi si percorre il wadi lungo un sentiero indicato da frecce nere sulle rocce: a volte un po’ rialzati e a volte direttamente dentro il letto del fiume. Il percorso è facile. Si cammina per circa un’ora per arrivare a delle piscine d’acqua, nel punto in cui il canyon diventa più stretto e le pareti di roccia più a picco. La passeggiata è piacevole. Ci sono molte persone, sia a camminare che a fare il bagno, ma comunque la passeggiata è stata piacevole.

– Bimmah Sinkhole (segnalato come Hawiyat Najm): si trova lungo la strada costiera 17 fra Muscat e Sur, a 78 Km da quest’ultima. Non è un wadi, ma semplicemente una dolina carsica causata forse dalla caduta di un meteorite. In fondo alla dolina si trova una specie di piscina e pare ci sia un collegamento sotterraneo fra la dolina e l’oceano, che dista qualche chilometro. Intorno al Bimmah Sinkhole è stato allestito un parco con piante, aiuole e panchine per riposarsi. Una scala permette di scendere fino in fondo per raggiungere la piscina. Il posto si chiama Parco : non è fantastico, ma è una piacevole fermata.

JEBEL SHAMS / GRAND CANYON D’ARABIA

Per raggiungere il Grand Canyon d’Arabia abbiamo percorso con la nostra macchina il tragitto di cui allego foto. I paesini che abbiamo trovato lungo il percorso non si trovano su google maps. Da Al Hamra abbiamo seguito le indicazioni per Wadi Ghul e poi per il Jebel Shams Resort ed abbiamo continuato fino a che non abbiamo trovato la sterrata. Lì abbiamo incontrrato un driver con fuoristrada a 7 posti che per 20 O.M. (46 euro) ci ha portato fino al Grand Canyon d’Arabia, in prossimità del Resort (avevo letto su internet della presenza di questi driver). Praticamente abbiamo percorso con il fuoristrada gli ultimi 10/12 km del percorso di cui ho allegato foto. La strada è sterrata e ben battuta (vedi foto), quindi percorribile anche con una normale autovettura, ma noi non abbiamo avuto voglia di fare tutti quei chilometri ad una velocità di 20 Km/h. Abbiamo preferito pagare e farci portare. Certo non c’è paragone con il Grand Canyon degli Stati Uniti, ma non imperdibile secondo me, considerato anche il fatto che ci vuole tempo per arrivarci.

MUSCAT

È una città particolare, che si sviluppa sul mare. Dalla Grande Moschea al Palazzo Reale ci sono circa 25 Km. La zona da Mutrah all’hotel di lusso Bustan Palace è composta da varie calette, come se fossero diversi paesini. Un’atmosfera completamente diversa rispetto alla città vera e propria. A me è piaciuta.

– Grande Moschea del Sultano Qaboos: (per i non musulmani visita consentita dalle 8 alle 11 ad eccezione del venerdì). Parcheggio gratuito ed entrata gratuita. Gli uomini devono avere pantaloni sotto il ginocchio (no jeans troppo strappati) ed almeno le mezze maniche, mentre le donne devono avere pantaloni lunghi, maniche lunghe e capelli coperti da un foulard. Io ho usato il mio foulard che avevo al collo, essendo appena arrivata dall’Italia. E’ possibile noleggiare sul posto (non so se a pagamento o meno) foulard ed eventualmente il vestito lungo per coprirsi completamente. Per chi non fosse mai entrato in una moschea, ricordo che gli interni sono visitabili solo dopo essersi tolti le scarpe. Si può girare scalzi o con i calzini.

– Opera House: parcheggio gratuito. Gli esterni e parte degli interni (dove ci sono negozi di lusso) sono visitabili gratuitamente. Il teatro è visitabile solo con visita guidata in inglese al costo di 3 O.M. (7 euro circa). Non c’è un orario per le visite guidate: appena ci sono un po’ di persone, organizzano la visita, che dura 15 minuti circa. E’ già molto bello quello che si vede gratuitamente. La visita del teatro e dell’atrio forse non vale il costo, ma è un’opinione soggettiva. Sul piazzale antistante l’entrata dell’Opera ci sono anche i tavolini di un ristorante dove si può pranzare/cenare. I costi sono abbastanza in linea con gli altri ristoranti della città, forse un pochino più alti, ma la location è splendida.

– Mutrah: sul lungomare è stato realizzato un marciapiede molto ampio che consente una bella passeggiata. Questo tratto di lungomare si chiama Corniche. Di tanto in tanto ci sono punti per parcheggiare con panchine e bagni pubblici. Al porto di Mutrah i parcheggi sono a pagamento, ma lungo la Corniche sono gratuiti. La strada è sistemata con al centro aiuole fiorite. E’ visitabile il forte di Mutrah (io non ho pagato, ma non ho capito se sono entrata casualmente senza pagare o se è proprio gratuito), il Riyam Park ed il suq, che è molto piacevole ed i venditori sono molto meno assillanti rispetto ad altri paesi. Gli omaniti sono molto orgogliosi dei loro parchi e delle loro aiuole fiorite, anche perché sono uno spettacolo incredibile in un paese così desertico.

– Palazzo Reale: volendo si raggiunge a piedi da Mutrah con una passeggiata di 4 Km quasi interamente lungomare, altrimenti in auto. Il palazzo non è visitabile, ma la zona è molto carina.

NIZWA

Ho avuto modo di visitare Nizwa sia il venerdì mattina in occasione del mercato del bestiame che in un altro giorno della settimana. Devo dire che la città cambia totalmente perché il mercato porta una grande quantità di persone e di movimento. Durante il mercato del venerdì, ci sono diversi animali legati (galline, mucche, pecore, capre, tori, agnellini) e persone che trattano per la vendita/acquisto. Si respira un’atmosfera di altri tempi e si assiste ad uno scorcio di vita passata che ormai in Italia non esiste più. La cittadina presenta alcuni punti ristrutturati (cerchia muraria, moschea, castello, strade di accesso), ma il resto è ancora da recuperare. Il castello, come ho già scritto, è visitabile, ma il costo di accesso è 5 O.M., mentre gli altri forti del paese sono visitabili a 0,50 O.M.

SUR

La cittadina è piacevole, anche se non offre niente di particolare. Un bel lungomare ristrutturato con ampio marciapiede, la torre di Ayjah, da cui si gode un bel panorama sulla baia della città. La torre è raggiungile con ponte anche pedonale dal centro cittadino. Sur è un’ottima base di partenza per la visita al centro delle tartarughe Ras Al Jinz e alla punta di Ra’s Al Hadd.

– Ras al Jinz: Ho provato a scrivere più volte all’indirizzo mail reservations@rasaljinz-turtlereserve.com presente sul sito rasaljinz-turtlereserve.com per la prenotazione di una visita (costo 7 O.M. – circa 16 euro), ma nessuno mi ha risposto. Su consiglio del personale dell’albergo, mi sono recata al centro verso le 19,30 senza prenotazione (c’è un ristorante, dove si può mangiare anche se non si è ospiti dell’albergo della riserva, solo in orario 19,30-20,30) ed ho prenotato la visita per la sera stessa. Da tener presente, però, che dicembre è bassa stagione. Non so se in alta stagione è fattibile. A proposito: in bassa stagione viene effettuata solo la visita delle ore 21. I turisti vengono divisi in gruppi. Al momento della prenotazione vi viene dato un biglietto con il numero del gruppo. Bisogna presentarsi nella stessa hall della prenotazione alle 20,30 ed attendere che il numero del vostro gruppo venga chiamato per la visita. Solo a quel punto si paga alla cassa la visita. Mi hanno spiegato che le guide fanno prima un giro di ricognizione sulla spiaggia e quindi, se ritengono di poter effettuare la visita, chiamano il gruppo a raccolta. Mettete in conto di aspettare. Dalle 20,30 io ho effettuato la visita alle 21,15 e facevo parte del gruppo numero 2. In dicembre le tartarughe non sono molte e di buio non si vede tantissimo, comunque è stata un’esperienza particolare.

A noi l’Oman è piaciuto: un break al caldo primaverile in un paese diverso dal nostro, luoghi carini da visitare, persone piacevoli. Soddisfatti di tutto.

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FUGA DI NATALE IN OMAN

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