Olanda: mulini, formaggi e tanto altro

Milano - Maastricht (02/08/2001) La sveglia è stata alle 06:00 e siamo riusciti a partire, come da programma, un'ora più tardi. Come dice Marco, siamo entrati in autostrada a Lainate e siamo usciti a Maastricht. Abbiamo trovato diversi rallentamenti, abbiamo accumulato un'ora di ritardo, ma non ci siamo mai fermati. In questo momento sta...
Scritto da: formicama
olanda: mulini, formaggi e tanto altro
Partenza il: 02/08/2001
Ritorno il: 18/08/2001
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Milano – Maastricht (02/08/2001) La sveglia è stata alle 06:00 e siamo riusciti a partire, come da programma, un’ora più tardi. Come dice Marco, siamo entrati in autostrada a Lainate e siamo usciti a Maastricht. Abbiamo trovato diversi rallentamenti, abbiamo accumulato un’ora di ritardo, ma non ci siamo mai fermati. In questo momento sta piovendo tantissimo, lampi e tuoni, speriamo di non aver problemi ad uscire dal terreno, ma siamo in discesa. Quelli con le tende sono messi molto peggio.

Maastricht – Arnhem (03/08/2001) Oggi è stata una giornata meravigliosa; abbiamo visitato 4 cittadine: la prima è stata Maastricht, dove, dopo aver capito in quale zona fossero i monumenti, abbiamo visitato la Chiesa principale, inizialmente chiusa (apre alle h. 10:00) con un museo dedicato a San Servazio. L’interno, in stile moderno, mi ha molto deluso. Siamo arrivati poi, passando per le vie del centro e dopo aver superato la Cioccolateria, ad un negozio di fiori con piante uniche e per noi sconosciute! A ‘S-Hertogenbosch siamo giunti per pranzo; non essendo una cittadina molto grande, c’è poco da vedere. Le vie principali sono molte animate e ricche, ma ci sono pochi monumenti. La chiesa è notevole, a 5 navate, con un organo meraviglioso e le vetrate coloratissime. A Nijmegen sembrava essere famosa la fortezza di ValKof, eretta da Federico Barbarossa, ma ci sono ben pochi resti e un modernissimo museo, che abbiamo saltato a piè pari. Quindi siamo giunti alla chiesa di Santo Stefano, circondata da casa basse con i mattoni a vista ma, data l’ora (h. 18:00) era chiusa. Siamo quindi ripartiti verso Arnhem, dove, anche qui, non c’è molto da vedere, se non la chiesa principale, che era chiusa, essendo noi arrivati a fine giornata. Abbiamo lasciato per domani mattina un museo all’aperto (h. 10:00) con una ricostruzione storica della città. Non distante abbiamo trovato il campeggio, che rimane comodo anche per proseguire il viaggio verso il parco di De Hoge Veluwe. Il campeggio è enorme, ben organizzato, con i bagni pulitissimi e le docce gratis. Prima di cena abbiamo fatto anche un giro con le biciclette nel percorso Mountain-Bike. I nostri vicini di piazzola? Italiani!! Arnhem – Hattem (04/08/2001) Questa mattina abbiamo visitato il favoloso museo all’aperto, veramente speciale. Raccoglie ricostruzioni di villaggi di zone dell’Olanda, con diversi mulini a vento, uno dei quali era in funzione, e ci sono molti animali allo stato brado. Il giro è durato ben 3 ore, con leggera pioggia verso la fine, che ne ha accelerato il termine.

Siamo quindi partiti alla volta del parco di De Hoge Veluwe. Il parco in sè è enorme, verdissimo, ricco di alberi e di piste ciclabili. Il museo al centro invece è stato una delusione, ci sono sculture assurde all’esterno, raccolte di autori giapponesi senza senso all’interno, ma a compensare ci sono quadri splendidi di Van Goh, Picasso, Monet, Manet e Goguain. Abbiamo concluso il giro con una pedalata di un’ora con le biciclette disponibili gratuitamente all’interno del parco (ben 1.000). Sono comodissime, non hanno le leve dei freni al manubrio, ma si girano i pedali al contrario.

Arrivati questa sera a Hattem abbiamo dovuto girovagare per un’ora prima di trovare qualche indicazione del campeggio (non quello previsto, indicazione non trovata). Lungo la strada , verso il centro, vi è un mulino molto caratteristico che domani vorrei passare a riprendere.

Fa freddo! Il cielo era sereno questa sera, ma non è indicativo, cambia in fretta.

Domani si parte in direzione Nord, verso la Frisia.

Hattem – Tzummarum (05/08/2001) Le prime tappe della giornata non sono state molto interessanti: sia Zwolle che Kampen sono carine, hanno chiese strepitose, se rapportate alle piccole case che le circondano, ma nulla più.

Giethoorn invece …È il top!!! Insieme all’Openlucht (il museo all’aperto di Arnhem) è la parte più bella dell’Olanda tra ciò che abbiamo visto. E’ circondata da canali, ponticelli, piccole casette colorate e guarnite di fiori e di barchette per i turisti. Appena arrivati abbiamo pensato di scaricare le biciclette e girare il paese passando con queste da un canale all’altro, ma viste le barchette e la difficoltà a passare con le bici lungo le stradine da condividere con i passanti, ci è venuta voglia di navigare come fossimo a Venezia (50 f). Il giro è durato 2 ore ed è stato molto divertente, in quanto ti affittano la barca a motore e sei libero di andare dove vuoi, rispettando i sensi unici ed il traffico dei canali. Ha guidato principalmente Marco, ma ha fatto provare anche me, che pericolo! E’ bello perchè dopo i canali stretti, il percorso si allarga sul mare aperto, ricco di ninfee, per poi rientrare in un altro canale.

Prima di giungere al campeggio per la sera, ci siamo fermati a Leewarden, ma da vedere non c’è molto, solo una torre pendente in mezzo a un parcheggio.

Tzummarum – De Cocks Dorp (06/08/2001) Questa sera siamo arrivati in campeggio prestissimo. In realtà siamo in un campeggio esterno, perché all’interno non c’è più posto, e neppure nell’altro presente a questo capo dell’isola di Texel. Non siamo certo soli in questa condizione, ci sono circa una ventina di camper. Eravamo passati già alle 16:30, ma ci sembrava presto per entrare in campeggio, quindi, seppur sotto la pioggia, abbiamo proseguito. Siamo entrati con il camper in paese, che sembra la Rimini del Nord, per il movimento di persone e macchine, e siamo arrivati sino al faro, dopo aver superato due cammelli (?).

Questa mattina abbiamo visitato Harlingen, ma, a parte il porto, non c’è molto; non si è capito chiaramente quale fosse la Grote Kerk, in quanto c’erano due chiese vicine, entrambe senza indicazione ed entrambe chiuse.

A Makkum invece ci siamo divertiti, non per il paesino in sè, poiché non ha nulla, ma per gli acquisti fatti; un vasetto in un negozietto di ceramiche ed una tazza della Frisia (questa zona dell’Olanda) ed una confezione di thè con il colino in acciaio presso il VVV (ufficio del turismo, presente in quasi tutti i paesi). Mentre stavamo ripartendo abbiamo trovato l’indicazione per una fabbrica di ceramica. Anche qui ci siamo dati a delle piccole spese: un ditale, una piastrella con un mulino con tinta sull’azzurro, che ci hanno incorniciato in un quadretto di legno. Marco ha regalato a sua mamma una casetta colorata di azzurro per la sua collezione.

De Cocks Dorp – Edam (07/08/2001) Siamo in anticipo di un giorno sulla nostra tabella di marcia, anche perchè speravamo di trovare bel tempo sull’isola di Texel e fermarci al mare. Ma non tutto il “mare” vien per nuocere … Infatti riusciremo ad arrivare in tempo ad Edam per vedere il mercato del formaggio di domani mattina.

Dopo aver lasciato il campeggio, carichi di acque chiare, ma liberi da quelle scure, siamo tornati al faro e alla spiaggia. Siamo arrivati a toccare l’acqua del mare dopo una camminata di almeno 15 minuti lungo la spiaggia. Dal parcheggio al mare però non c’era solo sabbia, ma anche, centralmente, una grande pozza d’acqua, che abbiamo dovuto aggirare. La cosa impressionante era che la pozza, più passava il tempo, più cresceva e tendeva ad avvicinarsi al mare.

Prima di ripartire ci siamo fermati al museo Ecomare, su cui avevo molte perplessità. In realtà, oltre ai pescioloni, più o meno grossi, abbiamo visto tante tenerissime foche, tra cui anche due cuccioli, ancora in quarantena. Favolose! Tornati sulla terraferma ci siamo fermati al museo all’aperto di Enkuizen. Questo, in parte, è stato una copiatura di quello di Arnhem, ma molto più in piccolo, ed è ricostruito su modelli dei primi del ‘900, mentre l’altro ancora precedente. Notare le differenze tra i due è stato fonte di stimolo. Ben organizzati erano i negozietti che mostravano le attività produttive di un tempo. Naturalmente pioggerellina e vento si sono uniti ad accelerare il nostro cammino, ma abbiamo comunque visto tutto.

Edam – Uitdam (08/08/2001) Oggi, avendo anticipato le tappe, siamo arrivati in campeggio presto, alle 16:30. Siamo sul mare ed è venuto bel tempo. Abbiamo liberato le bici e pedalato dal campeggio al minuscolo paese, con il vento un pò a favore ed un pò contro.

Questa mattina siamo arrivati per tempo ad Edam, in modo da essere in prima fila al mercato del formaggio. Il tempo era inizialmente bello, ma durante le fasi di allestimento dello spettacolo il cielo si è annuvolato, portando poi la pioggia. Lo spettacolo è durato solo 1 ora, forse a causa del mal tempo; è molto particolare la contrattazione del prezzo del formaggio tra l'”ispettore” ed il “proprietario” delle forme di formaggio. Si danno dei gran colpi sulle mani finché aggiudicano il prezzo. Poi ci sono i “corridori” che si caricano su delle assi, sorrette da bretelle, i formaggi il cui prezzo è stato fissato e li portano alla pesa.

Anche qui abbiamo avuto modo di fare un acquisto particolare: vetri colorati e disegnati con soggetti tipici olandesi da appendere.

Dopo 5 km arriviamo a Volendam, cittadina supercommerciale, ricca di negozi e di turisti. Le case ed il porto sono tipici e affascinanti.

A Monnickendam non c’è molto da vedere, se non la torre del carillon con dei cavalieri che si muovono allo scoccare dell’orologio.

Ho visto il prezzo della mia bicicletta preferita (modello olandese, senza freni al volante, ma ai pedali), come quella che ho provato nel parco di De Hoge Valute, ed è circa 500 mila lire.

Infine siamo giunti a Marken, che, per quanto turistica e frequentata, ha mantenuto un aspetto intatto e naturale.

Uitdam – Alkmaar (09/08/2001) Oggi è passata quasi una giornata intera senza pioggia. Abbiamo visitato il Zaanse Schanse, un’altro museo all’aperto, non paragonabile all’Openlucht di Arnhem. C’erano tanti mulini, tra cui quello della senape, ma era chiuso. Il museo del pane è in realtà di vendita, mentre nella bottega del peltro, il proprietario mangiava. E’ stato invece interessante scoprire come venissero preparati i tipici zoccoli olandesi. Dei mulini aperti abbiamo visitato quello per fare i colori e un altro per fare l’olio di semi di arachidi.

Quindi siamo partiti in direzione Alkmaar, dove abbiamo lasciato il camper in campeggio e con le biciclette siamo andati in centro. Siamo riusciti ad entrare nella Grote Kerk o St. Lawrence Church in cui c’era anche la mostra di Picasso e Braque. In ingresso ci hanno consegnato una bella guida gratuita della chiesa che ci ha consentito di visitarla ed osservare tutti i dettagli.

Il proprietario del campeggio ci ha consigliato, per andare a visitare il mercato del formaggio l’indomani mattina, di lasciare il camper all’interno e passare a prenderlo dopo la manifestazione. Gentile! Alkmaar – Amsterdam (10/08/2001 – 13/08/2001) 10 agosto Al mercato di Alkmaar siamo giunti molto presto ed eravamo infatti tra i primi. Ci siamo posizionati dove l’angolazione sarebbe stata la migliore, anche per le riprese. Dopo 15 minuti è iniziato a piovere, anche forte e noi eravamo senza ombrello, ma i K-way ci hanno protetto a sufficienza. Il mercato è iniziato alle 10:00. Poco prima si è piazzata esattamente davanti a noi una TV giapponese, rischiando di rovinare le MIE riprese, ma, a seguito delle lamentele di molti spettatori, si sono spostati. Rispetto a quello di Edam, mi è piaciuto meno, sia perché era più dispersivo, sia perché c’erano troppe persone che non c’entravano niente e giravano liberamente tra le forme di formaggio. Dietro di noi si è accalcata una gran ressa di gente, che ci ha spinto ad allontanarci abbastanza in fretta, dopo essere passati dalla pesa e scattato foto anche da questa diversa angolazione.

Da qui siamo partiti per Haarlem, dove abbiamo visitato, a pagamento, la Grote Kerk. E’ quasi identica a quella di Alkmaar: entrambe infatti ci hanno sconvolto perchè all’interno hanno allestito un bar e a volte realizzano mostre, convegni, sfilate, etc. Ci è sorta spontanea anche un’altra domanda: ma non si può entrare in una chiesa per pregare senza dover pagare? Sulla guida viene indicato che questa chiesa possiede un organo con 9.000 canne, ma i conti, a noi, non tornano molto, ci sembrano circa 1.000, a prima vista, ma è comunque molto bello. Oltre a ciò la cittadina non offre molto: nel municipio c’è stato da poco un matrimonio e di fronte c’è la facciata di quella che un tempo era il mercato delle carni. Finalmente siamo partiti alla volta di Amsterdam e dopo più di un’ora intorno alle sue tangenziali siamo riusciti a trovare un campeggio. Pazzesco, siamo tutti italiani!!!!! 11 agosto Primo giorno subito otto ore di camminata, prima impressione? Ni. Sono contenta di essere riuscita a vedere quasi tutto, ma un pò delusa dalla città. Sono sicuramente bellissimi i canali e le case che vi si affacciano; interessanti le varietà etniche conviventi, ma scarsa dal punto di vista della pulizia, ed in parte anche da quello dell’architettura. Ci sono pochi monumenti BELLI. Il quartiere a luci rosse? Un pò squallido, ragazze tristi in vetrina, guardate da turisti incuriositi e da qualche cliente. Molte di loro sono di colore e direi anche belle abbondanti. Alcune porticine sono in vie larghe o anche sulla piazza di una chiesa, altri in viottoli larghi un metro. Probabilmente nelle ore notturne diventa più interessante. Magari domani sera se veniamo ad Amsterdam per cena (il nostro campeggio è naturalmente in una zona periferica, raggiungibile però comodamente con la metropolitana) passiamo a vedere la differenza data dalle luci della notte. Cosa non siamo riusciti a vedere? La casa di Anna Frank, perchè c’era una coda lunghissima, mentre, per assurdo, nelle chiese intorno non c’è nessuno. Ricapitolando l’intensa giornata, abbiamo visto: · Piazza Dam con la Niewe Kerk ed il Palazzo Reale · Begijnhof, con la casa più antica di Amsterdam · Muntplein e Bloemenmarkt (mercato dei fiori) · Dall’esterno abbiamo visto la casa di Rembrandt ed il mercato delle pulci in Waterlooplein · Nieuwmarkt con la Waag (pesa) · Quartiere a luci rosse · Oudekerk e Amsterdam museum · WesterKerk · Giro in battello sui canali 12 agosto E anche la giornata ai musei è andata! E’ stata molto pesante, ma ne siamo usciti vincitori.

Prima di tutto abbiamo visitato il negozio COSTER, dove i diamanti vengono tagliati e lavorati, in cui una signora italiana ci ha spiegato e mostrato i diamanti/brillanti. Quasi a fianco vi è il Rijskmuseum (17,50 fl), in cui c’è una vasta collezione di dipinti e sculture. Le stanze da visitare sono veramente tantissime; abbiamo iniziato con entusiasmo, per terminare, dopo 2 ore, con una corsa. E’ anche vero che eravamo affamati, essendo ormai le 14,00. Abbiamo però visto opere di grandi artisti e molte di sconosciuti (almeno a noi!). Il nostro problema? la precisione! Non abbiamo voluto saltare neanche un angolo. Da lì ci siamo diretti al Van Gogh Museum (15,50 fl), vicinissimo, dove abbiamo subito ancora un pò di coda. Qui abbiamo subito acquistato il libro guida del museo ed abbiamo quindi seguito, passo passo, l’evoluzione delle opere con la descrizione precisa e dettagliata. Il risultato è stato positivo: sicuramente eravamo distrutti, ma abbiamo ottenuto una comprensione quasi totale dei dipinti. Da lì abbiamo ripreso il tram (al mattino in n. 20, alla sera il n. 5), tanto con il nostro biglietto valido 3 giorni, possiamo muoverci come vogliamo sui mezzi, e siamo andati alla stazione per prendere il metrò n. 53, per dirigerci al campeggio.

13 agosto Finalmente abbiamo avuto una splendida giornata di sole, anche calda. Ci siamo alzati presto, dovendo muoverci per Amsterdam con il camper ed arrivare alla Heineken prima delle 9,30, ora d’ingresso. Alle 8,30 avevamo già parcheggiato, ma, arrivati davanti, scopriamo che apre alle 10,00!!!! terribile! ci siamo svegliati prima appositamente, fatto tutto di corsa e per cosa? Niente! Ci siamo fermati una notte in più apposta per questa visita e dobbiamo anche aspettare. Ma alla fine non ci possiamo lamentare, anzi, ci siamo molto divertiti. C’è da seguire un percorso obbligatorio con un pò di storia, visita della fabbrica, ma anche divertimento: si entra in una sala cinema e si diventa una bottiglia di birra; sullo schermo infatti si vede ciò che accade a una bottiglia, dalla fase di imbottigliamento alla spedizione e sotto i piedi si sentono tutti gli spostamenti, come essere sui rulli di una fabbrica, molto carino. In un’altra stanza invece si può mandare una e-mail con la propria foto sullo sfondo Heineken (tappo o etichetta della bottiglia) e ci si può far scattare una foto da un loro addetto mentre si suona una batteria con piatti Heineken. Ti offrono inoltre due/tre consumazioni di birra piccola (alle 10,00 del mattino e a stomaco vuoto!) ed infine ti regalano un bicchiere. Insomma ci siamo molto divertiti. Siamo curiosi ora di vedere se ci arriva l’e-mail. Amsterdam – Den Haag (L’Aia) (14 agosto 2001) Da Amstrdam siamo partiti per andare a Lisse, per comprare i bulbi di tulipani e ci siamo girati il parco estivo Zomerhof (15,50 fl), parte di quello primaverile Keukenhof. Qualche tulipano siamo riusciti a vederlo, ma naturalmente pochi. Il parco era comunque, anche in agosto, variopinto di colori, ma con poche specie di fiori: tante ortensie, fucsie, begonie, una serra di orchidee veramente belle e diverse. Non abbiamo fatto molti chilometri e siamo arrivati a Leida: non ha molto, ma essendo sede universitaria, è piena di vita e di gioventù. Inoltre il sole rendeva ancora più affascinanti i canali. Ci siamo poi spostati all’Aia, per la rapida visita di domani mattina. Il campeggio è bello, ha anche la piscina, dove mi sono precipitata appena parcheggiato. Ho fatto però solo 4 vasche, perché l’acqua era sporca e molto fredda, ma mi ha reso molto felice. Data la bella giornata di sole abbiamo anche cenato all’aperto, con il nostro tavolino e le sedie, una meraviglia, anche perché tutt’intorno a noi c’erano delle papere che cercavano cibo.

Den Haag (L’Aia) – Gouda (15 agosto 2001) Al mattino di ferragosto il sole era alto nel cielo e alle 9,00 c’erano già 25°. Abbiamo rapidamente visitato L’Aia, che non ha moltissimo da offrire, solo la zona centrale. Dato il bel tempo ero curiosa di vedere la famosa spiaggia di Schevingen. L’abbiamo trovata, appena fuori città, e siamo scappati: sembra Rimini, una sfilza di ombrelloni e bagni. Abbiamo cercato di raggiungere una zona meno trafficata, ma non ci siamo riusciti, quindi ci siamo rimessi in moto con direzione Deft. Qui abbiamo visitato la Niewe e la Oude Kerk, passeggiato lungo i canali e saltato praticamente il pranzo. Abbiamo cercato la famosa fabbrica di ceramiche, dove siamo anche riusciti a vedere due persone all’opera e ci è stata spiegata la lavorazione. Non poteva naturalmente mancare il souvenir per la mamma, ma abbiamo scelto il meno costoso. A Gouda abbiamo cercato il campeggio per 1 ora. Il primo di cui abbiamo trovato le indicazioni era troppo fuori, mentre la guida del Touring ne indicava uno in paese, ma naturalmente era pieno. Alla fine, dopo esserci persi abbiamo conquistato un posto. Il campeggio è principalmente per gli stanziali e non molto bello, ma in fondo è solo per una notte!!! Abbiamo scaricato le bici e siamo arrivati sino alla piazza del mercato di domani mattina. E’ bellissimo pedalare qui, è rilassante e naturale. Gouda – Rotterdam (16 agosto 2001) Questa mattina ci siamo svegliati per tempo e ci siamo messi in moto alle 8:30. Dopo diversi tentativi di trovare parcheggio, abbiamo lasciato il camper un pò in periferia. Siamo giunti al mercato che le forme di formaggio erano già quasi tutte disposte a terra. Iniziavano ad arrivare i turisti e a curiosare i dintorni, soprattutto perché attorno, nella grande piazza c’era anche il mercato generale. Importante per noi è stata in particolare una bancarella: un signore creava dal vivo i tipici zoccoli olandesi con pezzi di legno. Ho anche potuto riprendere tutta la lavorazione. Avevamo visto una cosa simile anche al museo all’aperto sopra Amsterdam, lo Zansee Schanse, ma utilizzavano macchinari moderni, mentre qui la lavorazione è stata fatta totalmente a mano. Questo ci ha un pò distratti dal mercato del formaggio. Differenze rispetto gli altri due? Più piccolo, meno conosciuto, più rustico, Non c’erano nè i portantini nè la pesa, quindi solo i formaggi a terra e la trattativa per concordare il prezzo. Il pregio? Molti erano vestiti con costumi tradizionali, soprattutto gli anziani del gruppo, oggetto quindi di molte fotografie. Da qui siamo andati a Utrecht. Questa cittadina, sede universitaria, non ha moltissimo da offrire, se non la Domtoren (9,95 f), alta 112 metri con 465 scalini. Siamo saliti, io fino in cima e Marco sino al livello precedente, circa 80 mt. L’ultimo livello però non offriva molto, dal punto di vista panoramico, perchè c’erano le guglie ad intralciare la vista. Tra la salita e la discesa abbiamo impiegato circa 1 ora; alla mezza abbiamo visto suonare il carillon della torre. Siamo poi partiti per Rotterdam dove abbiamo trovato facilmente il campeggio. Rotterdam – Kinderdijk (17 – 18 agosto 2001) 17 agosto Abbiamo iniziato il nostro giro di Rotterdam dal Municipio, il più grande dell’Olanda, e dalla Cattedrale, ma niente di interessante, soprattutto per la chiesa che era abbandonata a se stessa, circondata da via apparentemente poco consigliabili. Ci siamo spostati a vedere le Case Cubiche di Pete Bloom (3,50 f), ed è stato esaltante, veramente incredibili. Un appartamento è diventato museo, così, per nostra gioia, siamo riusciti ad entrare. A parte le pareti non c’è nulla di pendente nella casa; i mobili sono tagliati su misura; unico! Siamo poi andati allo Speedo (16,50 f), il battello che fa il tour del porto. Ci siamo un pò scottati, perché siamo stati esposti circa 75 minuti ai raggi solari. Abbiamo visto moltissimi container a dimostrare le quantità di merci movimentate ogni giorno, ma non è stato molto interessante. Sempre a piedi, attraverso un bellissimo parco, siamo arrivati all’Euromast (13,50 f), torre di 182 mt, grandiosa! Qui siamo saliti a due diversi livelli, uno a circa 90 mt e poi con un “ascensore spaziale” su fino alla vetta. Marco, pur non essendo riuscito ad arrivare in cima alla torre di Utrecht, non ha avuto difficoltà con questa, perché si è sentito sicuro e protetto. Da lì, con il tram, siamo andati a vedere il Delfthaven, ma c’era ben poco, quindi in metrò siamo tornati alla stazione.

18 agosto Mattina dedicata alla visita dei 19 mulini della Kinderdijk. Siamo arrivati alle 9,30 e c’era pochissima gente. Abbiamo preso le biciclette e abbiamo fiancheggiato la diga. Poco dopo abbiamo trovato un mulino aperto da visitare, a pagamento. Data l’ora siamo riusciti ad assistere a tutte le fasi di allestimento necessarie a farlo muovere. A differenza di altri visti, questo era per l’acqua. Il procedimento è stato sicuramente interessante, dall’arrampicata sulle pale, all’apertura e posizionamento delle “vele”. Ma ciò che più mi ha colpito è stato vedere così tanti mulini tutti vicini.



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