L’olanda senza Amsterdam

Se arrivi a Skipool non è detto che devi per forza andare ad Amsterdam. Se ti capita di cambiare idea, scendi nel sottopassaggio e prendi uno di quei treni gialli e vai a Rotterdam. E' la dimostrazione vivente che l'architettura moderna può essere a misura d'uomo. Non l'avrei mai detto, ma a Rotterdam mi sono ricreduto. Se arrivi alla stazione...
Scritto da: Gian luca Dela
l'olanda senza amsterdam
Partenza il: 29/08/2000
Ritorno il: 10/09/2001
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Se arrivi a Skipool non è detto che devi per forza andare ad Amsterdam. Se ti capita di cambiare idea, scendi nel sottopassaggio e prendi uno di quei treni gialli e vai a Rotterdam. E’ la dimostrazione vivente che l’architettura moderna può essere a misura d’uomo. Non l’avrei mai detto, ma a Rotterdam mi sono ricreduto. Se arrivi alla stazione centrale, gira a sinistra e alza la testa, c’è un grattacielo di una bellezza comovente. Incamminati verso la piazza del teatro, fermati lì su una panchina e prenditi un gelato, forse puoi parlare con un vecchietto o fare amicizia con qualcuno di quei ragazzetti del Suriname che giocano a fare gli americani… Giocano solo, perché poi scopri che hanno l’aria addolcita dal clima mitigato del vecchio continente. Se non fai amicizia puoi sempre goderti la piazza, dove c’è un palco a scomparsa che quando serve tirano su. Mi raccomando passa per il fiume, dove ci sono le chiatte che vanno su e giù e chissa dove arrivano, fino in Germania e oltre, magari fino al Mar Nero o chissà… Atraversa a piedi quel ponte a un’unica campata (bello, mozzafiato) di là c’è Feyenord, un tranquillo quartiere piccolo borghese. Se torni sui tuoi passi, vai invece a vedere quelle case storte da mal di mare a listelli gialli, poi prenditi un po’ di patate fritte, loro ci mettono su una crema che deve essre fatta con le arachidi, se sei tradizionalista non c’è problema: la salsa rossa è anche più economica. Comunque cammina, cammina, cammina: passeggiando quasi per caso ho visto una scultura di Rodin che sembrava messa in un giardino privato, ho intravisto un muro di mattoni ed era una scultura di Mastroianni, Rotterdam sembra un manuale di storia dell’arte contemporanea.

Non credere a chi dice che Rotterdam è brutta, è una città stranissima e ospitale, mi è addirittura capitato di addormentarmi sul prato che delimitava un canale, e guarda che sentirsi così rilassati in un posto che non conosci (una grande città, poi) è rarissimo.

Se vuoi vedere i mulini e i canali, puoi sempre prendere un battello di quelli veloci e andare a Dortrec, ma è troppo “cartolina”. Meglio allora Delft, ci si arriva in treno con mezz’ora da Rotterdam, oppure in tram (sì, in tram) dall’Aja.

E’ una città di studenti, e l’atmosfera universitaria stempera l’aspetto cartolinesco e lo rende reale.

Puoi pure provare a fare delle compere, ci sono negozi con prezzi abbordabili, io ho comprato delle scarpe di quelle dure di cuoio nero che indossano gli uomini d’affari olandesi (quella specie di ragazzoni col doppiopetto un po’ sgualcito che magari mangiano una mela sul gradino di un negozio del centro). Lascia stare invece le fabbriche di ceramiche, la fama di Delft nelle ceramiche forse è guadagnata, ma quelli sono posti tipo le vetrerie di Murano che fanno lo spettacolino per turisti col vetro soffiato.

All’Aja evita Madurodam (o come cavolo si scrive) è una specie di lego gigante per turisti scemi, in compenso i musei hanno pezzi incredibili di arte fiamminga.

Fai in modo di arrivare di giovedì, il pomeriggio c’è un mercato antiquario accanto al laghetto che delimita il parlamento. I prezzi sono un po’ altini, ma ci sono cose interessanti.

Se poi vuoi proprio esagerare, affitta una macchina e vai al Sud a vedere le dighe. A parte lo spettacolo in sé, il viaggio vale se non stai troppo sulle autostrade, perditi per quei paesetti dove vedi passare le barche a vela sopra la salita che credevi il ciglio di una strada, oppure fermati a mangiare le salsicce in qualche chiosco lungo la strada. E’ l’unico modo per vedere l’Olanda: sull’autostrada non c’è niente a più di 2 ore di macchina, e alle sei ti può capitare di trovarti imbottigliato in mezzo al traffico dell’ora di punta come se fossi in piena città (la gente si sposta con facilità da un posto all’altro e magari lavora ad Amsterdam e lavora a Rotterdam, ecc.).

A proposito di ora di punta, gli olandesi staccano presto e alle sette sono già a cena. Se fai amicizia e ti invitano alle 9, mangia qualcosa prima, altrimenti ti toccherà bere a digiuno (e cavolo se bevono).

Viceversa se l’appuntamento è per le sei e mezza vuol dire che ti hanno invitato a cena e non per il te.

Se hai fatto tutti questi giri puoi riprendere uno di quei treni gialli e tornartene a Skippol senza neanche passare per Amsterdam e vedrla dall’alto quando l’aereo decolla, persa in mezzo agli acquitrini.

Gian Luca



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