Il freddo di amsterdam non congela la sua bellezza

Da dove iniziare per descrivere Amsterdam… È tutto vero quello che si dice di lei: che è il regno del peccato e della perdizione, dove prostitute ammiccano in vetrine dai neon rossi, l’aria è impregnata dell’odore di marijuana, e si vendono funghi allucinogeni come se fossero caramelle. Ma è anche la città dove basta attraversare un...
Scritto da: dhali16
il freddo di amsterdam non congela la sua bellezza
Partenza il: 30/12/2008
Ritorno il: 04/01/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Da dove iniziare per descrivere Amsterdam… È tutto vero quello che si dice di lei: che è il regno del peccato e della perdizione, dove prostitute ammiccano in vetrine dai neon rossi, l’aria è impregnata dell’odore di marijuana, e si vendono funghi allucinogeni come se fossero caramelle. Ma è anche la città dove basta attraversare un portone e ci si trova in un quartiere che sembra immobile e sospeso nel tempo, dove si ammirano capolavori di artisti fiamminghi di fama internazionale, dove con brevi tragitti in treno si raggiungono grandi e moderne città o piccoli borghi con tanti mulini… È cara Amsterdam, tanto. E fredda, troppo. Per una bottiglietta di acqua da mezzo litro si parte da un minimo di 80 cents per arrivare a 2.75 euro. Tanto vale bere birra a questo punto… E si paga persino ad andare in bagno, che sia Mc Donalds o centro commercile poco importa. E se ad accoglierti al mattino ci sono -7 gradi, beh, di giorno la situazione non migliora… Ma è incantevole, veramente, una vera capitale, perfetta per qualche giorno di vacanza.

30 dicembre martedì L’amata Easyjet parte in orario da Malpensa e ci fa atterrare con 10 minuti di anticipo. Alle 9 siamo a Schiphol, non dobbiamo nemmeno ritirare i bagagli perché si viaggia con il trolley, per cui ci dirigiamo subito alla vendita dei biglietti per la Centraal Station. Farlo alla biglietteria automatica costa 50 cents in meno, ma si può pagare solo con carte di credito o monete. Le indicazioni sono perfette, i treni partono direttamente dal piano inferiore dell’aeroporto, e in 20 minuti circa si arriva al centro città. A piedi raggiungiamo Dam Square, il nostro hotel si trova in una via laterale (la Nes), praticamente davanti al negozio di souvenir dove migliaia di persone ogni giorno (compresa io!) fanno la foto nello zoccolo enorme. L’hotel RHO, 3 stelle, prenotato direttamente dal loro sito internet, lo consiglio assolutamente: centralissimo ma senza sentire il caos della Dam (almeno, la nostra stanza era direttamente sulla traversa), colazione super abbondante (dolce e salata), personale cordiale e multilingue, camere spaziose, ottimo rapporto qualità/prezzo insomma. E la camera era già disponibile dalla mattina, per cui lasciamo i bagagli e ci avventuriamo alla scoperta della città.

Per prima cosa andiamo a comprare la Amsterdam Card che vendono penso in moltissimi posti, ma a noi è venuto comodo prenderla in un ufficio turistico accanto a Madame Tussauds. Costa 43 euro per due giorni, dà diritto all’ingresso gratuito in tantissimi musei e attrazioni (http://www.Amsterdam.Info/it/pass/), a vari sconti in ristoranti e altre attrazioni, qualche regalo e, cosa importantissima, gli spostamenti sui mezzi, siano tram, autobus o battelli. Importante perché una corsa in tram costa ben 1.60 euro, conviene quindi fare la Strippenkaart per 15 corse (anche se noi non l’abbiamo acquistata avendo usato poco i tram negli altri giorni).

Già DamSquare offre molto da vedere anche con una semplice panoramica: al centro il MONUMENTO NAZIONALE, in ricordo dei caduti della Seconda Guerra Mondiale; MADAME TUSSAUDS con la sua coda immancabile e il biglietto carissimo (ma credo che dopo aver visto quello di Londra nessuno regga il confronto, quindi lasciamo perdere); il KONINKLIJK PALEIS, ovvero il Palazzo Reale, che è oscurato per metà dal palco che ospiterà il concerto di Capodanno; e ovviamente le immancabili piste ciclabili. Se non avete manie suicide evitate di attraversarle alla cieca: gli olandesi non sono molto tolleranti con gli ignari turisti… Visitiamo come prima cosa la NIEUWE KERK (gratis con la carta), che si rivela un po’ una delusione. Ci si aspetta forse una vera e propria chiesa, invece una parte assai consistente è occupata da una mostra di arte moderna (scopro poi che si tratta di alcune opere in transito dallo Stedelijk Museum, chiuso per restauri), mentre della chiesa vera e propria si vede ben poco: la tomba di un ammiraglio olandese, belle vetrate, il pulpito intarsiato e il grande organo.

A piedi lungo la DAMRAK, tappezzata di ristoranti (carissimi, in linea con lo stile della città) e negozi che vendono tutti gli stessi souvenir (che comprerò anche io ovviamente), tra un Sex Museum e un Vodka Museum, Mc Donald’s e Kentucky Fried Chicken, e chioschetti che vendono waffel o cartoni (tipo i nostri delle castagne) con patatine e salsina annessa… Arriviamo alla CENTRAAL STATION, da gustarsi senza la frenesia della ricerca dell’hotel o preoccupati di salire sull’autobus giusto. Ci confondiamo con la chiesa che si vede accanto alla Stazione, scambiandola per la Oude Kerk, e invece scopriamo essere la SAN NICOLAASKERK (gratis), patrono dei marinai e una delle poche chiese cristiane della città.

Passeggiando tra i canali, ammirando l’architettura delle case così tipiche, arriviamo davvero alla OUDE KERK (gratis con carta) completamente deserta e che merita una visita per la bellissima architettura… Anche se l’aspetto esterno è corrotto dal fatto che a 50m dall’ingresso principale si trovi una parte del quartiere a luci rosse, di cui parlerò dopo.

Con l’autobus 9 (dalla stazione centrale) o con altri autobus indicati comunque sulla guida che danno con la Amsterdam Card, si raggiunge l’AMSTERDAM HISTORISCH MUSEUM (gratis con la carta). È il museo storico della città, che parte dalle origini come villaggio di pescatori e arriva a documentare la sua vita odierna frenetica e cosmopolita. C’è anche una bellissima ricostruzione del Café ’t Mandje, il primo pub gay della città. Dalla piazzetta di Spui, attraverso un piccolo portone (ma lo riconoscerete dagli orari che vi sono appesi e dai turisti) si entra nel quartiere di BEGINJHOF, residenza delle beghine che sembra rimasto fermo nel tempo, con le sue casette ordinate, la Engelse Kerk, la piccola cappella cattolica, il numero 34 che è la casa più antica di Amsterdam… Ritorniamo alla Stazione Centrale e ci facciamo convertire in biglietto la nostra crociera sui canali compresa con la Amsterdam Card. Utilizziamo la compagnia Holland International che è stata la prima che abbiamo visto… La crociera dura circa un’ora, è molto interessante perché i commenti sono fatti anche in italiano, ti porta a vedere alcune delle zone caratteristiche della città, da Nemo (il museo della scienza) alla casa di Anna Frank, al Ponte Magro, al Teatro Nazionale… La stanchezza si fa sentire e per la cena decidiamo addentrarci nella Warmoestraat, un concentrato di CoffeShops, ristoranti e negozi di souvenir monotematici. La scelta cade sul ristorante spagnolo La Paella, molto buono e a prezzi ragionevoli. Un primo giro nel QUARTIERE A LUCI ROSSE – che, per la cronaca – comprende tutta la zona che circonda la OudeKerk, e da piazza Dam si raggiunge imboccando la Damstraat, mostra che tutto quello che si dice di questa zona è vero. C’è il Museo dell’hashish e marijuana, tanto per cominciare; decine e decine di sexyshops con ogni genere di articolo (in alcuni è pure proibito fotografare, se mai venisse la tentazione); i coffeshops che si alternano ai locali più o meno espliciti per spettacoli live, dal famoso Casa Rosso Theatre (il cui ingresso costa la bellezza di 25 euro) ad altri dai nomi ben più espliciti. E naturalmente le prostitute in vetrina, che è assolutamente vietato fotografare, e magari anche evitare di prendere in giro, visto che abbiamo assistito al lancio di una bottiglia in testa a uno sventurato passante da parte di una prostituta inferocita. Beh comunque non è così squallido come si pensa, anche girarlo di sera non è pericoloso perché c’è tantissima gente e la polizia passa tranquillamente davanti alle vetrine; magari evitare le vie laterali verso Zeedijk, quello sì.

31 dicembre mercoledì La ANNE FRANKHUIS apre alle 9 del mattino e arrivando solo un’ora dopo si trova già una bella coda, che anticipa e preannuncia tutte quelle che incontreremo nel corso della giornata. L’ingresso non è compreso nella card e costa 7.50 euro, ma li merita veramente tutti. Viene dato un opuscolo in italiano che spiega bene la suddivisione delle stanze, citando frasi del diario di Anna Frank; purtroppo è proibito fare foto, ma si può lasciare un videomessaggio al termine della visita, da spedire agli amici o al proprio indirizzo di posta.

Accanto alla Casa c’è la Westerkerk, purtroppo chiusa, ma che vale la pena osservare per l’imponente struttura.

Con il tram raggiungiamo la Zona dei Musei, Museumplein, e, dopo una foto di rito all’enorme scritta I Amsterdam che troneggia nella piazza, ci prepariamo ad affrontare l’enorme coda per entrare al VAN GOGH MUSEUM (gratis con carta). Anche qui un utilissimo opuscolo in italiano spiega i diversi periodi che hanno caratterizzato la vita di Van Gogh e, nonostante la concomitanza con una mostra a New York proprio sull’artista, le opere principali ci sono tutte, a parte “I mangiatori di patate”. Ma si possono osservare (e non fotografare ovviamente) “Vaso di girasoli”, “La camera da letto di Arles” e il bellissimo e un po’ inquietante “Corvi nel campo di grano”.

Al RIJKSMUSEUM (gratis con carta) la coda non è da meno, ma il museo si gira abbastanza in fretta in quanto è aperta un’ala sola (altrimenti sarebbe stato davvero enorme) causa restauri, e sono esposti i 200 capolavori considerati imperdibili, tra cui “La cameriera” di Vermeer e “La ronda di notte” di Rembrandt, oltre a bellissime ceramiche di Delft e a un’enorme casa di bambole. Anche in questo caos è stato un bene che l’ingresso fosse compreso nella card, perché sinceramente gli 11 euro del biglietto intero sarebbero sembrati eccessivi, considerando che è aperto forse 1/5 del totale del museo… Quello che invece non è proprio aperto, e non lo sarà fino alla fine del 2009 (peccato!) è lo Stedelijk Museum, il Museo di arte moderna. Alcune opere, come detto, sono esposte temporaneamente nella Nieuwe Kerk; altre si trovano nell’ex edificio delle Poste vicino alla Centraal Station, ma non abbiamo verificato, essendo pochissimo il tempo a disposizione. E finalmente è arrivato il momento di prepararsi per Capodanno! In una città così cosmopolita come Amsterdam non c’è niente di meglio che farlo in piazza (Dam, ovviamente), sfidando il freddo e sperando nella clemenza del tempo (di giorno era caduto qualche fiocco di neve)… Lo spettacolo inizia alle 22.30, è un concerto di buona musica di cantanti francamente sconosciuti ai più, ama osannati dagli olandesi (a parte Anouk, rediviva), mentre negli intermezzi tra un cantante e l’altro interveniva un DJ a mettere musica dance e la piazza si scatenava… Dalle 23.15 sui maxischermi è apparsa l’ora, i fuochi d’artificio si sono sprecati prima e dopo la mezzanotte, la piazza era in delirio ma non c’è stato nessun pericolo per la nostra incolumità… Solo quando si abbandona Dam ci si rende conto di quanta gente ci fosse realmente, lungo tutta la Damrak, fino al Grand Hotel dall’altro lato della piazza… In giro per le strade si continuano a sparare fuochi d’artificio, le strade sono quasi impraticabili perché scivolose e piene di bottiglie e resti del Capodanno, la gente è veramente tantissima e non resta che rifugiarsi in qualche locale della Warmoestraat… 1 gennaio giovedì BUON ANNO! Ovviamente l’1 gennaio non c’è nulla di aperto e per non vagare in maniera disperata per la città (tra l’altro non si può nemmeno pensare a un picnic in un parco come a Madrid 2 anni fa perché la temperatura è perennemente sotto lo zero) si vagliano diverse opzioni… La scelta ricade sull’ARTIS ZOO (che avrebbe uno sconto del 25% con la card, che però è scaduta il giorno prima), è un po’ caro come tutti gli zoo del resto (18.50 euro) ma ne vale sicuramente la pena… Si trova nella tranquilla zona residenziale di Plantage, e la visita dell’intero complesso occuperà sicuramente 3-4 ore. Comprende, infatti, oltre allo zoo classico (molti animali sono stati “ritirati” nelle gabbie interne per non farli morire assiderati, poveretti!), un museo geologico e uno zoologico, insettario, acquario, rettilario, il padiglione delle farfalle (meraviglioso!), e un planetario con spettacoli diversi ogni ora della durata di 45 minuti – di cui noi, francamente, non abbiamo capito nulla, essendo unicamente in olandese… Ritornando verso il centro, si passa da REMBRANDTPLEIN, dominata dalla statua del famoso pittore, e luogo di ritrovo grazie ai suoi numerosissimi caffè e locali, tra cui l’Escape.

La sera ci aspetta la tappa consueta all’HARD ROCK CAFÉ; si scende a Leidsplein e ci si arriva in pochi minuti a piedi, in quanto è proprio di fronte all’Holland Casino. Preferiamo non entrarci anche perché il solo ingresso costa 5 euro e le finanze già iniziano a scarseggiare 🙂 L’Hard Rock Cafè è molto bello, su più piani e con una bellissima vista sul canale. LEIDSPLEIN offre uno spettacolo incredibile di luci, una pista di pattinaggio piccolina ma stranamente economica (mi pare 3.50 euro per il noleggio pattini) e soprattutto tantissimi locali, sia nella piazza che nelle vie laterali, tra cui l’immancabile coffeshop Bulldog.

2 gennaio venerdì Decidiamo di visitare i dintorni di Amsterdam e ci dirigiamo senza indugi verso L’AIA. Compriamo i biglietti allo sportello della Stazione Centrale (18.50 a/r, se non ricordo male, il nome in olandese è Den Haag) e in 50 minuti circa arriviamo alla stazione centrale della meta. Uscendo dalla stazione, se si va a destra e si prende la prima a sinistra, si arriva direttamente a piedi in centro in una decina di minuti. Nella piazza principale si trova la CORTE DI GIUSTIZIA e, vicinissima, la MAURITSHUIS, il vero motivo della nostra visita all’Aia. 12.50 euro ottimamente spesi, per avere un’audioguida inclusa nel prezzo in italiano (incredibile!), per visitare una collezione temporanea di opere ispirate ai panorami delle principali città olandesi, e per vedere la collezione permanente che annovera, tra le altre, “La ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer (reso famoso dal film omonimo) e “La lezione di anatomia” di Rembrandt, oltre a numerosi capolavori di arte fiamminga. Un consiglio: arrivate presto perché anche qui si formano lunghe code, che oggi fortunatamente abbiamo evitato.

Passiamo quindi nella zona circondata da mura, il BINNENHOF, al cui centro troneggia la splendida RIDDERZAAL, o Sala dei Cavalieri, utilizzata dal Parlamento olandese in cerimonie ufficiali. Merita una visita guidata (costo: 3 euro) anche se in olandese (ma con un opuscolo riassuntivo in italiano), per ammirare la sala del trono e un enorme camino su cui troneggiano i primi articoli della Costituzione olandese.

Seguendo le dettagliate indicazioni, si arriva alla zona centrale della città, su cui troneggia la Grote Kerk (purtroppo chiusa, essendo aperta solo nei mesi estivi), e una bella via piena di negozi.

Una volta ad Amsterdam, nel consueto peregrinare dopo cena, da una deviazione dal Quartiere a luci rosse ci ritroviamo in Nieuwmarkt, con davanti a noi l’imponente WAAG, la pià antica porta di Amsterdam, che è uno spettacolo anche vedere illuminata di notte. Nei pressi, nella Zeedijk, si trova il SANTUARIO GUAN YIN, il primo tempio buddhista in stile tradizionale costruito in Europa.

3 gennaio sabato Non può mancare assolutamente a una vacanza in Olanda una visita a un mulino! Dopo aver letto vari consigli e diverse guide, ci facciamo tentare da quelli di Zaanse Schans. Si prende il treno dalla Stazione Centrale con direzione Alkmaar (uno Stoptrein, non un Intercity, che non effettua le stesse fermate); si scende dopo 20 minuti circa a Koog Zaandijk e in un clima surreale di silenzio, seguendo le perfette indicazioni, si arriva a un piccolo molo, dove si viene traghettati (gratuitamente) dall’altro lato della costa, per arrivare appunto a ZAANSE SCHANS. Qui dalla primavera in poi sarà uno spettacolo di tulipani e campi fioriti, ora invece i canali sono completamente ghiacciati e la gente pattina senza problemi. Ci sono 40 piccole casette dai muri intonacati di verde, e sei mulini ancora in attività, oltre a un centro informazioni, numerosi negozi di souvenir e bar/ristoranti. Noi abbiamo visitato il mulino Den Kaat (costo: 3 euro), dove si producono pigmenti e dove si può salire fino alla cima per ammirare un bel panorama (nonostante il cartello iniziale “la visita è a rischio e pericolo del turista” non sia molto incoraggiante)… Insomma, è un villaggio dall’atmosfera molto tranquilla e rilassata, non c’erano nemmeno troppo turisti, l’ideale per staccare dalla frenesia di Amsterdam.

Di nuovo ad Amsterdam, decidiamo di visitare la fabbrica dell’Heineken, meglio conosciuta come HEINEKEN EXPERIENCE. Anche qui il prezzo è forse eccessivo (15 euro), ma sono comunque ben spesi. Si parte dalla produzione della birra con illustrati e spiegati gli ingredienti principali, a zone interattive e divertenti dove si può provare a macinare gli ingredienti, assaggiare una birra ancora “calda” di produzione, registrare un video alla James Bond, cantare un inno olandese, vivere l’esperienza di essere una birra in un cinema dinamico, o spillare la propria birra. Compresi nel prezzo, 2 birre servite ai bar lungo il percorso e un gadget (a noi è toccato un braccialetto Heineken, ad altri l’anno scorso con un cavatappi era andata meglio)… L’ultimo pomeriggio lo dedichiamo allo shopping, a cominciare dal centro commerciale De Bijenkorf , molto simile a una Rinascente di Milano per gli articoli (e i prezzi) in vendita… Il Magna Plaza è decisamente più alla portata, e all’ingresso c’è anche un banchetto che vende tipico formaggio Gouda o le pastigliette di cioccolato Droste. Lungo la Damrak si incontrano negozi di souvenir di tutti i tipo (ma per qualcosa di “particolare” meglio andare nel Quartiere a luci rosse o lungo Warmoestraat), anche se il più fornito resta quello all’angolo tra la Dam e Nes, dove appunto c’era lo zoccolo in cui fare le foto. Beh ovviamente tipici sono i mulini, gli zoccoletti, le ceramiche coi colori blu e bianco tipici di Delft… O quello che vi suggerisce la fantasia! Purtroppo l’indomani si deve partire, quindi stesso discorso dell’andata con il treno per Schiphol, niente check in, volo in ritardo di mezz’ora… E Milano sembra quasi più calda rispetto a come l’avevamo lasciata! Per qualsiasi informazione resto a disposizione Buon viaggio a tutti nella terra dei tulipani e di molto altro ancora…



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