Amsterdam ovvero la città a due ruote

AMSTERDAM 28 agosto-1° settembre 2007 Pronunci "Amsterdam" e ricevi sguardi grondanti malizia...Ma Amsterdam è ANCHE e non SOLO quartiere a luci rosse e Coffeeshop. Tanto più che lo "spettacolo" delle prostitute in vetrina, superato l'iniziale imbarazzo, è meno squallido di certe nostre degradate periferie...Amsterdam non è spudorata,...
Scritto da: Aldo e Teresa
amsterdam ovvero la città a due ruote
Partenza il: 28/08/2007
Ritorno il: 01/09/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
AMSTERDAM 28 agosto-1° settembre 2007 Pronunci “Amsterdam” e ricevi sguardi grondanti malizia…Ma Amsterdam è ANCHE e non SOLO quartiere a luci rosse e Coffeeshop. Tanto più che lo “spettacolo” delle prostitute in vetrina, superato l’iniziale imbarazzo, è meno squallido di certe nostre degradate periferie…Amsterdam non è spudorata, sballata, discinta come si crede che sia. Nell’immaginario collettivo resiste la sua immagine di città trasgressiva per antonomasia: semplicemente è una città cosmopolita e tollerante ma tutt’altro che esibizionista e sfacciata. L’esercizio del mestiere più antico del mondo alla luce del sole e l’uso di droghe leggere, nei luoghi deputati, disciplinato per legge sono solo due aspetti di Amsterdam. Per persone come noi, che la canna se la preparano solo quando vanno a pescare, i funghi sono quelli che si raccolgono nel bosco e poi ci si fa il risotto e vivono una banale ed appagante vita di coppia, Amsterdam è luce, atmosfere, panorami, vedute, storia, cultura, curiosità… non più sporca di quanto ci hanno raccontato e moderatamente sicura, anche se alcuni cartelli stradali mettono in guardia i passanti dagli scippi; basta usare la consueta prudenza e comunque circola molta polizia. Non abbiate timore a chiedere informazioni: troverete sempre una persona disposta a darvi una mano. Certamente è una città molto impegnativa per i pedoni: la moltitudine di biciclette, vere e proprie propaggini antropiche degli abitanti ed, ahimé, anche dei turisti, è tale che camminare per le vie cittadine a volte diventa una vera e propria impresa. Si aggiungano i tram, le automobili e le moto (queste ultime utilizzano sia le strade che le piste ciclabili!) e si capisce come in certi momenti venga voglia di tuffarsi in un canale piuttosto che continuare a cercare la propria salvezza su improbabili marciapiedi (per non parlare del desiderio di gettare a bagno un ciclista a caso, si intende)! Non osiamo immaginare cosa deve essere d’inverno, quando i canali ghiacciano e gli abitanti sostituiscono i pattini ai pedali! Abbiamo letto il terrore negli occhi di più di un turista, al minimo scampanellio: era come guardarci allo specchio, lo stato d’animo era il medesimo. In ogni caso la magia ed il fascino della città suppliscono ampiamente a questi disagi. Siamo partiti da Nizza con volo TRANSAVIA delle ore 9,20 (prenotato ai primi di agosto) e siamo atterrati a Schipol alle ore 11,15, in perfetto orario; l’aeroporto colpisce per la sua grandezza e l’efficienza. Un treno che si prende al piano interrato porta in meno di un quarto d’ora alla stazione di Amsterdam Centraal. Sono presenti macchinette automatiche per i biglietti (costo euro 3,60): si paga sia con carta di credito sia con monete (consigliabile munirsi di spiccioli, all’occorrenza). Con una spesa supplementare di 0,50 euro si può fare il biglietto allo sportello (ciò vale anche alla stazione di Amsterdam Centraal per qualsiasi destinazione). Il nostro albergo è il “MUSEUM SQUARE” in De Lairessestraat n. 7, nei pressi della Concertgebouw, zona Rijksmuseum e Van Gogh Museum. Si raggiunge facilmente dalla stazione centrale con il tram numero 16: le fermate comode sono sia quella della Concertgebouw che la successiva; il tempo di percorrenza dalla stazione all’hotel è di circa 10-15 minuti, tenendo presente che i mezzi di trasporto in genere sono puntualissimi. Tutto considerato, si può dire che, salvo inconvenienti, dall’aeroporto all’hotel si impiegano non più di 40-45 minuti. Prestate orecchio alla pronuncia delle varie fermate: scoprirete che ciò che voi leggereste in un modo in olandese suona in tutt’altro modo! L’albergo è un tre stelle comodo, silenzioso, con personale gentile e disponibile, colazione a buffet, stanze non claustrofobiche, ordinate e…Relativamente pulite. Diciamo che un ribes ci ha tenuto compagnia sulla moquette per tutta la durata del nostro soggiorno (4 notti) e non hanno mai cambiato la biancheria. Abbiamo letto che il concetto di pulizia negli alberghi di Amsterdam (ed il nostro non è certo una stamberga) è un po’ vago…Il quartiere è l’Oud Zuid (presumibilmente “vecchio sud”; il “dutch” non è una lingua facile, appunto), molto tranquillo e praticissimo per i musei ed il Vondelpark, il parco più conosciuto della città, preso d’assalto negli anni ’70 dai “figli dei fiori”. Il primo giorno, sistemati i bagagli in albergo, ci siamo immediatamente concessi un panino ad uno dei chioschi sulla Museumplein (costo di un panino fra i 3,50 ed i 5,50 euro l’uno), seduti ad un tavolino all’aperto con veduta sui giardini, sul Van Gogh Museum e sul Rijksmuseum. A pancia piena abbiamo fatto il classico tour in battello sui canali, giusto per avere una iniziale veduta di insieme della città (costo euro 10,00 ciascuno). Fa molto “gita sociale” ma ne vale la pena. Il giro dura circa un’ora e mezza. Una volta sbarcati ci siamo divertiti a girovagare lungo i canali, nel Joordan (che è veramente il quartiere più bello di Amsterdam), fino a Piazza Dam, al Mercato galleggiante dei Fiori, un paradiso per gli amanti del genere, infine nella zona di Leidseplein, piena di ristoranti di ogni tipo. Ogni sera abbiamo mangiato in questa zona, comoda perché a circa 15-20 minuti a piedi dall’albergo, prediligendo i ristoranti argentini dove si consumano piatti di carne grigliata con contorni vari (costo circa 20-25 euro a testa per una portata accompagnata da acqua o birra). In ogni caso esiste solo l’imbarazzo della scelta fra vari generi di ristoranti etnici. Un’altra zona molto animata è Rembrandtplein, ma raggiungerla a piedi sarebbe stato troppo per le nostre povere estremità provate da ore e ore di cammino! I mezzi di trasporto comunque sono molto efficienti e capillari. Noi ne abbiamo usufruito poco, se non per le gite “fuori porta”, perché preferiamo visitare una città passeggiando lungo le vie qua e là. Il secondo giorno siamo andati a Volendam e Marken. A lato della Centraal Station si prende l’autobus numero 110 (costo del biglietto A/R euro 5,00 a persona); in trenta minuti circa si arriva a Volendam, antico paese di pescatori, oggi vero e proprio richiamo turistico che in ogni caso merita di essere visitato. Con il battello (costo del biglietto A/R 6,50 euro a persona), condizioni del mare permettendo, si raggiunge in circa mezz’ora Marken, conosciuto per le sue caratteristiche vecchie casette di legno. E’ un posto un po’ fuori dal mondo…Peccato per la presenza delle automobili (lasciamo perdere le biciclette…Non ce ne vogliano i ciclisti). Tornati a Volendam abbiamo pranzato in uno degli innumerevoli bar lungo la via antistante al porto, scaldati da un piacevole sole di fine estate. Siamo rientrati ad Amsterdam nel primo pomeriggio, riattraversando la verde pianura dove spiccavano mandrie di mucche frisone e pecore placidamente al pascolo. Di fronte alla Centraal Station, al Tourist Office, abbiamo acquistato i biglietti serali per la casa di Anna Frank: con un supplemento di euro 0,50 (costo totale euro 8,00 ciascuno) si ha la possibilità di accedere alla casa-museo ad un’ora prestabilita che è indicata al momento dell’emissione dei biglietti, saltando così l’immancabile la coda. E’ una visita da non perdere, ovviamente. Nell’avvicinarci alla nostra meta, abbiamo attraversato la “Chinatown” di Amsterdam ed il famigerato “Quartiere a Luci Rosse”. Certo, qualche faccia patibolare, ragazze dall’aria non propriamente da educande ed umanità varia l’abbiamo incontrate, ma valgono per questa visita le considerazioni iniziali. Davvero la visione di certe nostre strade cittadine è più edificante? Abbiamo gironzolato ancora nelle viuzze del Joordan, alcune delle quali (Spiegelstraat) piene di negozi di antiquariato ed infine, dopo la visita alla casa di Anna Frank, per scacciare l’amarezza, abbiamo consumato il nostro irrinunciabile rito serale della cena. Il mattino del terzo giorno lo abbiamo dedicato alla visita del Rijksmuseum e del Van Gogh Museum (così in ordine di accesso; prezzo di ingresso ciascuno euro 10,00 a persona). La visita al primo è stata decisamente rilassante; non è molto esteso, le stanze sono ampie e si gira agevolmente. La visita al Van Gogh è stata certamente più impegnativa, causa il granitico muro di gente che sostava interminabili minuti davanti alle tele dell’artista, soprattutto le più famose. Consigliamo la visita serale del venerdì, con l’accoppiata dei due musei che rimangono aperti fino alle 22,00: probabilmente sono meno affollati e quindi più godibili. Abbiamo trascorso il pomeriggio esplorando altre zone della città, compreso il mercato di Waterlooplein, molto pubblicizzato dalle guide turistiche: noi lo abbiamo trovato piuttosto deludente. Non poteva mancare una sosta al vicino Magere Brug, ovviamente; nel frattempo, dopo due giorni di sole, il tempo è cambiato ed una fitta pioggerellina ha reso ancora più suggestivo il panorama della città. Poi una lunga camminata per vie, piazze e canali, con i sensi sempre all’erta, pronti a scansare mezzi di trasporto di qualsiasi genere, fino alla solita Leidseplein; pappa, giretto serale lungo Herengracht, Keizersgracht e Prinsengracht, illuminati dalle finestre delle tipiche case e dai lampioni ed infine a nanna. Il quarto giorno, venerdì, gita mattutina ad Alkmaar. Dalla Centraal Station con il treno (biglietto A/R euro 12,00 a persona) in circa 35 minuti si arriva a questa piacevolissima cittadina dove d’estate, ogni venerdì, si svolge il caratteristico mercato del formaggio. Uno spettacolo da non perdere, nonostante la folla assatanata di turisti (perché, noi cosa siamo?) che spinge sulle transenne! In ogni modo anche il paesino in sè merita una visita. Siamo rientrati nel primo pomeriggio ad Amsterdam e, ancora in treno, siamo andati ad Haarlem, circa 15 minuti di viaggio. La cittadina ci ha un po’ delusi, forse per il tempo nuovamente piovoso ed anche perché si stava allestendo la piazza per uno spettacolo televisivo. Inoltre la chiesa, la principale attrattiva del luogo, era chiusa. Siamo tornati ad Amsterdam, dedicandoci al nostro passatempo prediletto: scelta del ristorante e cena, passeggiatina, ritorno all’albergo e super-nanna. Ma chi l’ha detto che Amsterdam è una città peccaminosa? L’ultimo giorno, sabato, preparati i bagagli e lasciati in custodia in albergo, lo abbiamo dedicato all’ultima visita della città. In primis, sosta al mercato di Albert Cuypstraat, nel quartiere De Pijp, popolare e multietnico. Vale la pena andarci per i banchi di frutta e verdura. Per il resto, nonostante Amsterdam sia una città, quanto a tipologia di negozi, meno omologata di tante altre, le bancarelle sono uguali a quelle dei nostri mercati. Abbiamo vagato ancora qua e là per le vie e lungo i canali, anche in zone un po’ discoste dai classici circuiti turistici, abbiamo fatto una sosta al mercato dei fiori per fare alcuni inevitabili acquisti, senza tralasciare la ricerca quotidiana di una bakkerij (panetteria) per riempire quel fastidioso buco allo stomaco a forma di dolcino. Ad una certa ora, quella che sembrava essere l’ormai solita pioggerellina, si è purtroppo trasformata in un breve ma intenso diluvio di stampo autunnale. Meno male che era giunta l’ora del pranzo e ci siamo rifugiati in un pub irlandese per riempire quell’altro molesto buco allo stomaco a forma di panino. Fortunatamente nel frattempo la pioggia è cessata ed abbiamo potuto fare la nostra programmata passeggiata nel Vondelpark, piacevole e rilassante. Abbiamo avuto anche un incontro molto ravvicinato con uno degli innumerevoli aironi cinerini che popolano molti specchi d’acqua della zona. Nel primo pomeriggio, dopo aver recuperato i bagagli all’albergo, ci siamo congedati da questa città che ci ha ospitati per pochi ma intensi giorni, lasciandoci sicuramente un buon ricordo (scampanellii di tram e biciclette compresi…). Il volo di ritorno, un Amsterdam-Nizza delle ore 19,15 con arrivo puntualissimo alle ore 21,00, ci ha regalato uno spettacolare tramonto sullo scorcio d’ Europa che abbiamo sorvolato per tornare a casa.


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