Non solo Amsterdam 2

Non solo Amsterdam luglio 2007 ("Trii màrsòòn" ad Amsterdam) Lasciata la calura della Bassa Padana all'alba del 14 luglio partiamo (io, Elisa, Michele, detto Cece da ora in poi Ceps e Rossana, "marsuùna" per eccellenza in dialetto autoctono piacentino) per l'aeroporto di Orio al Serio, direzione Amsterdam. Sul volo Transavia facciamo un buon...
Scritto da: beghina
non solo amsterdam 2
Partenza il: 14/07/2007
Ritorno il: 19/07/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Non solo Amsterdam luglio 2007 (“Trii màrsòòn” ad Amsterdam) Lasciata la calura della Bassa Padana all’alba del 14 luglio partiamo (io, Elisa, Michele, detto Cece da ora in poi Ceps e Rossana, “marsuùna” per eccellenza in dialetto autoctono piacentino) per l’aeroporto di Orio al Serio, direzione Amsterdam. Sul volo Transavia facciamo un buon viaggio, solo qualche inghippo per il sedile di Rossana già annacquato in partenza o più probabilmente bagnato per la paura del primo volo (la nostra amica ha la scorza dura ma, sotto i tatuaggi, vescica tenera!!!!). Verso le 11 l’Olanda fa capolino ricoperta di nubi, cielo grigio ma tanto verde e tanta acqua… Schiphol, l’areoporto, è davvero immenso per noi provincialotti, ma senza problemi recuperiamo i nostri bagagli e ci dirigiamo verso le partenze per la Ceentral Station. Ed ecco subito la prima “fregatura”: i biglietti per i treni si acquistano solo presso i distributori automatici che funzionano solo con carta di credito o monete (che scopriremo si cambiano solo con pezzi di carta da 5 o 10 euro); nel caso malcapitato non abbiate nè gli uni nè gli altri come noi, vi mettete in coda presso gli sportelli della biglietteria e pagate, senza preavviso, un bel sovrapprezzo di 0,50 per il servizio(costo tot. Del biglietto euro 4,10 solo andata). Benvenuti in Olanda!!! Almeno il treno è veloce e in circa 20 minuti siamo sul piazzale antistante la stazione ormai immersi nel cielo ventoso di Amsterdam. Trasciniamo a fatica le nostre valigie tra le biciclette che sfrecciano veloci, lungo il Damrak, l’arteria principale, e in poco tempo siamo nel nostro centralissimo hotel (Nova prenotato dall’Italia), posizione ottima,(in Nieuwezijdvoorburgwal vicino al Dam) pulito e con camera spaziosa. E quindi via, alla scoperta immediata del centro: le vie del Nieuwe Zijde brulicano di gente, colori, odori, luci, shopping, turisti… Solo la prima sosta nel bel cortile del Beghinaggio – Begjinhof mette un attimo di pace e di tregua nel vicino caos commerciale e inizia a farci scoprire la città tipica. Riprendiamo il giro a piedi su e giù per i primi canali, seguendo le nostre guide (sig.Ra Lonely Planet e il sig. National Geographic) alla volta del mercato dei fiori (eccoli finalmente!!!), del Rokin e quindi delle principali vie del Oude Zijde, famoso per lo più per le ragazze nelle vetrine. Sostiamo nella piazza della Pesa e al tempio buddista e ci rendiamo conto che il nostro itinerario del primo giorno è ampiamente percorso, per cui ci dirigiamo all’Ufficio del Turismo davanti alla stazione per prendere tutte le informazioni necessarie per i giorni a venire (acquistiamo anche la Iamsterdamcard per 72 h che ci consente l’ingresso gratuito nei principali musei, libertà nell’uso dei trasporti e alcune gratuità, tra cui le crociere). Rientriamo in hotel e alla sera ceniamo, spendendo circa 15 euro, in un tipico locale olandese suggerito dalla guida (buona la zuppa di arachidi!); alle 23 il cielo è ancora chiaro, c’è musica sul Damrak ma la stanchezza comincia a farsi sentire.

Domenica ci svegliamo sotto un cielo plumbeo, andiamo alla stazione e con un treno di linea direzione Koog Zaandijk, raggiungiamo De Zaanse Schans, villaggio etnografico a pochi km dalla città. Subito all’esterno della stazione troviamo un distributore gratuito con la mappa del posto e senza fatica arriviamo in un silenzio quasi irreale (almeno fino all’invasione di orde di turisti giapponesi) ai mulini a vento, passando per un ponte mobile e respirando l’aria intrisa di odor di cioccolato della vicina omonima fabbrica.

Purtroppo le nuvole sono sempre più minacciose, ma è davvero bello passeggiare per le vie con queste verdi casette, circondate da pecore e ortensie; naturalmente proviamo gli zoccoli in legno e assaggiamo il tipico formaggio. Alle 13 il temporale è ormai un diluvio per cui decidiamo di ritornare ad Amsterdam e rifugiarci in un museo.

Purtroppo non ancora avvezzi all’uso dei tram restiamo per circa un’ora alle fermate della Centraal Station cercando di capire quale numero prendere; mentre quasi ci iberniamo sulle panchine osserviamo il veloce scorrere di un curioso film, per citare una recensione di Vanity Fair con “umani di ogni genere vestiti splendidamente fuori moda” (e aggiungerei fuori stagione): ragazzi con i jeans a vita alta, mocassini dai colori improponibili, signore con colli di pelliccia e giapponesi in infradito, turisti con le Crocs, indiane in sari millecolori e olandesi con la giacca su pantaloncini corti con improbabili acconciature anni ’80; è un puzzle multi etnico e delle diversità così bizzarro, ma mai eccessivo, mai così trasgressivo come te lo immagineresti prima di partire, che ti lascia, invece, un’ idea di grande civiltà, libertà e tolleranza. Finalmente arriva il tram e raggiungiamo il Rijksmuseum, dopo aver pranzato sulla Museumplein letteralmente battuti dal vento. Le opere esposte sono solo una piccola parte del patrimonio contenuto in questo grande museo, chiuso per ora, parzialmente al pubblico, ma sono davvero belle anche agli occhi di noi profani dell’arte. Uscendo ha smesso di piovere; ci dirigiamo al nostro hotel per rinfrancarci prima di ripartire; alle 19, infatti, abbiamo prenotato (e vi consigliamo di farlo per risparmiare tempo e code) la visita alla Anne Frank Huis, dove con emozione ripercorriamo gli stretti gradini dell’alloggio segreto, pagine viventi del Diario che ora è sotto i nostri occhi. Uscendo visitiamo i dintorni della Westerkerk e poi ceniamo mangiando le tipiche “dutch pancakes”, specie di omelette farcite con qualsiasi cosa desideriate (e non, come la presenza di vicini inglesi ingombranti e maleducati!!!).

Sono ormai le 23 e il nostro caro lettuccio ci aspetta, o meglio aspetta me, perchè Ross e Ceps decidono di provare l’ebbrezza di un coffee shop (come dire sei ad Amsterdam e non ci vai? Turisti non per caso…).

Per il lunedì scegliamo di proseguire la scoperta del centro storico, partendo, ormai sotto il classico diluvio, dallo Jodenbuurt (visitiamo la Sinagoga che si rivelerà non troppo bella e il Museo ebraico); appena accenna a ritornare il sole entriamo all’Hortus Botanicus, secondo la guida uno dei più antichi giardini botanici europei, con 8000 specie di piante tropicali in serre d’avanguardia che i nostri occhi per la verità non hanno colto. Poi, per la curiosità del Ceps e di Rossana entriamo anche all’Hermitage, sede olandese del più famoso museo russo: comica la visita che dura sì e no 10 minuti viste le meravigliose opere esposte !!!! Provati da una mattinata davvero un po’ deludente, seguiamo un suggerimento della guida e ci dirigiamo in Albert Cuypstraat, dove un bellissimo mercato all’aperto si snoda per circa 1 km con bancarelle di ogni tipo. Siamo nel vivace quartiere De Pijp; gustiamo un tipico cono di patatine fritte giganti e nel pomeriggio visitiamo il Van Gogh Museum; veramente stanchi riprendiamo un po’ di fiato nel verde del Vondelpark, prima di chiudere la giornata con una bella crociera. L’imbarco è proprio lì vicino, al Casinò: il giro in battello dura più di un’ora, si attraversano tutti i canali e si scoprono dall’acqua scorci nuovi e pittoreschi passando accanto alle houseboats e sotto i ponti, arrivando fino all’estremità più a nord verso il porto e il Nemo. Al rientro ceniamo, come diventerà consuetudine, in uno dei tanti locali della Leideplein: scegliamo un ristorante indonesiano dove mangiamo molto e non spendiamo più di 20 euro, peccato che passiamo tutta la notte con la bocca a fuoco (meno male che abbiamo fatto scorta d’acqua da Albert Hejn).

Il martedì, con un pullman della linea Arriva che prendiamo vicino alla stazione centrale pagando un biglietto giornaliero di 6 euro (è il modo più semplice ed economico rispetto alle numerose e costose proposte organizzate), raggiungiamo due pittoreschi villaggi di pescatori, passando per verdi campi pieni di mucche frisone (quelle bianche e nere) alternati a scacchiera con canali d’ acqua e laghetti (non a caso questa zona si chiama Waterland). Marken è bellissima nel silenzio delle sue viuzze verdi: c’è solo il suono del vento tagliente in mezzo agli alberi delle barche ancorate nel porto. Purtroppo il mare è mosso per cui dobbiamo raggiungere Volendam ancora via terra, seguendo le indicazioni di un gentilissimo autista. Volendam è più turistica, ma altrettanto carina, piena di negozietti e dai colori che ricordano i tipici villaggi della Bretagna. Ci gustiamo un buon panino al pesce fresco in un chioschetto sul lungomare e poi facciamo rientro in città per raggruppare in un unico giro pedonale le ultime visite gratuite con la nostra Iamsterdam Card.

Visitiamo l’ Houseboats museum, De Oude Kerk (e le signorine delle vetrine che il Ceps tanto voleva rivedere) il Diamond Group; ci riserviamo un po’ di tempo all’interno del grande magazzino De Bijenkorf ma poi stremati (io e la Ross, non il Ceps che è vero animale da shopping) raggiungiamo l’hotel. Dopo una bella cena argentina, nelle vicinanze della solita Leideplein ci godiamo anche gli ultimi sprazzi di Amsterdam dall’acqua e un bel tramonto (sono le 22), con la crociera serale.

Mercoledì finalmente c’è un sole splendente e dedichiamo l’intera giornata alla visita del Nord dell’Olanda, ad Einkhuizen che raggiungiamo in circa un’ora con un treno dalla stazione centrale (il biglietto non troppo economico ma giornaliero costa 18 euro),. In questa cittadina, che si affaccia sullo Zuiderzee, un mare di acqua dolce che separa le terre dal mare del Nord, c’è lo Zuiderzeemuseum (15 euro l’ingresso), un villaggio dove il tempo sembra essersi fermato. Edifici storici (chiesa, negozi, fattorie, case di pescatori) sono stati portati qui da tutta l’Olanda e illustrano la vita tipica in queste terre rubate all’acqua.

Anche la più ridente e moderna Einkhuizen è carina, peccato che l’attraversiamo con l’ansia per aver perso la nostra Ross che, incurante del batticuore dei suoi amici (senza cellulare!) si abbuffa di aringhe fritte belle unte e bisunte. Tornando col treno in direzione Amsterdam facciamo tappa ad Hoorn, dove veniamo accolti dalla musichetta di tantissimi organetti: è il festival di questi curiosi strumenti da fiera per festeggiare i 650 anni della città. Sull’onda delle loro note arriviamo fino al porto gremito di imbarcazioni di ogni tipo e genere; passeggiamo sul lungomare godendoci la tranquillità di questa atmosfera tipica, anche se il Ceps preme per ritornare nel caos metropolitano.

La serata, dopo l’immancabile cena da Zorba Il Greco (finalmente qualche sapore di casa) prosegue su è giù per i tram, nel Jordan, alla scoperta degli ultimi scorci dell’Amsterdam non ancora vista. E ancora una volta apprezziamo il silenzio che regna in questa città, interrotto solo dallo scampanellio dei tram e delle bici che sfrecciano veloci al nostro fianco; non ci sono auto ad Amsterdam, le poche che vediamo restano parcheggiate lungo i canali o nascoste chissà dove.

Il giovedì è tempo di shopping selvaggio (ritorniamo al mercato di Albert Cuypstraat) cercando regali per tutti. Troviamo, però, il tempo di salire all’ultimo piano dei magazzini Metz, dove si gode un bel panorama e poi di ritornare al silenzio del Beghinaggio, prima di avviarci verso l’aeroporto, dove, in modo un po’ fantozziano, ci ritroviamo a distribuire nelle nostre valigie kg e kg di bulbi, scambiando vestiti e altro, per non superare il peso consentito. Restiamo in aeroporto , a causa di un ritardo nel volo, fino alle ore 21, stremati tra un giro per negozi e uno sul terrazzo panoramico. L’impatto con l’afa padana è notevole, ma ci sentiamo già meglio, quando trascinando le nostre stanche membra nel parcheggio di Orio al Serio, il Ceps ci annuncia che domani comprerà la guida per la Norvegia!!! Alla prossima…



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