In Norvegia tra fiordi e cittadine sconosciute

Natura incontaminata, estrema cortesia degli abitanti e paesaggi di una bellezza incredibile che riempiono lo sguardo
Scritto da: jaguar89
in norvegia tra fiordi e cittadine sconosciute
Partenza il: 11/08/2014
Ritorno il: 22/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Natura incontaminata, estrema cortesia degli abitanti e paesaggi di una bellezza incredibile che riempiono lo sguardo: se siete attratti da tutto ciò e siete disposti a mettere da parte per un po’ la confusione della vostra quotidianità (anche se ad un prezzo non proprio economicissimo), allora la Norvegia è la meta che fa per voi!

1°giorno – 11/8/14: Haugesund

Per festeggiare il primo anno da impiegati mio e di Lorenzo quest’anno abbiamo deciso di fare un investimento economico per visitare un paese un po’ caro ma da cui siamo stati da sempre attratti. I giorni di ferie purtroppo sono obbligati e quindi partiamo nel periodo di Ferragosto. Prenotiamo con Ryanair il volo andata e ritorno per Haugesund a circa €220 a testa più l’auto per 11 giorni grazie ad un’offerta di Heartz a circa €450. Il volo delle 17:30 da Pisa trascorre rapidamente e alle 20:20, con 10 minuti di anticipo, sotto una pioggerellina decisa e 14°C, mettiamo piede sull’isola di Karmay, dove si trova l’aeroporto. Decidiamo di aggiungere l’assicurazione per circa €100 complessivi e ritiriamo la nostra Skoda Fabia che ci accompagnerà in questo viaggio. Lungo la strada per il Dungberg B&B, che abbiamo prenotato dall’Italia per circa €60 a notte, troviamo un hotel che offre cene self-service a prezzi (quasi) ragionevoli (per la Norvegia): circa €30. Con la pancia piena arriviamo al nostro semplice B&B dove troviamo riparo dal vento e dalla pioggia.

2°giorno – 12/8/14: Stavanger, Ardal

Dopo aver goduto dell’abbondante colazione compresa nel prezzo del B&B, ci dirigiamo verso Stavanger incontrando per strada numerosi posti di pedaggio automatico. Dopo aver preso il primo (di una lunga serie) traghetto della nostra vacanza, arriviamo a Stavanger, dove parcheggiamo vicino al Museo del petrolio. La cittadina è decisamente piacevole, con un tranquillo porto e delle belle viuzze lastricate con case imbiancate in Gaude Stavanger (la città vecchia). Dopo aver gironzolato per un po’ senza una meta precisa ci avviamo verso il Duomo, una bella costruzione in pietra purtroppo parzialmente in restauro e quindi non accessibile all’interno. Prendiamo qualcosa per pranzo insieme a un po’ di frutta e recuperiamo l’auto per dirigerci verso il Preikenstolen, il famoso ‘Pulpito’. Dopo aver preso di nuovo il traghetto (il costo sfiora spesso i 200 Nok) ci avviamo verso il punto d’inizio del sentiero sotto una pioggia battente. Quando stiamo per metterci in marcia si scatena un vero e proprio diluvio e decidiamo quindi di rimandare l’escursione alla mattina successiva. Siamo in una zona piuttosto isolata e poco turistica e quindi la soluzione migliore ci appare quella di ritirarci in albergo a Ardal, l’unico che offriva una sistemazione in zona, seppur a un prezzo molto sopra i nostri normali standard (€149 la doppia). Ne approfittiamo per una breve siesta pre-cena: l’albergo prepara semplici piatti e quindi mangiamo un salmone (buono anche se un po’ piccolo) e una fetta di torta al cioccolato per circa €25 a testa. Devo aver prenotato qualche altra sistemazione per i giorni successivi andiamo quindi a dormire.

3°giorno – 13/8/14: Preikenstolen (Pulpito), viaggio verso Bergen

Dopo una colazione piuttosto misera ci dirigiamo verso il Pulpito dove arriviamo verso le 9:40, dopo circa 45 minuti di auto. Il tempo è nuvoloso ma decidiamo ugualmente di incamminarci: il percorso è molto bello, attraverso boschi e terreni sassosi: avere le scarpe da trekking è molto utile. Il sentiero è molto affollato ma in circa un’ora e mezzo (contro le 2 previste) raggiungiamo la meta: lo spettacolo è davvero bellissimo anche se un po’ di nuvole rovinano la vista a lungo raggio. Sta iniziando a piovere e il ritorno sarà piuttosto bagnato, ma rimarrà il ricordo di questa splendida escursione. Dopo una pizza per pranzo in un paese vicino, ci dirigiamo verso Bergen dove abbiamo prenotato al Mons Kvamme B&B per 2 notti all’ottima cifra di 500 Nok per notte (circa €60). Dopo aver preso 3 traghetti e circa 5 ore di viaggio complessivo, arriviamo a Bergen poco prima delle 20 dove Mons ci accoglie nel suo caratteristico B&B in legno: semplice ma grazioso. Per cena, dopo lunghe peregrinazioni, andiamo in centro al Penguins, che scopriamo essere segnalato da Lonely Planet come miglior posto di Bergen. Per un’ottima birra, del merluzzo e una fetta di torta in due spendiamo circa €35/pp, ma le cifre in Norvegia sono queste e sia il posto che il cibo ci soddisfano pienamente. Verso le 23:00 siamo a letto.

4° giorno – 14/8/14: Bergen

La giornata comincia male: dobbiamo spostare l’auto perché ci scade il parcheggio e scopriamo che per l’intera giornata dobbiamo spendere 350 Nok (oltre €40!). Dopo una colazione autogestita con latte e biscotti comprati al supermercato, iniziamo la scoperta della città sotto uno splendido sole: partiamo dal Bergen Hus, una fortezza parzialmente ricostruita con una torre (Rosenkrantztarnet) e una sala cerimoniale. Decidiamo di non visitarne nessuna all’interno. Ci dirigiamo quindi anche al Bryggen, il vecchio quartiere caratteristico con casette di legno e negozi: è certamente la parte più affascinante di Bergen. Passiamo quindi dalla Mariekirken, con delle particolari torri gemelle ma chiusa all’interno per restauri, e dal Duomo, complessivamente deludente. Si sta facendo ora di pranzo e ci dirigiamo quindi al mercato del pesce della Torget: questo è un altro luogo da non perdere della città, con il pescato del giorno esposto per la vendita e banchetti che preparano spuntini di vario genere per i turisti. Alla fine optiamo per due panini, uno con salmone e uno con la balena, che riusciamo così ad assaggiare: la balena è piuttosto anonima e sa abbastanza di carne. Comunque il mercato non è così economico: i panini, tra i cibi meno cari, ci sono costati complessivamente 270 Nok, circa €32! Nel pomeriggio visitiamo innanzitutto il Bergen Kunstmuseum, che contiene una pregevole raccolta di opere di artisti norvegesi: in realtà le uniche di nostro vero interesse sono quelli di Edward Munch, a cui sono dedicate diverse sale, mentre gli altri autori di cui sono esposte le opere ci sono completamente sconosciuti. Dopo una breve sosta al B&B, prendiamo la Floibanen (43 Nok), una funicolare che conduce sulla vetta del monte Floyen, da cui si gode una bellissima vista su tutta la città. Naturalmente però inizia a piovere e la discesa per tornare in città è piuttosto umida. Per cena torniamo al Penguins (350 Nok) dove stavolta assaggio degli gnocchi con rapa gialla, bacon e salsiccia, accompagnato dalla solita Mc Ewan’s Stout e mezza fetta di torta di lamponi: rimaniamo anche oggi soddisfatti. Dopo una piccola spesa al supermarket, ci avviamo al B&B, dove abbiamo una piacevole conversazione con la signora Mons, la padrona di casa, appassionata dell’Italia, che ci racconta della vita in Norvegia. Andiamo a letto piuttosto presto visto che domani sarà una giornata impegnativa.

5°giorno – 15/8/14: Eidfjord, Stalheim, Snovegen, Borgund stavkirke, Sogndal

Dopo aver dato fondo alle Gocciole rimanenti, partiamo in direzione Eidfjord dove visitiamo la fattoria di Fjellgarden Kjeasen che offre, dopo un percorso che prevede anche l’attraversamento di una galleria a senso unico alternato, una spettacolare vista sul fiordo da un luogo remoto. Continuiamo quindi il nostro viaggio verso nord facendo una breve sosta a Stalheim, noto per essere uno degli alberghi con vista più belli della Norvegia. La terrazza, aperta al pubblico, dà infatti su un bel panorama montano, anche se forse ci aspettavamo qualcosa di più. Dopo aver consumato la metà di un panino acquistato preventivamente al supermercato, proseguiamo sulla spettacolare strada dello Snovegen (strada delle nevi, anche detta Aurlandsvegen). La strada sale per meravigliosi e stretti tornanti sopra il fiordo: arriviamo al bellissimo punto panoramico dopo circa 8km ma, dopo aver scattato diverse foto, decidiamo di non proseguire per ulteriori 37 km di questa strada piuttosto faticosa, ma di scendere e di passare per il più lungo tunnel stradale del mondo (24.5 km) per mirare poi a Borgund, dove si trova una delle più belle stavkirke (chiese di legno) della Norvegia. Benchè piuttosto cara (100 Nok gli adulti) la chiesa è molto interessante e l’annesso museo fornisce interessanti informazioni su queste particolari chiese. Ripartiamo che sono passate le 17:00 e dopo aver preso il traghetto a Fodnes iniziamo a cercare un posto per dormire, dato che non abbiamo niente di prenotato. Alla fine la nostra scelta ricade sull’Hofslund Hotel di Sogndal per mancanza di alternative. La camera è cara per i nostri standard (1095 NOK) anche se l’albergo, seppur un po’ in decadenza, è di buon livello e offre una bellissima vista. Abbiamo una fame da lupi e ceniamo quindi al ben fornito buffet dell’albergo per 295 NOK e, dopo aver prenotato un paio di alberghi per i giorni successivi, andiamo a letto.

6° giorno – 16/8/14: ghiacciaio Jostedalsbreen, Geirangerfjord, Alesund

Anche la colazione (compresa nel prezzo) è ben fornita e ci permette di trafugare due panini a testa per il pranzo (quale risparmio!). La prima metà della giornata è dedicata al ghiacciaio del Parco Naturale del Jostedalsbreen: in particolare nei pressi di Fjaerland visitiamo il ghiacciaio di Suppellebreen con una breve passeggiata e poi vediamo da lontano il ghiacciaio azzurro del Boyabreen. Ci rimettiamo in macchina diretti a una delle principali mete turistiche norvegesi: il Geyrangerfjord. Passiamo da Stryn e quindi prendiamo la RV 63 che offre al visitatore due dei punti panoramici più belli sul fiordo. Purtroppo dal Dalsnibbe (1500 m, strada a pedaggio 100 NOK e 5°C) non vediamo praticamente nulla, perché la vetta è circondata da bassi nuvoloni. Dopo il pranzo con i panini preparati, scendiamo al secondo punto panoramico, il Flydalsjunet, che dà direttamente sul fiordo. La vista, seppur tra nuvole e sole, è davvero magnifica e scattiamo numerose foto, tra cui alcune alle sporgenze rocciose che caratterizzano questo luogo. Continuando la discesa arriviamo in paese a Geiranger verso le 15:00. Abbiamo intenzione di fare una crociera sul fiordo ma dopo quella delle 14:30 ce n’è solo una alle 17:00. Dopo aver valutato altre alternative (e consapevoli di fare tardi) compriamo comunque i biglietti. Abbiamo quindi il tempo di fare una piacevole passeggiata risalendo la cascata che dà sul fiordo e, dopo una fetta di torta al cioccolato (uno dei rari vizi che ci siamo concessi in questa dispendiosa vacanza), siamo pronti alla partenza. La crociera (1 ½ ore per 195 NOK, circa €27) è piacevole e permette di avere un’altra visuale sul fiordo, oltre che sulle fattorie restaurate e sulle numerose cascate che danno sul fiordo stesso, come le famose ‘Sette sorelle’. Globalmente, seppur molto turistico e con navi da crociera che deturpano il paesaggio, la visita al Gejrangerfjord rimane comunque una meta da non perdere in un viaggio in Norvegia. Ci dirigiamo quindi verso Alesund, dove abbiamo prenotato alla Glade pa Reisen Gjesthus sull’isola di Vigra. Purtroppo però si è fatto piuttosto tardi per gli orari norvegesi e scopriamo che il traghetto che dobbiamo prendere dopo le 18:30 dimezza le corse e quindi dobbiamo attendere piuttosto a lungo. Abbiamo il vincolo di arrivare a destinazione entro le 22 e quindi tiriamo dritto e arriviamo alle 21:20. La coppia di origine britannica che gestisce la guesthouse è di una precisione svizzera e il tutto è tenuto benissimo, anche se la camera è un po’ piccola (750 NOK colazione inclusa). Purtroppo nelle vicinanze i posti per mangiare sono tutti chiusi e quindi siamo costretti a rimediare con tè e biscotti. Iniziamo così l’operazione risparmio visto che i costi della vita norvegese ci stanno prosciugando. Nell’area comune parliamo con una ragazza italiana che si è trasferita da 10 anni al confine tra Norvegia e Svezia e fa da guida turistica con i cani da slitta: una scelta inusuale e un racconto affascinante.

7° giorno – 17/8/14: Alesund, Atlanterhasveien, Trondheim

Dopo la curata colazione alla guesthouse, andiamo alla scoperta di Alesund. La cittadina è una piacevole sorpresa. La visita sul Brosundet è da cartolina e gli edifici art decò conferiscono al luogo un fascino molto particolare. Passeggiamo piacevolmente sul molo e quindi per le vie della città e trai suoi edifici, tra cui la particolare chiesa parrocchiale. Di particolare fascino il panorama che si gode dall’Aksla, un punto panoramico sulla collina raggiungibile in meno di 15 minuti e che offre una vista che spazia su tutta la città. Prima di pranzo ci rimettiamo in auto per dirigerci verso la meta finale di oggi: Trondheim. Per motivi di tempo decidiamo di tagliare il passaggio per la Trollstigen Route, una spettacolare strada di montagna, per passare invece per l’Atlanterhasveien, la strada dell’Oceano Atlantico. Dopo aver preso un traghetto per arrivare a Molde e aver mangiato una veloce pizza per placare i morsi della fame, arriviamo a Bud da cui parte la strada sull’Atlantico che, attraverso i numerosi ponti tra diversi isolette, ci porta fino a Kristiansund: la strada è certamente bella, ma forse ci aspettavamo qualcosa di meglio. La strada che avevamo fatto ad esempio lo scorso anno sulle isole Orcadi era certamente più bella. Continuiamo quindi la nostra lunga marcia verso Trondheim dove arriviamo alle 19:30 circa presso l’Ase’s Romitleie B&B dove Ase, l’anziana padrona di casa, ci accoglie nella sua cassetta di legno (549 NOK). C’è la possibilità di usufruire di una cucina comune e quindi ci cuciniamo una semplice pasta al pesto prima di un veloce giro in città. Verso le 23:30 siamo a dormire nel nostro letto a castello.

8° giorno – 18/8/14: Trondheim, Roros, Nordnes

Sfruttiamo la cucina comune anche per la colazione, che facciamo con biscotti, latte e frutta comprata al supermarket il giorno precedente. Purtroppo non ci siamo accorti che il mezzo litro di latte acquistato (unica variante presente al supermarket) è aromatizzato alla fragola: una vera schifezza! La nostra visita a Trondheim inizia sotto una pioggia davvero torrenziale: passiamo per il mercato del pesce di Ravnkloa (non eccezionale), per il bel Palazzo Reale in legno di Stiftsgården (dove però non entriamo) e arriviamo alla Target. Proseguiamo quindi per la grande Nidaros Cathedral, in pietra e in parte ricostruita ma comunque molto bella, dove acquistiamo il biglietto per l’interno (70 NOK) che comprende anche un’interessante visita guidata di circa 15 minuti. Quindi, ancora sotto una pioggia torrenziale, arriviamo al Gamle Bybro (il Ponte Vecchio) che gode di un’ottima vista sul Bryggen, una serie di magazzini multicolori affacciati sul fiume che ricorda quelli di Bergen. Saliamo quindi alla fortezza di Kristiansten Festnig che si rivela in realtà piuttosto deludente (la vista sulla città è in parte coperta dagli alberi). Visto che continua a piovere copiosamente, decidiamo di non prolungare oltre la visita della città e iniziamo quindi la lenta discesa verso sud, che ci porterà nella mattinata dell’indomani ad Oslo. La prima tappa intermedia è la cittadina di Roros: questo villaggio è stato uno storico centro minerario mentre ora è un ritiro per artisti. Il vero problema è che si scatena su di noi un vero e proprio diluvio. Ciò non ci impedisce, dopo aver mangiato un panino al salmone preparato con quanto acquistato al supermarket, di apprezzare il paesino in legno perfettamente conservato con la chiesa e alcune case con il tetto a torba, oltre ai cumuli di scorie e le più pittoresche casette dei minatori. Continua a diluviare e proseguiamo così verso Nordnes (vicino Lillehammer) dove abbiamo prenotato un appartamento (640 NOK, lenzuola escluse). L’appartamento è molto confortevole (può contenere fino a 2 persone con due figli) e, dopo un’altra cena a base di spaghetti al pesto, ci consente di riposare (circondati dai leprotti) e spezzare il viaggio verso Oslo.

9° giorno – 19/8/14: Nordnes, Oslo

Dopo la solita colazione a base di tè e biscotti ci dirigiamo verso Oslo, dove arriviamo per l’ora di pranzo a causa dei rallentamenti incontrati sull’autostrada per un cantiere di oltre 20 km e ulteriori lavori in centro, che hanno mandato fuori giri il nostro navigatore satellitare. Oslo ha dei prezzi per i parcheggi assurdi e, non capendo bene il cartello solo in norvegese, lasciamo l’auto nel cortile comune dove si trova l’appartamento della nostra padrona di casa, che è momentaneamente assente. Dopo un rapido panino iniziamo la nostra esplorazione della capitale: siamo vicini al Palazzo Reale, in stile neoclassico, da dove inizia Karl Joaus Gate, la via attorno cui si articola tutto il centro.

Vediamo il Parlamento a mattoni gialli (Stortinget) e la cattedrale, non esaltante. Ci dirigiamo quindi verso il Municipio (Radhus), in stile funzionalista, con due torri gemelle: non bello ma particolare. Il nostro giro continua quindi con l’Akershus Castle & Forteess, la cui attrattiva maggiore è la bella vista sul porto. Facciamo una girata, che merita, per l’Aker Bryggen, il vecchio cantiere navale completamente trasformato negli ultimi anni ed ora ricco di locali alla moda e ristoranti. L’idea complessiva che comunque lascia Oslo è di una città al passo con i tempi, estremamente attiva e dinamica, con numerose iniziative e lavori per valorizzare il suo patrimonio artistico e culturale.

Tornati al B&B (Marienborgveien 9A, 500 NOK per la doppia) scopriamo che in realtà il parcheggio era riservato, ma dopo breve discussione con i proprietari, piuttosto alterati, riusciamo a muoverli a compassione e a far loro capire che il nostro errore non era del tutto voluto. La stanza al B&B sarebbe molto bella, oltre che centralissima, ma la proprietaria vive nel caos più totale: la cucina ha avanzi di cibo e piatti ovunque e in camera abbiamo uno stenditoio carico di panni. Sistemazione complessivamente sconsigliata. A cena andiamo al pub ‘I due fratelli’, nella via principale (il nome norvegese è qualcosa tipo 3 Brodre) dove per una Kilkenny e un Fish’n’Chips (comunque buoni) spendo circa €35. Dato che nei giorni precedenti ci siamo molto limitati con le spese, decidiamo di fare una sosta dopo cena al Gran Caffè, un caffè storico che vanta un’ambientazione molto bella. Per le 23:00 siamo quindi in camera per prenotare le ultime due notti di questa nostra avventura norvegese.

10° giorno – 20/8/14: Oslo, Notodden

Anche oggi partiamo con tè e biscotti comprati al supermercato per colazione, la differenza è che oggi la consumiamo in camera perché la cucina è off limits per sporcizia di vario tipo. Alle 9:15 siamo alla Galleria Nazionale, ma scopriamo che l’apertura è alle 10:00. Dobbiamo quindi rivedere i nostri programmi e decidiamo di dirigerci verso Damstredet, la città vecchia fatta da case in legno, molto particolare. La zona, che è un po’ fuori dal centro, si visita in circa 15 minuti e per le 10:30 siamo pronti per andare alla scoperta della Galleria Nazionale: ci sono molte opere di autori norvegesi a me sconosciuti, ma la sala dedicata a Munch con il famoso Urlo e quella dedicata agli impressionisti sono davvero molto belle. Secondo me il museo (60 NOK, 35 NOK studenti) vale certamente la pena. La nostra prossima tappa è in un giardino poco fuori dal centro dove sono ospitate oltre 200 statue di Vigeland, uno degli scultori norvegesi più famosi. Il parco, a circa 25 minuti a piedi al centro, è preso letteralmente d’assalto dai turisti ed è molto bello e le statue esposte particolari, con il tema principale che è costituito da un groviglio di corpi impegnati in una sorta di lotta per la sopravvivenza. Dopo una piacevole passeggiata, ci riportiamo in centro per concederci una steak a pranzo, grazie alla promozione di un ristorante di catena (79 NOK con le patate, circa 10€). Da esserci il sole inizia a piovere e dato che sono quasi le 15:00 decidiamo, dopo un rapido passaggio a stampare le carte d’imbarco a un Internet Point (quasi €4), di dirigerci all’Oslo Opera House, il nuovo teatro ultramoderno che ricorda vagamente quello di Sidney. Nonostante la pioggia, sia l’esterno (si può salire addirittura sul tetto) che l’interno, con il foyer avveniristico, ci piacciono molto. Purtroppo l’unica visita guidata che consente di esplorare maggiormente l’interno è alle 14:15, e quindi ce la siamo persa. Sarebbe sicuramente valsa la pena. Complessivamente l’Opera House è una delle cose che mi è piaciuta di più di Oslo. A questo punto torniamo nei pressi del B&B dove abbiamo lasciato l’auto con tariffa giornaliera di 160 NOK (circa €20, tariffa molto conveniente per Oslo!). Con l’auto ci dirigiamo al Vikingskipshuset, il museo dove sono esposte tre navi vichinghe ritrovate in fattorie norvegesi e utilizzate come sepolcri per persone importanti. Il museo (60 NOK), piuttosto piccolo, è estremamente interessante e ben fatto, con un sacco di curiosità spiegate e rappresenta certamente una delle attrattive più interessanti della penisola di Bygdoy. Completata la visita iniziamo a dirigerci verso ovest riavvicinandoci a Haugesund, da dove avremo il volo di ritorno. Per la notte abbiamo prenotato allo Svene Gjestegard (882 NOK), vicino al Notodden. L’albergo ha un eccellente ristorante, con lo chef c’è stato anche in Italia, dove consumiamo la prima cena completa di tutta le vacanza, composta da un’ottima soup ai funghi, beef con peperoni e melanzane grigliate e una salsa al gorgonzola e una fetta di torta alle mele. Davvero un’ottima cena! Andiamo quindi presto a letto perché l’indomani sarà una giornata “bella piena”.

11°giorno – 21/8/14: escursione al Kjeragbolten, Haugesund

Dopo una buona colazione (compresa nel prezzo) ci mettiamo in auto per le 8:00 per arrivare prima possibile al punto di partenza per l’escursione per il Kjeragbolten (vicino Lysebotn), un grande masso incastrato tra due pareti di roccia a picco sul fiordo. Purtroppo la strada è lunga e a scorrimento lento, con gli ultimi chilometri quasi interamente a corsia singola. Arriviamo poco prima dell’una e dopo aver comprato all’Oygardsstolen Cafè un panino da mangiare lungo la strada ci incamminiamo. Il tempo previsto per la passeggiata è di circa 5 ore. Il tragitto è molto bello ma anche impegnativo, con tratti in cui si avanza mani e piedi ed altri punti rocciosi in cui ci si deve aiutare con una catena laterale fissata alla montagna. Le scarpe da trekking sono indispensabili. Il panorama ripaga sicuramente della fatica. Purtroppo, arrivati alla meta (dopo due ore nette), ci sono nuvole basse che non permettono di godere del panorama, ma la formazione rocciosa è comunque molto affascinante. Per arrivare sulla roccia è necessario attraversare un punto esposto su una parete di 1000 m, ma io non rinuncio a farmi fotografare sopra il famoso masso. Anche il ritorno è piuttosto impegnativo, ma in circa 4 ore siamo di nuovo al punto di partenza. Per la sera abbiamo prenotato di nuovo al Dugneberg B&B, vicino all’aeroporto di Haugesund, per essere in ‘posizione di sparo’ per il volo di domani. Purtroppo la cartina ci ha tratto in inganno e scopriamo che l’unico modo per arrivare dall’altra parte del fiordo è un traghetto che lo percorre per tutta la sua lunghezza (circa 43 km), impiegando più di due ore. Avvertito il padrone del B&B, ci apprestiamo a godere della traversata. Non ci saremmo aspettati però che proprio questo tragitto si rivelasse una meravigliosa ‘ultima tappa’ del nostro percorso in Norvegia: il tragitto infatti ci permette di godere a pieno di questo magnifico fiordo, passando sotto sia al Kjeragbolten che al Pulpito. Superata anche Stavanger e preso un altro traghetto sulla via per Haugesund (dove mangiamo anche un boccone) arriviamo al B&B poco prima delle 23, dove siamo accolti da Jan, che non avevamo conosciuto durante il nostro precedente pernottamento. Il benvenuto è davvero caloroso, con due torte (preparate per il compleanno della moglie), tè e ciliegie. A mezzanotte siamo a letto: la nostra vacanza norvegese è virtualmente conclusa.

12° giorno – 22/8/14: Haugesund, viaggio di ritorno

Abbiamo concordato la colazione per le 10:00, in modo da riposare. Dobbiamo infatti prendere l’aereo alle 14:00 e siamo a meno di 20 km dall’aeroporto. La colazione (compresa nei 500 NOK della stanza) è abbondantissima e mi abbuffo con uova, salmone, frutta (uva, mele, ananas e ottimi mirtilli), una sorta di pasticcio di carne, tè, pane e marmellata e succo di arancia: sarò a posto fino a cena. Dopo aver ringraziato calorosamente il padrone di casa, ci dirigiamo verso l’aeroporto, dove prevediamo una discussione con il personale di Heartz per alcuni graffi che abbiamo trovato sopra il cofano dell’auto e non certo causati dalla nostra negligenza al volante. Purtroppo è tutto rimandato, perché il conto ci verrà inviato via mail. Complessivamente abbiamo percorso circa 2950 km negli 11 giorni di noleggio dell’auto. Alle 13:48 (12 minuti in anticipo sull’orario previsto) lasciamo il suolo norvegese con ancora negli occhi le immagini di questa vacanza: la Norvegia, nonostante i suoi prezzi, ci ha comunque conquistati con le sue città, i suoi paesaggi e l’incredibile cortesia dei suoi abitanti.

Di seguito la classifica dei Top e Flop di questa vacanza che mi sono divertito a stilare:

Flop 5:

1. I prezzi

2. La difficoltà a spostarsi

3. Le distanze elevate

4. Le enormi navi da crociera al Gejrangerfjord

5. Parcheggiare a Oslo (e nelle ‘grandi città’)

Top 5:

1. La cordialità delle persone

2. Snovegen e i fiordi

3. La qualità e la pulizia dei servizi pubblici

4. Angoli nascosti e punti panoramici da scoprire

5. Alesund

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