Crociera Fiordi Norvegesi, Islanda e Scozia

Ecco il resoconto del nostro viaggio di nozze (8/22 luglio 2006) La scelta, per una serie di motivi di tempo, è caduta su una crociera Costa che ci ha permesso di ammirare i fiordi norvegesi e l'Islanda in 14 giorni. Premesso che l'esperienza della crociera è assolutamente soggettiva e molto lontana dalla mia idea di turismo, credo che alla...
Scritto da: Ishetta
crociera fiordi norvegesi, islanda e scozia
Partenza il: 08/07/2006
Ritorno il: 22/07/2006
Viaggiatori: in coppia
Ecco il resoconto del nostro viaggio di nozze (8/22 luglio 2006) La scelta, per una serie di motivi di tempo, è caduta su una crociera Costa che ci ha permesso di ammirare i fiordi norvegesi e l’Islanda in 14 giorni. Premesso che l’esperienza della crociera è assolutamente soggettiva e molto lontana dalla mia idea di turismo, credo che alla fine l’ozio e un itinerario splendido abbiamo contribuito a creare un viaggio meraviglioso. Per motivi di organizzazione abbiamo preferito appoggiarci alle escursioni organizzate da Costa Crociere. Devo dire che le escursioni erano ben fatte anche se parecchio care. Molti amici prima di partire mi avevano consigliato di affidarmi agli operatori locali per i giri turistici, ma devo dire che solo in una tappa abbiamo trovato qualcuno al porto che offrisse questo servizio. Detto questo, il consiglio è quello di prenotare le escursioni direttamente da Internet perché i posti sono davvero limitati. 1 Giorno: Partenza da Malpensa e imbarco a Kiel. Per chi si dovesse trovare in questa bella cittadina il consiglio è quello di ammirare la mentalità ecologista tedesca, lontana anni luce dalla nostra: infatti nel tratto in pullman che porta dalla stazione al porto avrete modo di vedere un’enorme campo pieno di pale eoliche…. A parte questo nulla da segnalare. 2 Giorno: Un intero giorno di navigazione costeggiando la Danimarca e iniziando a familiarizzare con la nave. Innanzitutto c’è da dire che il personale è davvero cortese e disponibile e che il cibo… Purtroppo… È molto orientato alla cucina tedesca, calcolando che la maggior parte degli ospiti che visitano i fiordi sono proprio tedeschi. Per fortuna ci si adatta e qualcosa si trova sempre. 3 Giorno: Dopo una colazione davvero appagante, siamo scesi a terra per la nostra escursione che da Hellesylt ci avrebbe portato a Geirargen. L’escursione è durata circa 8 ore ed era completamente in pullman. Abbiamo visitato le cascate di Hellesylt, il lago Hornidal (il più profondo d’Europa), il fiume Stryn. Poi sempre in pullman sulla ripidissima strada di Flydal da far venire i brividi, siamo saliti sul Monte Dalsnibba. A 1500 metri sul livello del mare del Dalsnibba, il panorama è quello del Geirangerfjord, il fiordo per eccellenza. 4 Giorno: Trondheim è una famosa cittadina universitaria medioevale situata sul fiordo più vasto della Norvegia ed è la capitale della contea di Sor-Trondelag. Purtroppo la guida è stata un po’ scadente ma la città merita davvero una visita. In particolare consiglio la visita alla maestosa cattedrale gotica di Nidaros del XII sec. E completamente costruita in pietra nera. Altra perla è il Museo all’aperto, dove si possono ammirare una serie di case norvegesi costruite dal medioevo all’ottocento e dove è possibile mangiare il pane tradizionale appena fatto. Inoltre una guida norvegese vi darà informazioni circa le tradizioni locali e vi farà visitare l’interno delle case, con tanto di canto in diretta di una ninna nanna norvegese. 5 Giorno: Isole Lofoten. Abbiamo visitato Nusfjord, uno dei più pittoreschi villaggi di pescatori delle Lofoten, dove abbiamo visto l’essiccazione (e soprattutto sentito l’odore) dello stoccafisso. Inoltre, abbiamo avuto modo di visitare una casa vichinga ricostruita lunga ben 90 metri e devo dire che la guida in costume era piuttosto suggestiva. In particolare, gli ambienti erano riprodotti perfettamente ed è possibile anche assaggiare l’idromele. 6 Giorno: Transfer da Honningsvag a Capo Nord. In effetti, Capo Nord lascia un po’ a desiderare, sarà che il sole di mezzanotte era già presente da Trondheim, sarà che mi sembrava più uno specchietto per le allodole, insomma non me lo sono gustato. Comunque qualche osservazione va fatta. Ciò che troverete a Capo Nord è un padiglione, costruito nel 1988 cui si arriva dopo un tunnel sotterraneo di 75 metri di lunghezza che sbocca all’interno di una grotta scavata nella roccia, dove oltre a un bar si trova una terrazza panoramica sull’Oceano Artico. Ci sono bar, ristoranti, una cappella, e un cinema che proietta un film su Capo Nord e sulle principali spedizioni qui destinate. Non menzionato su nessun catalogo ma molto carino e degno di una visita, è il museo thai dentro il padiglione, in onore dello scopritore. All’interno del padiglione è presente un negozio molto ben fornito e con prezzi (relativamente) economici rispetto a quelli trovati fino ad ora. Ricordate comunque che siamo in Norvegia e la parola “economico” è bandita. All’esterno dell’edificio si trova invece il globo simbolo di Capo Nord e sette sculture a forma di grandi medaglioni chiamate “I bambini della terra”. Le sculture sono l’opera di 7 bambini che, su invito del governo norvegese, hanno passato una settimana a Capo Nord, al fine di realizzare un’opera destinata a trasmettere alle generazioni future un messaggio di pace e solidarietà. Assolutamente inutile fermarsi al villaggio finto lappone, dove un vero lappone si fa fotografare per quattro soldi insieme ad una renna al guinzaglio. Da segnalare però che nel tragitto in pullman si possono vedere le renne che pascolano tranquille alla stato brado. 7 e 8 Giorno: navigazione con mal di mare per vento a 100 km/h e mare moooolto mosso. 9 Giorno: Akureyri: è la seconda città dì Islanda e conta circa 18,000 abitanti. La città in se non dà molto da vedere ma i dintorni sono pieni di fenomeni naturali che vi lasceranno a bocca aperta. Il tour ci ha portato da Akureyri verso le Cascate degli Dei (Godafoss). La storia racconta che nell’anno 1000 il Presidente del Parlamento, ricevette il compito di decidere se gli islandesi dovessero convertirsi alla fede cristiana. Una volta che la sua decisione fu presa, gettò nella cascata le statue delle divinità pagane. La seconda tappa è stata il lago Mývatn, il lago dei moscerini, per fortuna assenti il giorno della nostra visita. Il vulcano dormiente Hverfell incombe sulla riva orientale, mentre un’area di nidificazione protetta a nordovest ospita migliaia di uccelli che appartengono a dozzine di specie e varietà di anatre. L’area circostante il lago riveste un’incredibile valenza geologica con svariati crateri. Un’altra tappa importante del tour è il sorprendente campo geotermico del monte Námafjall, costellato di pozze di fango, soffioni, depositi di zolfo, sorgenti ipertermali e fumarole. La visione è fantastica, anche se l’odore di zolfo è davvero pesante da sopportare. 10 Giorno: Reykjavik. Il nostro itinerario prevedeva l’altopiano di Hellisheidi fino ai campi di lava di epoca successiva all’era glaciale. L’intera comunità si è sviluppata sulle sorgenti termali, che forniscono calore sia alle abitazioni che alle serre, in cui si coltivano frutta, verdura e fiori per il mercato locale. La serra “Il Giardino dell’Eden” rappresenta un ottimo esempio di sfruttamento dell’acqua calda. Per le signore, consiglio l’acquisto dei prodotti della Laguna Blu che non sono particolarmente economici ma sono davvero di ottima qualità. Abbiamo visitato l’impressionante Gullfoss, “la cascata d’oro”, la più nota e visitata delle tante cascate presenti in tutto il Paese. Penso che sia il paesaggio che meglio mi farà ricordare questa terra. Successivamente abbiamo visitato i geyser con tanto di rullini interi di foto del geyser attivo di Strokkur. Abbiamo ripreso il nostro viaggio lungo un bellissimo scenario montuoso, lungo la località turistica di Laugarvatn e la brughiera fino ad arrivare ad una gola che segna il confine fra le placche tettoniche continentali e il Thingvellir National Park. Questa zona, oltre ad essere incredibilmente affascinante dal punto di vista paesaggistico, è anche di grande interesse geologico e storico: per secoli è stata la sede dell’antico parlamento locale. La zona è inoltre coperta dalla tipica vegetazione isolana: betulle basse e pascoli, cespugli di mirtilli e di bacche selvatiche e soprattutto muschio. E qui, mettendoci a cavalcioni sulla faglia siamo stati con un piede sul continente americano e con l’altro su quello europeo. Tornando in città, abbiamo fatto una sosta alla “Perla”, una cupola di vetro situata sopra un serbatoio di acqua calda, da cui è possibile ammirare il panorama di Reykjavik e dintorni. Il consiglio è di non acquistare souvenir qui perché il costo è altissimo rispetto al resto dei posti visitati. 11 Giorno: navigazione. 12 Giorno: Kirkwall – Isole Orcadi. Abbiamo esplorato la costa occidentale di Mainland, l’isola più grande dell’arcipelago delle Orcadi, famosissima per la concentrazione di siti preistorici, protetti dall’Unesco. Lasciata Kirkwall, ci siamo diretti in pullman a Skara Brae, il più antico ed affascinante monumento delle Orcadi, un insediamento neolitico che risale a 5000 anni fa, perfettamente conservato. Situato lungo la Baia di Skaill, quest’insediamento è rimasto sepolto dalla sabbia per migliaia di anni finché, nel 1850, una terribile tempesta non l’ha riportato alla luce. Con esso sono emersi anche numerosi reperti, testimonianze di vari periodi di occupazione basati su un’economia basata sulla pesca e sulla navigazione. Vicino è stata costruita la Skaill House, il palazzo più importante delle Orcadi, tipica residenza seicentesca di un grande proprietario terriero del posto e prossima tappa della nostra escursione. Costruito nel 1620 per volere di un potente vescovo, il palazzo si estende su quello che anticamente fu un cimitero. Dopo la visita alla casa, ci siamo spinti nell’interno dell’isola per visitare il Ring of Brodgar, il cerchio di monoliti, che purtroppo non ha neanche lontanamente il fascino di Stonehenge. Sulla via del ritorno a Kirkwall, siamo passati per la storica rada di Scapa Flow. 13 Giorno: quella di Lerwick è stata l’unica gita fatta a piedi perché per motivi non ancora chiari la Costa ha consigliato di disdire l’escursione. Avremmo voluto a questo punto fare la visita del paradiso delle foche, ma i posti erano esauriti. Comunque ecco cosa siamo riusciti a visitare: La città risale al XVII secolo come porto commerciale per i pescatori di aringhe olandesi grazie al suo magnifico porto naturale, la laguna di Bressay. A sovrastare il porto troveremo Fort Charlotte. Da qui si può godere di una magnifica vista sul porto. Il forte era un tempo utilizzato come prigione e come base di riserva della marina reale britannica. In Hillhead Street troviamo il municipio vittoriano con la sua raffinatissima architettura che ritrae con le immagini delle sue vetrate i principali eventi della storia delle Shetland. Molto affascinanti sono anche le strettissime stradine che dal porto conducono fino in cima alla collina. 14 Giorno: navigazione e arrivo a Malpensa. Sigh Sigh la vacanza è finita 🙁 Un ultimo consiglio: per gli acquisti effettuati in Norvegia è previsto il tax free. Ricordatevi quindi prima di lasciare la frontiera di farvi rendere gli importi spesi. Per l’Islanda invece è necessario spedire il modulo una volta tornati a casa e i tempi non sono proprio velocissimi.


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