Da oslo a nordkapp e ritorno

20 giorni (1.9 - 20.9 2003) 1° settembre Siamo partiti in 3 con un volo RyanAir da Orio al Serio per Göteborg via Francoforte. Il prezzo è davvero basso: € 78 A/R, tasse incluse. RyanAir non garantisce le coincidenze; pertanto è necessario assicurarsi che vi sia un sufficiente lasso di tempo fra i due voli, al fine di evitare ogni...
Scritto da: capoca
da oslo a nordkapp e ritorno
Partenza il: 01/09/2003
Ritorno il: 20/09/2003
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
20 giorni (1.9 – 20.9 2003) 1° settembre Siamo partiti in 3 con un volo RyanAir da Orio al Serio per Göteborg via Francoforte. Il prezzo è davvero basso: € 78 A/R, tasse incluse. RyanAir non garantisce le coincidenze; pertanto è necessario assicurarsi che vi sia un sufficiente lasso di tempo fra i due voli, al fine di evitare ogni conseguenza negativa derivante da eventuali ritardi. Arriviamo al Göteborg City Airport di Säve, alla periferia di Göteborg, dove ci attende l’addetto della Europcar che gentilmente si è offerto di portarci personalmente l’auto noleggiata: all’aeroporto difatti non vi è un ufficio Europcar. Anche in questo caso il prezzo è basso: € 560 per 19 giorni, assicurazione e chilometraggio illimitato inclusi. Arriviamo ad Oslo in tarda serata e qui ci attende una brutta sorpresa: la persona che ci dovrebbe ospitare, contattata attraverso l’ufficio del turismo di Oslo, è irreperibile. Per fortuna riusciamo a trovare posto in un ostello alle porte della città (Oslo Vandrerhjem Holtekilen; tel.: 67518040), per una tripla spendiamo in tutto circa 600 NOK, colazione inclusa. 2 settembre Visitiamo la città: carina, ma niente di eccezionale. Meritano una visita la fortezza ed il castello (Akershust Slott), la via principale, il porto, ma soprattutto lo splendido scenario offerto dalle sculture del Vigeland Park, grazie anche al tempo più che clemente. Un bel panorama dell’Oslofjorden si può godere dallo Holmenkollen, sul quale si trova uno spettacolare trampolino per saltare con gli sci. 3 settembre E’ d’obbligo la visita di almeno un museo di Bygdøy, l’isola dei musei e scegliamo il Vikingskipshuset, l’incredibile museo delle navi vichinghe. Dopo la visita lasciamo Oslo e ci dirigiamo verso Bergen attraverso la strada che costeggia la linea ferroviaria, inclusa fra quelle con i migliori panorami al mondo. L’inizio, a dire il vero, non è memorabile, ma appena ci inerpichiamo sull’altopiano dell’Hardangevidda, che ammiriamo prima con un sole spettacolare e poi attraverso (letteralmente!) banchi di nuvole, non possiamo che concordare. Breve sosta a Gol, per vedere una delle 30 stavkirker superstiti (attenzione, però: è una copia. Quella originale è stata trasportata a Oslo) e poi dritti sotto la pioggia fino a Bergen. Per dormire abbiamo scelto una stanza con annesso bagno e angolo cottura in una casa appena fuori città consigliataci dall’ufficio del turismo (tel.: 55321480) e l’accoglienza è stata molto buona. Il prezzo totale è stato di circa 680 NOK. 4 settembre Bergen è davvero una città interessante ed i posti che abbiamo visitato sono essenzialmente quelli noti a tutti: il Bryggen, il mercato del pesce del Torget – ormai estremamente turistico, pieno di italiani, anche fra i pescivendoli, ma non del tutto privo di fascino – il bel panorama che si osserva dal monte Fløyen e la bellissima zona residenziale dietro l’acquario. La sera cena in casa con il pesce fantastico acquistato al porto. 5 settembre Lasciamo Bergen per metterci in marcia sulla E16 verso il Nærofjorden, dove, con un tempo bellissimo, ammiriamo il fiordo nel paesino di Gudvangen, prima, e nella splendida cornice di Undredal, poi. Dopo un singolare incontro con un gregge di pecore e di capre (particolarmente passionali con il sottoscritto, devo aggiungere), pasteggiamo con il geitost, il formaggio dolce di capra e, passando per Flåm ed Aurland, saliamo sulla Snøvegen, da dove abbiamo delle vedute davvero mozzafiato sul fiordo. Se c’è bel tempo, non bisogna assolutamente tralasciare questo percorso! Arrivati a Lærdal, facciamo una piccola deviazione per la suggestiva stavkyrkje di Borgund (originale, questa) e, tornati a Lærdal, traghettiamo per Kaupanger. Da lì prendiamo al strada panoramica 55, che costeggia lo splendido Lustrafjorden per giungere poi nel mezzo dello Jotunheimen, il parco nazionale più popolare della Norvegia. L’altopiano che abbiamo attraversato è stata una delle cose migliori che ci è capitato di visitare e lì abbiamo avuto la conferma che in Norvegia c’è da vedere molto di più dei fiordi. I ghiacciai tinti del rosa del lungo crepuscolo che si specchiano nelle acque dei laghetti ad alta quota retseranno sicuramente tra i ricordi di questo viaggio. Dormiamo a metà strada, proprio al centro dell’altopiano, sotto i ghiacciai, al Krossbu Turiststasjon (circa NOK 680 per una tripla). 6 settembre Proseguiamo per la 55 e, passando per la suggestiva strada panoramica 258, che costeggia il ghiacciaio Skridulaupbreen, superiamo i paesini di Loen ed Olden ed arriviamo sul lago glaciale che sgorga dall’Oldedalen, dall’incredibile colore azzurro. La mèta, Briksdal, è presto raggiunta e con una camminata di poco più di mezz’ora raggiungiamo una lingua del ghiacciaio Jostedalsbreen. La vista del ghiacciaio è davvero favolosa e ci ripaga della salita. Si arriva proprio ai piedi del ghiacciaio ed è possibile toccare il ghiaccio ed immergere le mani nel gelido lago azzurro che più sotto confluisce in una splendida cascata (attenzione agli schizzi!). Iniziamo ad andare verso nord ed a Hellesylt ci imbarchiamo per Gerainger, ammirando così la parte finale dell’omonimo fiordo, che il tempo nuvoloso rende ancora più bella e maestosa. E’ la volta, al termine della giornata, di Ålesund, dove alloggiamo presso il centrale e bellissimo ostello Ålesund Vandrerhjem (tel.: 70115830; 670 NOK per la tripla con bagno, colazione inclusa). 7 settembre Ålesund, completamente ricostruita fra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, è suggestiva anche col cielo coperto. Altamente consigliata la passeggiata in cima al belvedere di Kniven: Ålesund dall’alto è davvero bella. Il tempo non ci è favorevole stavolta: è nuvoloso ed a tratti piove. Purtroppo non riusciamo a visitare la Trollstigen, chiusa per una inondazione, e così proseguiamo per Trondheim, dove troviamo posto presso il Trondheim Vandrerhjem (tel.: 73874450, circa 690 NOK per la tripla, colazione inclusa). 8 settembre La cattedrale di Nidaros è molto interessante e vale senz’altro una visita approfondita. Trondheim non ha molti monumenti, ma l’atmosfera che si respira è cosmopolita e senz’altro coinvolgente. Il bel tempo è ritornato e decidiamo di raggiungere la Kystriskveien (numero 17), la strada artica costiera, fermandoci solo nell’isola di Brønnøysund, ma la Torghatten, la roccia forata, dalla terraferma non si vede molto bene. Dopo innumerevoli traghettamenti, arriviamo nel paesino di Tjøtta, in un bellissimo bungalow sul mare (Taraldsen Brygga, tel.: 75044356, NOK 400 in tutto con bagno). 9 settembre Dopo un incontro, sebbene non ravvicinato, con due alci, inizia la parte panoramica della Kystriskveien e, complice anche un cielo limpido ed un sole accecante, dobbiamo ammettere che lo spettacolo è davvero incantevole. Le vedute sul ghiacciaio dello Svartisen e sulle isole al largo sono incredibili. Superato il Circolo Polare Artico, tiriamo fino a Skutvik e, in tarda serata, poco prima di arrivare, guardiamo il cielo ormai scuro e ci troviamo davanti uno spettacolo che ci lascia attoniti: l’aurora boreale, proprio sopra le nostre teste. Letteralmente sconvolti dallo spettacolo indimenticabile, ci imbarchiamo per Svolvær, nelle Lofoten, dove arriviamo all’1.15 del mattino. Dormiamo presso lo Svolvær Sjøhuscamping (NOK 500 in tutto per una tripla). 10 settembre Finalmente siamo alle tanto decantate Lofoten, ma la zona vicino Svolvær, per quanto carina, non ci entusiasma particolarmente. Iniziamo ad andare verso sud e decidiamo di fare una sosta nella spiaggia di Vik. Qui il fascino delle isole inizia a far colpo su di noi: il sole è così caldo, il mare così turchese e la sabbia così bianca che decidiamo di fare il bagno. Non abbiamo avuto il coraggio di immergerci interamente nell’acqua a 10°C, ma siamo riusciti ad entrare fino alla vita! E’ proprio vero che sembra un mare tropicale. Facciamo una passeggiata fra Eggum ed Unstad e poi andiamo a Ramberg, dove ci attendono una spiaggia bella tanto quanto quella di Vik ed il primo ristorante norvegese, il Ramberg Gjestegård (tel.: 76093500), specializzato in cibo artico. La qualità del cibo artico è davvero elevata ed il prezzo contenuto: meno di € 22 a testa! Decidiamo di raggiungere Å ed il tramonto sull’isola di Moskenesøy ci lascia senza parole. Å è deserta e presso l’Å Vandrerhjem og Rorbuer ci viene dato un intero bungalow in una palafitta sul mare per NOK 500, 2 camere, bagno e salotto inclusi! La sera si conclude con un’altra aurora boreale, anche se meno spettacolare della precedente. 11 settembre Il tempo, se possibile, è ancora più bello del giorno prima e, ripercorrendo tutte le Lofoten, abbiamo così l’opportunità di apprezzare maggiormente anche quei paesaggi che non ci avevano poi tanto colpito ieri. Quello che si dice delle Lofoten non è falso: le isole sono davvero tanto belle come appare dai depliants. Una sosta nello splendido villaggio di Nusfjord, del tutto deserto, conferma le nostre impressioni. Meno belle, ma non prive di fascino, le Vesterålen, che attraversiamo rapidamente. Riprendiamo la E6 e facciamo sosta poco prima di Tromsø, dove alloggiamo in un bungalow in un campeggio (Ramfjord Camping, tel.: 77692130; NOK 300). 12 settembre Tromsø è una città che ci ricorda il Klondike di zio Paperone: un villaggio di cercatori d’oro, ma con moltissimi giovani e locali (è una città universitaria). Interessanti il Museo Polaria e la Ishavskatedralen, la cattedrale dalle incredibili forme artiche. Dopo una visita della città ci dirigiamo verso Alta, dove alloggiamo in un bel bungalow presso il Wisløff Camping (tel.: 78434303; NOK 650 circa). 13 settembre Il Museo di Alta, oltre che essere estremamente interessante, è situato in una splendida cornice che merita assolutamente una visita. Proseguiamo ancora verso nord e, dopo un divertente incontro con un gruppo di renne, finalmente entriamo nel tunnel che ci porta a Magerøya, l’isola di Nordkapp. Il tempo è nuvoloso e tira un vento incredibile: abbiamo modo di vedere un aspetto del Grande Nord che fino ad ora ci è stato tenuto nascosto. Decidiamo di cenare ad Honningsvåg (Café Corner, tel.: 78476340, discreto e non caro) e di dormire lì vicino (Nordkapp Camping & Vandrerhjem, tel.: 78473377; bungalow circa 650 NOK con bagno). 14 settembre Il grande giorno è arrivato: approfittando della bassa stagione, riusciamo a visitare Nordkapp ed a scattare gratis la solita turistica e banale foto vicino al globo sulla scogliera. A noi pare che il centro laggiù non valga assolutamente le 185 NOK pro capite che vengono richieste e dunque decidiamo di non ritornare negli orari di apertura, ma di recarci nel punto davvero più a nord d’Europa: Knivskjelodden, raggiungibile con un percorso a piedi (18 km. Andata e ritorno, circa 5 ore e mezzo). Il tempo è pessimo: c’è vento ed a tratti piove, ma altre volte pare che il sole stia per fare capolino, così due di noi decidono di improvvisarsi eroi artici e di sfidare le intemperie, mettendosi in marcia. In effetti, nonostante il fango, all’inizio il tempo non è poi così male, ma arrivati quasi al traguardo, si alza un vento mai visto. A volte siamo costretti a gettarci a terra per paura che il vento ci porti via. Iniziamo a costeggiare una scogliera non poco ripida per arrivare, distrutti, all’agognata meta, dove firmiamo il registro di “quelli che sono arrivati al punto più a nord d’Europa”. Certo che voltarsi indietro e vedere Nordkapp alle proprie spalle è bello e ci ripaga in parte degli immani sforzi. Tornare indietro è ancora più faticoso, ma, nonostante il vento ed il fango, ce la facciamo e giuriamo di non cacciarci mai più in situazioni del genere! Dopo una doccia provvidenziale, lasciamo Magerøya e ci dirigiamo verso Karasjok, dove fortunatamente ci attende un bungalow splendido (con sauna!) presso il Karasjok Camping (tel.: 78466135; NOK 600 circa). 15 settembre Il Museo Sami è interessante, anche se un po’ troppo disneyano, ma forse ancora meglio è la visita guidata al Sámediggi, il Parlamento Sami, situato in uno splendido edificio in legno inaugurato appena nel 2000. Passando per Kautokeino, decidiamo di fare un salto presso lo Juhl’s Solvsmie, un negozio di gioielli e oggettistica collocato in una costruzione dalle forme quanto meno originali: i prezzi sono altissimi, ma vale davvero una sosta per visitare sia le collezioni che, soprattutto, l’edificio e conoscere qualcosa degli eccentrici proprietari. Passando attraverso una strada favolosa, interamente circondata da betulle dalle foglie ormai gialle per chilometri e chilometri, usciamo ahimè dalla Norvegia e, proseguendo sulla E8 nel suo tratto finlandese, arriviamo in serata in Svezia, dove dormiamo ad Haparanda (STF Vandrarhem, tel.: 0922 61171; meno di SEK 500 per una tripla). 16 -17 settembre Quello che abbiamo visto in Svezia, con la notevole eccezione di Stoccolma, non è neppur minimamente paragonabile a quello che ci ha offerto la Norvegia. E’ doverosa, però, una premessa: la guida della Lonely Planet sulla Svezia è stranamente pessima e forse un’altra guida ci avrebbe consentito di visitare questa nazione in maniera diversa. I posti sono, sì, carini, ma nulla di eccezionale. Così la Gammelstad di Luleå, Sundsvall, dove dormiamo (STF Vandrarhem, tel.: 060 612119; SEK 470 per una tripla con bagno) e Gamla Uppsala. Già più interessante è Uppsala, con le sue chiese ed il centro storico e, come già detto, Stoccolma. La prima notte troviamo posto, dopo non poca fatica, in un edificio spettacolare: un’ex prigione trasformata in ostello (di lusso, potremmo aggiungere; Vandrarhem Långholmen, tel.: 08 6680510; SEK 720) e facciamo un giro nel quartiere di Södermalm, pieno di locali (per cenare consigliamo il Pelikan, in Blekingegaten 40, tel.: 08 5560 9090, prezzi medi e l’Axela, in Gotgatan 73, tel.: 08 6431921, prezzi medi).

18 settembre Gamla Stan è davvero bella, facciamo anche un giro nella zona più moderna e visitiamo il Palazzo Reale, ma quest’ultimo è una delusione. La sera torniamo a Södermalm e per la notte ci fermiamo in una barca ormeggiata alla costa e trasformata in albergo, il Rygerfjord II, tel.: 08 840830; SEK 810 per la tripla), non male se non fosse per la cafonissima accoglienza da parte di una grassona cinquantenne orrenda. 19 settembre La pioggia ci spinge a visitare un museo: scartiamo subito il Nordiska Museet, che ci pare poco interessante, e lo Skansen, a nostro parere troppo turistico, e visitiamo, invece, il Prins Eugens Waldemarsudde, che ci convince di più. Lasciamo così Stoccolma con la triste convinzione di non aver avuto il tempo sufficiente (e le giuste informazioni) per apprezzarla in pieno. Ci mettiamo poi in marcia verso il lago Vänern e ci fermiamo a Lidköping, in un bel bungalow presso il Glyttinge Camping (tel.: 013 174928 SEK 625). 20 settembre Ormai siamo agli sgoccioli e decidiamo di visitare alcuni paesini sulla costa del Bohuslän. La nostra scelta cade su Klädesholmen e Mollösund, che si rivelano due posti deliziosi. Ritorniamo così al Göteborg City Airport verso le 17.00, ci imbarchiamo sul volo e, sempre via Francoforte, ritorniamo ad Orio al Serio. CONSIGLI E SUGGERIMENTI – QUANDO ANDARE? il nostro viaggio a settembre è andato splendidamente: la fortuna ci ha assistiti ed abbiamo avuto una temperatura tutto sommato mite (quasi mai sotto i 10°C, con punte di 22°C) ed un tempo sostanzialmente molto bello. E’ vero però, soprattutto dal Circolo Polare in su, che ci hanno spesso ripetuto che generalmente il clima in quel periodo non è quasi mai così clemente (cito testualmente: “Di solito in questo periodo nevica”!!!). Un altro lato negativo della bassa stagione, soprattutto dopo il 15 settembre, è che molti dei posti (dagli ostelli ai musei) sono chiusi e molte delle attività (ad esempio, le crociere per avvistare le balene) non sono più praticabili (anche per mancanza di balene!). A noi è andata tutto sommato bene, ma se qualcuno ha delle esigenze particolari, farebbe bene ad informarsi sulle chiusure se intende andare prima di giugno o dopo il 20 agosto. – LA NORVEGIA E’ DAVVERO COSI’ CARA? E’ vero, la Norvegia è cara, ma tenete presente che alcuni dei costi sono sostanzialmente fissi (es.: noleggio auto, spesso i traghetti) e se scegliete sistemazioni come ostelli e bungalow, che in Norvegia sono di livello davvero elevato, considerate che il costo della stanza per una persona non differisce molto dal costo della stessa stanza per 3 o 4 persone. Di conseguenza, se si viaggia in 3 o 4 persone, si abbattono molte di queste spese. Noi abbiamo preferito cucinare nelle cucine dei bungalow o degli ostelli – ricordate che il salmone ed il pesce hanno un prezzo più che accettabile, dunque se siete amanti del pesce, potrete mangiarne di ottimo a prezzi contenuti. Comunque, quando ci è capitato di andare a pranzo o a cena fuori in Norvegia o a Stoccolma non abbiamo mai avuto brutte sorprese, tanto più se si considera che i prezzi in Italia sono lievitati notevolmente negli ultimi anni. – La RyanAir effettua dei voli a Göteborg che costano anche 1/3 o 1/4 dei voli per Oslo, almeno nel periodo in cui siamo andati noi. Provate sempre ad atterrare a Göteborg o anche a Stoccolma, se avete un po’ di tempo a disposizione. INOLTRE: – Le strade norvegesi sono terribili: non esistono autostrade! Calcolate sempre una tabella di marcia che preveda di stare entro i 70/80 km/h al massimo (anche perché questo è il limite di velocità su quasi tutte le strade). – Attenzione ai musei: molti di questi sono di interesse davvero ridotto ed hanno dei costi quasi sempre notevoli. Dunque, se avete tempo o budget limitati, pensateci bene prima di optare per una visita. – I norvegesi e gli svedesi che abbiamo incontrato sono sempre stati estremamente gentili con noi – non abbiamo assolutamente riscontrato la rudezza norvegese che la guida ci descriveva come caratteristica fondamentale di questa popolazione. – Attenzione: ostelli e campeggi hanno orari limitati. E’ consigliabile prenotare, anche in giornata, ma non si può contare di trovare molti telefoni pubblici per via, soprattutto oltre il Circolo Polare. Inoltre telefonare è estremamente costoso: solo per lo scatto alla risposta partono 50 cent. Di €! Forse sarebbe meglio armarsi di schede telefoniche locali per cellulari, ma è una soluzione che noi non abbiamo praticato e non abbiamo quindi indicazioni da offrire in merito. – Se avete bisogno di informazioni ulteriori, potete contattarci al seguente indirizzo e-mail: capoca@hotmail.com



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