Grandissima New York

Vacanza autunnale in famiglia nella città dove è tutto grande: gli edifici, gli hamburger, le persone, i tramonti e gli occhi di quando la si guarda
Scritto da: Pikalandi
grandissima new york
Partenza il: 06/10/2016
Ritorno il: 10/10/2016
Viaggiatori: 5
Spesa: 2000 €
Da qualche anno tutti e 5 noi della famiglia (genitori più 3 figli ormai grandicelli) non eravamo più riusciti a fare un viaggio tutti insieme. La soluzione l’ha pensata il papà, 5 giorni a New York ad inizio ottobre per vedere dal vivo quei posti già sognati in tanti film e fotografie; volo di andata giovedì mattina diretto Malpensa-NY con American Airlines (ottimo il trattamento a bordo, meno l’assenza di schermi individuali ma solo quelli piccoli in comune ogni 5 file), volo di ritorno lunedì sera operato da Iberia con scalo a Madrid (e qui stavolta ottimi schermi ed intrattenimento, ma trattamento a bordo più scarno). Se la scelta del volo è stata molto veloce con un costo totale di 420€ a persona, la scelta dell’hotel e del relativo quartiere in cui soggiornare si è rivelata più complessa, visto che si è cercato di combinare al meglio il costo contenuto ed una buona localizzazione; a posteriori, la scelta del Chelsea Savoy Hotel si è rivelata praticamente perfetta, per 90 euro a persona a notte (poco per Manhattan): l’hotel è vecchiotto e permette di risparmiare molto a patto di accontentarsi di una colazione molto spartana, ma la scelta ripaga in un risparmio davvero notevole ed in una posizione fantastica; nel raggio di pochi metri si può accedere a 3 linee diverse di metro, con le quali in direzione Sud ci vogliono 15 minuti per raggiungere il World Trade Center, ed in direzione Nord 10 minuti per Times Square. I preparativi dall’Italia poi si sono completati a pochissimi giorni dalla partenza verificando il meteo previsto e prenotando il giorno di salita sull’Empire, il tour in battello attorno Manhattan, e la visita alla sede ONU.

PRIMO GIORNO – Flatiron, Union Square, High Line e Chelsea Market

Arriviamo in aeroporto nel primo pomeriggio e scegliamo di raggiungere l’hotel prenotando dall’Italia dei posti in una navetta Shuttle, il prezzo è lievemente maggiore rispetto alla metro ma soprattutto vogliamo entrare a NY vedendola dalle sue strade: col senno di poi, la scelta si rivela non azzeccata a causa di una lunghissima attesa del turno sulla navetta e di un’interminabile coda per entrare a Manhattan, probabilmente abbastanza usuale; si salvano nel tragitto alcune belle viste dal finestrino sull’Upper East Side. Arrivati in hotel ci sistemiamo nelle stanze ed usciamo subito a piedi, la temperatura è molto gradevole ed essendo a Chelsea in 10 minuti di cammino arriviamo al famoso Flatiron, il primo grattacielo di NY, dirigendoci poi ad Union Square, sempre con l’alta sagoma dell’Empire State Building a tenerci compagnia dietro di noi; l’emozione di vedere dal vivo tanti posti e scenari visti tante volte nei film, è grande. Assaggiamo un hot-dog da un banchettino per strada, prendiamo un bus per un paio di km e mentre il sole inizia a scendere arriviamo all’High Line, la vecchia ferrovia sopraelevata che attraversava Chelsea diventata ora una splendida passeggiata rialzata da cui vedere le rive dell’Hudson ed il New Jersey, tanti palazzi e una splendida vista sull’Empire. Il lavoro fatto dalla città di NY con l’High Line è un esempio straordinario di riqualificazione cittadina ed industriale, che ci conduce tra panchine e verde all’ingresso del Chelsea Market: il “mercato” coperto più hipster della città, con i sui ristoranti e negozi etnici in cui comprare spezie e mangiare ostriche ed aragoste, a prezzi non proprio popolari. Lo attraversiamo piacevolmente e fame e stanchezza si fanno sentire, ci fermiamo a mangiare al Dallas BBQ (una delle tante catene di steakhouse) e poi rientriamo “presto” in hotel, d’altronde col fuso orario italiano sarebbero già le 4 di notte passate.

SECONDO GIORNO – WTC, Empire State Building, Central Park, 5th avenue, Brooklyn, Times Square

Il programma del secondo giorno è già bello denso di impegni (si rivelerà poi il giorno più bello della vacanza), ma il fuso orario provoca solo a me una sveglia completa alle 4 di notte, mentre la mia famiglia continua a dormire. Verso le 6 del mattino allora esco, avevo anche voglia di vedere NY al mattino, che con la sua calma ed aria frizzantina e freschina dà già comunque l’idea di perenne movimento: netturbini, taxi, furgoncini delle consegne, i primi bar che aprono ed i negozietti 24h/24 che non hanno mai chiuso. Prendo la metro all’apertura ed in 15 minuti sono al World Trade Center mentre albeggia, e la calma la fa da padrona; entro nella favolosa stazione di Calatrava e faccio tante foto, cammino sotto l’altissimo grattacielo vetrato che campeggia sulle due vasche commemorative del memoriale 11/9, a cui accedo appena aprono: attorno alle grandi fontane saremo in massimo 5 persone ad ammirarle, più qualche newyorkese che andando a lavoro passa a salutare e toccare il nome di un marito magari, di una sorella, o di un fidanzato chissà. Quello che NY ha fatto di questo posto di dolore e commemorazione è splendido, e la pace e la freschezza del mattino rendono tutto più affascinante.

Tornando in hotel NY ormai si è completamente svegliata, recupero la famiglia e ci dirigiamo all’Empire State Building per salire sulla imperdibile terrazza; optiamo per il mattino presto per evitare di perdere troppo tempo in coda, pur avendo già il biglietto comprato online, e ci riusciamo: tra ascensori, lunghi corridoi e scale siamo in cima a NY senza aver fatto coda. La giornata di splendido sole aiuta a scorgere ogni dettaglio di Manhattan, mentre invece oltre la baia la foschia del mattino avvolge ancora Brooklyn e New Jersey; su questa vista non mi dilungo, il biglietto non costa poco ma una volta della vita non si può affacciarsi al “balcone” più famoso del mondo. Trascorriamo un’oretta piena di foto in cima mentre la terrazza si riempie di visitatori, e tornando giù confermiamo la bontà della nostra scelta strategica del mattino, dato che la coda per salire ha già raggiunto dimensioni notevolissime. Prendiamo la metro e ci dirigiamo all’angolo Sud-Est di Central Park, in cima alla 5th avenue, ed entriamo nel parco approfittando del cielo terso e del caldo della giornata (si sta benissimo in maglietta o giacchetta) dirigendoci subito al grande lago centrale per scattare le foto, e poi perdendoci piacevolmente tra alberi, viali, ponticelli e fiumiciattoli, incontrando qua e là scorci davvero splendidi in cui il verde del parco introduce i grattacieli sullo sfondo: dicono che quelli siano gli appartamenti più cari del Mondo, non facciamo fatica a crederlo. Camminiamo nel parco fino al Museo di Storia Naturale per accedere gratuitamente all’atrio coi due grandi scheletri di dinosauri, rinunciando come da programma al resto del Museo preferendo dedicare tempo altrove, e ci spostiamo a Strawberry Fields per visitare il memoriale di John Lennon con l’iconica scritta “Imagine”.

Ormai siamo parecchio affamati, ma prendendo la metro passiamo prima dal Rockfeller Centre fotografando anche St. Paul Cathedral ed il Radio City All ma sempre col naso all’insù in questa favolosa giungla di grattacieli; mangiamo un’insalatona e ci dirigiamo al vicino MOMA, dove il venerdì dalle 16 l’entrata è gratuita, e la folla e la coda per entrare, almeno nel nostro weekend, si rivelano fattibilissime e gestibilissime. Picasso, Van Gogh, Monet, Gaugin, Wharol e tutti i loro colleghi riempiono straordinariamente bene due piani del MOMA in una continua gara al capolavoro più fotografato ed in un attimo sono le 18. Prima di partire ci eravamo ripromessi che alle 18 del giorno atmosfericamente migliore avremmo abbandonato Manhattan in treno per dirigerci al Brooklyn Bridge, dove in compagnia del grande ponte assistiamo ad un tramonto mozzafiato con vista sui grattacieli di Downtown Manhattan, dove spicca ovviamente il One World, e che piano a piano si riempiono tutti di luce. Arriva la sera, e la vista delle onde, dei battelli, delle luci, del ponte e della Statua della Libertà in lontanza appagano già il nostro viaggio, in questo giorno di vera e propria “abbuffata” newyorkese, come se per un giorno i protagonisti dei film americani fossimo proprio noi.

NY però diversamente da noi non si stanca e non dorme mai, facciamo una doccia veloce in hotel e poi 10 minuti di metro (che collegamenti eccezionali che ha il quartiere Chelsea!) siamo nell’accecante luminescenza di Times Square per girare un po’ tra la folla ed i grandi cartelloni pubblicitari, affacciandoci solo per un attimo verso i teatri di Broadway o nei grandi negozi come il frequentatissimo M&M’s Store, prima di cenare da Bubba Gump, in una gustosa cena all’insegna di gamberi e Forrest Gump. Rientriamo in hotel stanchissimi, abbiamo camminato svariati chilometri e visto decine diattrazioni imperbidili; New York ci ha conquistato e ci augura la buonanotte.

TERZO GIORNO – Tour della baia, 5th Avenue, New York Public Library, Grand Central Terminal, Hell’s Kitchen

Ci svegliamo un po’ più comodamente e riprendiamo la metro fino a Times Square, dove al mattino l’atmosfera è decisamente diversa dalla notte, ma le grandi insigne continuano a mostrare le loro luci, ed attraversiamo a piedi il quartiere di Hell’s Kitchen per arrivare al Pier 83, il molo della compagnia Circle Line con cui abbiamo prenotato il tour in battello di un’ora e mezza. Il clima è decisamente più freddo e nuvoloso del giorno prima ma per fortuna non piove, quindi ci appostiamo tra i primi in coda così da conquistare i posti migliori del battello (scelta migliore: posti sul ponte superiore, in fondo, lato destro) ed una volta partiti ammiriamo tutti i grattacieli del WTC e del Financial District, Ellis Island e la Statua della Libertà, ovviamente la diva più fotografata del tour; ancora per scelte di tempo, non abbiamo incluso nel nostro programma di viaggio la visita di Ellis Island e la discesa sull’isola ai piedi della Statua. In battello proseguiamo oltre la punta di Manhattan risalendo l’East River passando sotto al sempre imponente Ponte di Brooklyn, a quello di Manhattan ed infine a quello di Williamsburg, osservando in lontananza l’Empire ed il Chrisler Building.

Tornati al molo, prendiamo i trasporti fino a Grand Army Plaza in cima alla 5th, che percorriamo verso Sud entrando in alcuni dei negozi più iconici del globo: il cubo di vetro della Apple, i ricchi diversi piani di Tiffany, l’esterno della Trump Tower, Abercrombie NY, NBA Store e mangiamo un grosso sandwich in una traversa. La nostra passeggiata in Midtown prosegue poi visitando l’interno di St. Patrick (durante un lussuolo matrimonio con tanto di fila di limousine in attesa fuori dalla chiesa), Bryant Park e la Public Library, la grande e famosa biblioteca di NY caratterizzata dalle grandi scalinate in murature, dagli affreschi e dai lungi tavoli dei legno. Ormai è quasi sera, ci dirigiamo a Grand Central Terminal ad osservare una delle stazioni più belle del mondo, dalle cui scalinate è bellissimo ammirare per qualche minuto le corse dei lavoratori di questa città frenetica, i gruppi di turisti che guardano le immense vetrate, la bandiera americana e le grandi colonne. Rientriamo in hotel e ci dirigiamo per cena ad Hell’s Kitchen, il quartiere dove probabilmente ci sono più ristoranti che in tutti gli USA, e mangiamo thailandese.

QUARTO GIORNO – WTC e 11/9 Memorial, Wall Street, Chinatown, Little Italy

Ultima giornata intera a NY e la mia famiglia ancora non ha visitato il World Trade Center, per cui iniziamo al mattino con il museo-memoriale dell’11 Settembre, introdotti all’ingresso da un toccante video facoltativo (ma assolutamente consigliato) di 15 minuti di racconto da parte di Bush, Rice e Giuliani di quel giorno e delle reazioni immediatamente successive agli attentati; la visita dura anche un paio d’ore perché il museo sotterraneo è un lungo racconto continuato di quei giorni, in pieno spirito statunitense di commemorazione e “guardare avanti”. Una volta usciti visitiamo la stazione di Calatrava e le piscine, prima di essere sorpresi da un’acquazzone e dal vento forte che ci fa rifugiare nei centri commerciali attorno al WTC e trascorrere lì qualche ora. Smesso di piovere (ma che freddo!) ci spostiamo poi a piedi a Wall Street per dare un occhio da vicino a quei palazzi visti in tante pellicole, come la FED o la Borsa, e prendiamo la metro per fare una passeggiata nei quartieri di Chinatown e Little Italy. I due quartieri sono contigui, con la differenza che mentre quello italoamericano ormai si riduce ad una lunga fila di ristoranti dal nomi nazional-popolari e specializzati in lasagnè al ragù, il secondo quartiere asiatico è invece in piena espansione e offre botteghe, bar, negozi e ristoranti dalla lontana Cina; la passeggiata si rivela piacevole perché NY è in effetti forse l’unica città al mondo dove nel giro di un’ora puoi visitare “pezzi di Mondo” così diversi tra loro. A cena ancora una volta ad Hell’s Kitchen, stavolta hamburger, e poi salutiamo tra i soliti bagliori la sempre affollata Times Square.

QUINTO GIORNO – ONU, Chrysler Building, Columbus Day e 5th avenue

Per l’ultimo giorno di vacanza oltreoceano abbiamo ancora a disposizione mattina e primo pomeriggio, ma decido di svegliarmi ancora prima per andare un salto a Wall Street e poter fotografare in solitudine il famoso toro di bronzo, di giorno preso letteralmente d’assalto da orde di turisti. Lasciato poi l’hotel prendiamo i mezzi fino alla zona Est di Manhattan dove abbiamo prenotato una visita alla sede dell’ONU come da desiderio di mio fratello, appassionato di istituzioni internazionali; come ci aspettavamo, a nostro parere la visita non vale assolutamente la pena di essere fatta a causa di notevole perdita di tempo effettiva e costo del biglietto, di cui tra reperti di dubbio interesse mostratici dalla guida salviamo solo i 5 minuti trascorsi nella grande sala dell’Assemblea. Proviamo invece successivamente la celebre catena Shake Shack nei pressi del Chrysler Building e capiamo subito il motivo della popolarità: hamburger e patatine davvero ottimi e prezzo contenuto anche per NY! Ci spostiamo poi verso Central Park e la 5th avenue, è il Columbus Day e così assistiamo alla famosa parata in onore dell’espolatore che ha scoperto il continente: una specie di carnevale tra bande, machere italiche e bandierine tricolori al grido di “Italy”; esperienza sicuramente molto curiosa. Trascorriamo le ultime ore in America lungo la 5th nei grandi negozi e al Rockfeller Centre a vedere pattinare sulla famosa pista di ghiaccio, prima di prendere la metro che ci porta diretti in aeroporto nel giro di 45 minuti, pieni di malinconia per abbandonare la città.

Ultimi consigli ed impressioni

Oltre all’itinerario della nostra visita, qualche consiglio di viaggio: New York è cara, molto cara, e senza dubbio. Dove si può risparmiare parecchio è nella scelta dell’hotel in cui però non si può a mio parere prescindere da una buona localizzazione a Manhattan, vicino alla metro; si può anche risparmiare su snack, colazione e pranzi, mentre invece abbiamo visto che il costo delle cene, seppur in posti decisamente non eleganti, è sempre più o meno oltre i 20 dollari a persona. Abbonamento della metro e visita ai luoghi più iconici sono sicuramente un must che non ci si dimenticherà facilmente, ma per problemi di tempo abbiamo per forza dovuto sacrificare altre tappe sicuramente interessanti (Top of the Rock, Museo di Storia Naturale, Ellis Island in primis) perché non si può fare tutto; sicuramente vanno pianificati bene gli itinerari a piedi magari studiandone 2 o 3 con attrazioni in sequenza, così da cercare di diminuire quello che comunque sarà un chilometraggio elevato a fine vacanza, e lo sentirete dai vostri piedi.

New York è stata proprio come ce la aspettavamo e la sognavamo, ha affascinato noi com probabilemente fa con tutti, sospesa nella sua frenesia ed iconicità; infine consiglio magari un mattino di fare come me, cioè sfruttare magari il jet-lag per fare una passeggiata all’alba e vedere l’unico momento in cui Manhattan si calma un pochino, perché poi si sveglia l’America!

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