Finalmente New York

In viaggio nella metropoli per eccellenza. Così si realizza un sogno!
Scritto da: VeroG
finalmente new york
Partenza il: 04/01/2016
Ritorno il: 10/01/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Questa volta con largo anticipo, riusciamo ad organizzare il nostro primo viaggio fuori Europa. Il sogno di mio marito è quello di vedere almeno una volta nella vita New York, riesco ad avere 10 giorni di ferie, proprio dopo le festività natalizie, si parte.

Documenti necessari:

1. Passaporto

2. ESTA necessario per i viaggiatori che si fermano non più di 90 giorni in America. Si tratta di una registrazione online al costo di 14€ che ha una validità di due anni dalla data di approvazione.

3. Assicurazione sanitaria. Fondamentale dato che in USA non ci sono leggi federali che garantiscono l’assistenza sanitaria a tutti e le prestazioni sono molto costose. Noi decidiamo per una assicurazione che ci copra gran parte degli “infortuni” ad un prezzo accessibile 78€ per due persone 8 giorni.

Reperiti tutti i documenti prenotiamo il volo… A/R ALITALIA MILANO MALPENSA-JFK del 4/1/2016- 10/1/2016 a circa 500€ a persona.

Per il soggiorno abbiamo trovato un’offerta per Holiday Inn Financial District a Manhattan. Ottima posizione, vicino a Wall Street, a due passi dal World Trade Center, vicinissimo a tre linee della metro che in 15min ti portano a Time Square.

Decidiamo di acquistare tramite internet un carnet di entrate per alcune delle principali attrazioni Newyorkesi . tra le varie possibilità optiamo per il NEW YORK CITY PASS che, oltre a comprendere 6 ingressi tra musei, osservatori e tour, ci da anche la possibilità di usufruire di altri sconti, i biglietti fungono da salta fila. (114$ a carnet)

Ultimo acquisto prima della partenza, i lucchetti con chiusura TSA, consigliati soprattutto per i viaggi in USA, per alcuni può sembrare superfluo, ma per 6€ a lucchetto non vale la pena rischiare di ritrovarsi la valigia fuori uso.

Tutto pronto, si fa la valigia e finalmente il 4 Gennaio si parte da Malpensa per il JFK.

Lasciamo la macchina al parcheggio PARK TO FLY dove per 8 giorni parcheggio custodito e navetta da/per aeroporto spendiamo 31€.

Avendo già fatto il check-in sul sito di Alitalia, abbiamo dovuto solo registrato i bagagli e aspettare l’imbarco.

Volo puntualissimo, partenza alle h 13.30 italiane e arrivo al JFK alle h 16.30 locali dopo un volo tranquillissimo e molto gradevole.

Passaggio alla dogana inaspettatamente molto veloce, dopo circa un’ora dall’atterraggio stiamo già aspettando il TAXI che per 52$ ci porta direttamente all’hotel.

Arriviamo in hotel dopo ben 1 ora di Taxi, facciamo il check-in dove ci assegnano una stanza al 28° piano con una vista spettacolare sul Word Trade Center.

Fa un freddo polare, il termometro segna -12°c. ma percepita molti meno. C’è un vento freddo e pungente che ci congela il viso, ma questo non ci ferma e andiamo subito a fare un giro nei dintorni. Il primo impatto con questi grattacieli è impressionante, tutto è gigante e tu ti senti davvero una formica, non smetteresti mai di guardare verso l’alto. Fa davvero molto freddo e decidiamo di fermarci in un bar-tavola calda vicino all’hotel. Ceniamo con il primo d’innumerevoli Hamburger, birra e acqua. Rientriamo in hotel e dopo una doccia calda siamo già a letto, sono solo le 9.30 p.m ma il freddo la stanchezza e il fuso orario di 6 ore iniziano a farsi sentire.

5 GENNAIO 2016

Maledetto fuso, ci svegliamo alle 5.30 a.m! Colazione da Sturbacks e andiamo a prendere la nostra prima metro Newyorkese. Purtroppo non riusciamo a fare subito la “Metrocard”, quindi prendiamo due biglietti singoli, destinazione 81st… si va a vedere il Museum of Natural History. Usando il nostro city pass entriamo al museo senza fare la fila. Questo museo, reso ancora più famoso dalla serie di film girati proprio nelle sue stanze, possiede circa 30 milioni di reperti, tra ossa preistoriche a resti di meteoriti. Nel biglietto d’ingresso è compreso anche un bellissimo spettacolo in 3D che illustra la nascita di forme viventi nell’oceano. Naturalmente la sala con maggior affluenza di visitatori e quella del T REX. In questo museo ti sembra davvero di assistere alla nascita della vita attraverso l’immensità della natura e dei suoi mille ambienti diversi.

All’uscita dal museo pranziamo al volo con un Hot Dog in uno dei tanti Halal presenti ad ogni angolo di New York. Andiamo a rilassarci e a prendere aria pura (e gelida) a Central Park. Facciamo un giro nella miriade di sentierini che attraversano tutto il parco. Arriviamo a Strawberry Field effettivamente non è Natale a New York senza l’albero del Rockefeller. Una marea di gente si accalca alla pista e all’albero di natale per le foto di rito, ed è forse proprio in questo momento che mi rendo conto con lucidità di essere a New York. Prima di salire sul top of the rock facciamo la Metrocard in una stazione metro, 7 giorni illimitata con anche la possibilità di utilizzarla sui bus a 31$ a testa, calcolando i costo del singolo biglietto, ne vale davvero la pena. Saliamo sul top of the rock e ammiriamo una splendida vista sul Central Park, sui fantastici grattacieli illuminati e sull’empire state building. Tanto tempo a scattare e cercare di immortalare il più fedelmente possibile quello splendido panorama che si può ammirare dall’alto dei sui 70 piani sopra Manhattan.

Fine della giornata, albergo, doccia e si esce per la cena. Questa volta andiamo in un altro risto-bar vicino all’hotel, cena con solito hamburger e a letto presto, questo fuso non ci è ancora molto simpatico.

6 GENNAIO 2016

Questa mattina, cartina alla mano decidiamo di fare una lunga camminata nel Midtown. Con l’aiuto della metro arriviamo prestissimo a Time Square, incrocio tra Broadway e la Seventh Ave, forse l’angolo più famoso della City. I suoi mille colori, i cartelloni luminosi e quella marea di persone che a tutte le ore affollano questa piazza. Vederla alle prime ore del giorno non ha prezzo. Oggi è mercoledì e c’è relativamente poca gente, ci si ferma a curiosare in ogni angolo, si assiste al progressivo e incessante aumento di confusione e caos prodotto dai pedoni e dallo sfrecciare dei taxi gialli, icone della New York che tutti noi conosciamo. Ci dirigiamo sulla 42nd fino ad arrivare a Bryant Park, vera e propria isola di pace nel Midtown caotico. Attaccato alla Newyork Public library, questo parco è forse uno dei più amati dai Newyorkesi. Siamo ancora nel periodo natalizio e troviamo un classico mercatino di natale che si affaccia alla classica pista di pattinaggio su ghiaccio, frequentata tanto quanto quella del Rockefeller.

Proseguiamo la nostra camminata sulla 42nd st fino alla Grand Central terminal. Entro in questo grandioso edificio pensando di essere in una stazione, invece mi trovo catapultata in una sala da ballo del ‘700, marmo rosa come pavimento e soffitti altissimi, arcate che portano a larghi corridoi con ogni tipo di locali, dai caffè ai negozi, dai fast-food al Grand Central Park. Girovaghiamo senza meta in questa piccola città sotterranea e usciamo dalla stazione proseguendo sempre sulla 42nd.

Arriviamo finalmente al grattacielo che ho sempre desiderato vedere da vicino, il Chrysler Building. Dopo il Chrysler scendiamo lungo Park Ave e sulla 34th st incontriamo il grattacielo cinematografico per eccellenza… Empire State Building, il re dei grattacieli newyorkesi.

Naturalmente non potevamo perderci la vista dello skyline di New York dall’Empire così, con il city pass saliamo fino all’86° piano e ammiriamo per la secondo volta New York dall’alto. Il City pass ti offre la possibilità di salire una seconda volta gratis, la stessa sera del primo accesso, sfortunatamente noi per questa sera abbiamo già un altro impegno.

Scandiamo lungo la Broadway e raggiungiamo il Madison Square Park, un’altra oasi di pace circondata da grattacieli, uno dei quali è lo stranissimo Flatiron Building. Alcuni dicono che la sua forma ricordi la prua di una nave, ma per me è un ferro da stiro. Reso famoso dalla sua particolare forma, merita sicuramente qualche foto.

Vista l’ora andiamo a Union Square per prendere la metro che ci porterà a Brooklyn, precisamente al Barclays center. La nostra serata newyorkese la trascorriamo insieme a circa 18.000 persone, assistendo ad una partita di NBA, Brooklyn Nets vs Toronto Raptors. L’NBA non è solo una partita di basket, ma uno spettacolo continuo. Inni cantati a cappella in un silenzio commovente, bandiere che sventolano, maxischermi ovunque, ragazze pon-pon, banda musicale che balla e suona, il DJ che accompagna tutta la serata, in tutto questo trova spazio anche la partita. Immancabili hot dog che spuntano dalle mani di ogni persona intenta a passare una serata all’insegna di musica, cibo e sport. Esperienza davvero positiva.

Stremati dalla lunga giornata rientriamo in hotel per concludere la giornata.

7 GENNAIO 2016

Sveglia sempre prestissimo, oggi si va a trovare Lady Liberty. Raggiungiamo a piedi Battery Park, prendiamo il traghetto che ci porterà a Liberty Island e a Ellis Island. Il traghetto in circa 20 min. ci porta direttamente ai piedi della Statua della libertà. Ho perso sicuramente il conto di quante foto ho fatto, la verità è che quando raggiungi un monumento così famoso ogni angolo al momento ti sembra importante da immortalare. Arriviamo su questo isolotto che attraverso un camminamento ci porta in una terrazza dalla quale si ha una meravigliosa vista su Manhattan. La giornata è perfetta, fredda ma poco ventosa finalmente. Dopo foto di rito seguiamo il percorso che ci porta a circondare tutta la Statua, dando così la possibilità di ammirarla da tutti i punti di vista Terminiamo il giro che sono quasi le 12, prendiamo qualcosa da mangiare in una specie di barettino sull’isolotto a cifre naturalmente allucinanti e pranziamo su una panchina davanti alla spettacolare Manhattan. Veniamo assaliti da una marea di gabbiani abituati a racimolare cibo di ogni genere dai turisti. Riprendiamo il traghetto che questa volta ci porta a Ellis Island. In quest’isola per più di 60 anni, l’Europa e il nuovo mondo si sono incontrati. Ci sono ancora le strutture originali nelle quali gli immigrati prima di entrare in America erano sottoposti a controlli sanitari fisici e in alcuni casi psicologici. L’Immigration Museum offre la possibilità di cercare nei database se un proprio antenato è approdato su quest’isola. Rientriamo a Manhattan dove, dopo aver pranzato, visitiamo il Bowling Green e il Charging Bull. Proseguiamo verso il cuore pulsante di Wall Street, il New York Stock Exchange. Evitiamo di vistare il museo nella Federal hall e proseguiamo sulla Broadway, passiamo davanti alla St Paul’s Chapel e arriviamo alla nostra ultima meta della giornata, il World Trade Center. Inutile descrivere la sensazione che si prova entrando in questa zona. Attualmente costituita da tre principali aree d’interesse:

· Il 9/11 Memorial, costituito da due vasche speculari create sulle fondamenta delle due torri gemelle. Il bordo di queste vasche è ricoperto dai nomi delle persone rimaste coinvolte e uccise nell’attentato

· Il 9/11 Museum: situato proprio in mezzo alle due vasche, si scende sotto il livello della struttura e si arriva attorno a un pilone che costituiva le fondamenta della Torre Nord. In questo museo sono state raccolte, oltre a vari cimeli, anche tante testimonianze e sensazione delle persone coinvolte in qualche modo in questa enorme tragedia. Nonostante ormai siano passati anni, la memoria è sempre viva, tutti questi ricordi ti mandano indietro nel tempo e ti fanno rivivere quei tragici momenti.

· One World Trade Center, l’osservatorio più alto di tutto l’emisfero occidentale, ben 541 metri.

Stanno anche costruendo una stazione della metro ideata e creata dall’architetto Calatrava (Nella data di pubblicazione la stazione è già funzionante).

Per riprenderci da questo doloroso viaggio nel tempo, ci dirigiamo verso uno degli Outlet più grandi e convenitene di new York, il Century 21. Giriamo e visitiamo tutti e 5 i piani, ma forse ancora scossi dalla precedente visita, usciamo con solo due articoli acquistati.

Stravolti, andiamo a mangiare ancora prima d rientrare in albergo, mangiamo poi di corsa in Hotel a ricaricare le batterie per il giorno dopo.

8 GENNAIO 2016

Oggi andiamo a visitare High Line, nuovo e moderno parco creato lungo una vecchia rotaia usata una a suo tempo come mezzo di trasporto per le merci. Situata nel West Village, lunga circa 2,5km la High Line rappresenta l’esempio più eclatante di rivalutazione del territorio cittadino. Purtroppo il mese non è dei migliori per osservare al meglio lo spettacolo della natura che prende di nuovo il sopravvento sull’uomo, ma la visita risulta ugualmente molto piacevole. Dopo la High Line andiamo all’Apple Store, quello con il cubo di vetro gigante sopra l’entrata. Assolutamente incredibile, un mondo tecnologico sotto terra, è stata un’impresa uscire senza fare nessun acquisto. Passiamo di nuovo a Central Park, passeggiamo nella zona che non avevamo ancora visitato, arriviamo alla famosa statua di Alice nel paese delle meraviglie, una schiera di bambini e non si accalcano su di essa per le foto di rito, me compresa.

Il pomeriggio lo dedichiamo a raggiungere Brooklyn e a rientrare a Manhattan attraverso il super famoso, icona di New York, il Brooklyn Bridge. Pieno di gente lo attraversiamo cercando di non farci asfaltare dai ciclisti che procedono nella loro parte di carreggiata. Non è il momento ideale per scattare fotografie dello skyline al tramonto, ma la vista è ugualmente incantevole. Passiamo di nuovo al World Trade Center, si trova esattamente dietro al nostro hotel, rientriamo e ci prepariamo per andare a cena.

9 GENNAIO 2016

Oggi in programma c’è la visita a Chinatown e a Little Italy, quindi metro fermata Canal St in piena Chinatown. Esperienza unica, appaga tutti i sensi. E’ mattina presto e assistiamo all’assalto ai negozi di generi alimentari, essendo sabato non so se si tratta di un mercato oppure se qui funziona così ogni giorno. Ogni negozio espone fuori su delle tavole di legno i propri alimenti, la maggior parte è pesce crudo dall’espetto molto invitante. Pesce di ogni tipo e carni bianche, frutta, verdura, ristorantini che appendono fuori interi pezzi di carne, piccole e misteriose erboristerie, un mix di profumi e odori unici.

Seguendo un percorso preparato in precedenza, raggiungiamo il tempio Buddista più grande presente a New York. Per la prima volta entriamo in un tempio, atmosfera di pace assoluta, ambiente semplice dominato da un Budda d’oro, luce soffusa, lanterne rosse e un gong, signore intente a pregare con le sue borse della spesa. Esperienza molto significativa.

Usciamo e proseguiamo il nostro viaggio in Cina, attraversiamo un parco nel quale si ritrovano persone di tutte le età intente ad occupare il proprio tempo libero con attività di ogni tipo, chi legge il giornale, chi gioca a carte e troviamo anche un gruppo eterogeneo di persone che si dedicano a non so quale disciplina orientale.

Da Chinatown arriviamo all’unica strada rimasta di Little Italy, qualche ristorantino di dubbia qualità e poco altro, confermo che Little Italy non esiste più, inglobata dalla movimentata e caotica Chinatown.

Decidiamo di terminare la mattinata all’NBA store, dove non riusciamo proprio a non fare un acquisto. Il pranzo questa volta ce lo concediamo in una Steckhouse nel West Side. Porzioni abbondati a prezzi ragionevoli. All’inizio siamo soli, poi entra una comitiva di 6/6 persone particolarmente vivaci, nipoti italiani venuti a trovare un loro lontano zio trasferitosi a New York anni fa, sembra la classica scena da film. Nel pomeriggio ritorniamo a Brooklyn per terminare gli acquisti e rientriamo attraverso il Brooklyn bridge, questa volta orario perfetto, atmosfera splendida. Domani ultima mezza giornata a new York, incredibile come sia volato il tempo, ci accorgiamo anche di aver trovato la nostra routine anche in una metropoli immensa.

10 GENNAIO 2016

Inizia la nostra ultima giornata a New York, ci alziamo con calma, una pioggerella lieve ci accompagnerà tutto il giorno. Facciamo il check out, lasciamo le valige in hotel e prenotiamo la macchina che ci porterà direttamente al JFK ad un prezzo poco più alto del Taxi. Per colazione questa volta andiamo in un Dunkin’ Donuts e ci mangiamo le famose ciambellone di Homer… davvero ipercaloriche ma buonissime.

Viste le previsioni, oggi dedichiamo la giornata al M.E.T Metropolitan Museum of Art. Museo davvero immenso, una delle più grandi collezioni d’arte del mondo, con reperti di ogni tipo e da ogni provenienza. Si va dall’arte egizia alla pittura europea del novecento, passando da greci e romani. Impossibile visitarlo tutto, abbiamo camminato attraverso le sue immense sale per circa due ore, cercando le opere che più ci interessavano.

Usciti dal museo facciamo una bella comminata fino a Time Square, ci godiamo le ultime ore a New York gironzolando nei dintorni, andiamo a fare un saluto al Rockefeller Centre, dove nel frattempo hanno eliminato l’albero di natele hanno lasciato la pista di pattinaggio.

Ultime foto di rito e dopo aver mangiato altre ciambelle rientriamo in hotel dove la macchina prenotata in precedenza , in perfetto orario ci porta in aeroporto. Tristemente scarichiamo i bagagli e salutiamo questa incredibile metropoli.

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Freddissimo

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Grand central

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Central Park

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Rockefeller

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Flatirone

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Lady Liberty

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11-Settembre

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Brooklyn Bridge

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Top of the rock



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