Natale in maniche corte a New York

A zonzo per le vie della grande mela... mancavano solo il freddo e la neve
Scritto da: chikkina
natale in maniche corte a new york
Partenza il: 21/12/2015
Ritorno il: 31/12/2015
Viaggiatori: 2

Ciao! Questa volta vi racconterò il mio viaggio di Natale a New York, titolo degno dei peggiori cinepanettoni.

Partiamo il giorno 21/12 con la compagnia aerea low cost Air Europa, volo prenotato ad agosto a €435 a testa, con scalo a Madrid. Abbiamo già utilizzato questa compagnia per Cuba e non è il massimo, sia come puntualità che come cibo, inoltre non sempre gli aerei sono provvisti di schermi per i viaggiatori, ma a noi non importa, stiamo andando a New York!

Facciamo scalo a Madrid e abbiamo un paio d’ore di ritardo ma verso le 20.30 atterriamo all’areoporto JFK. C’è molta fila ma i controlli sono veloci e in mezz’ora siamo fuori.

Mi ero organizzata per prendere i mezzi pubblici ma data l’ora e la stanchezza decidiamo per un taxi che al prezzo di $40 ci porta a destinazione. La stanza prenotata con Airbnb a €525 si trova in una tipica casa a mattoncini, Brownstone, nel quartiere di Brooklyn zona Prospect Park.

Ci accolgono i padroni di casa, molto carini e gentili, la casa è un pò fatiscente ma la stanza e il bagno sono pulitissime e confortevoli. Ci buttiamo a letto sognando la vacanza che inizierà l’indomani.

22/12

Ci svegliamo e il tempo non è dei migliori, pioggerellina, cielo grigio e troppo caldo per la stagione. Non ci perdiamo d’animo e decidiamo di fare la pazzia: raggiungere a piedi il ponte di Brooklyn. Ci fermiamo a far colazione in una pasticceria in Flatbush Ave. dove assaggiamo una fantastica Red Velvet, indimenticabile! Continuiamo la passeggiata godendoci il quartiere. Arriviamo finalmente stanchi e accaldati ( abbiamo portato ovviamente solo vestiti e scarpe molto pesanti ) al ponte di Brooklyn, deserto dato il brutto tempo. Raggiungiamo il Financial District con Wall Street e il suo albero di Natale pieno di luci e colori. Arriviamo fino a Battery Park, pieno di scoiattoli. Ci riposiamo un pò e poi decidiamo di fare la Metrocard a $32 per tornare verso casa. I 15km si fanno sentire perciò cerchiamo un supermarket per fare un pò di spesa per la colazione e per la cena. Ci accorgiamo che la zona è a maggioranza nera e sudamericana, ma davvero tranquilla e piacevole da girare. Goodnight.

23/12

Prima di partire avevo contattato l’associazione Big Apple Greeter, dove volontari ti portano a visitare la città gratuitamente, ma non avendo ricevuto risposta non ci abbiamo più pensato. Mi arriva invece una telefonata dove mi dicono che la persona sarebbe disponibile questa mattina. Perfetto. Facciamo un giro a Prospect Park, pieno di nebbia è molto suggestivo, e per le 10 ci facciamo trovare davanti a casa per l’appuntamento. Si presenta questo signore di 80 anni di Brooklyn, ci dice che per tutta la vita è stato professore di ingegneria edilizia e che vorrebbe portarci a Manhattan a visitare i palazzi più particolari. Lo seguiamo con entusiasmo. Il tempo non vuole migliorare, ma camminiamo tutta la mattina visitando anche all’interno molti bellissimi palazzi: Hotel Plaza, Waldorf Astoria, Trump tower, Chrysler building, Times warner, Grand central station, New york public library. Per pranzo ci fermiamo in un ristorante italiano con piatti a base di basilico, buonissimo ed economico e offriamo il pranzo alla nostra guida. Verso le 15 ci salutiamo e torniamo a casa distrutti. Mangiamo e a nanna.

24/12

Oggi è la vigilia di Natale e decidiamo di prendere la metro e raggiungere Central Park. Il cielo è sempre grigio ma la cosa peggiore è che ci sono 18°. In maniche corte cominciamo a visitare il parco e proprio vicino all’uscita assistiamo ad uno spettacolo di ragazzi che ballano hip hop, molto divertente. Per pranzo prendiamo un falafel al volo da un baracchino e ci dirigiamo con la metro a Bushwick. Ho prenotato tramite Free Tours by Foot un tour dei graffiti del quartiere ad offerta libera, molto interessante e particolare: consigliato per gli amanti del genere. Distrutti torniamo verso casa, prendiamo la cena da asporto da Zen Vegetarian e festeggiamo la vigilia in modo alternativo.

25/12

E’ Natale e ci avviamo verso Times Square, facciamo un giro col naso all’insù. Ci sono tante persone in giro anche se è il giorno di Natale. Ci spostiamo poi verso Soho e Little Italy, passeggiamo tra i quartieri fino al calar del sole. Prendiamo la metro e ci dirigiamo a Brooklyn Heights Promenade dove si gode la magica vista dello skyline di Manhattan, facciamo moltissimi foto finchè la pioggerellina e la nebbia non avvolgono tutte le luci.

26/12

Oggi prendiamo la metro e scendiamo vicino a Battery Park per vedere il Charging Bull e prendere il traghetto gratuito per Staten Island per vedere la famosissima Lady Liberty ma senza spendere un dollaro. La traversata dura 30min all’andata e 30 al ritorno. Anche qui le foto si sprecano. Finalmente oggi sembra essere arrivato l’inverno, non il freddo che ci si aspetterebbe a dicembre a New York ma sicuramente più consono alla stagione. Ci dirigiamo verso il quartiere di Chelsea dove un simpaticissimo signore si improvvisa nostra guida per caso e ci accompagna fino al Chelsea Market raccontandoci un pò del quartiere. Il mercato è bellissimo, tutto addobbato. Appena fuori raggiungiamo la High Line, la vecchia ferrovia sopraelevata riconvertita in parco dove si può passeggiare guardando dall’alto la città. Per pranzo voglio esaudire un mio desiderio: andare in una tipica tavola calda. Dopo un pò riusciamo finalmente a trovare un diner che fa al caso nostro, buonissimo e con porzioni gigantesche! Finito di pranzare entriamo nelle varie gallerie di Chelsea che ci affascinano tantissimo. Questa sera, essendo sabato, il Guggenheim Museum è ad offerta libera quindi prendiamo la metro accompagnati da un gruppo di signori di colore che canta canzoni natalizie a cappella, magico. La fila fa il giro di tutto il blocco, ma è molto scorrevole e in 30minuti siamo dentro, paghiamo 5$ e giriamo il museo per un paio d’ore prima della chiusura. Felicemente distrutti torniamo verso casa.

27/12

E’ domenica, decidiamo però di rinunciare alla messa gospel per non essere costretti a rimanere per tutta la durata della funzione. Ci dirigiamo infatti verso il Metropolitan Museum of Art ad ingresso libero, e gli dedichiamo tutta la mattinata. Pranziamo con 2 burritos in un locale messicano e raggiungiamo la JP Morgan Library. Siamo fortunati, dal tardo pomeriggio l’ingresso allo studio e libreria sono gratuiti. E’ sceso il buio e decidiamo di andare a visitare Dyker Heights, un quartiere di villette molto lussuose con luminarie natalizie degne di un Luna Park. Lo spettacolo è incredibile, un sacco di bambini con gli occhi che brillano e anche quelli degli adulti non sono da meno. Pieni di magia natalizia torniamo verso casa, prendiamo una buonissima pizza d’asporto da Mike’s nel nostro quartiere a Brooklyn e andiamo a nanna.

28/12

Ci svegliamo e.. c’è il sole! Facciamo colazione nella catena Donkin Donuts e torniamo sulla promenade per fare un pò di foto al ponte di Brooklyn e al Manhattan Bridge. I turisti si sono moltiplicati ed è un pò meno rilassante girare ma la bella giornata ci rende allegri e spensierati. Dato che per il primo giorno da quando siamo arrivati il cielo è terso, verso le 14 decidiamo di metterci in coda per salire sull’Empire State Building. Abbiamo deciso di non fare il City Pass per non spendere in attrazioni che avremmo potuto vedere anche gratuitamente o che non ci interessavano, abbiamo acquistato online la GoCard, una carta che permette di caricare il numero di attrazioni che desideri scontate del 20%. Per cui già in possesso de biglietto attendiamo di entrare. La fila è stata lunga ed estenuante, se non avessimo avuto già il biglietto pagato ce ne saremmo andati. 4 ore senza un posto dove sedersi, fuori al freddo e dentro con un caldo infernale. Alle 18 finalmente arriviamo in cima e vediamo tutta New York illuminata, facciamo le foto e ce ne andiamo velocemente. Prendiamo un taxi per andare a casa ma l’autista ci dice che c’è troppo traffico e spenderemmo troppo, quindi trascinandoci prendiamo la metro e torniamo verso Brooklyn.

29/12

Oggi abbiamo in previsione la visita al Moma, con biglietto già acquistato sulla GoCard. La ressa è davvero tanta e anche se siamo molto interessati, lo giriamo velocemente e anche un pò scocciati per non riuscire a goderci le opere con calma e serenità. Oggi decidiamo di tornare a casa nel pomeriggio per riposarci un pò ed uscire poi la sera dato che è il nostro penultimo giorno. Giriamo un pò per Brooklyn tornando a casa, ci compriamo una fetta di una fantastica Red Velvet, entriamo in un negozio di dischi e videogiochi. Rimaniamo affascinati dall’aria di casa che si respira e da come viene vissuta la vita di quartiere, proprio come una comunità. La sera scegliamo di andare a cenare in un locale con musica blues dal vivo, ma arriviamo lì ed è chiuso, cioè non esiste proprio più. Finiamo allora in un ristorante thailandese tutto illuminato con candele dove abbiamo mangiato benissimo. Felici ci godiamo l’ultima passeggiata serale in città.

30/12

Ultimo giorno, dato che l’aereo stasera partirà verso le 22, questa mattina decidiamo di andare nel Bronx per fare un giro e vedere la famosa metro sopraelevata. Dopo una passeggiata torniamo verso casa per fare le valigie. Abbiamo chiesto ai nostri inquilini di prenotarci gentilmente un taxi che verrà a prenderci alle 18. La vacanza è finita e si torna a Milano.

Che dire? Non mi aspettavo che mi sarebbe piaciuta così tanto, le persone sono gentili e ben disposte. La città è davvero interessante e piena di cose da fare e vedere accontentando tutti i gusti.

In totale abbiamo speso 1400 euro a testa compresi anche souvenir e regali di Natale acquistati a Chinatown. Volendo, non è molto costosa: a pranzo non abbiamo mai speso più di 20$ a testa e la sera abbiamo sempre optato per la cena d’asporto consumata in camera. Per colazione abbiamo acquistato al supermarket tutto l’occorrente: caffè, the, succhi, biscotti di Natale e muffin.

Abbiamo sempre mangiato molto bene e anche per me che sono vegetariana, non sono mancate valide alternative sia nei ristoranti italiani, messicani, giapponesi, thailandesi che nelle grosse catene come Subway o Popeye, e non parlo di insalatina e verdure grigliate. Ci siamo innamorati del quartiere di Brooklyn dove abbiamo alloggiato, sicuramente se tornassimo ci fermeremmo ancora lì. E’ una città tutta da scoprire, anche se il mio sogno di vederla sotto la neve non si è realizzato. Beh a questo punto dovremo sicuramente tornarci!



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