In Usa con la famiglia

Viaggio attraverso il New England con partenza e ritorno a New York dopo un loop che ha toccato Philadelfia, Washington, Lancaster, Mystic, Plymouth, Cape Cod, Bar Harbor, Portland e Boston
Scritto da: fedebis
in usa con la famiglia
Partenza il: 29/06/2010
Ritorno il: 20/07/2010
Viaggiatori: 4
Spesa: 4000 €
Il viaggio si è svolto dal 29 giugno 2010 al 20 luglio 2010 e l’equipaggio era così composto: io, mio marito e i nostri due bambini di 5 e di 3 anni. Abbiamo trascorso i primi 5 giorni a New York, alloggiando presso l’Affinia Manhattan, hotel che si è rivelato vantaggioso in quanto a spaziosità della sistemazione – avevamo una suite con camera da letto separata, bagno, grande soggiorno con divano letto enorme, tavolo tondo per quattro persone e cucinino – ma ci ha deluso per l’ubicazione perché era sì di fronte al Madison Square Garden e alla Penn Station però lontano da Central Park, tappa obbligata quotidiana con dei bambini. New York noi adulti la conoscevamo già bene essendoci già stati altre tre volte per cui questo soggiorno è stato totalmente kids-oriented!

30 giugno

Alle 6 siamo già in piedi! Colazione da Starbucks e via verso Central Park, prima di entrare nel parco affittiamo delle biciclette e dato che non avevano bici piccole per i bimbi noi adulti abbiamo preso delle buffissime biciclette che finivano con un arco a cui era attaccato un altro sellino ed un’altra ruota su cui hanno preso posto i bimbi. Certo la scioltezza nel guidare questi aggeggi non era delle migliori però ci siamo divertiti un mucchio!

Pranzo al sacco sempre a Central Park facendo acquisti al Whole Food Market di Columbus Circle.

Nel pomeriggio non ci siamo fatti mancare una visita dello zoo di Central Park, niente di che ma imperdibile per il solo fatto che i quattro simpaticissimi animali del cartone Madagascar sono partiti da qui per la loro avventura! La giornata termina con una cena cucinata nel nostro mini appartamento.

1° luglio

Oggi abbiamo promesso ai bimbi che li porteremo da Fao Schwartz, un bellissimo negozio di giochi e giocattoli sulla 5th avenue, e così qualche minuto prima dell’orario di apertura (le 10 ndr) ci mettiamo in fila davanti alla porta di ingresso per essere tra i primi ad entrare, è un’esperienza carina da fare perché i commessi si mettono tutti in fila ai lati della porta d’ingresso e mentre tu sfili dentro ti applaudono e ti danno il benvenuto poi di corsa vanno tutti a riposizionarsi ai propri posti all’interno dello store che, per inciso, è molto particolare e ha giocattoli stupendi, niente a che vedere per esempio con Toy R US di Times Square che è più simile ai nostri mega store di giocattoli. Qui tutto ha un sapore antico e molto molto curato; delizioso il reparto di mobili in miniatura per le case delle bambole. Siamo stati fortunatissimi perché in tutto quel ben di Dio i nostri figli non sapevano cosa scegliere e quindi siamo usciti solo con un sacchettino di caramelle di tutte le forme, gusti e colori. Nella mattinata non sono mancati altri giri sulla 5th av. in particolare da Apple e Nba Store per accontentare un po’ anche il papà! Hot dog a Central Park e sosta obbligata in uno dei bellissimi parco giochi all’interno del parco, sul sito del parco sono indicati e mi raccomando non perdetevi quello con le fontane e gli scivoli (obbligatorio il costume ed un telo da mare per poter asciugare e cambiare i bimbi prima del ritorno a casa). Nel pomeriggio siamo stati al Museum of Natural History, l’unico museo che abbiamo propinato ai bimbi proprio perché vario e per niente noioso da visitare. Questa volta non abbiamo potuto fare la nostra solita visita al Met sigh. Cena come al solito a “casa”.

2 luglio

Con la metro arriviamo fino alla fine della penisola e prendiamo lo Staten Island Ferry il battello gratuito che collega Manhattan a Staten Island, durante il viaggio si gode una vista meravigliosa dello skyline e si passa anche vicino alla Statua della Libertà. Arrivati alla meta decidiamo di tornare subito indietro e ci precipitiamo a riprendere lo stesso ferry da cui siamo sbarcati facendo però la fila per salirci. Tornati a Battery Park ci dirigiamo a piedi a South Street Seaport e lì ci rilassiamo un po’ tra i vari negozi dove riusciamo a fare un po’ di shopping e a mangiare l’hot dog di Nathan – famoso per il suo negozio di Coney Island dove si svolge ogni anno la gara a chi divora più hotdog in un tempo stabilito – bleah rivoltante la gara intendo perché l’hot dog era buonissimo! Il pomeriggio è dedicato a Times Square, un posto che ai bimbi è piaciuto moltissimo un po’ per gli strani personaggi che vi si aggirano – non ultimo il naked cowboy e le naked cowgirls – una di circa 70 anni e l’altra una bella ragazza giovane – e molto per il negozio M&M’s , le insegne luminose, gli alberghi fastosi, gli innumerevoli teatri, la scalinata di plexiglass e le miriadi di persone di ogni colore, razza, altezza e stazza! Poi a piedi verso il Top of the Rock, saliamo e dopo un bel mucchio di foto ridiscendiamo e ci separiamo per un po’ di sano shopping, il papà con i bimbi al negozio Lego proprio vicino all’Ice Rink del Rockfeller Center e io da Antropologie, negozio che avevo già apprezzato nelle vacanze precedenti!

Stravolti dalle tante emozioni ce ne torniamo a casetta nostra sempre a piedi non prima di aver fatto un po’ di spesuccia in un supermarket vicino all’hotel.

3 luglio

Oggi giornata tranquilla, si fa per dire! A piedi verso Central Park con sosta all’NBA Store e finalmente sosta a Tiffany & Co. Per pranzo il solito gustoso hotdog consumato a Central Park. Poi due ore buone al parcogiochi con i bimbi in costume dentro fontane e percorsi con acqua. Nel tardo pomeriggio ci riavviamo a casa non senza la solita sosta al supermarket per comprare la cena.

4 luglio – Independence Day

La giornata si presenta impegnativa, devo correre all’Nba Store per cambiare la taglia delle divise comprate ieri mentre il resto della famiglia impacchetta le cose perché oggi si lascia NYC. Dopo il cambio torno di corsa in albergo per il check out e la corsa in taxi fino al JFK per ritirare la macchina in affitto. Ci hanno, ovviamente, dato un super van rosso, grazie all’upgrade gratuito, ci sistemiamo i bagagli, abbattiamo una fila di posti, posizioniamo il lettore Dvd portatile per i bimbi e “sfrecciamo via”, si fa per dire perché i limiti di velocità vanno assolutamente rispettati, verso Philadelfia. Mio marito è stato bravissimo a districarsi nel traffico dell’aeroporto e ad immettersi sull’autostrada per Philly dove giungiamo circa 3 ore dopo, con sosta per il pranzo in un autogrill. A Philadelfia l’albergo è il Doubletree, molto bello e soprattutto in pieno centro. Ci sistemiamo e usciamo subito a fare un giro. Arriviamo subito all’Independence Hall ed entriamo a visitarla con un tour espresso. Dopo una lunga pausa in un parco facciamo ritorno in albergo, ci prepariamo ed usciamo per cena, scegliamo un ristorante messicano che incontra molto il gusto dei bimbi. Prima di andare a dormire fotografiamo la torre della Town Hall illuminata con i colori americani.

5 luglio

Dopo un altro giro per la città ci apprestiamo a raggiungere Washington. Qui l’hotel è l’Hilton Washington, bellissimo, vicino a Dupont Circle, con una piscina all’aperto che utilizzeremo molto visto il caldo pazzesco che troviamo qui. Sotto un sole ancora cocente nel pomeriggio andiamo a vedere la Casa Bianca e qui foto di rito davanti alla residenza di Obama e corse dietro agli scoiattoli che corrono liberi dovunque. Rientrando ci fermiamo a cena in un delizioso pub.

6 luglio

Oggi maratona sotto il sole! Usciamo intorno alle 10. Facciamo colazione in una specie di panetteria e poi iniziamo il nostro tour: passiamo di nuovo alla Casa Bianca e poi, sempre sotto un sole implacabile, raggiungiamo la Reflecting Pool e il Lincoln Memorial. Migliaia di foto anche all’obelisco posto alla fine della grande piscina rettangolare. Abbiamo tralasciato volutamente il cimitero di Arlington e ci siamo diretti all’Air and Space National Museum, bellissimo museo sull’aviazione ad ingresso libero. Dopo tre estenuanti ore, nel tardo pomeriggio ci riavviamo in hotel non prima di aver comprato qualcosa per cena. Arrivati in hotel ci mettiamo subito in costume e stiamo in piscina fino alle 9 di sera, rientrati in camera ci docciamo, ceniamo e di corsa a nanna stracotti dalle fatiche del giorno.

7 luglio

Oggi si parte da D.C dopo una breve passeggiata verso Georgetown, il caldo è veramente insopportabile così alle 11 siamo già in macchina direzione Lancaster, Pennsylvania dove giungiamo, dopo aver fatto benzina per la prima volta, una soddisfazione per il costo ridicolo ma complicato per il pagamento e l’erogazione fai da te, intorno alle tre del pomeriggio. Il motel, un Travelodge, è piuttosto bruttino c’è un odore terribile in camera ma ai bambini piace tanto lo stesso, mah! Approfittiamo però di una lavanderia a gettoni di fronte alla stamberga per lavare una kilata almeno di bucato, nell’attesa da un pittoresco telefono a gettoni chiamo casa e aspetto che il resto della family mi venga a recuperare. Andiamo verso downtown ma che delusione, è già tutto chiuso e sono solo le cinque, raccattiamo una mappa fuori al Visitor Center e ci dirigiamo verso la Lancaster County. Raggiungiamo un posto da dove partono dei tour con le carrozzelle per visitare le fattorie degli Amish. Non sappiamo se credere se sia tutto vero o se le loro attività, il loro abbigliamento, i loro mezzi di trasporto siano a uso e consumo dei turisti però tutto è davvero molto bizzarro. Sulla strada del ritorno ci fermiamo a mangiare in un posto tipico dove la cucina chiude alle 8, noi entriamo alle 8 meno dieci e ci consentono di mangiare… grazie! Ritorno al Travelodge puzzone e sonno istantaneo.

8 luglio

Stamattina partenza per il New England! Alle 10.30 siamo in macchina e ci avviamo a Stanford nel Connecticut, dove arriviamo, dopo la classica sosta in area di servizio per il pranzo, alle 3 e mezzo. Anche qui l’hotel, un Motel Super 8, era veramente bruttino, vabbè per una notte…Ci sistemiamo e andiamo verso Norwalk, una cittadina davvero carina! Andiamo un po’ in spiaggia, ci fermiamo al parcogiochi sul bordo della spiaggia e verso le 7 andiamo a cena in un delizioso ristorante sul molo. Alle 9 e 15 siamo in stanza, doccia per tutti e nanna.

9 luglio

Oggi partenza per Mystic, alle 11 siamo già alla meta, il Ramada Mystic abbastanza carino e certo migliore dei due precedenti. Subito andiamo all’acquario – devo dire carino, i miei figli l’hanno preferito al più blasonato Acquario di Genova e l’hanno gradito quasi allo stesso livello dell’Oceanografico di Valencia – nel pomeriggio ci facciamo una bellissima passeggiata per Mystic, ceniamo da Mystic Pizza, il famoso locale in cui è stato girato l’omonimo film con una Julia Roberts assai giovane, e ci godiamo un bel cartone animato – piovono polpette – all’aperto distesi su un prato ai bordi del fiume! Ah sì siamo proprio in America! L’unica nota stonata della giornata è la perdita del cavalletto per la macchina fotografica che ci deve essere scivolato via da sotto il passeggino, sgrunt..

10 luglio

Partenza in mattinata per Raynham, MA vicino a Plymouth dove staremo 3 notti per visitare la Plimoth Plantation, Cape Cod, Providence e Newport.

L’albergo, l’Hampton Inn, è molto bello anche se è posizionato lungo un’arteria trafficata e periferica ma strategicamente vicino a ristoranti e negozi di ogni tipo. Alle 12 siamo già nella Plimoth Plantation, non è niente di che, è solo la ricostruzione, fedele non c’è che dire, del primo villaggio fondato dai Padri Pellegrini che per primi sbarcarono in America con la Mayflowers. Dopo infatti, sotto una pioggia battente, ci recheremo al molo a vedere la copia della suddetta imbarcazione. Al rientro in albergo trascorriamo più di un’ora nella piscina coperta, ci prepariamo per cena e scegliamo un’ottima steakhouse dove mangiamo delle buonissime bistecche, la Longhorn Steakhouse. Alle 10 siamo già a letto confidando in un tempo migliore per la giornata di domani.

11 luglio

Dopo un’abbondante colazione al ns. Hampton Inn partiamo in direzione penisola di Cape Cod, Decidiamo di arrivare subito a Provincetown, la punta più estrema della penisola e poi di tornare indietro. In realtà il viaggio è più lungo del previsto, arriviamo a destinazione alle 12.30 dopo due ore abbondanti di strada, parcheggiamo e ci facciamo un giro in questa vivace cittadina gay friendly piena di negozi e gallerie d’arte. Dopo un ottimo fish and chips partiamo per la crociera per l’avvistamento delle balene, il tragitto per arrivare in alto mare è davvero lungo, circa un’ora e mezza, il tempo che si dedica alle balene, davvero molti esemplari a dir la verità, è molto poco, circa 15 minuti, proprio perché è obbligatorio un contatto minimo con i mammiferi, e il tempo per il ritorno al molo, un’altra ora e mezza, fanno sì che la gita sia molto lunga e abbastanza noiosa perché ci si stacca dalla costa quasi subito e la maggior parte della navigazione è in mare aperto, ovviamente. Morale: gita assolutamente da fare perché non capita spesso di vedere le balene ma mettete in conto 3-4 ore di tempo da impiegare – troppo per noi che ci siamo trovati anche la macchina multata per orario del parcheggio scaduto! Nel ritorno in albergo troviamo una bella nebbia per strada così rinunciamo alle deviazioni per veder i fari e ci fermiamo a cena in un posto dove c’è una grande fila, Arnold’s il re dell’aragosta, che bontà! Dopo cena in due ore siamo in albergo cotti e stracotti.

12 luglio

Dopo la solita abbondante colazione partiamo in direzione Newport nel Rhode Island, cittadina di mare famosa per essere stata sede dell’America’s Cup negli anni ’90. Passeggiamo sul porto e giriamo per i numerosi negozi, alle 3 però decidiamo di ripartire e tornare sulla penisola di Cape Cod per vedere un faro che ieri non eravamo riusciti a vedere causa nebbia.. Il viaggio è lunghissimo, le distanze in realtà non sono elevate ma il limite di velocità è talmente baso che sembra di viaggiare per secoli! Comunque alla fine arriviamo, la spiaggia del faro è molto bella, i bimbi giocano in costume per quasi un’ora, alle sette li laviamo sotto le docce pubbliche, facciamo ancora un po’ di foto e torniamo a mangiare da Arnold’s, solita fila, ottimo cibo e buon prezzo.

13 luglio

In mattinata partenza per Freeport, arriviamo verso l’una e mezza, ci sistemiamo al Super 8 Motel e poi ci tuffiamo nella via principale del paese piena di outlet. Alle 7 andiamo a mangiare da Mc Donalds (sarà l’unica volta che mangeremo da Mac in tutta la vacanza) poi ci facciamo un giro in macchina fino a Freeport South, il tempo è stranissimo, c’è una nebbia bassissima, sembra di stare nella brughiera scozzese! Alle 8 e 15 siamo già in camera, pigiama e DVD per i bimbi e poi tutti a nanna.

14 luglio

Oggi partiamo per Bar Harbor, la località più a nord del ns, viaggio, al confine con il Canada. Per la strada facciamo una deviazione per Boothbay Harbor dove passeggiamo per un’oretta. Alla fine decidiamo di andare al faro di Pemaquid Point, faro molto carino, le foto si sprecano e poi pranziamo in un delizioso ristorante-gift shop lì di fianco, saliamo dentro al faro e poi alle 4 e 15 ripartiamo per Bar Harbor. La strada dal Pemaquid Lighthouse è veramente panoramica, attraversa scorci stupendi di mare e avvistiamo deliziosi cottages. L’arrivo a Bar Harbor avviene alle 7 di sera dopo un estenuante viaggio sulla Route 1, strada statale da percorrere a velocità veramente moderata. Adesso ci sistemiamo in albergo, il Days Inn, niente di che devo dire e poi andiamo a cena.

15 luglio

Stamattina partiamo per l’Acadia National Park. Entriamo intorno alle 10, facciamo la loop road per tutta la giornata, facendo varie soste prima la Thunder Hole, una specie di buca nella scogliera che all’arrivo dell’onda produce un rumore rombante, poi al Jordan Pond, un lago navigabile in canoa ma che noi preferiamo costeggiare passeggiando e infine arriviamo alla Cadillac Mountan. Nel pomeriggio andiamo alla Sand Beach, i bimbi giocano con le onde coraggiosamente perché l’oceano è gelato, saranno 15 gradi si e no e poi torniamo in albergo. Ci prepariamo per la cena e andiamo a Bar Harbor per cercare un ristorante, ce ne sono moltissimi, ci infiliamo nel primo che troviamo perché siamo affamati e sono solo le 18 e 30! All’improvviso si alza una nebbia spaventosa e arriva un umido che fa abbassare la temperatura di un bel po’ così ci rintaniamo in albergo.

16 luglio

Oggi lasciamo Bar Harbor mentre fervono i preparativi per l’arrivo di Obama e della First Family! Nel primissimo pomeriggio arriviamo a Portland, Maine ci sistemiamo al solito Travelodge e poi andiamo verso downtown. Breve passeggiata per il centro perché poi scoppia un temporale da manuale e ci ripariamo in un negozio di giochi da cui, miracolosamente, riusciamo ad uscire senza comprare niente. Appena rischiara andiamo, in macchina, a vedere un bellissimo faro il Portland Head Leight e dopo una lunga sosta per foto e corse varie per far sgranchire le gambe ai bimbi andiamo a comprare la nostra cena al Whole Food Market – è una catena di markets di alto livello ma con del cibo ottimo e molto più vicino ai nostri gusti dei tipici supermarket americani.

17 luglio

La partenza si avvicina! Oggi lasciamo Portland e andiamo a Salem, il paese delle streghe! Arriviamo che sono già le 12, parcheggiamo in centro e passeggiamo seguendo il percorso pedonale che si snoda tra le vie del centro partendo dal Visitor Center. Quasi subito ci imbattiamo in un parco giochi, ci fermiamo e consumiamo lì il nostro pranzo. Verso le 2 e ½ proseguiamo con il tragitto pedonale, passiamo dal porto e poi torniamo a prendere l’auto. Decidiamo di seguire un percorso in auto segnalato dalla guida che si snoda lungo la costa di Cape Ann. Ci fermiamo a Magnolia, dove c’è un Museo Medievale – ovviamente ricostruito! – che però è davvero carino. Dopo la sosta proseguiamo per Gloucester e arriviamo in albergo – il Days Inn Danvers_Boston Salem. Cena e a nanna, domani Boston ci aspetta.

18 luglio

Stamattina partiamo per Boston, in realtà siamo molto vicini e nel giro di ½ ora arriviamo. E’ troppo presto per il check in all’Hyatt Regency Hotel di Cambridge – dove staremo per due notti – e così parcheggiamo la macchina e con la navetta dell’albergo ci facciamo portare in Harvard Square. Qui ci facciamo un bel giro tra i diversi edifici storici di una delle Università più prestigiose del mondo, Harvard appunto e nel primo pomeriggio decidiamo di arrivare a Boston con la metro. La prima sosta – superfluo dirlo! – è al Boston Common, un grande parco ai piedi della Massachusetts State House e in particolare al Frog Pond una specie di piscina con le fontane dove i bambini pensano bene di buttarsi completamente vestiti! Li spogliamo allora e li lasciamo in mutande! Si divertono un sacco e mentre loro giocano io ne approfitto per andare ad asciugare i loro vestiti all’aria calda del bagno! Più tardi iniziamo l’esplorazione di Boston da Beacon Hill, un bel quartiere alle spalle del Boston Common e poiché ci imbattiamo nel Whole Food acquistiamo già la cena per stasera che consumeremo poi in albergo.

19 luglio

Oggi è l’ultimo giorno pieno qui negli Usa, domani si riparte. Dopo un’abbondantissima colazione in hotel partiamo a piedi per andare a prendere la metro che ci condurrà a Boston, la camminata dura circa 25 minuti ma è molto suggestiva perché si costeggiano il fiume da una parte e tutti gli edifici universitari dall’altra, compreso il celebre MIT. Scendiamo alla fermata di Boston dove inizia il Freedom Trail, il percorso pedonale che attraversa Boston e unisce i punti più importanti della città. Ci fermiamo al Quincy Market, un grosso centro di negozi e locali per mangiare. Dopo la sosta mangereccia e di shopping proseguiamo per North End, il quartiere italiano della città e poi, prima che il Freedom Trail si diriga verso i quartieri più lontani della città torniamo indietro verso il Boston Common per la solita, quotidiana sosta alla piscina/parco giochi! Whole Food per cena e albergo

20 luglio

Il giorno della partenza. Torniamo a New York, svuotiamo l’auto, la salutiamo e la restituiamo al noleggio e poi andiamo mestamente a prendere il nostro volo New York-Milano.

Che dire, è stata un’esperienza fantastica, i bambini hanno retto benissimo, si sono adattati da subito al fuso e soprattutto al cibo e agli orari sballati dei pasti. Hanno ricordi ancora vivi di questo meraviglioso viaggio e non vedo l’ora di portarli nella West Coast per guardare le loro facce davanti alle meraviglie della natura dei Grandi Parchi Americani. Ma questa è un’altra storia ancora da raccontare anche perché nel frattempo si è aggiunto un altro cucciolo alla lista!



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