Scrittori per Caso: E ti vengo a cercare…

Turisti Per Caso.it, 27 Gen 2006
Andrea P. Presenta “E ti vengo a cercare. Franco Battiato e il sacro” di Paolo Jachia (Ed. Ancora). Il viaggio è anche (talvolta soprattutto…) il viaggio spirituale. Su questa linea si inserisce il contributo di Andrea P. Alla nostra rassegna degli “Scrittori per Caso”. Pubblichiamo volentieri la sua recensione anche come omaggio a Franco Battiato, che ricordiamo come ineguagliabile compagno di viaggio della Syusy in Nepal.

Bene, questo è un volume che parla di tante cose tutte assieme e correlate: in primis di Franco Battiato poi di Dio, della religione ovvero e della canzone come forma d’arte. Parto dicendo che l’ho trovato molto interessante e stimolante, in grado di fare un po’ di chiarezza su chi sia il personaggio Battiato: come musicista-poeta e uomo. Si parte dalla nascita e origini che si collocano nella Sicilia del dopoguerra, in una famiglia normale (sua madre sarta e il padre camionista), per arrivare fino ai giorni attuali e all’incontro col filosofo Manlio Sgalambro.

Viene percorso nella totalità la sua evoluzione: artistica e umana, dagli esordi conseguenti al trasferimento dalla Sicilia a Milano, agli intrecci culturali e ideologici che sempre si ritrovano espressi nei suoi testi.

Figura principale: Dio. Certo non il Dio dei cattolici ma qualcosa che va oltre… Franco non si definisce cattolico, né mussulmano, né induista; egli ha un rapporto profondo con questo Dio difatti nella sua ricerca spirituale preferisce l’intimismo e la meditazione in solitudine. Non ama la religione imposta da coloro che ti vogliono convertire, intende la religiosità come un fatto intimo.

Scorrono così i testi delle sue canzoni che piano piano, ma con chiarezza, delineano le idee e i principi fondanti dell’uomo Battiato.

È veramente profondo il rapporto che riesce ad avere con questo Dio e nei testi si trovano infiniti rimandi e citazioni dalla Bibbia, (testo che dichiara aver letto tre volte e fondamentale nella sua vita).

Malgrado quello che sopra ho detto il libro non risulta pesante ma anzi è molto interessante seguire questo suo cammino e scoprire tratti nascosti delle sue canzoni.

Poi non sono per me canzoni ma, vanno certamente oltre… Sono testi di assoluta poesia… Ed hanno una enorme capacità di raccontare il presente come di dare suggestione al passato, anche remoto.

Si arriva certo ad apprezzare questo uomo, nato forse povero ma, che ha saputo con tenacia inseguire il suo personale tratturo, in maniera trasversale e in molteplici campi; quello ultimo ad oggi: il cinema.

Queste pagine poi danno una certa serenità e aiutano il lettore che, in qualche maniera, è in cerca di una visione personale di Dio e conseguentemente di spiritualità.

Se però c’è una cosa che non mi è piaciuta è l’ultimo capitolo, dove vengono trattati forse argomenti un po’ troppo filosofici, difficile seguire tutto quel che viene detto se non si ha una cultura adeguata.

Comunque il volume resta pur sempre interessante e costruttivo… Aiuta a capire meglio e se necessario ad aprire ancora un po’ gli occhi su questo nostro presente.

Andrea P.

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