Namibia on the road 5

Diario di viaggio e notizie pratiche per guidare in completa libertà attraverso questa fantastica terra
Scritto da: ilbrando
namibia on the road 5
Partenza il: 14/05/2016
Ritorno il: 29/05/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Partecipanti: Andrea e Arianna di Piacenza

Periodo: 14-29 maggio 2016

Voli: andata – Milano-Heathrow-Johannesburg-Windohek (20 ore totali) con Brithis Airways

Ritorno – Windohek-Johannesburg-Dubai-Milano Malpensa con Air Namibia ed Emirates al prezzo di 700€ a persona. Ci siamo affidati all’ottima agenzia namibiana Hb Safaris di proprietà e gestione italiana che, su nostra indicazione sia per il budget che per i luoghi, ci ha confezionato un viaggio su misura.

1 e 2 giorno ( 14-15 maggio)

Partenza da Malpensa alle ore 18.50

Voli con qualche ritardo ma arrivo a Windhoek il giorno dopo ( 15 maggio) con soli 30 minuti di ritardo complessivo.

Primo problema: l’autista che doveva venirci a prendere per portarci al Meet and Greet presso la sede dell’agenzia sapendo del ritardo se la prende comoda e noi, che abbiamo sempre comunicato con Stefania dell’agenzia via mail e Skype realizziamo di non aver nessun numero di cellulare namibiano da chiamare.

Intanto cambiamo i soldi in aeroporto ( circa 700€ a testa ) e compriamo un po’ di byte di Wi-Fi presso un bar dell’aeroporto per chiamare l’agenzia.

Finalmente arriva l’autista che ci accompagna in città .

Ci viene consegnata una Nissan double cab 4×4 con doppio serbatoio e doppia ruota di scorta, ci garantisce così circa 1400 km di autonomia e la tranquillità di poter cambiare una ruota senza patemi d’animo ( cosa che peraltro ci accadrà ).

Va subito detto che ci sono comunque diverse pompe di benzina in tutta la Namibia e con un doppio serbatoio si sta più che tranquilli; quasi tutte preferiscono il pagamento in contanti.

Parliamo anche con Alberto dell’agenzia che ci consegna una SIM namibiana, le cartine di viaggio e un book con i dettagli di ogni singolo giorno.

Arriviamo al lodge Villa Violet ( con Wi-Fi ) distrutti; la sera ceniamo da Joe’s Beerhouse ( consigliatissimo) mangiando carne cotta alla brace e poi andiamo a letto; fa un po’ freddo.

3 giorno (16 maggio)

Dopo una abbondante e varia colazione al lodge, senza eccessiva premura , partiamo per la nostra prima tappa. Prima però facciamo il pieno di benzina a una stazione di rifornimento ( sono aperte h24 e dispensano anche cibo , bevande, ricariche telefoniche, tabacchi…).

Via sulla strada asfaltata per quasi 200 km, poi guidiamo sullo sterrato e raggiungiamo il Lodge Bagatelle vicino alla città di Mariental, nel deserto del Kalahari.

Posto fantastico per i colori e lodge veramente bello (Wi-Fi presente); ci facciamo una cena sotto le stelle organizzata solo per noi .

4 giorno (17 maggio)

Al mattino ci svegliamo presto per partecipare ad una attività organizzata: la passeggiata con i Boscimani . Una guida del lodge ci accompagna per il Bush sulle dune del deserto dove ci aspettano i Boscimani , una etnia locale che ci accompagna al loro villaggio. Il tutto dura un’ora e mezza. Anche se si tratta di una attività per turisti ci pare molto coinvolgente camminare sulle dune e ascoltare il loro linguaggio e poter vedere l’esistenza di questi piccoli raggruppamenti di africani non troppo contagiati dal colonialismo.

Alle 10,30 partiamo per la tappa successiva, il Sossus Dune Lodge ( no wi-fi) , che si trova all’interno del parco di Sossusvley .

Primo errore: la passeggiata del mattino e la poca abitudine alle strade sterrate ci fanno sottostimare i 350 km che dobbiamo percorrere, complice il paesaggio incantevole che osserviamo durante la guida . Infatti arriviamo verso le 18 , praticamente verso l’ora di cena. Il lodge e’ bellissimo ( tutto fatto da mini alloggi su palafitte uniti da passerella, che affacciano sulla vallata con animali al pascolo davanti a noi ). Il lato positivo del lodge e’ che si tratta dell’unica struttura all’interno del parco, cosa che al mattino seguente ci farà risparmiare almeno un’ora di sonno rispetto a chi dorme fuori.

Per accedere al Parco occorre fermarsi a Sesriem dove si sgonfiano le ruote ( per andare sulla sabbia), e si comprano i permessi per l’accesso al parco ( e anche per il Canyon di Sesriem e la Moonlandscape; se non si riesce a fare i permessi il giorno prima si può pagarli il giorno della visita , all’uscita dal parco).

5 giorno (18 maggio)

Sveglia ore 4,30 rapida colazione (caffè e colazione al sacco) e si parte per la gita sulle dune di Sossusvlei dove vogliamo vedere l’alba e i suoi colori. Si percorrono 60 km di strada asfaltata , poi chi se la sente e ha un 4×4 dovrà innestare le marce ridotte e divertirsi a cavalcare 5 km di sabbia e arrivare così alla base di partenza delle due dune più alte del mondo ( big mama e big daddy) che si possono salire faticosamente a piedi, e da cui all’alba si vedono i colori accesi della sabbia dar forma alle dune circostanti; noi facciamo metà duna, poi la Deadvlei si illumina e la voglia di correre sulla sabbia prevale su quella di continuare a salire, così surfiamo fino al fantastico lago salato con gli alberi secchi.

Ripartiamo poi per la nostra successiva tappa, facendo sosta fotografica alla famosa duna 45; inoltre facciamo tappa al Canyon di Sesriem che non ci entusiasma più di tanto.

Oggi per fortuna sono in programma solo 90 km di sterrato che ci portano a Solitaire, presso il Solitaire guest farm.

Il posto è un’oasi di pace e una vera azienda agrituristica, meno blasonato dei precedenti lodge ma molto più raccolto e accogliente (Wi-Fi presente).

Li passiamo il resto del pomeriggio a bordo piscina, quindi cena ( soprattutto di ottima carne e contorni vari) e ci addormentiamo esausti.

6 giorno (19 maggio)

Senza fretta questa mattina partiamo per la tappa successiva , Swakopmund ; ci aspettano ancora 300 km circa di sterrato, inoltre , dopo aver superato i passi Kuiseb e Ganab, abbandoniamo la C 14 per attraversare la Moon Landscape; si tratta di un Canyon enorme che ha due punti panoramici di osservazione; la strada per arrivarci e’ bruttina, occorre aver fatto il permesso a Sesriem. Il Canyon in se’ e’ enorme e lascia smarriti , ma a mio parere è evitabile.

Arriviamo a Swako nel pomeriggio presso la moderna struttura The Delight Swakopmund ( Wi-Fi presente) dotata di tutti i confort e in pieno centro.

Swako ha un clima marittimo, l’aria è salmastra e di sera fa freddo ( basta un piumino leggero). La cittadina ( il suo centro) sembra un centro commerciale dai toni tedeschi, e dopo il tramonto non essendoci negozi aperti non c’è nessuno per strada. Qui anche per spostamenti brevi ci consigliano di usare la macchina, anche se si respira un’aria di sicurezza ovunque. La prima sera scegliamo sul web un ristorante che ci delude, The fish deli.

7 giorno ( 20 maggio)

Al mattino ci alziamo con calma, e ci rilassiamo un po’ ( l’agenzia ci aveva proposto una attività al mattino e una al pomeriggio, ma dato che già si cambia meta ogni giorno e ritmi sono serrati noi abbiamo scelto solo quella del pomeriggio ).

Andiamo a fotografare i fenicotteri rosa, poi verso le 12 ci rechiamo alla vicina Walvis Bay che ci appare più marittima e carina di Swako, aspettando la nostra guida che ci porterà a fare una gita in 4×4 sulle dune; l’autista sa il fatto suo e ci sembra di essere sulle montagne russe, ma la cosa più emozionante e’ arrivare in cima alle dune più alte e vedere dove queste si incontrano con l’oceano.

Alla sera ceniamo ( rigorosamente su prenotazione) all’ottimo ristorante The Tug all’inizio del molo, mangiando pesce e bevendo una bollicina del Sudafrica.

8 giorno ( 21 maggio)

Partiamo verso le 9 in direzione Twyfelfontein ( circa 350 km di ottimo sterrato), dove si possono ammirare le incisure rupestri ( il sito chiude alle 16), le canne d’organo e la montagna bruciata.

Alla nostra partenza veniamo coinvolti in una tempesta di sabbia che ci perseguita per 100 km e mette a dura prova le nostre abilità di guidatori dato che si formano davanti a noi banchi di nebbia sabbiosa.

Quando arriviamo a destinazione sono di strada le canne d’organo e la montagna bruciata ( deludenti), e quando siamo al sito delle incisioni rupestri lo troviamo appena chiuso .

Ci dirigiamo al bellissimo Twifelfontein Country Lodge ( no Wi-Fi) che è tutto incastonato nella roccia e al tramonto i suoi colori sono superlativi.

9 giorno ( 22 maggio)

Questa mattina ci aspettano 350 km di ottimo sterrato fino ad Opuwo, dove arriviamo dopo circa 6 ore di guida. Opuwo e’ la prima cittadina che ha un’impronta africana ( così come la immaginavamo noi), ci sono persone di varie etnie che animano la strada , bambini scalzi che corrono, case e baracche in ogni dove. Noi ci dirigiamo all’Opuwo Country Lodge che è bellissimo ( Wi-Fi presente).

Alle 14,30 ci aspetta la nostra guida che ci accompagna a un villaggio Himba a 20 km dal nostro Lodge. Questa esperienza vale il viaggio. Si viene accolti da bambini festanti che ci seguono e ci coinvolgono nei loro giochi e ci catturano con i loro sorrisi. Si visitano gli abitanti del posto che si fanno fotografare, ci accolgono nelle loro capanne per spiegarci come vivono; preparano un piccolo mercatino dove possiamo acquistare qualche oggetto prodotto da loro.

Può sembrare un’esperienza turistica, ma noi ci siamo sentiti molto coinvolti soprattutto dai bambini così sorridenti .

10 giorno (23 maggio)

Partiamo prestissimo per il parco Etosha dove passeremo le prossime 3 notti; fortunatamente abbiamo i lodge all’interno del parco ( prenotarli con molto anticipo);

Arriviamo per le 12 all’Okajukuejo Camp e iniziamo il nostro safari in direzione Halali Camp. Forse non siamo fortunatissimi, perché non vediamo molti animali, o forse la stanchezza del lungo percorso si fa sentire .

Pernottamento ad Halali ( no Wi-Fi); struttura spartana ma con tutto il necessario ; inoltre ha una posizione privilegiata di osservazione su una pozza ( anche se la nostra sera non avvistiamo nulla).

11-12 giorno ( 24-25 maggio)

Al nostro risveglio il nostro 4×4 ha una gomma a terra! Fortunatamente non dobbiamo cambiarla in mezzo al parco ( dove è severamente vietato uscire dall’auto). Cambiamo la ruota e via per il primo vero Safari!! vediamo tutti gli animali che ci aspettavamo , leonessa compresa. Il nostro percorso in questo giorno va da Halali a Namutoni e poi ad Okajukuejo , dove pernottiamo per le due sere successive. Questo Camp è più attrezzato del precedente, il nostro lodge e’ direttamente sulla pozza e di sera si vedono elefanti e rinoceronti ad abbeverarsi… Che spettacolo!

Anche il giorno successivo è ricco di avvistamenti; oggi decidiamo di spostarci in direzione del Dolomite Camp. La prima pozza che incontriamo è in assoluto la più ricca di animali (ozonjuitji m’bari): zebre, struzzi, orici, springbok, bufali, facoceri, elefanti, giraffe sono tutti insieme intorno alla pozza, ne contiamo a centinaia.

Procediamo per qualche pozza successiva ma le condizioni della strada non sono buone e preferiamo tornare al Camp.

13 giorno (26 maggio)

Partiamo per la nostra successiva tappa: Okonjima Bush Camp ( circa 250 km di buon asfalto) , dove ci aspetta l’attività con il leopardo. Per strada ci fermiamo alla cittadina di Outjo a far riparare la gomma (15 min di tempo in tutto per circa 5€ di spesa). Arriviamo al Lodge verso le 13. La nostra agenzia per questa ultima sera ci ha voluto fare una sorpresa: siamo alloggiati in una suite di oltre 100 mq che affaccia sul deserto!! Che spettacolo! L’attività del pomeriggio è molto divertente, andiamo in jeep a cercare Leopardi in una riserva di proprietà del Lodge. Segue aperitivo al tramonto e cena davanti al fuoco scoppiettante con altri turisti che abbiamo conosciuto durante l’attività.

14 giorno (27 maggio)

In questa ultima mattina di Namibia non abbiamo troppa voglia di ripartire. Ci facciamo una buona colazione, quindi salutiamo il nostro lussuoso lodge e partiamo alla volta di Windohek ( circa 200 km di buon asfalto).

Prima di arrivare nella capitale ci fermiamo a visitare il mercato artigianale di Okahandja ( appena superata la cittadina stessa) che a nostro avviso si rivela una trappola per turisti. I locali che vendono al mercato sono infatti estremamente invadenti e insistenti a voler vendere i loro prodotti, e se non si è capaci di contrattare i prezzi possono essere molto più elevati rispetto ai centri commerciali di Windohek.

Poco dopo siamo in città, breve giro per l’Independence ave, foto di rito alla Christuskirke, poi restituiamo l’auto al noleggio e finiamo la serata con una cena da Joe’s Beerhouse come la prima sera. Stesso pernottamento al Villa Violet (Wi-Fi presente). All’Hotel viene personalmente a salutarci Emiliano dell’HB SAFARIS per sapere com’è andata la vacanza.

15 giorno (28 maggio)

Sveglia ore 4,30. L’hotel ci consegna una colazione al sacco e un ultimo sorriso; veniamo trasferiti in aeroporto in tempo per prendere il volo…ciao Namibia!

Considerazioni e note tecniche:

La Namibia Fly&Drive è una vacanza dai ritmi abbastanza serrati, tuttavia facile soprattutto se di sera si dorme in Lodge.

Sicuramente ci sono molte attrazioni paesaggistiche e faunistiche, il viaggio stesso è di per se un’attrazione ( calcolare bene i tempi di viaggio!).

L’agenzia cui ci siamo affidati è stata davvero ottima, presente, puntuale. Bello il gesto dell’ultimo giorno di venirci a chiedere com’era andata la vacanza.

Costi: il viaggio è abbastanza caro, a iniziare dal volo.

Noi abbiamo speso 700€ a testa per il volo non diretto prenotando circa 6 mesi prima;

Il viaggio che abbiamo acquistato con l’agenzia ci è costato circa 1700€ a testa .

Per le attività, carburante, pranzi, bevande e mance abbiamo speso circa 600€ a testa.

Con la nostra jeep abbiamo percorso 3500km facendo circa 10 km al litro; 1 lt di Diesel l’abbiamo pagato 0,6€. ( raccomando di avere sempre acqua da bere in macchina).

Non occorre il navigatore perché tutte le strade sono ben segnalate, sicuramente serve una buona carta stradale. Noi abbiamo trovato utile scaricare sul telefono una app. ( maps.me ) da usare in città.

Molti scrivono che si può girare anche con auto berlina ( che costa ovviamente meno della 4×4); noi lo sconsigliamo vivamente , davvero necessaria la 4×4 per le condizioni delle strade.

Mance: integrano la paga e qui si danno generalmente al ristorante (10% del conto), quando si fa carburante (5-10 nad), in albergo al facchino (5-10 nad).

Strade: circa un terzo è asfaltato, le altre sono sterrate. In alcuni punti sono piene di dossi e sassi ( i tratti peggiori sono stati per noi alla visita al Moon Landscape e all’Etosha sia nel tratto tra l’Okaukuejo camp e il Dolomite camp, sia su molte stradine secondarie).

Vestiario: a strati, piumino leggero per la sera, bermuda e magliette di giorno , pile da mettere e togliere.

Abbiamo visto 2 zanzare solo al Sossus Dune Lodge.

Le attività che propongono le agenzie non sono affatto banali o turistiche come da altre parti, noi abbiamo partecipato a 4 attività e sono state tutte vere esperienze.

I Namibiani sono persone molto gentili, sorridenti e molto disponibili ad aiutare; tranne in qualche situazione ( mercato di Okahandja) non sono mai stati invadenti.

Non ho descritto molto i luoghi visitati perché vanno personalmente vissuti.

Buon viaggio a tutti!



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