Okuhepa Namibia

Due settimane tra distese immense, animali, stelle infinite e pura natura
Scritto da: Bridget_Farfy
okuhepa namibia
Partenza il: 29/07/2014
Ritorno il: 12/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Sono anni che alla fine di ogni viaggio mi dico “Devo scrivere un bel resoconto dettagliato e pubblicarlo su Turisti per caso, così che possa essere di aiuto e di ispirazione per altre persone, proprio come tanti resoconti e racconti di viaggio letti su queste pagine sono stati di grande aiuto per me e per le mie vacanze”… ma puntualmente mi dimentico di segnare tutto…e va a finire che scordo le cose…e addio resoconto dettagliato. Stavolta però sono stata brava e ce l’ho fatta (c’ho messo un anno, ma ho i miei tempi!). Ecco a voi quindi il mio racconto di viaggio in Namibia, dal 29/7 al 12/8 del 2014.

Io e il mio compagno è un bel pò di tempo che pensiamo ad un viaggio in Africa…un’Africa bella, “semplice”, naturale e ricca di animali. Ogni volta rimandiamo, ma quest’anno decidiamo che è il momento giusto, che ci meritiamo un viaggio di quelli indimenticabili. Come sempre ci riduciamo all’ultimo momento: sono i primi di luglio e ancora non abbiamo preso né volo né organizzato il tour. Di solito lo facciamo da soli, siamo amanti dei viaggi “fai da te” ma per l’Africa preferiamo affidarci a qualcuno di esperto, a qualche tour operator locale… così comincio a leggere racconti e opinioni su internet…la Namibia ci ispira tanto ma, caspita, i prezzi sono altini e organizzare tutto da qui in così poco tempo non è facile. Alla fine, mi imbatto nel sito di una coppia di italiani, Stefania ed Emiliano di HB Safaris, che vivono in Namibia da qualche anno e organizzano tour (sia di gruppo che individuali) Scrivo per avere qualche info, mi rispondono immediatamente. Lei è una persona estremamente gentile e disponibile, mi conquista all’istante. In pochi giorni ci organizza un tour di 2 settimane in self-drive, mettendoci dentro tutto quello che ci tenevamo a visitare, e dandoci ampia libertà di scelta. Il pacchetto che ci propone è completo di macchina, assicurazione, pernottamento sempre in lodge di ottima qualità (con trattamento quasi sempre di DBB: cena e prima colazione), alcune escursioni, scheda telefonica namibiana, assistenza…insomma di tutto di più. L’unica cosa che non è compresa è il volo, quello lo prendiamo noi in agenzia (EgyptAir a/r da Roma, con scalo al Cairo e Johannesburg…viaggio lunghino e anche un po’ scomodo (Egyptair pessima per voli così lunghi) ma ci siamo mossi troppo tardi e c’era solo questo. 1200 euro circa a testa)

Di seguito il racconto dei singoli giorni (per chi ha voglia di leggere), alla fine qualche consiglio generale e i costi sostenuti (i prezzi di ingresso ai parchi sono da intendersi per due persone, più l’auto).

Primo giorno 29/7

Il viaggio con AgyptAir è lunghetto e un po’ scomodo… soprattutto la tratta El Cairo-Johannesburg sembra interminabile. Nonostante si tratti di un volo lungo, a bordo non è prevista la visione di film o giochi…insomma non c’è modo per passare il tempo. Approfittiamo per riposare. La tratta Johannesburg-Windhoek è invece servita da AirNamibia…compagnia piccola ma precisa. Arriviamo a Windhoek in perfetto orario. Dopo aver recuperato le valigie incontriamo subito Michael, il tizio dell’autonoleggio. Cambiamo i soldi stesso in aeroporto e andiamo a recuperare l’auto a Widhoek. Qui incontriamo anche Paolo (il fratello di Emiliano, titolare dell’agenzia) che comincia subito a darci varie dritte sul viaggio. Dopo aver controllato l’auto (Toyota double cab) e aver sbrigato tutte le pratiche di routine salutiamo Michael e seguiamo con la nostra macchina Paolo che ci guida fino al nostro primo lodge: Suricate lodge. La prima impressione è ottima. Il lodge è molto carino e curato, il proprietario simpatico e disponibile. Dopo una doccia e un po’ di riposo, ci rivediamo con Paolo che ci consegna le mappe, i voucher, una sim namibiana per il cellulare (con la quale ci terremo sempre in contatto durante il viaggio, un adattatore per la corrente (utilissimo) ecc… e ci prenota anche la cena presso JOE. Ci avventuriamo per la strada (due matti, abbiamo dimenticato la cartina in camera) e miracolosamente arriviamo (e soprattutto miracolosamente riusciamo a ritrovare la strada al ritorno). Il locale è molto carino, pieno di gente e di colori…ma noi siamo davvero stanchi morti e non riusciamo a godercelo più di tanto. Ordiniamo una bistecca , hamburger (il menu offriva una marea di piatti anche tipici, ma nn sapendo di cosa si trattasse, e soprattutto quali animali avremmo mangiato, ci siamo buttati sui classici) e due birre…finita le cena subito torniamo al lodge dove crolliamo. Unico neo…la stanza è proprio freddina.Nonostante il piumone e una sorta di mini calorifero accesso durante la notte soffriamo un po’ il freddo.

Secondo giorno 30/7

Sveglia alle 6. Doccia e subito colazione (ottima e abbondante). Prendiamo i bagagli, salutiamo il Suricate e si parte…comincia il vero viaggio on the road. La meta di oggi è il deserto del Kalahari. Ci aspetta un tragitto di circa 220 Km…la strada è sempre dritta e asfaltata, incontriamo pochissime macchine. Onestamente con una strada così ti verrebbe voglia di correre, ma noi siamo prudenti e rispettiamo sempre i limiti di velocità. Passiamo davanti ad un cartello che indica che stiamo superando il Tropico del Capricorno (che emozione!) Ovviamente la sosta x una foto ricordo è d’obbligo! Durante il tragitto un sacco di babbuini attraversano la strada proprio davanti a noi… sono buffissimi! Siamo quasi arrivati a destinazione, ma prima ci fermiamo a Mariental dove c’è un market ben fornito e approfittiamo per fare un po’ di spesa. Arriviamo al nostro lodge, il Kalahari Namib Lodge verso le 12. Prenotiamo subito l’escursione delle 15 nel deserto. Il lodge è davvero bellissimo, certamente turistico ma molto bello e curato nei minimi particolari. Ci sono due piscine (non facciamo il bagno ma ci godiamo il sole sui lettini a bordo vasca), un campo di bocce e soprattutto personale cortese e col sorriso sulle labbra. Dopo un po’ di sano relax e un panino ci prepariamo x l’escursione…da non perdere! Nel deserto facciamo il nostro primo piccolo foto safari: incontriamo orici, springbok (tantissimi), kudu, volpi e qualche alce. Il paesaggio è affascinante, i colori del deserto sono splendidi. Arriviamo sulle dune rosse poco prima del tramonto: ci viene offerto da bere e qualche stuzzichino: un aperitivo davvero insolito e romantico. Il tempo di fare qualche foto e il sole comincia a calare…e con lui cala anche il freschetto. Rimontiamo sulla jeep avvolti da calde coperte di pile e dopo aver avvistato qualche altro animale rientriamo al lodge, dove ci aspetta una cena molto buona. Alle 20.30 abbiamo già cenato…ci mettiamo a bordo piscina a guardare un cielo immenso pieno zeppo di stelle luminosissime…spettacolare. Da qui si riesce a vedere anche una pozza poco distante e illuminata dove corrono ad abbeverarsi un gruppetto di springbok. Alle 21 siamo già a nanna.

Terzo giorno 31/7

Sveglia alle 5.30. Fuori ci sono dei colori pazzeschi. Facciamo colazione e prepariamo le valigie. Alle 7.15 siamo già in viaggio. Oggi dobbiamo percorrere circa 450 Km…la nostra meta è il Canyon Village, un lodge vicino il Fish River Canyon (che visiteremo domani).

Durante il tragitto passiamo per Katemanshoop dove visitiamo la Quiver Tree Forest (una piccola foresta ricca di Aloe dichotoma, una pianta che cresce solo qui in Namibia, nonché il simbolo stesso del Paese) e Giant’s Playground (un percorso tra blocchi di rocce rosse impilate incredibilmente da millenni una sull’altra) (biglietto per entrambi 110 NAD). La strada che percorriamo oggi è quasi tutta sterrata… arriviamo al nostro lodge alle 15. Anche questa volta il lodge è una meraviglia: tanti piccoli cottage in pietra ai piedi della montagna, con i tetti in paglia e una grossa attenzione al rispetto per l’ambiente circostante: niente sfarzo, tanto legno, colori sobri. Mi piace molto. Giusto il tempo di posare le valigie e siamo pronti per partecipare alla passeggiata nella riserva del lodge, dove una guida davvero molto simpatica ci spiega la storia della riserva e le caratteristiche delle varie piante (velenose) qui presenti. La passeggiata si conclude su un’altura di rocce da cui si vede un panorama fantastico sulla riserva… ed ecco comparire anche qui (perfettamente mimetizzato tra le rocce) un frigo con dentro birre, succhi e bevande di ogni tipo per il nostro secondo aperitivo al tramonto. Bellissimo. Rientriamo non appena il sole è sceso dietro la montagna. Relax in camera, doccia e cena (a buffet, molto buona). E’ una splendida serata, la temperatura è mite e così facciamo una passeggiata lungo i sentierini illuminati del lodge (anche stasera le stelle sono un’infinità) e alle 20.50 siamo pronti per la nanna.

Quarto giorno 1/8

Sveglia alle 6, in tempo x vedere il sole che sorge dietro le montagne che circondano il nostro lodge. Dopo la colazione ci prepariamo per andare a visitare il Fish River Canyon: pare che questo sia il secondo canyon più grande del mondo, dopo il Gran Canyon in Arizona (che abbiamo visto l’anno scorso). La strada che porta al canyon è tutta sterrata, noi per tranquillità procediamo piano e nel frattempo ci godiamo il paesaggio. Paghiamo l’accesso (170 NAD) e ci dirigiamo subito al MainViewPoint. Il Canyon è davvero splendido e il fatto che non ci siamo tantissimi turisti lo rende ai nostri occhi forse addirittura più affascinante del Gran Canyon. Con l’auto ci spostiamo nei vari punti di osservazione. Ci godiamo il panorama e soprattutto…il silenzio. Rientriamo al lodge, cena e piccolo brindisi al sapore di Bayles africano (si chiama Amarula) e nanna sempre presto.

Quinto giorno 2/8

Stamattina partiamo presto alla volta di Luderitz. La strada (circa 400 Km) è tutta asfaltata e dopo qualche ora siamo nei pressi di Aus, dove ci fermiamo a Garub: qui si trova una pozza artificiale presso la quale si recano i cavalli selvatici ad abbeverarsi. Non siamo molto fortunati perché di cavalli ce ne sono soltanto due. Subito dopo andiamo dritti verso Luderitz…il nostro albergo è il Nest Hotel, molto moderno che affaccia proprio sull’oceano: anche la nostra stanza ha una bella vista sul mare. Posati i bagagli andiamo subito alla volta della Luderitz Penisula ed in particolare del Diaz Point. Prima di arrivare al faro passiamo davanti ad una spiaggia piena di fenicotteri rosa… davvero molto suggestivo. A Diaz Point attraversiamo il ponte che ci porta alla croce situata sugli scogli. Dopo aver respirato un po’ di aria di mare, ci fermiamo a mangiare un boccone presso l’unico piccolo baretto che si trova sulla spiaggia. Una vecchietta molto simpatica ci prepara un ottimo toast e beviamo una birra ghiacchiata buonissima (Tafel). Tornati a Luderitz facciamo un giro a Waterfront (molo con baretti e ristoranti) e andiamo a dare un’occhiata alle case in stile bavarese e alla chiesetta luterana. Fa un po’ freddino qui a Luderitz e preferiamo cenare stesso in hotel, al Pinguin Restaurant. Il ristorante è un po’ caro ma la cena è ottima, a base di pesce.

Sesto giorno 3/8

Sveglia un po’ più tranquilla, colazione ottima e abbondante in hotel e via alla volta di Katemanskop, la Città Fantasma (per accedere alla quale è necessario un permesso che si acquista stesso all’ingresso, 150 NAD). Questo posto è pazzesco, mi ha impressionato moltissimo. Si tratta di una vera e propria città (dotata di ospedale, sala da ballo, da bowling, una sorta di market, e perfino una stazione ferroviaria) dove fino agli anni ’50 hanno vissuto i minatori tedeschi che cercavano i diamanti (di cui la zona era estremamente ricca) e le loro famiglie. La fine dello sfruttamento di diamanti ha fatto si che la cittadina venisse man mano abbandonata dai suoi cittadini fino a diventare completamente deserta nel 1954. Da allora, la sabbia del deserto ne è diventata la sua unica abitante, riempendo stanze, atrii e corridoi e lasciandola in uno stato di abbandono magico, con vasche da bagno abbandonate sulle dune e donandole un aspetto decisamente spettrale. Una giovane guida bravissima ci illustra dettagliatamente tutti gli edifici (quelli visitabili, perché ahimè alcuni sono pericolanti e non si può accedere) della cittadina ed è affascinante scoprire come vivevano queste famiglie, in uno stato di ricchezza e di autonomia economica difficile da immaginare nel bel mezzo di un deserto. Lasciamo Kolmaskop e ci avviamo verso la regione delle Trias Mountain (abbiamo da fare circa 250 Km di strada sterrata) dove è ubicato il nostro prossimo lodge, il Nantib Desert Lodge. Arriviamo che è quasi ora del tramonto… il posto è delizioso, forse uno dei più belli. Completamente immerso nella natura, intorno non c’è il nulla più assoluto. Per arrivarci bisogna percorrere una stradina strettissima (sembra non arrivare mai) e aprire e chiudere svariati cancelletti… per poi arrivare in questa vera e propria fattoria dove i proprietari (persone gentilissime e simpatiche) producono praticamente tutto quello che poi offrono da mangiare. Lasciamo le valigie in camera e percorriamo un sentierino che ci porta su un’altura da dove ci godiamo il tramonto e il paesaggio. Per la prima volta non c’è una cena a buffet, ma ceniamo tutti insieme (noi ospiti, siamo una decina, più i proprietari) attorno allo stesso tavolo, a lume di candela, ascoltando i racconti dei proprietari e facendo amicizia. Una bellissima serata, diversa e “calda”.

Settimo: giorno 4/8

Prima di lasciare il lodge, decidiamo di fare quella che i proprietari chiamano “Passeggiata botanica” attraverso un sentiero tra le rocce vediamo svariate piante tipiche e non e ci godiamo appieno il panorama. Lasciamo la struttura e ci dirigiamo verso il deserto del Namib, dove troveremo il prossimo lodge (oggi la giornata è dedicata esclusivamente allo spostamento, direi notevole, quasi 6 ore di viaggio per un totale di 350 Km) il Namib Desert Lodge.

Ottavo giorno: 5/8

La sveglia è prestissimo: oggi ci aspetta una lunga giornata da dedicare alla visita di Sossusvlei. Con la nostra bella macchinina ci dirigiamo verso il Namib-Naukluft Park (ingresso 230 NAD, compreso il permesso per il Moonlandscape che visiteremo domani). Come consigliato dalla nostra guida sgonfiamo le gomme, controlliamo che la pressione sia buona e partiamo sperando di non insabbiarci…ma, ahimè, dopo pochi metri, a causa di una macchina davanti a noi che ha rallentato e si è fermata all’improvviso, siamo costretti a fermarci anche noi…e non partiamo più!Siamo ufficialmente insabbiati! Che rabbia! Però continuiamo a seguire i suoi consigli e, piuttosto che sfrizionare senza sosta e provare inutilmente a uscire dalla sabbia, lasciamo la macchina e chiediamo un passaggio ad una delle guide (gentilissime e simpatiche) che fa da navetta all’interno del parco. Così senza problemi e senza affanno arriviamo a Dead Vlei dove scaliamo qualche duna, poi la Big Mama e scendiamo, rotolandoci nella sabbia, verso Sossusvlei. La giornata finisce con la scalata della Duna 45…che meraviglia, una giornata indimenticabile. Recuperiamo la macchina e rientriamo al lodge, dove ceniamo e andiamo a nanna.

Nono giorno: 6/8

Dopo la levataccia di ieri, oggi approfittiamo per svegliarci con un po’ di calma. Colazione e partenza alla volta di Swakopmund, con passaggio prima a Solitaire (dove assaggiamo la famosissima torta di mele) e poi alla Moonlandscape (paesaggio suggestivo, ma niente di imperdibile a mio avviso). La strada è lunga e dissestata, ma il tempo passa mettendo il naso fuori al finestrino e godendo di bei paesaggi. Arriviamo a Swakopmund, presso il Desert Villa, dove ci accolgono Yvonne e Suzette, due persone fantastiche, simpatiche e gentilissime. Sono le 17, i negozio sono già tutti chiusi…quindi approfittiamo per rilassarci un po’ in camera prima di andare a cena al Cuckys Pub (consigliatoci e prenotato da Yvonne). Ottima cena, però fa un freddo!

Decimo giorno: 7/8

Oggi ci aspetta una delle giornate più belle del nostro viaggio. Abbiamo in programma l’attività Combo, che ci è stata già prenotata dalla titolare dell’agenzia. Dopo aver fatto colazione, aspettiamo che ci vengano a prendere alla guesthouse. La mattinata comincia a Walvis Bay con un’escursione in catamarano: vediamo foche, otarie, delfini, pellicani…una cosa magnifica! Pranzo a bordo con ostriche (che però a noi non piacciono) e spumante. Il momento clou della giornata (non lo dimenticherò mai) è quando decido di “offrirmi” come cavia per lo spettacolino con l’otaria che sale sulla barca e praticamente mi mangia in testa. Rientriamo a Walvis Bay e partiamo per il secondo momento magico della giornata: l’escursione sulle dune di Sandwich Harbour in jeep. Siamo in auto con dei ragazzi cinesi simpaticissimi e la nostra driver, Khristina, ci fa divertire un sacco scorrazzando su e giù sulle dune. Arriviamo in cima ad una duna altissima a picco sul mare…il paesaggio è mozzafiato. Qui ci viene offerto un aperitivo e abbiamo un po’ di tempo per rilassarci e goderci il panorama…pazzesco! Rientriamo in serata alla guesthouse col cuore colmo di gioia: è stata una giornata memorabile! (L’attività combo per due persone costa intorno ai 1600 NAD, un po’ cara ma ne vale la pena). Cena al TUG’S (bisogna prenotare, è sempre pieno. Ottima cena)

Undicesimo giorno: 8/8

Oggi dobbiamo fare un bel po’ di Km (circa 400). Dopo aver salutato Yvonne e Suzette, ci mettiamo in macchina con destinazione Damarland. Paesaggio un po’ monotono, tranne in alcuni punti dove segnali stradali che indicano “pericolo attraversamento elefanti” ci fanno sperare di vedere qualche elefantino lungo la via…ma nulla. Arriviamo all’Ugab Terrace Lodge verso le 16.30 (prima ci allunghiamo verso il Vingerklip). La location è molto bella e la stanza anche (forse una delle più belle) ma purtroppo siamo stati sfortunati perché ci è capitata l’unica stanza vicino al generatore di corrente che fino alle 20 ha disturbato non poco la quiete del posto. Fortunatamente alle 20 viene spento e possiamo goderci un po’ il silenzio surreale. Dopo una bella passeggiata al tramonto andiamo a cena (la più deludente di tutto il viaggio).

Dodicesimo giorno: 9/8

Partiamo presto in direzione Kamanjab: qui infatti ci aspetta la visita al villaggio Himba (già prenotata tramite la nostra agenzia, prezzo 300 NAD). Io sono eccitatissima, è uno dei momenti che aspetto di più… ed infatti si rivela una bellissima esperienza. Un ragazzo himba è la nostra guida e ci porta in giro per il villaggio (certamente un po’ turistico, ma pare che queste persone vivino proprio là così e sempre), dove salutiamo gli abitanti con il loro saluto himba (moro, perivi, nawa) e mi innamoro perdutamente dei bambini meravigliosi e teneri che ci vengono incontro (e che cercano, come sempre, di venderci alcuni degli oggetti artigianali, come collane e braccialetti, che hanno fatto le donne del villaggio). Finita la visita ci mettiamo subito in marcia verso l’Etosha, dove arriviamo alle 14.30 e cominciamo subito il nostro primo safari (ingresso per tre giorni 510 NAD). Già ancor prima di entrare lungo la strada incontriamo giraffe e zebre. Dentro elefanti, sprinbok e orix a volontà. Usciti (rigorosamente entro l’orario affisso all’ingresso del parco) andiamo a riposarci presso il Toshari Lodge, davvero molto bello, dove ci godiamo una bella cenetta con tanto di spettacolino musicale e danzereccio. Certamente sarebbe stato meglio pernottare all’interno del parco, ma i posti sono limitati e naturalmente si esauriscono in fretta…considerando la nostra prenotazione dell’ultimo minuto ci è andata fin troppo bene, il Toshari è delizioso, e non dista troppo dal parco.

Tredicesimo giorno: 10/8

Intera giornata dedicata al safari: siamo fortunatissimi! Riusciamo a vedere numerosi leoni e leonesse, il rinoceronte nero e un branco di elefanti (con cuccioli) che attraversa la strada proprio davanti a noi.

Quattordicesimo giorno: 11/8

Dedichiamo la mattinata ad un altro giro nel parco Etosha per l’ultimo pezzettino di safari….ci riteniamo fortunati, perché a parte il leopardo (che a quanto pare è difficilissimo vedere, soprattutto di giorno), siamo riusciti ad imbatterci in tutti gli animali, e anche da vicino! Lasciamo il parco e ci dirigiamo verso Otjiwarongo, dove pernotteremo in quello che probabilmente è stato il lodge più bello di tutta la vacanza (la titolare dell’agenzia ha voluto davvero stupirci) l’Otjiwa safari lodge. Abbiamo una stanza meravigliosa con vista sul lago… c’è una luce bellissima ed è qui che cominciamo ad avvertire già un po’ il “mal d’Africa”… quanto ci mancherà questo posto? Ceniamo e andiamo a nanna, felici ma anche un po’ tristi che questa vacanza sia finita.

Quindicesimo giorno: 11/8

Oggi si ritorna in Italia… uffa! Avremmo potuto partecipare al safari a piedi alla ricerca del rinoceronte, ma preferiamo rientrare a Windhoek, posare la macchina, incontrare i titolari dell’agenzia per salutarli e ringraziarli di persona. Grazie alla loro professionalità e disponibilità hanno organizzato in pochissimo tempo un viaggio meraviglioso, sereno e indimenticabile. Grazie HB Safari e grazie Namibia.

Piccoli consigli

Auto: noi abbiamo voluto fortemente una double cab (e la titolare dell’agenzia ha fatto di tutto per accontentarci, nonostante i tempi strettissimi) e la consigliamo. Abbiamo deciso di prendere una sola ruota di scorta…fortunatamente non abbiamo mai bucato, ma sappiamo di persone che ne hanno prese due per sicurezza (oviamente i costi salgono). La ruota di scorta era fssata sotto l’auto e per prenderla bisognava usare un aggeggio a mio avviso un po’ complicato, quindi abbiamo preferito farcela togliere e metterla dentro, nello spazio dietro. Anche le valigie le abbiamo tenute dietro…xò abbiamo fatto l’errore di non chiuderle o coprirle con dei sacchi e si sono sporcate tantissimo, per colpa della sabbia (che vi ritroverete ovunque). Rispettate rigorosamente i limiti di velocità…soprattutto con le auto lunghe rischiate di ribaltarvi. Il navigatore a mio avviso è inutile, le cartine stradali sono molto dettagliate e gli incroci, le viuzze e le traverse da imboccare sono sempre ben segnalate.

Carburante: come giustamente consigliano in molti, fate rifornimento ogni volta che potete perché alcuni tratti sono lunghissimi e non ci sono distributori dappertutto. Soltanto pochi accettano le carte, quindi portatevi i contanti.

Sicurezza e salute: Prima di partire ci siamo informati sulla profilassi da seguire. L’antimalarica in luglio/agosto non è obbligatoria… e noi non l’abbiamo fatta. In tutto il viaggio abbiamo visto si e no 2 zanzare (e solo nei pressi dellEtosha) Tutti i lodge hanno comunque zanzariere e repellenti. Le ASL consigliano di fare vaccini per epatite A, colera e tifo, ma naturalmente è una scelta del tutto personale. Noi, avendo deciso di partire nell’arco di due settimane, non li abbiamo fatti. Per quanto riguarda la questione “sicurezza” possiamo dire che a nostro avviso la Namibia è un paese tranquillissimo. Le persone sono deliziose e gentili, nessuno si è mai avvicinato per darci fastidio o chiedere insistentemente qualcosa. Sarà che siamo stati sempre previdenti e con gli occhi bene aperti ma non abbiamo avuto alcun problema di furto (però abbiamo conosciuto alcune persone a cui hanno rubato il bagaglio dall’auto) e in nessuna situazione (tranne forse ad un’area di servizio di Otjiwarongo) abbiamo avvertito sensazione di pericolo. C’erano una marea di famiglie con bambini, in self drive, a dimostrazione del fatto che visitare il paese in autonomia è assolutamente fattibile e tranquillo. Certamente ci sono alcune zone molto isolate dove i cellulari non prendono…ecco là forse abbiamo avuto un po’ il timore di bucare, ma più che altro perché da solo non eravamo certi di saper cambiare la gomma ad un auto così grossa e pesante.



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