Incredibile Namibia

Un Paese affascinante, ricco di contrasti, per chi ama la natura, gli animali e non ha paura della solitudine, dei deserti e delle grandi distanze
Scritto da: proto
incredibile namibia
Partenza il: 14/09/2014
Ritorno il: 29/10/2014
Viaggiatori: due
Spesa: 3000 €
Andare in Namibia non è semplice, né economico. Ci sono diversi voli che portano prima in Sud Africa, poi in Namibia. Si può passare da Londra, da Parigi, dal Cairo da Dubai, da Zurigo. Noi abbiamo scelto quest’ultimo: Milano Malpensa-Zurigo- Johannesburg- Windhoek. Un viaggio che sembra infinito e che comunque, pur prenotato per tempo ci è costato circa 1200 euro a testa. Esiste una strada “più diretta” che è il volo Francoforte Windhoek con la Air Namibia che al momento è l’unico volo diretto dall’Europa, ma costava più caro e comporta comunque arrivare a Francoforte e, se si vola con le linee low cost, bisogna cambiare da Francoforte Hahan a Francoforte internazionale (collegate via treno). Comunque superati i problemi di viaggio siamo arrivati in un paese che mantiene le promesse. Noi volevamo vedere l’Africa, ma essendo solo in due e non giovanissimi volevamo un paese che ci garantisse una certa tranquillità. La Namibia è stata per soli 50 anni una colonia tedesca, ma l’impronta di ordine, pulizia, efficienza è tuttora presente.

Ci siamo appoggiati a HB tours and safaris organizzazione condotta da Stefania, un’italiana che con il marito che è anche guida, vive in Namibia da una decina d’ anni e organizza tutto in maniera esemplare. Ci siamo mandate una decina di e-mail , ci siamo sentite diverse volte via Skipe e abbiamo concordato un itinerario di 15 giorni. Abbiamo voluto avere la massima flessibilità e Stefania ci ha prenotato una macchina da un rent a car locale (tedesco): Africar che ci ha dato una toyota 4×4 perfetta, che non ci ha mai tradito. Considerato che la Namibia è grande il doppio della Germania e che la maggior parte delle strade sono sterrate, ossia di sabbia o di ghiaia (e anche di sale)è importante avere una buona macchina con gomme nuove , per evitare il più possibile le forature (a noi è andata bene,ma abbiamo visto diverse macchine con la ruota a terra). Consiglio vivamente un 4×4 che da molta più sicurezza ,vista anche la guida spericolata dei namibiani, le anguste dimensioni delle strade asfaltate, i dossi a volte così alti che non si vede cosa ci può essere dall’ altra parte( noi abbiamo incontrato: facoceri, scimmie, kudù).

Abbiamo percorso circa 4000 km. Abbiamo quindi visto gran parte della Namibia che offre panorami immensi, un’aria tersa e asciutta( anche quando fa caldo non sembra di sudare, ma è necessario bere parecchio),tramonti indescrivibili , un cielo stellato dove splende la Via Lattea come ricordavo di aver visto da piccola in campagna, animali in una tale ricchezza e varietà che sembra di vedere un mondo appena creato. L’unico neo sono le lunghe distanze che obbligano a diverse ore di macchina quasi ogni giorno.

Il nostro itinerario è stato il seguente:

1° giorno: partenza dall’ Italia

2° giorno: arrivo a Windhoek consegna veicolo e documenti, giro veloce della città. Pernottamento al Suricate lodge , trattamento familiare, ottima cena , camera in stile coloniale con ventilatore al soffitto. Siamo in Africa finalmente!

3° giorno: deserto del Kalahari. Primo safari e prime emozioni (compreso aperitivo al tramonto) pernottamento Kalahari Anib Lodge(piacevole, buona cucina) Temporale improvviso e violento finito rapidamente!

4° giorno: Tappa di trasferimento lunghissima, ma con soste interessanti: la quiver trees forest, il giant playground, i cavalli selvaggi di Aus, dove peraltro ci siamo concessi una buonissima fetta di torta tipicamente tedesca (in effetti la cucina a parte la buonissima carne di: antilope , zebra, kudù ecc… è tedesca). Siamo infine arrivati a Luderitz.

La città era un tempo un fiorente centro minerario, poi decaduto, adesso in cerca di rinascita. Abbiamo dormito al Nest Hotel costruito proprio sulle rocce di un mare bello ma freddo che non invita ai bagni. Sosta per il tramonto a Diaz Point insieme alle otarie che vivono lì.

5° giorno: Sosta ad Agata beach, spiaggia enorme, ma mare mosso e vento freddo!

Quindi visita di Kolmanskop, città fantasma, un tempo fiorente con teatro, scuole, ospedale, stazione ferroviaria, oggi abbandonata e invasa dalla sabbia e dai serpenti (ma noi non ne abbiamo visto neanche uno!). Poi abbiamo iniziato il tragitto nel deserto del Namib, percorrendo la nostra prima strada sterrata. Abbiamo pernottato presso la Namtib Farm. Un posto favoloso, costruito vicino alle rocce, dove abbiamo cenato a lume di candela con gli altri ospiti e la famiglia del farmer che ci ha parlato dei problemi della siccità e delle enormi distanze che si devono percorrere per ogni necessità dalla scuola agli approvigionamenti. Freddo pungente, ma cielo favoloso. Il deserto è così!

6°giorno: abbiamo continuato a percorrere il deserto, abbiamo visitato il Sessriem canyon e siamo arrivati al Sossusvlei Lodge (vicinissimo all’entrata del famoso parco delle dune più alte del mondo). Cena veramente ottima servita come al solito a lume di candela.

7° giorno: sveglia all’alba per entrare subito nel parco e salire sulle dune (una fatica!) quando fa ancora fresco. C’era comunque il solito vento che ci ha accompagnato per tutto il viaggio. Le dune son enormi e incredibili, mantengono quello che tutte le immagini della Namibia promettono. Pernottamento al Namib desert lodge in posizione affascinante vicino ad un’ antica duna consolidata. Bella piscina, finalmente un piacevole bagno.

8° giorno: dopo un lungo trasferimento attraverso due passi di montagna e sosta per “ammirare” la Welwischia mirabilis (fossile vivente) arriviamo a Swakopmund, la seconda città della Namibia. Fa un certo effetto traversare il deserto e trovarsi in una città con vetrine, grandi magazzini, semafori, insomma tutti i segni della “civiltà”. Alla sera dal mare arriva una densa nebbia. Abbiamo cenato nel ristorante che si trova sul lungo pontile che si protende in mare, avvolti dalla nebbia fuori e dalla luce delle candele dentro. Davvero uno strano effetto. Abbiamo dormito allo Swakopmund Sand Hotel in una stanza veramente lussuosa.

9° giorno: oggi non si viaggia! Abbiamo fatto un giro in barca per ammirare, foche, delfini, gabbiani e pellicani, molto interessante, abbiamo mangiato a bordo tramezzini, ostriche e vino bianco. Al pomeriggio giro della città piccola, ma elegante.

Abbiamo mangiato bene (polenta con il gongorzola particolarmente adatto al clima freddo) al ristorante Cosmopolitan gestito da un italiano, con cui ci siamo intrattenuti in chiacchiere.

10° giorno: Partenza per Twyfelfontein via Skeleton coast per vedere la colonia di foche di Cape Cross. E’ stato il percorso più impressionante di un viaggio che ha riservato molte sorprese. La Skeleton coast è il posto più inospitale che abbia mai visto: centinaia di chilometri con da un lato il mare punteggiato qua e là da relitti dall’ altro una piatta distesa di sabbia e sale senza alcuna forma di vita, nè animale,nè vegetale. Abbiamo viaggiato per ore senza incontrare alcuna macchina. All’ ingresso della Skeleton Coast c’è un posto di blocco dove prendono i tuoi dati, quelli della macchina e l’ora di entrata, all’ uscita segnalano via radio il tuo passaggio. Pare che se non esci il giorno dopo ti vengano a cercare, ma questo l’abbiamo scoperto dopo, se l’ avessimo saputo prima saremmo stati più tranquilli! Abbiamo dormito al Twyfelfontein country lodge, cena modesta e troppi turisti tedeschi affamati intorno!

11° giorno: di buon mattino siamo partiti per visitare il sito delle incisioni rupestri, al pomeriggio abbiamo fatto un safari per vedere gli elefanti del deserto, dopo: bagno ristoratore in piscina.

12° giorno: Siamo arrivati finalmente al parco di Etosha dove abbiamo fatto un primo safari. Pernottamento al Halali camp; niente di che, ma si trova dentro il parco, cosa che ci ha permesso di girare fino al tramonto. Se non si pernotta all’interno del parco bisogna uscire prima del tramonto e siccome le distanze sono lunghe si perde una buona parte del tempo a disposizione.

13° giorno: Cambio di lodge siamo andati all’Okekuejo camp, in posizione centrale rispetto ai percorsi (che volendoli fare tutti sono di circa 1000km!), molto migliore del precedente. In Etosha ho visto più varietà di animali in 2 giorni che nel resto della mia vita!

Alcune scene sono indimenticabili. Dopo cena abbiamo fatto un safari nutturno organizzato dal lodge (non si può andare da soli di notte e comunque anche di giorno, non si può uscire dalla macchina. In effetti noi ci siamo trovati vicino, all’improvviso, un leone!)

14° giorno: rientro a Windhoek, con sosta lungo il percorso al mercato artigianale di Okahandja. Di nuovo pernottamento al Surcate lodge. Ottima cena in centro, in una città deserta perchè era sabato sera e tutto chiude per il fine settimana alle 13.

15°giorno: visita della città: un po’ primi novecento e un po’ moderna con bei giardini.

La capitale è l’unica città in cui sono presenti mendicanti e delinquenti (abbiamo assistito a un tentativo di rapina in un centro commerciale aperto di domenica mattina). Le case, ville unifamiliari, sono circondate da alti muri di cinta con sopra filo spinato. Tutto questo sembra dovuto alla forte immigrazione da profughi dei paesi vicini; in effetti c’è una città satellite alla periferia di Windhoek con molte baracche. Al pomeriggio partenza per tornare in Italia.

16° giorno: arrivo in Italia, come si suol dire, stanchi ma felici.



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