Myanmar e Flores: Sud-Est asiatico insolito

Viaggio tra pagode, stupa, laghi e risaie. Poi mare spettacolare in un'isola ancora poco conosciuta
Scritto da: ChiaraFrittoli
myanmar e flores: sud-est asiatico insolito
Partenza il: 02/08/2016
Ritorno il: 24/08/2016
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
DESTINAZIONE: Myanmar + Flores

Le mete sono state scelte in modo da unire alla visita di città ed entroterra in un paese in cui il turismo ancora non è così diffuso (Myanmar) un po’ di mare bello (Flores). Le due mete, per quanto distanti, sono state comunque unite per essere sicuri di trovare bel tempo almeno al mare. È stata sempre fatta tappa a Kuala Lumpur come punto intermedio tra le due mete e perché prendendo i voli A+R era garantito un notevole risparmio.

VIAGGIATORI: 4 amici

La prima parte del viaggio (Myanmar) è stata affrontata in quattro persone, dopodichè in due siamo andati a Flores perché già stati precedentemente in Indonesia, in due invece hanno proseguito con Bali e isole Gili. I prezzi pertanto sono da considerare per la prima parte del viaggio per 4 persone, per la seconda per 2 persone.

SPESE: totale a testa 1922 euro

Totale voli: 1267 euro; totale spesa in loco: 655 euro. I voli sono stati scelti per prezzo, il volo intercontinentale con Turkish Airlines, mentre i voli locali con Air Asia, Malindo Air, Wings Air. Per gli alloggi è stato tutto prenotato in anticipo con booking, tutte le camere avevano possibilità di disdetta fino all’ultimo (alcune camere sono quindi state cambiate qualche giorno prima). La scelta è stata fatta in base al prezzo (qualche euro in più del minimo trovato), sempre camere private doppie o quadruple, con valutazione su booking almeno uguale o superiore a 7/10 e colazione inclusa. Gli spostamenti interni per lo più con autobus notturni o in loco quando 4 persone con taxi (spesso ci sarebbe stata l’alternativa del bus, ma in quattro persone il prezzo sarebbe stato il medesimo). I pasti sono sempre stati consumati in street food o warung, tendenzialmente una volta al giorno, con piatti locali e birra.

Costo volo A+R Milano-Kuala Lumpur (a testa): 700 euro

Mar 2/08: MILANO-INSTANBUL (TURCHIA)

Partenza da Milano, direzione Kuala Lumpur. Arrivati a Istanbul abbiamo una spiacevole sorpresa: a causa di diversi overbooking siamo tra i candidati a essere dirottati su Jeddah (Arabia Saudita) con arrivo a Kuala Lumpur 2 giorni dopo il previsto. Chiediamo di essere dirottati su Bangkok, che sarebbe stato il nostro scalo successivo per la Birmania, ma il volo disponibile risulta essere troppo tardi per prendere la coincidenza. Così rinunciamo al volo per Bangkok e magicamente si liberano 4 posti per il nostro volo prenotato per Kuala Lumpur.

· Durata volo Milano-Istanbul: 2 ore e 30 minuti

Mer 3/08 ISTANBUL (TURCHIA)-KUALA LUMPUR (MALESIA)-BANGKOK (THAILANDIA)

Arrivo a Kuala Lumpur nel tardo pomeriggio, 3 ore di scalo e ancora 2 ore di volo per Bangkok. Anche questa volta rischiamo di perdere il volo: il controllo dei passaporti richiede moltissimo tempo, c’è così tanta gente che dopo un’ora chiediamo in un ufficio aiuto e gentilmente ci fanno la pratica saltando tutta la coda. In compenso il volo per Bangkok è in ritardo di un’ora! Facciamo quindi in tempo a mangiare il primo piatto di noodles, anche se abbiamo qualche difficoltà per il pagamento: pur avendo con noi euro, dollari americani e carte di credito l’unica valuta che accettano sarebbe la loro moneta. Riusciamo però a farci cambiare in pezzi più piccoli la banconota da 100 dollari e riusciamo a portarci così a casa la cena. Ripartiamo per Bangkok, volo tranquillo e arrivo in ostello rapido, con taxi. Breve uscita in Khao San Road per birretta e Pad Thai.

· Durata volo Istanbul-Kuala Lumpur: 10 ore e 5 minuti

· Durata volo Kuala Lumpur-Bangkok: 2 ore

· Costo volo Kuala Lumpur-Bangkok (a testa): 50 euro

· Costo spostamenti: 10 euro

· Costo pasti: 28 euro

· Alloggio: N&D hostel 36 euro

Gio 4/08: BANGKOK (THAILANDIA)-MANDALAY (MYANMAR)

Partiamo presto dal nostro ostello per raggiungere l’aeroporto di Bangkok, sempre in taxi. Volo tranquillo fino a Mandalay, arriviamo verso ora di pranzo. Raggiungiamo la nostra guest house, il Golden Dream Hotel e subito ci dirigiamo verso la Mandalay reale. La città risulta essere molto confusionaria, tantissimo traffico, rumore e caldo. I marciapiedi sono per lo più impraticabili, sempre occupati da bancarelle, persone, motorini. Ci facciamo però un’idea del posto e dopo una lunga camminata sotto il sole raggiungiamo le mura del palazzo reale. Sul lato a cui arriviamo dei militari ci dicono che gli stranieri non possono entrare. Proviamo a raggiungere un altro lato delle mura grazie a un simpatico personaggio che si offre di portarci nel retro del suo furgone senza volere alcun tipo di ricompensa. Anche da questo lato dei militari ci impediscono di entrare, ma un altro personaggio ci garantisce che ci porterà all’ingresso giusto con la sua moto (questa volta su ricompensa). La visita al palazzo è piuttosto deludente, per quanto grande il complesso, il costo del biglietto non vale granchè la visita. La peculiarità è che tra le mura del palazzo vive un villaggio abitato da normalissimi birmani che conducono la loro normale vita. Dopo tutto questo girare ci affidiamo a un taxi per farci accompagnare alla Mandalay Hill per vedere il tramonto. Purtroppo è piuttosto nuvoloso, ma i riflessi sull’acqua che ha inondato gran parte della pianura sottostante sono comunque molto piacevoli. La sera torniamo alla guesthouse per una doccia veloce e cerchiamo uno street food per la cena. La zona del nostro alloggio sembra essere molto poco turistica, ancora meno del resto di Mandalay e difficilmente troviamo uno street food aperto alle 20.30. Ci arrangiamo con un piatto di riso e con un paio di birre che riusciamo con difficoltà a trovare in un altro street food e che ci godiamo sulla terrazza della nostra guesthouse.

· Durata volo Bangkok-Mandalay: 2 ore e 30 minuti

· Costo volo Bangkok-Mandalay (a testa): 60 euro

· Costo spostamenti: 29 euro

· Costo ingressi: 33 euro

· Costo pasti: 12 euro

· Alloggio: Golden Dream Hotel 38 euro

Ven 5/08: MANDALAY, MINGUN E AMARAPURA (MYANMAR)

Questa mattina finalmente ci svegliamo riposati: colazione in hotel, ottima e abbondante e poi ci incamminiamo verso il fiume per imbarcarci verso Mingun. Ci sono alcune barchette che partono da un porticciolo piuttosto caratteristico, solo di turisti, ma assolutamente tranquille e riempite il giusto. Ci godiamo il viaggio sul fiume, circondato da tanta vegetazione spesso sommersa per gran parte. Il tempo è nuvoloso ma non accenna a piovere, probabilmente invece nei giorni prima che arrivassimo ha piovuto molto. Nel villaggio di Mingun ci sono alcune pagode da vedere e qualche strada sterrata in cui passeggiare. Rientrando ci fermiamo in un baretto tipico di qui: tendone, sedie in plastica, lista solo in birmano e nemmeno un turista seduto. Gli innumerevoli camerieri (circa 7/8) ci circondano cercando di capire ciò che vogliamo. Anche se non proprio riusciamo a intenderci otteniamo le nostre birre e un paio di piatti da spizzicare. La gentilezza nel rustico servizio è strabiliante: un cameriere ci prepara dei mini-tovaglioli con un rotolo di carta igienica che normalmente viene messo al centro di questi tavoli, appoggiando le bacchette di ciascuno sul piccolo pezzettino di carta strappato. Un ragazzo ci serve le birre, aprendo le bottiglie e versando la birra in quattro bicchieri ghiacciati. Un altro ragazzo ci porta i piatti accompagnati da alcune tazzine di brodo e salsine varie. Un altro ragazzo ancora dopo pochi sorsi di birra ci cambia i bicchieri con altri quattro bicchieri ghiacciati e la cosa si ripete ancora. Tutti sono incuriositi e allo stesso tempo desiderosi di fare sì che tutto sia perfetto: se di Mandalay nessun posto ci ha particolarmente lasciato il segno quello che ci ha dato questa gente è indescrivibile.

Il pomeriggio prendiamo un taxi per visitare Amarapura e il suo ponte in teak. Purtroppo riceviamo una grande delusione, il ponte è chiuso per troppa acqua. Nonostante ciò probabilmente anche se aperto non sarebbe stato lo stesso spettacolo di vederlo nella stagione secca in cui sembra essere un ponte sospeso. Rientriamo quindi prima del tramonto a differenza di quanto previsto. Abbiamo ancora un po’ di tempo prima del pullman notturno e troviamo un posto simile a quello del pomeriggio dove ancora una volta siamo trattati come dei re: portiamo delle birre da fuori perché ancora abbiamo delle difficoltà a trovarne negli street food più semplici. Prendiamo un paio di piatti da dividere in quattro e ancora una volta arriva tutto il personale a servirci e riverirci. Sono felicissimi quando facciamo dei selfie insieme o ci scambiamo qualche parola in birmano/italiano. Ci offrono persino delle sigarette come da noi in Italia porterebbero delle patatine da stuzzicare insieme alle birre. I sorrisi sono indimenticabili, se non fosse per i denti rossi che quasi tutti hanno per via delle foglie che masticano tutto il giorno (una sorta di droga che aiuta a mantenere svegli). Partiamo alle 21.30 puntuali dalla stazione degli autobus. Il pullman è comodo, ci offre acqua e coperta di pile (l’aria condizionata infatti è gelante!). La strada è in buone condizioni per la primissima parte, poi è tutta dissestata e veniamo sobbalzati continuamente. Fortunatamente a differenza di quanto non dica la Lonely Planet il viaggio dura meno di 5 ore e alle 2 del mattino una navetta che è venuta gratuitamente a prenderci alla stazione degli autobus di Bagan ci scarica davanti alla nostra guesthouse.

· Costo spostamenti: 63 euro

· Costo ingressi: 16 euro

· Costo pasti: 18 euro

Sab 6/08: BAGAN (MYANMAR)

Arrivati all’Ever New Guest House temiamo di restare in strada a dormire tutta la notte: ovunque è buio e il cancello chiuso, la navetta se n’è andata via. Invece dopo aver suonato tutto il personale si mobilita per accoglierci e prepararci le camere. Riusciamo a concludere la notte nel letto e ci svegliamo la mattina dopo per la colazione che, come la mezza notte trascorsa in più del previsto, ci sarà offerta gratuitamente. Dopo qualche ora di sonno quindi siamo pronti per visitare Bagan. Noleggiamo due scooter elettrici, qui tutti si muovono con questo mezzo. Piantina alla mano ci dirigiamo verso la Old Bagan. I templi sono incredibili: purtroppo dentro pochissimi hanno mantenuto degli affreschi e le condizioni originarie, ma girare per le strette stradine sterrate incrociando ad ogni prato uno o più di quei fantastici pennacchi è una visione spettacolare. Su alcuni templi è possibile arrampicarsi da qui il panorama è magnifico. Girovaghiamo così tutto il giorno, le ore più calde sono davvero molto stancanti, ma in questo momento sui templi siamo praticamente da soli. Dopo una pausa ristoratrice in riva al fiume dove con due birre ci vengono offerte quattro sdraio in bambù su cui rilassarci, visitiamo velocemente Mynkaba e New Bagan e ci dirigiamo verso uno dei templi su cui ancora ci si può arrampicare per vedere il tramonto, il Buledi. Nonostante siamo stati molto fortunati ad avere pieno sole tutto il giorno delle nuvole basse all’orizzonte ci hanno sempre accompagnato e ci impediscono di vedere l’ultima parte del sole calante. Lo spettacolo è comunque incredibile, le luci magnifiche e l’atmosfera unica. La sera ci dirigiamo per cena verso Nyaung U centro, dove ci sono alcuni localini per lo più turistici. Ci fermiamo in uno di questi, molto semplice ma sicuramente più evoluto di quelli frequentati a Mandalay (avevano persino la birra e non serviva andare a comprarla altrove!). Dopo un’ottima cena tra noodle, curry di manzo e ottima Myanmar andiamo a prelevare. Dieci minuti di fuoco in cui viene mangiata allo sportello una carta di credito, ma la cameriera ci dice di non preoccuparci perché avrebbe chiamato la banca. Ci fa accomodare nei tavoli del locale e in 10 minuti realmente arriva un ragazzo che sblocca lo sportello e ci restituisce la carta: mai vista tanta efficienza! Con la pancia piena ritorniamo alla guesthouse per un meritato riposo.

· Costo spostamenti: 16 euro

· Costo ingressi: 77 euro

· Costo pasti: 24 euro

· Alloggio: Ever New Guest House 43 euro

Dom 7/08: BAGAN E MONTE POPA (MYANMAR)

La mattina ci svegliamo dopo finalmente una notte intera in un letto vero e dopo una colazione un po’ deludente ci avviamo in taxi verso il monte Popa. La strada per arrivare è affascinante, in mezzo a campi coltivati, risaie verdissime e palme enormi. Incontriamo diversi paesini dove ci piacerebbe fermarci, ma il taxista ci fa fermare appositamente in una zona di bancarelle molto carina dove comunque non insistono assolutamente per vendere. Arriviamo in un’oretta al monte Popa, il tempo è piuttosto nuvolo e tutto il tempio è avvolto nelle nubi. Portiamo a termine la nostra impresa salendo tutti i 777 scalini scampando le scimmiette bramose di cibo e le loro cacche (ovviamente anche in questo tempio si entra a piedi nudi!). Il tempio è piuttosto trascurato e sporco ma l’atmosfera è speciale, forse anche per le nuvole basse che avvolgono il monte Popa. Terminata la visita giriamo un po’ nel mercato sotto al santuario e poi ci fermiamo in un mercatino in un paesino sottostante dove ci gustiamo un dragon fruit e i mille sorrisi degli abitanti. Tornati alla nostra guesthouse recuperiamo i nostri scooter elettrici per andare a visitare ancora qualche stupa che ci manca. Dal cielo completamente grigio passiamo a un azzurro incredibile che dà dei colori magnifici al paesaggio incantato. Ancora una volta sono le ore più calde e siamo gli unici in cima agli splendidi pennacchi. Ci fermiamo a Nyaung U per una birretta ristoratrice, questa volta optiamo per un posto semplicissimo dove sono seduti solo birmani e, come al solito, l’accoglienza è delle migliori. Rientriamo alla guesthouse dove sistemiamo i nostri bagagli, abbiamo a disposizione un rustico bagno dove darci una sistemata e aspettiamo il pick up che ci accompagna a prendere l’autobus notturno per il lago Inle. Arrivati in stazione abbiamo ancora qualche minuto prima della partenza, ci fermiamo quindi in un baretto dove ci preparano in una cucina all’aperto degli ottimi noodle take away. Saliti sul pullman spengono subito le luci anche se sono appena le 19, facciamo appena in tempo a mangiare i noodle con il crepuscolo, vediamo un film sul nostro pc e ci addormentiamo.

· Costo spostamenti: 68 euro

· Costo pasti: 9 euro

Lun 8/08: NYAUNGSHWE E RISAIE (MYANMAR)

Arriviamo alle 4.30 del mattino a Nyaungshwe, l’autobus ci lascia proprio nel centro anche se in realtà non lo sappiamo. Prendiamo quindi un “taxi” che ci accompagna all’hotel che in realtà avremmo raggiunto con pochi minuti di cammino. Dopo qualche minuto di attesa fuori dall’hotel (alla reception si erano addormentati e il campanello non funzionava) finalmente riusciamo a entrare dopo aver vigorosamente bussato al vetro. Ci lasciano anche questa volta entrare subito nella camera senza farci pagare alcun supplemento (il check in sarebbe stato alle 14), non sarà però lo stesso per la colazione che ci verrà richiesto di pagare il giorno dopo. Dopo una fantastica doccia ci addormentiamo profondamente per solo un paio di ore.

Ci svegliamo verso le 8 per usufruire dell’abbondante colazione, dopodichè usciamo per una passeggiata a Nyaungshwe. Il centro è piccolino e, a parte un piccolo mercato al coperto, una pagoda e mille sorrisi di bimbi nelle scuole, non ha tantissime attrattive da offrire. Noleggiamo quindi quattro bici e usciamo a fare un giro nei campi circostanti. Arriviamo fino a un’altra pagoda in teck passando in mezzo a delle bellissime risaie e poi ci dirigiamo verso un’azienda vinicola a pochi chilometri di distanza. Qui c’è una bella terrazza da cui si gode di uno splendido panorama. Nel frattempo è uscito un sole caldissimo, alla degustazione di vini abbastanza mediocre per un italiano (c’erano invece un sacco di americani entusiasti) probabilmente avremmo preferito una bella birra fresca, ma l’atmosfera e il panorama sono impagabili. Rientriamo in hotel a riposarci un po’, vista la notte passata praticamente in bianco. Verso le 4 del pomeriggio riprendiamo le bici e ci dirigiamo verso un altro percorso immerso nel verde birmano consigliato dalla Lonely Planet. Piuttosto faticoso con il caldo, le salite e le bici un po’ scassate, ma molto suggestivo. Qui tutto è verde e trasmette tanta serenità. Dopo una doccia veloce ci dirigiamo per cena verso un localino tipico birmano consigliato dalla Lonely, il Lin Htett Myanmar Traditional Food. Nonostante ci siano praticamente seduti solo europei l’atmosfera si mantiene molto calda e familiare, i piatti sono tipici birmani e il conto è assolutamente ridicolo. Mangiamo dell’ottimo curry con Myanmar Beer. Fortunatamente ci siamo mossi molto presto questa sera: chi arriva dopo le 19.30 non può sedersi perché ormai è finito il cibo! In ogni caso tutti i ristoranti chiudono alle 21.

Per il post-cena ci fermiamo in un localino molto carino che incontriamo vicino al market, il Kaung Kaung. Qui solo birmani! Gustiamo dell’ottima Myanmar e una stout che abbiamo spesso visto pubblicizzata, ma non avevamo ancora trovato in nessuno dei posti in cui ci siamo seduti. Ed è davvero squisita! Provano anche a offrirci del whisky, qui ne bevono un sacco nei boccali di birra allungato con acqua. Come al solito siamo al centro dell’attenzione e dei sorrisi di tutti. Tornando all’hotel dei ragazzi seduti sul molo su cui ci affacciamo cantano accompagnati da una chitarra. Li ascoltiamo dal nostro terrazzino per un po’ e ai nostri applausi ci rispondono invitandoci a scendere con loro. Ovviamente li raggiungiamo e passiamo una bellissima oretta scambiandoci canzoni in italiano e birmano. È incredibile quanto siano allegri e spensierati nella semplicità in cui vivono e come si entusiasmino alla nostra presenza. Ci offrono sigari e ci vanno a comprare in un locale una bottiglia di una bevanda dal sapore indecifrabile. Con questa gioia negli occhi andiamo a dormire.

· Costo spostamenti: 10 euro

· Costo ingressi: 38 euro

· Costo pasti: 38 euro

· Alloggio: Inle Star Hotel 45 euro

Mar 9/08: PINDAYA (MYANMAR)

Dopo una riposante notte in un vero letto ci svegliamo con calma e ci godiamo la colazione sulla terrazza del nostro hotel. Abbiamo prenotato un taxi che ci accompagnerà a Pindaya. Il viaggio con il nostro simpatico autista è molto piacevole. La strada, immersa nel verde, è stupenda. Questa mattina è nuvolo e a tratti piove. Quando però esce il sole i campi verdi brillano, contrastando con il rosso della terra umida. Il nostro autista ci spiega quello che sa in inglese e approfitta di quello che conosciamo noi per migliorare le sue pronunce o per imparare nuovi vocaboli. È davvero tenero! Arriviamo a Pindaya in un paio di ore. La grotta con i mille Buddha dorati è molto suggestiva, fortunatamente siamo pochissimi noi visitatori e ci disperdiamo abbastanza tra le statuette. Terminata la visita sta diluviando, il nostro autista quindi ci accompagna a vedere una famiglia che produce ombrelli cinesi, spiegando tutte le fasi di lavorazione. Ovviamente è una visita confezionata apposta per i turisti, ma è molto interessante e al negozietto che c’è al termine della visita nessuno insiste per farci comprare. Nel frattempo è uscito il sole. Sulla strada del ritorno ci fermiamo in un mercatino coperto dove finalmente vediamo la lavorazione e il confezionamento delle famose foglie masticate dai birmani. Il panorama ritornando è ancora più bello con il sole alto nel cielo. Rientriamo in hotel nel primo pomeriggio. Dopo una breve sosta ristoratrice usciamo per prenotare un massaggio. Proviamo prima presso la struttura indicata dalla Lonely, ma è possibile effettuare il massaggio solo due per volta. Optiamo allora per un altro posto, di sicuro meno casereccio, indicato come buono su Trip Advisor. Non sbagliamo: il massaggio di un’ora è molto rilassante e le ragazze sono di sicuro molto preparate. A partire dall’igiene e professionalità (tra le mani e il corpo è sempre apposto un asciugamano), ma anche alla profondità nell’approccio palpatorio (parola di osteopata!). Terminato il massaggio optiamo per una cena anticipata, visto la tendenza dei locali a chiudere molto presto. Questa volta scegliamo Ma Tin Myint Family, un posto sempre indicato dalla Lonely Planet dove ancora ci propongono i vari curry. Anche qui mangiamo bene. Proviamo anche un banana pancake all’Inle Pancake Kingdom, un posticino piuttosto riservato e nascosto ma con una bella verandina all’esterno e un pancake e succhi di frutta fresca ottimi! Rientriamo per la doccia, dopo esserci accordati per il giorno successivo con uno dei ragazzi del molo.

· Costo spostamenti: 55 euro

· Costo ingressi: 17 euro

· Costo pasti: 26 euro

· Varie: 37 euro (massaggio)

· Alloggio: Inle Star Hotel 45 euro

Mer 10/08: LAGO INLE (MYANMAR)

L’ultimo giorno al lago Inle è dedicato alla classica visita dei villaggi galleggianti con la barchetta. Partiamo subito dopo colazione con un amico dei ragazzi conosciuti sul molo: preferiamo quando possibile evitare il tramite dell’albergo in modo che l’intero compenso arrivi alla gente del posto, senza intermediari. Oggi il tempo è piuttosto nuvoloso, nonostante questo i riflessi sull’acqua dei deboli raggi di sole danno dei colori stupendi. Il giro in barca è molto carino, i villaggi sull’acqua, gli orti galleggianti, i mercati, le pagode sono davvero stupendi. Purtroppo è la prima volta che ci sentiamo non accolti veramente come ci siamo sentiti accolti fino ad ora: a parte le famiglie che ti aspettava al molo e ti raccontano la storia di cotone/argento/sigari da loro prodotti e che si presentavano gentili e ospitali, ma con il fine unico di vendere, gli altri abitanti dei villaggi sembravano per nulla contenti di averci lì. Effettivamente è stata la prima volta che abbiamo incrociato nel nostro giro così tanti europei ed effettivamente sembrava violassimo un po’ la loro privacy. Le foto che facevamo erano alle loro case, ai loro bambini, alle loro attività quotidiane. Mi ha un po’ colpito però la differenza nel regalarci sorrisi. Fino ad ora chiunque, bambino, adulto, anziano, contadino, muratore, ristoratore, taxista ci ha sempre preceduto nel salutare con un sorriso, indipendentemente dal venderci un servizio o comunque averne un profitto. Tutti erano curiosi e felicissimi di averci con loro. Oggi no, spesso ai nostri sorrisi rispondono girando lo sguardo oppure si mettono in posa per farsi fotografare e poi chiedono una ricompensa. A parte questo l’atmosfera e i paesaggi ci rimangono davvero nel cuore. Ancora una volta sono proprio felice della scelta della bassa stagione (anzi, a quanto pare agosto è proprio bassissima stagione!). Rientriamo verso le 15, ci dirigiamo allora verso il Lin Htett Myanmar Traditional Food per un pranzo tardo, in modo che valga anche come cena. Anche questa volta la cucina non ci delude! Ci riposiamo e ci rinfreschiamo nel bagno comune all’aperto dell’Inle Hotel e alle 18.30 partiamo con l’autobus notturno prenotato con JJ, questa volta per qualche dollaro in più scegliamo il pullman VIP visto che il viaggio durerà 12 ore. Non sbagliamo affatto: i sedili sono decisamente larghi e comodissimi, si abbassano tanto e si alza un sostegno per le gambe tanto che sembra praticamente di essere sdraiati a letto. Ci comunicano anche che abbiamo inclusa la cena, con due scelte al primo “autogrill”. Ne approfittiamo nonostante il tardo pranzo e purtroppo ne approfittano in troppi: da dopo la sosta la strada è molto tortuosa e tantissima gente sta male. Poi finalmente le strade diventano migliori e si dorme diretti tutta la notte.

· Costo spostamenti: 95 euro

· Costo pasti: 15 euro

Gio 11/08: YANGON (MYANMAR)

La mattina arriviamo alle 6 a Yangon abbastanza riposati. Alla “stazione degli autobus” ci sono dei taxisti che ci aspettano, in un’oretta siamo al 15 Street Downtown Hotel, dove ci offrono caffè e the mentre ci preparano la camera. Ci fanno anche loro accomodare subito senza alcun sovrapprezzo. Oggi è il primo giorno in cui diluvia per davvero. Aspettiamo un’oretta e poi usciamo, dirigendoci subito verso il mercato coperto Bogyoke sperando che smetta di piovere. Delusione incredibile: elogiato enormemente sulla Lonely Planet questo triste mercato non ha assolutamente niente da offrire. In questi giorni abbiamo sempre aspettato a comprare souvenir perché la Lonely descrive questo mercato come un posto in cui si può trovare tutto quello di cui si ha bisogno. Non abbiamo potuto comprare nulla: c’erano solo stoffe e bigiotteria, niente dei souvenir carini trovati fino ad ora! Con un po’ di amarezza ci avviamo verso la Botataung Pagoda, la passeggiata non certo tranquilla (anche qui i pochi marciapiedi presenti sono invasi di bancarelle, animali, persone e spazzatura) ci permette di vedere un po’ la città, passando dalla sinagoga, un tempio indù, un parco pieno di ragazzi che si sfidano ai Pokemon, il municipio. Dalla Botataung prendiamo un taxi che ci accompagna alla Shwedagon Pagoda. Visto che abbiamo saltato la colazione ci fermiamo all’Aung Thukha con l’idea di bere una birretta e spizzicare qualcosa. In realtà il tempo si sederci ci portano quattro piatti di riso e ci chiedono di scegliere la carne da abbinarci. Nonostante la stellina che la Lonely Planet dedica a questo posto rimaniamo abbastanza delusi dalla cucina poco saporita e dalla location un po’ simil mensa. La Shwedagon Pagoda è meravigliosa: nonostante il caldo soffocante e il traffico di gente che qui effettivamente c’è (anche se pochissimi europei) l’atmosfera è molto suggestiva. Un ragazzo ci insegna anche il rituale che qui bisogna fare: bagnare 5 volte la statua del Buddha corrispondente al proprio giorno di nascita, 5 volte l’animale sottostante e 5 volte la statua dietro al Buddha, esprimendo un desiderio. Poi toccare il ditone dell’impronta del Buddha che si trova in uno dei santuari a lato della terrazza per chiedere che il desiderio si avveri. Infine suonare una delle campane sempre a lato della terrazza per rimandare la propria gioia nella realizzazione del desiderio agli altri. Nello svolgere il rituale inizia a piovere. Stanchissimi usciamo dalla Pagoda e cerchiamo un taxi, non ce la faremmo ancora a percorrere diversi chilometri a piedi come questa mattina in tutto questo casino pieno di umidità! Rientrati alla guesthouse ci riposiamo un po’ e dopo una doccia siamo pronti per la cena. Ci dirigiamo verso la 19esima strada, molto vicina a noi. Qui è pieno di street food molto semplici ma anche molto vitali, c’è in giro un sacco di gente nonostante pioviggini ancora parecchio. La specialità è carne alla griglia, ma gli spiedini esposti pieni di mosche non ci ispirano troppo. Proviamo un piatto di noodles, ottimi anche se belli unti. Ci fermiamo in una delle innumerevoli “farmacie” per strada alla ricerca di un repellente per zanzare, qui a Yangon è pieno, vista l’umidità. Suscitando l’ilarità degli innumerevoli commessi troviamo due spray a un prezzo irrisorio.

· Costo spostamenti: 13 euro

· Costo ingressi: 25 euro

· Costo pasti: 29 euro

· Varie: 1 euro (2 repellenti insetti)

· Alloggio: 15 Street Downtown 63 euro

Ven 12/08: YANGON (MYANMAR)-KUALA LUMPUR (MALESIA)

Anche questa mattina piove a dirotto. Ci alziamo quindi con calma e usufruiamo dell’ottima colazione proposta dall’ostello, con tanto di nutella! Abbiamo una mattinata a disposizione per finire di vedere le ultime attrazioni che Yangon propone: la pagoda con il Buddha sdraiato e quella con il Buddha seduto, molto carine. Diamo l’ultima possibilità alla Lonely Planet andando al negozio di souvenir proposto nella ricerca disperata di tutti i regalini che avevamo lasciato nei vari posti della Birmania, ma nulla da fare: anche questo posto per nulla soddisfacente. Rientriamo in hotel, ci beviamo il the offerto anche oggi, ci diamo una sistemata e ci facciamo chiamare il taxi per l’aeroporto. Ci vuole circa un’oretta, purtroppo con il traffico e la pioggia pare che qui sia sempre così. Il nostro volo per Kuala Lumpur è 40 minuti in ritardo. Atterriamo verso mezzanotte e mezza, abbiamo ad aspettarci un componente dello staff del nostro albergo, l’EV hotel. Nonostante avessimo scelto un hotel vicino all’aeroporto (su booking indicava 6 km) abbiamo una mezz’ora di autostrada da fare. Appena arrivati in camera doccia veloce e letto, domani abbiamo a disposizione una mezza giornata a Kuala Lumpur e vogliamo approfittarne per vederla.

· Durata volo Yangon-Kuala Lumpur: 2 ore

· Costo volo Yangon-Kuala Lumpur (a testa): 68 euro

· Costo spostamenti: 22 euro

· Costo pasti: 16 euro

· Alloggio: EV Hotel 49 euro

Sab 13/08: KUALA LUMPUR (MALESIA)-DENPASAR (BALI)

Ci svegliamo dopo poche ore di sonno, la colazione è inclusa ma davvero mediocre, velocemente richiudiamo gli zaini e un altro componente dello staff ci accompagna alla fermata del Klia transit (quella dopo la fermata dell’aeroporto) per prendere il treno che ci accompagnerà in centro Kuala Lumpur. Qui la concezione di distanza è molto cambiata rispetto alla Birmania: anche la stazione è a distanza di mezz’ora di strade a tre corsie! Con il treno arriviamo in 30 minuti alla stazione centrale e in 20 minuti in metro al Bukit Bintang, il quartiere delle Petronas e dei centri commerciali. Ammetto che, pur non essendo il mio genere preferito di città, Kuala Lumpur mi stupisce molto positivamente. Gli spazi sono ampi, ordinati e puliti e quindi, nonostante la gente, il rumore e i lavori in corso ovunque niente risulta confusionario o soffocante, neanche i mille grattacieli che svettano nel cielo. Il sole è molto caldo, ma l’umidità sicuramente meno rispetto che a Yangon e si gira bene. Con il trenino monorotaia arriviamo alla moschea in pochi minuti. È la più grande di Kuala Lumpur ed è stupenda! Purtroppo per dei lavori i visitatori non possono entrare, ma la visita da fuori da sola vale assolutamente la pena. Di fronte alla moschea c’è una bella piazza, da qui ci dirigiamo verso il Central Market e la Chinatown. Giriamo un po’ tra le bancarelle del mercato, questa volta ci sono veri souvenir ed è piacevole fare un po’ di shopping (tra l’altro il mercato è al coperto e con l’aria condizionata!). Il tempo di pranzare al volo in uno street food in Chinatown e dobbiamo riprendere il treno che ci riaccompagni alla stazione dove siamo stati lasciati. Qui ci viene a riprendere un terzo componente dello staff dell’hotel che nel frattempo ha caricato i nostri bagagli e che ci porta in aeroporto (questa volta arriviamo in soli 15 minuti). Un paio di ore di volo e arriviamo a Bali. Usciti dall’aeroporto preleviamo (all’ATM dell’aeroporto permettono di prelevare massimo 2.500.000 Rp e spesso il bancomat non funziona, meglio la carta di credito), facciamo una sim indonesiana che ci potrà essere utile quando ci sposteremo su Flores, meno turistica, e cerchiamo un taxi per arrivare all’hotel. Dopo lunga contrattazione arriviamo a pagare il passaggio circa 10 euro (il nostro hotel è a 5 km di distanza, qui è un furto, ma almeno la metà di quello che ci avevano chiesto inizialmente). Arrivati all’hotel, piuttosto modesto e sporco, usciamo per una passeggiata e una birra in spiaggia. Come ricordavamo Kuta è diventata una Riccione forse un po’ più fighetta ancora, proprio non il nostro genere.

· Durata volo Kuala Lumpur-Bali: 3 ore

· Costo volo Kuala Lumpur-Bali A+R (a testa): 90 euro

· Costo spostamenti: 60 euro

· Costo pasti: 16 euro

· Alloggio: Taxa Inn Kuta Raya 25 euro

Dom 14/08: DENPASAR (BALI)-LABUAN BAJO (FLORES)

Ci separiamo dai nostri amici e partiamo la mattina presto alla volta di Flores, in un’oretta e mezza di volo arriviamo. Prendiamo un taxi che ci accompagna all’hotel, a breve distanza dall’aeroporto e in pieno centro Labuan Bajo. Per questa settimana ci concediamo una sistemazione di livello un po’ più alto, ma presto scopriremo che non sarà l’unica cosa che ci costerà di più. Al Komodo Lodge sono tutti molto carini, le stanze sono pulite e ordinate con una verandina privata in cui è servita la colazione. Probabilmente sarebbe stato meglio prenotare al momento, a parità di qualità avremmo trovato una sistemazione più economica, ma per fortuna abbiamo scelto di non rischiare: qui è altissima stagione e oltre a essere difficile trovare una sistemazione senza prenotazione è difficile anche trovare uno scooter da noleggiare! Il primo impatto ci lascia un po’ perplessi: la persona che ci ha consigliato di venire a Flores e che è venuta qui fino a tre anni fa ci aveva detto di andare al porto e chiedere a un pescatore di portarci su una delle molteplici isolette vicino a Labuan Bajo al costo di pochi euro a giornata. Invece nel giro di ispezione che facciamo troviamo solo agenzie che propongono tour di almeno 3 isole al giorno a costi molto superiori. Confrontandoci in seguito con tutte le persone che incontriamo capiamo che nel giro di pochissimo le cose sono cambiate un sacco: i prezzi sono aumentati in modo spropositato, non si ha più la possibilità di organizzarsi in autonomia e soprattutto agosto è diventata altissima stagione percui tutto costa ulteriormente di più. Essendo ormai tarda mattinata tutti i tour sono partiti e quindi ci dirigiamo verso la spiaggia di Labuan Bajo a sud del centro. Quando arriviamo la troviamo piena di locali: oggi è domenica e sono tutti in vacanza. Ci accolgono con immensi sorrisi, ci chiedono di fare foto con noi e, quando ci sdraiamo, passano tutti davanti a noi per osservarci incuriositi. Purtroppo la spiaggia non è un granchè: è molto sporca e soprattutto il fondo del mare è paludosissimo, impossibile farci un bagno anche a volerlo! Ci fermiamo fino al pomeriggio, ritornando troviamo dei ragazzi italiani che stanno aprendo un locale Made in Italy e che ci confermano le nostre impressioni: per potersi muovere qui è necessario fare i tour che propongono. Optiamo per un tour in giornata per la mattina successiva. Torniamo in hotel un po’ delusi, ma ci rifacciamo con la cena. Per fortuna da questo punto di vista si trova ancora qualcosa alla mano. Vicino al porto ci sono dei tendoni con qualche tavolino alla buona sotto. Si sceglie il pesce, dei ragazzi lo cucinano e lo servono con del riso e delle verdure, la birra si compra al supermercato di fronte. Scegliamo uno di questi posti, il Pada Idi Warung, e non sbagliamo: il ragazzo che ha un sorriso incredibilmente bello cucina il pesce alla perfezione, con il giusto condimento, giusta cottura. Saremo qui tutte le sere!

· Durata volo Bali-Labuan Bajo: 1 ora e 30 minuti

· Costo volo Bali-Labuan Bajo A+R (a testa): 150 euro

· Costo spostamenti: 8 euro

· Costo pasti: 15 euro

· Alloggio: Komodo Lodge 40 euro

Lun 15/08: RINCA E KELOR (FLORES)

Ci svegliamo presto per colazione: la sera i ragazzi del Komodo Lodge chiedono orario e che cosa si vuole da mangiare e bere tra le 5/6 opzioni dolci e salate e puntualissimi la mattina fanno trovare tutto pronto sul tavolino in veranda. La colazione, pur avendo provato varie opzioni, non è un granchè, ma i ragazzi sono davvero sempre gentilissimi. Partiamo con la nostra barchetta alla volta di Rinca: il nostro gruppo è formato da noi, una ragazza tedesca, un italiano, tre ragazzi inglesi e da una coppia di indonesiani che vivono da 30 anni in Olanda, il che ci è molto utile per comunicare con il capitano che non parla una parola di inglese. In tre ore arriviamo a Rinca dove, per entrare al parco ci viene richiesto di pagare una tassa (poi scopriremo che visitando il giorno stesso Rinca e Komodo avremmo pagato una volta soltanto la tassa, ma ovviamente in agenzia nessuno ci aveva detto nulla). Vediamo qualche drago di medie dimensioni, per lo più sono posizionati sotto le case dei ranger attratti dal cibo messo appositamente, ma va bene così. È molto carino e surreale. Durante il percorso di media lunghezza avvistiamo qualche altro dragone, la natura dell’isola è molto bella, tutto è verde e le dolci colline che si tuffano nel mare azzurro hanno dei colori stupendi. Rientriamo in barca e da qui ci dirigiamo verso una bella spiaggia su cui però ci permettono di stare una sola ora e successivamente a Kelor, un’altra spiaggettina sulla via del ritorno. Le spiagge su cui sostiamo sono meravigliose, sabbia bianca, acqua azzurra cristallina e fondali stupendi, pieni di pesci. Purtroppo abbiamo i ritmi serrati e non riusciamo a sostare tanto quanto vorremmo. Rientrati al porto chiediamo al capitano di portarci il giorno successivo in due spiagge soltanto in modo da dedicarci un po’ di più al mare. In questo ci aiuta moltissimo il ragazzo di origini indonesiane che ci fa da traduttore. Una volta accordatici con lui rientriamo per una doccia e di nuovo torniamo dal ragazzo del pesce della sera prima. Che anche questa volta non ci delude affatto!

· Costo spostamenti: 34 euro

· Costo ingressi: 32 euro

· Costo pasti: 9 euro

· Alloggio: Komodo Lodge 40 euro

Mar 16/08: PINK BEACH E KANAWA (FLORES)

Questa mattina partiamo ancora prima, il ritrovo è alle 6.30. Al Komodo Lodge ci preparano una colazione take away e ci dirigiamo al porto. Partiamo alla volta di Pink Beach, una spiaggia stupenda, con la sabbia rosa e dei panorami mozzafiato salendo sulle colline circostanti. Anche questa volta le ore in barca sono molte, tre per arrivare a Pink Beach e altre tre per tornare, ma ne vale proprio la pena e in più si è creata una bella atmosfera nel nostro gruppetto. Sulla Pink Beach ci fermiamo un paio di ore, quando arrivano altri turisti ci spostiamo su Kanawa, un’isoletta sulla strada del ritorno. Anche questa spiaggia è splendida, piena di stelle marine e pesci (vediamo anche uno squaletto). L’ideale sarebbe però fermarsi tutto il giorno in un’isola per due motivi: innanzitutto perché il pomeriggio dalle 3 circa inizia ad annuvolarsi e ovviamente i colori non sono più così belli, in secondo luogo il mare si ritira tantissimo. Sarebbe bello prendere una barca privata ogni giorno, il che per due persone ha ovviamente un prezzo troppo alto. Nonostante le molte ore passate sulla barchetta i posti che vediamo sono davvero incredibili, probabilmente il miglior mare che abbia mai visto. La sera di nuovo dall’ormai nostro amico che impazzisce di gioia quando gli chiedo di fare un selfie con lui.

· Costo spostamenti: 37 euro

· Costo ingressi: 7 euro

· Costo pasti: 10 euro

· Alloggio: Komodo Lodge 40 euro

Mer 17/08: LABUAN BAJO E WAECICU (FLORES)

Il 17 agosto è la festa dell’indipendenza dell’Indonesia, ne approfittiamo quindi per prenderci un giorno di stacco dalla barca per riposarci un po’. Ci svegliamo quindi con calma, ci occupiamo di organizzare i nostri due giorni successivi (abbiamo optato per la gita di due giorni e una notte per riuscire a goderci con un po’ più di calma i posti anche se alcuni li abbiamo già visti), dopodichè noleggiamo uno scooter e ci dirigiamo verso Sylvia Beach, la spiaggia privata dell’omonimo resort che ci hanno consigliato come carina nella zona. Purtroppo ci dicono che, nonostante la spiaggia sia accessibile a pagamento (7 euro), oggi è piena e non ci lasciano entrare (il nostro vicino di stanza proverà invece un po’ più tardi ed effettivamente ci conferma che ne valeva la pena). Optiamo allora per la “spiaggia” libera di Waecicu, subito a fianco. Purtroppo anche questa volta la spiaggia è abbastanza una delusione: la sabbia scura dà un colore marroncino al mare, la cui acqua risulta comunque pulita, e ovunque è pieno di rifiuti. Peccato perché la vista invece è bellissima, sembra di stare in una laguna, con i colori verdi dell’acqua che riflettono le colline a poca distanza da noi. Ci fermiamo qualche ora, bevendo un succo di frutta nel baretto dietro la spiaggia da cui si gode di una bella vista e una bella arietta all’ombra. Rientriamo a Labuan Bajo, passando da un negozio di souvenir carino di fianco all’aeroporto. La strada fino alla spiaggetta è proprio bella, sale in mezzo alle colline da cui ci sono alcuni punti molto panoramici ed è immersa nel verde. Sistemiamo gli zaini: siamo riusciti a non pagare la notte che passeremo in barca, nonostante avessimo prenotato anche quella e quindi dobbiamo togliere i bagagli per un giorno. Per cena? Solito posto!

· Costo spostamenti: 6 euro

· Costo pasti: 10 euro

· Alloggio: Komodo Lodge 40 euro

Gio 18/08: KANAWA, MANTA POINT E ATOLLO, PINK BEACH (FLORES)

Dopo colazione ci dirigiamo al porto di Labuan Bajo per partire per i nostri due giorni in barca. Abbiamo prenotato con Mr Ficko, un personaggio molto intraprendente e purtroppo anche un po’ furbetto che ci hanno consigliato due ragazzi italiani: delle tante agenzie che propongono lui è l’unico a disporre di una barca grande con un ponte in cui si può riposare e la notte dormire senza essere disturbati dai motori. Inoltre è l’unico che nelle varie tappe propone Patar, un’isoletta da cui si può ammirare all’alba un panorama mozzafiato. Nonostante avessimo concordato un prezzo il giorno prima oggi cerca di farci pagare di più (circa 7 euro a testa, ma poco importa). Ci impuntiamo e, dopo una bella litigata otteniamo il prezzo precedentemente concordato. Saliti in barca il ragazzo che ci seguirà in questi due giorni ci elenca il programma: Patar non è contemplata, effettivamente di 13 persone eravamo gli unici a cui Mr Ficko l’aveva promesso. Convinciamo i nostri compagni di viaggio a togliere una delle tappe sostituendola con Patar che era comunque di strada, ma non c’è stato verso di convincere il furbetto a cedere: chi voleva anche quella meta avrebbe dovuto pagare il terzo giorno per un’ulteriore uscita. Ci si conferma ancora che l’atteggiamento degli indonesiani qui a Flores è cambiato molto rispetto a quello che non ricordavamo, anche Mr Ficko ha pensato solo ed esclusivamente a come spillare dei soldi in più, in modo scorretto e stupido. Ormai siamo partiti e pensiamo quindi a goderci la nostra minicrociera che, fregature a parte, sarà sicuramente indimenticabile. Il gruppo incontrato in barca è fantastico, siamo in sei italiani, quattro spagnoli, due francesi e un austriaco. Di solito non mi piace trovare tanti italiani in questi viaggio, ma questa volta sono proprio il tipo di persone con cui vale la pena di condividere un viaggio!

La prima sosta è Kanawa, un’isoletta a un’ora circa da Labuan Bajo, che abbiamo già visto nel pomeriggio ma che siamo felicissimi di rivedere la mattina. I colori sono spettacolari, la spiaggia bellissima e i fondali stupendi. Abbiamo un paio di ore tempo per fermarci, dopodichè ripartiamo allontanandoci verso Komodo. Ci servono un ottimo pranzo a base di pesce appena pescato e verdure. Nel primo pomeriggio ci fermiamo al Manta Point, un punto in mezzo al mare tra la miriade di isolette dove avvistiamo cinque mante, esperienza davvero emozionante. Dopo pochi chilometri ci fanno scendere in un atollo in mezzo al nulla, dove godiamo di un mare e un panorama mozzafiato: il più bel mare che abbia visto nella mia vita. Sta per calare il sole, ci è concessa ancora una breve sosta alla Pink Beach, non quella dove abbiamo sostato qualche giorno fa, ma una a fianco dove davvero la sabbia è sorprendentemente rosa. Per il tramonto ci dirigiamo nella laguna di fronte a Komodo dove sosteremo. Qui alle 18.20 iniziano a uscire dalle mangrovie una, due e poi decine di volpi volanti. Nel frattempo sale la luna che brilla nel cielo dando una scia nel mare luminosissima. Lo spettacolo del cielo stellato è incantevole. Ci servono delle banane fritte come aperitivo e, dopo una spartana doccia, la cena a base di pollo, riso e verdure, anche questa volta ottime. Concludiamo la serata con le birre che abbiamo acquistato prima della partenza e che ci hanno tenuto in fresco e chiacchierando con il bel gruppo che si è venuto a creare. Ci addormentiamo verso le 10 di sera. La notte è molto ventosa, con le coperte di pile che ci hanno dato non soffriamo il freddo ma il sonno di tutti è abbastanza leggero più che altro per il rumore del vento. Le immagini di oggi che abbiamo però negli occhi non hanno prezzo.

· Costo crociera giorno 1: 61 euro (compresi pasti e acqua, escluse bibite)

· Costo ingressi: 9 euro

· Costo birre: 11 euro

Ven 19/08: KOMODO, RINCA E KELOR (FLORES)

La mattina ci svegliamo al sorgere del sole, i colori sono bellissimi, il cielo è limpido e il panorama della baia è incantevole. Ci dirigiamo subito verso Komodo che raggiungiamo in pochi minuti. Il giro per il parco è molto simile a quello di Rinca, avvistiamo qualche dragone vicino alla casa dei ranger e un paio, di cui un cucciolo, durante la camminata. In spiaggia troviamo anche un sacco di cervi. Rientrati in barca ci preparano un’ottima colazione a base di noodles e omelette, ripartiamo alla volta di Rinca. Nelle due ore di viaggio che ci separano dall’arrivo ci posizioniamo con il materasso della notte al sole e ci godiamo il caldo smorzato dall’arietta fresca che si crea con il movimento della barca. Si sta così bene che decidiamo alla tappa successiva di restare in barca, visto che a Rinca ci siamo già stati e che a Komodo abbiamo avvistato già altri dragoni. Nell’attesa un po’ leggiamo, un po’ si ascolta la musica che alla nostra guida, Sultan, adora. Ripartiamo da Rinca verso ora di pranzo, anche questa volta ci servono un ottimo pasto a base di tonno e verdure. Nel pomeriggio arriviamo a Kelor, una spiaggetta carina dove abbiamo a disposizione un po’ di tempo per un bagno e l’ultimo sole. Quando inizia a calare il sole rientriamo in barca e, sorseggiando le ultime birre avanzate, rientriamo al porto. Il cielo è limpido, si prevede un bellissimo tramonto. La barca quindi si ferma nella baia permettendoci di fare delle foto stupende. Salutiamo il personale della barca, che è stato gentilissimo e disponibilissimo, mentre non torniamo a salutare Mr Ficko che, pur avendoci permesso di vivere due giorni stupendi su una barca comodissima e con una buonissima compagnia, ci ha fatto proprio sentire presi in giro. Dopo una bella doccia ci incontriamo con i nostri nuovi compagni di viaggio per la nostra cena di pesce da Iwan che ogni giorno di più ci prepara ottimi pasti a prezzi sempre inferiori.

· Costo crociera giorno 2: 61 euro (compresi pasti e acqua, escluse bibite)

· Costo ingressi: 32 euro

· Costo pasti: 12 euro

· Alloggio: Komodo Lodge 40 euro

Sab 20/08: KANAWA (FLORES)

Il nostro ultimo giorno a Flores vogliamo dedicarlo esclusivamente alla spiaggia e al mare. Troviamo una coppia di ragazzi con cui condividere una barca e ci facciamo accompagnare a Kanawa. Oggi rispetto agli altri giorni l’isoletta è particolarmente tranquilla, pochissime sono le barche ormeggiate e in acqua non c’è quasi nessuno. Il mare è stupendo, anche nuotando senza maschera nell’acqua alta sul fondo si vedono mille stelle marine e un sacco di pesci colorati. Saliamo anche sulla collinetta retrostante la spiaggia: da qui il panorama è mozzafiato, oltre alla spiaggia su cui siamo si vedono le spiagge agli altri lati dell’isola, completamente deserte. Saremmo scesi per vederle, ma abbiamo solo le infradito e i sentierini, per quanto molto semplici, sono piuttosto ripidi e si scivola facilmente. Da raggiungere però almeno la cimetta, il panorama è imperdibile. Rientriamo nel pomeriggio, ci godiamo un altro bel tramonto e l’ultima cena dal mio ormai amico Iwan. Dopo cena ci ritroviamo con i ragazzi della minicrociera per una birra in compagnia.

· Costo spostamenti: 27 euro

· Costo ingressi: 7 euro

· Costo pasti: 14 euro

· Alloggio: Komodo Lodge 40 euro

Dom 21/08: LABUAN BAJO (FLORES)-KUTA (BALI)

Dopo l’ultima colazione al Komodo Lodge ci avviamo verso l’aeroporto, questa volta proviamo ad andare a piedi e in effetti con tanto di zainoni in meno di mezz’oretta lo raggiungiamo (un po’ in salita). Il volo per Denpasar dura un’ora e mezza, quando arriviamo usciamo dall’aeroporto per prendere il taxi e ci facciamo accompagnare a Jimbaran (contrattare sempre il prezzo se non c’è il tassametro e assicurarsi che i taxi Blue Birds che hanno il tassametro lo usino, il nostro autista lo aveva coperto con un adesivo!). Ci sistemiamo nel nostro ostello, il Do It Yourself, piuttosto hippie e spartano, recuperiamo due scooter (i nostri amici con cui abbiamo fatto la prima parte di viaggio ci stanno raggiungendo) e ci dirigiamo verso Kuta per goderci ancora qualche ora di sole e comprare qualche souvenir. Anche Kuta, pur essendo già tre anni fa molto incasinata, è cambiata ulteriormente. Il traffico è insostenibile, così come la quantità di gente che deve venderti, chiederti soldi per qualunque cosa (anche parcheggiare il motorino) o cercare di fregarti. La spiaggia di Kuta è sempre molto bella per passeggiare, godersi il sole e il venticello, mentre il mare sempre piuttosto marroncino. I nostri amici ci raggiungono al calare del sole, i tramonti su questa costa sono sempre incantevoli. Ci dirigiamo verso il mercato del pesce di Jimbaran, a nord della spiaggia, un po’ spostato all’interno. Alle 19 sta per chiudere, ma troviamo ancora qualche bancarella con una notevole scelta di pesce. Optiamo per un paio di pescioni del posto di cui non conosciamo il nome e un paio di calamari. Chiediamo al ragazzo della bancarella di portarci in un posto vicino al mercato per cucinarcelo, finalmente ci troviamo di nuovo ad essere i soli europei. Ci servono insieme al pesce che ci cuociono alla griglia del riso e delle verdure, dal frigo prendiamo poi a piacimento delle belle Bintang fresche. Tiriamo tardi insieme a loro e qualche topolino che ci passa a fianco, dopodichè ci dirigiamo a Kuta per l’ultima birra sulla spiaggia.

· Durata volo Labuan Bajo-Bali: 1 ora e 30 minuti

· Costo spostamenti: 11 euro

· Costo pasti: 13 euro

· Alloggio: Do it yourself 15 euro

Lun 22/08: PENISOLA DEL BUKIT (BALI)-KUALA LUMPUR (MALESIA)

L’ultimo giorno a Bali lo dedichiamo a visitare la penisola di Bukit, andando prima al bellissimo tempio di Ulu Watu e poi girando per le splendide stradine da una spiaggia all’altra in scooter. Purtroppo anche qui a ogni spiaggia bisogna pagare parcheggio del motorino e ingresso. Decidiamo quindi di fermarci per il pomeriggio alla spiaggia di Kuta dove per noi appassionati di sole si sta proprio bene. Rientriamo al nostro ostello per lasciare gli scooter e usufruire della doccia in comune nel giardino, dopodichè ci dirigiamo in aeroporto (nel tardo pomeriggio il traffico è ancora di più!). Arriviamo in tarda serata a Kuala Lumpur, dove in pochi minuti raggiungiamo il nostro hotel.

· Durata volo Bali-Kuala Lumpur: 3 ore

· Costo spostamenti: 40 euro

· Costo ingressi: 8 euro

· Costo pasti: 15 euro

· Alloggio: Sri Langit 56 euro

Mar 23/08: KUALA LUMPUR (MALESIA)

La mattina in aeroporto abbiamo una sorpresa spiacevole che però poi si rivelerà non così tanto male: quando al viaggio di andata sembrava ci avessero dirottato su Jeddah eravamo stati davvero inseriti su quel volo, non avendolo però poi preso il sistema ha interpretato la cosa come un no show e in automatico ci ha cancellato il volo del ritorno (incredibile, ma con la Turkish Airlines scopriamo che non è così tanto raro avere sorprese!). Inoltre pare che in questi giorni ci siano almeno 30 overbooking al giorno, pertanto nel giro di poco capiamo che non prenderemo il nostro volo. Dopo una mattina di attesa ci spediscono al Sama Sama hotel, un albergo a 5 stelle all’interno dell’aeroporto dove abbiamo pensione completa per un giorno, inoltre ci rimborseranno 600 euro per il disguido. Niente male! Ci mancava proprio di vedere Kuala Lumpur by night. Rimandiamo quindi di un giorno la fine delle vacanze, tutto spesato e pure con un rimborso. Con il Klia express in una mezz’oretta arriviamo in centro Kuala Lumpur. Giriamo un po’ la Chinatown dove ultimiamo i nostri acquisti, mentre per la sera ci dirigiamo verso il quartiere Bukit Bintang e poi alle Petronas per goderci lo spettacolo di luci e colori delle fontane. Rientriamo la sera in tempo per la cena a buffet disponibile fino alle 23.00.

· Costo spostamenti: 70 euro

· Pasti: Sama Sama Hotel free

· Alloggio: Sama Sama Hotel free

Mer 24/08: KUALA LUMPUR (MALESIA)-ISTANBUL (TURCHIA)-MILANO

Questa volta ci siamo: partenza in orario da Kuala Lumpur, volo con scalo a Istanbul di 3 ore in cui approfittiamo per recarci all’ufficio della Turkish e recuperare il nostro rimborso di 600 euro, che ci viene dato in lire turche, perciò perdiamo 30 euro di cambio circa, però visto che hanno subito i contanti accettiamo comunque, altrimenti si sarebbe dovuto tornare a Malpensa con uffici aperti (noi arriveremo a mezzanotte) sperando che avessero i contanti disponibili. Un paio di ore da Istanbul e Milano e… vacanze finite! Che dire? Viaggio stupendo e ottima compagniaJ!

CONSIGLI PRATICI

Birmania: se si ha la possibilità di viaggiare solo nel periodo delle piogge non lasciatevi scoraggiare. Noi di pioggia ne abbiamo vista davvero poca, in compenso i colori dei paesaggi, la vegetazione rigogliosa e le zone inondate di acqua hanno di sicuro un fascino che nella stagione secca si perderebbe. Probabilmente va comunque molto a fortuna. Di sicuro evitate il mare, la zona della costa è ancora più soggetta a pioggia e allagamenti, inoltre girare città con il nuvolo o un po’ di pioggia si può fare, al mare verrebbe invece tutto rovinato. Se come noi non potete rinunciare a un po’ di mare fatto bene, seppur con qualche sbattimento in più, si raggiungono abbastanza facilmente e in modo poco dispendioso posti in Indonesia con mare stupendo e clima ideale, ne vale davvero la pena! Se da un lato nel vostro itinerario dovrete mettere in conto di poter rinunciare a qualcosa viaggiando in agosto (noi ad esempio abbiamo evitato la golden rock per impraticabilità di strade), il lato positivo è che la stagione bassissima permette di trovare in giro pochi turisti, prezzi ottimi e grande disponibilità da parte di tutti. Infine se bisogna mettere in conto di avere pazienza per il fatto che in alcuni aspetti la Birmania è molto indietro (strade pessime, servizio un po’ rustico, difficoltà a comunicare in inglese), tutto ciò è ampiamente ripagato dal fatto che si sta visitando un paese vero, dove si incontra gente splendida e dove non si è visti come turisti a cui spillare soldi. Per tale ragione provate sempre un po’ a contrattare, ma senza insistere troppo: spesso il prezzo richiesto è quello reale e piuttosto che abbassare il venditore rinuncerà a vendere. Visitate la Birmania vera appena potete!

Flores: se si ha a disposizione 2/3 giorni vale la pena optare per una mini-crociera, facendo almeno una notte sulla barca. Nonostante i ritmi siano un po’ serrati e le mete obbligate (a volte scelte anche in modo poco logico) è l’unico modo per vedere dei posti unici e meravigliosi. A meno che non siate particolarmente appassionati di dragoni è sufficiente vedere solo o Rinca o Komodo, il numero degli animali che si vedono è più o meno lo stesso e anche il trekking nella natura è molto simile. Se optate per entrambe le isole meglio unire la visita in un solo giorno: all’ingresso del parco si paga una tassa che vale solo per un giorno, dividendo la visita in due giorni si paga la tassa due volte. Se si ha a disposizione più giorni, cosa che consiglio per godersi a pieno anche Labuan Bajo e le meravigliose spiagge con calma, cercate di organizzare subito il tour di due o tre giorni: è il modo più facile per conoscere un po’ di gente e organizzarsi poi i giorni successivi in autonomia per smorzare i costi (che comunque in agosto lievitano esponenzialmente).

Per riuscire a organizzarsi in autonomia bisogna andare al porto al tramonto o di prima mattina e contrattare direttamente con i pescatori il prezzo (ogni tanto vi faranno pagare anche per l’ingresso al porto). Tenete presente che i giovani parlano qualche parola di inglese, gli adulti nulla perciò dovete avere bene in mente dove andare e che prezzo volete spendere. Purtroppo nelle agenzie fanno in modo di non farvi sapere i nomi delle spiagge in modo da potervi organizzare solo con loro. Noi in ogni tappa abbiamo chiesto il nome al pescatore e ce li siamo appuntati (anche se non ricordiamo proprio tutti). Tenete conto di spendere circa 700.000-800.000 Rp per andare a Kanawa e Kelor (1 ora), 400.000 Rp per andare a Bidadari/Angel Island (15 minuti), 1.500.000-1.800.000 Rp per andare a Pink Beach, Patar e l’atollo vicino al manta point (3 ore). Ci sono un sacco di altre spiagge che si avvistano viaggiando in barca, non abbiamo capito se non sono attraccabili oppure semplicemente l’unico modo per raggiungere le mete meno note sia affittare una barca privata, opzione fattibile se si è in un gruppo consistente o se si ha voglia di spendere un po’ di soldi in più (per un paio di giorni circa 4.000.000 Rp). In ogni caso contrattate per tutto, anche a costo di perderci sempre un po’ di tempo, tendenzialmente si riesce a risparmiare almeno il 20% del prezzo iniziale. Tutte queste informazioni sono comunque da prendere con le pinze: qui a Flores, molto più che in altri posti, sembra che le cose stiano cambiando rapidissimamente e già il prossimo anno i prezzi potrebbero essere ulteriormente aumentati e il numero di turisti ulteriormente cresciuto. Un buon motivo per vedere Flores il prima possibile!



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