Non è tutto oro quello che luccica!

Yangon, Bagan, Monywa, Mandalay, Mingun, Kentung, Pindaya Caves...
Scritto da: Akira22
non è tutto oro quello che luccica!
Partenza il: 15/12/2013
Ritorno il: 04/01/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Myanmar 3 settimane 15/12/2013 – 04/01/2014

Non è tutto oro quello che luccica!

– Itinerario: Yangon – Bagan – Monywa (Pho Win Daung Caves) – Mandalay (Awa, Sagaing, Amarapura, Paleik) – Mingun – Kentung – Pindaya Caves – Inle Lake – Ngapali Beach – Roccia d’oro – Bago – Yangon

– Voli: Yangon-Bagan, Mandalay-Kengtung, Kentung-Heho, Heho-Thandwe, Thandwe-Yangon

Premetto che viaggiamo spesso e da molti anni, e che del sud-est asiatico ci mancava solo il Myanmar, siccome non siamo più ragazzini, non viaggiamo più da backpackers, quindi per organizzare il nostro viaggio in Myanmar ci siamo rivolti anche noi a Teo, dopo aver letto di lui in vari diari di viaggio, e purtroppo vogliamo segnalare alcuni problemi che abbiamo avuto.

Il viaggio in generale è stato organizzato bene, lui ha sempre risposto abbastanza velocemente alle mail e ci ha prenotato le macchine, quasi tutti gli hotel (quelli che non era possibile via mail) e i 5 voli interni, per un preventivo di tutto rispetto per un paese asiatico di 4.500 $ in due.

Dopo Ngapali Beach dovevamo fare scalo a Yangon e poi andare alla Roccia d’oro.

– Il primo problema è sorto quando ci siamo accorti che ci aveva prenotato il volo da Ngapali Beach a Yangon per le 13:10, quindi saremmo arrivati verso le 14 e, contando che ci vogliono circa 3 ore/ 3 ore e mezza per arrivare alla Roccia d’oro e che i camion vanno su fino alle 17/18, non avremmo fatto in tempo, e già questa è una cosa di cui avrebbe dovuto accorgersi lui, inoltre volevamo fotografare la Roccia d’oro al tramonto, quando è nel suo massimo splendore.

Quindi gli abbiamo chiesto di anticipare il volo al mattino e lui ci ha scritto che aveva cambiato la prenotazione, e che avremmo volato al mattino invece che con Yangon Airways con Air Bagan e ci ha mandato anche l’operativo volo 02JAN14 SNW-RGN W9-141 1000 1050 OK 2, questo ad Agosto.

Quando siamo arrivati, storditi dal viaggio, ci ha detto che quel volo era stato cancellato e ci ha consegnato tutti e 5 i biglietti prenotati con Yangon Airways.

In seguito ci siamo accorti che i biglietti erano stati tutti acquistati il 25 Ottobre, quindi, chiaramente, non aveva mai cambiato l’orario di quel volo e ci aveva presi in giro, per usare un eufemismo, con quell’atteggiamento di dare ragione al turista e poi di fare come fa più comodo, tanto i turisti sono polli. In questo caso è stato falso e scorretto!

Il giorno fatidico, di ritorno da Ngapali, (l’aereo è partito oltretutto con un’ora di ritardo, quindi ulteriore stress) siamo arrivati a Yangon alle 15, e lui era lì con l’autista, gli ho detto del biglietto, che non era mai stato spostato, e lui ha provato di nuovo a dire che era stato cancellato, poi quando si è reso conto che questa scusa non reggeva se ne è andato via, innervosito, senza scusarsi e senza neanche salutare!

Al ritorno ho anche visto sul sito di Air Bagan che quel volo, W9-141, non avrebbe neanche gli orari che ha scritto lui, ma SNW 9:50 RGN 10:40.

Dopo di che, l’autista ha cercato di andare più forte possibile e siamo arrivati poco prima delle 18, per fortuna siamo riusciti a prendere l’ultimo per un pelo che era già buio, ma abbiamo rischiato di perdere la prenotazione dell’hotel, abbiamo avuto un gran stress e niente foto al tramonto.

Il secondo problema l’abbiamo avuto a Ngapali Beach, noi siamo andati al Silver Beach Resort per quattro giorni a cavallo dell’ultimo dell’anno.

Avevamo scoperto un ristorante eccezionale proprio lì vicino, andando verso il Lin Village, si chiama “Excellence”, super raccomandato!! Si mangia benissimo e si spende pochissimo, noi ci andavamo a pranzo e a cena e non ci ha mai deluso, per cui l’ultimo dell’anno avevamo intenzione di farci una bella cenetta nel nostro ristorante preferito e di andarcene a letto presto, come tutte le sere.

Il Silver Beach intanto stava preparando tutto per il cenone e la festa all’interno del resort. Nel pomeriggio ci vengono a chiamare nel nostro bungalow e ci dicono di andare alla reception perché c’è Teo al telefono.

Praticamente ci spiega che quelli del Silver organizzano appunto la serata per l’ultimo dell’anno e che noi dobbiamo partecipare (??), che l’hanno obbligato a pagare 140 $!!? (cioè 70$ a persona)

Gli spieghiamo che non esiste in alcun modo che noi siamo obbligati a partecipare alla festa, (una gran tristezza, non ne parliamo neanche…) che lui non può farsi obbligare da nessuno a fare qualcosa, e che non abbiamo nessuna intenzione di dargli quei soldi, 140 $!!!, che l’avrebbero obbligato a pagare (??).

Siccome ci aveva passato la telefonata il direttore del resort ed era ancora presente, gli abbiamo chiesto se dovevamo ripassarglielo e Teo ha risposto che non aveva niente da dirgli.

Noi ci siamo fermati a spiegare anche al direttore, che non era nei nostri programmi fermarci lì al loro cenone + festa, che saremmo andati a mangiare fuori e mentre eravamo ancora lì ha richiamato Teo per parlare con il direttore.

Questo è stato un episodio veramente fastidioso e non abbiamo capito se l’avevano tirato in mezzo o se fossero d’accordo, sembra più la seconda, certo la storia del “mi hanno obbligato a pagare” non sta né in cielo né in terra!

Siamo poi andati a cena all’Excellence dove abbiamo mangiato benissimo e anche abbondante per i nostri standard, spendendo l’equivalente di 14,5 $ in due.

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Ci sono piaciute molte cose della Birmania, che sono quelle di cui trovate scritto in tutti i diari di viaggio, ma molti evitano di dire che i templi birmani, al di là di Bagan, Shwedagon Paya a Yangon e Mahamuni Paya a Mandalay, sono veramente bruttini e kitsch, tutti nuovi, con colori improbabili e con i Buddha “da discoteca” con le lucine intermittenti attorno alla testa.

Un’altra cosa che non viene specificata bene è che a differenza di tutto il resto dell’Asia, dove devi toglierti le scarpe solo per entrare nella sala principale del tempio, in Birmania devi togliertele appena entri nel complesso e poi farti tutta la strada o le scale a piedi nudi in mezzo alla sporcizia, e a Bagan devi camminare sulle pietre e a volte sui sassi, che per noi occidentali coi piedi delicati a volte è doloroso e a volte anche molto freddo.

Sul Lago Inle, che è sicuramente bellissimo, molto rilassante e merita di starci il più possibile, scrivono che c’è il Floating Market, (che in ogni caso non sarebbe come quello di Damnoen Saduak di 25 anni fa) quando in realtà non lo fanno più da tempo, e quando arrivi sul posto è pieno solo di barche a motore che portano i turisti, e ti mandano sulla terra ferma dove c’è un corridoio di bancarelle che vende souvenir, e lo chiamano Floating Market come se fossimo tutti idioti, i barcaioli poi, cercano sempre di portarti in tutti gli shops che ci sono.

I prezzi in Birmania sono più alti che in tutto il resto dell’Asia, non tanto per mangiare, ma per quanto riguarda gli hotel. Attualmente, gli hotel delle maggiori zone turistiche hanno addirittura raddoppiato e, in certi casi, triplicato i loro prezzi. Se poi si aggiunge che i generali fanno pagare delle tasse praticamente in ogni zona turistica dove ci si reca, il quadro è completo.

La parte che ci è piaciuta di più del nostro viaggio è stata Kengtung o Kyaing Tong (cheng daung), capoluogo del triangolo d’oro, dove siamo stati per tre giorni e abbiamo fatto un po’ di trekking sulle montagne circostanti per visitare vari villaggi Shan, Akha, Eng o Ann, e Silver Palaung, gente stupenda, specialmente gli Akha che sono molto ospitali. Noi gli abbiamo portato vari tipi di medicine e caramelle al latte, senza involucro di plastica, per i bambini, e il giorno successivo anche calzetti, che ci avevano chiesto le vecchiette, perché soffrono il freddo ai piedi.

A Kentung abbiamo alloggiato al Princess Hotel, che è comodo e in buona posizione, ma ha un unico difetto, come tutti gli hotel in città, non ha il riscaldamento. Di notte non c’era problema sotto alle coperte, ma al mattino avevamo tutti i vetri bagnati. Certo bisogna un po’ adattarsi, in fondo si è nel mezzo del Golden Triangle, ma ne vale proprio la pena.

In questo periodo, in tutta la Birmania durante il giorno fa caldo, ma la sera e il mattino fa molto freddo, da giubbotto per intenderci. Anche a Mandalay stessa cosa, e anche a Bagan, dove di giorno è piuttosto caldo, facevamo colazione col giubbotto perché era all’aperto e faceva freddo. Come guida avevamo Freddie, vero nome Ywet Kham (pr.Yot Kam), c’è anche sulla Lonely Planet, consigliatissimo, veramente un’ottima guida, preparato, parla benissimo inglese, è simpatico e intelligente, potete contattarlo direttamente: website: freddietrekkingktg.blogspot.com

Il Myanmar ha alcune cose molto belle, la gente in generale è carina, semplice e sorridente, ma quelli che hanno a che fare con i turisti sono piuttosto furbi e bisogna stare attenti, pensiamo che sia cambiato moltissimo negli ultimi 10 anni. Conviene andare “fai da te”, si risparmia sicuramente molto e sconsigliamo di rivolgersi a Teo, regolatevi voi….

Ciao!



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