Myanmar, un Paese indimenticabile

Cosa rimarrà del viaggio.... le file di monaci che la mattina si dirigono ai villaggi, il viso colorato con il tannaka, le longi indossate dagli uomini e dalle donne
Scritto da: CinziaBe
myanmar, un paese indimenticabile
Partenza il: 14/10/2013
Ritorno il: 28/10/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
E’ difficile descrivere le impressioni, le sensazioni, le emozioni nel vedere le file di monaci di tutte le età che la mattina presto si dirigono ai villaggi per raccogliere il cibo sapendo che comunque sempre qualcuno donerà, i monasteri dove tutti sanno che possono trovare da mangiare e un posto dove dormire, le persone tutte con il viso colorato con il Tannaka per proteggersi la pelle dal sole ma anche per sembrare più bianche e truccate, le longi indossate dagli uomini e dalle donne, le infradito che tutti indossano in ogni luogo anche per fare trekking, la tecnologia che avanza – cellulari di ultima generazione (economici perchè importati dalla Cina) – in una vita rallentata dai ritmi della natura…. un Paese in un vortice di cambiamento e di progresso… chissà dove porterà…

Un viaggio con un valore aggiunto per noi eccezionale: la nostra guida Sonia, ragazza che parla un buon italiano, innamorata della nostra lingua con una grande cultura generale che la caratterizza, e ci permette di entrare in contatto con una terra e della gente che rimarranno per sempre nei nostri cuori…. infatti grazie a lei abbiamo potuto fermarci a parlare in vari villaggi, nei campi di riso dove difficilmente le persone parlano inglese… (sonialucky7@gmail.com)

ALCUNI CONSIGLI DI VIAGGIO: nel periodo in cui siamo state noi (metà ottobre) il tempo era imprevedibile, sole, nuvole, acquazzoni improvvisi (sopratutto di notte) quindi consigliamo sempre uno spolverino o meglio un ombrellino (serve sia per la pioggia che per il sole). Consiglio vestirsi a cipolla soprattutto sul Lago Inle e alla Golden Rock perchè la temperatura cambia repentinamente con le variazioni del tempo.

Calzature comode e facili da “togliere e mettere”, in ogni tempio, pagoda o monastero si entra scalzi (no scarpe no calze).

Abbigliamento: la Birmania è un paese conservatore e molto religioso e quindi sono sconsigliati pantaloncini o gonne molto corti e canottiere, soprattutto nei luoghi sacri bisogna coprirsi. Utile fare incetta o acquistare saponette, shampoo, spazzolini, dentifrici, penne o profumi da regalare ai contadini, ai bambini, alle donne che trovate per strada, apprezzano tantissimo, spesso si riesce perfino a barattare qualche souvenir con delle saponette o profumi. Se dovete acquistare qualcosa chiedete sempre lo sconto!

I cellulari italiani non funzionano, dovreste noleggiare una sim card. Noi abbiamo pagato le telefonate alla nostra guida che ci ha prestato il suo telefono.

In tutti gli alberghi da noi frequentati c’era wifi gratuito, solo a Bagan connessione molto lenta negli altri alberghi nessun problema. Qualche difficoltà a connettersi ad alcuni siti (es. yahoo) meglio avere una mail con gmail. Difficoltà a comunicare con skype, meglio messaggiare tramite facebook o whatsapp più immediato l’invio del messaggio.

Soldi si possono cambiare sia dollari che euro, l’importante è che le banconote siano in ottimo stato (non stropicciate, rovinate) e i dollari devono essere stati emessi dopo il 2006 altrimenti non li accettano. Vi conviene cambiare già dentro l’aeroporto, appena passata l’immigrazione.

Il costo per i pasti è veramente basso si riesce a mangiare con 2/3 euro a pasto anche nei ristoranti.

Non dare MAI soldi ai monaci, soprattutto se ve li chiedono per strada nei luoghi più turistici.

Per visitare la Birmania è necessario richiedere visto d’ingresso presso l’ambasciata a Roma, si può inviare direttamente il passaporto tramite corriere o affidarsi ad agenzie specializzate noi ci siamo affidate all’agenzia Zama World, affidabile e super veloce, nella settimana di ferragosto i passaporti ci sono ritornati in 6 giorni. Il visto ha una durata di 3 mesi quindi va richiesto non prima di 3 mesi dalla data di rientro.

Raccontiamo brevemente il nostro tour sperando di essere d’aiuto:

Il 14 ottobre partiamo da Milano direzione Yangon con scalo a Singapore. Il 15 ottobre arriviamo a Yangon, la nostra guida Sonia e l’autista Myo ci aspettano all’aeroporto come concordato e iniziamo la visita di questa terra che si rivelerà meravigliosa.

Caldo umido, ed un acquazzone improvviso ci accolgono all’uscita dall’aereoporto, ci dirigiamo subito in albergo per rinfrescarsi un pò, Hotel Winner Inn, discreto nulla di particolare, come spesso accade in questi paesi il bagno non è il massimo…. E poi con Sonia e l’autista a visitare la città con la sua famosa Shwedagon Pagoda, il Buddha sdraiato, la zona con gli edifici coloniali…

16 ottobre: Riposate partiamo in direzione Bago e Golden Rock. (Le valigie vengono lasciate in albergo perchè ritorneremo il giorno dopo e con uno zaino leggero solo con il necessario per la notte si parte). Lungo il tragitto visitiamo il cimitero militare, la Swemawdaw Pagoda per poi arrivare al punto di partenza dei camion per la Golden Rock. Esperienza sicuramente stravagante, i camion partono solo quando sono pieni (circa 42 persone in un cassone) per raggiungere la Golden Rock. Da qualche mese è possibile arrivare fino sulla cima con i camion con un tragitto di circa un’ora e mezza tra salite e discese su strade decisamente sconnesse. Arrivate sulla cima check in all’hotel Moutain top, ottima posizione, camere belle e spaziose. E poi finalmente alla roccia d’oro, Magnifica al tramonto!

17 ottobre: Si ritorna a Yangon ovviamente scendendo sempre in camion dalla Roccia d’Oro. Sulla strada del ritorno avendo più tempo a disposizione ci fermiamo a visitare dei villaggi e con il prezioso aiuto di Sonia andiamo alla scoperta della vita, dei sorrisi in queste campagne, niente di turistico solo quello che cercavamo: la vita vera! Ci fermiamo a vedere come si ottiene il caucciù, come si lavora il bambu, come si creano i vasi di terracotta, entriamo nelle case in mezzo alla foresta, ovviamente nulla a che fare con il nostro modo di vivere, ma la serenità e la semplicità della gente, la gioia di entrare in contatto con noi ci riempie di gioia. A sera rientriamo al Winner Inn chiedendo una camera migliore rispetto alla prima notte e con solo qualche dollaro in più prendiamo una suite che decisamente è migliore della prima camera (soprattutto il bagno!)

18/19 ottobre: Alla mattina presto partiamo in aereo per Heho e il lago Inle, la temperatura è più mite rispetto a Yangon. Per visitare il lago saliamo sulle tipiche imbarcazioni e ci inoltriamo nella scoperta di questo meraviglioso paradiso dove la vita è scandita dai ritmi della pesca e della natura. Villaggi di palafitte, con orti galleggianti, tutto viene dall’acqua e finisce nell’acqua, il ciclo della vita ruota intorno e sul lago e una sensazione di tranquillità pervade… indescrivibile! Siamo fortunate perchè in questi giorni si festeggia la luna piena e quindi possiamo partecipare alle varie manifestazioni e vedere le imbarcazioni con circa 60 persone a bordo che gareggiano con la tipica tecnica remiera con una gamba. Nei due giorni visitiamo inoltre un laboratorio di tessitura che mostrano il tessuto ricavato dai fiori di loto, la produzione di sigari, vediamo le donne giraffe ed andiamo alla scoperta di villaggi intorno al lago entrando in contatto con la gente che sempre sorridente è ben lieta di mostrare le loro case e raccontare la loro vita. Al Lago soggiorniamo al Golden Empress, caratteristica Guesthouse, camere spaziose e molto caratteristiche.

20 ottobre: Salutiamo il Lago Inle, andiamo a visitare il monastero di legno (Shwe Yan Pyay) e la grotta Pindaya per raggiungere la quale facciamo una scorciatoia decisamente molto ostica ma con il nostro bravissimo autista Myo tutto sembra una passeggiata e possiamo ammirare quindi la piccola “Toscana” paesaggio meraviglioso… Ci fermiamo in una bottega artigiana per ammirare la creazione degli ombrellini, tutto con prodotti naturali ed artigianali, incantate da queste lavorazioni artigianali solo con prodotti della natura.. Nel pomeriggio con un volo interno raggiungiamo Mandalay e pernottiamo all’hotel Ayarwaddy River View, bellissimo albergo con una terrazza con splendida vista sul fiume e la città.

21/22 ottobre: iniziamo ad imparare oltre che a un pò di Birmano, grazie all’amica Sonia, anche la differenza tra monastero, tempio e pagoda visitando le antiche città di Amarapura, Sagaing, Ava, Minguin, passeggiando sul ponte U Bein (il ponte di legno di tek più lungo al mondo), esplorando il palazzo reale… il tutto provando l’emozione di una gita in barca sul fiume Ayarwaddy, un giro in calesse per Ava.

23 ottobre: Partenza da Mandalay alla buon ora direzione Bagan con deviazione al Monte Popa. Questa volta trasferimento in auto, circa sei ore di auto su strade un pò sconnesse perchè decidiamo di fare le strade secondarie e non l’autostrada al fine di poterci fermare per visitare le risaie, per poter vedere qualche matrimonio (è appena terminata la quaresima buddista e quindi sembra che tutti si sposino), per vedere la lavorazione della palma…. A sera arriviamo a Bagan all’Hotel Kumudra, camera spaziosa ma sarà la stanchezza della giornata ci opprime un pò. Chiediamo quindi la possibilità di vedere una junior suite, decisamente un’altra vita… l’indomani quindi ci facciamo cambiare camera con qualche dollaro in più!

24 / 25 ottobre: visita di Bagan con dei panorami mozzafiato: distese di stupa in mezzo al verde, visita al mercato, a templi, pagode, a scoperta della lavorazione della lacca e l’immancabile tramonto visto da una delle poche pagode sulle quali è ancora possibile salire. Riusciamo inoltre ad assistere ai bambini che entreranno in noviziato… grandi feste, con bambini vestiti da principi, e cortei di parenti ed amici che portano doni al monastero, tutti orgogliosi nel farsi fotografare da noi, con noi… perchè siamo le diverse!

26 ottobre: rientro in aereo da Bagan a Yangon, giornata dedicata alla visita di Yangon, ai mercati, a CinaTown, al porto fluviale…

Ormai la vacanza giunge al termine l’indomani si riparte ma la Birmania rimarrà nei nostri cuori così come i Birmani… Grazie a chi ad inizio anno mi fece un regalo : la guida della Birmania con una dedica “visita questo paese prima possibile perchè si sta trasformando velocemente”…

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La pesca sul lago Inle

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Monaci

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Lago Inle

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Bagan

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Golden Rock

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donna

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Monaci in fila



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