In moto verso la Norvegia

Terzo viaggio nell'estremo Nord europeo per completare la visita dei luoghi che non avevo ancora visto: isole Lofoten e Capo Nord
Scritto da: Claudio del Gusto
in moto verso la norvegia
Partenza il: 15/06/2015
Ritorno il: 26/06/2015
Viaggiatori: 1
Spesa: 3000 €

3° viaggio in Norvegia: Isole LOFOTEN e NORDKAPP

Viaggio in moto realizzato da Claudio Del Gusto con la Honda Pan European 1300 nel giugno 2015.

15 giugno 2015

Sono le quattro del mattino quando esco da casa con la mia moto, si parte per il terzo viaggio in Norvegia e questa volta i chilometri da affrontare sono tanti, destinazione isole Lofoten e Capo Nord. Quello che mi era rimasto di visitare in questa meravigliosa terra.

Attraverso l’Italia passando per la economica E45 e alle 7.30 sono già a Cesena e ancora via verso il Brennero. Esco dall’autostrada alle 13,30 e a Vipiteno sosta pranzo.

Riparto facendo la vecchia strada anche se, prima di rimettermi in marcia, devo indossare gli antipioggia. La benzina è quella sufficiente per fare poi il pieno in Austria dove è veramente economica.

Attraverso il territorio austriaco con la pioggia che non molla e arrivo a Garmisch che si fa sempre più insistente ma ormai dopo 1000 chilometri è tempo di fare la prima sosta e il Gottorfer hotel è il posto giusto in quanto nelle immediate vicinanze c’è un ristorante italiano.

16/06

Il mattino successivo non piove anche se è nuvolo ma passato Monaco di Baviera si viaggia con un bel cielo celeste. L’autostrada prosegue per Norimberga Kassel Hannower Hamburgo, altri 1000 chilometri di autostrada tra una lunga fila di autotreni sulla prima corsia e le auto di grossa cilindrata che ti sorpassano ad oltre duecento all’ora. La seconda tappa è sul lago di Schleswig, nelle vicinanze di Flesburg. Cena in un ristorante svedese e dopo una breve visita della cittadina e del parco del castello, il meritato riposo nel Gottorfer hof hotel.

17/06

Sono le 6.30 del mattino, il cielo è coperto e la temperatura è decisamente bassa, ma prima di uscire dalla camera mi sono vestito pesante. Riprendo l’autostrada e dopo pochi chilometri entro in Danimarca con destinazione Hirtshals che è il porto più a nord del paese. Mancano 300 km per arrivare quando sono costretto a fermarmi sotto un cavalcavia e mettermi gli antipioggia. Ho viaggiato fino al porto sotto uno scroscio continuo di acqua con la visibilità molto ridotta e quando avevo le auto o peggio i camion davanti, era quasi nulla. Arrivo in biglietteria alle 12, la nave per Larvik parte alle 13.30. un’ora e trenta fermo sulla banchina sotto l’acqua in fila tra auto e camper dove nessuno si preoccupa di ospitarti nell’abitacolo al coperto ma credo che sarebbe stato impossibile dato che la mia tuta era zuppa. Finalmente mi fanno cenno di salire a bordo e sistemata la moto nel garage stiva, salgo per andare al ristorante. Ho preso un pezzo di arrosto che pensavo di vitello ma non so che cosa ho mangiato.

Alle 17.00 si sbarca sotto la pioggia e prendo la strada con direzione Oslo. Decido di fermarmi prima, a Drammen, in un motel

18/06

Nel prezzo della camera è compresa anche la colazione ma quando sono pronto per riprendere il viaggio sono le sei del mattino ed è tutto chiuso quindi si parte consapevole che oltretutto non avrei mangiato nulla dato che sono un po’ difficile per i cibi locali. Attraverso il raccordo di Oslo e prendo la E6 alla volta di Lillehammer. Abituato ai paesaggi norvegesi degli anni passati, vi assicuro che questo percorso è veramente monotono e abbastanza noioso se consideri che il limite di velocità è di 80 km/h aggiungi la pioggia e capisci che è la giornata più brutta dei tre viaggi.

Prima di Otta decido di fare una deviazione lasciando la noia in cerca di panorami diversi e svolto a destra seguendo le indicazioni per il parco del Rondane.

Finalmente un pò di curve e una natura classica delle terre fredde e comunque unica. Betulle e landa, laghi e fiumi, comincia ad avere lo stimolo per i primi scatti fotografici.

60km ma sempre con direzione nord e rientro sulla E6 dopo Dombas con direzione Trondheim. Verso le 17 supero la città e trovo un campeggio a Levanger sulle sponde del fiordo. Ha smesso di piovere e c’è il sole approfitto per una pulita alla moto resa irriconoscibile dai 1700 km sotto la pioggia.

19/06

Mattutino come al solito, mi allontano dal campeggio senza mettere in moto per non svegliare tutti, faccio scaldare il motore quando sono sulla strada. Ho intenzione di arrivare a Bodø e dovrò fare 700 km, poi deciderò se imbarcarmi in giornata o attendere il mattino successivo… ma intanto bisogna viaggiare.

Dopo qualche chilometro c’è un indicazione di una cascata formofoss e devio per andarla a vedere . Finalmente un po’ di vivacità di percorso. Il fiume forma una cascata molto rumorosa e mi spingo a piedi fino alle ripide sponde del fiume per fotografarla meglio.

Quando riparto ancora pochi chilometri e uscendo da una galleria trovo una grosso alce che pascola in un campo a pochi metri dalla strada. Mi fermo e il tempo di prendere la macchina fotografica che è già lontano ma nonostante la diffidenza si ferma un attimo e mi da il tempo di fotografarlo.

Ancora chilometri e dopo il piccolo centro di Grane trovo un’altra indicazione turistica e dopo trecento metri un rumore assordante supera quello del mio motore: è la Laksforsen. Una cascata immensa, larga oltre cento metri con una portata da paura. Lo spettacolo è unico e nonostante sia ancora presto già ci sono alcuni turisti e tra loro un motociclista inglese di ritorno da Capo Nord.

Una mattinata cominciata bene in una natura che man mano che sali verso nord si fa sempre più selvaggia e il paesaggio cambia di continuo. Sono le nove del mattino quando arrivo sulla grande porta che indica l’ingresso alla Norvegia del nord. Supero la cittadina di Mo i Rana. I meccanici della zona, invece delle auto, hanno il parco pieno di motoslitte in manutenzione dopo l’inverno.

La strada sale e la natura brulla composta da piante alte non oltre il metro e mezzo ti fanno capire che stai per toccare la prima meta il CIRCOLO POLARE ARTICO.

Una grossa costruzione turistica di forma circolare e i ceppi monumentali e una compagnia di turisti in moto auto a autobus è la conferma che ci sei. Parcheggio vicino a due moto con targa svizzera tra cumuli di neve alta due metri ed entro nella struttura attrezzata per accogliere i turisti con negozi e ristoranti. Un souvenir, qualche foto, un giro nel freddo ambiente dove le pietre cominciano ad affiorare dalla neve e riprendo il viaggio percorrendo il lungo rettilineo sull’altopiano con la vista, in lontananza, di vette innevate.

Le raggiungo e arrivo alla cittadina di Fauske per una merendina e lì incontro un motociclista norvegese che si offre di viaggiare con me fino a Bodø (si pronuncia Bodei). Mi accompagna fino al punto di imbarco dove ci salutiamo e resto sul molo ad attendere il traghetto per le Lofoten in coda con camper e auto. Poi arrivano due moto di giovani tedeschi, molto simpatici. Tre ore di navigazione. Spettacolare è l’uscita dal porto, si attraversa l’arcipelago sito davanti alla costa di Bodø e il percorso del traghetto tra gli isolotti ti fa sfidare il vento freddo e resti sul ponte di poppa a fare più foto che puoi.

Caratteristiche sono le montagne coniche e naturalmente innevate, che sovrastano la cittadina, ma il ritorno dei pescherecci attorniati dai gabbiani è altrettanto spettacolare e romantico.

Alle 21 stiamo sotto costa alle isole Lofoten. Il sole è alto e le foto dalla barca sono controsole, ma hanno il loro fascino.

Quando sbarco a Sund, i due motociclisti tedeschi mi offrono una loro tenda da campeggio dove passare la notte, ma opto per una sistemazione più confortevole. Un breve giro nel piccolo centro abitato, busso in una abitazione di un anziano signore che contatta un suo amico e in breve mi sistemano in una casa di pescatori con il terrazzo a palafitta sul mare. L’unica condizione è quella di togliermi le scarpe prima ed accedere in casa, le pantofole me le fornisce il padrone di casa.

Sistemati i bagagli, una rinfrescata e poi prendo la macchina fotografica perché lo spettacolo offerto dal posto è eccezionale e solo una volta sistemato puoi goderti rilassato quello che ti si offre. Sono passate le 23, ma il sole è sempre presente e non sono l’unico turista ad aver avuto l’idea di fare scatti con il “sole di mezzanotte”. Attraversando un prato erboso suscito l’ira di un gabbiano che probabilmente ha il nido in zona. Mi attacca gridando e puntandomi contro. Devo dire che non è stato affatto piacevole soprattutto quando mi passava a meno di un metro dalla testa costringendomi ad abbassarmi.

E’ passata la mezzanotte, è giorno pieno, ma è anche ora di dormire. Viaggio con una media di 900km e anche se le emozioni superano la stanchezza so che devo riposare.

20/06

Sono le sette del mattino quando esco da casa, la temperatura è di 13° e si sta bene. Una vicina di casa sta stendendo i panni in bikini come nelle nostre località balneari a luglio. Tutta la mattina è dedicata a visitare le Lofoten. Sembra di essere su un altro pianeta, montagne di origine vulcanica che scendono a picco sul mare che cambia colore di continuo. Il paesaggio ti cambia ogni cento metri, è una sosta continua per goderti il panorama e scattare foto tra neve, mare fiumi e sabbia bianca. Nelle periferie dei centri abitati i campi sono attrezzati da estensioni di essiccatoi pieni di merluzzo. L’odore non è dei più gradevoli ma fa parte del posto.

Il viaggio prosegue passando sui ponti che collegano le isole l’una con l’altra. Più di trecento km per arrivare su quello più lungo che ti collega nuovamente con la Norvegia.

Narvik è la prima cittadina che incontri, è molto bella ed è un punto strategico militare. Una grossa caserma affianca la strada e il movimento di mezzi ed elicotteri all’interno è abbastanza vivace. Lungo il percorso ci sono indicazioni di musei riferiti al 1944 in relazione a reperti della seconda guerra mondiale.

Proseguo il mio viaggio e a Skibotn non riesco a mettere la benzina, la carta Si è bloccata. Telefono in Italia e mi confermano che stanno eseguendo delle verifiche per accertarsi che non ci siano truffe. Mi dicono che risultano dei tentativi sospetti a distributori di carburante. Vado su tutte le furie, i tentativi li ho fatti io inconsapevole delle loro stupide fisse mentali e mi imbestialisco ancora di più quando, nonostante accertato che l’inconveniente era inesistente, la maleducata centralinista mi comunica che il ripristino avverrà non prima di quattro ore con un margine di 12. (al rientro in Italia chiedo un risarcimento danni, dato che dopo sette giorni mi hanno fatto lo stesso scherzo, ma mi viene negato, pertanto la carta SI l’ho disdetta). Sono costretto a cercarmi una sistemazione forzata in un albergo.

21/06

Il mattino seguente è tutto ok e riprendo per la mia meta. Prima di Alta, due chilometri di sterrato per lavori. Non sono proprio il massimo per una zona priva di assistenza meccanica di ogni genere. Prima di arrivare sul fiordo attraverso una landa desertica di oltre cinquanta chilometri e oltre a questo panorama artico desolato per tutto il percorso non ho incrociato né auto né moto. Solo nel deserto per quasi un ora con un certo senso di sconforto, poi finalmente la città di Oldfjord dove trovo la prima indicazione per Nordkapp. Si svolta a sinistra e si segue la strada che risale il Porsangen fjord costeggiandolo a destra il mare blu intenso, a sinistra le pareti rocciose a picco. La temperatura è piacevole e c’è il sole. Guardi lontano per cercare di capire qual è la roccia tra le tante, quella della meta finale del viaggio.

Percorri la strada, l’ultimo tratto è un saliscendi tra mare e montagne poi il villaggio di pescatori di Honningsvag e gli ultimi 13 km tutti in salita e al culmine, in un altopiano desertico, da un piccolo cartello di appena 15×35 leggi che sei arrivato a “NORDKAPP”.

E’ domenica e sono le 15.26 quando sto al casello dove si paga il biglietto d’ingresso all’area di € 61.64.

L’area di sosta è piena di camper e auto, ma ci sono anche tante moto. Sono l’unico italiano in moto, il primo pensiero è quello di telefonare a mia moglie che non mi dà il tempo di parlare dicendomi: scommetto che sei arrivato a capo nord.

Tre ore dedicate a visitare tutto ciò che è possibile, in uno stato emozionale che forse non ho mai provato per un luogo, cercando di vedere cosa è possibile oltre l’orizzonte ancora più a nord.

5200 km in sei giorni per una meta considerata la Mecca dei motociclisti una pacca sulla sella della moto per dire – ce l’abbiamo fatta – perché alla fine siamo stati in due in ogni caso e sarebbe stato riduttivo dire che l’ho fatto da solo.

Alle 18 torno al villaggio dove trovo il bungalow per la notte e una volta sistemato mi rimetto in moto e salgo nuovamente a capo nord per paura di aver perso qual cosa da vedere. Questa volta però il sole non c’è più e la zona è invasa da nuvole minacciose ed un vento freddissimo. Quando torno in campeggio comincia a piovere e così sarà per tutta la notte.

22/06

Comincia il viaggio di ritorno sotto la pioggia. La sera precedente ho cambiato il programma di ritorno decidendo di passare per la Finlandia e la Svezia. Il pensiero di dover fare 2500km di Norvegia a 80 km/k non mi ispira proprio Una volta a Oldfjord continuo a scendere lungo il fiordo e proseguire per la città del popolo Sami di Karasjok.

Il nuovo cambiamento necessita l’acquisto di una carta stradale della Finlandia e della Svezia, ma quella che trovo in commercio è blanda e poco comprensibile.

In un’area di servizio trovo tre motociclisti tedeschi tutti muniti di carte stradali e gli chiedo se me vendono una. Uno di loro gentilmente mi regala la sua ed io per contraccambiare gli dono quella che avevo appena acquistato. Dopo qualche chiacchiera li ringrazio e ci separiamo. Sei chilometri dopo entro in Finlandia.

Ho già percorso 266 km in Norvegia con la pioggia e sto per farne altri 446 in Finlandia per arrivare a Rovaniemi (il paese di babbo natale) questa volta con il sole. Prima e dopo il confine il pericolo della zona sono le renne. Attraversano all’improvviso forse spaventate dal rumore del motore o addirittura affatto incuranti dei mezzi, camminano al centro della strada da padrone, un po’ come fanno i nostri ciclisti, ma per il resto si viaggia su lunghi rettifili privi di traffico invasi solo dalle zanzare e costeggiati da una fitta foresta che ti impedisce di vedere i villaggi vicini.

Quelle poche volte che mi sono fermato per fare qualche foto ho avuto difficoltà a riprendere la moto in quanto il caldo del motore attrae le zanzare (grosse come api) e formano una nuvola per nulla rassicurante. Devo dire che, comunque, mi è andata bene dato che non sono stato punto.

23/06

Riparto da Rovaniemi. Per la notte avevo trovato una camera in un campeggio con dei bungalow con tutti i confort, ma anche qui le zanzare erano in agguato. 123 km fino a Tornio sul mare di Barens. C’è il sole. Tornio è una città divisa tra la Finlandia e la Svezia e il ponte sul Torniojoki fa da confine. Svolto a destra ed entro in Svezia. Prima sosta nella città di Luela per cambiare le corone norvegesi con quelle svedesi. Con l’occasione una breve visita alla città molto ordinata e silenziosa. Oggi ho percorso 670km e mi fermo a Ullanger in un campeggio sul mare.

Sono due giorni che finalmente i prezzi sono tornati normali come da noi. La Norvegia è cara (a volte esageratamente cara). Per non parlare dell’assurdo limite di velocità di 80km/h in un paese che non sa cosa sono i tornanti (sulla E6) e, ad eccezione della zona di Oslo, il traffico è inesistente.

24/06

Il viaggio comincia con un cielo piuttosto minaccioso e con gli antipioggia indossati. Tratti con il bagnato e tratti abbastanza bagnati, tra la pioggia una grossa alce pascola al bordo della strada, ma fotografarla significherebbe compromettere la macchina fotografica. Nella zona di Stoccolma il traffico è intenso ma scorrevole e comunque si viaggia in autostrada.

Dopo 1033 km arrivo ad Helsigborg, una bellissima cittadina svedese sul Mare del Nord. Trovo un bungalow e mi sistemo per la notte, abbastanza fredda da accendere i termosifoni.

25/06

Sono le 6.30 la temperatura è d 3° ma non piove. Scendo a Malmò e attraverso la Danimarca passando sui ponti e tunnel sul mare del nord, poi prua a sud e attraverso tutta la Germania con temperatura di 26°. Ripercorro per lo stesso itinerario dell’andata e sosta a Garmisch per un totale di 1496km (il mio record personale di percorrenza giornaliera in moto).

26/06

Entro in Austria evitando l’autostrada, prendo la vecchia strada del Brennero . A Vipiteno la riprendo poi la E45, 1000 km e alle 20 di nuovo a casa

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10.400 km tra Italia, Austria,Germania, Danimarca, Finlandia, Svezia.

12 giorni di viaggio con una temperatura media di 11 gradi con una media 870 km al giorno in moto partendo da Avezzano (Aq), dormendo prevalentemente in bungalow ad una media di 75 € /notte.

Tutto per visitare uno dei più belli posti del pianeta, le ISOLE LOFOTEN e per raggiungere il punto più estremo del continente europeo: Capo Nord “NORDKAPP”.

La soddisfazione di averlo studiato progettato e realizzato, la consapevolezza di averlo affrontato da solo senza vincoli e problemi di convivenza con altre persone che in ogni caso condizionano i tuoi progetti e a volte, anche se involontariamente, ti rovinano la gioia unica che queste avventure ti danno quando le vivi, pensando solo a quello che tu vuoi in relazione ai tuoi sentimenti.



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