Elefantreffen 2012 Jesi-Solla

Dove osano solo gli Elefanti
Scritto da: ciattykiller
elefantreffen 2012 jesi-solla
Partenza il: 26/01/2012
Ritorno il: 30/01/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Stavolta si parte davvero

Tutti noi motociclisti veri abbiamo una meta o comunque il sogno che aleggia ricorrente nelle nostre menti non troppo normali, forse tutti starete pensando Caponord! Non proprio, è la prova credo tra le più dure ed estreme che possiamo affrontare in sella alla nostra amata, non tanto per i kilometri percorsi (il tachimetro azzerato alla partenza ha restituito 2070) ma per il periodo del tour e l’accomodation non proprio da Hilton…. Si, proprio lui, l’Elefantreffen. Per chi non sa di cosa parlo un piccolo cenno storico; nel lontano 1956 quattro duri montanari decisero di incontrarsi a bordo delle loro Zundapp KS601 (i classici sidecar militari soprannominati appunto Elefanten) alla fine di gennaio in una foresta iInnevata vicino il circuito del Nurburbring in Germania, passando un paio di giorni accampati intorno ad un fuoco arrostendo carni e, manco a dirlo, tracannando birra. Come spesso accade, nel giro di pochi anni da quattro sidecar a migliaia di motocicli trasformati in Dio solo sa cosa, il passo è stato breve. Per motivi di ordine pubblico il Treffen è stato spostato prima nell’autodromo Tedesco, poi a Salisburgo per poi trovar definitivamente dimora nella Big Hole di Solla,nel parco nazionale bavarese a circa una quarantina di Km da Passau (un passo dall’Austria e due dalla Repubblica Ceca). Ho trovato finalmente un compagno di viaggio pazzo quanto chi scrive, forse perchè ancora giovanissimo ed incosciente….., perciò il 26 gennaio alle 10,30 con un timido sole che ci incoraggia a bordo di un’improbabile xt600 del 1985 rattoppata per l’occasione e stracarica, raggiungo Ale che ha caricato all’impossibile la sua fiammante Superteneré 1200 conscio di avere un mezzo più affidabile e potente del mio che poi…Ma questa è un’altra storia….. Prima tappa nei pressi di Tarvisio (Cave del Predil) dove tra neve gelata ed amici di amici troviamo da pernottare al calduccio con tanto di spaghettata aglio olio e tanta capsicina…. Ale annuisce! Veniamo subito allontanati dall’idea di muovere le tende di buon’ora dai nostri amici che ci parlano di temperatura intorno ai – 12 °C fino all’alzarsi completo del sole. Alle 11 circa partiamo in direzione Salisburgo cominciando ad apprezzare la temperatura percepita a 110 Km/h quando fuori sono circa – 5. Vignetta applicata al cupolino e via verso la meta. Sono quasi vent’anni che sogno questo viaggio e già troviamo in un autogrill un ragazzo Sloveno che verrà con noi in sella ad una Vespa 150 fiero di chiamarla “Italian Bike”. Il suo TomTom applicato al copioso parabreeze consiste in un foglio a quadretti con scritte a penna le città da attraversare ed attaccato con nastro americano !! Siamo già in clima e dopo tanto tanto freddo ci fermiamo in autostrada a Salisburgo per rifocillarci un po’. Adesso non si scherza più; prossima tappa La Buca !! Pioggia mista a nevischio ci accompagnano fino a Passau dove ci fermiamo per rifornire benzina (1,590 al lt e non 1,800 come in Italia) e soprattutto per chiedere da che parte andare per gli ultimi 40 km da fare tra i monti, la risposta arriva senza neppure chiedere in sella ad un’altra Yamaha TT con a bordo due Ragazzi tedeschi con padella arancione che penzola dallo zaino del passeggero; in Inglese ci dicono di essere al loro terzo Elefantreffen e, dopo esserci scambiati le rituali bevande ci dicono Follow Us !! E’ già notte e, dopo un paio di bivi sbagliati, arriviamo ad una stradina che non lascia dubbi “accesso negato alle auto ma libero per i motocicli……………” un paio di km dove i fari delle nostre moto illuminano solo moto di ogni tipo ed epoca parcheggiate ai lati della stradina, gente di ogni razza ed età vestita da fiamminghi o con tute da elefante, mimetiche rattoppate piuttosto che costose tute in gorotex…………. Eccoci al cancello con il Benvenuto al 56° Elefantreffen, foto di rito che verrà maledettamente sottoesposta per i riflessi dei nostri accessori ad alta visibilità (in Austria sono obbligatori,) ma ci rifaremo il sabato dopo pranzo incontrando i nostri amici del forum clubtenereitalia.it ritratti con lo striscione portato per l’occasione da Tenerone (grazie ragazzi). 20 euro per il mitico braccialetto al polso, obbligatorio per accedere ed uscire dalla buca, con tanto di programma dell’evento in rigoroso tedesco ed adesivo commemorativo. Il tempo di una Preghiera davanti alla bella foto di Sic esposta in bacheca e siamo nella Buca. Beh, descrivere le sensazioni che si provano passeggiando tra i vari accampamenti, con tende militari con stufe interne che fumano, spiedi che girano con maialini da cuocere, moto trasformate e verniciate nei modi più assurdi, ma soprattutto gente da ogni dove che ci offre senza averci mai visto birre carne e tutto ciò che possono, compreso l’aiuto per spalare la neve e mettere la paglia per piantare il nostro Igloo. Non so descriverlo, dovete esserci dentro !! Dopo una grigliata e bella scaldata intorno al focolare offertoci da tre Italiani di Sondrio conosciuti 10 min prima (ciao Silvano!), ci addormentiamo distrutti ma felici nei nostri sacchi a pelo con 40 cm di neve fuori ma migliaia di falò accesi tra colpi di obice e sirene di coprifuoco miste a motori in palese fuorigiri… Questo è il Treffen !!

Lo spettacolo che ci circonda la mattina al riveglio è a dir poco apocalittico e surreale, ci rendiamo conto di quante anime folli esistano tra la categoria dei Motociclisti, non vi tedio con la cronaca dei due giorni passati in Buca e la tanta gente allegra conosciuta e con cui abbiamo condiviso tutto, non vi racconto del cibo a colazione o dei temerari a dorso nudo, non vi racconto dei due problemini avuti al ritorno con la mia ventisettenne moto che, comunque mi ha riportato fino a casa dopo una notte a Monaco con doccia in ostello (altro che Hilton) e meravigliosa serata al Pub bavarese HB con Rituale stinco e litrozzi di bionda a consacrare una delle più belle e fredde avventure mai vissute, una cosa la devo dire: Ne valeva la pena. Di questo è convinto anche il mio compagno di viaggio che ringrazio pubblicamente per il supporto tecnico, morale e la sopportazione anche nei momenti meno facili.

Grande Big e Al prossimo Treffen!

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Ciao Sic



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