Oktoberfest e i castelli della Baviera

Un brevissimo tour... fra birra e castelli
Scritto da: elisag81
oktoberfest e i castelli della baviera
Partenza il: 30/09/2011
Ritorno il: 02/10/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
L’occasione di andare a Monaco di Baviera, l’ho avuta un giorno in agenzia di viaggi, quando mi capito’ fra le mani un offerta molto vantaggiosa che proponeva un week end di 3 giorni all’ Oktober fest, all’invitante prezzo di 120 euro a testa. Era una gita in pullman con la guida, e il viaggio consisteva nel passare la prima notte in bus durante il viaggio di andata (di circa 6 ore), il primo giorno all’ Oktoberfest, il pernottamento in hotel e il secondo giorno ai Castelli della Baviera. Un weekend abbastanza faticoso, ma la curiosita’ e la voglia di conoscere sempre posti nuovi ha prevalso e cosi’ ho fissato per me e Alessio. Il viaggio di andata, a differenza di come pensavamo, non ci ha pesato molto, anche perche’ tutti i nostri compagni di viaggio volevano dormire, quindi appena entrati in bus e fatte le dovute presentazioni, dopo un ‘ ora si sentiva solo il russare! Questo ci ha permesso di arrivare a Monaco abbastanza riposati, e alle 08:30 precise il bus ci ha scaricato davanti ai cancelli d’ entrata del famoso Oktoberfest che apre alle 09:00 la mattina. Il 17 ottobre del 1810 fu celebrato il matrimonio fra Theresa von Sachsen e Ludwig I, futuro re, e per festeggiare l’occasione si tennero corse di cavalli, balli e una fiera di bestiame nei prati intorno alla citta’, prati che furono poi ribattezzati Theresienwiese in onore della Sposa. Inizio’ cosi’ la consuetudine di ripetere le celebrazioni ogni anno nella stessa area, e da qui nacque L’Oktoberfest dal nome del mese scelto per le nozze. L’Oktoberfest e’ il piu’ grande festival folkloristico del mondo, in pratica un grosso Luna Park, con tante bancarelle e attrazioni, e le piu’ famose Birre al mondo, presenti qui con grossi padiglioni, a cui se piace la birra conviene entrare gia’ al mattino presto per prendervi posto dentro, perche’ gia’ al pomeriggio sono strapiene di gente. All’interno si balla, si mangia e ovviamente si beve tanto, con boccali di minimo un litro l’uno, serviti da giovani cameriere vestite con il vestito tipico bavarese, che portano dai 6 agli 8 boccali (come faccino e’ un mistero da appurare!). Mi raccomando se non volete piu’ bere, diteglielo, perche’ loro continueranno a portarvi birra senza sosta!

Appena arrivati quindi molti dei nostri compagni di viaggio si sono fiondati nei padiglioni delle birre, intenzionati a bere a piu’ non posso, io sinceramente non sono molto amante della birra e l’ idea di iniziare a bere di prima mattina non mi allettava per niente, cosi’ io e Alessio abbiamo deciso di andare a Monaco, per visitarne il centro storico, che a detta di tutti e’ molto carino. Cosi’ con la mia inseparabile guida alla mano, prendiamo la metropolitana direzione Marienplatz (fermata omonima) e scendiamo davanti all’ Altes Rathaus (Il Vecchio Municipio) la cui torre e’ stata ricostruita dopo la seconda guerra mondiale.

Marienplatz fin dalla fondazione di Monaco, ne e’ stata il centro architettonico e commerciale, il nome deriva dall’invocazione dei cittadini alla Madonna per risparmiarli da un epidemia di colera e la Mariensaule (la colonna della Vergine) ne costituisce il centro geografico della citta’, a partire dalla quale vengono misurate tutte le distanze all’interrno di Monaco.Si dice che in questa zona passino dai 18 000 persone all’ora, fino alle 22 nei giorni festivi. E’ una piazza molto bella, sormontata dal Neues Rathaus o Municipio Nuovo, chiamato cosi’ perche’ durante la seconda meta’ del 1800 a un certo punto le autorita’ ritennero di aver bisogno di un nuovo municipio e furono buttate giu’ 24 case per far posto a questa nuova costruzione. L’orologio della torre e’ il quarto maggior orologio meccanico d’Europa e tutti i giorni alle 11 le sue 43 campane intonano un concerto e le colorate statuine di bronzo danzano a suon di musica. E’ possibile salire sulla torre dell’ orologio e vi posso assicurare che da lassu’ si ha una bellissima vista della citta’ sottostante. Abbiamo iniziato a fare foto a raffica alla piazza che nel frattempo si era riempita notevolmente di gente, e qua e la’ c’erano dei suonatori vestiti con il vestito bavarese che allietavano i turisti con le musiche tipiche.

Camminando siamo arrivati davanti alla Frauenkirche riconoscibilissima dalle sue cupole a forma di cipolla tipico stile rinascimentale. La sagoma della chiesa e’ il simbolo piu’ antico e famoso di Monaco ( costruita in tempo di record in soli 20 anni a meta’ del 1400), per legge non si puo’ costruire nessun monumento nuovo che ne impedisca la vista. La facciata ha un aspetto molto severo e al suo interno nella navata principale c’e’ una curiosa impronta, la leggenda vuole che sia del Diavolo con cui i costruttori fecero una scommessa, cioe’ che dall’ interno della chiesa non si sarebbe vista neppure una finestra,ebbene dal punto in cui il Diavolo avrebbe lasciato la sua orma si vede solo le colonne. Leggenda o fantasia?

Sullo stesso lato della Frauenkirche c’e’ il Museo della Caccia e della Pesca, ospitato in una ex chiesa agostinina, ma a me ha incuriosito le due statue presenti davanti all’entrata, una di un leone semisdraiato (che poi ho scoperto essere il simbolo della citta’ di Monaco, ce ne sono infatti sparsi ovunque nella citta’, spesso anche con un boccale di birra in mano) e un cinghiale che ricorda in tutto e per tutto il cinghiale a Firenze al mercato del Porcellino, e’ proprio vero allora che tutto il mondo e’ paese, no?

La chiesa di Michaelskirche ricorda la basilica del Gesu’ di Roma, la facciata e’ su 3 livelli e al piano terra c’e’ la statua bronzea di San Michele che uccide il drago. Nella cripta riposano alcuni membri della famiglia Wittelsbach far cui Massimiliano I, suo nipote Luigi II, e il fondatore della chiesa. Proseguiamo la nostra passeggiata fino all’antica porta Karlstor, vestigio delle fortificazioni medioevali della citta’, che sorveglia l’accesso occidentale alla citta’ vecchia. Fattasi l’ ora di pranzo decidiamo di mangiare all’Augustinerbrau, la piu’ antica birreria di Monaco,qui ci si siede dove capita, insieme anche a persone sconosciute godendo dell’ atmosfera tipicamente bavarese. Anche se non mi piace la birra devo dire che qui ne ho bevuta un po’ anch’io, insieme agli speciali Pretzel, stuzzichini di pane ideali da accompagnare alla birra. Nel pomeriggio decidiamo di avventurarsi nella citta’ vecchia nella parte Nord, e subito ci appare la stupenda Theatinerkirche, una bellissima chiesa in stile barocco, fatto erigere dal principe Ferdinando per festeggiare la nascita del figlio tanto atteso. Poco lontano c’e’ la Residenz, la dimora della dinastia Wittelsbach una delle piu’ antiche famiglie reali europei, imparentati anche con l’Imperatrice Sissi. Per poter visitare questo stupendo palazzo, ci vuole molto tempo, e visto e considerato che avevamo intenzione di raggiungere piu’ tardi di nuovo l’Oktoberfest, abbiamo deciso di continuare la nostra passeggiata senza entrarvi. Costeggiamo il fiume Isar che attraversa la citta’ di Monaco, nella zona residenziale forse piu’ bella della citta’, quella che si trova fra i due ponti pedonali di Luitpoldbrucke e Maximilinabrucke, Maximilinastrasse e’ un lungo viale che porta al Maximilianeum il grande palazzo del Parlamento, che sembra apparire come un sipario a chiudere questo ampio viale. E’ un palazzo infatti molto scenografico! Non contenti passeggiamo ancora, godendoci il fiume e l’aria tiepida, piacevolmente imprevista visto il mese (inizio ottobre), e arriviamo al Friedensengel o Angelo della pace, monumento eretto per celebrare i 25 anni di pace che seguirono la guerra franco-prussiana del 1870. La colonna e’ alta 25 metri, e l’angelo alla sua sommita’ e’ alto 6 metri e ‘imita’ la statua grega della Nike sul Monte Olimpo. Ci riposiamo un pochino perche’ sinceramente la stanchezza inizia a farsi sentire, e con calma rifacciamo tutta la strada all’inverso per prendere la metropolitana dietro il Parlamento, ma la nostra stessa idea l’hanno avuta circa un migliaio di persone che come noi volevano tornare all’Oktoberfest… e’ stata un impresa riuscire a entrare nella metro.

Arrivati all’ Oktoberfest, ci siamo accorti che l’atmosfera era molto diversa dalla mattina, gente piu’ allegra, ma notevolmente piu’ ubriaca girellava qua e la’, i padiglioni erano tutti strapieni e non c’era verso di entrare in nessuno, noi ci abbiamo provato, ma nonostante l’entrata sia gratuita, i buttafuori ci hanno chiesto dei soldi per poter entrare prima, delusi da tale comportamento da ruffiano, ci siamo limitati a godere del brio e della festa intorno a noi. Per cena abbiamo mangiato in un padiglione secondario cenando con birra e patatine fritte (una delle nostre migliori cene) e aspettando l’ora di chiusura del parco (circa le 23:30), e ora di ritrovo con il nostro pullman e i nostri cari compagni di viaggio (alcuni non si reggevano neanche in piedi!). Il nostro hotel per il pernottamento era lo stupendo Schloss hotel Linderhof, ovvero il vecchio capanno di caccia del Castello Linderhof, ristrutturato e adibito a albergo dopo la misteriosa morte del re Ludwig II. Per decreto reale infatti a seguito del suo decesso, era possibile visitare tutti i castelli del re, e dopo la costruzione della ferrovia nella zona, nel 1900 ci fu il primo assalto di turisti, si decise allora di ristrutturare il Capanno e le zone limitrofe per accogliere gli ospiti. Non vi dico la mia emozione nel dormire lì, io da sempre innamorata delle storie delle principesse e principi, mi sembrava anche a me di essere una di loro.

La mattina ci siamo svegliati presto perche’ nei programmi della gita organizzata non c’era la visita al Castello di Linderhof, ma io non potevo andare via senza averlo almeno visto da fuori, cosi’ costringo il povero Alessio a un ‘alzataccia, e poi correndo andiamo al Castello.

Il Castello di Linderhof e’ il piu’ piccolo dei castelli di Ludwig II, ma quello che rappresenta di piu’ la passione del re per la Francia e l’ammirazione che provava per il re Luigi XIV, e per la regina Maria Antonietta, tanto da farsi mettere una sua statua nel parco (si dice che ogni giorno le accarezzasse il volto). Il lusso la fa da padrone negli arredi interni del palazzo, sebbene fosse stato concepito principalmente come residenza privata, e’ presente anche una sfarzosissima sala del trono. Degli stupendi giardini alla francese e terrazze all’italiana circondano il palazzo con un grandissimo parco con bellissime fontane. E’ presente anche una grotta artificiale con una lago, che ricorda l’immagine della grotta di Venere; in questo lago Ludwig II amava fare gite in barca su un imbarcazione a forma di romantica conchiglia. La figura di Ludwig II e’ stata molte volte criticata negli anni, re dall’animo romantico e malinconico, amava la poesia e la solitudine, infischiandosene degli impegni politici e statali, e dilapando le casse reali facendosi costruire castelli degni delle fiabe, testimonianza ne e’ il castello di Neuschwainsten. Non si e’ mai sposato, anche se e’ stato brevemente fidanzato con la cugina Sofia, sorella dell’ Imperatrice Sissi, al cui era profondamente legato. Probabilmente omosessuale, ha passato la vita cercando di dissimulare i suoi veri istinti sessuali, vivendo una vita solitaria e molto triste. Le circostanze della sua morte sono tuttora misteriose, molti ne danno colpa alla sua “suddetta pazzia”. Fatto un veloce giro per il parco del castello ci affrettiamo poi a ritornare per rincontrarsi con il nostro gruppo, destinazione Fussen, una piccola cittadina ai piedi delle alpi, famosa per la sua vicinanza ai castelli di Hohenschwangau e Neuschwainstein. Parcheggiamo al parcheggio sottostante i due castelli e ci avviamo subito verso il castello piu’ famoso al mondo ovvero Neuschwainstein o detto anche il castello delle fiabe( non a caso Disney ne prese spunto per il castello della Bella Addormentata nella sua fiaba).Si puo’ decidere di raggiungere il castello che si trova su un piccolo sperone di roccia, a piedi ( circa mezz’ora di camminata), con una navetta che fa la spola o trainati da calessi con cavalli. Noi optiamo per la navetta e arrivati in cima andiamo subito al Marienbrucke, il ponte in ghisa che attraversa la gola di Pollat, uno strapiombo di 90 metri, da qui si ha una splendida visuale del castello, e si possono fare bellissime fotografie.Questo castello e’ forse il piu’ famoso dei castelli di Ludwig, fu ultimato solo dopo la morte del re, e vi fu abitato solo per 172 giorni. E’ stato costruito in quasi 30 anni su ispirazione di un castello in Turingia. Proprio davanti c’e’ l’ altro castello Hohenschwangau, acquistato dal nonno di Ludwig II, fu restaurato e divenne il castello dell’ infanzia di Ludwig, e di permanenza nell’attesa della costruzione dell’ altro castello. Entrambi i castelli meritano una visita, perche’ sono veramente bellissimi. Per mangiare non vi preoccupate, nella valle sottostante, ci sono numerosi ristoranti o bar dove potersi rifocillare. Dopo un pomeriggio cosi’ esaltante con molto riluttanza siamo rimontati sul nostro bus per il viaggio di ritorno, ma vi posso assicurare che come all’andata abbiamo fatto un bel pisolino tutti. Spero di esservi stata utile. Al prossimo viaggio. Elisa www.girandolina.it

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Castello Neuschwansten



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