Finalmente Messico 2

01/04/2006 è fatta, mi laureo, parto! Destinazione: Messico Itinerario: DF-Cuernavaca-Acapulco-Puebla-Oaxaca-San Cristobal de las Casas-Palenque-Mérida-Playa del Carmen-Cancun-DF-casa (sigh) 02/04/2006 Arrivo a Città del Messico(DF) ma parto subito per Cuernavaca. Bella cittadina termale a 60 km dalla capitale. Ritrovo un vecchio amico, che mi...
Scritto da: chiara.b
finalmente messico 2
Partenza il: 01/04/2006
Ritorno il: 26/04/2006
Viaggiatori: da solo
Spesa: 2000 €
01/04/2006 è fatta, mi laureo, parto! Destinazione: Messico Itinerario: DF-Cuernavaca-Acapulco-Puebla-Oaxaca-San Cristobal de las Casas-Palenque-Mérida-Playa del Carmen-Cancun-DF-casa (sigh) 02/04/2006 Arrivo a Città del Messico(DF) ma parto subito per Cuernavaca. Bella cittadina termale a 60 km dalla capitale. Ritrovo un vecchio amico, che mi fa visitare il mercato…Il modo migliore per entrare in contatto con la cultura del posto. Entro in contatto anche con la” comida mexicana”…Chiles rellenos e una chelada (birra con limone premuto e sale). A nanna presto e, causa fuso, alle tre del mattino mi rigiro i pollici nel letto! 03/04/2006 Al mattino visito la mia prima piramide, quella di Xochicalco. Ben nascosto dietro al luogo dove si svolgeva il gioco della pelota, si nasconde l’osservatorio astronomico. Bisogna aspettare che arrivi il custode che, in cambio di una piccola mancia, apre il cancello e fa visitare l’interno.

Al pomeriggio visito la casa di quel simpaticone di Cortés, che in questa zone si installò per fare casino in Messico. Ora casa sua è un grande albergo (visitabile).

04-05-06/04/2006 Parto per Acapulco: il mio primo incontro con l’oceano Pacifico. La città è piena di contraddizioni: mega alberghi sulla (ma proprio sopra!) la spiaggia e bambini che vendono di tutto per le strade e non hanno nemmeno le scarpe ai piedi!la parte più bella è la città vecchia e la quebrada, la scogliera dove i tuffatori si lanciano dalla cima senza sfracellarsi sugli scogli! 07-08/04/2006 Torno a Cuernavaca, per poi andare a Puebla. Gli spostamenti li faccio in autobus, (ADO e Estrella de Oro le compagnie più affidabili) e quindi i tragitti sono dettati dalle tratte autostradali esistenti.

Puebla è una bomboniera, una città coloniali con i palazzi con i patii all’interno come a Siviglia e un numero esagerato di chiese. Qui assaggio il “manchamanteles” (macchia tovaglie) un piatto a base di carne con un sugo molto denso, accompagnato da banane fritte. Di tipico c’è anche il mole poblano, la cui salsa viene fatta con la cioccolata…Na schifezza!| 09-10/04/2006 Arrivo a Oaxaca: che meraviglia! Una città culturalmente molto viva, con librerie, gallerie d’arte. Visito il mercato dove trovo tanti oggetti in cuoio, legno e tanto cibo, tra cui i “chapulines”, dei grilli fitti venduti con il limone e il sale. Secondo la leggenda che li mangia ritornerà a Oaxaca. Prenoto un’escursione per Monte Albán, pochi chilometri fuori città, un sito archeologico che custodisce le piramidi tolteche. L’agenzia si trova alla sinistra della cattedrale e mi costa 400 pesos (circa 12 euro). Che bella invenzione viaggiare! 11-12-13/04/2006 Arrivo al mattino presto a San Cristobal de las Casas dopo un viaggio della speranza (di non vomitare) su per le curve della Sierra Madre. Uno dei ricordi più belli di questo viaggio è l’immagine dell’alba tra le vette della sierra coperte dalla foschia. Il Chiapas è un posto magico! Visito la città e poi il Cañón del Sumidero, un canion visitabile in motoscafo dove si possono osservare un sacco di specie (scimmie, coccodrilli) e una parete rocciosa le cui stalattiti hanno la forma di albero di natale…Spettacolare!

14-15/04/2006 Prossima meta Palenque: arrivo in albergo (la guida lonely planet è straordinaria!), poso la valigia e corro alle rovine, che si trovano in mezzo alla giungla. In strada prendo un combi (un taxi per 6 persone), che per 10 pesos (meno di un euro) mi porta alle rovine. Contatto una guida lì fuori e inizio il tour delle rovine …Ma entrando dalla giungla! Il giorno dopo prenoto una gita fuori porta. Vado a Bonampak e Yaxchilán. Si tratta di due siti archeologici completamente immersi nella giungla, la selva Lacandona. Il primo sito si trova vicino ad un villaggio indigeno, il secondo sulla riva del fiume Usumancita che divide il Messico dal Guatemala. Il paesaggio è meraviglioso, le rovine sono tutte coperte da alberi e liane. Le scimmie prendono il sole sui rami e le zanzare, particolarmente sfacciate, banchettano con i turisti (l’autan ha aiutato, ma poco). Per fare questo tipo di escursione basta rivolgersi ad una qualsiasi agenzia in centro a Palenque. Quella con i prezzi migliori si trova vicino alla stazione degli autobus ADO e bisogna prenotare il giorno prima.

16-17/04/2006 Parto per lo Yucatán, destinazione Mérida, città molto carina ma molto turistica rispetto ai posti visti in precedenza! La domenica si può fare un tour guidato dello zócalo (la piazza principale) gratis. Basta presentarsi all’ufficio turistico al lato opposto della cattedrale. Qui faccio due escursioni: una al parco della biosfera di Celestún, dove si procede in barca nella laguna per osservare i fenicotteri, attraverso una foresta di mangrovie per poi spuntare in un cenote, ossia una pozza di acqua dolce, che in alcuni casi è anche potabile! Per arrivarci al parco si passa in tanti piccoli paesi in cui la gente vive ancora in case dal tetto di paglia. Tutte le case lungo la strada hanno le porte aperte e ci sbircio dentro (chi non lo farebbe…). Ci sono ancora gli anziani che dormono sulle amache al posto dei letti. Qui il tempo sembra essersi fermato… Il giorno dopo vado a Chichén Itzá, dove finalmente visito le piramidi dei servizi di Super Quark…Beeeelliiiissime!Mi dedico a rincorrere tutte le iguana della zona per una foto…Ma mi sfuggono! 18-21/04/2006 Lascio lo Yucatán per andare nel Quintana Roo, l’unico stato che si affaccia sul mar dei carabi, tanto agognato nei bui pomeriggi di novembre quando ero sotto tesi! Mi fermo prima a Playa del Carmen, che per me è stata una vera doccia fredda! Di Messico qui non c’è niente!Si parla inglese, si paga in dollari, tutto è super sfruttato! Fortunatamente faccio amicizia con dei ragazzi della zona che mi fanno conoscere la parte più autentica della zona. Vado a fare un bagno in un cenote che si trova sulla strada principale che collega Playa a Cancún. Il posto si chiama Jardín del Eden, una pozza di acqua dolce dove ci si tuffa da un albero e i pesciolini ti nuotano vicino ai piedi! Devo dire che qui vale la pena andare.

Il giorno seguente vado a Tulúm, il sito archeologico che si trova su una stupenda spiaggia caraibica. Il paesaggio è bellissimo e dopo la visita mi concedo un latte di cocco direttamente con la cannuccia nel frutto, spiaccicata a quattro di bastoni sulla spiaggia fine e bianca come la farina…Dio esiste! Il giorno seguente vado a Cancún dove per andare in spiaggia prendo un caratteristico autobus cittadino…Se volete un’esperienza da brivido non vale la pena pensare a qualcosa di complicato…Basta un biglietto dell’autobus con un autista spericolato (praticamente tutti)! Nella città vecchia mi imbatto in un sacco di rifugi anticiclonici…Che figata!(scusate ma io mi stupisco per poco!) 22-25/04/2006 Parto dall’aeroporo di Cancún con destinazione Città del Messico. Se Dante fosse stato qui, ne avrebbe fatto un girone dell’inferno…Che casino!Una città stupenda ma piena di contraddizioni: storica, sporca, magica e pericolosa!Il primo giorno, per avere un’idea della situazione prendo un bus turistico e faccio un giro del centro storico. Visito il Museo De Antropología, dove ci sono tutti i reperti dei siti che ho visitato…Pure qualcosa in più!Mi vedo con degli amici che la sera mi portano in locale in centro, l’unico che si trova dietro la cattedrale nella piazza principale. Per entrare ci perquisiscono e le borse passano sotto al metal detector…Attività di routine mi dicono, ma io non credo ai miei occhi! Il giorno dopo visito le piramidi più alte del Messico, quelle del sole e della luna a Teotihuacán. Una volta in cima alla piramide del sole, con il vento nei capelli a guardare quei paesaggi infiniti mi sono sentita la persona più fortunata del mondo! E’ ora di tornare a casa…Il viaggio è finito! Spero che il mio racconto sia riuscito a comunicare la magia del Messico a chi avrà avuto voglia di leggerlo.

Una scrittrice spagnola, Maruja Torres, dice che ognuno di noi ha dentro di sé un viaggio, che non è una vacanza o una visita, ma un sogno. Il Messico era il mio sogno.



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