Yucatan: Cancun e Riviera Maya

Ecco il diario del viaggio in Messico fatto con il mio ragazzo dal 5 al 14 settembre 2005. 5 Settembre 2005: finalmente la data della partenza del nostro viaggio nello Yucatan, a lungo preparato leggendo guide e facendo tesoro degli utilissimi consigli trovati in questo sito! Passata l’apprensione per il possibile passaggio di un uragano, e...
Scritto da: Luisa Pellini
yucatan: cancun e riviera maya
Partenza il: 05/09/2005
Ritorno il: 14/09/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Ecco il diario del viaggio in Messico fatto con il mio ragazzo dal 5 al 14 settembre 2005.

5 Settembre 2005: finalmente la data della partenza del nostro viaggio nello Yucatan, a lungo preparato leggendo guide e facendo tesoro degli utilissimi consigli trovati in questo sito! Passata l’apprensione per il possibile passaggio di un uragano, e ormai rassegnati a non poter andare nel villaggio Oasis di Akumal, che per effetto di Emily è stato momentaneamente chiuso, partiamo per Cancun, destinazione Grand Oasis.

Ci svegliamo alle 4 a.M. E partiamo, con tantissimo entusiasmo (per nulla sconvolti dall’alzataccia), alla volta dell’aeroporto di Bologna, dove ci aspetta il 767 della Blue Panorama. Come consigliato da molti altri viaggiatori, teniamo le valigie il più possibile leggere, vista la severità della compagnia nel verificare il peso dei bagagli (5 kg a bordo, 20 kg in stiva): riusciamo a imbarcare 20 kg in due, 11 kg come bagagli a mano (hanno chiuso un occhio per il kg in più, per fortuna): siamo felicissimi, visto che vorremmo comperare un bel po’ di ricordi per la nostra futura casa! Il volo parte puntuale e dopo 11 ore (alle 16.30 ora locale) atterriamo a Cancun: ci aspettiamo un caldo asfissiante, invece scendiamo dall’aereo e troviamo un clima quasi mite, visto il recente acquazzone… siamo ancora nella stagione delle piogge! Arrivati al pullman della Veraclub, attendiamo gli altri diretti nel nostro stesso albergo e, in venti minuti, siamo all’hotel: ci accoglie una hall meravigliosa, con un giardino interno ricco di piante tropicali enormi e grandi vasi di fiori freschi: che sorpresa! Dopo spiegazioni pratiche da parte del T.O., ci accorgiamo con gioia che il temporale è passato ed è tornato a splendere il sole, così ci dirigiamo in camera e, vinta la stanchezza (per noi sono ancora le 23, anche se è ancora giorno!!), ci mettiamo in costume e ci tuffiamo in piscina (vista l’ora non ci è concesso entrare in mare, poiché non c’è il guardia spiaggia): l’acqua è tiepida, facciamo un po’ di bracciate e, ormai al tramonto, siamo in forma per la cena. Resistiamo ancora un po’ cercando di andare a letto più tardi possibile per evitare di svegliarci prima dell’alba, passeggiamo per il giardino dell’hotel (grandissimo!)e, dopo ormai più di 24h che siamo in piedi, la stanchezza vince e andiamo a dormire. Ci risvegliamo il giorno dopo alle 6.40, complice il fuso orario italiano, ammirando una bellissima alba sul mare, e ne approfittiamo per fare colazione al fornitissimo buffet internazionale, e poi dritti in spiaggia: fa già caldo, la sabbia è bianchissima, quasi accecante, e il mare di un azzurro meraviglioso. Tentiamo di fare qualche foto ma l’umidità è talmente tanta che si appanna l’obiettivo: tralasciamo la macchina fotografica e ci godiamo spiaggia, alternando i bagni in piscina a quelli nel bellissimo blu del Mar Caribe. Dopo pranzo, il cielo si annuvola, così decidiamo di uscire per prelevare un po’ di pesos e, preso l’autobus davanti all’hotel (linea R13), ci dirigiamo al Mercato 28, un quartiere pieno di negozi e bancarelle pieni di oggetti di artigianato locale: siamo tra i pochi turisti presenti, così siamo letteralmente rincorsi dai commercianti, ma ci tratteniamo e comperiamo solo un’iguana in rame, infatti pensiamo che nel corso delle nostre uscite troveremo affari migliori. Giunto l’imbrunire, ci incamminiamo verso Wal-Mart, un supermercato enorme aperto 24h, per conoscere un po’ le abitudini messicane e acquistare la crema solare biodegradabile, richiesta nei parchi naturali . Torniamo quindi all’hotel dove ceniamo, in compagnia di due amici conosciuti il giorno precedente, nel ristorante messicano. Il jet lag si fa di nuovo sentire e, stanchissimi, andiamo a letto presto. Il giorno seguente, dopo una bella colazione in un altro ristorante, questa volta con una bella terrazza sul mare, ci godiamo un’altra giornata tranquilla, e scopriamo in mare, a poche centinaia di metri dall’Oasis, degli scogli dove hanno trovato casa tanti piccoli pesciolini: e noi che pensavamo che, vista l’urbanizzazione esagerata della zona, ci fosse solo sabbia! Intanto pianifichiamo la giornata successiva: gita a Isla Mujeres! Ormai il fuso non ci aiuta più, così mettiamo la sveglia e partiamo, con un’altra coppia di amici, alla volta di Puerto Juarez, dove ogni mezz’ora parte un traghetto per l’isola. Questa volta ci muoviamo col taxi (100 pesos), e vista la gentilezza e simpatia dell’autista, ci accordiamo per l’intera giornata successiva, che avrà come meta Chichen Itza e, al ritorno, Valladolid. Giunti a Puerto Juarez, facciamo un biglietto anche per il parco del Garrafon, che si trova al sud dell’isola, scegliamo la formula all inclusive, che ci permette di avere cibo e bevande incluse, visto che nel parco non è possibile portarne e, nel caso dei nostri amici, di avere l’attrezzatura per lo snorkeling (noi abbiamo portato la nostra dall’Italia). Dopo la breve traversata, prendiamo un altro taxi che ci porta all’ingresso del parco, facendoci notare, lungo la strada, casa Caracol, fatta a forma di conchiglia. Questa parte dell’isola, lontana dalla massa dei turisti, un po’ brulla, con una vegetazione bassa e scogliere a picco sul mare, ci piace tantissimo! Trascorriamo l’intera mattina a fare snorkeling nel bellissimo mare, tra miriadi di pesci colorati, più curiosi che impauriti, restando però a distanza dalla barriera corallina, che in questo punto è protetta da turisti troppo curiosi. Il pomeriggio passa velocemente tra un giro in canoa e snorkeling nelle zone vicine, meno frequentate e non recintate. Prima della chiusura del parco (ahimè alle 17), quando la temperatura è più gradevole, facciamo la passeggiata fino a punta Sur, dove ci siamo solo noi , le scogliere e il mare. Facciamo tante foto, alcune delle quali al tempio dedicato alla Dea Ixcel, e corriamo indietro a prendere le nostre cose. Torniamo in taxi verso il centro abitato, facciamo una breve passeggiata e ci dirigiamo verso Cancun, prendiamo un autobus di fronte al porto (linea R1)e torniamo in hotel.

La mattina seguente Antonio, il nostro amico tassista, ci aspetta per la visita a Chichen itza: scegliamo di prendere l’autopista (autostrada a pagamento), per fare più velocemente il viaggio di andata: che differenza rispetto alle nostre strade, non c’è nessuno… Se non grandi rapaci neri appollaiati qua e là, una macchina di turisti ogni tanto e… Una tarantola che attraversa tranquillamente la strada al casello!!! Arriviamo dopo due ore, quando nel sito ci sono ancora poche persone: che emozione vedere la piramide, salirvi e ammirare dall’alto la giungla! Visitiamo anche lo stretto corridioio interno, che permette di vedere parte della piramide antica sottostante, e che porta al trono del giaguaro rosso, nel quale sono incastonati occhi e chiazze di giada, e anche una figura di Chac Mool. Usciamo e visitiamo il cenote sacro e l’osservatorio astronomico, facciamo qua e là qualche acquisto dagli artigiani che sono un po’ ovunque, ma ancora una volta rimandiamo il grosso delle compere alla strada di ritorno (la libre che passa per Valladolid), dove ci ha detto il tassista che l’artigianato è ancora più economico (vero!!!).

Così verso le quindici usciamo, dopo aver pranzato con piatti tipici messicani (che a noi piacciano tantissimo) al ristorante all’ingresso, aver assaggiato dei buonissimi frullati di frutta e aver fatto riserva di acqua fresca.

Troviamo il paziente Antonio che ci aspetta, risaliamo in macchina, e dopo qualche sosta ai negozietti di artigianato che troviamo sulla strada, arriviamo a Valladolid. Facciamo un giro per negozi, dove troviamo un sacco di oggetti molto carini, visitiamo la piazza e ci avviamo verso l’hotel. Il sole sta tramontando, la strada è ancora lunga, ma ci permette di vedere i paesi lungo il precorso: è ora di cena, si vedono numerosi fuochi accesi di fronte alle case, i bambini giocano e ogni tanto, quando il taxi si ferma per passare uno dei numerosi topes, ci avvicinano offrendo frutta o pannocchie. E’ una realtà così diversa da quella di Cancun, isola dorata costruita per i turisti… Ricordo di aver letto da qualche parte, in un articolo riferito alla zona hotelera ‘il Messico è altrove…’: non posso che trovarmi d’accodo con queste parole. Quando ormai è buio, arriviamo al Grand Oasis, paghiamo il gentilissimo tassista e rientriamo, stanchi ma felici per questa bellissima giornata.

Il giorno successivo ci aspetta un’altra avventura: abbiamo programmato una gita a Tulum e il bagno in un cenote con tutti gli amici che abbiamo conosciuto in questa vacanza. Questa volta il nostro mezzo di trasporto è la jeep, che noleggiamo, dopo aver controllato graffi e benzina, a poca distanza dall’hotel. Quando arriviamo al sito piove e c’è il sole, e all’ingresso del sito alcuni personaggi in costume caratteristico fanno, al suono di un flauto, una danza della pioggia: facciamo delle foto, non immaginando che la piccola cerimonia… Avrà effetto per i due giorni successivi!! Percorriamo il breve tragitto che porta al sito con il trenino ed entriamo: che meraviglia! Avevo da lungo atteso di vedere di persona i resti delle fortificazioni Maya a picco sul mare: ancora una volta siamo affascinati dalla bellezza luogo e da questo popolo, le cui opere rendono unico il paesaggio circostante.

Visitato il sito, l’amica che per questa giornata ci fa da giuda, non ci fa fare il bagno nel mare sotto il sito, ma ci promette di portarci in un posto ancora più bello… Dopo aver trascorso le ore più calde facendo il bagno nel cenote ‘Dos Ojos’, a breve distanza, in direzione Playa del Carmen. Quest’ultimo è un sistema di due grandi cenotes, collegati tra loro da un sistema sotterraneo di caverne, che creano un bellissimo effetto che si può ammirare facendo snorkeling in fondo a entrambe le grotte: un ‘occhio’ blu illuminato dalla luce che filtra dall’altro cenote, circondato da stalattiti e stalagmiti subaquee: bellissimo!! Nuotiamo un po’ nell’acqua freschissima dei cenote, dove vediamo un sacco di pesciolino scuri, e partiamo per la promessa spiaggia: Playa Paraiso. Arriviamo dopo aver fatto provviste per fare pranzo sulla spiaggia… Che spettacolo, capiamo immediatamente perché si chiama così: sabbia bianchissima molto fine, palme, pochi turisti e soprattutto un mare da favola, calmo e azzurrissimo… Pranziamo in fretta e non resistiamo alla tentazione di entrare in acqua, pochi passi e avvistiamo una razza che nuota tranquilla, la seguiamo per po’, poi corriamo a prendere le maschere e ci tuffiamo… Vediamo a circa 50m dalla riva dei ragazzi che fanno snorkeling, curiosi ci avviciniamo e avvistiamo sul fondale scogli ricchi di flora e pesci coloratissimi: sembrano gli acquari che tante volte abbiamo ammirato nei negozi. E’ ormai il tramonto quando torniamo al nostro ‘campo base’ sulla spiaggia, ormai è ora di tornare. Facciamo le ultime foto, pensando che probabilmente passerà molto tempo prima di trovare ancora (o chissà, di ritrovare…) un posto così bello. Partiamo, lasciando un pezzo di cuore qui, su questa spiaggia che sembra incantata…

La sera, approfittando delle jeep, ancora a nostra disposizione fino al mattino successivo, andiamo a Playa del Carmen. Forse a causa dell’ora tarda, troviamo ormai quasi tutta la Quinta Avenida vuota, a parte qualche locale ancora aperto. Ci fremiamo per prendere una caipiriňa, e poi torniamo verso Cancun.

Trascorriamo il giorno successivo in hotel, riposandoci e gustando di nuovo tutta la bellezza del mare e della spiaggia. Dopo pranzo il cielo si annuvola e scoppia un temporale, ma dopo un’ora smette di piovere, così decidiamo di andare a fare una visita al centro commerciale Plaza la Isla. Come ci aspettavamo, i prezzi non sono particolarmente convenienti, facciamo comunque un giro per negozi e e la sera torniamo in hotel, dobbiamo andare a letto presto infatti il giorno dopo, alle 7.15, passa il pullman che ci porterà al parco di Xel-hà. La mattina dopo il tempo è alquanto nuvoloso, ma partiamo lo stesso in quanto già pagato la gita. Speriamo che il tempo migliori al passare delle ore, ma quando arriviamo ci accoglie una pioggia scrosciante, che non accenna a smettere. Decidiamo quindi di fare snorkeling lo stesso… Anche se piove i pesci non scappano! Nonostante la temperatura dell’acqua simile a quella dei nostri laghi del Nord, vediamo miriadi di pesci, piccoli e coloratissimi nella parte interna della laguna, grandissimi verso il mare aperto. Avvistiamo tra gli altri un gruppo di tonni, una grandissima cernia e una razza. All’ora di pranzo, infreddoliti ma soddisfatti, ci dirigiamo verso il buffet e, finito di mangiare, smette di piovere e finalmente si vede un timido raggio di sole. Dopo aver fatto un giro nella giungla con le mountain bikes, ci dirigiamo con il trenino del parco verso l’inizio della discesa del fiume con le ciambelle. Dopo aver scattato qualche foto alle fitte mangrovie che ne circondano il corso, ci lasciamo trascinare ( e in parte spingere dai nostri ragazzi!) verso la laguna: che bello! Riconsegniamo le ciambelle e ci rimettiamo a fare snorkeling… Ma ci sono meno pesci del mattino. Purtroppo, ora che il sole splende, dobbiamo partire. Dopo l’ultima cena in hotel, all’ottimo ristorante brasiliano, trascorriamo la serata con gli amici, ripromettendoci di scambiarci indirizzi e numeri di telefono per non perderci di vista. Il giorno seguente è previsto il check out alle 12, così dopo aver fatto le ultime foto al giardino e alla spiaggia, lasciamo le valigie e ci concediamo le ultime ore di mare prima della partenza, grazie alla disponibilità dei ragazzi che restavano, che ci hanno prestato la doccia! La sera arriva in fretta, sono già le cinque ed è ora di partire… Facciamo gli ultimi saluti e ci dirigiamo verso l’aeroporto, accompagnati dalle gentilissime animatrici della Veratour,che rimangono fino a che tutti hanno fatto il check in. Ancora una volta passiamo indenni alle bilance della Blue Panorama rientrando, nonostante i numerosi (e pesanti!) acquisti, nel peso consentito, paghiamo la tassa di uscita e ci avviamo al gate. L’aereo decolla con quasi tre ore di ritardo, sopra una Cancun illuminata di mille luci… Siamo stanchissimi, gli occhi si chiudono e ci addormentiamo ripensando ai meravigliosi giorni trascorsi: hasta luego Mexico! P.S. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa vacanza indimenticabile: in particolare mia sorella Elena e Marco, senza i quali non saremmo mai partiti, Cristina, Guido, Antonio e Serena, per tutte le belle giornate passate insieme e per essersi fidati della mia ‘guida’, il personale della Veratour, per la disponibilità e la cortesia.

Infine, vorrei aggiungere alcuni consigli pratici per facilitare l’organizzazione della vostra vacanza in Messico: Mezzi di trasporto: Gli autobus a Cancun, nella zona hotelera sono frequenti, circolano 24 ore e permettono di raggiungere tutte le principali mete in Cancun (sono scritte sul parabrezza!), il prezzo è 6.5 pesos per viaggiatore, le fermate sono numerosissime. I taxi hanno tariffe fisse per le tratte più comuni, credo sia meglio informarsi, a volte sono più comodi! Se noleggiate un’auto controllate bene che vengano segnati sull’apposito form i graffi presenti sulla carrozzeria e la benzina effettivamente contenuta nel serbatoio, per evitare sorprese… Salate all’arrivo; ricordare inoltre di leggere bene il documento del noleggio prima di firmare.

Denaro: Noi abbiamo sempre prelevato con la carta Postepay: funziona ovunque…Tranne dove il bancomat è sprovvisto di contanti!!! In alcuni negozi non viene però accettata. Vengono comunque accettati i dollari, mentre abbiamo trovato chi non voleva euro.

Se cambiate contate bene le banconote che vi vengono date…Purtroppo abbiamo notato più volte una tendenza a dimenticarne qualcuna… Ma facendolo notare, l’ ‘errore’ è sempre stato prontamente rimediato! Creme solari: Nei parchi naturali non sono consentite quelle comuni, ma solo quelle biodegradabili, vendute anche in loco; noi ne abbiamo comperato una a prezzo molto più conveniente al supermercato. Abbiamo sempre utilizzato fattori di protezione piuttosto alti (20-30), ma siamo comunque tornati a casa con un’abbronzatura invidiabile…Senza esserci scottati! Varie: Portate una borraccia se intendete visitare i siti Maya, per noi è stata provvidenziale.

Non c’erano zanzare nella zona dell’hotel, probabilmente perché utilizzano quantità industriali di insetticida, ma quando siamo usciti da Cancun il repellente contro gli insetti è stato molto utile. Abbiamo portato con noi la guida ‘Lonely Planet’, estremamente dettagliata e precisa, comunque abbiamo sempre trovato chiare segnalazioni su come raggiungere le nostre mete.



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