Yucatan fai da te

Relax e divertimento tra Playa del Carmen, Xcaret e Cobà con bambini al seguito
Scritto da: desertrose
yucatan fai da te
Partenza il: 20/08/2014
Ritorno il: 04/09/2014
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
Avevamo già scoperto in Grecia i vantaggi, non solo economici, del viaggio “fai da te” ma l’esperienza transoceanica ci intimoriva un poco. Abbiamo scelto lo Yucatan perchè già lo conoscevamo per esserci andati 15 anni fa in viaggio di nozze, ed è una meta completa: cultura, mare e divertimenti. Così abbiamo deciso di tornarci con i nostri figli, di 7 e 10 anni.

Siamo partiti da Milano e atterrati a Cancun con un volo di linea Air-Europa, con scalo a Madrid. Nonostante lo scalo ci preoccupava si è invece rivelata un’ottima sosta per un veloce pasto e per spezzare le lunghe ore di volo. Dopo aver sbrigato le formalità della dogana, siamo usciti dall’aeroporto e nonostante le 21.00, ora locale (per noi le 2 di notte) ci ha assalito un caldo umido intenso. Abbiamo subito trovato il ragazzo ad aspettarci che reggeva un foglio con il nostro cognome, utilizzato mesi prima per la prenotazione. Ci ha subito portato al nostro minivan e via, verso Playa del Carmen, dove avevamo prenotato al Viva Azteca, classico resort all inclusive a Playacar. Il transfer si è rivelato comodo e piacevole ed in circa un’ora siamo arrivati al resort. Sbrigate le formalità del chek in siamo andati subito in camera, tutti distrutti dal jet lag e dalle ore di volo. L’indomani eravamo tutti svegli prestissimo ed all’alba siamo andati alla scoperta del mare e del resort. Faceva già talmente caldo che sin dal primo giorno abbiamo preso l’abitudine di fare un bagno nella piccola e calda piscina prima di fare colazione. Il mare invece era stata una piccola delusione perchè all’entrata in acqua presentava una coltre di alghe scure da superare. Ci avevano segnalato che per l’abnorme caldo e per la mancanza di piogge vi era stata questa anomala fioritura di alghe, per nostra fortuna in fase di smaltimento, tanto che gli ultimi giorni era tornato perfettamente limpido, trasparente e con tutte le gradazioni dell’azzurro.

Dopo esserci crogiolati nel resort per tre giorni di assoluto relax, abbiamo deciso che era giunto il momento di fare una grande escursione che avrebbe catturato l’entusiasmo dei bambini: EXCARET. Abbiamo prenotato l’entrata al parco, incluso “comida” e bevande, in una agenzia di viaggi locale, all’entrata di Playa del Carmen. Ci era stata consigliata dalla collega di mio marito già presente in loco e che aveva noleggiato una bellissima casa vacanza a 10 minuti dal nostro resort. Quindi, il giorno prefissato, siamo andati prima in minivan a Playa e poi, dopo aver atteso tutti i partecipanti, con il pullman fino al grande parco di Excaret. Questi lunghi tempi morti non ci sono piaciuti, quindi consiglio di andare fino al parco in Taxi visto che non è molto lontano (circa una ventina di KM) ed è poco costoso, soluzione che abbiamo adottato per il ritorno. Che dire, Excaret è tutto: un parco divertimenti, con flora e fauna di tutti i generi ed un summit di cultura maya. Innanzitutto appena entrati abbiamo subito prenotato per Riccardo e Alice il bagno con i delfini e il bagno con squali e razze. I prezzi sono altissimi, soprattutto se si attinge da un unico portafoglio, ma l’esperienza è unica ed in quanto irripetibile si decide di farla. Abbiamo percorso tutto il parco e abbiamo iniziato con il percorso acquatico dei cenotes. I percorsi erano tre ed abbiamo optato per quello misto, parzialmente nel canyon aperto e parzialmente in grotta. L’acqua era fredda ed il percorso acquatico, trascinati dalla corrente, era molto suggestivo. Il tratto al buio completo in grotta era stato anche abbastanza terrificante. Si brancolava nell’acqua, nel buio totale senza sapere se la direzione era corretta. Alice, magra come un chiodino, un po’ per la paura un po’ per il freddo aveva deciso di non proseguire e quindi io e lei siamo risalite in uno dei tanti punti creati lungo il percorso. Siamo sbucate all’interno della cupola delle farfalle e ci siamo deliziate al ritrovato tepore ed alla vista di tanti e sgargianti colori che le ali di questi graziosi insetti hanno. Poi abbiamo atteso i nostri due uomini al termine del percorso che concludeva con un tratto di nuotata fra le mangrovie, per loro il tratto più bello di tutto il percorso. Abbiamo attraversato nuovamente il parco, siamo saliti su alcuni resti Maya presenti nel parco, abbiamo visitato le vasche di delfini, squali, tartarughe giganti e dopo una breve bagno nella laguna, siamo andati presso le mega vasche di acqua marina, create nella rientranza di un canale naturale, dove si trovano i delfini. Alice e Riccardo sono entrati nell’area riservata e lì purtroppo li abbiamo persi di vista! Hanno goduto del loro bagno con i delfini in una delle vasche più lontane e meno visibili dalle gradinate e quindi non siamo riusciti né a seguirli né a fare foto.

Un po’ delusi dal non avere condiviso neppure da lontano questa esperienza con i nostri figli, ci siamo recati al secondo appuntamento: quello per il bagno con i Tiburon e le razze. Questa sì che è è stata invece un’esperienza indimenticabile. Intanto le vasche sono piccole, con l’acqua che arriva massimo a 1,50 metri, e prima di immergersi i piccoli gruppi di bambini (3-4) vengono fatti sedere ai bordi di queste due piccole piscine naturali con alle spalle noi genitori. Abbiamo seguito una prima spiegazione su questi singolari animali e poi c’è stata l’immersione in piscina con loro. I Tiburon, seppure non grandi, arrivano comunque a misurare anche un metro e oltre. Le razze invece erano così spassose nell’appoggiarsi e solleticarci i piedi come se avessero un grande piacere nel provare il contatto con noi esseri umani.

Siamo poi andati a pranzo nel vicino ristorante all’aperto con buffet di ogni piatto messicano finchè non ci ha sorpreso il classico temporale estivo caraibico. Ci siamo riparati sotto i nostri teli mare e ci siamo rifugiati nell’acquario, dove siamo rimasti ad osservare pesci, coralli e meduse. Quando siamo usciti, ormai era pomeriggio inoltrato ed abbiamo scoperto che il parco si era completamente svuotato durante l’acquazzone. Abbiamo quindi visitato la parte del cimitero messicano, del ricostruito campo della pelota, del ranch e ci siamo diretti al mega anfiteatro dove abbiamo osservato uno dei più grandi spettacoli mai visti. Mettono in scena, ogni santo giorno, la storia del Messico, dai popoli precolombiani, all’arrivo di colombo ed alla successiva storia di questo straordinario paese. A parte il numero di figuranti, gli animali impiegati, i costumi ed i canti, hanno ricreato una vera partita con la pelota, con tanti di veri atleti che con i colpi d’anca cercavano di fare centro e poi il medesimo gioco con mazze e una pelota infuocata, che ci ha catturato l’attenzione e ci ha lasciato senza parole. Siamo rientrati in taxi al nostro villaggio per le 20,30 stremati ma entusiasti di tutte le esperienze che in un solo giorno avevamo vissuto.

Dopo altri giorni di relax e qualche serata dedicata alla passeggiata a Playa del Carmen che abbiamo ritrovato profondamente cambiata e snaturata da negozi internazionali monomarca, abbiamo organizzato la seconda grande escursione, questa volta decisamente più culturale: Tulum e Cobà. Ci siamo affidati alla solita agenzia in loco ed il giorno prestabilito un minivan ci ha prelevato dall’Hotel e ci ha portato direttamente all’ingresso dell’area di Tulum. Dopo circa 1 km di passeggiata siamo entrati alle rovine dove la guida ha iniziato ad illustrarci tutti i resti presenti nel sito suggestivo. Ma faceva veramente troppo caldo e dopo esserci più volte bagnati con le bottigliette d’acqua ci siamo tuffati nell’azzurro del mare ai piedi delle rovine.

Dopo il pranzo consumato nel centro della cittadina di Tulum ci siamo recati a Cobà. Io e Carlo eravamo già stati Chichen Itza ed abbiamo scelto Cobà tra i vari siti da proporre ai bambini perchè è rimasta l’unica piramide che ne consente la scalata. Anche l’area archeologica di Cobà è immensa. Abbiamo quindi noleggiato un bici-taxi con guida-ciclista che ci ha portato lungo tutte le aree più importanti fino alla base della grande piramide di Cobà. I bambini se la sono sentita subito ed abbiamo iniziato la faticosa scalata. Arrivati in cima un panorama mozzafiato si è mostrato: foresta per 360° fino alla fine dell’orizzonte. Nessuna costruzione umana visibile ad eccezione della punta di altri 3 templi che si scorgevano in lontananza. Siamo rimasti circa mezz’ora prima di voler discendere dal tetto del mondo, per inspirare tutta la pace e l’armonia che quella vista ci stava regalando. Divertiti anche per la discesa siamo andati in un piccolo villaggio di una popolazione locale che vive ancora con nulla. Certamente anche questa esperienza ha fatto riflettere tutti, bambini compresi, su come si possa vivere anche ai giorni nostri con così poco e su come si sia fortunati ad essere nati in una diversa parte del mondo.

Abbiamo così trascorso gli ultimi giorni di vacanza in relax totale, godendo dei vantaggi del nostro ottimo resort e delle piccole trasferte, diurne e serali, a Playa del Carmen, dove i miei figli sono rimasti impressionati dalla moltitudine di ragazzi presenti nei locali discoteche e della polizia che, con fucili a pompa, presidiava quelle vie.

Abbiamo lasciato la riviera Maya con tanta nostalgia e con tanta voglia di tornare per godere non solo della bella vacanza di mare ma anche di tutte le emozioni che una simile meta può regalare e di tutti i siti archeologici che non abbiamo ancora visitato.

Guarda la gallery
messico-hxyzk

i tiburon

messico-1vfac

nuoto tra razze e tiburon

messico-hzjke

le razze

messico-ghjk7

Tulum

messico-zervx

il mare a Tulum

messico-s7c9z

scalata a cobà

messico-amn7p

il tetto del mondo

messico-g6kwp

spiaggia a playacar



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari