Trasportati da una rotta non pianificata

In principio la destinazione era il Messico, ma una volta in viaggio ci facciamo trasportare dall’avventura passando per il Belize e il Guatemala
Scritto da: tacos
trasportati da una rotta non pianificata
Partenza il: 01/02/2014
Ritorno il: 03/03/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Atterriamo a Cancun verso le 23.00 e prendiamo uno dei taxi disponibili non essendoci autobus a breve per raggiungere Puerto Morelos, un piccolo paese sul mare a circa 40 minuti dall’aeroporto, circondato da foreste di mangrovie e coccodrilli.

Lì ci attendono degli amici argentini, decidiamo quindi di stare da loro qualche giorno per riprenderci dal viaggio ed assaggiare i nostri primi veri tacos de pescado.

Decidiamo di muoverci in autobus, il Messico è collegato benissimo dalla compagnia ADO che comprende prima e seconda classe, diurno e notturno e le stazioni sono facilmente raggiungibili essendo tutte vicine al centro. Per le brevi distanze sono consigliabili invece i collettivi, minivan che a basso prezzo e alla velocità della luce ti portano ovunque, le fermate si trovano generalmente lungo la strada. Prendiamo quindi un collettivo e raggiungiamo in un’ora di tempo la meravigliosa Tulum. La stazione è sulla la strada principale del pueblo, troviamo quindi facilmente una stanza in uno dei numerosi ostelli per 18 euro. Ci mettiamo subito in marcia per la playa, che si trova a circa tre km dal centro, capiamo subito che la soluzione migliore è noleggiare una bicicletta perché solo ai taxi è consentito raggiungere la spiaggia pubblica e ovviamente non sono economici. Arriviamo in paradiso, pranziamo in un piccolo ristorantino di gente locale e assaggiamo il tipico ceviche.

Il giorno dopo noleggiamo una bici e andiamo a scoprire il lungomare caraibico che si estende per circa dieci km, finita l’hotelera ( la zona dei resort) si entra nella riserva de la biosfera Sian ka’ an e con un ‘ingresso di 2 euro si puo pedalare fino al primo ingresso sul mare. Per proseguire fino al villaggio di pescatori Punta Allen, è consigliabile noleggiare una macchina visto che protende per 40 km verso sud.

La mattina seguente visitiamo le rovine di Tulum, le uniche che si affacciano su una scogliera a picco sul mare. Ovunque si vedono iguane e scoiattoli e decidiamo di scendere dalla costiera lungo una scalinata per fare un bagno in questo mare turchese.

LA LAGUNA DEI SETTE COLORI

Il pomeriggio prenotiamo l’autobus per raggiungere la Laguna di Bacalar, il viaggio dura circa quattro ore e una volta arrivati siamo leggermente spaesati, visto che la fermata è un distributore di benzina. Troviamo alloggio presso casa “Lamar”, una casa adibita ad ostello e campeggio con una cucina a disposizione, affacciata direttamente sulla laguna. Si respira subito un’aria tranquilla e positiva e il proprietario ci propone di goderci il panorama con yoga e meditazione. Decidiamo di fermarci due notti al costo di 20 euro e il giorno seguente partiamo per un’escursione in barca alla ricerca dei cenote, pozze d’acqua profonde 90 metri. Il panorama è suggestivo, i colori della laguna sfumano dal verde al blu intenso, passiamo il pomeriggio nuotando tra le foreste di mangrovie e ammirando decine di specie di uccelli tra cui aquile e aironi. Parlando con Hugo, il proprietario, cambiamo totalmente la prossima destinazione, invece di raggiungere la regione del Chiapas proseguiamo a sud per Chetumal e ci avventuriamo per il Belize!

UNBELIZABLE

Chetumal dista solo 40 minuti dalla laguna e noi prendiamo un taxi per soli 15 euro che ci accompagna direttamente al porto dove partono le imbarcazioni per raggiungere il Belize. Il Belize express parte tutti i giorni alla 15, cercate quindi di recarvi li il prima possibile per sbrigare tutte le pratiche all’ufficio immigrazione. Compriamo un biglietto per 50 euro, passiamo dall’immigrazione pagando la tassa di circa 25 euro per uscire dal paese e dopo un’attento controllo di zaini e borse ci imbarcano per Caye Caulker.

Arriviamo dopo solo tre ore e ci ritroviamo su questo piccolo atollo corallino al largo delle coste del Belize, lungo soltanto 8 km e largo 2.

Ormai è buio e non sapendo cosa aspettarci dall’isola accettiamo subito l’offerta al porto di dormire presso una piccola guest house per 20 euro, l’offerta ci sembra buona considerando che il Belize è uno degli stati piu cari del CentroAmerica. Lasciamo subito gli zaini e andiamo a cercare le gustose aragoste di cui tutti parlano!

Il Mattino dopo andiamo ad esplorare l’isola ricca di lagune e vegetazione e ci rendiamo conto di quanto piccola sia, le strade sono fatte interamente di sabbia e ci si sposta solo a piedi o in bici. Le casette di legno sono tutte color pastello e ospitano bar e ristorantini di pesce, ad ogni angolo si può sentire musica reggae e intensi profumi di barbecue sulla spiaggia, insomma una vera isola caraibica.

Il giorno seguente riprendiamo il Belize Express e raggiungiamo San Pedro, il maggior centro di Ambergris Caye, un’altra isola corallina resa celebre da Madonna con la sua “Isla Bonita”.

L’isola non è più un villaggio di pescatori, è interamente costruita o in costruzione, non riusciamo a dormire per meno di 60 euro e non esistono spiaggie ma solo lunghi pontili, insomma non è l’isola che ci aspettavamo. Decidiamo comunque di rimanere due notti perchè raggiungibile in barca c’è la Barrier Belize Reef, la seconda dopo quella australiana e acquistiamo un’escursione per il giorno seguente per il Great Blu Hole, nel frattempo gironzoliamo per l’isola noleggiando una golf car, il mezzo più caratteristico dell’isola.

ROTTA PER LA GIUNGLA

Raggiungiamo San Ignazio, dopo un viaggio di due ore sul Belize Express e uno di cinque su un caratteristico autobus da Belize City. Il paesaggio è bellissimo, selvaggio e completamente verde. La città sorge sulle rive del fiume Macal, ha un piccolo centro con qualche ristorantino e delle agenzie turistiche, notiamo anche una comunità Amish molto grande.

Scegliamo un piccolo ostello e prendiamo subito un’escursione per il giorno dopo, cave tubing, un percorso attraverso il fiume e all’interno di grotte sacre fatto con un gommone e Zip Lining, 10 zipline plattform alte 30 metri. Il giorno dopo ci divertiamo tantissimo, il sito è proprio all’interno della foresta pluviale.

Con questa agenzia compriamo anche il trasporto fino a Tikal per il giorno seguente.

TIKAL E LE CIVILTà MAYA

Dopo aver sbrigato le pratiche alla frontiera raggiungiamo il Guatemala e in qualche ora arriviamo nel Parco Nazionale di Tikal, nel bel mezzo della giungla. Per strada ci fermiamo a mangiare i tipici tamales, foglie di banano ripiene di pasta di mais e pollo.

Salutiamo i nostri amici, prendiamo una cartina e ci avventuriamo nella più estesa delle antiche città maya, patrimonio mondiale dell’unesco. Il parco è molto suggestivo, le enormi piramidi sono ricoperte dalla giungla, ci sono scimmie, tucani, royal rats e pappagalli, ci mettiamo circa tre ore per vederlo tutto.

All’uscita prendiamo un collettivo e raggiungiamo Flores, una piccola isola nel lago di Peten Itza collegata da un ponte alla terra ferma. Me ne innamoro subito, si respira un’aria tranquilla, le casette tipiche sono tutte coloratissime, i ristoranti usano solo prodotti biologici e noi ne approfittiamo mangiando una buonissima zuppa, studiando il modo di tornare nel nostro Messico.

SI TORNA IN MESSICO

Partiamo all’alba con un vecchio autobus e in sei ore raggiungiamo la prima frontiera per uscire dal Guatemala, il viaggio è faticoso, la strada è sterrata ma il paesaggio è stupendo, montagne, laghi, pascoli enormi, campi di mais e di papaia. Passato il controllo alla frontiera ci aspettano ancora due ore attraverso la giungla, passando per piccoli villaggi dove il tempo non sembra mai passare raggiungiamo il fiume che divide il Guatemala dal Messico.

Con una lancia attraversiamo il fiume, entriamo in Messico e raggiungiamo le afose foreste del Chiapas in quattro ore di bus, il tutto per 26 euro.

PALENQUE

Raggiungiamo El Panchan, un ritrovo di viaggiatori all’interno della foresta di Palenque e prendiamo una cabana da “Margarita&ed” per 15 euro, uno dei posti migliori dove abbiamo soggiornato. Dopo esserci ripresi dal viaggio andiamo a scoprire le rovine di Palenque, templi e palazzi maya nella natura più selvaggia, decidiamo di andare a piedi, distano solo due km.

La sera invece ci concediamo una pizza, veramente buona, al Don Mucho’s l’unico ristorante nel Panchan e ci godiamo uno spettacolo con il fuoco.

Il giorno dopo con 12 euro vediamo la cascata di Misol-Ha che con un salto di trenta metri si perde nella foresta tropicale e quelle di Agua Azul, impetuose cascate che si estendono per cinque km lungo un sentiero pieno di bancarelle.

SAN CRISTOBAL DE LAs CASAS

Con cinque ore di autobus arriviamo a San Cristobal, la città dell’ambra, il paesaggio si trasforma da foreste tropicali a foreste di pini, si sale per 2000 metri e il freddo si fa sentire, ci incamminiamo dalla stazione verso il centro e troviamo una stanza vicina alla Plaza 31 De Marzo.

Che dire, la città è magica, non ci resta che perderci tra le sue vie coloniali e i suoi mercati pieni di colori. Mangiamo quesadillas con chorizo e formaggio e tostadas de pollo, compriamo dell’ottimo artigianato locale e osserviamo direttamente dall’artigiano come lavorare l’ambra.

La sera ci ritroviamo a mangiare al “Tierradentro” un luogo che utilizza prodotti locali gestito da sostenitori del movimento zapatista, è interessante chiacchierare con loro e farsi raccontare questo lato nascosto della città.

A chi ama gli scrittori sudamericani consiglio “Quel che c’è nel mio cuore” di Marcela Cerrano ambientato a San Cristobal.

Provate il posh in una delle tante posherie, un distillato a più gusti tipico di questa città. Per la prossima tappa prendiamo l’autobus notturno perchè ci aspettano 11 ore di viaggio per Pochutla, il paese più vicino a Mazunte sulla costa del pacifico.

UN PO’ DI OCEANO

Arriviamo in mattinata a Pochutla dove prendiamo un collettivo per Mazunte e ci ritroviamo in un piccolo villaggio hippie, dove vivono tantissimi italiani. Prenotiamo tre notti in una posada dove i letti sono sospesi con zanzariere all’aperto direttamente davanti all’oceano e ci rilassiamo finalmente in spiaggia.

Il giorno seguente visitiamo il Centro della Tortuga e nel pomeriggio ci avventuriamo fino a Punta Cometa, un promontorio roccioso dove ammiriamo uno splendido tramonto. Le baia di San Agustinillo è raggiungibile a piedi e la spiaggia è praticamente deserta e meravigliosa.

LA CITTà DAI MILLE SAPORI

Raggiungiamo Oaxaca dopo un viaggio di circa cinque ore risalendo La Sierra Sur , questa volta optiamo per un Transportes Rapidos, più economico e più veloce, parte ogni ora da Pochutla.

A Oaxaca troviamo un piccolo hotel leggermente in periferia per i nostri soliti venti euro e con una breve passeggiata capiamo subito che resteremo qualche notte in più!

Come al solito ci dirigiamo verso i mercati e qui c’è solo l’imbarazzo della scelta, kilometri e kilometri di mercati circondano tutta la città, pranziamo in quello di generi alimentari in uno dei comedores e proviamo subito il pollo con il mole negro e la saporita carne asada cotta direttamente sulle griglie nelle piccole macellerie.

Il mercato “20 de novembre” ospita diversi negozi di cioccolata, da bere da mangiare o mescolata con spezie per preparare i diversi “moles”, la sera invece ci rilassiamo assaggiando il Mezcal, la tipica bevanda alcolica ricavata dalla pianta dell’agave, a Oaxaca si produce il migliore del Messico!

Il giorno dopo passeggiamo per questa meravigliosa città coloniale, non perdetevi il museo Textil, l’artigianato qui è davvero bellissimo e verso sera assistiamo ad una fiera gastronomica nello zocalo.

SCOPRENDO RIVERA

Partiamo il giorno seguente per Citta’ del Messico e dopo esserci sistemati al Mexico City Hostel, proprio dietro al palazzo nazionale, ne approfittiamo subito per vedere i maestosi murales di Rivera e fare un giro per il centro storico.

Il giorno dopo ripercorriamo la storia di Frida e Diego, con la metro raggiungiamo Coyoacàn per la famosa “Casa Azul”, entrando si respira l’aria di quegli anni così colorati e rivoluzionari. Prossima destinazione, San Angel, per visitare la Casa Estudio di Rivera e il museo dei suoi dipinti.

Il pomeriggio riprendiamo la metro per Balderas, fuori chiedete per il centro de Artesanias, La Ciudadela, oltre ad acquistare potrete vedere direttamente gli artigiani al lavoro.

Città del Messico è enorme e si può passare dai grattacieli e i più moderni centri commerciali ai quartieri più caratteristici e vintage. In particolare consiglio Roma e Condesa ottimo per i suoi ristoranti.

Salutiamo quest’enorme città, è ora di riprendere l’aereo per la nostra seconda parte del viaggio.



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