Messico e California del sud

Un tour tra Città del Messico, Guadalajara, Puerto Vallarta, Acapulco, La Paz...
Scritto da: Liviana Panessidi
messico e california del sud
Partenza il: 28/08/2011
Ritorno il: 23/09/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Io e mio marito siamo sposati dal 1971 e da quella data ogni anno organizziamo una vacanza. Quest’anno abbiamo scelto per la terza volta di tornare in Messico. L’ultima volta era stato nel 2001, eravamo là in vacanza quando sono crollate le torri gemelle a N.Y. Un incubo tornare in Italia con il blocco totale delle linee aeree!

Trasferimenti aerei con la Air France via Parigi 19 ore compreso 7 ore di differenza di fuso orario.

Auto prenotata dall’Italia sul sito “easyterra.com” il più conveniente.Hotel prenotati sul sito di Expedia

CITTA’ DEL MESSICO

Arrivati a città del Messico abbiamo ritirato l’auto direttamente in aeroporto, inserito il nostro Tom-Tom con mappe delle strade del Mexico ci siamo diretti verso l’Hotel prenotato, (benedetto chi ha inventato il navigatore!)

Il ”Grand Hotel Ciudad del Mexico“ è situato sulla piazza della cattedrale, elegante con camere spaziose munite di tutti i confort, ma con vista sulla chiostra interna, (solo le suite guardano la piazza) al prezzo di 60 euro a camera colazione compresa.

Ottima la cena nel ristorante situato sulla terrazza panoramica con vista della Cattedrale ed il Palazzo del Governo.

Città del Messico merita almeno tre/quattro giorni di permanenza (il lunedì i musei sono tutti chiusi) noi l’avevamo già visitata in altre occasioni. Da non perdere: I murales di Diego Rivera all’interno del Palazzo del governo, la cattedrale, il Palazzo delle belle Arti con la sua cupola di vetro colorato, la casa museo di Frida Kalhlo, il sito di Teotihuacan, La Basilica della madonna di Guadalupe, i canali e giardini galleggianti di Xochimico e tanto ancora… per finire una serata in allegria siamo andati a degustare una tequila con i mariachi in Piazza Garibaldi.

Questa volta ci siamo limitati a fare un giro sul Turibus (www.turibus.com.mx) un autobus turistico scoperto che, con 230 pesos (circa 15 euro), ci ha consentito di visitare i vari quartieri scendendo e salendo a nostro piacimento. Il traffico è caotico ed i nomi delle strade si ripetono in zone diverse, perciò anche con il navigatore bisogna avere le indicazioni giuste.

Per la cena, avevamo prenotato all’ ”Hosteria de Santo Domingo” situato in Piazza de Santo Domingo a due isolati dallo zocalo: tradizionale messicano. La loro specialità è il chiles nogada (un grosso peperone verde ripieno di carne e uvetta, ricoperto con una crema cosparsa di chicchi di melograno) speso 550 pesos in due (30 euro).

GUADALAJARA

Partenza per Guadalajara, 500 km. in 7 ore, un ora l’abbiamo persa per uscire da Città del Messico.

Guadalajara è una bella città. Si può visitare in due giorni pieni. Per 90 pesos si sale sul Tapatio (www.tapatiotour.com) autobus simile a quello di Città del Messico che tocca i luoghi di maggior interesse della città. Il baracchino per l’acquisto dei biglietti si trova alla rotonda Los Jaliscienses Illustres di fianco alla Bellissima Cattedrale, caratterizzata da due torri gemelle ricoperte di piastrelle in ceramica.

Da visitare inoltre la piazza delle armi ed il Palazzo del Governo con il grande murales del pittore Josè Clemente Orozco che campeggia al di sopra di una scalinata interna, raffigurante Miguel Hildago. Altra tappa è una passeggiata alla vastissima Piazza Tapatìa con all’estremità il maestoso istituto culturale de Cabanas, dove all’interno sono dipinti 57 murales di Orozco, alquanto inquietanti, che raffigurano l’umanità in fiamme e i 4 cavalieri dell’apocalisse.

All’ora di pranzo abbiamo fatto sosta al mercato “San Juan de Dios” (mercado libertad), un insieme di ristoranti e tre piani di piccoli stand che vendono ogni sorta di mercanzia.

Alla periferia della città si trova il quartiere Tlaquepete, dove ci sono tanti negozi carini di ceramiche artigianali e dell’ottima tequila invecchiata (reposada). I prezzi sono convenienti e si può approfittare per comperare souvenir non dozzinali. Noi abbiamo cenato al Tapatio un bel ristorante con tavoli all’aperto, che serve piatti internazionali e messicani.

Sulla piazza principale sorge un complesso di ristoranti e bar “El Parian” dove conviene andare a sorseggiare un Kalua o una tequila dopo cena ed ascoltare dell’ottima musica del vivo. I camerieri sono gentili, ma il cibo non è dei migliori!

Un altro sobborgo da visitale è Tonalà che si trova a 13 km del centro di Guadalajara. Noi ci siamo capitati di giovedì mattina quando le strade del piccola paese si trasformano in un gigantesco mercato all’aperto. È talmente grande che ci vorrebbero ore per visitarlo tutto. Abbiamo acquistato graziosi oggetti in terracotta e ceramica a prezzi abbordabili. Tante foto da scattare. Pernottamento a ”Casa de las Flores” (www.casadelasflores.com) un B&B molto caratteristico. Ottime colazioni. (circa 80 euro a notte)

PUERTO VALLARTA

300 Km da Guadalajara, percorsi in 5 ore compreso un ora di pausa pranzo. La città si snoda lungo la Baja di Banderas. E’ divisa in due dal fiume Cuale: Vallarta nuova è un susseguirsi di grandi hotel di lusso mega centri commerciali e il grande porto turistico.

Dall’altra parte, il borgo vecchio con case basse, negozi di souvenir e strade acciottolate che quando piove (e noi abbiamo trovato pioggia) si trasformano in torrentelli in piena, un disastro attraversare la carreggiata.

Per 3 notti abbiamo alloggiato al “Los Arcos beach” nella zona romantica, (il quartiere preferito dai gay della città). Tipico hotel di turismo di massa, con spiaggia privata e grande piscina. Camere piccole bisognose di manutenzione. In compenso siamo andati a cena in un elegante ristorante a Col Alta Vista ”Casa Isabel” (www.casaisabelpv.com) panorama stupendo sulla baja e cibo ottimo.

La mattina dopo ci siamo diretti verso Boca di Tomatlan un piccolo paese di pescatori dove abbiamo noleggiato una barca per 800 pesos (eravamo solo noi due e il padrone dell’imbarcazione) che ci ha portato a fare una crociera verso le varie spiagge (Yalepa, Caleta, Los Animal).

All’ora di pranzo abbiamo attraccato davanti alla playa di Los Animal, attrezzata con ombrelloni e palape per fare una nuotata in quelle acque calde e cristalline e mangiare dell’ottimo pesce alla griglia in un piccolo ristorante sulla spiaggia.

Ritorno al porticciolo per le 15. Per terminare in bellezza la giornata abbiamo proseguito in auto fino al bellissimo giardino botanico. Un susseguirsi di piante di orchidee, agavi, palme selvatiche. Peccato che ha cominciato a diluviare e in pochi minuti i vialetti sono diventati acquitrini.

VERSO ACAPULCO

Da Puerto Vallarta ad Acapulco ci sono più di 900 km. Abbiamo diviso il viaggio in due tappe, pernottato a Caleta do Campos, un paese di pescatori all’ hotel Dayaz 40 euro a notte con colazione (in due), moderno ma senza ascensore. Alcuni ristoranti lungo la spiaggia cucinano delle ottime aragoste fresche a buon prezzo.

ACAPULCO

Acapulco, città con traffico caotico. Strade piene di buche, migliaia di maggioloni anni 70 trasformati in taxi sgangherati e inquinanti. Appena arrivati in città siamo incappati in una pattuglia della polizia locale che senza una ragione plausibile, ha intimato di fermare l’auto e ci ha contestato una multa di ben 300 euro (il controvalore in pesos) con il ritiro della patente, per non aver segnalato con la freccia uno spostamento di corsia e superato il limite di velocità. Dopo una breve discussione (causa scarsa conoscenza della lingua), si sono accontentati di 60 euro in nero (truffa legalizzata).

La visita alle bellezze della città è iniziata da Forte San Diego, bel museo e fortificazione, da visitare, ingresso gratuito. La Cattedrale di Nostra Signora de la Soledad (ex set cinematografico anni 30) con cupole di colore blu situata nel centro storico. La Capilla de la Paz arroccata su una collina che domina la baja di Acapulco, per emozionarsi di fronte ad un bellissimo tramonto. Prima di cena siamo andati ad assistere allo spettacolo dei tuffatori dalla quebrada. Sei temerari ragazzi si tuffano dalla scogliera nelle tumultuose acque della stretta insenatura sottostante da un altezza di 30 metri, da non perdere. Il punto di osservazione per scattare delle belle foto è limitato, conviene arrivare una mezzora prima dell’inizio (19.30).

La mattina seguente ci siamo diretti verso Playa Caleta da dove partano le barche con fondo di vetro, per il circuito e l’attracco all’isola De la “Roqueta” (10 minuti dalla terraferma). Lunga spiaggia di sabbia, mare cristallino e calmo, qualche spartano ristorantino che propone menù di pesce a buon prezzo. Sulla spiaggia è possibile noleggiare lettini e ombrelloni e attrezzature varie. Una bella giornata da trascorrere in relax. Le barche dall’isola ripartano in continuazione.

Per acquisti è conveniente il “Mercado de Artesanias”, un insieme di piccoli negozi strapieni di souvenir. Ad Acapulco attraccano le navi da crociera americane, e i commercianti se ne approfittano. Mercanteggiare!

Le tre sere che ci siamo fermati ad Acapulco abbiamo cenato a “Su Casa” un ristorante molto carino con bellissima vista sulla baja e gustato la loro specialità il “pesce alla talla” a “El Gaucho” grigliate miste di carne argentina con spettacolo di musica e tango, al “Il Cabrito” Capretto arrostito alla brace. Tutti ubicati in boulevard La costiera.

LA PAZ

Per risparmiare sul prezzo del noleggio, siamo tornati all’aeroporto di Città del Messico (400 km. di autostrada) per riconsegnare l’auto. Con un aereo della compagnia mexicana siamo atterrati a La Paz.

Ritirato un Suv Renault, (ma niente vieta di noleggiare una berlina, le strade sono asfaltate e le poche acciottolate sono facilmente percorribili) dopo una diecina di km siamo arrivati sul bellissimo lungomare della città.

Il traffico è congestionato. Centro nevralgico di La Paz, il malecon è abbellito con grandi sculture in bronzo, panchine in ferro battuto, gazebo. Lungo la spiaggia numerosi porticcioli con attraccate le barche dei pescatori. Dalla parte opposta della carreggiata sono ubicati, hotel, negozi di souvenir, discoteche, pub, ristoranti e gelaterie.

Al tramonto si assiste al raduno di pellicani, aironi e gabbiani in attesa che i pescatori gettino in mare i rimasugli del pescato.

L’hotel dove abbiamo alloggiato è “la Concha” carrettiera Pichilingue con spiaggia privata, piscina, colazione continentale compresa, internet gratis, ma senza ascensore. Le valigie le portano su i facchini, le stanze più luminose si trovano al terzo piano. Nei fine settimana l’hotel si riempie di famiglie messicane alquanto chiassose, la piscina e la piccola spiaggia adiacente con lettini e palapa diventano loro proprietà.

I ristoranti di La Paz sono tantissimi, molti gestiti da Italiani, noi abbiamo cenato al ristorante pizzeria “Milano”, il titolare è sardo; il locale è un pò angusto ma i tagliolini al nero di seppia con i ricci sono gustosi. La sera seguente abbiamo provato il ristorante “Palermo” sul malecon, veramente elegante e ottimo menù italiano, la terza e quarta sera alle “ Tre Vergini” e da ”Buffalo” ottime e morbidissime le grandi bistecche alla griglia, tutti i ristoranti variano da 25 a 35 euro a testa, ( carne o pesce).

Le spiagge nei dintorni di La Paz sono splendide.

La spiaggia Balandra dista circa 20 km verso Pichilingue, ci sono 6/7 ombrelloni di paglia disponibili e niente altro, né bar né ristorantini, il mare è caldo e limpido ed il tanto pubblicizzato “fungo” è una mezza bufala! Inoltre siamo stati punti (leggermente) decine di volte da microscopiche meduse, fastidiosissime.

La mattina si nuota con l’alta marea, il pomeriggio il mare si ritira di circa 10 metri.

Noi abbiamo preferito la spiaggia del Tesoro che si trova nella stessa direzione ma più vicina alla città (10 km. dal centro) il mare è limpido e non urticante… e non risente del fenomeno delle maree, è attrezzata con ombrelloni e lettini (120 pesos tutto il giorno), il ristorante sotto una grande palapa è pulito e prepara piatti tipici messicani, oltre all’immancabile margarita, pina colada e altro, un paradiso…

Dalla spiaggia Tecotele, distante 30 km. (ci arriva un autobus di linea che percorre tutta la carrettiera delle spiagge ogni ora), abbiamo preso una barca a motore (260 pesos a persona partenza verso le 11) per l’Isola di “Espirito Santo”, paradiso dei Leoni Marini con i quali abbiamo nuotato senza pericolo, sono curiosi e giocherelloni. Pinne e maschera sono disponibili in barca. All’ora di pranzo, attraccati di fronte ad una piccola spiaggia i 2 marinai hanno scaricato dalla barca ombrelloni e frigo e preparato cerviche di marlin e toast al prosciutto e formaggio. Bibite a volontà.

Quest’ isola è molto grande, abbiamo impiegato quasi un ora per circumnavigarla anche con il nostro veloce motoscafo.

Tra le sue attrattive si ammirano le varie formazione rocciose: l’Arco, la Maschera, il cespuglio attaccato ad una roccia soprannominato la Medusa ed alcuni esemplari di Tule dalle zampe azzurre, uccelli endemici dell’isola.

Ritorno all’imbarcadero verso le 15.30. Veramente una splendida giornata di mare e sole.

MULUGE’

Dopo 3 giorni trascorsi a La Paz ci siamo diretti a Mulugè distante 500 km.

Panorami stupendi su Baja Conception, con le sue spettacolari spiagge, la playa El Coyote, la playa Burro, Sogno, Santipac, El Requeson (la più bella).

Avevamo prenotato il motel camping “Cueva Real” molto spartano. Stanze piccole, aria condizionata mal funzionante, colazione misera, (ma il paese non offre di meglio!).

La sera abbiamo cenato a “los Equipag” ottimo, (bistecca ed aragosta, birre e tequila, per due 700 pesos).

Mulugè si trova nel cuore di un’oasi di palmizi attraversati da un lungo fiume. Appena fuori dal centro abitato sorge la Missione. Ci siamo andati poco prima del tramonto del sole che cala dietro la catena montuosa della Giganta. Emozionamte

Il mare di Cortez è caldissimo, tranquillo e limpido. La mattina seguente abbiamo raggiunto con facilità Playa Requeson (con l’auto si arriva in spiaggia), poco frequentata, pulita, ampia e dotata di capanne di paglia che proteggono dai raggi cocenti del sole, 38°/39°. Con la bassa marea (pomeriggio) affiora una lingua di sabbia bianca che unisce la spiaggia ed un isolotto che si trova di fronte. Non ci sono bar od altro, fortunatamente dall’Italia ci eravamo portati una piccola borsa frigo, l’unica noia era chiedere ogni sera di poter mettere le tavolette refrigeranti nei congelatori degli hotel dove pernottavamo. Nessuno ha trovato da ridire.

Per pranzo ci siamo spostati a playa Bonaventura, in un piccolo ristorante abbiamo gustato degli ottimi gamberoni alla piastra.

LORETO

Proseguendo siamo arrivati a Loreto, dove abbiamo alloggiato al resort “In At Loreto” distante 10 km. dal centro, nella zona di Nopolo (internet gratis).

Elegante, comodo, spiaggia privata, con lettini e palapa, grande piscina e idromassaggio. Camere luminose con tutti i confort (65 euro a notte), consigliato a chi dispone di auto!

Loreto si visita in mezza giornata. La bella Missione Nostra Signora di Loreto si trova lungo boulevard Salvatierra ( strada principale) che porta sul malecon. Su questa strada si trovano dei negozi di souvenir a buon prezzo (questa è la città meno costosa prima di arrivare a Los Cabo). Alla reception dell’hotel abbiamo prenotato una mini crociera di 4 ore all’isola di Coronado (1.500 pesos in due) a poche centinaia di metri dalla spiaggia abbiamo incrociato centinaia di delfini che nuotavano in direzione della nostra imbarcazione . E’ stata la prima volta che assistevamo ad un simile spettacolo.

Sull’isola vive una colonia di leoni marini, li abbiamo fotografati. Attraccati su una piccola spiaggetta ci siamo concessi un bagno nella calde acque del Mar di Cortez, tra pellicani e aironi che ci scrutavano guardinghi; entusiasmante esperienza! La mattina seguente di buon ora ci siamo diretti alla Missione San Francesco Javier, la meglio conservata della Bassa California costruita nel 1700. Secondo il mio modesto parere non vale il lungo tragitto (31 km di tornanti e 7 km. su strada non asfaltata)Il piccolo paese di San Javier è desolante…

Come ogni sera siamo andati alla ricerca di qualche grazioso locale dove poter cenare. Avevo letto le favorevoli recensioni sul ristorante “Mita e Gourmet” ubicato sulla piazza civica. Non ci ha deluso, ambiente curato ed elegante, con menu internazionale, ottime le linguine alle vongole e come secondo: gamberoni alla tequila Un’altra sera abbiamo cenato a la “Palapa” con grigliata mista di crostacei, totopos (tipo patatine di farina di mais) con guacamole (avogado) birre e tequila reposada (invecchiata). Un trio di musicanti ha rallegrato la nostra serata, dedicandoci Celito Lindo e Mexico Lindo, due canzoni tradizionali (50 pesos a canzone!)

TODOS SANTOS Loreto – Todos Santos, 400 km, tappa intermedia

Pernottato all’hotel Villas de Cerritos” (niente internet) ubicato a 500 metri dalla spiaggia omonima, piccoli bungalow con camere indescrivibili (peggio di così non si può soggiornare), bagno in camera diviso da una parete senza porta, distante dal centro città 22 km, di cui 2 su viottolo acciottolato. Todos Santos è un piccolo paese visitato da turisti americani. L’edificio più elegante è famoso è l’Hotel California, alquanto costoso (buona la pizza cotta a legna del ristorante). Nei tanti negozi di souvenir il dollaro è la moneta principale! Bisogna tirare sui prezzi del 60%. Quasi tutti chiudono alle 18.

SAN JOSE’ DEL CABO

Todos Santos- San Josè del Cabo 130 km. percorsi in 3 ore perché è in costruzione il completamento autostradale e ci sono centinaia di cantieri aperti.

Il 15 settembre tutto il Messico è in festa, balli, canti, fuochi d’artificio, bancarelle, luminarie. Noi abbiamo assistito ai festeggiamenti fino a notte inoltrata.

In piazza Mijares avevano allestito un grande palco, la Cattedrale che si affaccia sulla piazza era tutta illuminata, come il palazzo civico.

Siamo stati a cena in un ristorante Italiano ”La Dolce” ubicato sulla piazza, grandi porzioni, ma poco gusto e non a buon prezzo!

La sera seguente abbiamo provato il ”Tropicana” in boulevard Mijares, caratteristico messicano abbiamo mangiato molto meglio e speso meno, la sera seguente un signore italiano ci ha segnalato il “Passaparola” sempre in Boulevard Mijarres dove abbiamo mangiato delle ottime pizze.

Nei negozi di San Josè i prezzi esposti sono in dollari americani. Se lo chiedi ti fanno il cambio in pesos! Oggetti costosi e di scarsa qualità!

Il “Bel Air” è l’hotel che avevamo prenotato per 3 notti.

Ubicato sulla litoranea, con piscina e spiaggia privata, centro massaggi, ristorante interno, camere spaziose con ogni confort, (internet a pagamento) costo della camera 56 euro a notte con colazione. La mattina seguente al nostro arrivo a San Josè ci siamo diretti verso Cabo San Luca (25Km) e dalla spiaggia Medano siamo andati in barca a fotografare la formazione rocciosa “L’arco”. Il tratto di mare che divide il mar de Cortez dall’Oceano pacifico è soprannominata Land’s End. Centinaia di pellicani, qualche leone marino, il mare cristallino le solitarie anse di sabbia bianchissima sono le attrattive principali di questa gita. Abbiamo fatto il bagno nelle calme acque davanti alla spiaggia dell’amore (mar di Cortez) e fotografato i cavalloni che si infrangevano violenti sulla spiaggia del divorzio (oceano) situata dalla parte opposta del promontorio, su questa spiaggia è proibito fare il bagno. L’escursione verso Capo Pulmo, non è stata di mio gradimento. La strada che parte da San Josè, costeggia l’oceano, tanti km di strada non asfaltata, spiagge lunghissime, solitarie, senza attrezzature balneari, Le onde impetuose sono ideali per praticare il surf.

La nostra vacanza è giunta al termine. Lasciamo l’auto noleggiata al terminal aeroportuale di La Paz e riprendiamo l’aereo che ci riporterà in Italia.

E’ stata proprio una bella esperienza.

Il Messico non ci delude mai.



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