Sulle orme dei folletti Aluxes

Messico, ancora una volta. Per qualche anno ci siamo riusciti: al motto di "Ma dai, vediamo prima altri posti" abbiamo rimandato il più possibile il nostro ritorno in Messico. Dal 1999, la nostra strenua resistenza viene vinta - senza molto rammarico, va detto - alcuni mesi prima dell'estate 2004. Basta! Non se ne può più di collezionare...
Scritto da: anticrittogamic
sulle orme dei folletti aluxes
Partenza il: 13/08/2004
Ritorno il: 01/09/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Messico, ancora una volta.

Per qualche anno ci siamo riusciti: al motto di “Ma dai, vediamo prima altri posti” abbiamo rimandato il più possibile il nostro ritorno in Messico. Dal 1999, la nostra strenua resistenza viene vinta – senza molto rammarico, va detto – alcuni mesi prima dell’estate 2004.

Basta! Non se ne può più di collezionare cataloghi pieni di piramidi Maya ogni anno!! E poi la “fatica” ha portato buoni frutti: i colori delle Maldive la magia dello Sri Lanka, il relax un po’ piatto della Jamaica, il talco sotto i piedi sulle spiagge di Zanzibar e il mare più bello, quello Rosso. Così i miei ultimi tentativi di puntare la rotta ancora verso Oriente rovinano del tutto e Thailandia e Vietnam si allontanano nel tempo: è deciso, si torna in Messico.

Decisa la meta dal coniuge, a me spetta scegliere la modalità. E quindi si sacrifica la vacanza all-inclusive fuori dal mondo a vantaggio di un viaggio vero, a contatto con la gente del posto, a scoprire mete poco inflazionate dal turismo. Il tutto, come si può immaginare, tra l’esultanza del marito comodo che avrebbe ripetuto l’esperienza del super lusso. Bisogna capirlo: il ricordo del viaggio di nozze che più gli è rimasto nel cuore è la doppia carta igienica del Veraclub di Akumal: una ruvida e una morbida, a seconda dei gusti del proprio c…

Il nostro itinerario di viaggio.

13/08/2004: Italia- Cancun 14/08/2004: Cancun-Valladolid-Chichén-Itzà 15/08/2004: Chichén-Itzà-Merida 16/08/2004: Merida 17/08/2004: Merida-Campeche 18/08/2004: Campeche- Edznà- Campeche 19/08/2004: Campeche- Villa Hermosa 20/08/2004: Villa Hermosa- Palenque- Mi sol ha- Aqua Azul- Palenque 21/08/2004: Palenque- Villahermosa- notte in bus verso Chetumal 22/08/2004: Chetumal terminal- Mahahual- Laguna di Bacalar 23/08/2004: Bacalar- Valladolid 24/08/2004: Valladolid 25/08/2004: Valladolid- Playa del Carmen 26/08/2004: Playa – Cozumel- Playa 27/08/2004: Playa- Gran cenote- Tulum- Caleta Tankàh- Playa Paamul- Playa 28/08/2004: Playa del Carmen- Cancun 29/08/2004: Cancun- Isla Mujeres- Cancun 30/08/2004: Cancun 31/08/2004: :Cancun partenza 01/09/2004: Ritorno in Italia La nostra spesa è stata di 1790 euro a persona tutto compreso, cioè con anche i souvenirs, le cene, i pranzi, i trasferimenti, le escursioni, i noleggi e gli ingressi alle rovine.

Il nostro mezzo di trasporto: l’autobus, e per un giorno l’auto. ( e vabbè, l’aereo!) ——————- Diario: 13/08/2004 Questo viaggio parte assopito, con un pensiero fisso, molto personale. L’Aereo distrae, mi sembra quasi di essere uscita da una sala cinematgrafica dopo un film. Provo a farmi rapire dalla distrazione.

Volo di linea U.S Air. Posso partire col turpiloquio? Vado? Mi trattengo, ma li sputtano: le cuffiette per sentire i film si PAGANO 5 DOLLARI!!! quelle orribili, con lo spinotto doppio che non entrerà MAI in nessun altro stereo al mondo. Vediamo i film proposti e ci addolciamo la pillola dicendoci che un cinema costa di più, e che tanto possiamo usarle anche al rientro. Però, sinceramente, avrei pagato 892€ di biglietto invece di 887 e non scoprire in alta quota questo scivolone di micragna statunitense.

Il signore degli anelli III dura mezzo oceano e sfinisce, il nuovo film di Jenny Garner ha riscosso più successo. Shrek 2 e altri film sono sono in tute le lingue del mondo tranne l’italiano, così lo vedo in spagnolo: spassosissimo. Lentissima la fila al controllo passaporti di Philadelphia, spicca tra i negozi un palchetto con una sedicente e fatiscente pseudo Tina Turner con tanto di parruccona cotonata, calze a rete smagliate e stecca facile. Molto fetish-trash, ma ci si ride su.

Dopo altre 3 ore arriviamo a Cancun, sono le 8 di sera passate da poco. Cambiamo dei soldi e rimpiangiamo di non esserci fermati al primo piccolo cambio a Philadelphia. Aveva cambi ottimi.

Appena usciti ci danno la bustina di pubblicità e buoni sconto e d’impulso il mio sguardo va in alto ma, sorpresa! I pipistrelli grossi come piccioni questa volta non ci sono.

Ci chiamano diversi uomini per farci salire sui minibus. Offrono il tragitto fino al nostro hotel per 9 US $ a persona. Io non ho passato mesi e mesi a studiare tutte le compagnie di autobus messicani e quindi dico all’omino ” No, grazie, prendiamo un bus”. Lui ci dice che non ce ne sono, e che il taxi costa 40 dollari. Allora rispondo ” Io cerco un bus, se non lo trovo torno qui” e in mente penso ” TIEEEEE!”. A quel punto prendiamo a trascinare i bagagli e facciamo un giro a cercare la fermata. Chiediamo ad un paio di persone e poi, eccolo, il nostro bus Riviera. Costo: 15 pesos!!!! Ci porta al terminal ADO ( si legge Adeò, perché lo spelling è in spagnolo) dove compriamo già il biglietto per il giorno dopo per Valladolid e prendiamo l’ R1, il bus che batte la zona hotelera. Altri 6.50 pesos. Arriviamo all’hotel spendendo 1.60 euro a testa e già ci sentiamo tronfi viaggiatori cosmofurbi.

L’hotel Imperial las perlas ci aspetta e, visto che stiamo una sola notte, ci sistema in una stanza al piano terra, con vista parco…Macchine. Poco male. Mettiamo in frigo l’acqua che ci siamo portati dall’Italia! (fuuuurbi) e facciamo un giro in spiaggia. Io cerco una stella cadente e penso a cosa ho lasciato in Italia. Buona notte.

——————- 14/08/2004 Il giorno dopo inizia presto. Il fuso orario mi sveglia alle 3 e il terrore di non riprendere più sonno…Mi fa riaddormentare! Ci risvegliamo poco dopo le 5 e vediamo la tv mexicana che parla dell’uragano Charley che imperversa in Florida. Ci prepariamo e andiamo alla stazione ADO. Va detto, se decidete la risparmiosa via dei bus, sappiate che su l’R1 le valigie dovete issarle a bordo perché sotto non c’è vano bagagli. Arrivati alla stazione, saliamo sul nostro autobus ADO di seconda classe senza aria condizionata.

E qui vorrei aprire una parentesi: su tutte le guide in commercio c’è scritto ” gli autobus di 2a classe sono rottami schifosi e lenti, la 1a classe costa poco di più ed è meglio”. Chiariamo la faccenda: molti autobus di 2a classe hanno l’aria condizionata. Quelli che non ce l’hanno sono anche migliori di molti autobus di linea italiani, per la 1a classe si fa una fila di mezz’ora, per la 2a niente! Si risparmia un po’ e si ha l’occasione di viaggiare coi messicani. La seconda classe è più lenta, ma non sulle tratte brevi. Diciamo che se il viaggio è di 2 ore e mezza ne potrete impiegare 3. Ah!!! E l’aria della prima classe è a 14 GRADI!!!! l’abbiamo visto nel display!! Vi viene la polmonite! Appena saliti inizia un buffo teatrino sugli “asientos” cioè, i posti. Chi ci dice che c’è, chi ci dice no, per sicurezza ci sediamo ai posti segnati sul biglietto. Siamo gli unici 2 italiani e gli unici due turisti del bus!!! La gente a bordo chiacchiera, i bambini dormono, ogni tanto sale un venditore di libretti, di panini, di bibite. L’aria condizionata è il finestrino spalancato e al termine delle 2 ore e mezza mi sembra di stare in moto! A Valladolid buttiamo i bagagli al Guardia Equipaje (deposito baagli, dentro il terminal ADO, gratuito!) e andiamo in giro. E ci piace!! Caotica, ma meno di come immaginavo, con gli edifici bassi, le venditrici di frutta sui marciapiedi e di amache nella piazza. Il nostro appuntamento con i nostri amici italiani già villeggianti a Playa svanisce: loro hanno subito un furto e ci raggiungeranno nel tardo pomeriggio all’hotel di Chichén-Itzà. Abbiamo quindi tempo fino alle 15.30, ora del nostro bus. Andiamo in piazza e prendiamo un taxi per Zip-nup. Il taxista chiede 50 pesos intrattabili. Accettiamo e andiamo.

Il cenote, il cui nome effettivo è X-kekèn (si legge shkekèn) ha un popoloso e variopinto mercatino nei pressi dell’entrata. Decine di bambini si affollano per vendere cartoline e fazzolettini ricamati. Assumiamo Valentino, una guida undicenne che per pochi spiccioli ci fa addentrare nei cunicoli e ci mostra rocce che prendono la forma di volti, uova, animali, come solo la fantasia di un bambino può fare. La vista è splendida: i cenote sono “buchi con acqua”, in pratica sono laghetti molto profondi, scoperti o nascosti in suggestive grotte. X-kekèn è coperto, e ha un’apertura sul soffitto da cui entra un fascio di luce che illumina l’acqua verdissima e pulita, piena di pesciolini neri.

Facciamo il bagno, l’acqua è freeeeeeeeeddissima, ma è incredibile. Nuotare dove cade il fascio di luce acceca e rende tutto nero intorno. Sembra di flutturare nel nulla. Valentino di scatta alcune foto, e malgrado noi gli diciamo ” mira la cabeza” ci decapita regolarmente. Due italiani entrati in quel momento (masochisti, li abbiamo visti dal taxi fare a piedi la strada di 2 km! sotto il sole) ci vengono in aiuto e scattano alcune foto centrate. All’uscita compriamo due cartoline e un fazzolettino dalle bambine e qualche borsetta presso i banchetti delle loro madri. Compriamo anche qualche terracotta ai prezzi migliori di tutto il viaggio.

Vorrei fare una raccomandazione: i bambini che popolano il Messico povero non hanno nulla. Alcuni vendono qualcosa perché per loro è naturale, e se chiedete cosa vogliono comprare coi guadagni, rispondono “i libri per la scuola”. Io ho portato caramelle e pennarelli (dulces y plumes) ed erano contentissimi. Desiderano le penne e le matite, quindi metterne un mazzo nello zaino li renderà felici. Ma c’è una cosa molto importante: non è giusto che lavorino, ma la compravendita è comunque più educativa dell’elemosina. Non regalate denaro ai bambini! Sono soldi troppo facili, li trasforma in piccoli accattoni, e potrebbero imparare a saltar la scuola per chiedere l’elemosina. E poi li espone al rischio di chi gli offre soldi per scopi loschi. E infine, regalare centesimi di euro o di dollaro è INUTILE! Nessuna banca li cambia! All’appuntamento con il taxista ci sale un dubbio: ma non è che questo, pagato in anticipo, non viene? Per fortuna con 5 minuti di ritardo, i nostri dubbi vengono fugati. Torniamo a Valladolid e pranziamo al Bazar Municipal, nelle piazza principale. E’ ficoooo!!! E’ un portico coperto da una volta, circondato per 3 lati da piccole cucine che vendono piatti a prezzi irrisori. Si prende il menù, si scrive l’ordine su un foglietto e si ritira al banco. In mezzo ci sono dei tavoli, comuni per tutte le botteghe. La cosa folkloristica è che tutti sgomitano per chiamarti a gran voce. Prendiamo quesadillas, tacos, e altre cose, beviamo coca cola e spendiamo 4 euro in due. Fantastico! Alle 15.30 il nosstro bus parte e dopo un’ora siamo all’hotel Dolores Alba di Chichèn-Itzà.

Alle 18 finalmente arrivano Flavio e Letizia, dopo aver perso tempo a denunciare il furto del portafogli. Le prime parole di Flavio non sono ripetibili. Hanno il tempo di poggiare le valigie e di uscire per andare allo spettacolo Luci e suoni alle rovine.

Camminiamo a lungo nell buio, e di punto in bianco eccolo lì, il Castillo! Illuminato, che si staglia nell’oscurità. Ho pensato ” Odddddddio, dove stooooooo!” E’ una emozione forte, è quel posto visto sempre nelle foto, in tv, e in quel momento è proprio lì, davanti ai nostri occhi. Lo spettacolo, posso dirlo? Un po’ ripetitivo. Bellissime le voci, si capisce gran parte di ciò che dicono, ma un po’ per la stanchezza, un po’ per la lunghezza, non vedevo l’ora che finisse. L’immagine che mi ha lasciato quella sera però è incredibile: il Castillo illuminato, i tuoni e i lampi minacciosi lontani nel cielo, e le mille lucciole che rendevano il buio magico.

Ceniamo con Doris e Karen, le due ragazze tedesche che in piscina avevano attaccato bottone con me. Buooooono il pollo pibil! ottima cenetta. Buona notte.

——————- 15/08/2004 Buon ferragosto!!! La mattina inizia presto, e dopo colazione andiamo dritti alle rovine. Emi è affranto, perché ha perso i biglietti dello spettacolo della sera prima, che valevano come sconto per entrare alle rovine. Poco male, siamo in vacanza, e poi la cirfa è piccola. Saliamo sul castillo, vediamo il campo della pelota, le mille colonne, il mercato. E ci rilassiamo un po’ all’ombra del prato. Fa parecchio caldo, ma a me piace.

Rientriamo per il pranzo e un po’ invidio il cheese burger di Emi, ma il pollo pibil, quando lo rimangerò? Dopo pranzo, puntuali arrivano i nostri taxi e ci portano al pueblo vicino a prendere il bus. Le nostre amiche tedesche hanno un pass per la seconda classe e aspettano il mezzo seguente. Poco prima di salire ho giusto il tempo di strappare un foglietto dal mio Moleskine e scrivere i nostri cognomi, il nome dell’albergo e Calle 63. Speriamo di rivederci a Merida.

Arrivati, l’hotel Dolores Alba (l’altro, sono 2) è molto piacevole. Camere spaziose, pulite e nuove. Flavio bussa dopo poco per mostrare le funzioni dell’abat jour: basta sfiorare la sommità che si accende. Un tocco fioca, due tocchi più forte, 3 tocchi viva. Wow! Io ed Emi facciamo un tuffo nella piscinetta zozzetta (nella realtà è più piccola di come sembra in foto) mentre Flavio e Letizia restano in camera, probabilmente a giocare con le abat-jour.

Facciamo giusto in tempo ad uscire per la cena, che il cielo minaccioso si apre e tutta l’acqua del mondo cade. E noi sotto. Aspettiamo impazienti sotto una tettoia, mentre guardiamo le strade diventare fiumi. Appena spiove, con l’acqua alle caviglie, ripariamo sotto il portico della piazza e ci facciamo indirizzare in un ristorante-bettola-yucateco. Bruttino, e anche bello zozzetto. I tavoli sono coperti da lastre di vetro, molte delle quali rotte. Cerchiamo un tavolo integro e al riparo dai maxi ventilatori. Ordiniamo un po’ a caso e la scelta è fortunata! Abbiamo mangiato cose che non avremmo trovato più in tutto il viaggio. Io ricordo con commozione le Empanizadas: delle formelle di formaggio impanato e fritto. Buoooooone! La serata finisce presto: la pioggia ha fatto finire anzitempo la vita della piazza. Buonanotte.

——————- Il resto è sul mio sitino. Mi piacerebbe venisse guardato, con tutta la fatica che ci ho messo a farlo!!! Spero possa essere utile a qualcuno, è moooooolto accurato!! Ciao a tutti. Baba.

——————- Vi chiederete del titolo…

Gli Aluxes ( si legge Alushes, alux= alush al singolare) sono i folletti che stanno nei cenote, e secondo i Maya sono i magici protettori di quelle caverne.

Ne avevo letto sulle guide, ma lì ne ho potuti vedere di veri!! Sembrano i nostri nanetti di gesso che si mettono nei giardini, ma hanno dei connotati più…Maya e sono scolpiti nei pertugi dei soffitti dei cenote. ( Ce sono laghi sotterranei mozzafiato) Alux è anche il piccolo sito del nostro viaggio, iniziato e finito in 2, ma arricchito da tanti amici, italiani (ci siamo dati appuntamento in Messico!), messicani ( viva internet e le amicizie che fa nascere) e tedesche ( ciao Kare e Doris!!) Chi volesse vederlo vada all’indirizzo: www.Alux.Altervista.Org Il sito è amatoriale e non commerciale. Non posso copiare tutto, sarebbe lunghissimo. Lì è organizzato meglio. Metto il nostro itinerario, così vedete se vi piace.

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