Forse esiste il Paradiso: tra relax e avventura

Scrivo una piccola premessa prima di raccontarvi il mio viaggio…Era da quasi due anni che io e il mio ragazzo non ci concedevamo una bella vacanza, per motivi di lavoro! Quindi, quando a marzo si è presentata l’occasione di partire, nonostante le idee confuse e le incertezze, abbiamo deciso per questa meta…e lo ammetto, abbiamo fatto...
Scritto da: Barbara Zoffoli
forse esiste il paradiso: tra relax e avventura
Partenza il: 03/03/2007
Ritorno il: 18/03/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Scrivo una piccola premessa prima di raccontarvi il mio viaggio…Era da quasi due anni che io e il mio ragazzo non ci concedevamo una bella vacanza, per motivi di lavoro! Quindi, quando a marzo si è presentata l’occasione di partire, nonostante le idee confuse e le incertezze, abbiamo deciso per questa meta…E lo ammetto, abbiamo fatto un’ottima scelta, pianificando di alternare momenti di relax a gite all’avventura fai-da-te! Il mio ragazzo, Carlo, ha cominciato con il leggersi tantissimi racconti utili scritti sul sito di Turisti per Caso, che uniti alla guida Lonely Planet, ci hanno consentito di essere ben informati su tutto.

Siamo partiti sabato 3 marzo da Milano, con la compagnia AirEurope (o VolareWeb), servizio veramente impeccabile! Ovviamente quando siamo atterrati a Cancun, dopo un breve scalo all’Havana, eravamo decisamente stanchi, dato che in Messico erano circa le 23:00 (mentre in Italia sarebbero state le 6:00 di domenica mattina…Ed eravamo partiti alle 7:30 di sabato da Forlì)!!! Il nostro tour operator della Reliance ci ha accompagnato all’hotel Copacabana, dove noi avevamo scelto di alloggiare per la prima settimana.

L’albergo si trova tra Playa del Carmen e Tulum, ed è fantastico, dotato di ogni comfort…E il prezzo era accessibile, grazie ad un’offerta last-minute trovata per pura fortuna! La spiaggia, a cui si accedeva dopo una piacevole passeggiata in una “giungla” curata e piena di animaletti simpatici (come iguane enormi, tapiri, scoiattoli, corvi blu, pappagalli…), era semplicemente favolosa, lunghissima, di sabbia bianca e fine, come il borotalco.

Il fondale del mare, era pieno di pesci colorati e grossissimi, tra cui anche razze e…Barracuda. Non vi preoccupate, di solito…Non attaccano…Quindi forse potete continuare a nuotare tranquillamente! Tra l’altro…Il mare era sempre caldo, anche alle 8:00 del mattino (è strano, ma bello fare il bagno a quel ora, tanto di solito verso le 7:00 ci si sveglia…Un po’ a causa del fuso orario, un po’ per via della luce, dato che il sole sorge presto al mattino).

Dopo aver dedicato la domenica al relax nel villaggio, abbiamo cominciato ad organizzare autonomamente le nostre escursioni, sfruttando i mezzi di trasposto pubblici locali, come i “collectivos” (piccoli autobus, da circa 10 posti, che passano frequentemente, vanno velocissimi, vi fanno salire ovunque e costano veramente poco), pullman (comodi, ma con aria condizionata micidiale), e se necessario, taxi (non certo costosi come in Europa).

Infatti, proprio lunedì mattina siamo andati a visitare il sito archeologico di COBA’. E’ stata un’ottima idea noleggiare biciclette lì all’interno per girarlo tutto tranquillamente, tra monumenti e giungla! Ovviamente siamo saliti sulla piramide, è alta ben 42 metri, il paesaggio è spettacolare (ehm…Per scendere bisogna prestare un po’ di attenzione, ma si riesce bene, evitando le ore calde)! Nel pomeriggio, siamo tornati verso il nostro hotel e poi abbiamo fatto un giretto veloce a PLAYA DEL CARMEN, cittadina tipicamente turistica, ma accogliente, piena di locali e ristoranti di ogni tipo, in particolare nella zona della Quinta Avenida.

Abbiamo poi dedicato la giornata di martedì alla visita delle rovine dell’antica città Maya di TULUM, affacciata proprio sull’azzurro del mare di PLAYA PARAISO…Il nome della spiaggia parla da sé…E’ bello visitare il sito archeologico al mattino e poi, quando comincia a fare veramente caldo, scendere lungo la strada e trascorrere la giornata in questa spiaggia. Si può scegliere tra una lunghissima spiaggia libera o una piccola struttura dotata di letti gonfiabili (molto comodi) e bar. Dopo un po’ di relax, verso le 16:30 ci siamo diretti a fare un bagnetto, con maschera e pinne, al CENOTES DOS OJOS, una specie di grotta naturale di acqua dolce e cristallina, con stalattiti e stalagmiti, formatasi milioni di anni fa. In Messico ci sono tantissimi Cenotes…Visitatene almeno uno, è qualcosa da non perdere! Mentre mercoledì dalla spiaggia dell’hotel Copacabana, una guida ci ha accompagnato per un’escursione nella barriera corallina, dove la quantità di pesci che ci circondavano, quando facevamo snorkeling, era impressionante! Poi abbiamo dedicato il pomeriggio a palestra e sauna… eh, sì, quando ci vuole, ci vuole! Il giorno successivo, giovedì, siamo partiti verso il sito archeologico più famoso dello Yucatan, CHICHEN-ITZA, facendo una breve sosta di mezz’oretta alla città di VALLADOLID (cittadina tipicamente coloniale). Giusto il tempo di scattare qualche foto alla piazza centrale, poi siamo ripartiti verso Chichen-Itza. All’ingresso abbiamo chiesto di una guida italiana, che in un’oretta ci ha potuto spiegare i misteri della piramide di Kukulcan, del Campo della Pelota, dell’Osservatorio astronomico e del Tempio dei Guerrieri. Per fortuna, durante la visita, c’era qualche nuvoletta passeggera, altrimenti saremmo morti dal caldo! Poi, abbiamo dedicato la giornata di venerdì al relax e ad una passeggiata a PLAYA DEL CARMEN, dove abbiamo cominciato a chiedere diverse informazioni nelle agenzie turistiche locali…Dato che avevamo deciso di trascorrere soltanto una prima settimana all’hotel Copacabana, poi di spostarci per qualche giorno a visitare la zona del Chiapas e, infine, di tornare gli ultimi giorni di vacanza di nuovo verso il mare.

E, infatti, sabato, dopo aver preparato le valigie e trascorso una giornata fantastica fatta di solo mare, sole e risposo… a pomeriggio, con zaino in spalla, e qualche sintomo di bruciatura (“cotta”), abbiamo preso un pullman di prima classe ADO da PLAYA DEL CARMEN per SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS. Il viaggio è stato un po’ lungo (19 ore di autobus!!!), però mettendoci nelle prime file, avvolti in una comoda coperta (per evitare di ammalarsi per colpa dell’aria condizionata!), ascoltando musica e guardando film…È passato abbastanza bene! Nel tragitto, abbiamo iniziato a vedere gli inequivocabili segni di una civiltà segnata dalla rivoluzione zapatista, dalla resistenza contro una possibile occidentalizzazione. Ai bordi delle strade si vedono animali (cani randagi, polli, maiali, capre…), insieme ai bambini che lavorano nei campi, mentre nelle cittadine, madri e figli vendono ai turisti i loro prodotti artigianali. In contrasto con questi segni di evidente povertà, la pubblicità della Coca-Cola è appesa ovunque e, per di più, il popolo messicano stesso ne fa un uso spropositato…Mah!? E così, domenica mattina siamo arrivati nel cuore del Chiapas, a SAN CRISTOBAL, la cui popolazione locale è composta principalmente da indios, diretti discendenti degli antichi Maya. In pullman, avevamo letto nella guida e nei vostri racconti, che si poteva alloggiare comodamente presso un piccolo hotel “La Noria” al costo di 15 dollari a notte.

Quindi, dopo aver lasciato gli zaini, essendo ancora un po’ frastornati e indolenziti dal viaggio, abbiamo visitato la città, e, quindi la Plaza Central, il mercato locale (ricco di prodotti artigianali, che si possono acquistare a basso prezzo…Dopo aver contrattato un po’), la Chiesa di Santo Domingo e la Cattedrale. La città è affascinante, perché unisce paesaggi montani (si trova a 2100m circa) ad aspetti tipicamente coloniali. Abbiamo trovato facilmente anche ristoranti semplici e puliti, dove mangiare, spendendo veramente poco (ovviamente le zone turistiche dello Yucatan erano più care).

Per lunedì, tramite una agenzia turistica locale, avevamo prenotato una visita, con una guida in inglese alle comunità indigene di SAN JUAN CHAMULA e ZINANCATAN. Quindi con un “collectivos”, insieme ad un gruppetto di altri turisti, olandesi, danesi, italiani…, siamo arrivati al primo di questi paeselli. La guida ci ha raccontato alcune consuetudini locali, in particolare ci ha parlato della loro religione…Mista…Tra antica ritualità locale e cristianesimo. Gli abitanti lo salutavano con fratellanza, parlando in una lingua strana (il totzil), non utilizzata fuori da questi villaggi. Ma il bello doveva ancora arrivare…La guida ci ha accompagnato nella chiesa principale, dove il pavimento era ricoperto di aghi di pino, con incenso e candele colorate ovunque. Passeggiando per la chiesa, si alternavano immagini pagane a statue di santi (tra cui anche Sant’Antonio o Santa Lucia…) con specchietti legati al collo. Sopra all’altare principale c’era San Giovanni, al posto di Gesù! Di fronte all’altare alcune donne pregavano con galline in mano, pronte ad essere sgozzate in onore di qualche divinità protettrice o per ottenere qualche miracolo. Per di più, è consuetudine del luogo, bere, all’interno della chiesa, bottiglie di Coca-Cola, Pepsi, Fanta, Sprite…Per poi ruttare liberamente, purificando così il proprio spirito… sì, ehm… Ovviamente, dentro questa chiesa è vietatissimo fotografare (non fatelo, altrimenti se vi vedono, vi sequestrano la macchina fotografica e ve la rompono immediatamente!).

Ma siamo stati fortunati (!!!), perché quando siamo usciti dalla chiesa abbiamo potuto assistere anche all’elezione del sindaco, che avviene, in piazza, per alzata di mano, lancio di mele/banane e urli di approvazione/disapprovazione! Ah, già, dimenticavo…Votano solo gli uomini! Una volta usciti da lì, ci siamo diretti al secondo paesello ZINANCATAN. Siamo stati accompagnati a casa di una famiglia, dove le donne tessevano a mano e cucinavano tortillas di mais, fatte direttamente davanti ai nostri occhi, sulla pietra e sul fuoco. Dopo questa visita…Che ci ha fatto entrare nel vivo della misteriosa cultura indios/maya, abbiamo dedicato il pomeriggio (…Sotto la pioggia!) ad un giro tranquillo a SAN CRITOBAL.

Martedì mattina siamo partiti per una visita guidata, organizzata sempre presso un’agenzia locale, verso le Cascate di AGUA AZUL e MIZOL-HA. Il tragitto per raggiungerle, con un “collectivos” velocissimo, non è certamente dei più agevoli, dal momento che è pieno di curve in salita e in discesa…(tipo montagne russe del parco giochi ravennate di Mirabiladia)! Ma quando siamo arrivati, siamo stati certi che ne valeva veramente la pena. La prima di queste cascate è spettacolare, l’acqua è limpida e scorre veloce creando piccoli laghetti e insenature, nel verde della giungla. Con un po’ di attenzione, si può fare il bagno, cercando di non scivolare sui sassi… Il mio ragazzo, nelle vesti di “Tarzan”, si è avventurato al centro del fiume!!! La seconda è altrettanto bella, diversa perché più piccola come “lunghezza”, ma molto più alta. Si può perfino andare dietro la cascata, e scattare magnifiche foto! Dopo esserci rigenerati gli occhi nel verde e nell’azzurro di questo paesaggio, siamo ripartiti alla volta della città sacra di PALENQUE, scoperta solo a fine ‘800, e ancora, in parte immersa nella foresta. Le rovine sono maestose…Il Palacio, il Templo del Sol, il Templo de la Cruz… Qualche palazzo si può visitare anche all’interno, dove si trovano resti di ossa e teschi. Purtroppo quando vi siamo arrivati, il sole era a picco nel cielo, senza una nuvola ed erano circa le 14:30, quindi per non svenire all’interno del sito archeologico, ho convinto il mio ragazzo a fare un breve spuntino prima di entrare! Secondo me, questa visita meritava un intero pomeriggio, ma purtroppo la guida ci aspettava all’uscita alle 16:30!!! E così siamo ripartiti dalla stazione di Palenque in direzione di PLAYA DEL CARMEN, dove avevamo già prenotato il nostro albergo in centro, per Mercoledì.

Dopo un po’ di riposo, al pomeriggio siamo stati a CANCUN, una città veramente stravagante, con tutti i possibili comfort per turisti che cercano ogni cosa a portata di mano. Dal momento che la città è abbastanza grande e, per noi, era difficile orientarci, dopo una sosta in spiaggia, verso metà pomeriggio il mio ragazzo ha avuto la brillante idea di chiedere all’autista di un autobus di trasportarci lungo tutta la zona turistica, pagando il biglietto di andata e ritorno, senza scendere. Da un lato della strada vedevamo un susseguirsi alberghi di grandi catene internazionali, discoteche, campi da golf e da tennis, bar, pub… e dall’altra parte una lunghissima laguna blu ed un mare cristallino, con qualche barca a vela, davanti al sole…Ormai tramontato.

Giovedì mattina eravamo già pronti per un’altra gita all’isola di CUZUMEL, dove abbiamo deciso di noleggiare uno scooter per fare un giro tutto intorno. Il lato che volge verso il mare aperto, ovviamente, era molto ventilato e le onde del mare altissime. Mentre dall’altra parte, abbiamo trovato una piccola struttura dove noleggiare due lettini e un ombrellone e…Fare nuovamente un po’ di immersioni tra pesci enormi (forse ancora più grandi di quelli visti sulla costa messicana tra Tulum e Playa del Carmen)! La nostra vacanza cominciava a volgere verso il termine e ci rendevamo conto di essere stati veramente di là dal mondo, anzi fuori dal nostro mondo di tutti i giorni… E così, infine, dopo un venerdi dedicato al relax nelle vicinanze dell’hotel Copacabana, dove eravamo stati la settimana prima (volevamo rivedere per l’ultima volta quella spiaggia di borotalco…Che brilla ancora oggi nei miei occhi), sabato mattina siamo stati all’ISLA MUJERES, veramente caratteristica e paradisiaca.

Qui abbiamo deciso di noleggiare due biciclette che ci hanno consentito di scegliere comodamente la nostra spiaggetta…Fantastica. Il mare di fronte a questa formava una serie di piscine naturali di acqua trasparente, bassa, e…Dietro l’oceano, si infrangeva con le sue onde blu sulla barriera corallina. Un paesaggio unico (cercate questa spaggia, è qualcosa di eccezionale)! Prima di andarcene verso Cancun e quindi verso l’aeroporto, abbiamo girato in bici tutta l’sola. Abbiamo salutato così il Messico, che con i suoi colori accesi, la sua aria calda, le sue città piene di vita e il suo mare azzurro…Lascerà per sempre…In me, in noi, un ricordo favoloso.

Non dimenticherò mai l’atmosfera che respiravo, ogni giorno, durante questa vacanza, piena di sorprese e di emozioni. La vita quotidiana, a volte, diventa routine… mentre lì, per me, era tutto da scoprire, tutto da imparare. Spero che la forte esperienza vissuta in questo viaggio possa rimanere un importante tassello del mosaico della mia vita e della mia relazione con Carlo.

Barbara



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