Salisburgo e dintorni 3

Mercatini di Natale e non solo
Scritto da: hummin
salisburgo e dintorni 3
Partenza il: 14/12/2015
Ritorno il: 19/12/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
Quando arriva il Natale si hanno mille pensieri, quali regali fare e a chi farli, come e dove festeggiare e, per i più fortunati, dove trascorrere qualche giorno di ferie.

Da diversi anni ormai io e mia moglie abbiamo trovato la soluzione all’ultimo quesito, i mercatini di Natale sono diventati un appuntamento fisso e quasi irrinunciabile persino per chi come me inizialmente era molto scettico.

La scelta del percorso richiede sempre tempo e una profonda meditazione, anche se poi in realtà abbiamo delle tappe fisse alle quali non ci va di rinunciare. Lo scorso anno abbiamo sperimentato la Germania esplorando Monaco di Baviera e Norimberga, esperienza bellissima e che abbiamo voluto ripetere quest’anno, nel senso che abbiamo aggiunto ai tradizionali mercatini del Trentino Alto Adige una breve puntata di due giorni a Salisburgo, città dal grande fascino mai visitata sin ora.

Partiamo di lunedì mattina fiduciosi di non trovare traffico se non quello tradizionale dei giorni lavorativi, ci attende un percorso di circa 4 ore per arrivare alla nostra prima tappa che sarà Colle Isarco.

Decidiamo di prendercela comoda per evitare la nebbia, ma nonostante questa precauzione la incontriamo puntualmente già sulla Cisa in direzione Parma. Non indugerò ulteriormente nella descrizione del viaggio che fortunatamente procede senza particolari intoppi, tirando le somme per l’ora di pranzo siamo in Trentino e scegliamo di fare due soste prima di andare in hotel.

La prima di queste è Bressanone, non è la prima volta in assoluto che veniamo qui ma con la tranquillità di un lunedì lavorativo ci si gode la visita nel vero senso della parola.

Per prima cosa però va risolta la questione pranzo, e a tal proposito mi permetto un consiglio spassionato, dove possibile cercate di evitare il classico ristorante, approfittate dei banchetti visto che la qualità del cibo è comunque alta e i prezzi notevolmente più bassi.

Certo si tratta di mangiare all’aperto e il più delle volte in piedi, ma se il clima lo consente credo si tratti di un’esperienza da fare, una di quelle cose che visitando i Mercatini di Natale sono una sorta di must.

Non è facile coniugare le pulsioni classiche del viaggiatore incallito che portano a dover sempre e comunque scoprire qualcosa di nuovo e il vero spirito di un viaggio come questo, mettete per un attimo da parte la smania di visitare musei e chiese per godervi i colori e i profumi di questi luoghi.

Personalmente ho imparato ad apprezzare le piccole cose, mi colpiscono molto i colori e la fantasia che c’è dietro l’allestimento di ogni singolo banchetto, per molti forse si tratterà di uno spettacolo simile che si ripete all’infinito ma non credo sia così. A ben vedere dietro ogni allestimento e creazione artigianale c’è un grande lavoro e raramente capiterà di trovare due prodotti uguali, forse simili ma mai identici.

Tornando a bomba, come amano dire i bravi scrittori, l’atmosfera natalizia è capace di cambiare radicalmente il volto di una città, tant’è che oggi i mercatini si tengono ovunque anche nelle location più improbabili., ma Bressanone non ha bisogno di essere stravolta, in un certo senso viene completata nel suo fascino. Tutto si svolge nella Piazza del Duomo all’interno quindi delle mura della vecchia città episcopale, circondata da maestose dimore centenarie, si apre ai visitatori un mondo variopinto di profumi seducenti e sapori unici, fatto anche di scatti indimenticabili sugli antichi mestieri artigianali ricchi di tradizione e passeggiate in carrozza per la città.

Presepi realizzati a mano, sculture in legno, candele, oggetti di vetro e ceramica rallegrano gli occhi di chi guarda, mentre tipiche specialità della Valle Isarco allietano il palato, insomma c’è n’è un po’ per tutti i gusti.

Se proprio siete incontentabili e i soli Mercatini non vi bastano, consiglio una visita al Duomo appunto a alla chiesa di San Michele, e se anche questo non è abbastanza allora ci si può concedere un giro in carrozza per il centro, credo però che con più di 30 bancarelle ci sia abbastanza da vedere.

Facendo un rapido calcolo direi che un paio d’ore sono più che sufficienti per una visita tranquilla (includendo anche l’eventuale pranzo), dai vari parcheggi a pagamento al centro ci sono pochissimi minuti a piedi, non perderete quindi tempo neppure negli spostamenti.

Detto questo ripartiamo alla volta di Vipiteno, separata da Bressanone da una trentina di km di autostrada. Anche qui siamo già stati più volte in passato, ma è una località che personalmente trovo deliziosa, forse la più caratteristica insieme a Merano di tutto il Trentino Alto Adige e quindi ci si torna sempre volentieri.

Colpisce arrivando in centro la vista della Torre delle Dodici risalente al 1470 e che con i suoi 46 metri di altezza domina la città e la piazza principale dove sono allestite le bancarelle, in un certo senso la sua vista è un chiaro segnale del fatto che si è giunti a destinazione!

Si tratta di uno dei borghi di epoca medievale più belli d’Italia, ha mantenuto la sua struttura originale che si fonde armoniosamente con il tocco più moderno e caratteristico rappresentato dai negozi e dai mercatini appunto, è facile lasciarsi affascinare dalla tradizione, gli abeti addobbati con mele, noci, biscotti di panpepato e con i tradizionali addobbi in legno, paiono ancora più festosi e sfavillanti.

Nell’aria ci sono i profumi delle tradizionali specialità gastronomiche, cannella, pan pepato, vin brulè e anche le vetrine dei negozi si trasformano in piccole opere d’arte, diciamo che non vi è nulla di banale per quanto possano sembrare tutti simili, ci sono centinaia di sfumature diverse e tutte apprezzabili legate alla singola tradizione.

Con un po’ di kilometri sulla spalle la stanchezza inizia a farsi sentire ed è quindi arrivato il momento di ripartire verso la nostra sistemazione per la notte a Colle Isarco, qui ci sistemiamo all’Hotel Schuster, carino, pulito, camere essenziali ma evidentemente rinnovate da poco, pernottamento con prima colazione e ottima cena presso il ristorante dell’hotel ci costa circa 100 euro, non male se rapportato ai prezzi della zona.

Si riparte l’indomani mattina (martedì 15 dicembre) alla volta di Salisburgo che dista poco più di 200 kilometri, anche per questo non abbiamo la necessità di partire troppo presto, considerando però che in Austria il limite di velocità è di 100 km/h e che non conosciamo la situazione dei controlli alle frontiere è meglio non indugiare troppo.

Come in tutte le altre occasioni in cui abbiamo visitato l’Austria mi sono procurato la Vignette in anticipo, l’ho acquistata qualche giorno prima della partenza online su un sito che utilizzo ormai da anni e che è www.tolltickets.com, spedizione rapida e puntuale. In realtà la mia è più una forma di prudenza o pigrizia che dir si voglia, il tagliando si potrebbe comprare serenamente lungo il percorso nelle stazioni di servizio, io però non amo rischiare e quando posso farlo cerco di organizzarmi in anticipo per scongiurare gli imprevisti.

Facciamo la gran parte del viaggio sotto una leggera quanto fastidiosa pioggia che, abbinata agli inusuali limiti di velocità austriaci (almeno per noi italiani) ci fa sembrare il percorso più lungo di quel che è in realtà, va meglio una volta passati in Germania, c’è un piccolo rallentamento al momento del passaggio del confine per i blocchi creati dalla polizia, ma tolto questo si scorre molto più rapidamente.

Arriviamo a destinazione in tarda mattinata e come prevedibile la stanza sarà disponibile solo nel primo pomeriggio. La scelta dell’hotel si rivela fortunata e di questo devo dare pieno merito a mia moglie che frugando online trova un’ottima offerta, alloggiamo infatti al Hofwirt Salzburg, una camera matrimoniale con colazione inclusa ci costa 160 euro in tutto. Sottolineo intanto la posizione dell’hotel, è in pieno centro a due passi dalla zona pedonale di Salisburgo, e ha un garage sotterraneo al prezzo di 13 euro circa al giorno, noi ne approfittiamo vista l’assoluta comodità.

Iniziamo l’esplorazione, la città è relativamente piccola e da viaggiatori ormai esperti capiamo subito che un paio di giorni sono più che sufficienti per conoscerla, soprattutto in pieno inverno.

A dire il vero il clima non è come ce lo saremmo aspettati, temperatura abbastanza alta, cielo plumbeo, ma la pioggia almeno per ora ci risparmia consentendoci di girare a piedi senza il fastidioso orpello rappresentato dagli ombrelli.

Entrati nella città vecchia si ha subito la sensazione di aver fatto un salto nel passato, l’atmosfera natalizia è palpabile, addobbi, vetrine dei negozi a festa, tutte cose che ci si aspetterebbe di trovare in questo periodo in un posto simile.

Salisburgo sorge in pratica ai piedi di due piccole montagne, il Kapuzinerberg e il Mönchsberg, e quando si arriva in città in auto come noi si ha un impatto visivo particolare vedendo il centro abitato all’ombra di queste ultime e la splendida fortezza in pietra bianca che dall’alto domina lo skyline.

Attraversato il ponte sul fiume Salzach (per i più romantici anche questo è prigioniero di centinaia di lucchetti come da esempi più celebri) ci si ritrova subito a passeggiare per le vie del centro, come primo giorno il nostro unico scopo è quello di fare un bel giro turistico senza una meta precisa, scovare i mercatini e goderceli, visto che in piena settimana c’è pochissima gente e tutto è molto più godibile.

Le bancarelle sono concentrate nelle piazze principali della città, quindi per vederle ci vuole poco, visto che il dentro storico è molto concentrato, le uniche a rimanere leggermente più lontane sono quelle davanti al palazzo Mirabell.

Le sensazioni, i colori e i profumi sono quelli di sempre, cambia il nome della città ma questi elementi rimangono invariati, d’altronde l’atmosfera natalizia è bella proprio perchè accomuna un po’ tutti senza differenze, non mi dilungo quindi nel descriverle perchè sarebbe una ripetizione di quanto già detto in precedenza.

Ad essere onesto facciamo un piccolo strappo alla regola, già che siamo a zonzo per la città ne approfittiamo per visitare il Duomo dei Santi Ruperto e Virgilio (la piazza davanti a questo è invasa dalle immancabili bancarelle), ingresso gratuito è una costruzione di origini romaniche distrutta da un incendio nel XVI secolo e poi ricostruito dal 1614 al 1628 dagli italiani Vincenzo Scamozzi e Santino Solari.

Poco lontano dal duomo c’è l’abbazia di San Pietro, a mio parere una delle cose più belle di Salisburgo, un antico complesso benedettino risalente al XII secolo, nato in stile romanico e poi barocchizzato nel XVIII secolo .Compatto e protetto ai piedi della facciata di una roccia che si unisce al masso del Mönchsberg, le sue origini risalgono all’epoca tardo romana. La sua forma attuale venne però tracciata molti secoli più avanti, nel 1626, dalla costruzione delle arcate baroccheggianti che ne segnano il perimetro, costruite ad opera dell’architetto Christoph Gottsreiter. Chiuse da cancellate in ferro battuto abilmente lavorate, le arcate sono numerate e ricche di epitaffi. Alcune, come la numero quindici e la numero sedici, sono state dipinte nel 1630; quest’ultima, la cripta degli Hagenauer, ci riporta al genio di Mozart poiché uno degli esponenti della famiglia, Lorenz Hagenauer, fu il proprietario della casa dove abitò la famiglia del musicista.

Il Cimitero di San Pietro, venne chiuso alle sepolture nel 1878 per poi riprendere l’attività nel 1938. Oltre a quella degli Hagenauer, sono sepolte qui, accanto a personaggi noti, molte famiglie aristocratiche di Salisburgo. Avventurandosi fra le sepolture, fitte e disciplinate nel terreno tortuoso, ci si può divertire a scovare l’ultima dimora di alcuni personaggi austriaci di spicco. Oltre al protettore della famiglia Mozart, Lorenz Hagenauer, riposa nella cripta numero XXXIX di fianco all’ingresso delle catacombe Nannerl, la sorella di Amadeus, anche lei ricordata come musicista di grande talento.

Altra attrazione del cimitero sono le catacombe, affascinanti tombe cristiane scavate nella facciata della roccia. Pagando un biglietto di 2 euro, si sale una ripida scalinata di pietra scolpita per arrivare in una serie di stanze con differenti altari, antichissimi affreschi e curiose iscrizioni. Passeggiando in questo luogo dall’atmosfera mistica, si nota come le tombe siano trattate con venerazione e con dedizione: candele, rami di abete e fiori sono adagiati sul terreno, e tra essi si fa notare la presenza della viola del pensiero che non teme il freddo e che sopporta temperature minime molto rigide quali quelle austriache.

Esaurita la parentesi culturale torniamo a girovagare fra le bancarelle giusto in tempo per pranzare, di scelta ce n’è molta di contro se non vi piace mangiare in piedi vi conviene orientarvi su uno dei ristoranti del centro, penso però che per godersi pienamente l’atmosfera dei mercatini si debba almeno una volta gustarsi una delle pietanze tipiche per strada riscaldati magari da un bicchiere di vin brulè.

La giornata volge al termine, possiamo prendere possesso della nostra camera in hotel, riposarci e poi pensare alla cena. Come in tutti i paesi del nord e centro Europa l’orario della cena è completamente diverso dal nostro, vi capiterà già alle 6 del pomeriggio di trovare ristoranti pieni, muovetevi di conseguenza, non andate mai troppo tardi a cena o rischierete di trovare la cucina già chiusa.

A zonzo per la città

Il giorno successivo (mercoledì 16 dicembre) lo dedichiamo alla città, nel senso che cerchiamo di conciliare i mercatini al vedere anche qualcosa di più di Salisburgo.

Fatta colazione decidiamo di visitare con calma la Fortezza, vi si può accedere anche a piedi ma scegliamo di utilizzare la più comoda funicolare, paghiamo un biglietto di 11 euro che comprende anche la visita della fortezza e del museo delle marionette. Il viaggio in funicolare è brevissimo, non più di 5 minuti, ma il dislivello per accedere alla fortezza è molto ripido e ce ne accorgiamo a fine visita quando rientriamo in centro a piedi facendo il percorso al contrario.

Nella fortezza ci sarebbero teoricamente degli altri mercatini, ma noi li troviamo chiusi perchè aprono solo durante il fine settimana, interessante seppur piccolo il museo delle marionette ma la cosa più affascinante è senza dubbio la vista della città che si gode dalle mura. In piena settimana come già detto prima ci sono pochissimi turisti, il che se da una parte rende la visita più godibile, dall’altra unita al cielo plumbeo rende il panorama un po’ cupo e malinconico. Di negativo c’è che capitiamo proprio mentre la fortezza è “vittima” di alcuni lavori di restauro, la cosa incredibile è che le stanze trasformate in cantiere si possono comunque visitare, in pratica abbiamo pagato un biglietto per vedere degli operai al lavoro!

Dopo le meritata pausa pranzo e l’ennesimo giro per souvenir e decorazioni natalizie, troviamo anche il tempo di andare al palazzo Mirabell visitando gli splendidi giardini, il meteo ci è favorevole dopo una mattinata caratterizzata da una leggera pioggia il cielo si apre e compare qualche timido raggio di sole.

A metà pomeriggio ci concediamo una pausa al Caffè Sacher, ci eravamo già stati a Vienna ma l’esperienza stavolta si rivela molto meno traumatica, non facciamo nessuna coda per entrare, c’è poca confusione quindi ci possiamo godere in santa pace una tazza di tè caldo e l’immancabile fetta di torta.

Ripartiamo da Salisburgo soddisfatti della scelta verso l’ultima tappa del nostro viaggio, Merano. Veniamo qui da diversi anni, conosciamo bene il posto, i ristoranti e oramai si è trasformato in un appuntamento fisso delle nostre vacanze natalizie, un paio di giorni di relax anche per smaltire i tanti kilometri fatti in auto. Quest’anno ci siamo attrezzati per andare alle terme, stranamente per motivi diversi nelle occasioni precedenti non ci siamo mai riusciti, quindi il venerdì mattina è dedicato totalmente al riposo. Le conosciutissime terme di Merano oltre ad essere bellissime a vedersi sono grandi e ben organizzate, senza contare che un ingresso della durata di tre ore costa 13 euro circa, un prezzo più che onesto. Nell’ingresso base sono comprese le varie piscine, uscire all’aperto quando la temperatura è prossima allo zero immersi nell’acqua termale non ha prezzo, dopo mesi di lavoro una parentesi di puro relax all’interno di una piacevole vacanza è fondamentale Tirando rapidamente le somme una piacevole vacanza, un’occasione per celebrare l’atmosfera natalizia conoscendo posti nuovi senza dimenticare la tradizione.



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