Su e giù per i sassi

Tre amiche in viaggio alla scoperta dei Sassi e della cultura materana
Scritto da: Curiosa62
su e giù per i sassi
Partenza il: 02/12/2018
Ritorno il: 05/12/2018
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
Ormai è una tradizione il viaggio che io e alcune amiche organizziamo a dicembre. Quest’anno la meta è stata Matera, che nel 2019 sarà la capitale europea della cultura.

Primo giorno

Partenza all’alba del 2 dicembre da AOSTA in macchina, lasciata al quinto piano del parcheggio multipiano di fronte alle partenze dell’aeroporto di Torino (costo 32 euro), alle 7 si vola con Blue Air fino a Bari (costo del viaggio, per tre, che faremo al ritorno con Ryanair 257,71 euro) arriviamo a Matera con il bus (prenotato on line attraverso l’app aeroporti di puglia costo 6 euro a persona a tratta) alle 10,30 in Piazza Matteotti. Cominciamo a prendere confidenza con i gradoni che caratterizzano le vie della parte antica della città e arriviamo al nostro albergo “Ai terrazzini” (costo per 3 notti 98 euro a testa) ci accoglie la gentilezza della proprietaria che ci mette subito a nostro agio offrendoci un caffè. La nostra camera sarà pronta nel primo pomeriggio, decidiamo di lasciare le valige in deposito e ci avviamo alla scoperta della città. Grazie ad un’amica lucana avevo avuto indicazione di un’agenzia a cui chiedere informazioni sulle gite da effettuare nei giorni di permanenza in città (Guidamatera – via Bruno Buozzi 139) e quindi affidandoci ad una cartina cominciamo ad andare su e giù per il Sasso Barisano e per il Sasso Caveoso dove si trova l’agenzia. Ci fermiamo più volte nei diversi belvedere della città, affascinate dalla bellezza dei luoghi davanti ai nostri occhi. Rimaniamo incantate dalle sculture di Dalì che fanno bella mostra in diversi punti della città, dalle tante chiese, dai mille vicoli. Giunte in agenzia decidiamo di prenotare due gite per i giorni seguenti: il Parco della Murgia materana per scoprire alcune delle innumerevoli chiese rupestri e la Cripta del peccato originale famosa per i suoi affreschi. Cominciamo a sentire una certa fame e ci concediamo un pranzo veloce al ristorante Ridola dell’omonima via, dove cominciamo ad avere un assaggio della cucina materana (costo circa 10 euro a testa). Decidiamo poi la visita al “Palombaro lungo” la più grande cisterna idrica della città di Matera, scavata sotto la centralissima piazza Vittorio Veneto, che fa parte insieme alla chiesa rupestre di Santo Spirito del complesso degli Ipogei di piazza Vittorio Veneto. La cisterna si estende sotto la piazza ed in passato serviva come fonte di approvvigionamento idrico per tutte le costruzioni poste “al piano” (cioè subito fuori i Sassi) nei pressi di piazza Vittorio Veneto. Oltre all’acqua piovana, nel Palombaro Lungo veniva raccolta anche l’acqua proveniente da una fonte naturale situata sulla collina del Castello Tramontano, detta collina di Lapillo. La realizzazione della cisterna risale al XIX secolo, mentre è stata riscoperta soltanto nel 1991. Dopo la visita, ritorniamo in albergo per riposarci un po’ e per cena optiamo per il ristorante Soul Kitchen in via Casalnuovo 27 – (circa 20 euro a testa).

Secondo giorno

Dopo un’abbondante colazione in albergo cominciamo il nostro secondo giorno di esplorazione della città. Da Piazza Vittorio Veneto ammiriamo il panorama del Sasso Barisano, ci fermiamo davanti al Palazzo dell’Annunziata, alle chiese di S.Domenico, Materdomini e proseguiamo fino alla chiesa di S. Giovanni Battista. Tra vicoli e stradine e tanti gradini incontriamo negozi d’artigianato dove ci fermiamo ad ammirare la produzione locale di ceramiche e l’arte del lavoro a maglia. Visitiamo la casa grotta e la chiesa rupestre di S. Pietro Barisano. La visita al Parco della Murgia programmata per le 15 ci fa tornare sui nostri passi, ma prima di salire sul pulmino che ci condurrà al luogo della visita, ci fermiamo a mangiare al ristorante Monsù (costo 10 euro a testa). C’è da dire sui ristoranti che vi sto indicando che io e le mie amiche preferiamo verdure e legumi alla carne e quindi i prezzi si riferiscono a piatti della tradizione contadina, ma non prevedono carne. La visita al Parco, che abbiamo avuto la fortuna di effettuare con una guida d’eccezione Francesco Rondinone – archeologo, geologo, ideatore del progetto di un museo paleontografico che aprirà i battenti nei primi mesi del 2019, ci lascia senza fiato. Una delle caratteristiche più importanti del territorio del parco è la presenza di circa 150 chiese rupestri disseminate lungo la Murgia e le Gravine. Sin dall’alto Medioevo si registra in tutta l’area la presenza di comunità monastiche sia benedettine che bizantine. I numerosissimi luoghi di culto, spesso impreziositi da affreschi ed incisioni, sono la testimonianza più spettacolare dell’insediamento rupestre. Visitiamo tra l’altro, San Falcione e la Madonna delle tre porte e i luoghi del Gogota usati da Pasolini e da Mel Gibson nei loro film “Il Vangelo secondo Matteo” e “Passion”. Dopo un breve riposo in albergo per la cena scegliamo “Fior di Cucuzza” un ristorante vegetariano dove finalmente assaggiamo i famosi peperoni cruschi della tradizione materana.

Terzo giorno

Dopo L’immancabile colazione riprendiamo il nostro giro nel Sasso Caveoso e andiamo a visitare la chiesa di Santa Maria di Idris. Si tratta di una chiesa rupestre, cioè scavata nella roccia. È situata nella parte alta del Monterrone, una grossa rupe calcarea che si erge nel mezzo del Sasso Caveoso; vi si arriva attraverso una rampa di scale vicina alla chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve. Il nome Idris deriva dal greco Odigitria, colei che mostra la via, oppure dall’acqua che sgorgava da quella roccia. La chiesa di Santa Maria de Idris è collegata alla cripta rupestre di San Giovanni in Monterrone attraverso un cunicolo, ed in questa cripta si trovano numerosi e pregevoli affreschi che sono databili in un arco di tempo che va dal XII al XVII secolo. Nel cunicolo di accesso vi è l’affresco raffigurante San Giovanni Battista; in una lunetta sovrastante un altare l’affresco risalente al XII secolo del Cristo Pantocratore benedicente alla latina, che con la mano sinistra sorregge un Vangelo aperto nel quale è inscritto un testo greco. La mattinata scorre passeggiando con calma tra le vie. Ci fermiamo a mangiare in un posto spettacolare l’Agriristories. Con soli 9 euro Agriristories propone, in ambienti caratteristici, degustazioni di prodotti autentici acquistabili in loco oppure on line. Nel pomeriggio ci aspetta la gita alla “Cripta del peccato originale” Situata a pochi Km dalla città dei Sassi, tra vigneti e campi di grano, la Cripta del peccato originale si affaccia nell’ambiente aspro della Gravina di Picciano e rappresenta una splendida testimonianza dell’arte rupestre nell’Italia meridionale. Era il luogo cultuale di un cenobio rupestre benedettino del periodo longobardo. È impreziosita da un ciclo di affreschi datati tra l’VIII e il IX secolo, stesi dall’artista noto come il Pittore dei Fiori di Matera. È conosciuta anche come Grotta dei Cento Santi per i numerosi Santi raffigurati negli affreschi sulle pareti. Per l’ultima cena a Matera scegliamo il ristorante “Le Botteghe” (20 euro a testa) ma non ci entusiasma molto. Ancora una piccola passeggiata e domani si torna a casa.

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