Marocco, prima tappa: in viaggio da Fes a Taza

Lungo la costa del Nord dal Mediterraneo all'Atlantico
Scritto da: Mara Agostini
marocco, prima tappa: in viaggio da fes a taza
Partenza il: 13/06/2018
Ritorno il: 19/06/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Marocco: dall’estremo Nord lungo le coste battute dal vento tra il Mare Mediterraneo e l’Oceano Atlantico, all’estremo Sud Orientale tra altipiani di steppa, a due passi dall’Algeria fino al deserto, toccando paesaggi surreali come boschi di cedri, laghetti di ninfee, villaggi ancora vergini dal turismo, popolazione di nomadi accogliente e nello stesso tempo guardinga non abituata ai turisti, venditori di fichi, meloni e persino kif. È difficile scrivere un diario di viaggio di 17 giorni in poche righe, si rischia di annoiare le persone, per questo ho deciso di dividerlo in due: la parte Nord e la parte Sud. Di seguito vi descrivo le tappe dal 13 al 19 giugno da Fes a Taza.

13 giugno: Italia/Fes

Incontro Cristina, la mia compagna di viaggio, all’aeroporto di Bergamo. Lei veniva da Bologna io da Treviso. Partenza puntualissima con il volo Ryanair delle 17.35. Arrivo a Fes alle 18.40 due ore di differenza in quanto ancora periodo di Ramadan. Fa un po’ fresco ma ci accoglie un tramonto mozzafiato e intravediamo subito l’autista del taxi che ci attendeva mandatoci dal nostro Riad. Lungo la strada verso Fes non si vede nessuno, il tassista ci dice che sono tutti a casa a mangiare dopo una giornata di digiuno. Arriviamo al Riad , anche Rachid sta mangiando e alla spicciolata ci registriamo e ci porta nella nostra camera. Chiediamo un posto per mangiare e gentilmente ci fa venire a prendere da una persona che poi ci riporterà al Riad vista l’ora e la difficoltà di capirsi in quel dedalo di vicoli.

14 giugno: Fes

Giornata dedicata alla visita della città, io ero già stata altre volte quindi non avevamo bisogno della guida. Molti negozi erano chiusi e sinceramente abbiamo apprezzato la città meno caotica, girare tranquillamente senza una meta precisa. Siamo state nella zona delle concerie, nella Place Seffarine dagli artigiani del rame, ai Jardin Jnan Sbil dove ci siamo rilassate al fresco, vista la giornata caldissima. Nel tardo pomeriggio dopo aver camminato per ore e ore ci siamo sistemate su una carinissima terrazza con vista su Bab Boujoulou apprezzando la leggera brezza rinfrescante.

15 giugno: Fes/Chefchaouen

Oggi si parte per il tour, incontriamo Mohamed Najah la nostra guida/autista (eccezionale! già collaudata in un altro tour, andavo sul sicuro) che con il suo sorriso e buonumore già ci preannuncia una bellissima vacanza. Il sole è splendente e fa già caldo, dopo qualche pausa caffè e fotografica arriviamo a Chefchaouen la città Azzurra, qui non ci sono parole, bisogna vederla con i propri occhi perché le emozioni non si possono descrivere. Si passeggia per i suoi vicoli e ci si arrampica su e giù per le scalinate alla scoperta dei suoi angoli più incantevoli, tra il blu delle pareti, le spezie, i vestiti tipici, i tappeti appesi fuori dai negozietti perdendo la cognizione del tempo, un’ esplosione di colori pazzesca. Troviamo un bellissimo riad per la notte, Dar Aldea, tinteggiato di fresco ovviamente bianco e blu con delle bellissime terrazze panoramiche, camere pulitissime e lenzuola profumate!

16 giugno: Chefchaouen/Tetouan

Si parte destinazione Tetouan ma noi prendiamo la P4105 e deviamo verso le cascate di Anchor dove non ci addentriamo perché ci vogliono delle ore di trecking ma il paesaggio è spettacolare, i monti del Rif con i torrenti circondati da distese di oleandri, contadini che lavorano nei campi dorati. Proseguendo sempre nella P4105 arriviamo nell’azzurra costa mediterranea dove facciamo una piccola sosta a Tamernout una spiaggia quasi deserta. La strada costiera è tutto una meraviglia di scorci sul mare dove immancabilmente facciamo fermare la guida per scattare foto. Arriviamo a… E nel lungomare troviamo un grazioso ristorantino dove ci facciamo una bella mangiata di pesce. Nel primo pomeriggio rientrando di una quindicina di km dalla costa nella valle di Martil arriviamo a Tetouan, la periferia non dice nulla ma arrivata alla Piazza del Feddan dove abbiamo parcheggiato, ecco apparire una cosa strabiliante: una città appoggiata su un colle con le case tutte appiccicate di un bianco quasi abbagliante. Tetouan è fortunatamente ancora una città poco turistica . La medina è favolosa con i suoi vicoli bianchi e le porte verdi, autentica, tranquilla, molto vasta si può percorrerla in lungo e largo e perdersi con serenità, non si viene disturbati da nessuno. Abbiamo anche trovato un signore del posto che discretamente ci ha poi accompagnate a vedere una antica casa andalusa e le concerie. Il Riad che abbiamo trovato era appena all’interno della medina e anche questo con una terrazza panoramica sulla città e sulle montagne. Serata fredda e ventosa, un vento che non ci ha più abbandonati nei giorni successivi lungo tutta la costa.

17 giugno: Tetouan/Asilah

Si ritorna verso la strada costiera e facciamo delle tappe nelle spiagge di Martil e Cabo Negro, il lungomare è bellissimo, bianco e azzurro i colori predominanti danno un senso di serenità, giardinieri all’opera che annaffiano e curano le aiuole, non ci sono ancora molti turisti e gli appartamenti sono ancora tutti chiusi, mi immagino d’estate cosa sarà. In genere in questi luoghi ci sono le case di vacanza dei ricchi marocchini, e si vede! Proseguiamo sempre verso Nord fino alla famosa Ceuta, la città contesa dal governo marocchino. Qui con tristezza si vedono code di auto e uomini che tentano di entrare nella Terra spagnola. Si sale un po verso la montagna dove si notano molte pale eoliche, e vorrei ben dire visto che la zona è molto ventosa, sempre con gli occhi puntati verso il mare che non ci ha mai abbandonato.

Ad un certo punto deviamo per una strada e ci troviamo in un promontorio a picco sul mare con un vecchio faro dove il panorama è un piacere per gli occhi e il vento quasi ci fa perdere l’equilibrio e in lontananza si vede la costa della città di Tangeri.

Arriviamo a Tangeri e già penso che non mi piace, troppo Europea, troppo città con i palazzoni affacciati sul lungomare. Ci facciamo lasciare dalla guida al parcheggio sotto la Medina e ci inoltriamo nelle classiche viuzze tra botteghe, mercati, bar affumicati, bambini che giocano, donne velate che fanno la spesa. Arriviamo nella parte alta fino alla Place du Grand 9 Avril 1947 e proseguiamo incuriosite verso lo storico Cafè Hafa, fu fondato nel 1921 fonte di ispirazione di molti artisti internazionali e frequentato da personaggi famosi dai Beatles ai Rolling Stone. Dall’alto della Medina tra terrazzamenti vari si domina la stupenda baia di Tangeri e in lontananza le coste della Spagna. Ottimo il thè alla menta che è anche la specialità di questo locale. La visita a Tangeri può bastare non mi ha entusiasmata più di tanto quindi ci dirigiamo verso Asilah. Emozionante la tappa a Cap Spartel dove l’Atlantico si incontra con il Mediterraneo! A vista d’occhio non si nota la differenza ma mi piace immaginare il timido abbraccio dei due mari. Altra tappa obbligatoria alle Grotte di Ercole, delle caverne erose dall’incessante andirivieni delle onde, che la leggenda vuole siano state la dimora dell’eroe della mitologia romana, anche qui bancarelle di souvenir però bello il famoso scorcio sul mare.

Finalmente arriviamo a Asilah, una città che desideravo da tempo visitare! A prima vista ha l’aspetto di una città di un’isola greca dagli edifici bianchi e azzurri. La street art caratterizza la Medina infatti cominciamo divertite a dare la caccia ai murales. Ogni estate Asilah ospita un importante fesival culturale nella quale vari artisti dipingono questo museo dall’aria aperta. Nel frattempo si avvicina la sera e ci dirigiamo al porto dove assistiamo a un magico tramonto sul mare.

18 giugno: Asilah/Azrou

La costa ci sta affascinando sempre di più così che decidiamo di allungare l’itinerario verso Larache. A differenza delle altre città sul mare, pulite e ordinate ma prettamente turistiche, Larache rappresenta ancora la realtà del Marocco, la sua Medina è abitata dai marocchini del luogo con i negozi tradizionali. Ci fermiamo per un caffè nella bellissima piazza… dove si respira un’aria spagnoleggiante. Prima di riprendere il viaggio andiamo a visitare il porto, Larache vive del mare da cui grazie alla pesca e al commercio basa la sua umile economia. Bella Larache!

Oggi abbiamo parecchi km da fare, ci dobbiamo portare verso l’interno a sud di Fes, non abbiamo tappe importanti da fare visto che io e la mia amica ci eravamo già state precedentemente. Quindi ottimizziamo i tempi percorrendo un po’ di km in autostrada, notando distese di piantagioni di palme da banano per km e km. Riprendiamo la strada statale dove ai lati vediamo diversi venditori di frutta, ci fermiamo in uno di questi e compriamo melini e fichi(buonissimi!) Arriviamo nel villaggio di Boufakrane dove ai lati della strada ci sono ristorantini con le griglie accese che emanano fumo e profumo. Mohamed sceglie e compra della carne, che ci facciamo cuocere e con l’aggiunta di cipolla e pomodoro ci gustiamo un buon pranzetto!

Il caldo comincia a farsi sentire, non siamo più nella costa ventilata, per fortuna la prossima meta è vicino a Ifrane ad Azrou in mezzo alle montagne. I panorami sono stupendi la vegetazione cambia rispetto alla costa si cominciano a vedere prati verdi, campi di papaveri e persino mucche al pascolo.

Sembra di essere nelle nostre Alpi, con sorpresa troviamo pure un grazioso chalet con piscina dove passare la notte.

19 giugno: Azrou/Taza

Al mattino ci svegliamo sorpresi dall’aria frizzante in mezzo al verde. Ci dirigiamo alla foresta dei Cedri dove ad accoglierci troviamo delle dispettose scimmiette in libertà, avevo un grande pezzo di pane da suddividere invece una di loro mi è saltata addosso rubandomi tutto il panino! Abbiamo passato un’oretta divertendoci con loro. Il viaggio prosegue con la visita della città di Ifrane, chiamata la Svizzera del Marocco con le caratteristiche case dai tetti a punta dove d’inverno con le abbondanti nevicate diventa una ridente stazione sciistica.

Si continua il viaggio, esploriamo il parco Nazionale di ifrane, una zona in mezzo al bosco ricca di graziosi laghetti dove ci divertiamo ad entrare e uscire tra stradine sterrate e piccoli villaggi con panorami da lasciare senza fiato.

Appena dopo Sefrou entriamo nella Provincia di Taza e qui in questa città di passaggio ci fermiamo per la notte. Taza non è una bella città non è turistica quindi un po’ trascurata, però i dintorni sono una meraviglia. Abbiamo fatto una bella passeggiata al tramonto, in giro si vedevano solo donne e bambini, gli uomini erano tutti radunati nei bar a guardare la partita dei mondiali.

E qui termina la prima parte del tour! Non perdetevi la seconda perché sarà davvero interessante (una parte del Marocco sconosciuto).

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Fes

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Cabo Negro

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Stretto di Gibilterra

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Grotta di Ercole Tangeri

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Cabo Negro

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Capo Spartel

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Venditori di fichi

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