Tour emozionante alla scoperta del Marocco… sogni realizzati

Ho attraversato deserti e montagne, torrenti e palmeti, villaggi e città, l'oceano arrabbiato e l'oceano con il sole, ho mangiato al porto con i pescatori, ci siamo persi nelle montagne alla ricerca dello zafferano scoprendo la magia di quel piccolo fiorellino, ho visto gli artigiani della terracotta e dei tappeti, ho dormito in una vera kasbah e...
Scritto da: Mara Agostini
tour emozionante alla scoperta del marocco... sogni realizzati
Partenza il: 12/10/2017
Ritorno il: 20/10/2017
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
Ho attraversato deserti e montagne, torrenti e palmeti, villaggi e città, l’oceano arrabbiato e l’oceano con il sole, ho mangiato al porto con i pescatori, ci siamo persi nelle montagne alla ricerca dello zafferano scoprendo la magia di quel piccolo fiorellino, ho visto gli artigiani della terracotta e dei tappeti, ho dormito in una vera kasbah e ho fatto colazione di fronte a panorami mozzafiato, ho giocato con i bambini e mi sono commossa, ho persino litigato con un venditore insistente nel suq a Marrakech, e altro ancora… sogni realizzati!

1 giorno: arrivo a Marrakech

Partita con volo delle 06:30 da Orio al Serio arrivo di primo mattino all’aeroporto spaziale di Marrakech (nuovissimo, classificato come uno degli aeroporti più belli al mondo). Mi fiondo subito al parcheggio dei bus e prendo il n.19 (circa 30Dirham= 3 Euro) che mi porterà alla fermata della Koutoubia. Ormai conosco Marrakech e in poco tempo arrivo al Riad Arjan, ottimo Riad in stile Marocchino, ben arredato e pulizia al top. L’accoglienza è stata fantastica, arrivata di prima mattina nell’attesa che terminassero di riassettare la mia camera, sono stata accompagnata nella bellissima terrazza dove mi è stato offerto oltre al classico thè anche una spremuta d’arancio e un croissant. Il resto della mattinata ho fatto la mia solita passeggiata nel suq esplorando i vicoli segreti. Al pomeriggio, saputo che da un paio di giorni avevano inaugurato il Museo Yves Saint Laurent, sotto un caldo infernale mi incammino verso Rue Majorelle. E’ facile da trovare perchè è a fianco dei famosissimi Jardin Majorelle. Che emozione! Un’opera veramente sublime da non perdere se vi trovate a Marrakech! (100Dirham x i turisti 60Dirham per i marocchini). Il tardo pomeriggio lo riservo sempre per godermi lo spettacolo del tramonto da una delle tante terrazze che si affacciano sulla piazza Jamaa El Fna. A letto presto, emozionata per il mattino seguente con l’inizio del tour.

2 giorno: Marrakech/Tamnougalt (via Telouet)

Ore 08:30 appuntamento sotto l’Argana caffè con la guida Mohamed Najah (di lui vi parlerò alla fine e vi spiegherò perché) puntualissimo, subito è nato un bel feeling ed è scomparsa la mia preoccupazione al pensiero che dovevo fare 7 giorni di tour da sola con lui.

Si parte verso i monti dell’Atlante da dove poi scenderemo verso Agdaz.

A circa 50km dalla città, prima di salire verso il passo del Tichka ci fermiamo a Touama, un piccolo villaggio dove si svolgeva il mercato settimanale che merita di essere visitato per il suo sapore ancora autentico. Animali, frutta, verdura e ogni altro genere di mercanzia viene esposta alla buona con l’effetto di una panoramica multicolor. Ho notato che era frequentato solo da uomini!

Proseguiamo fino ai 2260mt. del passo del Tichka dove una piacevole brezza ci invita a bere un caffè in una terrazza panoramica.

Scendendo lasciamo la strada principale deviando sulla sinistra prendiamo la P1506 chiamata anche la via del Sale per via delle vecchie miniere di sale verso Telouet. Questa vecchia carovaniera l’avevo fatta anni fa ed era abbastanza impegnativa, assolutamente da non fare in caso di piogge torrenziali, ora purtroppo l’hanno asfaltata ed ha perso un po del suo fascino. Il paesaggio comunque è bellissimo caratterizzato dalla terra rossa, dai villaggi incastonati tra le rocce e una lussureggiante vegetazione lungo il letto del fiume Ounila nell’omonima valle. Non ci siamo fermati a visitare la Kasbah di Télouet, nota anche come Palais du Glaoui, perché c’ero già stata ma ne vale la pena se avete tempo. Proseguiamo fino a Ait Benhaddou dove ci fermiamo per il pranzo in un ristorante sulla strada, troppo caldo per mangiare piatti caldi, quindi ho optato per una squisita insalata marocchina, avrei fatto volentieri un tuffo nella invitante piscina!

Verso Agdaz il tempo si guasta, e nella valle del Tizi’n-Tinififft ci fermiamo solo un attimo per fotografare il famoso canyon rabbrividiti da un vento gelido! Arriviamo a Tamnougalt, crocevia delle carovane provenienti dal mali, da Marrakech e dalla Spagna, l’albergo prenotato è il Chez Yacob, una antica kasbah, dormire li mi ha fatto provare una grande emozione! Un’esperienza al limite della magia, che consiglio davvero a tutti. Cena abbondante in terrazza. e al mattino colazione con vista sul palmeto allietata da una bella giornata di sole. Prima di partire siamo andati a fare una vista alla famosa Kasbah Des Caids Du Mezguita. Nulla a che vedere con lo splendore di altre kasbah ma affascinante nella sua fusione architettonica andaluso , marocchino ebraico e berbero.

3 giorno: Agdaz/M’hamid el Ghizlane/Erg Chegaga

Al mattino colazione con vista sul palmeto allietata da una bella giornata di sole. Prima di partire siamo andati a fare una vista alla famosa Kasbah Des Caids Du Mezguita. Nulla a che vedere con lo splendore di altre kasbah ma affascinante nella sua fusione architettonica tra andaluso, marocchino, ebraico e berbero.

Direzione Zagora prendendo la vecchia strada che costeggia il fiume Draa in mezzo a palmeti e villaggi, incontrando bambini festosi uomini che lavorano nei campi e donne con i muli stracarichi. Consiglio questa strada alternativa, ci sono dei tratti sterrati ma si possono percorrere con qualsiasi vettura. Arriviamo al villaggio di Oulad Driss, uno dei pochi ancora non toccato dai turisti proprio al limite del deserto, la mia guida conosce tanti posti non turistici, infatti ci fermiamo alla Kasbah auberge Touareg dove il simpatico proprietario ci offre del thè con biscotti, facciamo una sosta mentre la guida e Ali chiacchierano in una lingua a me incomprensibile mi avventuro alla scoperta di questo posto, il proprietario vive li con la sua famiglia ed ha adibito un grazioso campeggio per pochi ospiti, graziose le stanzette arredate con il minimo indispensabile , ho visitato tutta la kasbah dalla terrazza dove si gode un panorama stupendo alle stanze al pianterreno ricche di reperti antichi. Arriviamo a M’hamid e qui finisce la strada asfaltata! Ci avventuriamo nel deserto attraverso le piste più o meno difficoltose fino a raggiungere dopo circa 2,5 ore le dune dell’Erg Chegaga.

Con sorpresa la guida mi aveva riservato un accampamento di lusso, bellissimo ! (Caravane du Sud) Una tenda piena di drappeggi con letto enorme, salottino, bagno con doccia. Vado ad attendere il tramonto sulle dune, uno spettacolo emozionante, cena squisita servita al lume di candela, spettacolo di danzatrici berbere e per finire la magia di un cielo stellato.

4 giorno: Erg Chegaga/Taliouine(via Foum Zguid/Taznakh)

Partenza dopo una ricca colazione tra le dune dorate dal primo sole del mattino. Riprendiamo le piste e questa volta sono molto difficoltose, in quanto il tragitto si svolge nel fiume Draa ormai sotterrato ma la superficie non è composta solo da sabbia ma dal limo e soprattutto dopo una forte pioggia si ha l’impressione che il terreno sia duro e compatto, ma è una illusione è facile insabbiarsi. Attraversiamo il lago salato di Iriki ormai prosciugato, alte rocce dalle forme stranissime, oasi di palmeti e il nulla a vista d’occhio! Facciamo un bellissimo incontro con la piccola nomade Mamouche, vive li in una tenda con la sua famiglia, quel giorno stavano andando alla ricerca di acqua, loro due e un mulo. Ho lasciato dei vestiti che mi ero portata da casa, prevedendo questi incontri e ho comprato un po’ di oggetti fatti dalla mamma. Arriviamo dopo quasi 3 ore a Foum Zguid tra un susseguirsi di montagne, depressioni saline, canyon, tavolati rocciosi. Ci fermiamo a bere un caffè in questo villaggio dimenticato da Dio. Arriviamo a Taznakh la città famosa per i suoi tappeti, dove non ho mancato di fare i miei acquisti. Eravamo stanchi e affamati ma la guida, che sa il fatto suo, è andata a comperare delle costicine e se le è fatte cuocere alla griglia al momento, seduti in un tavolino di un “ristorantino” abbiamo fatto un bella scorpacciata di carne, pomodori e cipolle! A metà pomeriggio arriviamo a Taliouine, premetto che uno degli scopi di questo viaggio era andare proprio a Taliouine per vedere la fioritura dello zafferano. Ci inoltriamo tra le montagne alla ricerca dell’oro del Marocco, ci perdiamo ma alla fine troviamo un ragazzo che ci porta a casa sua dove alcuni uomini stavano già lavorando questi fiori. Non dico l’accoglienza che ci hanno riservato, ci hanno portato ogni bene, dal thè allo zafferano, al miele, al burro, pane e dolcetti. Purtroppo ero in anticipo di 10/15 gg. sulla fioritura, ho trovato solo qualche fiore qua e la ma sono rimasta lo stesso contenta nel vedere la paziente lavorazione che hanno per ricavare questa spezia. Ogni fiore produce 3 pistilli! Immaginate quanti ce ne vogliono per fare una piccola quantità.

Torniamo in città allegri e soddisfatti. Cena e subito a letto allietata dalla vista che godevo dalla mia camera! Un villaggio al di la del fiume, illuminato da sembrare un presepe.

5 giorno: Taliouine/Imouzzer(via Taroudant/Agadir)

Soffia un vento fastidioso al mattino, ci mettiamo in marcia prestino avevamo parecchi km da fare. Attraversando paesaggi incantevoli arriviamo a Taroudant, circondata dalle montagne dell’Anti Atlante Taroudant è una Marrakech in miniatura, circondata da bastioni di fango rinforzato lunghi 7 km e mezzo si può assaporare ancora uno spaccato autentico del Marocco. Facciamo una passeggiata nel suq e compriamo un po’ di frutta, io ho persino comprato un bel vestito tipico del posto per soli 2€. (forse era usato !?) Un caffè nella piazzetta e poi via verso Agadir. Per strada ci fermiamo attratti dal saluto gioioso di un pastore e insieme mangiamo la frutta comprata al mercato circondati dalle graziose pecorelle. Il paesaggio cambia mano a mano che ci avviciniamo alla costa, alberi di argane e fichi d’india la fanno da padroni.

Agadir, palazzoni, alberghi, traffico, cartelloni pubblicitari, quanto è diversa questa città dai paesini sulla costa! Decido che non mi piace questo posto! Ora di pranzo, la guida si dirige verso il porto e lì troviamo un sacco di ristorantini dove a poco prezzo si mangia del pesce freschissimo.

Si riparte verso la Valle del Paradiso, la strada non è il massimo, ci sono dei tratti ad una sola corsia senza protezioni. Per arrivare a Imouzzer (1250mt.) si costeggia una bellissima vallata di palmeti e una varietà di paesaggi con colori contrastanti, peccato per il cielo coperto che non dava il giusto risalto alla vegetazione ricca di: meli, ulivi, palme, ginepri e argan. Qui si produce anche il miele che è tra i più buoni e ricercati del Marocco e fonte economica principale del villaggio. Alle famose cascate si può arrivare lasciando l’auto nel parcheggio e percorrere un piacevole sentiero facile con bancarelle di souvenir ai lati.

Sono rimasta un pò delusa non c’era tanta acqua ma in compenso un marocchino mi ha fatto assistere ad un tuffo spettacolare dall’alto di uno scoglio (ovviamente con piccola mancia).

Arriviamo all’Hotel Des Cascades, il sole nel frattempo aveva fatto capolino tra le nuvole e dalla terrazza ho assistito ad un tramonto fantastico.

(nota: albergo molto bello, camere ampie con terrazza, dotato di una bella piscina, ottima la cena, peccato che sia un po’ troppo caro! Circa 70€)

Piacevole sveglia all’alba dal flebile richiamo alla preghiera del muezin da una moschea in lontananza.

6 giorno: Imouzzer/Essaouira (via Imsouane)

Si riparte! Su e giù per le montagne, la mia guida voleva sperimentare una nuova strada, e dopo vari “no di qui, torniamo indietro” ce l’abbiamo fatta, una strada panoramica spettacolare che ha deciso di inserire nei suoi tour anche perché passa vicino al Barrage Moulay Abdellah e d’estate può essere un luogo interessante! Arriviamo giù sulla strada principale e decidiamo di arrivare ad Essaouira per la strada costiera secondaria quindi deviamo a sinistra verso Imsouane. Che spettacolo dall’alto! L’oceano era arrabbiato quel giorno, onde altissime si infrangevano con fragore sugli scogli. Imsouane è un villaggio di pescatori, infatti fuori casa sono parcheggiate le barche, è inoltre patria di hippy e amanti del surf. Anche qui una bella mangiata di pesce, scelto da Mohamed, fatto cuocere al momento e gustato in uno dei tanti tavolini sistemati proprio vicinissimi al mare tanto che ogni tanto arrivava qualche spruzzo.

Dopo un centinaio di km arriviamo in una Essaouira avvolta da una leggera nebbia che le dava quel tocco magico di romanticismo. Decido di farmi una bella passeggiata, mi faccio lasciare in un punto preciso dove poi farmi venire a riprendere dalla guida. Arrivo fino al porto attraverso una medina brulicante di turisti, e tra i vicoli stracolmi di botteghe di merce colorata e ristorantini, nelle piazzette gli artisti di strada rallegrano la giornata grigia. Al porto purtroppo c’era il caos, ruspe e camion erano al lavoro per la costruzione della nuova marina. Pernottiamo e ceniamo all’hotel Jazera, un po fuori dalla città ma per una notte di passaggio va benissimo.

7 giorno: Essaouira/Marrakech

Purtroppo ultimo giorno, si ritorna a Marrakech ma con grande sorpresa la mia guida mi promette che l’indomani mi avrebbe accompagnata anche a Safi. Quindi dopo colazione facciamo una tappa a Diabat al Cafe Jimi Hendrix solo per curiosità, per vedere i graffiti e i ricordi del passaggio del grande Jimi Hendrix. Carino da vedere ma niente di eclatante.

A metà strada ci fermiamo a mangiare in un grazioso ristorante, giornata caldissima quindi è stato un piacere mangiare all’ombra del bel giardino.

Arriviamo a Marrakech nel grande frastuono della città, e dopo giorni trascorsi nel silenzio e nella tranquillità, quasi quasi mi infastidisco. Arrivo al Riad Sabbah (uno dei migliori che ho mai soggiornato), Michel, il proprietario mi mette subito a mio agio offrendomi una freschissima spremuta d’arancio. Faccio una doccia veloce e vado a farmi una passeggiata nel suq, mangio qualcosa al volo nella piazza , mi rilasso con un thè alla terrazza del Cafè Grand Balcon e poi felice me ne vado a dormire.

8 giorno: Marrakech/Safi

Partiamo verso le 09:00 fuori dal traffico infernale di Marrakech proseguiamo in una tranquilla strada in mezzo alle colline fino che a poco a poco si fa sempre più arida quasi desertica fino a raggiugere Safi. Una cittadina che si trova in cima alle scogliere a picco sul mare.

Sono rimasta impressionata dalla decadenza e dalla povertà di questa città, la medina sta cadendo a pezzi, i muri scrostati sono nascosti da simpatici graffiti. Mi è piaciuta molto la Collina Des Potiers, una collina dove si trovano tutti gli artigiani della ceramica. Si possono vedere come lavorano la terracotta ed è possibile acquistare i prodotti a buon prezzo. La cittadella è molto carina e interessante da visitare, si vedono tantissimi forni e gli artigiani che calpestano la terracotta morbida ancora con i piedi. Le ceramiche di Safi sono famose e vengono distribuite in tutto il Marocco. E’ una comunità distaccata dalla città infatti ha un suo cimitero dove solo gli abitanti e i familiari di questo luogo possono essere seppelliti.

Siamo poi scesi al Porto, enorme, un agglomerato di imbarcazioni con tanto di uomini della security attenti che non scattassimo foto. Qui abbiamo mangiato le sardine appena pescate assieme ai pescatori, una esperienza davvero divertente.

A circa 15km verso nord da Safi siamo andati a Lalla Fatna Beach una bellissima spiaggia. Lungo la strada costiera si può vedere l’oceano in tutta la sua immensità ! Vi si accede attraverso una stradina ripida, la spiaggia è molto grande, la sabbia rosso fuoco dai granelli corposi era umida e si sprofondava di parecchio. Non c’era nessuno e mi sentivo piccola in questo posto, un pò impaurita dal fragore delle onde. Non oso immaginare durante la stagione estiva la marea di persone che la frequentano. C’è un bar e un affitta surf in quanto si sa queste coste sono adatte per questo tipo sport. Consiglio di fare una tappa! Ritorno a Marrakech con un po’ di tristezza come sempre ma mi consola l’idea che starò ancora alcuni giorni ad esplorare questa magnifica città. Ringraziamenti a non finire per la guida, competente e sicura, grande esperta del Marocco sotto tutti i suoi aspetti, dalle piste del deserto, alle strade di montagna, alla conoscenza di dove e cosa è meglio mangiare, ex pescatore conosce tutti i posti di mare, una persona che sa metterti a tuo agio, discreta e nello stesso tempo coinvolgente, in 8 giorni mai avuto un momento di noia. Il mio problema era che non conoscevo questa guida, mi sono fidata al consiglio di alcuni amici, il programma di questo viaggio era nato male, in quanto prima l’insicurezza della persona che mi doveva accompagnare e poi all’ultimo momento il suo diniego mi sono trovata spiazzata. Non volendo rinunciare al tour ho accettato e si è dimostrata un’ottima scelta. Grazie, al prossimo viaggio!

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Taroudant

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Cascate Imouzzer

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Tamnougalt

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L'Oceano a Safi

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Pista nel deserto

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Telouet

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Safi



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