Marrakech, oasi del deserto ed Essaouira in 10 giorni

In auto da Marrakech alla bella Essaouira, attraversando le montagne dell'Atlante verso il deserto e passando per oasi, kasba e ksour... con un occhio particolare ai pernottamenti
Scritto da: giuliag72
marrakech, oasi del deserto ed essaouira in 10 giorni
Partenza il: 25/01/2017
Ritorno il: 04/02/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Marocco dal 25/01 al 4/02/2017

Volo Ryanair Bergamo-Marrakech ore 11,30

Ritorno 04/02/2017 Marrakech-Bergamo ore 18,30

25/01: Marrakech

Riad Farham (euro 65,00)

Arrivo a Marrakech nel primo pomeriggio. Non conoscendo il traffico nella medina decidiamo di farci venire a prendere dall’hotel, ritireremo la macchina il giorno seguente. In realtà nonostante tutte le recensioni negative anche in medina è possibile circolare senza grandi problemi. Il riad si trova in un’ottima posizione vicino ai souk, visitiamo la bella Medersa Ben Yussef, antica scuola coranica e poi girovaghiamo tra i vari souk. A questo proposito consiglio vivamente di prendervi una guida per una duplice ragione: eviterete di farvi importunare di continuo perché vedranno che una guida già ce l’avete ed inoltre non vi perderete. Premetto che normalmente ci piace scoprire le città da soli. Ovviamente la guida vi porterà in qualche negozio dove prenderà una provvigione… qualche fregatura o sovraprezzo nei mercati di Marrakech deve essere messa in conto! Qui vige il caos, il souk è molto diverso per esempio dal più ordinato souk di Istanbul.

Verso l’imbrunire visitiamo la piazza delle spezie, che ci incanta. Beviamo una centrifuga molto buona nella terrazza del Cafè de Epices proprio sulla piazza delle spezie… e poi dopo l’aperitivo ci dirigiamo verso la grande piazza Jema el-Fna. Ceniamo in una delle tante bancherelle (il peggior pasto che faremo in Marocco!) e ritorniamo al nostro fantastico riad Farham che consiglio vivamente. L’entrata è un pò angusta ma di sera vi scortano all’interno del vicoletto, nessun timore…

26/01: Ait ben Haddou

Riad caravan (euro 47,00)

La mattina con comodo ritiriamo la nostra macchina e ci dirigiamo verso l’atlante attraverso il passo Tichka. Troviamo la neve ma la strada è pulita e devo dire molto ben tenuta, ci meravigliamo. Sulla sommità voltiamo al piccolo bivio in direzione Teoulet dove visitiamo la famosa kasba del Glaui. Qui la strada si fa strettina e a tratti brutta ma riusciamo a percorrerla con la nostra Dacia Logan senza alcun problema. Questa deviazione allunga un po’ la strada verso Ouarzazate ma vi permette di ammirare questa antica kasba fuori dagli ordinari itinerari turistici e di arrivare direttamente ad Ait ben Haddou. Pranziamo al Lion d’or, proprio accanto l’entrata della kasbah, posto molto semplice con terrazza panoramica dove mangiamo la migliore tajine di tutta la nostra vacanza. Il proprietario inoltre ci procura una bravissima guida per il palazzo! Il tratto tra Teoulet e ait ben Haddou è tra i più panoramici, vi sembrerà di stare nello Yutha.

Arriviamo ad Ait ben Haddou e ci sistemiamo al riad Caravan, 1 km prima di arrivare al villaggio. Ci propongono la cena e noi rifiutiamo. Sicuramente sarebbe stata fantastica come la colazione! Mettiamo giù i bagagli e andiamo alla scoperta prima del villaggio nuovo e poi scendendo lungo una stradina verso il vecchio ksour guadiamo il fiume saltellando sui sacchi di sabbia. Al ritorno passeremo per un altro acceso attraversando un’orribile ponte. Al di là del fiume subito ci assalgono le guide. Noi perplessi e a caso ne scegliamo una. Dice di abitare in una delle 12 case berbere ancora abitate nel villaggio antico. Mai scelta fu cosi azzeccata! Scopriamo con lui tutti i luoghi dove sono stati girati famosi film come Il gladiatore e saliamo fino all’agadir, sulla sommità del villaggio. Andateci assolutamente al tramonto, il più bel paesaggio visto in Marocco. Si possono ammirare da qui il deserto pietroso reso rossiccio dal tramonto e alle spalle l’alto atlante innevato. Visitiamo la casa berbera di Alì dove ci viene offerto il consueto tè alla menta. In gennaio non c’è quasi nessuno ed è un piacere perdersi dentro i vicoli di edifici in mattoni crudi, paglia e fango. Mangiamo da Chez Brahim spinti dalle recensioni positive, ma rimaniamo delusi, ceniamo da soli in una sala buia e fredda, forse non è un posto adatto per questo periodo di bassa stagione.

Riad Caravane consigliatissimo, soli 46 euro ma uno dei più curati in cui alloggiamo.

27/01/2017: Gole del Todra

Auberge le Festival Todra Gorge (euro 79,00)

Passiamo per Ouarzazate dove vediamo solo da fuori per motivi di tempo la meravigliosa Kasbah di Taourit. Col senno di poi invece che pernottare alle gole del Todra, avrei organizzato un pernottamento a Skoura per visitare con maggiore tranquilità questo tratto di Marocco che a mio avviso è il più denso di tesori.

I km da fare sono tanti e quindi ci dirigiamo direttamente alla scoperta della valle delle mille kasbe. Ci fermiamo all’oasi di Skoura dove visitiamo la bellissima kasba di Amridhil, la più antica e ben conservata del sud del Marocco dove si può ancora vedere come la vita nel corso dei secoli non sia cambiata molto. Una parte è ancora abitata. La guida all’interno parla italiano ed è molto competente. Un’altra guida ci accompagna in macchina e a piedi alla scoperta dell’oasi. La kasba è imperdibile, l’oasi potete anche saltarla in quanto ce ne saranno altre molto più lussureggianti e belle (esempio quella di Tinghir e Draa). Proseguiamo e facciamo una breve sosta alla cooperativa di Kelaa M’Gouna per acquistare prodotti a base di rosa. Decidiamo di non percorrere la valle delle Rose perché il periodo non è quello giusto. Di corsa ci addentriamo nella valle del Dades che si inoltra per circa 25 km prima di arrivare ali famosi tornanti. Personalmente non ho trovato questa parte particolarmente interessante dal punto di vista panoramico. Meglio le gole del Todra, ma se avete tempo percorretele entrambe in macchina velocemente. Arrivati a Todra ormai tardi ci dirigiamo verso il nostro hotel. L’auberge le Festival è una sorta di baita montana di mattoni molto ben inserita nel paesaggio, ben costruita ed interamente alimentata da pannelli solari. Dormiamo in una delle cave room, stanze-grotta ricavate nella roccia, molto suggestive ma non consiglio questa sistemazione in inverno in quanto fa freddo e i pannelli non riescono a scaldare sufficientemente l’acqua. Ceniamo nella parte centrale dell’auberge con il piumino ma ci servono una cena davvero deliziosa! L’indomani prestissimo ci svegliamo e percorriamo la gola, si tratta di una spaccatura nella roccia alta 300 mt che nel punto più stretto diventa di appena 9 metri. La cosa più bella a mio parere è stato vedere come la grande oasi di Tinghir e il suo fiume si facciano via via sempre più stretti fino alla gola. Come consigliato dalla nostra guida facciamo tappa all’hotel Timbuctù di Tinghir dove chiedendo una guida per l’oasi. Non è stato possibile ma ci hanno dato una dettagliata mappa per visitarla da soli. Al nostro arrivo all’antica moschea oramai abbandonata ci sarà un vecchio signore, che avvertito dall’hotel ci verrà incontro e ci farà da guida. Un po’ a motti e un po’ in francese che noi non conosciamo riusciamo a capire quello che dice, sarà l’unica moschea visitata in Marocco!

I km da percorrere verso il deserto di Merzouga sono tanti, quindi velocemente ci avviamo….

28/02/2017: Merzouga

Riad Madu (euro 76,00)

Dopo circa 3 ore di strada desertica un pò alla volta, passato Erfoud e Rissani cominciamo a vedere dei cammelli, molti pozzi d’acqua isolati, tende berbere e all’orizzonte la montagna di sabbia dell’erg Chebbi, una grande emozione! Qui il nostro programma subisce una pesante modifica perché mi predo la classica dierrea del viaggiatore, decidiamo così di annullare la fredda e probabilmente scomoda notte in campo tendato e di trascorrere a Merzouga solo una delle due notti programmate. Pernottiamo al riad Madu. Devo dire che da qui in avanti anticiperemo di un giorno tutte le nostre prenotazioni assolutamente senza problemi e penali. Addirittura facciamo presente il problema ad Ali e Sara’s Desert Palace (struttura nella quale avremmo dovuto pernottare nel deserto) che ci annullano senza penali la notte, telefonandoci il giorno seguente per sapere come stavo ed eventualmente essere d’aiuto, veramente molto molto gentili!

Comunque riusciamo lo stesso a visitare il deserto a piedi, esperienza davvero magica al tramonto, visitiamo il villaggio di Khamlia e facciamo una sosta al locale Les pigeon du Sable (complesso di musica Gnawua) che in verità non ci fa impazzire!

Il pernottamento al Riad Madu si rivela azzeccato, il riad possiede una piscina a sfioro sul deserto, illuminazione meravigliosa e camere molto curate, finalmente con vista! È domenica e quindi un salto al mercato di Rissani lo facciamo. Qui necessita assolutamente una guida perchè altrimenti non riuscite a trovare i vari souk (mercato delle pecore, degli asini, delle spezie) Preparatevi perché qui la sporcizia la fa da padrona quindi se avete uno stomaco saldo e volete vedere un mercato autenticamene berbero venite qui!

Proseguiamo velocemente e con il mal di pancia per la prossima tappa, N’Kob.

29/01/2017: N’kob

Kasbah Baha Baha (euro 63,00)

Passiamo Alnif e Tazzarine, luoghi non interessanti ma obbligatori per arrivare alla valle del Draa. A N’Kob pernottiamo in un’autentica Kasbah nel mezzo del paese e a ridosso dell’oasi. Mio marito approfitta per fare una corsa nell’oasi mentre io cerco di rimettermi in sesto all’ombra delle bellissime tende berbere che circondano la piscina. Decidiamo di visitare solo in parte la valle del Draa e per questa ragione non so darvi indicazioni molto utili per questa zona.

30/01/2017: Adgz

Hara Oasis (euro 70,00)

Qui soggiorniamo proprio all’interno dell’oasi, la più bella che visiteremo. La guida del resort ci fa scoprire tutto quanto sul funzionamento dell’irrigazione e la vita all’interno dell’oasi, molto suggestivo il fiume che la attraversa con la montagna che si specchia nell’acqua al tramonto e si colora di rosso. Il lodge formato di bungalow eco-friendly è gestito da una coppia di spagnoli, lui è uno dei più rinomati fotografi dell’Africa ed infatti scattiamo qui le foto più belle dell’intero viaggio. Ci stendono un tappeto in riva al fiume e ci offrono te alla menta aspettando il tramonto… Andateci assolutamente! Molto romantico, tutto illuminato a candela.

31/01/2017: Toroudant

Riad Tafilac (euro 60,00)

La strada verso Toroudant è lunga 3 ore e mezza. Passiamo il villaggio d Tazenakht, conosciuto per i suoi caratteristici tappeti colorati berberi appesi alle finestre e lungo la strada nelle tante tende berbere. Poi sosta a Taliouine dove compriamo ben 9 vasetti di zafferano purissimo presso la cooperativa alla modica cifra di 30 euro (economico se paragonato al prezzo in Italia e come souvenir occupa poco spazio in valigia).

Finalmente dopo una strada che ci sembra interminabile arriviamo a Toroudant, chiamata “la piccola Marrakech” per la sua medina circondata da mura e i souk al suo interno. Qui sicuramente è possibile fare acquisti più a buon mercato che a Marrakech! La città in realtà non offre moltissimo ma si presenta come una buona pappa alla volta dell’oceano di Agdir ed Essauira. Il pernottamento al riad Tafilac ci è piaciuto molto in quanto trattasi in realtà di 2 riad attaccati da scoprire come in un labirinto, collegati da scalette a chiocciola, terrazze su più livelli, stanze con terrazza privata, molto diverso dagli altri visitati. L’atmosfera particolarmente familiare, mangiamo tutti assieme attorno ad un grande tavolo quadrato servendoci da soli di stoviglie come a casa. Noi addirittura, stanchi della solita tajine, ci siamo mangiati dei piatti da asporto in compagnia di una coppia di svedesi ospiti del riad!

1-2/02/2017: Essaouira

Riad Malaika (euro 61,00/notte)

Il paesaggio lungo la strada si fa completamente diverso, sembra di stare in Toscana, colline ondulate, il deserto lascia posto alla vegetazione ed a distese di olivi e alberi di Argan con le caratteristiche capre abbarbicate. Sostiamo alla cooperativa dell’argan (una delle tante scopriremo poi) e acquistiamo alcuni prodotti. Fatene scorta perchè l’olio di argan ha delle proprietà uniche. Passiamo Agadir dove decidiamo di non fermarci e ci dirigiamo verso Essauira, senza alcun dubbio il luogo che ci è piaciuto di più della nostra avventura marocchina. Forse perché come sempre accade mescolando culture diverse, il connubio fortezza sul mare tipicamente bretone (l’architetto è lo stesso che ha fatto Saint Malo) e l’atmosfera tipicamente marocchina all’interno della medina ne fanno un’esplosione di contrasto e bellezza! Tipicamente bianca e azzurra, il porto pieno zeppo di barche blu, l’oceano che si scaglia sulle mura della città e la sconfinata spiaggia quasi deserta costellata qua e là di cavalli e cammelli. Qui mio marito ha trovato il paradiso del kitesurf e non è per nulla scontento di avere perso la notte nel deserto. Rapiti da questo luogo decidiamo di recuperare la notte persa fermandoci qui 2 giorni. Il riad Malaika è il più lussuoso tra quelli provati e in un’ottima posizione dentro la medina. Si parcheggia nel piazzale custodito a pagamento sul porto in quanto la medina è interdetta alle auto.

Sul porto ci facciamo un’abbuffata di aragoste, scampi, sardine e coda di rospo, scegliamo il pesce appena uscito dalla barca ancora con la sua acqua di mare e ce lo facciamo cucinare alla griglia sotto i nostri occhi. Vedo i rari perceves, molluschi mangiati a Lisbona, scampi giganti e tanto ancora…

Due giorni passano velocemente e poi non ci resta che l’ultima notte a Marrakech prima della partenza.

3/02/2017: Marrakech

Riad Helen (65 euro)

Arriviamo a Marrakech dopo pranzo. Purtroppo realizziamo che è venerdì e quindi nessun luogo turistico è aperto, la grande piazza è semivuota e i souk sono stranamente tranquilli. Non ci dispiace affatto quest’ultima cosa e difatti riusciamo a fare gli ultimi acquisti in santa pace. Su consiglio del gestore dell’hotel pranziamo nella terrazza soleggiata del cafe Nomad in piazza delle spezie, luogo turistico ma in quel momento era di questo che avevamo bisogno! Nel frattempo all’imbrunire sembra quasi che tutta Marrakech si riversi per strada, la piazza grande si riempie all’inverosimile, molto più di quanto lo era il primo giorno. Abbiamo ammirato la piazza dall’alto da una delle tante terrazze, luoghi turistici dove non vale la pena mangiare e nemmeno bere ma lasciamo una mancia e riusciamo a scattare qualche foto.

Attenzione agli incantatori di serpenti, se si accorgono che siete interessati, anche solo ad una foto, vi corrono dietro ed in men che non si dica vi ritrovate il serpente addosso. Idem per le scimmie, ve le mettono in testa come è successo a noi! Pagate qualcosa subito e siate molto chiari su ciò che volete o meglio che non volete! La piazza Jema El Fna è uno spettacolo a cielo aperto, bisogna abituarsi un po’ alla volta a saltimbanchi, giocolieri, tatuatrici ecc ma ne vale la pena!

Il giorno dopo visitiamo il palais Bahia che ci piace molto anche se le decorazioni non hanno la stessa finezza della kasbah di Telouet. Decidiamo di rilassarci un hamman, ne scegliamo volutamente uno turistico, il migliore tra quelli recensiti, l’Hamman la Rose. Non ci lascia granchè soddisfatti, la saletta è alquanto spoglia, buono lo scrab con il sapone nero e servizio così così. Tenete presente che in Marocco il bagno è senza vapore.

Prendiamo la macchina per dirigerci verso l’aeroporto con l’idea di fermarci ai giardini Majorelle, residenza che fu di Saint Lorraine ma la coda per entrare è talmente lunga che desistiamo, sarà per la prossima volta!

Costi per 2 persone

Euro 197,00 totali: volo comprensivo di bagaglio aggiuntivo in stiva.

Euro 49,00: parcheggio aeroporto di Bergamo

Euro 173,00: noleggio sul sito Ryanair di auto Dacia Logan + euro 40,00 assicurazione Axa aggiuntiva per togliere la franchigia

Euro 87,00: assicurazione sanitaria

Euro 770,00: pernottamenti in camera doppia con prima colazione (10 notti)

Costi per mangiare: con 15 euro si mangia bene ovunque

Come vedete andare in Marocco è economico anche scegliendo delle ottime strutture come quelle scelte da noi, comunque mai banali e sempre diverse… come piace a noi!

Consigli

In gennaio: è bassa stagione e abbiamo trovano molti pochi turisti nelle montagne e nelle oasi del deserto, la temperatura è perfetta per girare. Solo sul Dades e sul Todra abbiamo patito un po’ di freddo la sera.

In generale comunque è stata la vacanza più solitaria e romantica che abbiamo fatto io e mio marito.

Sicurezza

A dispetto di quanto si possa pensare in Marocco ci si sente sicuri, anche percorrendo vicoli stretti e bui nel cuore delle medine. Una guida berbera in un souk ci ha detto che qualora beccassero un ladro in un mercato sarebbe picchiato dagli stessi marocchini. Inoltre la polizia in borghese è ovunque e non si fa uso di alcool. Ho trovato i marocchini molto gentili e disponibili, anche se è difficile distinguere tra quelli che ti vogliono aiutare per racimolare qualche soldo e coloro che sono semplicemente ospitali. Sempre meglio dotarsi di guida per non farsi importunare troppo altrimenti diventa quasi impossibile fare acquisti. Direi che la nota negativa del Marocco è proprio l’insistenza della gente che vuole farti comperare ad ogni costo, bisogna farci l’abitudine!

Viaggiare in automobile

È stato davvero facile. Questa era la preoccupazione più grande. Prima di tutto le strade che abbiamo percorso in questo viaggio sono in ottime condizioni e non abbiamo mai necessitato di avere un fuoristrada. Inoltre il modo in cui i marocchini guidano non è cosi male come si dice nelle guide (a metà strada tra il nostro sud e come guidano in Egitto). Abbiamo trovato qualche difficoltà a Marrachech ma siamo riusciti ugualmente ad entrare ed uscire dal parcheggio dentro la medina. Nel resto del Marocco, soprattutto sui monti e nel deserto, il traffico è davvero poco.

Di sera il nulla! Se vi aspettate di uscire la sera anche solo per passeggiare e bere qualcosa, vi dico subito che sarà difficile, non si beve vino nè birra (eccetto negli hotel più forniti che la fanno strapagare) e i locali aperti non sono molti. A Marrakech ed Essauira c’è più vita ma nel resto del nostro Marocco si andava a letto alle 8…

Dormire in un riad

Senza dubbio dovete fare quest’esperienza. Si tratta di una casa convertita ad hotel che al centro ha un cortiletto, in genere con piante e piscinetta o fontana. Tutte le finestre sono rivolte verso il cortile interno, non hanno mai panorama… peggio ancora se soggiornate in una kasbah che avrà muri spessissimi e finestre piccolissime… esperienza da fare comunque!)

Di venerdi: pianificando il viaggio tenete conto che il venerdì è un po’ come la nostra domenica non lavorativa con l’aggravante che anche nei luoghi più turistici come musei, palazzi sono chiusi ed i souk ridotti. Tutto si rianima verso le 5-6 del pomeriggio.

Sporcizia: dopo un pò che si sta in marocco ci si fa l’abitudine. Considerate che noi abbiamo viaggiato abbastanza (tanzannia, egitto, Cina, Tailandia, Filippine, Vietnam….) ma quanto a igiene il Marocco batte tutti! Consiglio di non mangiare frutta non lavata da voi con amuchina e verdure fresche. Noi ci siamo rovinati due giorni di viaggio.

Pagamento cash: quasi tutte le strutture dove abbiamo alloggiato non disponevano di carta di credito, quindi sappiate che dovrete prelevare, meglio portare via anche un pò di contanti e poi cambiare.

Aeroporto: uno dei più belli che abbia visto, non grande ma molto moderno, in realtà l’unico edificio moderno che visto in Marocco. Non buona invece l’organizzazione, i controlli sono lunghi e bisogna compilare sia in arrivo che in partenza una scheda.

Saccheti di plastica: con grande stupore scopriamo che i sacchetti di plastica sono banditi in Marocco e sicuramente l’ambiente ringrazia! Magari portatene via qualcuno da casa altrimenti non saprete dove mettere la spazzatura in macchina e vi serviranno la frutta del mercato tra fogli di giornale…



  • giulia.mss giulia.mss
    Per favore non fate foto con le scimmie! Le scimmie sono legate al collo ad una catena di metallo e ho visto una scimmietta più cucciola cercare di tirare la catena per non farsi portare al sole. Quando finiscono il servizio vengono tenute in scatole grandi poco più di quelle da scarpe. Non è una tradizione loro, ma è un modo di prendere soldi dai turisti."
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