Marocco, un’esperienza unica tra profumi e sapori

Viaggio in una terra piena di emozioni, sapori e colori. Siamo partiti dalla brezza atlantica di Casablanca per poi giungere nella città rossa, Marrakech, passando per Meknes, Fes e il deserto dell'Erg Chebbi
Scritto da: superlove
marocco, un’esperienza unica tra profumi e sapori
Partenza il: 25/04/2014
Ritorno il: 02/05/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Iniziamo il nostro viaggio all’alba di venerdì 25 aprile (volo Easyjet da Milano Malpensa a Casablanca). Prima tappa: Casablanca. Recuperiamo la nostra auto a noleggio in aeroporto (economycarrentals.com) e ci dirigiamo verso il centro. La città è moderna e non c’è molto da visitare se non la zona della medina e l’immensa moschea a picco sull’oceano. La moschea Hassan II (unica moschea visitabile per i non mussulmani in tutto il Marocco) è uno dei più bei edifici che abbiamo visto in questo nostro viaggio ma è anche l’unica attrazione di Casablanca.

Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Rabat dove pernotteremo per 2 notti nella medina in un tipico Riad (Riad Senso, Booking). La capitale è divisa in una zona moderna quasi occidentale, ben curata, e una zona più antica, più vera, la medina e la Kasbah Oudaya. Nella parte moderna è possibile visitare la Torre di Hassan e il vicino Mausoleo Mohammed V, un palazzo finemente intarsiato dai migliori artigiani della città. La medina è abbastanza piccola e facile da girare tra le miriadi di botteghe dai mille colori a prezzi abbordabili. La zona dell’oceano è ben curata e il lungomare rappresenta una buona soluzione per passeggiare in relax fino alla zona arroccata della Kasbah. Questo quartiere è una piccola fortezza affacciata sull’oceano. Si entra da una porta principale e sembra di trasportarsi in un altro mondo, sembra di trovarsi in un paesino della Grecia. Abitazioni dai muri bianchi e azzurri e vicoli strettissimi oltre al forte vento. Poi però ti trovi in una piazzetta dove c’è il profumo del thè e della menta preparato nel bar che ti riporta con la testa e il corpo in Marocco. La sera consiglio di mangiare il tipico cibo di strada nella medina dove vengono allestiti banchetti improvvisati con brace e spiedini da gustare insieme all’ottimo pane a poco prezzo.

Il 28 aprile andiamo verso Fes ma prima ci fermiamo a Meknes. Questa città imperiale offre una bella medina che è separata dalla città imperiale dalla piazza El-Hedime. Da visitare c’è il Dar Jamai che si affaccia direttamente sulla piazza ed è un bel palazzo storico ormai diventato museo d’arte marocchina. Non lontano si trova la Medersa Bou Inania da cui si accede dalla via del suq. I suq sono molto variopinti e offrono ogni tipo di merce; molto bella la copertura in legno delle vie dei mercatini. La città imperiale ospita il Dar el-Makhzen, piccola residenza reale non visitabile, e il mausoleo di Moulay Ismail.

In serata giungiamo a Fes. Vista dall’alto la sua medina è assolutamente affascinante. E’ immensa, vicoli e stradine si diramano a formare una vasta area ricca di vere emozioni. Fes è forse la città più particolare, unica e vera che abbiamo visitato, anzi vissuto. Anche qui abbiamo trascorso 2 notti in un tipico Riad nella medina. Appena arrivati pensavamo di esserci persi; non è facile girare per la medina. Grazie a due ragazzi siamo riusciti ad arrivare al riad (Riad Dar Tamo, Venere).

Il giorno seguente abbiamo fatto un giro per la parte più autentica della città insieme ad Abdul, una guida consigliata dal nostro Riad. Con la guida siamo andati a vedere il quartiere della ceramica, la conceria dove ci sono queste vasche enormi con i colori e uomini e ragazzetti vi sono immersi dentro per lavorare la pelle. Poi, abbiamo respirato l’aria della città attraverso un giro per i mercati, palazzi abbandonati da cui abbiamo ammirato il meraviglioso fascino di Fes, botteghe e negozietti e palazzi in cui lavorano diverse persone per produrre le tipiche babbucce di pelle oppure oggetti in bronzo o ancora sciarpe in fibre di cactus in condizioni a dir poco pessime. Quando vedi certe situazioni sembra che tutto il resto non sia nulla a paragone di queste realtà. La gente è povera ma sincera, onesta e tra di loro si aiutano molto e questo mi ha colpito e lasciato davvero con il cuore pieno di emozioni. Fes è una città davvero che ti invade l’anima e ti lascia senza respiro. Per nostro conto abbiamo poi fatto un giro classico di Fes che parte dalla piazza del palazzo reale. Passando attraverso la famosa porta Bab Boujeloud (smaltata di blu verso l’esterno e di verde dal lato opposto) ci si immette per una via principale ricca in botteghe e negozi. Più avanti si trova la Medersa Bou Inania e poi si prosegue il giro nei suq che ci riporterà verso il quartiere degli Andalusi in cui si trova il nostro riad. A Fes ho assaggiato anche un tipico piatto, la bastilla (sformato di pasta sfoglia con mandorle e carne di piccione il tutto ricoperto da zucchero a velo). Altre pietanze tipiche oltre al cus cus sono il tajine di carne e verdure e l’harira, zuppa a base di concentrato di pomodoro e lenticchie. Ottimo anche la frittura mista di pesce fresco mangiato in un “negozio/risto”nella medina al prezzo di circa 2€.

E’ giunto il momento di salutare Fes e di dirigersi verso sud, verso il deserto dell’Erg Chebbi. Lungo la strada facciamo una piccola tappa a Ifrane, la piccola Svizzera, ridente località non distante da Fes dove in inverno si scia e in estate ci si rilassa negli innumerevoli spazi verdi al fresco della foresta. Nel tardo pomeriggio arriviamo un po’ stanchi a Merzouga, o meglio ad un paio di chilometri prima dove poi ci dirigiamo verso la nostra Ksar Bicha pronti per il cammel trek. Dopo circa 2 ore in sella al dromedario, giungiamo al campo dove ci verrà servita la cena e poi a letto con le stelle. L’accampamento è privato e ognuno ha la sua tenda privata. Il tramonto è affascinante e soprattutto l’esperienza del dromedario è unica. Vedere le proprie ombre che riflettono sulla sabbia è bellissimo.

La mattina sveglia all’alba, dopo colazione ci dirigiamo in sella al dromedario alla Ksar dove ci permettono di fare una doccia rinvigorente e poi pronti per la nuova e purtroppo ultima tappa: Marrakech. Siamo arrivati alla fine del viaggio, dopo quasi 9 ore, esausti arriviamo a Marrakech. Con difficoltà troviamo il nostro Riad (Riad Lapis Lazuli, Venere), forse il più bello di tutti. Stanchi del viaggio mangiamo qualcosa e andiamo a letto. La mattina del 1 maggio dopo colazione iniziamo il nostro giro. Qui la colonnina di mercurio sale fino a 36°C, decisamente caldo. Con una piacevole passeggiata di circa 20 minuti attraverso le vie piene di motorini arriviamo alla piazza principale, place Jemaa el-Fna. Lungo il cammino ci si può fermare a visitare le tombe sadiane, il bel palazzo della Bahia, esempio raffinato di residenza privata islamica e il palazzo El-Badi di cui ormai rimane ben poco da vedere. Da non perdere anche il palazzo Dar Si Said (oggi museo), bella dimora di fine ‘800. Nei suq ci si perde ed è bello perdersi nella profusione di merci che vengono offerte anche se il prezzo sale rispetto alle altre città. Marrakech infatti è la più turistica e forse un po’ meno autentica delle altre città imperiali ma rimane comunque ricca di fascino. Anche qui c’è una Medersa visitabile, quella di Ben Youssef. L’attrazione sicuramente più famosa di Marrakech rimane comunque la piazza Jemaa el-Fna. Di giorno tranquilla con qualche bancarella e turisti e con il calar del sole si trasforma in un’immensa sagra. Decine di stand che offrono cibo ogni giorno si riversano nella piazza insieme a giocolieri e altri artisti di strada. E’ di sicuro la cosa più particolare che abbiamo visto. Molto bello anche il minareto della Koutoubia , la famosa moschea cittadina, che alla sera viene illuminato e appare immenso nel suo splendore.

Il giorno seguente con il bus andiamo a vedere i giardini Majorelle, non lontani dalla medina. Giardini ben curati ma piccoli, in una ventina di minuti si vedono, niente di particolare. Ritorniamo in centro per un ultimo giretto nei suq. Ormai è arrivata l’ora di andare in aeroporto. Siamo arrivati alla fine di questo viaggio anzi di questa esperienza che ci ha regalato splendide emozioni. Assolutamente consigliato perché questo viaggio ci ha riempito il cuore e mai, in nessun momento ci siamo sentiti in pericolo anzi le persone sono sempre state molto accoglienti e gentili.



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